Le immagini di Christopher Brewer stanno facendo il giro del mondo e il commento è univoco: si tratta di un miracolo. Il base jumper statunitense impegnato in uno dei suoi consueti lanci da un ponte ha concluso la sua vertiginosa discesa in un fiume alla velocità di 110 km/h per un problema al paracadute che si è aperto solo qualche secondo prima dell’impatto.
La notizia è però che il ventisettenne soccorso e portato in ospedale è fuori pericolo di vita avendo riportato solo la frattura al bacino e lesioni ai polmoni e alla spina dorsale. Il miracolo pare sia dovuto alla tuta che indossava il ragazzo che è riuscita in qualche modo ad opporre resistenza all’aria riducendo la velocità d’impatto.
Una notizia che riporta la mente a ben 17 anni fa quando il povero Andres Escobar fu giustiziato per aver messo a segno l’autorete contro gli Stati Uniti che decretò l’eliminazione della Colombia dai Mondiali. Il calcio in Colombia da allora cadde in una crisi senza fine condizionata dal potere dei narcos e dalle continue inchieste sulle scommesse clandestine. Edison Chara | foto dal web Quest’estate in occasione delle Coppa America in molti avevano decantato la forza reattiva di una nuova Colombia capace di rinascere seppur a fatica dalle sue ceneri e dare una nuova immagine di se. E’ di poche ore però la notizia dell’omicidio di Edison Charà attaccante 31enne in forza ai cinesi Dalian Aerbin freddato sull’uscio di casa da un killer arrivato in bicicletta e poi dileguatosi senza lasciar traccia. Mentre gli inquirenti cercano di capire il contesto in cui è maturato l’omicidio dalla Colombia arrivano diverse ricostruzioni, c’è chi dice infatti che Charà sia stato ucciso dopo una rissa.
“Episodi del genere offendono lo spirito di festa e attesa positiva che sta caratterizzando la città in queste ore e vanno assolutamente condannati, soprattutto da parte di chi ama lo sport e il calcio in quanto occasioni di divertimento e di aggregazione“.
Purtroppo però l’immagine di Napoli è stata ancora una volta macchiata per colpa dei soliti imbecilli che non hanno niente a che fare con le tantissime migliaia di persone civili che avrebbero solo voluto godersi una bellissima serata di sport.
Finisce in tragegia la gara di IndyCar di Las Vegas con un incidente shock che ha coinvolto ber 13 monoposto ed è costata la vita a Dan Wheldon nonostante i soccorsi e il trasporto in elisoccorso in ospedale siano stati pressocchè immediati.
Il pilota non ha potuto far nulla evitare il groviglio di macchine innescato da Wade Cunningham dopo 12 giri andando a sbattare decollando poi in area prima di fermare la sua corsa contro le recinsioni. La sua autovettura oltretutto ha preso fuoco.
Wheldon vincitore della 500 miglia di Indianapoli era fuori dal giro in questa stagione ed ha accettato la proposta del CEO della IndyCar per l’ultima corsa della stagione cercando di accaparrarisi il premio di 5 milioni di dollari messo in palio per il vincitore “disoccupato” della corsa. Di seguito vi proponiamo il video tratt0 da Youtube e qualche immagine del cruento incidente sul circuito di Las Vegas.
E’ finita in modo tragico l’avventura di Chauncey Hardy in Romania: il giovane playmaker, appena 23enne, del Giurgiu ha pagato a caro prezzo una lite scoppiata in un bar trovando la morte in un periodo abbastanza felice di una vita fatta purtroppo di molti problemi: da ragazzo infatti Hardy ha avuto problemi con la legge per via del suo temperamento forte e per qualche brutta amicizia stretta nelle strade della sua città. Il basket però lo stava tenendo lontano dai guai e dopo 4 anni di Università a Sacred Heart per il ragazzo spunta l’occasione di giocare in Europa con il neo promosso Giurgiu nella Serie A romena. SI.comHardy non si lascia scappare l’occasione: sabato aveva affrontato la Dinamo, battuta 91-86 dopo un supplementare nella seconda giornata del campionato. Ed il playmaker era stato decisivo con 22 punti, 6 rimbalzi e 9 assist. Dopo la vittoria, la seconda in 2 gare per il neopromosso Giurgiu, Hardy era uscito con i compagni a festeggiare in un bar. Qui però la lite con Ionut Adrian Tanasoaia, 25enne che si è costituito lunedì alla Polizia di Bucarest. Tanasoaia, che ora rischia 15 anni di carcere (e sono pure pochi), ha raccontato di aver colpito Hardy con un pungo dopo che il giocatore aveva avvicinato la sua ragazza per ballare con lei. L’omicida ha detto che Hardy ha sbattuto la testa contro il pavimento di cemento ed un’altra superficie dura. Secondo il referto del medico, il giocatore è arrivato in ospedale già in coma con una grave ferita alla testa e diverse lesioni. Il cuore del giocatore poi si è fermato anche 2 volte sul tavolo operatorio. E la seconda è stata fatale perchè non c’è stato modo di rianimarlo. Hardy spediva alla madre buona parte dei soldi guadagnati giocando in Romania. Purtroppo il tragico evento ci priva di un giocatore e di un uomo che avrebbe meritato una seconda occasione dalla vita dopo i suoi guai giovanili.
