Tag: Cronaca

  • Il mondo del poker da l’addio al professor Giaroni

    Il mondo del poker da l’addio al professor Giaroni

    Oggi è giorno di lutto nel mondo del poker,si è spento dopo una fulminante malattia il 70enne bolognese Gianni Giaroni, uno tra i piu forti giocatori italiani di tutti i tempi,forza palesata anche anche dall’ottavo posto nella classifica degli italiani che hanno vinto di piu in assoluto.

    Il professore si è spento dopo una breve, quanto fulminea malattia le cui avvisaglie,il campione italiano,le aveva avute proprio mentre si accingeva a giocare un torneo a nova gorica,l’ennesimo della sua carriera,il WPT.
    Il mitico Giaroni con i suoi studi statistici applicati al gioco del poker è sempre stato un giocatore stimato,sia in territorio nazionale,quanto in ambito internazionale.

    Ma oggi,forse piu che soffermarsi sull’aspetto del giocatore,è molto meglio riflettere sull’uomo Giaroni,una persona stimata da tutti,un signore,una persona sarcastica con la battuta sempre pronta che lascierà inevitabilmente un vuoto incolmabile nella mente di quanti lo hanno conosciuto….
    ciao professore

  • Gilardino, ricatto a luci rosse

    Gilardino, ricatto a luci rosse

    Si diceva una volta di Firenze come una piazza tranquilla dove i giocatori potessero aver la possibilitàù di esprimersi al meglio trovando una tifoseria calda e una città calorosa si, ma discreta.

    Quest’ultimo anno per i colori viola è stato invece tormentato dalla scazzottata di Mutu, dall’incidente di Vargas, e dalla rapina in casa Montolivo. L’ultimo episodio spiacevole è però nei confronti di Gilardino minacciato “alla Corona” da un tale Giuseppe Cicco per una presunta liason con la moglie Genny Monini ovviamente documentata da foto.

    In realtà la coppia appare avvezza a questo tipo di truffa essendo già sotto processo ad Empoli per aver costretto un banchiere a pagare pur di mantenere la sua credibilità. Il Gila ha invece denunciato subito i due impostori informando sin da subito la società del tentativo di raggiro.

  • Carraro, “il nuovo che avanza…” Ditemi che è un sogno

    Carraro, “il nuovo che avanza…” Ditemi che è un sogno

    Maurizio Beretta il luminare a cui più o meno un anno e mezzo fa la serie A aveva affidato la presidenza della Lega Calcio sicuri di aver trovato il Messia se ne và accettando la proposta di Unicredit tornando nel suo mondo.

    A memoria non ricordo a dire il vero una decisione strategica per ridar vigore al calcio italico, ma dalle arcane polemiche arbitrali ai vetusti stadi è calma piatta. Ma se tra ambientamento e tempi fisiologici aspettavamo ancora che Beretta togliesse qualche coniglio dal cilindro, i nomi del suo ipotetico successore mi fanno rabbrividire.

    In Italia i talk show si riempono la bocca nella necessità di un ricambio generazionale ma poi, nelle scelte, si predilige sempre affidarsi alle minestre riscaldate. Se si pensa che per le Olimpiadi di Roma la prima scelta era Montezemolo e la seconda Pescante non ci possiamo meravigliare se come traghettatore spunta il nome di Franco Carraro.

    Incredibile vero? Franco Carraro un giovane 71enne pronto a rilanciarsi nel mondo del calcio. Per fortuna presidenti come Preziosi e Cellino hanno subito messo il divieto, discutibile la posizione di De Laurentiis, a parole contro il sistema ma poi possibilista nel reintegro di un burattinaio…c

  • Calciopoli, Materazzi: “mi vien da ridere”

    Calciopoli, Materazzi: “mi vien da ridere”

    Notoriamente è uno che ci mette la faccia dicendo quello che pensa tanto da esser un idolo per i tifosi nerazzurri ma anche un dei più odiati dalle tifoserie avversarie, Marco Materazzi, dai microfoni di Sky Sport dice la sua sulla convocazione del presidente dell’Inter Massimo Moratti da parte del procuratore federale Palazzi in merito al secondo filone di Calciopoli.

