Tag: Cronaca

  • Italia – Serbia. Arrestato il teppista serbo vestito di nero

    Italia – Serbia. Arrestato il teppista serbo vestito di nero

    Si era nascosto nel vano bagagli di un pullman serbo nel tentativo di eludere i controlli della polizia italiana e fare ritorno in patria indisturbato dopo che ieri si era reso protagonista di una serata di guerriglia allo stadio Marassi di Genova dove si doveva giocare Italia – Serbia, valida per le qualificazioni agli Europei di Polonia e Ucraina 2012.
    Ivan Bogdanov, è questo il nome dell’uomo vestito completamente di nero con il volto coperto da un passamontagna e che ieri sera abbiamo visto tutti in tv guidare la rivolta, è stato arrestato questa notte. A tradire il trentenne e leader della frangia del tifo nazionalista della Stella Rossa di Belgrado sarebbero stato i suoi tatuaggi, messi in bella mostra e ripresi dalle telecamere della Rai presenti all’interno dell’impianto genovese. Uno in particolare, tatuato sul braccio destro “28”, il tatuaggio più evidente.

    Una volta usciti dallo stadio i teppisti serbi, perchè di questo si tratta, di teppisti non di ultrà, il movimento ultrà è tutt’altra cosa e non ha niente a che vedere con questi scalmanati, hanno continuato a creare disordini all’esterno dello stadio dove sostavano i loro pullman. Non tutti i tifosi erano degli esagitati però: tra di loro c’erano anche padri di famiglia che avevano accompagnato i loro bambini per assistere ad una partita di calcio e che non si sono macchiati di nessuna colpa se non quella di trovarsi nella stessa zona dello stadio con questi teppisti.

    La polizia si è messa subito alla ricerca dell’uomo nero, e dopo aver perquisito i pullman e controllato ad uno ad uno i tifosi con l’intento di riconoscere il teppista dagli ormai famosi tatuaggi, è stato scovato e arrestato alle 2 e mezza di notte. Non poteva passarla liscia. Insieme a lui sono stati arrestati altri 16 teppisti i quali hanno messo a ferro e fuoco la città di Genova prima, durante e dopo una partita che non c’è mai stata (iniziata in ritardo e interrotta dopo 7 minuti) per quella che doveva essere una serata all’insegna dello sport con i tanti bambini delle scuole di Genova presenti allo stadio Marassi per vedere dal vivo la nazionale italiana e che invece si sono ritrovati ad assistere a delle scene agghiaccianti e ad una serata di violenza.

  • Italia – Serbia: le immagini della follia serba a Marassi [video]

    Italia – Serbia: le immagini della follia serba a Marassi [video]

    Le immagini del delirio degli ultrà serbi che hanno impedito ai tifosi assiepati allo stadio Marassi per assistere alla partita dell’Italia contro la Serbia. Fumogeni e petardi e la ricerca dello scontro con tifosi azzurri e con la Polizia lasciavano prevedere un epilogo ancora peggiore ma per fortuna si è concluso solo con la sospensione dell’incontro.

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    Gli scontri fuori il Marassi
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  • Vince la follia, Italia – Serbia sospesa dopo 7′

    Vince la follia, Italia – Serbia sospesa dopo 7′

    E’ durato solo 7′ il match di Marassi tra Italia e Serbia. La partita iniziata con più di mezzora di ritardo per la guerriglia creata dai “tifosi” serbi con un fitto lancio di petardi nei confronti della polizia a dei tifosi italiani ha avuto un epilogo ancora peggiore.

    Dopo gli inni, fischiatissimo quello serbo, la partita è durata solo sette minuti, giusto il tempo per un intervento killer su Mauri (punito solo parzialmente dall’arbitro) e la mancata concessione di un calcio di rigore su Pazzini.

    La follia poi ha il sopravvento e riprende il fitto lancio di fumogeni sotto la porta di Viviano che costringono l’arbitro a sospendere l’incontro. L’Italia avrà i tre punti a tavolino, per la Serbia in arrivo una mega sanzione e non è da escludere l’espulsione da tutte le competizioni della Fifa.

  • Calciopoli: dietrofront del perito “Non fu Facchetti a dire Collina”

    Calciopoli: dietrofront del perito “Non fu Facchetti a dire Collina”

    Ennesimo colpo di scena dalle stanze di Napoli, quando il documento presentato dalla difesa di De Santis pareva potesse far prender un piega al Processo a Calciopoli, il perito con un supplemento di indagini smentisce i periti di Luciano Moggi e se stesso imputando a Bergamo il famoso “metti dentro Collina” e non a Facchetti.

