Tag: Cronaca

  • Giallo Boateng, il Portsmouth accusa il Genoa

    In questo inizio campionato con la maglia del Milan Kevin Prince Boateng ha confermato quanto di buono fatto con la sua nazionale durante l’ultimo mondiale, ma il centrocampista ghanese rischia di esser il protagonista di un guaio diplomatico tra il Portsmouth e il Genoa.

    Il Grifone ha acquistato il giocatore dal club inglese in estate per poi girarlo in prestito al Milan ma da quanto dichiara Andrew Andronikou, amministratore del club, non è ancora stato pagato “Erano tenuti a pagare la prima rata due settimane fa”.“Abbiamo sentito scuse di tutti i tipi come ad esempio che avevano perso le coordinate bancarie che erano sul contratto. A un certo punto abbiamo detto basta”.

    Il Portsmouth ha a presentato una protesta formale alle federazioni inglese ed italiana accusando il Genoa.

  • Borriello scopre la sudditanza: “Russo al Milan mi chiedeva la maglia, adesso…”

    Le dichiarazioni di Marco Borriello contribuiranno sicuramente ad alimentare lo stato di tensione che vive l’ambiente romano dopo la deludente conduzione dell’arbitro Russo nel match contro il Brescia.

    L’attaccante fresco di passaggio dal Milan ai giallorossi confessa a Romanews.eu di aver già capito le differenze di trattamento tra la sua ex squadra e quella attuale “Al Milan queste cose non mi sono mai capitate, certi rigori me li avrebbero senz’altro fischiati. Adesso ho capito la differenza che c’è tra stare al Milan e alla Roma ma siamo una grande squadra e sapremo ripartire” .

    Il bomber continua E pensare che quando giocavo con il Milan, mi chiedeva anche la maglia a fine gara. Ieri invece non mi ha neanche rivolto la parola.” L’ultima battuta sulla partita di ieri “Purtroppo il mio gol e la buona prestazione non sono serviti a nulla, perchè siamo tornati a casa arrabbiati e senza punti in classifica.”

  • Calciopoli, Agnelli risponde a Moratti: “da parte nostra non c’è motivo di essere nervosi. Da parte loro?”

    E’ di nuovo Juventus-Inter, le due società aspettando di scontrarsi in campionato e magari di ritornare a lottare per le posizioni prestigiose della classifica, si danno battaglia mediatica con continui botta e risposta intorno allo scudetto del 2006 e ai nuovi strascichi di Calciopoli.

    Il patron nerazzurro aveva commentato con una battuta ironica l’incontro tra Abete ed Agnelli che non ha perso l’occasione per ribattere “Evidentemente dopo aver vinto ieri per quattro a zero era nervoso e quindi ha voluto pensare a noi – ha detto Agnelli, uscendo dalla sede della Lega di A – ah, l’ha detto prima? Allora era nervoso prima. Da parte nostra non c’è motivo di essere nervosi. Da parte loro? Non lo so. Io guardo alle vicende delle Juventus, ho già ribadito in altri momenti, siamo tranquilli, sappiamo cosa c’è nell’esposto, lo sa la Federazione, attendiamo fiduciosi un loro giudizio“.

    I giornalisti lo incalzano sulla querelle con i nerazzurri ricordando i botta e risposta dei tempi moggiani “Da parte mia è molto sereno questo rapporto tra Inter e Juventus. Conoscete l’esposto. Sulla base delle nuove intercettazioni anche l’Inter ha compiuto/ha avuto delle telefonate. Quindi che non venga assegnato”.

  • Calciopoli: Moratti pronto alla battaglia, nuova stoccata alla Juve

    I due di Mourinho all’Inter sono serviti tantissimo a Massimo Moratti sei per la gran mole di trofei portati in via Durini ma sopratutto per la crescita professionale e nel modo di approcciarsi alla stampa. La figura del presidente impacciato e spesso a disagio davanti ai microfoni ha lasciato il posto ad una nuova persona, arguta che ad ogni dichiarazione attira a se le prime pagini dei giornali lanciando strali e messaggi verso i possibili nemici.

    E ieri sera, nonostante la convincente vittoria contro il Bari e il ritorno al gol del Principe Milito ha fatto capire di esser pronto alla battaglia pur di non restituire quello scudetto assegnatogli nel 2006. Ieri mattina aveva fatto scalpore l’incontro tra il presidente della Juve Andrea Agnelli e Giancarlo Abete proprio per parlare del nuovo filone di intercettazioni che potrebbe portare ad un Calciopoli bis.

