Tag: Cronaca

  • Simone Farina in Nazionale, quando la normalità è una eccezione

    Simone Farina in Nazionale, quando la normalità è una eccezione

    Senza lo scandalo del calcio scommesse probabilmente Simone Farina non avrebbe mai avuto questa popolarità. Difensore quasi trentenne che pur senza esser un fenomeno fa il calciatore probabilmente per passione e con i 90 mila euro a stagione tira a campare un po meglio della maggior parte delle famiglie italiane ma senza lo sfarzo e l’extra lusso di cui spesso sentiamo parlare del mondo del calcio. Simone Farina è un uomo con la schiena dritta, uno che la sera quando si mette a letto non ha paura di chiudere gli occhi, uno con la coscienza pulita che quando avvicinato e allettato da guadagni facili ed immediati non ha pensato nemmeno per un secondo al cambio di vita denunciando l’accaduto e diventando appunto un eroe.

    Simone Farina convocato da Prandelli | foto dal web
    Nel momento in cui bandiere ultra milionarie come Cristiano Doni e Beppe Signori vengono ammainate per coinvolgimenti pesanti e diretti, Simone Farina, che non è un eroe, voglio pensare che l’Italia non sia combinata male, ma una ragazzo di sani e reali principi diventa per l’opinione pubblica e per i tifosi un esempio da esportare. I gruppi a suo nome su Facebook e altri social network si moltiplicano di giorno in giorno attirando l’interesse di tantissime persone e sponsorizzando la convocazione del difensore del Gubbio in Nazionale.

    Prandelli, che qualche tempo fa, raccolse l’invito di Don Ciotti portando gli azzurri a Rizziconi, in Calabria, per dar un calcio alla ‘ndrangheta, ha deciso di replicare raccogliendo questa volta la volontà del popolo italiano e di tutti quelle persone che da qualche tempo si sentono rappresentati più da Simone Farina che dalle stelle azzurre dei nostri tempi. Il ct ha comunicato quest’oggi, facendo forse il più bel regalo di Natale a Simone Farina, di voler convocare il ragazzo per l’amichevole degli azzurri in programma a febbraio “Mi è piaciuto quello che ha fatto Simone perché ha dimostrato un grande coraggio e una forza interiore straordinaria. Adesso sta a noi non abbandonarlo. Il calcio ha bisogno di esempi e anche l’Italia”

    A titolo di cronaca ricordiamo perché Simone Farina ha conquistato i consensi dell’opinione pubblica e di conseguenza un posto in azzurro. Il difensore qualche mese fa fu contattato da, Alessandro Zamperini, un ex compagno di squadra ai tempi delle giovanili della Roma, anche lui poco noto al grande pubblico ma che ha deciso di approcciarsi al calcio decisamente in modo diverso e poco lecito facendo da mediatore per il gruppo indonesiano che in questi anni si è arricchito combinando partite di calcio. Zamperini contatta Simone Farina per offrirgli 200 mila euro per la partita di Coppa Italia Cesena Gubbio. Partita senza tante telecamere addosso e che quindi più facile da “sistemare” anche perché l’organizzazione non vuol un risultato esatto bensì un gran numero di gol e la strategia più facile per riuscirci è proprio quella di corrompere i difensori del Gubbio. Farina non solo rifiuta ma denuncia tutto confermando il lavoro della Procura di Cremona che da qualche tempo ha scoperchiato questo nuovo scandalo tutto italiano

  • Atalanta, uno schiaffo allo scandalo scommesse

    Atalanta, uno schiaffo allo scandalo scommesse

    Atalanta vs calcio scommesse, potrebbe essere il titolo del prossimo bestseller sul nostro calcio nazionale. Un avvio di campionato strepitoso per la Dea, penalizzata dall’handicap di meno 6, senza il quale sarebbe attualmente al quinto posto in coabitazione con l’Inter, in piena zona Europa League. Qual’è il segreto della squadra bergamasca?

