Tag: Cronaca

  • Un bodyguard sventa un attentato a Mourinho

    Un bodyguard sventa un attentato a Mourinho

    Secondo le indiscrezioni riportate dalla radio madrilena Cadena Ser venerdi scorso Josè Mourinho sarebbe sfuggito ad un attentato a La Coruna grazie all’intervento di una guardia del corpo. L’ex tecnico nerazzurro insieme ai giocatori del Real Madrid era intento a firmare autografi all’interno dell’aereoporto di La Coruna quando una persona non identificata si è avvicinato tentando di aggredirlo con una lama da 4 centimetri.

    La guardia del corpo nel tentativo di scongiurare l’aggressione è rimasto ferito venendo medicato in un secondo momento. La società avrebbe deciso di tenere la squadra e lo stesso tecnico all’oscuro in modo da non far salire la tensione fino ad oggi. Si spera che le telecamere a circuito chiuso dell’areoporto riescano ad aiutare gli investigatori a caccia dell’attentatore: per ora si sa solo che è un uomo di statura molto alta

  • Serena Williams ricoverata per embolia. Carriera a rischio

    Serena Williams ricoverata per embolia. Carriera a rischio

    Non si vede su un campo da tennis dalla vittoria di Wimbledon dello scorso anno ufficialmente per la ferita ad un piede causata dalla rottura di un bicchiere, Serena Williams è però stata operata d’urgenza per embolia polmonare presso il Cedars-Sinai Medical Center.

    A dirlo è il suo agente Nicole Chabot. “Serena Williams ha ricevuto cure d’urgenza al Cedars-Sinai Medical Center per le conseguenze di un’ematoma prodottosi in seguito ad una terapia per curare una situazione più grave”.

    La Williams adesso è stata dimessa e rientrata nella sua abitazione ha commentato “Questa volta è stata davvero dura, spiacevole e mi sono presa una bella paura. Ora sto meglio, sono a casa, e sto già lavorando con i medici per cercare di mantenere tutto sotto controllo”. La sua carriera sembra però a rischio, ma per il momento gli auguriamo una veloce riabilitazione.

  • Moratti all’Ambrogino d’Oro:”Interisti veri milanesi”

    Moratti all’Ambrogino d’Oro:”Interisti veri milanesi”

    Altro premio e riconoscimento ufficiale per l’Inter di Moratti che ha praticamente vinto tutto in questa stagione. Ieri pomeriggio presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, sede dell’amministrazione civica di Milano, il Sindaco della città Letizia Moratti ha premiato i nerazzurri e il presidente Massimo Moratti con l’Ambrogino d’Oro (l’onorificenza conferita dal comune di Milano).

    Il premio va all’Inter per la stagione perfetta con la conquista dei 3 titoli, campionato, Coppa Italia e Champions, e per la vittoria nel mondiale per Club.

    Letizia Moratti durante la premiazione ha indossato una maglietta nerazzurra, volendo evidenziare fortemente la sua fede calcistica. Nel discorso di ringraziamento ha voluto ricordare a tutti le emozioni della stagione passata e spiegare come l’Inter sia fortemente legata alla storia della città di Milano:

    “Grazie davvero a Massimo Moratti, oggi è una giornata di festa per tutti i tifosi interisti, me compresa. È una giornata di festa per tutta Milano, perché l’Inter,- ha aggiunto la Moratti– al di là del tifo, rappresenta un’eccellenza, rappresenta il grande calcio e porta il nome di Milano nel mondo. Quello di oggi è un premio all’Inter, che ci ha regalato nel 2009-2010 cinque straordinari risultati e per questo meritava un Ambrogino tutto speciale. L’Inter è collegata alla storia di Milano in maniera davvero profonda e premiarla oggi è un onore”.

    Il sindaco di Milano (cognata del presidente nerazzurro) ha continuato con i ringraziamenti volendo elogiare due personaggi che oggi non ci sono più, ma che saranno per sempre nella storia nerazzurra:

    “Oggi, bisogna ringraziare non solo Massimo, ma anche suo padre Angelo, che gli ha trasmesso questa grande passione, questo grande amore. Impossibile, poi, non ricordare anche un altro grande campione, Giacinto Facchetti: simbolo di uno stile, dello stile dell’Inter”

    Premiata tutta la squadra nerazzurra, la parola per i ringraziamenti e per ritirare il premio è andata anche al capitano Javier Zanetti: “Grazie al sindaco Moratti, alla città di Milano, per questo riconoscimento. L’Inter è una grande famiglia e merita questo riconoscimento,- ha aggiunto l’argentino- i miei compagni ed io siamo orgogliosi di essere qui oggi insieme al presidente Moratti, a ricordare le tante vittorie ed emozioni”.

