Tag: Cronaca

  • Deferimento lampo per Totti. Guai a chi accusa l’Inter

    Farà ancora discutere la tempestività con cui la Procura Federale ha preso provvedimenti contro Francesco Totti reo di aver accusato l’Inter di esser più tutelata dagli arbitri rispetto alle altre squadre in una intervista concessa alla stampa dal ritiro della Roma a Riscone di Brunico.

    Queste le parole del capitano rispetto a “Calciopoli son cambiati solo i colori delle strisce. Mancano i fischi degli arbitri? Quelli mancano sempre, il problema è che gli altri sono più forti ma sono anche tutelati da tutti. I torti ci sono sempre, poi provi sempre a pensare che sia tutto fatto in buona fede. Dovrebbero mettere le telecamere, fare qualcosa, però allo stesso tempo sarebbe un altro campionato per questo non le mettono”.

    Legittimo e sempre nella stessa forma il deferimento da parte del procuratore Palazzi per Totti e per responsabilità oggettiva alla Roma. E’ discutibile la differenza di velocità di questi casi rispetto ai trasferimenti irregolari di Thiago Motta e Milito dal Genoa all’Inter.

  • Oriali, veleno sull’Inter

    “Non riesco a darmi una risposta. Probabilmente mi sono sognato di avere vinto tutto: svegliato dal sogno, la realtà è questa. Non mi sembra ci siano i presupposti per continuare, quindi credo proprio di essere arrivato al capolinea”.

    Con queste poche e amare parole Lele Oriali annuncia la fine del suo rapporto con l’Inter. La storia d’amore tra l’ex centrocampista nerazzurro e la sua squadra del cuore è giunta al termine.
    Non usa giri di parole Oriali che non nasconde tutta la delusione per la decisione improvvisa della società:

    “Avevo un ruolo ben preciso, che mi piaceva anche molto. Un ruolo che permetteva di stare a contatto con il tecnico e i giocatori rappresentando la società in tutto in Italia e all’estero. Di fatto sono stato sollevato, sostituito: fatto fuori, per essere chiari, e non so dire le ragioni”.

    L’ormai ex responsabile sportivo della prima squadra nerazzurra, pare, non avrebbe gradito l’arrivo Amedeo Carboni, nome caldeggiato da Rafa Benitez, che in pratica andrà a occupare proprio il ruolo di Oriali in seno alla squadra. Al termine di un incontro con il presidente Massimo Moratti, Oriali ha sfogato tutta la sua rabbia ai microfoni che lo aspettavano all’uscita dalla sede ed ha dato l’annuncio della separazione dall’Inter.

  • Totti a tutto campo: “Ho pensato di smettere!”

    In un’intervista rilasciata poco fa, Francesco Totti ha risposto ad alcune domande che riguardavano vari argomenti, dal Mondiale appena terminato in Sudafrica, alla querelle con Balotelli e anche su alcune questioni politiche.

    La dichiarazione shock è stata proprio quella sul fattaccio della Finale di Coppa Italia contro l’Inter che lo ha visto protagonista di un calcione volontario rifilato al giocatore di colore nerazzurro:

    • E’ vero che ho pensato di smettere alla fine della scorsa stagione. Per quello che era successo. Però, parlando con delle persone importanti mi hanno fatto cambiare idea perché quando c’è la passione è difficile andare su altre strade“.

    Totti è entrato anche in argomento Nazionale, parlando di Lippi, Prandelli e dei recenti Mondiali sudafricani:

    • Non ho visto neanche una partita! Ero quasi sempre fuori e non sono riuscito a vederle, ma non pensavo che l’Italia uscisse al primo turno, nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Se mi sono chiesto il perche’ dell’eliminazione? Tanti non erano in condizione ottimale, e’ l’unica cosa che posso pensare. Anche se ci fossi stato io magari sarebbe stato uguale, pero’ forse sapevano con chi prendersela“.

    Totti ha confermato di aver dato la propria disponibilità a Marcello Lippi:

    • Si, ho dato la mia disponibilità per la convocazione. Poi lui ha fatto le scelte che voleva fare, che sono rispettabilissime”. Al nuovo C.T. Cesare Prandelli faccio l’in bocca al lupo. E’ un grande allenatore e un grande uomo, se lo merita. Se mi dovesse chiamare? Lo saluterei volentieri e basta. Se ero vecchio l’anno scorso figuriamoci quest’anno…“.

