Tag: Cronaca

  • Pagelle Bari-Lecce. Salentini tutti promossi

    Pagelle Bari-Lecce. Salentini tutti promossi

    De Canio
    Pagelle Bari Gillet 6,5: E’ l’unico a tenere alto l’onore della squadra, offre parate di altissimo livello sugli attacchi degli avanti leccesi, subisce due gol sui quali è chiaramente incolpevole, un punto di partenza per il prossimo anno, anche se radio mercato lo vorrebbe lontano dal capoluogo pugliese. Masiello 5: Che non sia un fenomeno lo si sa, ma il suo autogol ha dell’incredibile, la sintesi della stagione disastrata e sfortunata del Bari, sta tutta in quella deviazione maldestra su un tiro di Jeda probabilmente indirizzato fuori. Bentivoglio 5: Dopo l’acquisto da parte del Bari, aveva dichiarato che avrebbe portato i biancorossi alla salvezza, dopo la prestazione di ieri si è capito che forse si era sbilanciato un po’ troppo. Donati 5,5: Se dovessimo giudicare la prestazione di ieri la sufficienza ci starebbe tutta, ma non si può non considerare la sua annata che definire sottotono sarebbe un eufemismo, e pensare che l’aveva aperta con il gol vittoria contro la Juventus. Huseklepp 6: Tra le sorprese più interessanti di questo finale di campionato, il giovane attaccante norvegese è sicuramente da tenere d’occhio, si è comportato molto bene anche ieri arrendendosi per ultimo e fornendo anche un delizioso assist a Kopunek; un anno in serie B non gli farà male. Bari (4-3-1-2): Gillet 6,5; A. Masiello 5, Belmonte 5,5, Rossi 5, Parisi 6 (61′ Rivas 5,5); Kopunek 6 (54′ Grandolfo 6), Donati 5,5, Gazzi 5; Bentivoglio 5; Huseklepp 6, Romero 6 (31′ Alvarez 6). A disp.: Padelli, Rinaldi, Rivas,Raggi, Almiron, Grandolfo, Alvarez. Pagelle Lecce Rosati 6: Non che gli attacchi del Bari siano incessanti e martellanti, ma su quelle poche occasioni che i biancorossi riescono a costruirsi si fa trovare sempre pronto. Mesbah 6,5: Sempre nel vivo dell’azione offensiva dei suoi non si risparmia neanche in quella difensiva, anche se c’è da dire che il Bari crea ben pochi disturbi alla retroguardia, mette lo zampino sul gol di Jeda e cerca anche gloria personale ma Gillet gli nega la gioia. Vives 6,5: Gioco oscuro ma efficace tra le linee per cercare di spezzare la manovra offensiva degli avversari, stoicamente rimane in campo anche se tormentato dai crampi. Di Michele 6,5: 35 anni e non sentirli, qualità e quantità, anche se non disputa la sua miglior partita nella salvezza del Lecce c’è il suo zampino. 8 gol in 21 partite sono il suo bottino, ma molto spesso con i suoi inserimenti e le sue giocate ha creato quegli spazi di cui hanno beneficiato i suoi compagni di reparto. Jeda 7: Un gol e mezzo nella partita più importante della stagione e salvezza assicurata. Si muove bene, l’ex cagliaritano, e compie a pieno il suo dovere, ottimo il colpo di testa che apre la partita e le porte della serie A.   Lecce (4-3-1-2):  Rosati 6; Tomovic 6, Fabiano 6, Gustavo 6, Mesbah 6,5; Giacomazzi 6, Vives 6, Olivera s.v. (40′ Brivio 6); Bertolacci s.v. (34′ Munari 6); Jeda 7, Di Michele 6,5 (81′ Coppola s.v.). A disp.: Benassi, Donati, Giuliatto, Coppola, Piatti, Munari, Chevanton.

  • Muore Wanjiru, oro olimpico a Pechino 2008

    Muore Wanjiru, oro olimpico a Pechino 2008

    Il campione olimpico della maratona a Pechino 2008, il keniota Samuel Wanjiru, è morto questa notte in seguito ad una caduta dal balcone di casa sua a Nyahururu, nei pressi della capitale Nairobi. Il maratoneta, 24 anni, ha fatto un volo di qualche metro riportando la frattura del cranio ed è morto poco dopo in ospedale.