    Matrix ironizza sul coinvolgimento dell’Inter Mi viene da ridere: Moratti dovrà perdere mezza giornata di lavoro a Napoli. Vorrà dire che berrà un buon caffè napoletano. In questi casi si dice che il tempo è galantuomo…”.

    Non manca poi l’ennesima stoccata al mai amato Benitez “Leonardo ha grande intelligenza. E’ stato Leo a mettersi a disposizione della squadra e non il contrario, come invece accadauto in passato. Con Benitez, c’erano infortuni, ma ci sono anche adesso: ora, però, si vince ugualmente, anche senza tanti giocatori”.

    L’ultima battuta sul derby “Non sarà determinante, sarà fondamentale vincere le partite che lo precedono”. Ancora una volta Materazzi entra in tackle e le sue dichiarazioni non faranno che discutere.

  • Moggi tuona contro Moratti e De Laurentiis

    Moggi tuona contro Moratti e De Laurentiis

    E’ di ieri la notizia della convocazione di Massimo Moratti da parte del procuratore federale Stefano Palazzi per far luce, finalmente, sul secondo filone dell’inchiesta a Calciopoli nata dalle nuove intercettazioni saltate fuori dal dibattimento presso il Tribunale di Napoli e sollecitata dall’esposto presentato da Andrea Agnelli.

    Lo stesso presidente nerazzurro ha definito oggi “ridicola” la convocazione dell’Inter facendo esplodere le proteste di Luciano Moggi che dai microfoni di Radio Kiss Kiss ha inveito contro Moratti accusandolo, ironicamente, di esser smemorato e di non ricordare le telefonate a Tavaroli o i solleciti di Facchetti per vittoria contro il Cagliari.

    “Moratti dice che chiamare l’Inter è ridicolo? Forse non ha letto le intercettazioni. Forse non ricorda che ha chiamato nel suo ufficio Tavaroli, che Tavaroli con Facchetti hanno incaricato Cipriani. Fa finta di niente e parla tanto per parlare”. – e poi continua – Cosa è Calciopoli dopo cinque anni? Non è successo proprio niente. Di 170mila telefonate ne hanno prese solo quaranta e tutte della Juventus. Le altre, sono tutte irrilevanti. Era irrilevante quando Facchetti diceva a Bertini “fammi vincere la partita di Coppa Italia col Cagliari” a Cagliari nel 2008 e guarda caso poi l’Inter ha vinto quella Coppa Italia e quindi la federazione avrebbe dovuto toglierla. Era irrilevante quando si diceva al designatore “passa per l’ufficio che Moratti deve darti un regalo”. E invece era rilevante il fatto che una società si difendesse da queste cose.

    Big Luciano bacchetta anche Aurelio De Laurentiis “Sbaglia ora ed ha sbagliato prima quando ha detto che ‘il calcio è più pulito’. Il calcio è sempre stato pulito e mai sporco. Sbaglia ora, dicendo che lassù nessuno vuole il Napoli: si confonde e si contraddice. Se lassù nessuno vuole il Napoli, vuol dire che il calcio non è pulito: delle due, l’una”.

    L’ultima sugli arbitri “La verità è che gli arbitri non sono persone che truccano, ma quando si trovano di fronte Inter, Roma e Milan alzano tanto di cappello, ma lo fanno involontariamente. Si chiama “sudditanza psicologica”. De Laurentiis fa bene a chiedere maggior attenzione, ma ha fatto male in passato quando ha detto che gli arbitri sono tutti bravi e se sbagliano sono solo casi”.