    Inevitabile, forse, rispondere anche alle ultime polemiche con la Lega Nord:

    • Non rispondo a gente che non canta nemmeno l’inno nazionale. Ho sempre risposto che sono fiero di essere romano, l’ho sempre detto. Purtroppo ci sarà sempre invidia tra Roma e il Nord, però penso che dovrebbero pensare di più all’Italia rispetto a quello che dico o faccio io, o i romani. Ci sono cose più importanti“.
  • Ribery e Benzema fermati dalla polizia per il caso escort

    Da questa mattina Karim Benzema e Franck Ribery sono in stato di fermo presso la sezione buoncostume della polizia di Parigi. A rivelarlo è Radio RTL Francia, citando fonti molto vicine all’indagine. I due calciatori francesi sono sotto interrogatorio ormai da alcune ore e presto potremo conoscere i primi sviluppi dell’inchiesta.

    Ribery e Benzema sono accusati di aver avuto rapporti sessusuali con una escort minorenne di origine maghrebina, Zahia Dehar. I 2 calciatori hanno però sempre negato di essere stati a conoscenza della vera età della ragazza.

  • Maxi Lopez nei guai. La domestica lo denuncia per molestie

    A veder la sua compagna stentiamo a crederci eppure le voci provenienti dell’Argentina iniziano a trovar conferma. Guia in vista per Maxi Lopez, accusato da un ex domestica di molestie sessuali.

    La ragazza, il cui nome al momento è top secret, è difesa dall’avvocato Hermann Schumascher e lunedi mattina presenterà la denuncia al tribunale di Buenos Aires.

    Wanda Nara, compagna di Lopez, difende senza mezzi termini l’attaccante accusando la domestica di dire il falso.

  • Aldo Grasso tuona contro il Mondiale Rai

    La Rai è stata criticata a più riprese dagli italiani nel mese Mondiale per non aver acquistato l’intero pacchetto Mondiali e per aver spesso scelto partite di secondo piano piuttosto che match potenzialmente spettacolari.

    Come se non bastasse ieri le sono piovute addosso le critiche di Aldo Grasso, autorevole penna del Corriere della Sera, che nel suo editoriale ha criticato la lunga carovana della tv di stato volata in Sudafrica per commentarci da vicino l’evento.

    Il pezzo “Quei commenti da Bar Sport”, la critica è a 360° e non risparmia nemmeno il coraggioso Maurizio Costanzo che tutte le sere in coppia con Galeazzi ha cercato di “allietare” Notti Mondiali.

    L’”esperto” Salvatore Bagni viene definito “uno che sa tutto di calcio ma che è completamente privo di autorevolezza: le sue osservazioni sono quelle tipiche che si sentono in un qualsiasi Bar Sport della riviera romagnola, le sue contraddizioni si manifestano più veloci di una ripartenza, e certe sue espressioni appaiono degne del rosso diretto”.

    Dura l’opinione anche di Fulvio Collovati distintosi per le “stomachevoli” liti con Tombolini che per i commenti tecnici e per Dossena definito come l’unico torinista antipatico.

    Aldo Grasso si pone un interrogativo e cioè su quali criteri viene scelta la truppa mondiale dalla Rai dandosi una risposta ipotetica Speriamo solo che i criteri con cui è stata decisa la spedizione sudafricana non siano i soliti vigenti in Rai, cioè politici: però qualcuno dovrebbe dirci cosa ci facevano a Johannesburg Ubaldo Righetti, Carlo Longhi, Daniele Tombolini, Sandro Mazzola, Serse Cosmi e gli irreparabili Marino Bartoletti e Ivan Zazzaroni.

  • Da Shakira a Mandela: le immagini della cerimonia di chiusura di Sudafrica 2010

    Da Shakira a Mandela: le immagini della cerimonia di chiusura di Sudafrica 2010

    Il Sudafrica ha dato l’immagine vera dell’Africa in questo mese. Un popolo allegro e con una speranza di svolta dalla sofferenze che si legge negli occhi dei bambini. Quel che preoccupava l’evoluto mondo occidentale, dai problemi di sicurezza alla mancanza di organizzazione e controllo di grandi eventi, ha lasciato spazio ad una manifestazione impeccabile sotto ogni punto di vista condita dal diadema finale e inaspettato dell’onorevole presenza di Nelson Mandela.

    Il mondo sottosviluppato africano da ancora una volta una dimostrazione di valori e principi lontani anni luce nel consumistico mondo occidentale. La cerimonia di chiusura di ieri è stato un inno alla gioia ripercorrendo un mese indimenticabile per l’Africa non tralasciando colori e tradizioni. La gioia trasmessa da Shakira e la standing ovation per Mandela sono i momenti più toccanti.

