Tag: Cronaca

  • Radiazione Moggi, la Disciplinare boccia la ricusazione

    Radiazione Moggi, la Disciplinare boccia la ricusazione

    Dopo aver rigettato in mattinata la richiesta di ricusazione proposta ieri dai legali Moggi nei confronti di Sergio Artico, Riccardo Andriani e Gianfranco Tobia nell’ambito del procedimento in corso sulla proposta di preclusione, questo pomeriggio ha riconvocato per il prossimo 31 maggio la Commissione Disciplinare.

    La Disciplinare ha motivato il rigetto “il precedente procedimento al quale Luciano Moggi fa riferimento aveva ad oggetto una vicenda diversa e del tutto distinta” pertanto “non si ravvisa alcun ostacolo a una valutazione imparziale nel presente procedimento”.

    Per quanto riguarda il processo penale di scena nelle stanze del Tribunale di Napoli oggi era un giorno importante per la decisione sulla ricusazione del giudice Casoria. Il procedimento è però stato rimandato al 28 giugno per la mancanza del relatore e qualche problema di notifica, martedi comunque continuerà la fase requisitoria dei pm in attesa che parta la fase finale con le arrighe finali dei legali di parte.

  • Calciopoli, Palazzi: “Radiazione per Giraudo” ma Moggi ottiene la ricusazione

    Calciopoli, Palazzi: “Radiazione per Giraudo” ma Moggi ottiene la ricusazione

    Luciano Moggi vince il primo round del processo sulle radiazioni: ricusato il presidente della Commissione Disciplinare Sergio Artico e con lui i due giudici a latere, Gianfranco Tobia e Riccardo Andriani. I tre avevano già giudicato Moggi nell’ambito della sentenza sul caso delle sim svizzere nel 2008. Il codice impedisce ai giudici che si sono già pronunciati sull’incolpato di emettere un nuovo giudizio. La Disciplinare ammette l’opposizione di Palazzi, contro il codice, ma non ne tiene conto: giudizio sulla radiazione sospeso, dunque, e aggiornato a quando una nuova commissione disciplinare potrà decidere sulla ricusazione di Artico. Non si associa alla mossa di Moggi (oggi in aula per la prima volta da quando scoppiò Calciopoli nel 2006), Giraudo (assente) e i suoi legali non si associano alla ricusazione e Palazzi comincia la sua arringa. Per l’ex ad ancora una volta arriverà una sentenza, dopo la condanna presa a Napoli in sede penale dopo aver scelto il rito abbreviato.

    È un procuratore federale molto scatenato quello visto ieri a Roma, Stefano Palazzi ha chiesto la radiazione dell’ ex Ad della Juventus Antonio Giraudo e di Mazzini per i noti fatti del 2006.

    Il procuratore federale ha fatto due requisitorie ma in realtà ne ha preparata solo una, visto che quella per Mazzini è la fotocopia di quella effettuata per Giraudo e non solo, in questa requisitoria Palazzi fa riferimento alle memorie presentate da Moggi il cui giudizio risulta essere sospeso.

    L’ avv. Di Mazzini, Flavia Tortorella non è rimasta a guardare lo show del procuratore federale, attaccandolo duramente e dichiarandosi molto stupita in merito alla richiesta di radiazione di un soggetto dopo ben 4 anni e mezzo oltretutto senza contestazioni di singole violazioni e senza capi d’ imputazione, insomma – per l’ avvocatessa – un antecedente logico giuridico. L’ avvocato Tortorella contesta fermamente la legittimità della norma federale che porta al deferimento con la conseguenza che lo stesso risulta essere irrimediabilmente viziato: «Hanno modificato la norma perché era sbagliata. Nessun cittadino può rimanere sotto la mannaia di un altro cittadino per cinque anni. Oggi la preclusione te la da chi valuta il fatto e te la irroga immediatamente, senza attese snervanti e inumane. Questo è un “Bis in idem” (doppio giudizio, vietato dall’ordinamento, ndr), altro che esame nuovo sulla gravità del fatto, come sostiene Palazzi. Si doveva fare una norma transitoria, allora: non una norma ad uso e consumo del Consiglio Federale, ma una norma per le pendenze. E si fa nell’immediato: come mai il legislstore sportivo se sentiva il desiderio e necessità di prevedere queste preclusioni, di renderne giustizia non ha fatto una norma transitoria? Le risposte possono essere varie, ma non è qui che dobbiamo valutarle. Il deferimento poteva essere fatto in tanti modi: il Procuratore fa un passo indietro, richiama solo quella delibera di marzo. Perché la responsabilità dovrà ricadere sui singoli membri del consiglio federale e non sulla Procura: questa è una norma muta… E il Consiglio federale s’inventa chi deve giudicare, chi deve incardinarlo e il secondo grado di giudizio sarà lo stesso che giudicò radiati automaticamente i soggetti! Grande serenità di giudizio.