  • Zamparini: “Io sto con De Laurentiis”

    Zamparini: “Io sto con De Laurentiis”

    Era solo questione di tempo e la replica non si è fatta attendere. Dopo lo sfogo di Aurelio De Laurentis è arrivata puntuale anche la dichiarazione di un altro vulcanico presidente della serie A, Zamparini. Il patron del Palermo non ha, infatti, perso tempo per schierarsi con il collega partenopeo e in un’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss Napoli, ha confermato le parole del produttore cinematografico senza lasciare spazio alle interpretazioni: «Le parole di De Laurentiis? Da quello che si vede in campionato sembra di sì, da quello che la storia del calcio dice sembra di sìGli errori arbitrali, stranamente, vanno sempre nelle stesse direzioni. Col Palermo ho avuto il 99,9% degli errori arbitrali contro, basta vedere le ultime quattro partite. Si vede che è un’annata sfortunata, ma do ragione certamente a De Laurentiis perché le istituzioni calcio dovrebbero un attimino interrogarsi. Si fanno errori, è chiaro, ma l’errore di un centravanti è diverso da un errore che fa l’arbitro: come l’errore che fa il ladro al mercato è diverso da quello che fa il giudice che poi l’assolve. Il giudice deve essere super partes, sopra le righe, così come gli arbitri. Dovrebbero avere una cultura etica molto elevata che non hanno quando si difendono con la scusa di dire “noi siamo incorruttibili”. La storia ha dimostrato che nessuno è incorruttibile, né i presidenti, ne gli arbitri. Le istituzioni devono mettere i paletti necessari affinché le squadre tra di loro non comprino e non vendano le partite e che gli arbitri siano equidistanti. Gli interessi in gioco sono forti anche a livello europeo e i paletti devono garantire equidistanza e serenità degli arbitri».

    Un’altra “Cenerentola” che quindi si sente perseguitata dal palazzo e crede in un progetto oscuro volto a sfavorire le cosiddette piccole a vantaggio degli squadroni del nord. Ad ascoltare bene le parole dei due presidenti sembrerebbe che il tempo non sia passato da quella fatidica estate del 2006 in cui l’Italia pallonara è stata stravolta dallo scandalo Calciopoli. I concetti espressi sono sempre gli stessi e le polemiche sembrano essere sempre dietro l’angolo, pronte a venir fuori ad ogni minimo errore arbitrale. Corsi e ricorsi storici che fanno riflettere e che fanno dubitare della memoria a lungo termine dei presidenti delle società italiane, che non hanno mai smesso di essere tifosi prima che uomini di sport e i tifosi si sa molto spesso non sono obiettivi nelle loro valutazioni e si arrovellano alla ricerca di machiavelliche macchinazioni costruite ad hoc per favorire ora l’una ora l’altra squadra “al potere”. Credevamo di esserci sbarazzati di tutto questo dopo la pulizia post-Calciopoli e fu proprio il presidente del Napoli, in un’intervista, a dire che dopo l’uscita del mostro Moggi dal sistema, il calcio era più pulito. Adesso a quanto pare non è più così.

    Ad unirsi al coro degli scontenti è anche Tommaso Ghirardi, presidente del Parma che visto il prossimo impegno del sua squadra contro il Napoli ha pensato bene di rimarcare i concetti espressi dal collega azzurro:« Fare calcio diventa sempre più difficile, bisogna dare una mano per livellare gli interessi e le entrate e non conseguire la logica della diversificazione che è controproducente. Nel calcio moderno ci sono due o tre squadre importanti, in sei lottano per la zona Champions e siamo in dieci per la lotta contro la retrocessione e in questo modo i risultati diventano sempre più scontati».

    Il presidente emiliano ha avuto inoltre parole al miele per De Laurentiis: «A me fa piacere se De Laurentiis verrà a Parma, lo volevo chiamare perché è un presidente simpatico che ha delle idee innovative. Dobbiamo essere noi i primi a comportarci in modo corretto non facendo polemiche per dare segnali positivi a chi ci guarda. Sicuramente telefonerò nei prossimi giorni il Presidente del Napoli per invitarlo a Parma».

    Non ci ha messo molto quindi il presidentissimo napoletano a trovare degli alleati, stiano dunque attente le “Genoveffe” perché le Cenerentole hanno trovato la loro fatina e sono pronte per il ballo.