    Atalanta |© Giuseppe Bellini/Getty Images

    ALLENATORE: l’artefice principale della cavalcata nerazzurra è il tecnico Stefano Colantuono. Oltre all’abilità tattica, è un allenatore sanguigno, che spinge i giocatori a dare più di ciò che hanno da offrire. Romano di nascita è stato adottato dal presidente Gaucci ai tempi della Sambenedettese, dove alla prima esperienza da allenatore compì un miracolo, portando la squadra ascolana alla promozione in Serie C1 con una serie di 9 vittorie consecutive. Sambenedetto fu il trampolino di lancio ideale per il tecnico romano. L’anno seguente Gaucci gli offrì la panchina del suo gioiello preferito, il Perugia. E da lì l’arrivo a Bergamo, nella stagione 2005-2006, culminata con la storica promozione in Serie A dopo un’annata storica (81 punti, record per la serie cadetta). Il 2006-2007 è l’anno zero del calcio italiano, con Calciopoli che aveva mietuto numerose vittime fra i club della massima serie. Colantuono riesce a portare l’Atalanta fino all’ottavo posto, totalizzando 50 punti, un altro record per la società bergamasca. Seguono le sfortunate esperienze a Palermo e Torino, prima del ritorno in Serie A con la squadra che più l’ha fatto conoscere agli addetti ai lavori. Al momento è in corsa per realizzare una nuova stagione da incorniciare, di quelle che i tifosi ricordano e raccontano al bar dello sport dopo molti anni.

    SOCIETA’: dietro una squadra solida e compatta c’è sempre una società forte. Se poi questa squadra ha come direttore tecnico Pierpaolo Marino è già un passo avanti rispetto alle altre. L’ex ds di Napoli e Udinese è uno dei dirigenti sportivi più apprezzati in Italia. Unanimi attestati di stima arrivano dagli stessi colleghi e operatori di mercato. Durante la sua carriera ha vinto uno scudetto con il Napoli di Maradona e contribuito alle fortune del club friulano, per il quale ha lavorato per oltre otto anni, raggiungendo uno storico terzo posto in Serie A nella stagione ’97/’98. Fra le ultime scoperte di Marino ricordiamo i giovanissimi Hamsik e Lavezzi, acquistati a cifre irrisorie e oggi dichiarati incedibili anche per offerte che superano i 30 milioni di euro. Il suo arrivo a Bergamo è coinciso con una campagna acquisti che ha portato in maglia nerazzurra i vari Denis (attuale capocannoniere della Serie A con 12 reti), Maxi Moralez, Schelotto e Cigarini. Tutte trattative low cost che si sono rivelate vincenti per la causa atalantina.

    OMBRA DONI: il capitano Cristiano Doni rappresenta il passato. Le ultime vicende assegnano all’ex idolo della curva l’etichetta di traditore, la più alta offesa che il leader di una squadra possa subire durante la propria carriera. Lo scandalo sembra avere travolto Doni e gli altri indagati, quasi tutti ex calciatori, non l’Atalanta. La lezione data dall’Italia di Lippi nel mondiale tedesco del 2006 è stata studiata a memoria dai ragazzi di Colantuono. A volte le avversità aiutano nel fortificare il gruppo, che diventa ancora più forte di prima.

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  • Calcio scommesse, si salvano solo Milan, Inter, Juve e Palermo

    Calcio scommesse, si salvano solo Milan, Inter, Juve e Palermo

    E’ un vero e proprio terremoto. Lo scandalo calcio scommesse nel suo terzo filone inizia a coinvolgere pesantemente anche incontri della serie A lasciando presagire una nuova estate turbolenta con la giustizia sportiva costretta a stravolgere le classifiche del campo con punizioni per responsabilità dirette o oggettive. Molte indiscrezioni vogliono che le nuove rivelazioni che coinvolgono ben 22 incontri del massimo campionato siano ancora parziale proprio per il tentativo di non stravolgere il normale corso del campionato rimandando all’estate il tormentone ma allo stato attuale a fregiarsi di esser pulite ed estranee sono solo Milan, Inter, Juventus e Palermo. Quattro squadre su venti che compongono il campionato di serie A è davvero un fallimento del sistema e se le accuse dovessero esser confermate ci troveremmo di fronte al più grande scandalo della nostra storia, più grande di Calciopoli.

    Campedelli presidente del Chievo | ©Getty Images
    Ovviamente, volendo esser estremamente garantisti, le indiscrezioni dovranno esser confermate e il coinvolgimento delle squadre dimostrato con fatti tangibili ma è chiaro che il sistema a questo punto dimostra ancora una volta di aver tante falle ed ogni occasione è buona per cadere nell’illecito. Man mano che si susseguono gli interrogatori per gli inquirenti della Procura di Cremona è più facile contestualizzare i vertici e il modus operandi di questa nuova cupola che pare avesse i suoi vertici a Singapore ma che poteva contare in Italia, così come in altre parti d’Europa, su delle cellule pronte ad entrare in azione comprando un certo risultato.

