Tag: Cronaca

  • Virtualclass: Napoli campione d’inverno, al Palermo mancano 6 punti

    Virtualclass: Napoli campione d’inverno, al Palermo mancano 6 punti

    E’ finito il girone d’andata e per molti è tempo di tirare le somme, Virtualclass per l’ottavo anno consecutivo analizza il campionato di serie A tracciando il suo andamento al netto degli errori arbitrali.

    Il dato più importante è l’inversione di tendenza rispetto alla scorsa stagione con 102 errori arbitrali in situazioni da gol/non gol rispetto ai 120 del girone d’andata dello scorso.

    La squadra più penalizzata è il Palermo di Zamparini ma trovano conferme le proteste di Napoli, Chievo, Sampdoria e Fiorentina. Il rammarico partenopeo è che al già superlativo campionato si poteva aggiungere il primato solitario e il conseguente titolo di campione d’inverno.

    Questo il commento del presidente di Virtualclass Luciano Lupi
    “Niente di nuovo sotto il sole. Gli errori arbitrali continuano a condizionare pesantemente la regolaritàdei risultati nel calcio, come dimostrano le cifre esposte, e ad alimentare dubbi e malumori anche all’interno della sua organizzazione. Tutto cio’ appare sempre più assurdo in una situazione dove, secondo i nostri studi, la tecnologia esistente (v. moviola in campo) puo’ facilmente e rapidamente ridurre questi errori almeno dell’80%, lasciando il resto in un accettabile limbo d’incertezza, come del resto avviene ormai nella maggior parte degli sport. La pervicace resistenza a questa soluzione da parte di Blatter e soci, nonostante i gravi errori arbitrali messi negativamente in vetrina dagli ultimi mondiali, dimostra che la trasparenza non piace ai padroni del calcio perche’ e’ d’ostacolo a quel business che deve poter aggiustare determinati risultati”

    Classifica Reale Classifica Virtualclass®
    1. MILAN 40 Napoli 39
    2. LAZIO 34 Milan 38
    3. NAPOLI 33 Palermo 37
    4. ROMA 32 Lazio 34
    5. JUVENTUS 31 Roma 31
    6. PALERMO 31 Inter 30
    7. INTER 29 Sampdoria 29
    8. UDINESE 27 Juventus 28
    9. SAMPDORIA 26 Fiorentina 28
    10. BOLOGNA (-1) 24 Chievo 27
    11. CAGLIARI 23 Udinese 26
    12. FIORENTINA 23 Bologna 25
    13. GENOA 23 Genoa 24
    14. CHIEVO 22 Cagliari 23
    15. PARMA 22 Parma 22
    16. CATANIA 21 Catania 21
    17. CESENA 19 Cesena 17
    18. LECCE 18 Lecce 16
    19. BRESCIA 15 Brescia 13
    20. BARI 14 Bari 11
  • Calciopoli: j’accuse di De Santis, il dossier Telecom e cachemire nerazzurri

    Calciopoli: j’accuse di De Santis, il dossier Telecom e cachemire nerazzurri

    Ieri le stanze del Tribunale di Napoli hanno ospitato la prima udienza del 2011 al Processo a Calciopoli che presto, a meno di clamorosi ritardi, partorirà la sentenza di primo grado dando una impronta la processo allo stato attuale contorto e con tanti angoli in chiaroscuro.

    L’udienza è partita con la “battaglia” tra i pm e il colleggio della difesa per l’acquisizione del dossier Telecom con lo spionaggio a Luciano Moggi, Massimo De Santis e Paolo Bergamo mentre ha rigettato il documento Telecom del processo Stasi sul delitto di Garlasco e sull’attendibilità del lavoro dei carabinieri sulle celle.

    Massimo De Santis prende la parola e monopolizza l’attenzione “Mi è stato insegnato che le intercettazioni sono mezzo di ricerca della prova, ma qui l’intercettazione è diventata prova. Non mi è stato permesso di difendermi perché c’erano spezzoni di telefonate, che sono rimaste nell’ombra. Poi scopro che Facchetti e Moratti, dietro suggerimenti di un arbitro, Nucini, organizzavano insieme a Tavaroli indagini illecite. Che fine hanno fatto queste indagini? Mi viene mossa l’accus di aver procacciato informazioni, ma chi è che mi ha fornito queste informazioni? Un tale Pepe Guglielmo, autista del Csm, zio di un calciatore attuale della Juventus, che mi chiedeva consigli su quale procuratore potesse seguire il nipote, mi chiedeva di Zavaglia. Se fossi stato il braccio armato di Moggi mi sarebbe stato facile indirizzarlo”.