    Il difensore di Giraudo, Massimo Krogh, non entra nel merito, anzi, ritiene non rivedibile il giudizio sportivo… Punta tutto sulla buona condotta: «Cinque anni senza dire una parola, è come se lo avessimo messo alla prova: dopo la sentenza se ne è andato in Inghilterra. La sentenza ha avuto su di lui un effetto, gli ha detto, cerca di non ricadere in quei comportamenti per cui ti hanno condannato. Dopo la sentenza con la famiglia è addirittura espatirato. E allora che ha fatto in questi cinque anni per meritare la radiazione: la Procura si oppone perché questa è una pena progressiva e che la pena è obbligatoria. E invece no: se fosse così, a che serve la Disciplinare e noi oggi qui? Perché non ha deciso allora il presidente federale? Cosa ha fatto Giraudo per meritarsi l’aumento della pena? Il diritto europeo non consente l’irrogazione di una sanzione a tanto tempo dalla condanna: ma l’Italia è il Paese più redarguito per le condanne tardive. Il diritto europeo non consente una sanzione a cinque anni dal processo. La pena non è proporzionata perché Giraudo è totalmente al di fuori dal discorso delle schede preso in considerazione. Quelle schede e gli industriali hanno schede di questo tipo perché temono di essere spiati da competitori: nel calciomercato accade eccome. Eccessiva enfasi alle schede, ma si deve tenere conto che GIraudo fuori, c’è stata sentenza in cui lui non c’era. Per proporzionalità sanzione confliggerebbe con i principi dell’ordinamento. Dunque respingete la richiesta».

  • Radiazione Calciopoli: Moggi ricusa, Giraudo patteggia

    Radiazione Calciopoli: Moggi ricusa, Giraudo patteggia

    Si è tenuta ieri mattina la prima udienza della procedimento creato ad hoc dalla Figc e che aspira a decidere sulla possibile radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini oltre ad altri personaggi entrati nel procedimento Calciopoli nel 2006.

    Proprio al Parco dei Principi, teatro del processo sportivo, si è tenuta la prima udienza, per Moggi l’unico dei tre ad esser presente arriva subito una prima vittoria, i suoi legali hanni chiesto ed ottenuto la ricusazione del presidente della Commissione Disciplinare, Sergio Artico, e con lui i due giudici a latere, Gianfranco Tobia e Riccardo Andriani che avevano già giudicato Moggi nell’ambito della sentenza sul caso delle sim svizzere nel 2008. Per big Luciano si allungano quindi i tempi e si avvicina sempre più al 14 luglio, data in cui termineranno i cinque anni di squalifica inflitti nel processo sportivo di Calciopoli del 2006.

    Diametralmente opposta la difesa di Giraudo e Mazzini, quest’ultimo difeso dall’avvocato Flavia Tortorella si è visto rigettare la richiesta di spostamento nonostante sulla leggittimità del procedimento lunedì è chiamata a deliberare l’Alta Corte del Coni. Stupito l’avvocato ha cosi commentato “Provo stupore assoluto per questa mancata sospensione. La norma approvata dalla Figc non sappiamo ancora se sia legittima e se lunedì l’Alta Corte l’annulla, avremo un contrasto assoluto con il Coni. È stata persa l’opportunità di dimostrare che la giustizia sportiva rispetta il normale corso del diritto”.