    Le parole più belle  e cariche di emozioni sono venute dal presidente nerazzurro Massimo Moratti:

    “Ci tengo a ringraziare il sindaco, il Comune di Milano e tutta la città, che è stata vicina all’Inter per vincere tutto e che credo sia vicina anche quest’anno, per rivincere tutto.– a dimostrazione che Moratti sia più che convinto nella possibilità di tornare a ripetere il triplete- Spero che Milano sia orgogliosa dell’Inter come lo sono io, sia individualmente che nel lavoro di gruppo, che ci ha riempito di emozioni, felicità, grandi attese.

    Il discorso si sposta in seguito sui giocatori, veri artefici di un’impresa sportiva senza precedenti in Italia: “ La simpatia di ognuno di questi giocatori,- ha dichiarato Moratti- la loro professionalità e umanità sono sempre più belle, e hanno fatto crescere il nostro amore nei loro confronti, e di questo ringrazio tanto la città”.

    Finita la premiazione, Moratti aggiunge altre dichiarazioni ai microfoni dei giornalisti presenti: “Credo che questo Ambrogino d’Oro sia un premio all’orgoglio, per quello che l’Inter ha portato a casa, non solo per se stessa ma anche per la città di Milano. È qualcosa di emozionalmente molto bello ciò che è stato fatto dalla città di Milan.”, lasciandosi andare alle emozioni e aggiungendo una dichiarazione che sicuramente infastidirà molto Galliani e il presidente rossonero Berlusconi: “ L’Inter è Milano, i tifosi dell’Inter sono sempre stati considerati i milanesi veri. L’Inter ha sempre rappresentato l’orgoglio dello sport milanese, ha più radici l’Inter per la città che il Milan, anche se poi, comunque, la squadra rossonera ha fatto bene.”

    Chiusura finale con il ritorno al presente, e con la consapevolezza di chi sa di avere in mano una squadra in grado di rivincere tutto e perché no, bissare un nuovo Ambrogino d’Oro:  “Comunque, pensando al presente, è un dovere per noi oggi provare a riportare a casa ciò che ci ha dato felicità, la vittoria: è un nostro dovere e sono felice di perseguirlo,… Arrivederci all’anno prossimo”.

  • Processo Calciopoli: Monti “tace”, Bergamo scoppia d’ira

    Processo Calciopoli: Monti “tace”, Bergamo scoppia d’ira

    Nonostante le diserzioni di Zamparini, Nucini e Facchetti (verranno sentiti il prossimo 15 marzo) l’udienza di ieri a Calciopoli presso la nona sezione penale del Tribunale di Napoli è stata comunque vibrante e ricca di spunti interessanti. Alle interessanti deposizioni di Baraldi e Corbelli rispettivamente dirigenti di Parma e Napoli al momento dei fatti è seguita quella del giornalista Monti amico di Giacinto Facchetti che ha parlato di colloqui tenuti con l’ex presidente nerazzurro nel quale gli confessò la presenza di qualche anomalia nella gestione del campionato.

    Ma andiamo con ordine. Luca Baraldi ha raccontato le dinamiche della cessione di Marco Di Vaio alla Juventus “Per Di Vaio si videro il procuratore del giocatore, Moggi, Giraudo e Sacchi, si chiuse intorno ai 27 milioni e mezzo di euro. La trattativa fu impostata con la cessione a titolo definitivo per una cifra intorno ai 15-16 milioni.” Baraldi confessa poi le pressioni di Giraudo per ottenere diritti di prelazione per Gilardino, Bresciano, Marchionni e alcuni giocatori della Primavera“Per raggiungere i 27 milioni fu strutturata un’operazione con l’acquisto del 50% di Brighi con l’impegno per la Juve di cedere l’altro 50 dopo due anni  ci fu una scrittura privata tra le società, procedura che la Lega non consente, ma che dal punto di vista civilistico ha valenza. Decidemmo di fare così perché i bianconeri volevano pagare in 5 anni e non in tre come era la regola. Al momento di formalizzare la scrittura privata, la Juve ci chiese opzioni su Gilardino, Marchionni e Bresciano. Io dissi di no, perché non era negli accordi e poi come società in liquidazione non potevo svendere il patrimonio della società. Ci rivedemmo il 23 giugno, ultimo giorno utile e il mattino stesso sempre io e Minotti incontrammo Giraudo che mi richiese in cambio un’opzione almeno su calciatori del settore giovanile. Dissi ancora di no, e Giraudo ci minacciò. Di questo non ho mai avvertito gli organi federali”.