    La madre di tutte le intercettazione è una bufala colossale e a questo punto si tornano a mischiare le carte al processo partenopeo. Oggi i vari testimoni che si sono susseguiti nell’aula presieduta dal giudice Casoria hanno comunque smentito qualsiasi tipo di pressioni esterne.

  • Italia – Serbia a rischio. Marassi sotto scacco degli ultra serbi

    Italia – Serbia a rischio. Marassi sotto scacco degli ultra serbi

    Un centinaio di ultrà serbi entrati subito in contatto con la polizia rischiano di far saltare l’atteso match tra Italia e Serbia. I facinorosi per nulla sconvolti dall’ingresso in campo della polizia continua un folto lancio di petardi, vittima di questi “animali” è anche il portiere serbo Stojkovic raggiunto da uno dei petardi ed è rimasto ferito.

    Gli agenti della Digos cercano di convincere gli ultras, che hanno sollevato la rete della ‘gabbia’ e sono appollaiati sulla recinzione, a scendere e tornare seduti. Dalla gradinata nord sono partiti cori “zingari, zingari di m.”. Le squadre sono entrate in campo, ma poi hanno fatto velocemente rientro negli spogliatoi.

  • Kaka si lega al Real… fino a giugno

    Kaka si lega al Real… fino a giugno

    Kaka in un aintervista concessa al sito tedesco 4-4-2.com mette a tacere le voci di un possibile divorzio imminente dal Real Madrid confessando il continuo e costante dialogo con Mourinho e la ferma intenzione di tornare ad esser uno dei più grandi giocatori al mondo, facendo finalmente entusiasmare il Bernabeu.

    Il brasiliano però non chiude le porte di un ritorno in rossonero e ancor più non smentisce l’ipotesi di passaggio all’Inter rimandando ogni decisione al mercato estivo.

    “Dovrò stare un pò di tempo lontano dalla piazza, tornerò a giocare a dicembre. Sono in contatto con il mio allenatore Mourinho e ci sentiamo regolarmente. L’ipotesi di ritornare al Milan o andare all’Inter non è un tema importante ora. Prima devo recuperare e dare spettacolo qui al Real. Rimarrò a Madrid sino alla prossima estate poi sarà Dio a decidere quello che sarà”

  • De Santis incastra Auricchio, ecco la prova che smonta Calciopoli

    De Santis incastra Auricchio, ecco la prova che smonta Calciopoli

    Il Processo a Calciopoli può dichiararsi concluso, alle tante intercettazioni scovate dalle difese e alle testimonianze che smentiscono brogli nel sorteggio arbitrale si aggiunge un documento inedito ritrovato da Massimo De Santis e che attesta un altra falla nel quadro accusatorio creato da Auricchio ed avallato dai pm dell’accusa nelle aule partenopee.

    Secondo il generale Massimo De Santis era a capo della “combriccola romana” molto vicino alla triade e protagonista principale dei favori pro Juve, Auricchio nella sua deposizione afferma che l’arbitro iniziò ad allontanarsi dalla “cupola” sfavorendo la Juventus solo dopo l’invio la ricezione di un avviso riguardante la proroga delle indagini preliminari svolte dalla Procura di Napoli in merito all’inchiesta sulla cosiddetta combriccola romana e il calcio scommesse.

    Inchiesta che si concluse con un nulla di fatto, ma la vera sorpresa ritrovata da De Santis o forse portata alla luce nel momento decisivo dimostra che l’arbitro venne a sapere delle ulteriori indagini solo a campionato finito smentendo quindi le ipotesi dell’accusa.

    La caduta di questa teoria smonta oltretutto le ipotesi dei danneggiamenti alla Juve nell’ultima parte di campionato e di conseguenza l’esistenza di un circuito atto a favorire la Juventus. Auricchio, forse si è fidato troppo delle teorie della Gazzetta e di Baldini e adesso da come anticipa uccellinodidelpiero.com dovrà rispondere dell’accusa di calunnia e falsa testimonianza.

    ECCO IL DOCUMENTO CHE SCAGIONA DE SANTIS (da TuttoJuve.com)

  • Calciopoli: oggi tocca ai calciatori, Nesta e Ledesma a Napoli manca Del Piero

    Calciopoli: oggi tocca ai calciatori, Nesta e Ledesma a Napoli manca Del Piero

    Giornata di udienza a Napoli e quest’oggi calcheranno l’aula del giudice Casoria i big della serie A, saranno infatti i giocatori a rispondere e a confermare o screditare il teorema del colonnello Auricchio. Quest’oggi, a meno di colpi di scena, non saranno i legali di Moggi la parte attiva bensì le difese di Pairetto e De Santis pronti a smontare le accuse ai loro assistiti attraverso le parole dei testimoni ma anche con l’aggiunta di nuove intercettazioni.