    Discutibile invece la strategia degli avvocati di Giraudo Massimo Krogh e Andrea Galasso, i due hanno in qualche modo ammesso le colpe del loro assistito (stile Zaccone per intenderci) chiedendo la clemenza per la buona condotta tenuta nei cinque anni di squalifica. “Cinque anni senza dire una parola, è come se lo avessimo messo alla prova: dopo la sentenza se ne è andato in Inghilterra – ha ricordato Krogh – . È addirittura espatriato. E allora che ha fatto in questi cinque anni per meritare la radiazione? Il diritto europeo poi non consente l’irrogazione di una sanzione a 5 anni dal processo. La pena non è proporzionata infine perchè è Giraudo è totalmente al di fuori dal discorso delle schede preso in considerazione

    La decisione sulla radiazione di Mazzini e Giraudo da parte della Procura federale guidata da Palazzi dovrebbe essere resa nota dalla Disciplinare tra quindici giorni, poi ci sarà l’appello sarà davanti alla Corte di giustizia federale a patto che l’Alta Corte lunedi non scombini i piani.

  • Cagnotto, che paura. Incidente in moto per l’azzurra

    Cagnotto, che paura. Incidente in moto per l’azzurra

    Tanta paura ma per fortuna nessun problema serio per Tania Cagnotto protagonista questo pomeriggio di un incidente in moto mentre raggiungeva la piscina di Bolzano per gli allenamenti. La campionessa, fa sapere la Federnuoto, pur passando con il verde è stata presa da un auto perdendo il controllo della moto andando a sbattere sull’asfalto.

    Alla Cagnotto soccorsa e trasportata in ospedale è stato riscontrato la frattura dello scafoide della mano sinistra e un profondo taglio, immediatamente suturato, sotto la rotula della gamba destra. Dalla dinamica dell’incidente le conseguenze per la campionessa italiana potevano esser evidemente maggiori, domani comunque continueranno gli accertamenti. Non resta che augurarle una pronta guarigione.

  • Wolfsburg, linea dura con Diego “mai più in prima squadra”

    Wolfsburg, linea dura con Diego “mai più in prima squadra”

    Per Diego, ex trequartista della Juventus, la sfuriata della scorsa settimana che lo ha indotto ad abbandonare l’ allenamento dopo aver appreso la notizia dell’ esclusione dall’ undici titolare contro l’ Hoffenheim, in una gara delicata e cruciale per la salvezza – poi raggiunta – del Wolfsburg, avrà delle conseguenze molto pesanti.

    Infatti, il quotidiano tedesco Bild riporta la notizia che il tecnico Felix Magath avrebbe comunicato al Presidente del consiglio di sorveglianza del club di non aver intenzione di perdonare il brasiliano, e che per la prossima stagione, se dovesse ancora vestire la maglia del Wolfsburg, non lo farà con la prima squadra ma con la squadra di quarta divisione.

    Diego, inoltre, è stato punito per il suo comportamento indisciplinato anche con una cospicua ammenda, ma diverse migliaia di euro, ed è ora il primo obiettivo nel mercato in uscita della formazione tedesca, che pur di cederlo accetterebbe anche offerte da 10 milioni di euro, e quindi inferiori ai 15 milioni pagati la scorsa estate per acquistarlo dalla Juventus.

  • Moggi replica a Moratti “grande grazie a Calciopoli”

    Moggi replica a Moratti “grande grazie a Calciopoli”

    Non si è fatta attendere molto la risposta di Luciano Moggi a Massimo Moratti dopo le confessioni di quest’ultimo a Giulio Golia in onda questa sera. Il numero uno nerazzurro nel corso della lunga intervista aveva affermato che il calcio attuale è migliore proprio per la mancanza di big Luciano evidenziando oltretutto che i successi precedenti al 2006 in casa bianconera non sono in discussione solo per la mancanza di intercettazioni.