    Sono ancora da accertare le circostanze della morte, la polizia infatti ha spiegato che potrebbe trattarsi di un suicidio e non di una tragica fatalità: Wanjiru, secondo il portavoce della polizia, si sarebbe tolto la vita in seguito ad un litigio con la moglie, Triza Njeri, che, rincasando prima del previsto, lo aveva scoperto a letto con un’altra donna chiudendo a chiave la porta della sua stanza. L’altra ipotesi è quella che l’atleta abbia cercato di uscire dalla stanza chiusa a chiave tentando di saltare dal balcone.

    Wanjiru è stato il primo keniota a vincere una maratona e allo stesso tempo il più giovane maratoneta nella storia delle Olimpiadi a conquistare la medaglia d’oro all’età di soli 21 anni. Detiene anche il record dei Giochi di 2 ore, 6 minuti e 32 secondi.

  • Lassini “imbucato” alla festa scudetto del Milan. E’ polemica

    Lassini “imbucato” alla festa scudetto del Milan. E’ polemica

    I tantissimi tifosi rossoneri accorsi in piazza Duomo e lungo il percorso disegnato dal Milan per festeggiare lo scudetto non hanno nascosto la presenza sul pulmann dei “vip” del candidato del Pdl diventato famoso per gli ormai noti manifesti contro i pm.

    Lassini afferma ai microfoni di TMNews “Mi sono imbucato volevo festeggiare il Milan e ora sto andando a vedere la partita”. Alla inevitabile domanda se sulla sua presenza fosse dettata da motivi elettorali, il candidato del Pdl ha risposto: “Ma non scherziamo, adesso non posso nemmeno andare a festeggiare”. “Mi sento quasi un perseguitato”.

    Ultima domanda sulla presenza di Berlusconi a San Siro e sulla possibilità di incontrarlo “Ma no, non credo. Però magari vado a cercarlo…”.

    LE IMMAGINI DELLA FESTA SCUDETTO

  • Allarme doping, la lista segreta di corridori per “sospetti”

    Allarme doping, la lista segreta di corridori per “sospetti”

    Il principale quotidiano sportivo francese, L’Equipe, ha pubblicato quest’ oggi una lista “riservata” di nominativi, appartenenti ai corridori che hanno partecipato lo scorso anno al Tour De France, e che sono stati monitorati, ed ordinati in graduatoria, in base al livello di “sospetto di pratiche dopanti”. Una lista che non si può connotare come un’ accusa nei confronti dei corridori coinvolti, ma solo come un modo per poter monitorare più agevolmente i loro comportamenti, ed in particolare i corridori che, in una scala da 0 a 10, hanno raggiunto un punteggio superiore a 4, calcolato tenendo conto dei seguenti fattori: esiti dei test a sorpresa, valori dei test dal 1 Luglio 2010 in poi, passaporto biologico, dati dei test effettutati nelle due edizioni precedenti del Tour.

    L’ Uci ha reagito duramente alla pubblicazione del documento da parte de L’ Equipe, precisando come tale pubblicazione sia assolutamente grave e, soprattutto, come non  possa essere letta in modo definitivo, rappresentando solo una parte dei controlli e delle valutazioni effettuate.

    Anche l‘ACCPI, Associazione corridori ciclisti professionisti italiani, condanna apertamente la pubblicazione del documento da parte del quotidiano francese, definendola “un fatto inaccettabile che viola i principi fondamentali di tutela e rispetto della dignità della persona”.

    Per tale ragione, l’ episodio è stato segnalato all’ Autorità Garante per la protezione dei dati personali, ed inoltre è stato chiesto all’ Associazione Internazionale Corridori di intraprendere i necessari provevdimenti contro il quotidiano l’Equipe e contro chiunque abbia partecipato a tale iniziativa.

