Tag: Cronaca

  • Calciopoli, Del Piero rivendica i suoi trofei: “sono 17 non 15”

    Calciopoli, Del Piero rivendica i suoi trofei: “sono 17 non 15”

    Settimana di passione per Alex Del Piero che dopo aver raggiunto il suo mentore e colonna biancora Giampiero Boniperti a 178 gol si è ritrovato nell’insolita veste di teste nelle stanze del Tribunale di Napoli dopo è in corso l’ennesima udienza a Calciopoli.

    Il capitano bianconero, con il solito tono pacato e cordiale, ha rivendicato tutti i trofei vinti nella sua carriera e quando gli chiedono quanti ne abbia vinti, la risposta è schietta “Beh, io dico 17, secondo altri 15. Da quando gioco tutti gli scudetti che ho visto vincere sono stati meritati. Sia i nostri che quelli delle altre squadre. La Juve all’epoca era molto forte, era costruita per vincere senza condizionamenti. Aveva speso tantissimo sul mercato”.

    La testimonianza di Del Piero era per l’ormai famoso Lecce – Juventus del 14 novembre 2004, il racconto puntuale e preciso ripercorre tutti i momenti salienti della partita arbitrata da De Santis “Le condizioni del campo erano difficili. L’arbitro era De Sanctis. Mi sembra che avesse fatto un sopralluogo perchè prima della gara ricordo che abbiamo parlato delle condizioni del campo con lui. Per me c’erano le condizioni per giocare. Prima della gara io e il capitano del Lecce abbiamo parlato con l’arbitro. L’atteggiamento generale dall’inizio della gara era di giocarla. La nostra squadra era costruita per essere forte sotto tutti gli aspetti, ma quello tecnico era molto presente, il campo in quelle condizioni non era l’ideale per noi”.

    Ultima domanda su Ibra e la mancata espulsione per il fallo su Cordoba “Ricordo una partita con l’Inter nel 2004-2005 che portò alla squalifica di Ibrahimovic per un fallo su Cordoba. Non ammonì Ibra, l’arbitro De Santis, è vero ma proprio per questo fu possibile attivare la prova tv che portò alla squalifica di Ibrahimovic che saltò così la sfida scudetto Milan-Juve, decisiva per lo scudetto. Per noi fu un bel danno, se avesse ammonito non avrebbe beccato la squalifica” .

    Salta anche oggi la deposizione di Ibra, impegnato a Madrid con il Milan, si alterneranno invece sulla poltrona Frey, Domizzi, Gam­berini, Tagliavento e Di Livio.

  • L’Inter di Benitez si aggrappa ad Eto’o, numeri da paura ma è rischio dipendenza

    L’Inter di Benitez si aggrappa ad Eto’o, numeri da paura ma è rischio dipendenza

    Di gol ne ha sempre fatti e la scorsa stagione di puro sacrificio le sedici reti sono state un eccezione, quest’anno però Samuel Eto’o sta tenendo una media da puara che in proiezione potrebbero portarlo vicino alle 50 reti. Numeri da mostro, 12 gol 11 partite con l’Inter, 4 in 3 con il Camerun e la netta sensazione che senza questi numeri i nerazzurri avrebbero già accumulato un passivo importante dalla vetta.

    Nelle prime giornata di campionato era ritornato in voga il concetto dell’Ibradipendenza, con lo svedese abile solista e il Milan troppo legato alle giocate del bomber. In verità poi i rossoneri hanno ritrovato i gol di Pirlo e sopratutto l’intesa perfetta con Pato.

    All’Inter, invece, se non segna Eto’o il risultato non si schioda dal pari, con Milito, adesso infortunato, ma non più letale come nella scorsa stagione e con gli altri attaccanti abili nella costruzione del gioco e nel sacrificio ma con le polveri bagnate sotto porta.

    Il rischio è grande e Benitez dovrà pensare bene alla giusta soluzione per evitare di arrivare alla fase decisiva della stagione senza alternative e con il camerunense in debito d’ossigeno.