    Big Luciano intervenuto a Radio Sportiva replica duramente a Massimo Moratti confermando l’antipatia congenita “Ritengo che Moratti non sia in grado di dire se il calcio è migliore o peggiore, è una persona che ha approfittato di Calciopoli per diventare grande” – e poi continua – “L’Inter non era intercettata. Vorrei che Moratti stesse zitto, anche per la questione dei passaporti falsi. Hanno utilizzato Nucini per due anni, roba da retrocessione immediata. Il processo sportivo ha detto che non c’erano illeciti da parte della Juve, questa è la verità. Non voglio passare sopra le persone, ma voglio difendermi”.

    L’INTERVISTA DI MASSIMO MORATTI A LE IENE SHOW

    Poi una stoccata anche sulla Juve e sulla decisione di prender Pirlo per un nuovo ciclo “Pirlo sarebbe un acquisto sbagliato, fisicamente non sta bene. Ha già 32 anni, se costruisci un gruppo nuovo con giocatori di 32 anni sbagli in partenza. Non voglio dire che Pirlo non ha qualità, dico che questo Pirlo non è quello del passato”.

  • Paura per Ivan Basso. Cade in discesa, 15 punti di sutura sul viso

    Paura per Ivan Basso. Cade in discesa, 15 punti di sutura sul viso

    Grande spavento per Ivan Basso impegnato nella preparazione al prossimo Tour De France sulle strade dell’ Etna insieme alla sua squadra, la Liquigas – Cannondale.

    Basso è scivolato su un tombino in una curva ed ha picchiato violentemente la testa e la spalla destra sull’asfalto. Il ciclista ha riportato numerose scorie e ferite soprattutto sul viso e suturate con ben 15 punti di sutura ma la gravità dell’ incidente poteva essere ben altra considerata la sua dinamica.

    Queste le dichiarazioni a caldo del vincitore del Giro 2010: “Mi sono spaventato molto perchè l’impatto è stato violento e, oltretutto, in una parte delicata del viso. Fortunatamente sono stato medicato in un tempo brevissimo e la radiografia ha escluso il peggio. Questo incidente non ci voleva ma non fermerà di certo la mia preparazione per il Tour. Riprenderò gradualmente il cammino nei prossimi giorni”.

    Intervenuto poi su Twitter, lo stesso Basso ha colto l’occasione di ringraziare il casco che aveva addosso che lo ha letteralmente salvato, invitando inoltre tutti, a non andare mai in bicicletta senza il prezioso copricapo.

  • “Con-te” o senza di te?

    “Con-te” o senza di te?

    Altro giro altra corsa, sembra ormai diventata una consuetudine per la Juventus che come l’anno scorso e quello precedente si ritrova a maggio a dover riprogrammare e a dover ricostruire un nuovo progetto e a dover scegliere una nuova guida tecnica che possa riportarla ai fasti di un tempo. Questa volta la scelta pare essere caduta su Antonio Conte, juventino di lungo corso, con un passato glorioso da capitano della Vecchia Signora e attuale tecnico del neopromosso in serie A, Siena. Dopo l’annata fallimentare dei bianconeri, che a meno di sorprese, chiuderanno il loro campionato al settimo posto e fuori da tutte le competizioni europee, il cambio in panchina appare più che mai certo. A quanto pare da indiscrezioni circolanti nell’ambiente, l’ex capitano idolo della curva zebrata è stato bloccato e l’unica causa del suo mancato annuncio ufficiale pare essere la volontà di Beppe Marotta di provare a convincere la rivelazione di quest’anno Villas Boas a sedersi sulla panchina della squadra più titolata d’Italia. Un’impresa titanica, senza le coppe e considerato anche il fatto che lo “Special Two” quest’anno ha stravinto tutto quello che poteva con il Porto e pare avere l’intenzione di giocarsi le proprie possibilità in Champions la prossima stagione, con la squadra dei Dragoes.