  • Bari, che caos: i tifosi bloccano l’allenamento

    Bari, che caos: i tifosi bloccano l’allenamento

    Il derby con il Lecce di domenica prossima si avvicina, ma per il Bari non sembra esserci pace. Dopo le difficoltà continue in stagione, il rifiuto da parte dei calciatori di spalmare gli ingaggi per ovviare alla carenza di liquidità della società, ecco l’ennesima contestazione dei tifosi, avvenuta questo pomeriggio. Un folto gruppo della frangia più accesa di ultrà pugliesi, infatti, ha causato la sospensione temporanea dell’allenamento pomeridiano, lanciando petardi, fumogeni e indirizzando cori offensivi all’ indirizzo dei calciatori, soprattutto verso Barreto, Almiro, Ghezzal e Castillo esponendo uno striscione molto significativo nell’ esprimere il loro pensiero: Il derby non si regala, Vincere o so cazz’ amara”, e soprattutto forzando le recinsioni ed invadendo il campo da gioco, entrando a contatto con i calciatori stessi e colpendo con schiaffi alcuni di essi, fra cui Belmonte.

    Una situazione ricomposta soltanto grazie al pronto intervento delle forze dell’ ordine, che altrimenti sarebbe potuta degenerare ulteriormente, e che non risulta nuova in questa stagione, soprattutto dopo la sconfitta del Bari contro la Lazio a Roma nel mese di Febbraio.

    Quel che è certo, però, è che non si placa l’ ira dei tifosi, in particolare se dal derby con i rivali salentini dovesse scaturire l’ennesima delusione stagionale.

  • Vietata la trasferta contro la Juve ai tifosi del Napoli

    Vietata la trasferta contro la Juve ai tifosi del Napoli

    Il Comitato di analisi per la sicurezza nelle manifestazioni sportive ha deciso ed ha comunicato il divieto per i tifosi di Catania, Fiorentina e Napoli di recarsi a seguire le rispettive squadre in trasferta per le partite dell’Ultima giornata del campionato di serie A, previste il prossimo 22 Maggio 2011: Brescia- Fiorentina, Inter- Catania e Juventus- Napoli.

    Il provvedimento del Comitato di analisi del Viminale, però, non si estende ai possessori di Tessera del Tifoso, mentre sarà vietata la vendita di tagliandi ai residenti in Sicilia, in riferimento alla trasferta di Milano, ai residenti in Toscana, con riferimento alla trasferta di Brescia, ed ai residenti in Campania, per la trasferta di Torino.

    I tifosi Napoletani, dunque, nonostante la grande annata della loro squadra, dovranno rinunciare a salutare la squadra di Mazzarri in occasione dell’ultimo impegno stagionale.

  • Diritti tv, vincono i peones. Galliani tuona contro Beretta

    Diritti tv, vincono i peones. Galliani tuona contro Beretta

    Il Consiglio di Lega snobba l’Alta Corte dando esecuzione alla delibera dell’assemblea per l’assegnazione a tre agenzie demoscopiche delle indagini per definire i bacini d’utenza. Per la vittoria della 15 medio-piccole è stato decisivo il voto del presidente Maurizio Beretta.

    Pochi minuti prima della votazione il presidente del Cagliari, Cellino aveva criticato il comportamento delle cinque big pur confessando di non aver interesse dalla decisione della Lega “I consiglieri delle cinque grandi si stanno rifiutando di dare esecuzione alla delibera. Ci contestano che 15 peones votano contro cinque di sangue blu. Si puo’ discutere di tutto ma vanno riconosciuti i principi democratici. Il presidente Beretta sta cercando di mediare”.

    Scuro in volto e arrabiatissimo Adriano Galliani ha tuonato contro la decisione del presidente Beretta di schierarsi “Beretta se ne assumerà le responsabilità anche patrimoniali. Smentendo se stesso, dopo essersi astenuto nell’ultimo consiglio, ora si è schierato con una delle parti. E’ un presidente – ha continuato – che da tempo lavora a Unicredit da mattina a sera e in Lega non c’è mai. Ognuno nella vita fa ciò che vuole ma si assume le responsabilità”.