    Interessante anche la deposizione dellex assistente arbitrale Enrico Ceniccola “Hanno parlato di ‘combriccola romana’, ma allora come mai hanno accusato solo me e De Santis? Hanno tirato fuori la storia delle magliette in regalo dopo Lecce-Juve, ma succedeva ovunque, anzi in quel periodo il Milan regalava borsoni, abbigliamento e orologio dell’Adidas, e l’Inter tutto della Nike, oltre ad un maglione di cachemire. Contini, Babini, Brighi e Copelli avevano un rapporto quotidiano e amichevole con il dirigente del Milan Meani, e non sono in questo processo”.

  • Juve quanti guai, Marotta apre il caso Sissoko

    Juve quanti guai, Marotta apre il caso Sissoko

    Il 2011 per la Juventus non è iniziato sotto una buona stella, gli infortuni di Iaquinta e Quagliarella e sopratutto la doppia sconfitta con Parma e Napoli hanno di colpo tolto certezze innescando una spirale di dubbi e preoccupazioni per la rincorsa all’agognata Champions League.

    Il bilancio, poi, impone un certo rigore sul mercato quindi dovrà esser Del Neri a trovare la soluzione e far tornar brillanti i suoi guerrieri. A preoccupare l’ambiente juventino c’è però il caso Sissoko, il maliano dopo un anno e mezzo da gladiatore si è inspiegabilmente inceppato e ieri sera a Napoli per un misterioso infortunio è addirittura finito in tribuna nonostante l’emergenza.

    Qualcosa si è rotto e Marotta non ne fa mistero intervenendo duro sul maliano mettendo in guardia chi pensa di poter acquistare il giocatore per vie traverse e senza trattare con la JUve: “Ci man­cavano sei giocatori importanti, fra cui Sissoko che non si sa cosa abbia e lo dico molto polemica­mente. Dobbiamo risolvere que­sta storia e lui deve essere molto rispettoso nei confronti della so­cietà e dei tifosi. Intanto dovremo accertare bene quali siano quei dolori vari che ac­cusa ogni volta. Se vuole andare via, sappia che se ne andrà alle nostre condizioni e non attraverso certe sue strategie. Per ora non abbiamo ricevuto nessuna richiesta per lui”.

  • Mutu rompe con la Fiorentina

    Mutu rompe con la Fiorentina

    Questa volta è davvero finita, l’ennesimo colpo di testa di Adrian Mutu ha costretto la Fiorentina a prender sei provvedimenti decidendo di rompere ogni rapporto con il giocatore dando mandato al suo procuratore di trovare una nuova squadra lontano dall’Italia.

    La dirigenza viola affida ad un comunicato stampa le proprie ragioni riservandosi la possibilità di adire la giustizia sportiva per tutelarsi

    “Il Calciatore Adrian Mutu ha oggi unilateralmente e senza dare alcuna giustificazione abbandonato la seduta di allenamento.

    Tale improvvisa decisione, che provoca anche un danno agonistico alla società Fiorentina, atteso che il mancato odierno allenamento rende non convocabile il calciatore per la delicata trasferta di Bologna, ha fatto seguito ad un incontro tra la Società ed il rappresentante del giocatore nel quale si è discusso del futuro di quest’ultimo.

    Tale atto di insubordinazione e di mancato rispetto della Maglia e della Squadra, buon ultimo di una sequela di comportamenti analoghi costantemente perpetrati dal calciatore Mutu, costringono la società Fiorentina a riservarsi ogni azione in ogni sede, federale e civile”.

  • Da Cassano a Marchetti, la differenza sta nel cognome

    Da Cassano a Marchetti, la differenza sta nel cognome

    Lo scorso anno i casi Pandev e Ledesma avevano indispettito l’Aic e costretto i giocatori a vivere mesi da separati in casa alla Lazio, poi tutto trovò compimento e il macedone contribuì alle fortune dell’Inter di Mourinho e il centrocampista fu gradualmente recuperato da Reja.

    Quest’anno i casi spinosi sono stati quelli di Cassano e Marchetti, il primo in rotta con il presidente Garrone ha avuto una sentenza velocissima e non troppo penalizzante tanto da aver trovato subito una nuova maglia ed esser quindi a disposizione dal match dell’Epifania.

    Il caso Marchetti invece è sempre più misterioso. Da vice Buffon il portiere del Cagliari per qualche incomprensione di troppo con Cellino è stato costretto al riposo forzato prima e il ricorso al Collegio Arbitrale poi, la procedura è d’urgenza come quella di Cassano ma i tempi sono decisamente più lunghi tanto che il giocatore si dice pronto a far ricorso alla giustizia ordinaria.

