Tag: Cronaca

  • Crolla tribuna durante il GP, paura in Brasile (Video)

    Si è conclusa con oltre 100 feriti una gara automobilistica sul circuito di Quatro Pontes, nello stato del Paranà, in Brasile ma tutto sommato si può tirare un sospiro di sollievo visto che si è sfiorata la tragedia. E’ evidente che dietro il collasso della tribuna c’è ancora una volta l’errore umano.

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  • La Gazzetta smentisce Zamparini:”Unico errore certo è ai danni dell’Inter”

    A smontare il teorema di Zamparini, il quale aveva dichiarato che al suo Palermo mancassero almeno 3 rigori netti contro l’Inter, ci ha pensato la Gazzetta dello Sport. Nell’edizione odierna infatti la rosea analizza bene tutto l’operato dell’arbitro Romeo giudicandolo quasi impeccabile nelle sue scelte di non concedere i presunti penalty.

    “Chiede tre rigori il Palermo, ma l’unico errore certo è ai danni dell’Inter: Eto’o è fermato davanti a Sirigu per un fuorigioco che non c’è (difficile valutarlo: roba di centimetri). Sugli episodi in area nerazzurra, il dubbio più grande al 44’ della ripresa: Chivu entra in modo deciso su Nocerino. Prende prima il pallone, ma poi sullo slancio colpisce in pieno l’avversario. Gli va bene perché tiene la seconda gamba indietro (l’intervento a piedi uniti è sempre fallo anche se si colpisce il pallone), ma il rischio è davvero alto: Romeo poteva pure decidere di dare il penalty. Fa bene, invece, al 26’ del secondo tempo quando lascia correre (decisivo l’aiuto dell’assistente Grilli) sulla trattenuta reciproca tra Cassani e Chivu. Cassani protesta ed è ammonito. Qualche minuto dopo la leggera spinta di Santon a Maccarone non giustifica il fischio di Romeo. Certo, resta il problema dell’uniformità sulle trattenute (vedi rigore dato contro la Lazio)”.

  • NFL: Tragedia a Denver, trovato senza vita il corpo di Kenny McKinley

    NFL: Tragedia a Denver, trovato senza vita il corpo di Kenny McKinley

    Tragedia nel mondo della NFL: il wide receiver dei Denver Broncos Kenny McKinley, 23 anni, è stato trovato senza vita nella sua abitazione con una ferita d’arma da fuoco, che a prima vista sembrerebbe autoinflitta. Questo almeno è quanto dicono le autorità della contea di Arapahoe, anche se comunque è stata aperta un’inchiesta per appurare le dinamiche dell’evento.

    Il Presidente della squadra, Pat Bowlen, è rimasto molto colpito dalla notizia ed ha dichiarato:

    • Tutti i Broncos sono scioccati e rattristati per la perdita di Kenny McKinley, era parte integrante della famiglia dei Broncos e ci mancherà molto nella nostra organizzazione. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Kenny ed gli amici.”

    Anche il capo allenatore Josh McDaniels (che avrebbe dovuto incontrare i giornalisti oggi per il resoconto della partita di domenica contro i Seahawks) ha rilasciato un comunicato dove spiega:

    • “Kenny aveva davanti a sè un promettente futuro sul campo di football, ma, cosa ancora più importante, era un grande compagno di squadra il cui sorriso e la bella persona che era avrebbero potuto illuminare lo spogliatoio. Si tratta di una tragica perdita per la nostra squadra, per la sua famiglia e per tutti i nostri tifosi. I pensieri e le preghiere in questo momento difficile vanno ai suoi amici ed ai suoi cari“.

    Quella di McKinley è l’ultima di una serie di tragedie per i Broncos negli ultimi anni. Il cornerback Darrent Williams è stato ucciso in una sparatoria il giorno di Capodanno del 2007, e, solo 3 mesi dopo, la prima riserva nel ruolo di runningback Damien Nash dopo una partita di basket per beneficenza a Saint Louis, è morto in seguito ad un collasso.

    McKinley era un professionista al secondo anno che era sulla lista di infortuni di Denver a causa di un infortunio al ginocchio. Ha giocato in 8 partite come rookie nel 2009 con 7 ritorni dal kickoff per 158 yard complessive prima di andare in lista infortuni il 29 dicembre.

    McKinley era stato recuperato ed aveva partecipato al workout della offseason con i Broncos, ma si era di nuovo fatto male durante la prima settimana di training camp ed era stato messo nuovamente in “injury list” per via di un nuovo infortunio al ginocchio (lo scorso 5 agosto).