    • Il saluto di Mandela

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    • LA cerimonia di chiusura

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    • L’esibizione di Shakira

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  • Tutto il Mondiale fuori casa: Olanda – Spagna. La Finale

    Partiamo dall’inizio. Io ieri avevo un battesimo. A Torino. Alle 3 del pomeriggio. Avevo già fatto una mia tabella di viaggio: partenza da Milano alle 11, arrivo a Torino all’Una, Battesimo alle 3, rinfresco alle 5, partenza per Milano alle 6, arrivo a Milano alle 8. Mi sembrava tutto perfetto, ed effettivamente tutto è stato perfetto. Fino alle 6. Sono partito da Torino contando i chilometri per arrivare e facendo nella mia testa un calcolo mentale. Quando tutto sembrava volgere per il meglio visto che erano le 7:15 e stavo a 62 chilometri, quindi a circa 45 minuti da casa considerando anche il traffico, ecco il dramma. All’altezza di Greggio (giuro, esiste) trovo la coda. Lavori in corso e macchine in colonna, finale mondiale che sfuma e se ne va, già mi vedevo tristemente attaccato alla radio che sarà anche un bel mezzo ma, per la finale dei Mondiali, di certo non è sufficiente.

    All’imporvviso, un barlume di genialità si palesa nella mia macchina:
    “E se uscissimo alla prima uscita disponibile e vedessimo la partita in una pizzeria/bar/ristorante/discopub/tabacchino”?
    Ottima idea, usciamo a Marcallo Mesero. Per chi non la conoscesse, l’uscita autostradale di Marcallo Mesero è come uno Stargate che ti porta in mezzo al nulla siderale, interrotto talvolta da qualche capannone. Poiché però nei capannoni la partita non la fanno vedere, il nervosismo cominciava a farla da padrone. Ore 20:25, e ancora siamo in mezzo al nulla, sempre più lontani da Johannesburg, con l’aria condizionata che ci ha salutato e 300 chilometri sulle spalle. Diciamo che non poteva essere considerato il più bel giorno della mia vita. Somigliava di più al giorno in cui ho dovuto mettere l’apparecchio ai denti, nel 1989.

    La speranza però è l’ultima a morire. Di fronte a noi si schiude la maestosità di Magenta, ridente cittadina nel milanese che per me è sempre stata soltanto una stazione ferroviaria nel mio tragitto quotidiano Milano-Novara e viceversa. La sorte e il piano regolatore hanno voluto che proprio accanto alla stazione ferroviaria sorgesse un locale di tendenza magentino, all’interno del quale fanno happy hour. Diventiamo anche noi molto happy, alla vista del maxischermo. Posto a sedere, menu a buffet, due birre medie, partita. C’era tutto, l’unica cosa che mancava erano gli scontrini. In caso ve lo steste chiedendo e in caso la finanza volesse saperne di più, sappiate che a Magenta non fanno uno scontrino neanche pagati, nel vero senso della parola. Ma veniamo alla partita, dopo la descrizione del mio lungo peregrinare.

    Olanda e Spagna cominciano con molta determinazione, con molta aggressività e molta cattiveria. Risultato: dopo 20 minuti ci sono già 5 ammoniti, 3 dei quali avrebbero meritato l’espulsione e gli altri due direttamente la pena capitale con esecuzione sulla pubblica piazza. Un olandese, del quale non ricordo il nome ma che vista l’esibizione avrebbe potuto essere Van Damme, arriva con i tacchetti sullo sterno di uno spagnolo. L’arbitro, magnanimo, lo ammonisce e basta. A questo punto si capisce che per vedere un espulso sarebbe necessario fermare un avversario lanciato in porta tramite un fucile a pallettoni. Peccato che le inique norme FIFA proibiscano l’utilizzo di armi automatiche in campo. Non escludo che Blatter ci possa fare un pensierino per la prossima edizione dei Mondiali.

    La partita prosegue con le due squadre che si prendono a mazzate ma per il resto sono impaurite. La Spagna non è più effervescente come nelle altre partite, e da calcio champagne sembra sia passata al calcio idrolitina (ve la ricordate l’idrolitina? Faceva diventare effervescente l’acqua normale. Non so chi la compri, ma so che la vendono ancora). L’Olanda è più incisiva, ma Robben non sembra in grossa serata. Continua a saltare avversari, ma gli Spagnoli lo sanno e ogni volta che tocca palla gli arrivano addosso in 15 chiamando dei rinforzi anche dalla panchina, dalla tribuna e se necessario convocando anche alcuni agenti della Guardia Nacional.

    La partita è un po’ noiosa, mentre il fashion imperversa nel bar di Magenta. Voi non lo sapete, ma a Magenta va molto il colore viola tendente al glicine. Uno accanto a noi aveva camicia a righe lilla, pantaloni glicine e scarpe viola. Speravo che arrivasse l’arbitro e lo cacciasse per mancanza di eleganza, purtroppo non è avvenuto.
    Fine primo tempo, zero a zero. Noi usciamo per una pausa sigaretta, le zanzare escono per la loro pausa sangue. Rimarranno molto soddisfatte. Io, che sono immune alle zanzare, riesco a farmi camminare addosso da un ragno. Porterà anche soldi, ma ancora adesso ho lo schifo.