  • Calciopoli, il processo a due facce. Palazzi convoca Moratti, Narducci ricusa la Casoria

    Calciopoli, il processo a due facce. Palazzi convoca Moratti, Narducci ricusa la Casoria

    Riusciremo a metter la parola fine allo scandalo Calciopoli? Leonardo qualche settimana fa in conferenza stampa disse che i tifosi sono stanchi di Calciopoli, forse ha ragione, è per questo che chiediamo finalmente chiarezza e fermezza.

    Mi sono preso un pò di tempo per giudicare la notizia di ricusazione del giudice Casoria da parte dei colleghi del Tribunale di Napoli tra cui i pm Narducci e Capuano ma devo dire che ancora una volta stento a crederci. Se la persecuzione dei giudici nei confronti di Berlusconi è spesso sintomo di ilarità e viene addirittura usata dai comici, presto dovremo abituarci allo stesso atteggiamento nei confronti di Calciopoli. Non volendo entrare nel merito dei motivi della ricusazione è lapalissiano che il comportamento dei due pm è orientato “alla Berlusconi” a proteggere un castello di sabbia.

    Se a Napoli adesso si cerca di rallentare la Figc un pò a sorpresa inserisce la marcia e il procuratore federale Palazzi ha convocato per giovedì 31 marzo l’audizione di Massimo Moratti in merito all’esposto della Juventus, presentato nel maggio 2010, in merito all’assegnazione dello scudetto per la stagione sportiva 2005/2006.

  • I Tabellini del 28° Turno

    I Tabellini del 28° Turno

    La ventottesima giornata di serie A ha regalato alcune sorprese che a 10 giornate dal termine cominciano a delineare le sorti di molte squadre. Tra le molte sorprese una è rappresentata dal Napoli, dopo il pareggio casalingo di oggi contro il Brescia, la squadra partenopea sembra ormai estromesso dalla lotta per la vittoria del campionato. Lo scudetto, soprattutto dopo l’eclatante prova di forza dell’ Inter, in casa contro il Genoa, sembra essere un affare a due tra le milanesi.

    Oltre alle prime della classe nel pomeriggio si sono affrontate anche tutte le altre, ad eccezione di Lazio e Palermo protagoniste del posticipo serale, che ha visto gli uomini di Reja superare con un netto 2-0il nuovo Palermo di Cosmi.

    Le altre sfide pomeridiane sono state Fiorentina-Catania, Bologna-Cagliari, Udinese-Bari e Chievo-Parma.

    La gara fra i toscani e gli etnei si chiude dopo i primi 25 minuti, grazie ad un ritrovato Mutu autore di una doppietta che spezza le gambe agli uomini di Simeone, a chiudere la partita ci pensa poi Gilardino al 60°, quando su un contropiede lanciato da solito attaccante romeno sfrutta l’assist di Montolivo e mette dentro il più facile dei gol, anche se la segnatura avviene in una posizione di fuorigioco non ravvisata dalla terna arbitrale. Vittoria importante quella dei viola, che spingono i siciliani in una zona pericolosa della classifica. Si conclude a reti bianche il match salvezza fra Chievo e Parma con gli emiliani pericolosamente in bilico sulla zona salvezza. Salvezza che sembra ormai ad un passo per Bologna e Cagliari, che con uno scoppiettante pareggio si spartiscono la posta in palio, avanti i felsinei con rete del solito Di Vaio su calcio di rigore, 130° gol per lui nella massima serie; al bomber emiliano rispondono nel secondo tempo al 59° Cossu che sfruttando un cross dal fondo di Naingolan, con la palla che probabilmente era uscita, batte con un bel tiro da dentro l’area l’incolpevole Viviano.

    Al 83° passano ancora i sardi stavolta con Ragatzu che sfrutta un assist di Lazzari e mette una seria ipoteca sulla partita, o almeno così sembrerebbe e invece la partita non è conclusa, al 94° ci pensa Ramirez a fissare il punteggio sul 2-2, con un bel sinistro sotto la traversa che batte Agatzi. Chi pare, invece, ormai fuori dalla lotta salvezza è il Bari che nella giornata odierna ha perso di misura contro la sorprendente Udinese di Di Natale e Sanchez, proprio il due delle meraviglie friulano costruisce la vittoria dell’undici di Guidolin, con il secondo a procurare il rigore e il bomber napoletano ad insaccare al 75′ chiudendo il match ed arrivando a quota 22 reti in campionato. Una vittoria importante per le ambizione Champions della squadra del patron Pozzo, che già si sfrega le mani pensando a quanto aumentano di valore i suoi gioiellini.