    Particolari interessanti anche dalle deposizioni di Corbelli, copresidente del Napoli con Ferlaino. Il patron di Telemarket svela che a suggerire il nome di Zeman per la panchina fu Luciano Moggi in persona mentre di accettare la consulenza della Gea per il mercato fu una idea di Ferlaino “Su consiglio del mio socio, mettemmo sotto contratto di consulenza Alessandro Moggi, affinché ci aiutasse sul mercato  il nome di Zeman, per la panchina, ci fu fatto da Luciano Moggi in persona. Arrivarono Amoruso, Pecchia e Baccin dalla Juve, nonché Fresi e Moriero, giocatori della Gea. Moggi jr. ci propose l’acquisto dell’uruguaiano Pacheco ma Ferlaino disse di no, perché già avevamo troppi giocatori della sua scuderia. Non penso che i giocatori Gea abbiano fatto del male contro il Napoli volontariamente, eccezion fatta per Fresi: credo che ci abbia fatto perdere due partite e lo dissi a suo tempo, senza essere querelato”.

    L’intervento di Monti fa scoppiare l’ira di Paolo Bergamo costringendo il giudice Casoria a farlo allontanare dall’aula. Il giornalista infatti racconta delle confessioni di Giacinto Facchetti “di un sistema Moggi” ma afferma di non conoscere le fonti del presidente nerazzurro “Facchetti era convinto che ci fossero delle anomalie pesanti nel sistema, dalla conduzione delle designazioni adalcune decisioni, in generale parlava di una tendenza a violare le leggi. Parlava di ‘un sistema Moggi‘. Era convinto che la figura centrale fosse quella di De Santis, e che dentro ci fossero anche Palanca, Gabriele, Bertini, Trefoloni e Racalbuto”. Il giornalista del Corriere della Sera risponde poi alla domanda come Facchetti avesse maturato queste convinzioni “si interpretavano gli episodi” , scatenando l’ira di Paolo Bergamo, che ha urlato “Non è una cosa seria, questa è una presa in giro”, prima di esser invitato ad allontanarsi dall’aula.

  • Narducci sempre più solo. Nucini e Facchetti Jr danno forfait

    Narducci sempre più solo. Nucini e Facchetti Jr danno forfait

    L’avevano presentata come udienza “calda” quella di oggi presso la nona sezione penale del Tribunale di Napoli. Il pm Narducci, infatti, aveva richiesto di risentire Gianfelice Facchetti figlio di Giacinto, l’ex presidente del Napoli, Corbelli, il presidente del Palermo Zamparini, i dirigenti del Parma, all’epoca dei fatti, Baraldi e Minotti, e l’ex arbitro Nucini.

    Attese sopratutto le deposizioni di Facchetti e dell’arbitro Nucini, il primo per commentare il memoriale del padre, importante ai fini di avallare la tesi dell’accusa. Il secondo invece per spiegare meglio i meccanismi interni all’Aia e far capire come realmente venivano taroccate le griglie.

    I due però insieme al presidente Zamparini hanno disertato la convocazione, presenti invece il giornalista Monti e gli ex dirigenti del Parma Minotti e Baraldi.

  • Juve, il piatto piange. I tifosi chiedono Lippi e Moggi

    Juve, il piatto piange. I tifosi chiedono Lippi e Moggi

    Il progetto rilancio è naufragato. Da qualiasi punto si guardi la situazione in casa bianconera è ormai palese il fallimento delle scelte societarie estive. L’era di Andrea Agnelli da presidente e del trio Marotta, Paratici, Del Neri a dividersi l’ambito tecnico ha partorito un campionato ancora meno dignitoso di quello dello scorso anno con Ferrara prima e Zaccheroni poi in panchina intaccando oltretutto il bilancio.

    I bianconeri hanno, infatti, chiuso in rosso il primo semestre dell’esercizio 2010/2011, con un risultato netto negativo per 39,5 milioni di euro con ben 15,3 milioni in più rispetto alla passata stagione. In società non si dicono preoccupati convinti di aver la liquidità necessaria per equiparare il debito ma le previsione di fine anno getta ancora più ombre sulle scelte societarie.

    Intanto i tifosi continuano il tam tam mediatico chiedendo sin da subito l’allontanamento di Del Neri rifugiandosi in Marcello Lippi e per la prossima stagione chiedono ad Agnelli di affidarsi ai consigli di Moggi.

  • “A vedere il Milan per battere il Sud”, l’ennesima freddura di Berlusconi

    “A vedere il Milan per battere il Sud”, l’ennesima freddura di Berlusconi

    Silvio Berlusconi annuncia (a suo modo) la sua presenza a San Siro per il big match in programma questa sera e che vedrà di scena il suo Milan contro il Napoli. La presenza del presidente conferma l’importanza dello scontro e la considerazione che l’ambiente rossonero ha per gli azzurri di Mazzarri ma dall’altro lato le sue dichiarazioni, che presto saranno smentite o comunque fraintese, lasciano esterefatti tifosi e non.