    Le strade portano quindi tutte all’indiziato principale, voluto dalla piazza, caldeggiato proprio ieri da Nedved e che non dispiacerebbe alla proprietà; con Conte, infatti, andrebbe ad accomodarsi sulla panchina un giovane tecnico italiano e juventino. L’allenatore salentino fu accostato anche due stagioni or sono alla panchina bianconera, ma alla fine l’allora presidente Jean-Claude Blanc decise di puntare su Ciro Ferrara, anche allora l’ex centrocampista aveva appena conquistato una sudata promozione con il Bari e aveva dato prova di essere un tecnico di carattere. Forse fu proprio il suo temperamento a spaventare l’ambiente di corso Galileo Ferraris, ma rispetto a due anni fa le cose sono cambiate, il presidente Agnelli, dopo aver assecondato Marotta la scorsa estate, ha deciso di prendere in mano la situazione, consigliato anche da Nedved, e di scegliere un giovane mister che possa finalmente far rivincere qualcosa d’importante alla sua Juventus, mettendogli a disposizione un tesoretto da 100 milioni per il mercato.

    Un progetto, quindi, a lunga scadenza che non preveda cambi a fine stagione come purtroppo spesso avviene in casa Juventus dal 2006 ad oggi. Da non sottovalutare però, un’altra voce proveniente dall’estero e che prospetterebbe il ritorno alla corte degli Agnelli di un altro pupillo dell’era Lippi, Didier Deschamps. Il francese non ha mai smentito il fatto di essersi pentito di aver abbandonato a suo tempo e l’amore che prova per i colori bianconeri sono ben noti. Corsi e ricorsi storici quindi, il passato che torna a bussare alla porta della squadra con più tifosi in Italia, un passato dal sapore di vittorie e che vuole riportare in cima alla serie A e non solo lo stendardo bianconero.

  • Tangenti all’arbitro Paixao dal Porto di Mourinho

    Tangenti all’arbitro Paixao dal Porto di Mourinho

    Ombre sul passato portoghese di Josè Mourinho, relative ad una questione di tangenti pagate dal suo Porto all’arbitro Jacinto Paixao, come lo stesso fischietto ha ammesso in un video diffuso pubblicamente. In particolare, il Porto avrebbe concesso diversi regali sia all’arbitro che ad i suoi assistenti, fra cui un viaggio di lusso in Marocco oltre che favori sessuali. I fatti risalgono alla stagione 2003/2004, ma Paixao avrebbe taciuto fino ad oggi per proteggere la propria famiglia, sottoposta a pressioni e minacce.

    L’aspetto curioso, però, nonostante la “confessione” di Paixao, riguarda la decisione del giudice incaricato, che avrebbe ritenuto inattendibili le prove e le intercettazioni raccolte dalla polizia.

  • Caso Borriello, Milan e Roma a rischio penalizzazione

    Caso Borriello, Milan e Roma a rischio penalizzazione

    Potrebbe essere ancora una volta postuma la classifica del campionato italiano. La Covisoc ha infatti avviato un indagine su presunti illeciti amministrativi legati al passaggio di Borriello dal Milan alla Roma durante l’ultima sessione estiva del calciomercato.

    BILANCIO – La formula per la cessione di Boriello ai giallorossi è quella del “prestito con obbligo di riscatto“, sempre più gettonata nel mercato italiano poichè permette di posticipare gli esborsi di denaro e dunque favorire la chiusura in positivo dei bilanci. Ma proprio nei bilanci di Via Turati l’operazione Borriello è stata registrata in anticipo rispetto al previsto, con una plusvalenza di 3,75 milioni di euro (visto che Borriello era iscritto a bilancio per 6,25 milioni). Stesso discorso vale per il bilancio della Roma dove l’investimento per l’acquisto del giocatore è già presente, contrariamente alla procedura secondo la quale la transazione doveva avvenire nel prossimo Giugno.

    RISCHI – Nel caso in cui la Covisoc dovesse constatare l’effettiva irregolarità di tutta l’operazione, le due società rischiano pene a partire da un’ammenda pecuniaria sino a uno o più punti di penalizzazione. Ma difficilmente il titolo di Campioni d’Italia si sposterà nuovamente dal suo legittimo detentore alla seconda in classifica.