  • Scandalo Fifa. Denaro in cambio del Mondiale?

    Scandalo Fifa. Denaro in cambio del Mondiale?

    Il Sunday Times questa mattina porta alla luce un presunto tentativo di brogli per l’assegnazione dei Mondiali del 2018. Due membri dell’esecutivo della federcalcio mondiale sarebbero stati beccati e intercettati durante le richieste di denaro per le proprie nazioni in cambio del proprio voto.

    Si tratta del nigeriano Amos Adamu, presidente della confederazione dell’Africa Occidentale, avrebbe garantito il proprio voto in cambio di 800.000 dollari, necessari per costruire 4 campi artificiali in Nigeria. E del presidente della confederazione dell’Oceania Reynald Temarii , secondo il Sunday Times, avrebbe chiesto denaro in cambio del sostegno alla candidatura per i Mondiali. I soldi, in questo caso, servirebbero per la realizzazione di un’accademia sportiva.

    Il Mondiale del 2018 si giocherà in Europa e a contendersi la scelta ci sono Belgio e Olanda, Russia, Inghilterra, Portogallo e Spagna. La Fifa ha comunque avviato un inchiesta “La Fifa ha già chiesto tutte le informazioni e i documenti relativi alla vicenda e attende di ricevere il materiale. In ogni caso, la Fifa analizzerà immediatamente il materiale disponibile e solo quando l’esame sarà concluso potrà decidere ogni eventuale passo successivo”

  • La Serbia annuncia: “Chiederemo all’Uefa di rigiocare”

    La Serbia annuncia: “Chiederemo all’Uefa di rigiocare”

    Dopo l’intervento del segretario generale della Federazione serba anche il presidente del massimo organismo calcistico del paese balcanico Tomislav Karadzic accusa la FIGC e fa sapere che chiederà espressamente all’Uefa di poter rigiocare Italia – Serbia, partita valida per le qualificazioni ai prossimi Europei e interrotta dopo 7 minuti di gioco per i disordini scoppiati nel settore riservato ai tifosi serbi.

    • I padroni di casa sono responsabili per l’organizzazione. Secondo il protocollo dell’Uefa, chi ospita un evento deve fare il possibile per prevenire incidenti. Noi abbiamo fatto ciò che dovevamo, abbiamo sollecitato l’attenzione dell’Italia sul rischio che poteva esserci.
      Non hanno fatto nulla per prevenire gli incidenti nonostante i nostri avvertimenti. Non hanno fatto nulla dopo aver assistito ai disordini nell’immediata vigilia della partita. Per questo chiederemo all’Uefa la ripetizione della partita
      “.

    Richiesta che verrà formulata ufficialmente il 18 ottobre quando Karadzic incontrerà il presidente del massimo organismo europeo Michel Platini. Poi il 25 a Nyon una delegazione di entrambe le federazioni (italiana e serba) terranno un colloquio per far valere le proprie ragioni e da li la decisione qualche giorno più tardi dell’Uefa sul da farsi, se assegnare la vittoria a tavolino all’Italia o far ridisputare il match.
    Insomma la Serbia insiste nel dire che le responsabilità di quanto accaduto sono da attribuire all’organizzazione italiana. Spetterà all’Uefa stabilire se ci sono questi presupposti oppure archiviare il caso attribuendo piena responsabilità all’esagitata tifoseria serba e di conseguenza alla Federazione della Serbia.

  • Italia – Serbia potrebbe rigiocarsi. La Federazione serba attacca la FIGC

    Italia – Serbia potrebbe rigiocarsi. La Federazione serba attacca la FIGC

    Esiste un’ipotesi concreta che la partita Italia – Serbia, interrotta dal direttore di gara Thomson al 7′ per quanto stava accadendo nel settore dello stadio riservato ai tifosi serbi, possa rigiocarsi a porte chiuse. Secondo quanto stabilisce il regolamento, la Uefa dovrebbe assegnare il 3-0 a tavolino all’Italia considerando che la responsabilità della sospensione della gara è da attribuire ai sostenitori ospiti. E invece la Federazione serba, tramite il segretario generale Zoran Lakovic, starebbe tentando di convincere il massimo organismo europeo per far si che la partita venga disputata regolarmente facendo leva sulle responsabilità della FIGC. Lakovic infatti accusa la Federazione italiana di non aver saputo organizzare l’evento, definito catastrofico, con le dovute norme di sicurezza tant’è che avrebbero tentato di informare la stessa FIGC del pericolo che stava arrivando in Italia dal loro paese, vanamente, avvertendo per tempo il primo uomo Uefa per la sicurezza:

    • La Federcalcio italiana avrà molti problemi a spiegare l’organizzazione catastrofica della partita, perché noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare secondo le regole Uefa, e loro no. In un incontro tecnico-organizzativo abbiamo informato la Federcalcio italiana e il delegato della partita sulla possibilità che accadesse quello che poi è effettivamente successo. Non avendo avuto alcuna risposta, abbiamo ribadito nuovamente dell’esistenza di un grande pericolo, anche perché gli hooligan erano già in città. Neanche a questo avviso è stata data risposta, abbiamo così fatto un ultimo ammonimento telefonando al primo uomo Uefa per la sicurezza. Lo abbiamo trovato alle Isole Far Oer e abbiamo detto tutto a lui“.

    In attesa di conoscere la decisione della Commissione disciplinare in merito al risultato e alle sanzioni da applicare ai responsabili, che arriverà probabilmente il 28 ottobre, anche la Bulgaria, che nel frattempo ha cancellato l’amichevole con la Serbia in programma il prossimo 17 novembre, secondo quanto riporta Sportmediaset, sarebbe convinta che la partita venga rigiocata perchè avvertita dall’Uefa della possibilità: “È difficile che accada ma la possibilità c’è e per questo annulleremo l’amichevole con la Serbia“.

  • Il teppista serbo si scusa: “Nulla contro l’Italia, ero ubriaco”

    Il teppista serbo si scusa: “Nulla contro l’Italia, ero ubriaco”

    Dal carcere di Pontedecimo in cui è rinchiuso attualmente Ivan Bogdanov, il teppista serbo protagonista dei disordini allo stadio di Marassi di martedì scorso dove si sarebbe dovuta giocare Italia – Serbia, attraverso il suo legale si è scusato con l’Italia per l’accaduto confessando di aver alzato un pò il gomito:

    • Chiedo scusa all’Italia e agli italiani. Non abbiamo mai pensato di danneggiare l’Italia che è un paese che mi piace molto. Non mi aspettavo problemi politici con l’Italia e nemmeno la sospensione della partita. Sono stato nazionalista come tutti i serbi, ma non appartengo alle Tigri di Arkan. Volevo contestare solo la mia Nazionale, ma ho esagerato. Avevo bevuto troppo“.

    Bogdanov, che è in attesa di affrontare il processo, rischia una pena di reclusione che va da 1 a 4 anni ma il suo avvocato ha dichiarato di avere intenzione con il suo assistito di chiedere il patteggiamento sperando così in un dimezzamento della pena e conseguente espulsione dall’Italia al termine della stessa.

    Intanto si apprende che la polizia serba ha effettuato 19 arresti tra quelle persone che rientravano con i pullman in patria. Fatto questo che fa capire che le forze dell’ordine serbe erano già al corrente che alcuni di questi pseudo-tifosi in partenza verso l’Italia fossero estremamente pericolosi.

  • Juve ad alta tensione, lite Melo-Sissoko in allenamento

    Juve ad alta tensione, lite Melo-Sissoko in allenamento

    Una cosa è certa in casa Juve non manca la voglia e la carica agonistica, ieri durante l’allenamento un scontro più duro del solito ha rischiato per qualche attimo di far arrivare alle mani Felipe Melo e Sissoko, lo scontro si è limitato alle parole e a qualche spintone grazie all’intervento dei compagni di squadra.

    Del Neri ha assistito alla scena defilato senza intervenire seguendo le varie fasi dell’evoluzione fino alla pace del post allenamento. E’ stato il brasiliano a romper gli indugi tendendo la mano al maliano.