    La votazione anche questa volta era finita in parità 5-5 e la delibera ha avuto attuazione solo grazie alla decisione di Beretta di sconfessare se stesso prendendo una posizione. Galliani spiega poi cosa volevano le cinque big preannunciando ulteriori ricorsi “Le grandi non vogliono le indagini demoscopiche con quella definizione che danno alle piccole per sottrarre soldi alle grandi. Vogliono mettere addirittura l’Auditel. Lo fanno perche’ l’Auditel quando rileva la partita di una grande con una piccola, da un dato di ascolto. Cosi’ facendo loro lo fanno attribuire meta’ all’una e meta’ all’altra, addirittura con un coefficiente moltiplicativo dell’1.5. E’ un modo per sottrarre risorse. I tifosi sono delle grandi”. “I 6 che hanno votato a favore – conclude Galliani – non hanno dato mandato al presidente di Lega di attuare la delibera. Hanno dato mandato a Garrone, Zamparini, Lo Monaco, Ghirardi e Pozzi di attuare la delibera. Cioe’ loro con il voto del presidente hanno dato mandato a loro stessi di attuare la delibera. I prossimi round nei tribunali”

  • Calciopoli: Narducci non si arrende, “E’ tutto fermo al 2006”

    Calciopoli: Narducci non si arrende, “E’ tutto fermo al 2006”

    È ripresa oggi la requisitoria del pm Narducci tutta basata sulla difesa dell’ indagine sulle sim svizzere, indagine molto importante e fulcro di tutto il sistema accusatorio. Grandi protagonisti dell’ udienza sono stati Gianluca Paparesta e suo padre Romeo entrambi non rinviati a giudizio ma che hanno ammesso l’ uso delle sim straniere.

    Sulle sim Narducci ha ammesso che le schede non erano intercettabili perché dovevano essere un sistema chiuso con sim svizzera che deve chiamare scheda svizzera, senza chiamare telefoni italini normali, cellulari o terrestri, ma la scoperta è stata fatta solo grazie al fatto che alcuni si sono traditi chiamando parenti o casa con le sim svizzere. Paolo Bergamo, però, durante la pausa d’udienza «normalizza» l’uso di queste schede del mistero: «La famosa telefonata del 9 febbraio fatta a casa mia da Moggi con la sim svizzera non è un errore di Luciano: in una precedente chiamata alla segretaria di Moggi avevo detto che mi trovava a casa, che poteva chiamare lì (un telefono intercettabile facilmente quello di Colle Salvetti, ndr). Che ragione aveva di chiamarmi con la scheda svizzera a casa se voleva tenerla così segreta?»

    Il pm ha poi contestato all’arbitro De Santis il documento in cui l’ex direttore di gara risultava presente a un corso ministeriale a Roma mentre la scheda a lui attribuita agganciava una cella di Firenze: ”La stessa cella era agganciata in quelle ore dalla sua utenza cellulare”. Inoltre Narducci ha concentrato le sue accuse sull’arbitro: “Da quella scheda, in dotazione a De Santis risultano chiamate verso il cellulare della moglie dello stesso”. Per il pm De Santis era il leader di un gruppo di arbitri e aveva un ruolo molto significativo nell’associazione. E alle accuse, ai margini del processo, ribatte De Santis: “Non ho mai negato di aver raggiunto Firenze in quell’occasione, soltanto che sono arrivato in ritardo per partecipare al corso per vice-commissario della polizia penitenziaria a Roma”.

    Il teorema di Narducci si basa anche sulle presunte ammonizioni combinate che Luciano Moggi “ordinava” ai suoi arbitri per pilotare le squalifiche a proprio vantaggio. Tuttavia il pm non riesce però a dimostrare l’ effettiva combine sui cartellini gialli, infatti, è dicembre e Racalbuto viene inviato a dirigere Reggina-Brescia, per Narducci è già gara «drammatica per la lotta per non retrocedere», beh il campionato deve quasi cominciare per quelle zone, in realtà… Eppoi nello stesso turno Moggi si augura ammonizioni (e augurarselo non è reato) per qualche milanista impegnato a Parma: la settimana successiva si gioca proprio Juve-Milan. Perfetto, secondo il teorema Narducci-Auricchio, si dirà. Peccato che uno degli associati e “simmati”, Pieri, sia inviato a dirigere Parma-Milan e che alla fine del match le ammonizioni a carico del “nemico” rossonero siano ZERO.