    Il presidenti del Consiglio ha concluso oggi pomeriggio un incontro all’Unione del Commercio di Milano invintando, Carlo Sangalli, presidente della Confesercenti “Ci vediamo il Milan per battere il Sud”.

    Battuta di cattivo gusto che enfatizza ulteriormente le divergenze del governo e da un peso netto su dove Berlusconi si voglia schierare per continuare a governare. Per non scontetare La Russa, interista doc, ha poi proseguito “Io tifo Inter quando gioca con altre squadre”

  • Zamparini esonera Delio Rossi “ha distrutto il mio Palermo”

    Zamparini esonera Delio Rossi “ha distrutto il mio Palermo”

    La disfatta subita dal Palermo al Barbera contro l’Udinese di questo pomeriggio ha incrinato definitivamente i rapporti tra Delio Rossi e il presende Zamparini. I due da tempo in disaccordo, sopratutto per problemi legati alla fase difensiva cercavano di andar avanti, fino al termine della stagione, ma da separati in casa.

    Zamparini visibilmente adirato al termine della partita ha praticamente ufficializzato l’esonero “Rossi ha l’uno per cento di possibilità di restare sulla panchina del Palermo – dice il presidente Zamparini pochi minuti dopo il fischio finale del match – In questo momento la mia prima ipotesi è quella di affidare la squadra, o quello che di questa squadra resta, all’allenatore della Primavera. Rossi ha distrutto il mio Palermo”.

    Per il dopo Rossi, Zamparini ha paventato la soluzione interna con la promozione del tecnico della Primavera di
    Beruatto anche se tra i giornalisti viene caldeggiata l’ipotesi Delio Rossi.

    “Meno male che il pazzo ero io – dice in tono polemico – La verità è che questo allenatore commette un errore a partita. Oggi ha affrontato il centrocampo a cinque dell’Udinese mettendo in campo solo tre centrocampisti. I risultati si sono visti. Il calcio palermitano non aveva mai subito una vergogna di questo tipo e questa vergogna resterà per sempre nel curriculum di Delio Rossi”.
    È l’epilogo di un rapporto teso da mesi e Zamparini non fa mistero del fatto che meditasse da tempo di cambiare l’allenatore. “Dovevo cacciarlo già a Natale – dice – Io sono uno che ci vede lungo e ho capito in anticipo cosa sarebbe successo. Invece tutta la stampa palermitana si è schierata con Rossi e mi ha impedito di fare il presidente”.

  • Ashely Cole spara uno studente. Altro scadalo al Chelsea

    Ashely Cole spara uno studente. Altro scadalo al Chelsea

    E’ davvero dura per Carlo Ancelotti lavorare al Chelsea, l’ambiente dei Blue è da qualche tempo più simile ad una polveriera che a quello di una società sportiva. Dagli scandali di gossip alle liti dirigenziali la squadra del magnate russo Abramovic riempe sempre più i giornali nelle sessioni di gossip e di cronaca che quelle sportive legate ai risultati.

    L’ultima bravata arriva dal laterale sinistro Ashley Cole che ha pensato bene di usare un fucile ad aria compressa al campo di allenamento di Cobham. Dopo aver sparato qualche colpo ha preso di mira Tom Cowan, uno studente 21enne di Scienze dello Sport che sta svolgendo uno stage universitario presso la sede del Chelsea.

    Lo studente colpito è stato soccorso sul posto dallo staff sanitario dei Blues. Per lui solo un pò di dolore e tanto spavento. Cole è stato richiamato dal Chelsea con un provvedimento disciplinare ma ora dovrà fare i conti con l’irreprensibile giustizia britannica e rischia fino a 5 anni di prigione.

  • Mancini accusato di stupro

    Mancini accusato di stupro

    Brutto epilogo con l’Italia per Amantino Mancini, il funambolico laterale lanciato da Fabio Capello nella Roma e poi passato all’Inter al Milan senza mai brillare troppo è indagato dal Procura di Milano con le accuse di violenze sessuale e lesioni personali nei confronti di una connazionale.

    Il brasiliano lo scorso 8 dicembre approfittando dello stato di semi incoscienza della ragazza dovuto all’abuso di alcool avrebbe abusato di lei obligandola a rapporti sessuali ripetuti provocandole anche alcune escoriazioni.

    La mattina seguente la ragazza si è recata al Servizio Violenza Sessuale della Mangiagalli per una visita e ha sporto denuncia, indacato anche il 56enne Geraldo Eugenio Do Nascimento, amico e factotum di Mancini per aver cercato di depistare le indagini.

    Amantino Mancini, passato nel mercato invernale all’Atletico Mineiro di Belo Horizonte, ha respinto le accuse dicendo che la donna era consenziente.