De Sanctis 7: Miracolo su Aquilani a parte, non è chiamato ad interventi ad alto coefficiente di difficoltà, ma proprio perchè il resto della serata lo trascorre in totale tranquillità, il valore della sua parata aumenta, soprattutto per il momento cruciale della gara in cui è arrivata. Maggio 7: copre e attacca, recupera e riparte, è un motorino instancabile su tutta la fascia destra, ha anche il merito di fare da ponte per il gol del pareggio di Cavani. Una pedina fondamentale per il gioco di Mazzarri. Gargano 7: Il centrocampista uruguaiano vince il ballottaggio con Dzemaili e garantisce non solo una grossa copertura in fase di non possesso palla, ma anche una velocità d’impostazione nella ripartenza per il contropiede, proprio da una sua brillante azione personale nasce il secondo gol del Matador Cavani. Hamsik 5,5: Dei tre tenori è quello che canta meno, non si vede quasi mai ed è spessissimo fuori dal gioco, poco pungente e poco incisivo. Il suo inizio di stagione di certo non è entusiasmante ma avrà tempo per recuperare, di certo da uno come lu ci si aspetta molto di più. Cavani 9: Il voto parla da sè, 3 gol uno più bello dell’altro, il suo rodaggio per questa seconda stagione all’ombra del Vesuvio è durato solo una partita, poi s’è sbloccato il matador, 1 gol a Manchester, 3 al Milan e tanta tanta corsa anche a verso la propria area di rigore, la particolarità di questo ragazzo è infatti che non solo segna gol a ripetizione ma spesso lo si ritrova a difendere al limite della propria area e ad impostare la ripartenza della squadra. Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 7; Campagnaro 6,5, Cannavaro 6,5, Aronica 6; Maggio 7, Inler 6,5, Gargano 7, Dossena 6 (34′ st Zuniga 6,5); Hamsik 5,5 (19′ st Dzemaili 6,5), Lavezzi 6,5 (37′ st Pandev sv); Cavani 9. A disp.: Rosati, Fernandez, Santana, Mascara. Thiago Silva 6: Nesta ultimamente non sembra più quello dei tempi migliori e allora a tener su la baracca ci prova lui, di certo nulla può quando si vede spuntare maglie avversarie da tutte le parti e quando dal centrocampo alla difesa non c’è filtro e i napoletani sembrano passeggiare fino al limite dell’area sua terra di competenza. Nocerino 5,5: A Palermo era diventato insostituibile, a Milano dovrebbe sostituire Gattuso e Flamini, la terza scelta e onestamente a vederlo giocare ieri se ne capisce il motivo, non è un giocatore tecnico ma se viene a mancare anche la tenacia c’è poco da fare. Aquilani 6: E’ l’unico a dare un po’ di verve all’attacco milanista, segna la rete del momentaneo vantaggio e si divora quella del pareggio dopo l’uno-due del Napoli. Troppo poco però per uno che ha l’ingrato compito di sostituire Pirlo. Cassano 6: Ci prova con poca convinzione, la sufficienza è soprattutto per l’assist che regala ad Aquilani, poi troppe parole e pochi fatti, passa più tempo a lamentarsi con l’arbitro che a costruire qualcosa di buono per la manovra offensiva della propria squadra. Deve crescere e tanto se vorrà insidiare il posto dei rientranti Ibra e Robinho. Pato 4,5: Cavani s’è visto lui dov’è? Perde alla grande la sfida a distanza con il bomber azzurro e non si rende mai pericoloso in zona d’attacco. A tratti appare nervoso, da un fenomeno del suo livello ci si aspetta di gran lunga molto di più. Milan (4-3-1-2): Abbiati 5,5; Abate 5,5, Nesta 5,5, Thiago Silva 6, Bonera 5 (20′ st Antonini 5,5); Nocerino 5,5,Van Bommel 4,5 (20′ st Emanuelson 5,5), Seedorf 5; Aquilani 6 (32′ st El Shaarawi sv); Pato 4,5, Cassano 6. A disp.: Amelia, Yepes, Taiwo, Valoti.