    McKinley era stato scelto al quinto round da South Carolina University nel 2009. Rimane il miglior ricevitore di tutti i tempi della South Carolina con 207 ricezioni per 2.781 yards.

    L’entrata in NFL con la chiamata dei Denver Broncos avrebbe potuto spalancargli la via del successo, ma la storia è andata diversamente. A Denver, tutti i suoi compagni di squadra sono sotto shock.

  • Serie A: I calciatori rinunciano allo sciopero

    L’Associzione calciatori dopo i colloqui dei giorni scorsi sembra orientata a sospendere lo sciopero in programma per sabato e domenica prossima volendo continuare a trattare sul rinnovo del contratto collettivo. I giocatori pare abbiano ammorbidito la propria posizione grazie alla volontà della Lega Calcio di trovare una soluzione conveniente per tutte le parti.

    In cambio del blocco della serrata i giocatori otterranno un bonus supplementare di vacanze invernali con lo slittamento della giornata programmata per l’Epifania. Si continuerà a trattare con l’Aic, più possibilista adesso, sulla sanità mentre è sempre rigida la posizione per quanto riguarda i calciatori fuori rosa e l’obbligo al trasferimento nell’ultimo anno di contratto.

    Le parti si ritroveranno a mezzogiorno per ufficializzare il frutto di questi lunghi incontri ed sospendere quindi lo sciopero.

  • Inter: scoppia il caso Milito? Il Principe perde la pazienza

    Diego Milito è forse l’artefice principale della storica ed entusiasmante cavalcata nerazzurra alla vittoria del triplete nella scorsa stagione ma, proprio nella notte di Madrid, una sua dichiarazione poco felice ha forse sgretolato il muro di certezze costruito a suon di gol rendendolo umano e non più indispensabile.

    Il problema del Principe è il gol, un’astinenza di sei gare per uno come lui sono davvero troppe sopratutto se accompagnate da ben quattro sostituzioni e dall’esplosione realizzativa di Eto’o che scalpita per aver tutto per lui il ruolo da centrale in attacco.

    Sia ben chiaro il giocatore non si discute, anzi, siam ben sicuri che dopo il primo gol ne arriveranno altri a grappoli ma è chiaro che per Benitez è il primo caso spinoso da gestire. Recuperare il Principe sembra esser al momento il diktat dello spagnolo ma continuasse la carestia sotto porta la necessità di cambiare sarebbe opportuna.

    Milito visibilmente sottotono e con l’umore sotto ai tacchi ha commentato amaramente l’ennesima sostituzione stagionale “Ma esco sempre io? Così non va bene, qui bisogna parlare”, il chiaro riferimento è a Benitez che per il momento glissa grazie anche agli acuti di Eto’o “Milito ha fallito un paio di opportunità e alla fine era molto deluso, ma ho parlato con lui e l’ho rassicurato. Segnerà moltissimo anche quest’anno. Deve stare tranquillo, perché è un giocatore importantissimo. Ha fatto un gran lavoro per la squadra, creando diversi spazi”.

  • Leonardo tackle su Berlusconi: “allenare l’Inter? Mai dire mai”

    Torna a parlare, per la prima volta dopo rescissione con il Milan, Leonardo e lo fa attraverso le colonne della Gazzetta dello Sport. Il tecnico brasiliano con la solita pacatezza non si sottrae alle domande parlando a 360° del mondo Milan, dei perché dell’addio al rapporto con i giocatori e con Berlusconi.

    Gli attacchi feroci sono proprio per il numero 1 di via Turati “non me ne sarei mai andato dopo 13 anni per ragioni tattiche. Anche perché il Milan oggi gioca come prima. Sono io che ho deciso di andarmene, io ho rinunciato a un anno di contratto per lasciarci nel migliore dei modi. Me ne sono andato
    per ragioni di incompatibilità di carattere e di stile. Sono tutte cose che ho detto anche a lui. A Narciso tutto quello che non è specchio non piace”.

    Parole di ammirazione e rispetto per Galliani e per i giocatori sempre disponibili e per certi versi eroi secondo Leo. L’ormai ex tecnico milanista però ha deciso di guardare avanti studiando calcio in modo da creare “uno stile Leonardo” per la sua prossima avventura da allenatore.

    Per il momento si diletterà a commentare la Champions per Sky inglese nell’attesa della chiamata giusta. Leo spera che arrivi dall’Inghilterra dove l’allenatore è manager e quindi libero di assumersi le responsabilità in toto. Chiude con una confessione, “mi piacerebbe allenare Balotelli”, attento Mancio!