  • Ficcadenti salva la panchina, Di Carlo no. Arriva De Biasi?

    Ficcadenti salva la panchina, Di Carlo no. Arriva De Biasi?

    Match all’ora di pranzo indigesto per la parte di Genova doriana. La Sampdoria cade sotto i colpi di Parolo e Giaccherini e viene adesso risucchiata nelle sabbie mobili della lotta salvezza. I blucerchiati in crisi di gioco ma sopratutto d’indentità dopo il mercato invenale hanno ceduto di schianto alla rabbia agonistica e alla voglia di salvezza del Cesena.

    Ficcadenti sapeva che un passo falso sarebbe valso l’esonero ma i suoi ragazzi hanno confezionato la partita perfetta. La Samp, invece, ormai in aperta contestazione con i tifosi è crollata e adesso la panchina di Di Carlo è seriamente a rischio.

    Pare infatti che il ds Tosi abbia già allertato Gianni De Biasi che da domani dovrebbe esser il nuovo tecnico doriano fino al termine della stagione. Qualora rifiutasse il lavoro di “traghettatore” in preallarme figurerebbero Colomba e Cagni.

  • La crisi della Juventus, Moggi show al Chiambretti Night

    La crisi della Juventus, Moggi show al Chiambretti Night

    La puntata di ieri sera del Chiambretti Night aveva come tema centrale la crisi della Juventus e per analizzarla non poteva che esserci Luciano Moggi. L’ex direttore generale bianconero sviscera i problemi della Vecchia Signora incalzato dal “perfido” Chiambretti e con l’aiuto dei juventini doc Briatore e Fassino.

    Moggi che stasera sarà all’Olimpico per vedere Juventus-Milan addossa i mali della Juventus a Jean Claude Blanc “Gran parte delle sventure della Juve sono legate a lui. Adesso si è anche fatto crescere la barba, ma gli juventini lo riconoscono lo stesso”. Imputando alla mancanza di fuoriclasse il principale problema della crisi bianconera: “Ci sono troppi giocatori agonistici e pochi fuoriclasse. Manca gente di qualità in grado di farti vincere le partite anche quando giochi male. Tipo Pato o Ibrahimovic del Milan o Eto’o dell’Inter”.

    Big Luciano critica Marotta ma per l’inesperienza nel dover condurre la campagna acquisti per una big “Si deve abituare ad una grande squadra come la Juve, anche perchè finora si è occupato solo di formazioni minori. Se entra nel giro giusto può anche darsi che faccia buoni acquisti”. Severo invece con Del Neri “Non è stato in grado di far costruire una squadra adatta al suo modulo. A mio avviso comunque non dovrebbe perdere il posto ance se dovesse perdere contro il Milan”.

    Parole d’elogio di stima per Andrea Agnelli assolto sia da Moggi che da Briatore e defenito juventino vero ribadendo il concetto che il presidente senza l’avallo della società può fare poco. “E’ uno che di calcio ne capisce, ma gli devono dargli una mano. Quest’anno è salito su un treno in corsa dopo che avevano già comprato 15 nuovi giocatori, ma con questi non si va da nessuna Parte. Non ci sono campioni nella Juve di oggi, a parte Del Piero e Buffon, i quali però sono un po’ avanti con l’età e di certo non si può contare su di loro per aprire un ciclo” conclude Moggi.

    Riserva solo un sorriso, invece, alla domanda di Chiambretti su Bettega e sulla sua paternità negli acquisti di Zidane e di altri campioni bianconeri. Le dichiarazioni sono estrapolate da Erosport. Di seguito vi lasciamo ai video di alcuni spezzoni della trasmissione:

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