C’è solo il Napoli al San Paolo, un Milan evanescente subisce il contropiede degli undici di Mazzarri e torna a casa con molti interrogativi e una partita da dimenticare in fretta, fortuna per Allegri & co. che già mercoledì sarà campionato e i Campioni d’Italia avranno modo di rifarsi. Pensare che i rossoneri partono subito alla grande e all’undicesimo sono già in vantaggio con un splendido colpo di testa in tuffo di Aquilani che sfrutta al meglio la libertà concessagli dalla difesa partenopea e insacca su assist di Cassano. Neanche il tempo di esultare che è già pareggio e siglare il punto dell’1-1 è il solito Edinson Cavani che sfrutta un ponte di Maggio su punizione di Lavezzi e insacca sotto le gambe di Abbiati con un preciso diagonale. Parità ristabilita e partita che sembra incanalarsi in una dura lotta a centrocampo con scontri al limite del regolamento, ma ecco che al 35° è Gargano a dare la svolta, conquista palla al limite dell’area e percorre 60 metri di campo in velocità e senza trovare giocatori rossoneri ad ostacolare la propria corsa, il centrocampista uruguaiano arrivato al limite dell’area milanista appoggia la connazionale Cavani che da dentro l’area fa partire un bolide sul primo palo sul quale l’estremo difensore del Milan nulla può, 2-1 e San Paolo in delirio. Tre minuti dopo però ancora Aquilani avrebbe la palla per il pareggio liberato a tu per tu con De Sanctis, l’ex centrocampista di Roma e Juve incrocia col piatto destro sul secondo palo, ma il portiere partenopeo si distende e compie un mezzo miracolo con il braccio sinistro respingendo il tiro del milanista. Si va a riposo col vantaggio azzurro. Comincia il secondo tempo e il Napoli, ancora con Cavani chiude i conti, stavolta il gol è un mix di tecnica e fiuto del gol, azione insistita dei partenopei sulla destra Lavezzi mette in mezzo e su una respinta corta di Nesta, el Matador si avventa sulla palla e con un sinistro al volo di prima intenzione trafigge Abbiati e chiude la pratica Milan. I Campioni d’Italia senza Ibra e Boateng e con un Pato mai pericoloso perdono la bussola e non portano quasi pericoli alla porta difesa da De Sanctis, solo al 70° su una bella azione sull’asse Seedorf-Cassano, il barese mette in mezzo dalla linea di fondo un invitante pallone per il Papero rossonero che però prende male il tempo dello stacco e di testa manda sopra la traversa, ormai il Milan è poca roba e i padroni di casa riescono ad amministrare in maniera tranquilla il doppio vantaggio. Girandola di sostituzioni con Allegri che gioca la carta El Shaarawi, ma il faraone italiano non riesce a dare nessun aiuto in più alla manovra d’attacco dei suoi. Sono infatti ancora gli azzurri sospinti da un pubblico mai sazio ad andare vicini alla rete del poker, prima con un bel tiro dal limite di Dzemaili che esce fuori di poco e poi con Lavezzi che non sfrutta un invitante assist in profondità di uno splendido Cavani. La partita si trascina fino alla fine senza regalare altre emozioni, il Milan è poca cosa e il Napoli amministra le forze in vista del prossimo impegno infrasettimanale di campionato, il match si conclude dopo 3 minuti di recupero, con i giocatori di casa sommersi dai calorosi applausi dello splendido pubblico del San Paolo e con gli ospiti che lasciano il campo a capo chino e con la testa già a mercoledì