Tag: Cronaca

  • Aic sul piede di guerra, si va verso la serrata

    Aic sul piede di guerra, si va verso la serrata

    I presidenti di serie A bocciano la proposta del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete continuando il braccio di ferro con l’Associazione Calciatori per trovare un accordo sul contratto collettivo. Abete cercava una mediazione per scongiurare lo sciopero che allo stato attuale sembra esser alle porte come confermato dal segretario generale dell’Aic Gianni Grazioli

    “Dobbiamo sentire i calciatori tra questa sera e domani mattina,  abbiamo già il mandato di tutte le squadre di Serie A e valuteremo azioni di protesta e l’eventuale sospensione del campionato per una giornata”
    Lo stesso Abete ha indetto una conferenza stampa per domani pomeriggio alle 14 nella quale spiegherà alla stampa i nuovi sviluppi dopo la decisione unanime dei presidenti di Serie A

  • Didier Drogba ha la malaria

    Didier Drogba ha la malaria

    Fulmine a ciel sereno in casa Chelsea. Carlo Ancelotti ha annunciato in conferenza stampa che l’attaccante del club londinese avrebbe contratto una forma di malaria. “Domenica aveva la febbre e non si sentiva bene e dopo averlo sottoposto ad esami clinici abbiamo riscontrato che Drogba ha contratto una forma di malaria.

    Non è chiaro dove l’attaccante abbia contratto la malattia, ma la situazione sembra sotto controllo. L’ivoriano fondamentale per il gioco di Ancelotti è comunque stato convocato per il turno infrasettimanale di Premier League che vedrà i Blue impegnati a Stamford Bridge contro il Fulham.

  • Baggio nuovo “Man of Peace”

    Baggio nuovo “Man of Peace”

    Come avviene ogni anno, tutti i Premi Nobel per la pace hanno assegnato il premio “Peace Summit Award 2010” alla persona che si è più distinta per il suo impegno verso popolazioni bisognose.

    Quest’anno a ricevere il premio sarà l’ex Pallone d’Oro Roberto Baggio, che si è meritato il riconoscimento grazie all’impegno sociale che ha dimostrato verso varie iniziative di beneficenza in tutto il mondo, per diversi finanziamenti ad ospedali, per il terremoto di Haiti e per il suo impegno in merito alla liberazione di Aung San Suu Kyi.

    Il nuovo “Man of Peace” sarà dunque il Divin Codino, che verrà insignito ad Hiroshima nel Summit che si terrà tra il 12 ed il 14 Novembre. Grande in campo, ancora di più nel sociale.

  • Moratti e Facchetti Jr. divisi da Calciopoli

    Moratti e Facchetti Jr. divisi da Calciopoli

    Da quando Facchetti Jr. ha chiesto che venisse restituito alla Juventus lo scudetto 2006, tra i Moratti e la famiglia Facchetti qualcosa si è rotto. La riprova si è avuta ieri, quando è stato consegnato il premio “Campione non solo in campo” a Gianfranco Zola ed intitolato a Giacinto Facchetti.

    Tra gli ospiti mancava il patron nerazzurro, di cui ha fatto le veci la moglie Milly. Ma è chiaro che l’assenza di Massimo Moratti è sintomatica della situazione che si è venuta a creare. Il figlio di Facchetti, Gianfelice, proprio ieri è tornato a parlare di Calciopoli: “C’è una riflessione da fare, quella della differenza che c’è tra il peso delle offese e delle successiva smentite. Tutto ciò che riguardava mio padre è stato sconfessato sia in tribunale, sia con lettere di scuse. Fare chiarezza potrebbe essere una cosa positiva per tutto l’ambiente, non so se ci sia la volontà.»

    Si spera che la situazione fra Moratti e  Facchetti Jr. non sia insanabile, vista anche la stima che il patron ha sempre dimostrato nei confronti dell’ex giocatore e dirigente nerazzurro.

  • Caso Cassano – La necessità davanti all’orgoglio

    Caso Cassano – La necessità davanti all’orgoglio

    I risultati stentano, la Sampdoria è parsa senza idee nelle ultime uscite senza il Genio di Bari vecchia. Per questo motivo pare imminente il reintegro in squadra di Fantantonio. Cassano era stato messo fuori squadra dopo la famosa lite con il presidente Garrone. A metà settimana ci sarà un incontro chiarificatore tra i legali del barese e i vertici societari, per risolvere la situazione che appare paradossale. Cassano ha sbagliato, ma la posizione presa dalla Sampdoria è parsa troppo dura con lui. Garrone potrebbe tornare sui suoi passi.