    Non poteva mancare la domanda sull’Inter, e sulla possibilità di allenare in nerazzurro in futuro “Conosco Moratti da anni. Incontri sempre affettuosi e disinteressati. In nessun’altra lingua esiste un concetto nitido come il vostro mai dire mai..”

  • Mourinho abilita Sacchi: “ha le carte in regola per criticare”

    Il battibecco tra Ibrahimovic e Sacchi ha superato i confini italici per esser diffuso in tutta Europa tanto da arrivare a Madrid dove Josè Mourinho, un non particolarmente incline alle critiche, si erge a difensore dell’ex tecnico milanista:

    “Io non sono l’uomo giusto per criticare. Però giocatori e allenatori devono accettare le critiche. Anche esprimendo il proprio disaccordo, ma sempre con educazione”.

    Il portoghese conclude la difesa dell’ex collega:“Sacchi per quello che ha fatto ha l’autorità per esprimere la sua opinione”.

  • Calciopoli: la Juve d’attacco, Agnelli va in aiuto di Moggi

    La Juve remissiva di quattro anni fa pronta ad accettare le decisioni della giustizia sportiva licenziando in un sol colpo Moggi, Giraudo e Bettega ha lasciato il posto ad una Juve più combattiva e pronta adesso a dar battaglia, per completare l’iter giudiziario che le costò la B.

    Tra due settimane ripartirà il processo e nelle stanze napoletane a dar man forte agli avvocati e consulenti di big Luciano ci sarà l’avvocato Chiappero “ingaggiato” da Andrea Agnelli per avvalorare il lavoro di Nicola Penta.

    La metamorfosi bianconera è dovuta alle verità saltate fuori dalle nuove intercettazioni, le pressioni sulla Figc ne sono una conseguenza ma per accorciare i tempi la Juve presenterà 80 intercettazioni che dimostreranno il coinvolgimento dell’Inter. Dunque l’autunno della serie A si prepara ad esser scoppiettante e non solo per le partite in campo.

  • Mourinho apre al Portogallo ma il Real dirà di no

    Josè Mourinho potrebbe esser ancora una volta precursore di un nuovo modo di far il selezionatore della Nazionale. Nei campionati più evoluti fino a questo momento non si era mai pensato alla figura del selezionatore allenatore sopratutto per l’enorme carico di lavoro richiesto dai club ma anche per un mero disegno campanilistico che poteva indurre scelte opportunistiche.

    La crisi di gioco e di risultati del Portogallo ha allertato la federazione lusitana che pare pronta a chieder l’aiuto dello Special One per scongiurare una cocente eliminazione dal prossimo Europeo. Il tecnico portoghese, nonostante sia consapevole di non poter far miracoli confessa di non poter rifiutare per l’amore che lo lega alla sua patria.

    La palla a questo punto passa al Real Madrid che con ogni probabilità non concederà il permesso ma Mourinho ha promesso che in prossimo futuro si occuperà della sua nazionale a tempo pieno.

  • Sciopero Calciatori: prende quota l’ipotesi di un rinvio

    La trattativa serrata tra Lega Calcio e Aic per il rinnovo del contratto collettivo per i calciatori potrebbe aver una “dilatazione” in modo da aver più tempo per partorire un testo equo e privo di contraddizioni. L’incontro di oggi, il terzo della settimana, potrebbe cosi evitare il blocco del campionato per il 25 e 26 settembre in cambio di una proroga da parte della Lega Calcio del contratto attuale fino al 30 novembre.

    “Veniamo all’incontro e vedremo.
    – dice Beretta – I tempi sono stretti a causa dello sciopero ma tutti a partire da Abete si sono mossi per evitarlo. La trattativa no-stop è dovuta a questo, sarebbe sensato anche solo rinviarlo per rendere la trattativa un po’ più dilatata”.

    “Noi avevamo chiesto una proroga dei vecchi accordi fino a dicembre, in modo che nel frattempo si discutesse. L’abbiamo reitirata perchè fare una cosa frettolosa e farci imporre da un commissario ad acta un contratto non è una cosa sensata” – dice il vicepresidente dell’Aic Grosso – Si sta trattando da solo 3-4 giorni. Mi pare un po’ improbabile che in questo lasso di tempo ci sia un accordo collettivo, nel quale tra l’altro ci fanno richieste troppo pesanti. Una cosa così richiede del tempo, pensare che quello che sarebbe il presupposto per un commissario ad acta maturi, se in questo breve lasso di tempo non si trovi un accordo, francamente è una tesi che non tiene”