    I bianconeri riuniti dopo le Nazionali stanno preparando il difficile match di sabato contro il Lecce, l’ex tecnico doriano dovrebbe ritrovare anche Traorè avendo finalmente un’alternativa sulla fascia sinistra.

  • Totti sventa incidente al Golden Foot

    Totti sventa incidente al Golden Foot

    Francesco Totti a Monaco per metter il suo orma sul calco verrà installata sulla “walk of fame” del calcio mondiale presente sul lungomare di Monaco, si è reso protagonista di un singolare salvataggio recuperando l’auto lasciata senza freno a mano dall’autista dimostrando riflessi e scatti dei tempi migliori.

    Il capitano della Roma ha ottenuto il maggior numero di voti tra i 10 candidati selezionati da una giuria di giornalisti, tra cui Buffon, Beckham, Eto’o e Seedorf. Totti succede nell’albo d’oro a Ronaldinho, vincitore lo scorso anno.Nato nel 2003 il Golden Foot ha visto altri 2 italiani vincitori: Roberto Baggio nel 2003 e Alessandro Del Piero nel 2007.

  • Dopo il danno la beffa arriva dall’Uefa: “Anche l’Italia è responsabile”

    Dopo il danno la beffa arriva dall’Uefa: “Anche l’Italia è responsabile”

    Come se non bastasse quanto accaduto ieri sera a Marassi con i tifosi (per modo di dire) serbi che si sono resi protagonisti di scene di guerriglia prima, durante e dopo la partita Italia – Serbia, gara che è stata interrotta dall’arbitro Thomson dopo 7 minuti di gioco (ha ritenuto che non sussistessero le condizioni di sicurezza in campo per l’incolumità dei giocatori), la Uefa oggi punta il dito non solo contro quei teppisti serbi ma anche verso l’Italia e, attraverso il portavoce Rob Faulkner, “avverte” che il regolamento prevede oltre alla responsabilità di chi provoca incidenti, anche quella della Federazione organizzatrice dell’evento e che deve garantire la sicurezza nello stadio e il regolare svolgimento dell’incontro.

    La Uefa ha aperto oggi ufficialmente un’inchiesta e promette punizioni esemplari verso chi e cosa verranno ritenuti responsabili. La FIGC, d’altro canto, si difende e tramite il direttore generale della Federazione italiana Antonello Valentini risponde agli “attacchi” del massimo organismo europeo:

    • Non c’era nessun tipo di allarme non si poteva prevedere questa escalation di violenza. Non abbiamo sbagliato a scegliere la città di Genova e lo stadio Marassi per la partita contro la Serbia. Certo quello che e’ successo ci fa riflettere, ma l’impianto di Genova è a norma e ospita regolarmente partite di Serie A e anche di Champions League.
      Se temiamo sanzioni dall’Uefa? L’istituto della responsabilità oggettiva è uno dei capisaldi della giustizia sportiva internazionale. La dichiarazione del portavoce su eventuali rischi di sanzione anche per l’Italia è dunque di una banalità assoluta
      “.

    Nel frattempo l’Uefa ha chiesto alla FIGC l’acquisizione di immagini e filmati da integrare con la relazione del delegato presente a Marassi e del rapporto dell’arbitro Thomson. Il 28 ottobre potrebbe già arrivare il responso dalla Commissione Disciplinare.

  • Il video dell’arresto del teppista serbo

    Il video dell’arresto del teppista serbo

    Come annunciato stamattina, la polizia ha arrestato il teppista serbo che ieri si è reso protagonista, insieme ad alcuni “compari”, della vergogna di Marassi dove era in programma Italia – Serbia gara valida per le qualificazioni agli europei del 2012.
    Ivan Bogdanov, il nome del folle, è stato scovato nel vano dei bagagli di un pullman di tifosi serbi pronto al rientro in patria e riconosciuto dalla forze dell’ordine dai suoi numerosi tatuaggi.

    Guarda le immagini dell’arresto

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