    Il vicepresidente dell’Aic Leo Grosso, ospite su Radio Anch’io lo Sport su Radiouno, si è dichiarato speranzoso in merito al reintegro di Cassano: “Cassano ha fatto una grossa stupidaggine, ma auspico che giocatore e società concordino una sanzione, comunque meritata“, per il bene di entrambi. I tifosi sperano di tornare a vedere Fantantonio al più presto.

    A giovarne, oltre a Pazzini e compagni, saranno i tifosi del bel calcio.

  • Button sfugge al rapimento, paura in Brasile

    Button sfugge al rapimento, paura in Brasile

    Le ore che precedono il Gran Premio del Brasile resteranno impresse in maniera indelebile nei ricordi di Jenson Button. Il pilota della McLaren è fuggito, grazie all’abilità del poliziotto alla guida del suo mezzo, ad un tentativo di rapimento.

    Tanta paura e niente più, grazie alla scaltrezza dell’autista che è riuscito a districarsi con difficili manovre e qualche sportellata a dileguarsi e metter in salvo Button e gli altri passeggeri. Dalle prime ricostruzioni il tentativo di rapimento è l’opzione più accreditata dagli inquirenti.

  • Della Valle vs Prandelli: quello che non c’eravamo detti…

    Della Valle vs Prandelli: quello che non c’eravamo detti…

    Sollecitato da Oliviero Beha Diego Della Valle torna ad occuparsi ufficialmente della Fiorentina spiegando il suo momento negativo e la presunta genesi dei guai societari. L’ex presidente punta il dito dritto su Cesare Prandelli accusandolo senza giri di parole di aver rotto l’armonia del club con il suo tentativo di accasarsi alla Juventus: “Questa società era legata a un motto: tutti per uno, uno per tutti. Poi è venuto a mancare un tassello. La situazione è cambiata e ha destabilizzato tutto. Quando ho avuto la certezza che Prandelli stava tentando di andare alla Juve”. La risposta del ct azzurro non si è fatta attendere “Sono molto amareggiato. Non mi sono mai proposto ad altre società, mi spiace che non abbia mai parlato Andrea Della Valle: lui sì che sa la verità.”

    Della Valle spiega di dettagli “La presi come una chiacchiera. Ma quando il proprietario della Juve mi ha chiamato dicendomi che Prandelli parlava con Bettega e che per rispetto nei miei confronti non lo avrebbe mai preso avendo anche un’altra idea, capii che era vera. Certi pensieri fanno male quando si sono fatte tante cose assieme. A Prandelli abbiamo voluto tutti bene, noi, Corvino, la città, tutti. E’ una persona che non aveva vinto nulla. Sostenuto da noi, dalla tifoseria, da tutti, ha costruito una bella cosa. Eravamo tutti orgogliosi del lavoro fatto. Gli ho impedito di fare un grande errore, come l’avrebbe presa la tifoseria? Prandelli può raccontare la sua verità. Mi piaceva di più il Prandelli di Orzinuovi, attorniato dai suoi familiari, meno quello di oggi. Non doveva chiamare i giocatori viziati, io e loro gli facciamo gli auguri. La Fiorentina è comunque casa sua, a patto che si comporti con lealtà”.

    Prandelli risponde per le rime: “Come dice Diego Della Valle, in certi casi basterebbe alzare il telefono e chiarire le cose. A me questo è stato negato e nessuno può dimostrare il contrario. Si è fatto ricorso ai media per affrontare situazioni che dovevano essere risolte in casa. E’ importante che tutti possano esprimere la propria idea: io l’ho sempre fatto con onestà e chiarezza e quello che ho ottenuto credo di doverlo a tanto impegno e tanta serietà. Non mi sono mai sentito accasato da nessuno, come del resto non mi sono mai proposto per incarichi ad altre società. Anzi, in più di un’occasione ho rifiutato per restare a Firenze”.

  • Scintille di buon “auspicio”, Ibra e Onyewu e la polveriera Milan

    Scintille di buon “auspicio”, Ibra e Onyewu e la polveriera Milan

    Fatto insolito in casa Milan ma che fa riflettere sul reale stato di pressione cui vive l’organico rossonero alle prese con i perenni dubbi di competitività. La doppietta di Inzaghi al Real Madrid ha forse mascherato ancora per un pò le lacune di un organico stellare in attacco ma creato senza troppo raziocinio.

    Il conto alla rovescia verso Allegri è iniziato già da qualche domenica anche se apparentemente l’esigente Berlusconi ha ancora tanta pazienza e per il tifoso Galliani è ancora troppo presto alzar bandiera bianca. Il fatto insolito per i rossoneri è il battibecco tra Ibrahimovic e Onyewu per una entrataccia dello svedese e la reazione fuori dagli schemi dello spilungone statunitense.