    Quel che ci auguriamo è un cambio di rotta della Lega Calcio e l’obbligo di una decisione entro metà mese in modo tale che il calciatore abbia la possibilità di scegliersi una nuova destinazione.

  • Il Falco in libertà. Viaggio da Cassano prima del carcere

    Il Falco in libertà. Viaggio da Cassano prima del carcere

    Il Falco Mario Ferri ha ottenuto la libertà e può lasciare Abu Dhabi dove è riuscito a compiere la sua ultima impresa durante la finale del Mondiale per Club tra Inter e Mazembe. Prima di raggiungere l’Italia, dove questa volta ad attenderlo ci sarà la prigione, ha deciso di far l’ennesimo viaggio, questa volta in pulmann fino a Dubai per incontrare il suo idolo Antonio Cassano. Queste le sue parole:

    “Martedì mattina dovrebbero ridarmi il passaporto, così mi ha assicurato il console italiano . L’accusa di evasione è caduta. Poi prenderò un pull

  • Terremoto Samp, lascia anche Gasparin

    Terremoto Samp, lascia anche Gasparin

    La stagione della Sampdoria non è nata sotto una buona stella venendo subito estromessa dalla Champions League dopo lo storico quarto posto raggiunto nella scorsa stagione con Del Neri in panchina e Marotta al timone. Le scelte societarie estive avevano portato alla guida dell’area tecnica Sergio Gasparin, ma i risultati altalenanti, il caso Cassano e sopratutto un modus operandi diverso da quello voluto da Garrone hanno allontanato le parti fino alla decisione di interrompere la collaborazione.

    La notizia nell’aria da giorni trova conferme dal breve comunicato apparso sul sito del club:
    “L’ U.C. Sampdoria S.p.a. comunica che in data odierna è stato raggiunto un accordo di risoluzione contrattuale con il direttore generale della società Sergio Gasparin. Con la presente, la scrivente intende ringraziare il sig. Gasparin per l’apporto dato al sodalizio in questi mesi”.

  • E’ morto Enzo Bearzot. Il ct del terzo mondiale

    E’ morto Enzo Bearzot. Il ct del terzo mondiale

    Si è spento ad 83 anni Enzo Bearzot, una delle istituzione del calcio italiano e condottiero dell’Italia di Zoff che nell’82 riusci a conquistare il Campionato del Mondo in Spagna portando in Italia per la terza volta della sua storia la Coppa del Mondo.

    Fu l’inventore del silenzio stampa per evitare le critiche feroci dei giornalisti a ridosso del mondiale dell’82. Vanta il record di presenza sulla panchina azzurra 104, davanti alle 97 di Vittorio Pozzo. Fu anche un calciatore giocando con le maglie di Pro Gorizia, Inter, Catania e Torino.

  • Giallo Inter: l’esultanza di Eto’o? Uno sfottò per Benitez

    Giallo Inter: l’esultanza di Eto’o? Uno sfottò per Benitez

    E’ davvero surreale sentire tutte queste polemiche dopo aver conquistato il gradino più alto del mondo, eppure in casa Inter le periodo natalizio sarà all’insegna dell’incertezza e dei dubbi. Un dubbio non ancora risolto e su cui la società deve far chiarezza è la misteriosa esultanza di Eto’o al momento della seconda rete.

    L’attaccante africano si è prestato ad una esultanza ideata da Materazzi e a molti incomprensibile, i due si son ripromessi di tener per loro il significato ma in molti ormai abbozzano ad una parodia di Oronzo Canà nè l’Allenatore del Pallone per sbeffeggiare Benitez per le sue scelte.

    Sicuramente il rapporto con il tecnico spagnolo è concluso ma la società farà bene a vigilare in modo tale da evitare questi abusi di potere da parte dei giocatori che di fatto leggittimano il potere del tecnico nello spogliatoio.

  • Calciopoli 2: Palazzi riparte con Bergamo

    Calciopoli 2: Palazzi riparte con Bergamo

    Proprio a ridosso delle festività natalizie il procuratore federale Stefano Palazzi dà il via alla serie di interrogatori per il secondo filone dell’inchiesta a Calciopoli. Il lavoro certosino dei legali della difesa e sopratutto del consulente di Luciano Moggi, Nicola Penta, hanno portato alla luve una lunga sequela di intercettazione omesse nella prima parte del processo.

    Palazzi partirà oggi risentendo l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. Al vaglio in Calciopoli 2 c’è la posizione dei club esclusi cinque anni fa e sopratutto la posizione dell’Inter e la consequenziale assegnazione dello scudetto 2006. Le richieste di revisione portate da Andrea Agnelli però saranno vagliate attentamente e difficilmente si avrà un responso prima che ad emetterlo non sia il tribunale di Napoli.