    Moratti serafico e diretto lancia l’ennesima stoccata verso la Vecchia Signora “li ho visti contenti. Si vede che avranno già una linea comune…”. – e continua – Quello scudetto è stato tolto giustamente. E’ una cosa assolutamente normale e consequenziale. Rimango della mia idea e non perché sono interista. In ogni caso io non ho la necessità di andare da Abete…”.

  • L’ombra di Lippi imbarazza Ranieri

    La Roma torna da Brescia con le ossa rotte e con il morale sotto i piedi e alle porte c’è l’Inter in una partita che può esser crocevia per il futuro di Ranieri. Il tecnico romano visibilmente sofferente e a disagio per il momento che sta vivendo la sua squadra e per la sua situazione contrattuale si scaglia contro chi sotto traccia sta trattando con altri allenatori.

    “C’è chi si muove nell’ombra, qualcosa c’è. Lippi? I nomi e i cognomi i giornali li hanno fatti, si vede che sanno qualcosa anche loro. A Torino sapevo che era Lippi. D’altra parte lo sapevano tutti, c’era stata la famosa cena della piadina.” Sulla partita di questa sera è ancora più furioso “Sono curioso di sapere se il rigore al Brescia l’ha dato il guardalinee: perche’ se e’ cosi’ e’ da ricovero. Sarò eccessivo ma c’erano due rigori per noi e quello del Brescia non c’era. Il mani in area l’abbiamo visto tutti, solo loro, arbitro e guardalinee non se ne sono accorti”.

    La risposta di Daniele Pradè è immediata: “Non esiste assolutamente nulla nè con Lippi nè con nessun altro, da parte nostra c’è grandissima fiducia, stima e amicizia verso Ranieri. La società è trasparente, qualsiasi problema lo affrontiamo con il nostro allenatore”. In questo modo il ds mette a tacere le voci che circolano sui presunti contatti con altri allenatori, in caso di esonero di Ranieri

  • Lazio – Milan 1-1. Ibra non basta, Allegri in confusione

    Lazio – Milan 1-1. Ibra non basta, Allegri in confusione

    Siamo alla quarta giornata ma all’Olimpico questa sera Lazio e Milan hanno dato vita ad una partita di Primavera (ad esser buoni) tra due squadre che ormai non hanno nulla da chiedere al campionato. Reja schiera i suoi con un abbottonatissimo 4-5-1 con il solo Floccari in avanti e Mauri ed Hernanes (unica nota positiva) a supporto. Allegri abbandona il tridente inserendo Gattuso a protezione della difesa perdendo anche il brio in fase avanzata delle partite precedenti.

    Primo tempo sonnolente e secondo che si sveglia grazie all’ennesima zampata di Ibrahimovic nell’unico errore del mastino Dias. Partita in salita per la Lazio e in teoria più agevole per i rossoneri pronti a sfruttare il contropiede, Reja rompe gli indugi mettendo in campo prima Rocchi e poi Zarate e trova il pari grazie ad un virtuosismo di Hernanes e alla zampata di Floccari. Sul gol il Milan protesta per l’infortunio di Abate ma è proprio la gestione del laterale ad aumentare le responsabilità di Allegri oltre che l’autocontrollo del giocatore.

    Dopo il pari Rocchi va vicinissimo al sorpasso prima che Zambrotta tenti il tiro della “domenica” che però va a sbattere sulla traversa.

    IL TABELLINO
    LAZIO-MILAN 1-1
    Lazio (4-2-3-1):
    Muslera; Cavanda (42′ st Lichtsteiner), Biava, Dias, Radu; C.Ledesma, Brocchi; Foggia (28′ st Rocchi), Hernanes, Mauri (34′ st Zarate); Floccari. A disp.: Berni, Stendardo, Matuzalem, Bresciano. All.: Reja.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate (38′ st Antonini), Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Gattuso (24′ st Flamini), Pirlo, Boateng; Seedorf (42′ st Robinho); Ibrahimovic, Ronaldinho. A disp.: Amelia, Sokratis, Yepes, Inzaghi. All.: Allegri.

    Arbitro: Banti
    Marcatori: 21′ st Ibrahimovic (M); 36′ st Floccari (L)
    Ammoniti: Gattuso (M)

  • Sneijder è stufo:”Il mio futuro è all’Inter, voglio rinnovare al più presto”

    I tifosi nerazzurri potranno dormire sogni tranquilli. Il diretto interessato, Wesley Sneijder, è intervenuto sulla sua pagina Twitter per rassicurare i suoi tifosi in merito alla questione del rinnovo di contratto con l’Inter. L’olandese spiega che vorrebbe chiarire una volta per tutte questa situazione perchè la sua volontà è quella di rimanere in nerazzurro e quindi rispettare il contratto che lo lega all’Inter. Smentendo così di fatto tutte le voci che vorrebbero un suo ritorno clamoroso al Real di Josè Mourinho.