    Si è sfiorata la rissa e i presenti raccontano anche di parole forti ma Galliani minimizza l’accaduto definendolo un buon auspicio per il futuro “C’è stato uno scontro abbastanza vivace tra Ibrahimovic e Onyewu – ha spiegato l’amministratore delegato rossonero – L’incidente è chiuso. I giocatori si sono chiariti. Sono contento quando li vedo carichi in allenamento. E’ successa una cosa che capita spesso in una squadra di calcio – ha proseguito – A volte le notizie non escono ma questa volta sì perché i ragazzi si allenavano sul campo esterno e c’erano un po’ di tifosi. Comunque non è nulla di drammatico. Dopo 25 anni di Milan, so che questi episodi sono di buon auspicio, vuol dire che c’è la carica giusta. Meglio certo che allenamenti alla camomilla…”.

  • Dalla testata all’abbraccio. Pace fatta tra Materazzi e Zidane

    Dalla testata all’abbraccio. Pace fatta tra Materazzi e Zidane

    Galeotto sarebbe stato l’hotel dove ha alloggiato il Real Madrid nella trasferta milanese di due giorni fa. Secondo il quotidiano spagnolo Marca, Zinedine Zidane e Marco Materazzi si sarebbero incontrati nella hall dell’albergo, quando il difensore interista ha fatto visita al suo ex-mister Josè Mourinho.

    Dopo un iniziale imbarazzo e un freddo saluto, i due avrebbero parlato per alcuni minuti, probabilmente chiarendo quanto avvenuto durante la finale dei Mondiali 2006 e si sarebbero congedati abbracciandosi calorosamente. Quando si dice: “Storie a lieto fine”.

    La testata di Zidane a Materazzi:
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  • Cassano rompe il silenzio: “voglio la Samp”

    Cassano rompe il silenzio: “voglio la Samp”

    “Sono dispiaciuto per quanto accaduto e peraltro ho già chiesto scusa al dottor Garrone, al quale voglio molto bene, in presenza dei compagni di squadra. Ai miei compagni faccio un grande ‘in bocca al lupo’ per la partita di Cesena Ho letto che tutta la vicenda sarebbe collegata a speculazioni di mercato ma ribadisco che, sempre che ce ne sia la possibilità, è mia ferma intenzione rimanere alla Sampdoria. Quanto accaduto non tiene conto del particolare momento che sto vivendo insieme a mia moglie – ha dichiarato all’Ansa -. Se voglio starle vicino il più possibile, compatibilmente con i miei tantissimi impegni agonistici, un motivo ci sarà ma non voglio rendere pubblica la mia privacy”

    A quarantotto ore dalla decisione del Sampdoria di chiedere la rescissione unilaterale del contratto Antonio Cassano rompe il silenzio stampa cercando di far capire la sua posizione ribadendo la stima e l’affetto nei confronti del presidente Garrone. Il barese, forse, solo adesso è riuscito a capire gli sviluppi negativi che il gesto potrà avere sulla sua carriera con il rischio concreto di dover addio nuovamente alla maglia azzurra.

    La Gazzetta intanto pare esser riuscita a ricostruire la serie di insulti che hanno portato alla rottura con la società:
    “Lo svolgersi dei fatti, secondo l’accusa di Garrone, è agghiacciante per la gravità delle espressioni di Cassano. Quel giorno, nella sala-riunione al primo piano del “Mugnaini”, il presidente gli ha chiesto “di presenziare la sera stessa al premio Rete d’argento a Sestri Levante”. Al “secco e immediato rifiuto” del giocatore, Garrone domandò: “Perché?”. “Perché no”. Il presidente ha provato a insistere chiedendogli “di esaudire questo mio desiderio personale”, assicurandogli “che sarebbe rimasto solo i minuti necessari alla consegna del premio”. Qui Antonio ha tracimato: la Gazzetta si scusa con i lettori per la pesantezza del linguaggio, ma riportarlo aiuta a capire le decisioni successive. Cassano: “Eh sì che io vado a prendere un premio in quella merda di albergo”. Garrone: “Ma chi credi di essere?”. Cassano: “Perché alza la voce?”. Garrone: “Non ho mai alzato la voce con te”. “A quel punto — si legge nel documento firmato dal presidente — Cassano si alzò d’impeto ed uscì sbattendo violentemente la porta e imboccò le scale esterne che portano agli spogliatoi”. Poco dopo Garrone ha sentito Cassano “che ad alta voce mi gridava “fanculo”, affermazione percepita anche da una ventina di tifosi”