    Si avvicenderanno alla parola il milanista Alessandro Nesta chiamato a testimoniare sulla mancata ammonizione che lo avrebbe mandato in squalifica alla vigilia di quel famoso Juventus-Milan valido per lo scudetto. Ci sarà anche Ledesma per Lecce-Juventus, per la stessa partita era stato convocato Del Piero che però non sarà a Napoli. Ci dovrebbero essere Frey e Gamberini, Alberto e Galante mancherà invece Ibra impegnato con la Svezia per le qualificazioni ad Euro 2012.

    CI saranno a deporre anche Rosetti, Bergonzi e Calcagno, il notaio di Coverciano Tavassi.

  • Calciopoli, avv. Moggi: “l’Inter rischia la radiazione”

    Calciopoli, avv. Moggi: “l’Inter rischia la radiazione”

    Domani a Napoli è giorno d’udienza ma già da questa mattina si torna a parlare di Calciopoli e delle possibili conseguenze scaturite dalle deposizione di Abete, Baldini e Collina e il grosso malloppo di intercettazioni lasciate inspiegabilmente fuori dal processo.

    Ad alimentate le polemiche ci pensa l’avvocato Paco D’Onofrio che intervenendo alla trasmissione radiofonica “Tutti Pazzi per la Juve” ha disegnato un quadro accusatorio pesante per i nerazzurri e per tutti i nuovi indagati scaturiti dal secondo filone di intercettazioni. L’avv. parla addirittura di radiazione per l’Inter e invita il presidente Moratti a rinunciare alla prescrizione visto il continuo sbandieramento all’onestà. Gli avvocati di Luciano Moggi starebbero addirittura pensando di rinunciare alla deposizione di Moratti visto il gran numero di prove raccolte a difesa del loro assistito.

    “Se dall’esito del processo penale dovessero emergere elementi tali che dovessero coinvolgere alcuni dirigenti di determinate società con riflessi sportivi, indubbiamente la giustizia sportiva potrebbe arrivare ad assumere delle decisioni che potrebbero portare anche, nelle ipotesi più gravi, alla radiazione. Del resto non si ricorda che Calciopoli, nell’estate 2006, si è basata su iniziativa degli uomini della procura federale sono andati alla procura di Napoli a fare le fotocopie di alcune intercettazioni riconoscendo quindi che ciò che emerge dal procedimento penale deve avere incidenza nel processo sportivo. Non capisco come mai in quella occasione nessuno ha sollevato il problema dell’autonomia dell’ordinamento sportivo: o valgono per tutti o per nessuno”

    Prescrizione? Meglio prova di onestà
    “In base al codice di giustizia sportiva, per gli eventuali illeciti a carico di una società piuttosto che un’altra, effettivamente c’è prescrizione. Però non siamo nell’ordinamento statale ma in quello sportivo, ovvero un ordinamento associativo, nel quale i soggetti possono rinunciare a certe prerogative – ha dichiarato D’Onofrio – La prescrizione è un dato processuale di cui può disporre la parte che se ne avvantaggia, ma disporne significa anche rinunciare: se io sono assolutamente convinto di essere innocente, non terrò il punto interrogativo della prescrizione, non lascerò il dubbio, mi lascerò processare. Rinuncio alla prescrizione e verificherò se i giudici sportivi effettivamente mi ritengono colpevole o, come io sono convinto, mi riterranno innocente. Sarebbe una prova d’onestà: questa Giustizia Sportiva è stata osannata dai dirigenti dell’Inter e allora non dovrebbe spaventarli nemmeno in questo caso”.

  • Maledetta Nazionale, l’Inter perde Cambiasso e Milito

    Maledetta Nazionale, l’Inter perde Cambiasso e Milito

    Torna prepotentemente di attualità l’annoso scontro tra club e nazionali riguardo l’utilizzo dei giocatori per le partite amichevoli. L’Argentina fa grande il Giappone di Alberto Zaccheroni ma a pagare dazio è l’Inter che in un sol colpo perde due pezzi da novanta per problemi muscolari.

    Ad abbandonare per primo il campo è Milito, il Principe a coronamento di un inizio di stagione tra alti e bassi si ferma dopo appena 34′ minuti per un problema muscolare lasciando il posto a Higuain. Ad un minuto dalla fine del primo tempo esce dal campo anche Cambiasso anche lui per problemi muscolari.

    I tempi di recupero non sono ancora chiari e si conosceranno soltanto nelle prossime ore ma per Benitez due tegole importanti visto la carenze in organico nel reparto avanzato e l’assenza di Thiago Motta in mediana.