    Inizio secondo tempo, uguale al primo. Meno falli, anche perché altrimenti sarebbero rimasti a giocare in 6 contro 6, ma comunque poca roba. Gli Spagnoli giochicchiano come al solito, gli Olandesi si scapicollano in avanti ed entrambe le squadre si mangiano due gol praticamente già fatti. Ci si avvia mestamente ai supplementari, sicuri di arrivare alla cinica lotteria dei rigori.
    Intanto nel bar di Magenta cominciano ad arrivare le tipiche perperine presenti in ogni bar di provincia. Attorno a loro si crea un movimento circolare concentrico di maschi che puntualmente si piazza davanti a me e mi impedisce di vedere lo schermo. Mi sposto, ma a un certo punto penso seriamente di andare da un ragazzo e dirgli: “Scusa, capisco che è importante andare a caccia di femmina e che i tuoi ormoni hanno una grossa importanza nella definizione di te stesso come uomo, ma sappi che queste saranno fighe anche domani, mentre la finale dei mondiali prossima sarà tra 4 anni, quando probabilmente queste qua saranno sposate e con figli. Detto questo, potresti spostarti? Grazie. Ah, sappi per certo che queste qua non te la daranno mai, quindi goditi la partita”.

    Il resto è storia. Al 116° Iniesta tira un diagonale fortissimo e getta nello sconforto il popolo dei tulipani, mentre in Spagna quei pochi rimasti ancora sobri esultano uccidendo dei tori, scuotendo le nacchere e accoppiandosi con le studentesse italiane andate lì in Erasmus. Insomma, il classico festeggiamento spagnolo.
    Noi ce ne andiamo da Magenta, delusi e sconfortati perché tifavamo Olanda. O meglio, io tifavo Olanda, la mia fidanzata giusto per farmi contento ogni tanto guardava la partita. Per il resto ha osservato la popolazione magentina e ha pensato di scrivere un saggio sociologico dal titolo: “A Magenta tutti si vestono di glicine: che cosa spinge dei giovani di buona famiglia e dall’accettabile savoir faire e talvolta non privi di qualche fascino a vestirsi così clamorosamente male?” Lo troverete presto in tutte le librerie, credo uscirà nella collana “I grandi classici del pensiero occidentale” e diventerà in breve tempo un best seller.
    Stavolta non sono riuscito a piazzare le scommesse, anzi, ho rischiato un incidente cercando di farlo mentre ero in macchina. Meglio così, avrei perso.

    Si chiudono così i Mondiali, ci vediamo in Brasile nel 2014. A partire da oggi, se vedo uno con una vuvuzela non rispondo delle mie azioni. E se mi dovessero condannare, il giudice mi darebbe tutte le attenuanti, ne sono certo. In caso di condanna farei ricorso al polpo Paul, che se continua così verrà designato come capo del CSM e giudice della Corte Suprema.

  • Moratti tuona contro la Federazione: “aveva ragione Mourinho”

    Non è andata giù a Massimo Moratti la sentenza per il caso Motta – Milito che lo obbligherà a demandare tutti i compiti da presidente per i prossimi tre mesi.

    Il patron, dopo l’attacco diretto di qualche giorno fa, contro la nuova regola sul tesseramento degli extracomunitari spara ancora più pesante facendo intuire una rivalsa da parte della Federazione nei confronti dell’Inter.

    “Io non mi sento assolutamente colpevole, non hanno per nulla tenuto conto della nostra difesa e delle nostre giustificazioni. Rispetto i giudici, non la federazione. Aveva ragione Mou nel dire che ce l’avrebbero fatta pagare“.

    L’Inter ha presentato immediatamente il ricorso contestando l’operato dei giudici per aver fatto fede all’intervista di Preziosi piuttosto che le dichiarazioni in aula.

  • Sudafrica 2010: Platini colto da malore a Johannesburg

    Il presidente dell’Uefa Michel Platini è stato ricoverato d’urgenza a Johannesburg dopo esser svenuto in un ristorante. Scongiurato il pericolo infarto da quanto trapela dalle agenzia di stampa lo svenimento sarebbe stato causato dal freddo e da un lieve influenza.

    Platini è stato comunque intrattenuto in ospedale per ulteriori accertamenti. A tranquillizzare i parenti e i suoi tanti fan è il funzionario dell’Uefa William Gaillard che alla Reuters “È in ospedale, ora lo stanno sottoponendo a degli esami, ma è cosciente e sta bene. Non è vero che ha avuto un attacco di cuore”