    ECCO LE SUE PAROLE:”Quello di cui si parla è un prolungamento contrattuale, ma io voglio restare a Milano. Spero che l’accordo arrivi prestissimo. Non voglio tornare a Madrid, lo escludo, non ho dimenticato i fatti che mi erano accaduti al Real. Certo, quella è una grandissima squadra, allenata dal tecnico che mi ha fatto vincere tutto. Ma ripeto per l’ennesima volta (e non vorrei ripeterlo ancora una volta) che sarò all’Inter in questa stagione e se avrò rinnovato il mio contratto, io sarò con Inter fino alla fine del contratto stesso!.”

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  • Pedullà:”I procuratori parlano troppo, l’Inter deve intervenire”

    Parlano molto e mettono in difficoltà i loro assistiti. Si parla di procuratori, astuti e abili giocatori che non aspettano altro che cogliere l’occasione per sollevare polveroni inutili. Parole che trovano conferme con le recenti dichiarazioni di Fernando Hidalgo che recentemente ha diagnosticato al suo assistito in periodo di crisi la mancanza di Josè Mourinho. In merito si è espresso anche l’esperto di mercato Alfredo Pedullà che consiglia all’Inter di prendere provvedimenti per quanto è accaduto.

    Ci sono alcuni procuratori che parlano in libertà e che andrebbero fermati. Anche in Italia ce ne sono diversi che pensano di dare interpretazioni a senso unico, basti citare i recenti esempi che hanno coinvolto Grosso e Marchetti. Ma molto spesso si esagera. Ha cominciato Hidalgo, manager di Milito, che deve avere buoni seguaci tra i media italiani visto che qualcuno aveva cavalcato con convinzione assoluta la pista di un trasferimento di Burdisso alla Juve (falsa come le piste di Evra all’Inter e Balotelli a un passo dal Manchester United, fantamercato). Ora spara indirettamente su Benitez, non facendo una cortesia all’Inter che avrebbe bisogno della massima serenità. Come se non bastasse, Soren Lerby ha cominciato a disquisire sul contratto di Sneijder non ancora rinnovato: ha parlato ai giornali olandesi, ma non è stato carino. La società nerazzurra prenda nota e intervenga: il silenzio, in situazioni del genere, sarebbe d’oro“.

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  • Calciopoli bis: Faccia a faccia Agnelli – Abete

    Calciopoli bis: Faccia a faccia Agnelli – Abete

    Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha incontrato ieri in Federcalcio il numero uno della FIGC Giancarlo Abete per discutere, tra le altre cose, dell’inchiesta Calciopoli bis che partirà tra qualche giorno. In particolare Agnelli ha chiesto in primo luogo parità di trattamento e giustizia nel caso in cui il procedimento nei confronti delle squadre e dei personaggi coinvolti ravvisi comportamenti di dubbia moralità, così come fatto per la Juventus e per suoi dirigenti all’epoca dei fatti di Calciopoli 1.

    Proprio in questi giorni la FIGC ha acquisito dal tribunale di Napoli le 170 mila telefonate che saranno al vaglio dell’equipe del procuratore federale Stefano Palazzi. Di queste sono 90 le intercettazioni “bollenti” che secondo la tesi accusatoria dei legali di Luciano Moggi incastrerebbero l’Inter, il numero uno nerazzurro Moratti e l’allora presidente della società Facchetti, scomparso quattro anni fa.
    In ballo c’è lo scudetto del 2006: se fosse provata la colpevolezza dell’Inter la Federazione revocherebbe quel titolo che allora fu tolto alla Juventus e assegnato proprio ai nerazzurri. Niente di più di questo perchè se emergessero eventuali reati commessi ormai sarebbero caduti in prescrizione.

  • Byron Moreno beccato con l’eroina nelle mutande

    Vi ricordate Byron Moreno? L’arbitro ecuadoregno diventato popolarissimo in Italia dopo la terribile conduzione della gara contro la Corea del Sud ai mondiali del 2002 che costò l’eliminazione azzurra con il Trap in panchina, è stato arrestato negli Stati Uniti all’aeroporto John F. Kennedy di New York con almeno sei chili di eroina nascosti tra gli indumenti intimi.

    A render noto l’arresto è la Dea, la più importante agenzia antidroga statunitense. Moreno attualmente commentatore radio e tv nel suo paese dopo aver abbandonato la carriera arbitrale. Chi sa cosa penserà Totti che in quella notte maledetta fu espulso per simulazione.