    Narducci conclude la parte relativa alle schede sim parlando delle rare ammissioni sull’utilizzo delle schede. «Bergamo ne ammette l’utilizzo e di aver ricevuto il telefono svizzero da Moggi», su Pairetto resiste il dubbio visto che Bergamo a riguardo dice e poi rivede. In realtà era stato lo stesso Pairetto in aula a parlare di molte schede staniere da lui acquistate, anche svizzere, avendo svolto il lavoro di vicedesignatore all’Uefa: «Mai però l’ho ricevuta da Moggi». Narducci prova poi ad affondare il colpo parlando della trasmissione Matrix in cui lo stesso Moggi parla delle schede: «Alla cena di Natale del 2004 avevo saputo dello spionaggio Telecom e dissi a tutti, c’erano presenti anche gli arbitri e i designatori. Io mi uso le schede svizzere, qui c’è spionaggio e vengono a scoprire i segreti del calciomercato. E Bergamo e Pairetto mi dissero: daccene una pure a noi», riferisce Narducci sulla trasmissione tv. Per Narducci la tesi della volontà di sfuggire allo spionaggio Telecom in piedi dal 2002 è «inconsistente»: «Perché le schede non le ha date pure a Giraudo e ai suoi collaboratori di mercato? E agli agenti? L’ha date solo ai desingatori con cui si deve parlare solo si arbitri e non di mercato». Piccolo particolare: tra le utenze “monitorate” dagli spioni Telecom dagli atti di MIlano risultano anche quelle di Bergamo, Pairetto e De Santis. Narducci va verso la conclusione parlando degli incontri e delle cene, partendo però dallo scontro tra Bergamo e Pairetto sul ruolo della Fazi. Narducci porta avanti la sua requisitoria puntando l’obiettivo su De Santis, che torna al ruolo nelle combriccola romana e riprende i temi di Lecce-Juve (smentiti in aula dai protagonisti): sembra di tornare al 2006, senza alcun riferimento a quanto emerso durante il dibattimento.

    L’udienza è stata aggiornata al 24 maggio. Prima, il 20, la Settima Sezione del Tribunale si pronuncerà sulla richiesta di ricusazione del giudice Casoria da parte dei pm. L’udienza del 24 si concentrerà sia sull’ ipotesi di frode sportiva da parte del pm Capuano ma anche, visto che Narducci sembra non aver concluso il suo intervento sull’associazione per delinquere, sulla posizione di Luciano Moggi.

  • Tentativo di sabotaggio al Giro, chiodi sul tracciato

    Tentativo di sabotaggio al Giro, chiodi sul tracciato

    Il giorno del ricordo Weylandt al Giro d’Italia regala un altro spiacevole episodio. Questa mattina a Livorno, nel tratto tra Ardenza e l’inizio della salita di Montenero sull’Aurelia sono stati rinvenuti una grandissima quantità di chiodi che lasciano presagire ad un tentativo di sabotaggio della corsa.

    Una macchina questa ha bucato informando poi dell’episodio la polizia municipale che con l’ausilio di personale del servizio d’ordine e squadre dell’ azienda ambientale di Livorno che hanno rimosso i chiodi ripulendo la sede stradale.Qualche intoppo ma la lunga carovana del Giro anche questa volta può andare avanti.

  • La federazione Francese assolve Blanc

    La federazione Francese assolve Blanc

    Le roventi polemiche  sulle dichiarazioni di Laurent Blanc, e sulla proposta di alcuni membri della Fercalcio Francese di introdurre un sistema di quote per regolamentare il tesseramento di giovani calciatori con doppio passaporto, mediante il ricorso alla quote, non accennano a placarsi.

    Le dichiarazioni del ct della Nazionale francese, per ora ampiamente confermato in panchina, infatti, avevano innescato aspre critiche da parte di molti dei suoi compagni di Nazionale, ai tempi della grande Nazionale Blues del ’98 e del 2000, come Thuram, Vieira, Deschamps. Una situazione di tensione, dunque, nei confronti della quale era attesa una presa di posizione della Federazione che, però, non è giunta. Anzi, si è deciso di non prendere in considerazione alcun provvedimento penale nei confronti dei partecipanti alla fatidica assemblea dell’ 8 Novembre, in quanto “si è trattato di una mera riflessione, non si è superato questo limite, anche se la proposta rimane discutibile, ma senza connotazione razzista e discriminatoria”.

    Sulla questione, più che mai spinosa, si è inoltre espresso anche il Ministro dello Sport Chantal Jouanno, che ha precisato come ” La soluzione delle quote non sia ottimale, oltre che poco lungimirante ed in contrasto con i valori dello sport”.