    Per il pool di Cremona le partite sospette al momento sono Napoli Sampdoria, Brescia Lecce e Brescia Bari ma ce sono altre 19 attenzionate per il flusso anomalo di scommesse. Ad aver il record di coinvolgimenti è il Chievo Verona che “vanta” ben sei match sospetti, seguito a ruota da un bel gruppetto che vanta quattro coinvolgimenti (Bari, Bologna, Brescia, Genoa, Lecce) tre match per la Roma, due per Sampdoria, Lazio, Napoli, Cagliari e Catania e una partita per cesena e Udinese.

    CALCIO SCOMMESSE ELENCO DELLE PARTITE SOSPETTE DI SERIE A:
    Catania-Chievo 1-1 (11/1/2011)
    Napoli-Sampdoria 4-0 (30/1/2011)
    Brescia-Chievo 0-3 (30/1/2011)
    Brescia-Bari 2-0 (6/2/2011)
    Genoa-Roma 4-3 (26/2/2011)
    Brescia-Lecce 2-2 (27/2/2011)
    Fiorentina-Roma 2-2 (20/3/2011)
    Genoa-Lecce 4-2 (20/3/2011)
    Bari-Chievo 1-2 (20/3/2011)
    Brescia-Bologna 3-1 (2/4/2011)
    Parma-Bari 1-2 (3/4/2011)
    Chievo-Sampdoria 0-0 (3/4/2011)
    Bologna-Napoli 0-2 (10/4/2011)
    Chievo-Bologna 2-0 (17/4/2011)
    Lecce-Cagliari 3-3 (17/4/2011)
    Catania-Cagliari 2-0 (1/5/2011)
    Lazio-Genoa 4-2 (14/5/2011)
    Chievo-Udinese 0-2 (15/5/2011)
    Catania-Roma 2-1 (15/5/2011)
    Genoa-Cesena 3-2 (22/5/2011)
    Lecce-Lazio 2-4 (22/5/2011)
    Bologna-Bari 0-4 (22/5/2011)

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  • Intercettazione Doni Fratus, l’Atalanta adesso rischia grosso

    Intercettazione Doni Fratus, l’Atalanta adesso rischia grosso

    E’ un vero e proprio terremoto. I 17 arresti compiuti dalla procura di Cremona due giorni fa hanno allargato lo scandalo sul calcioscommesse e sul grandissimo giro di combine che gravitavano intorno al nostro calcio. Il terzo capitolo dell’inchiesta Last Bet non sono aggrava la posizione di Beppe Signori e Cristiano Doni ma fa entrare in causa altri personaggi più o meno conosciuti nel mondo del calcio ma che rivestivano un ruolo centrale nell’organizzazione con sede centrale a Singapore ma con varie cellule in Italia e nell’est Europeo.

    Cristiano Doni nonostante la condanna a tre anni e sei mesi era, fino a qualche giorno fa, ritenuto innocente dall’Atalanta e difeso senza mezzi termini dai suoi tifosi. Il capitano per molti era stato inserito erroneamente in questo scandalo o come in molti pensavano “ad hoc” per non far perder d’interesse l’inchiesta. L’arresto dell’altro giorno con tentativo di fuga (video) annesso ha però iniziato a far incrinare il rapporto tra Cristiano Doni e i tifosi della Dea che adesso vogliono iniziare a vederci chiaro.

    Cristiano Doni Atalanta| ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Il ruolo del centrocampista dalle indagini è centrale nella combine di tre partite della scorsa stagione, quella che per l’Atalanta segnò il ritorno in serie A, ma adesso è anche accusato di tentativo di manomissione del castello accusatorio attraverso una tangente data a Sartori e al tentativo di corrompere il contenuto di un I Phone agli atti nel processo. Doni pagò le spese legali del processo sportivo a Sartori comprandone il silenzio davanti al procuratore Palazzi e quest’oggi salta fuori una intercettazione dell’ex preparatore del Ravenna in macchina con la ragazza “Se ci va di mezzo l’Atalanta dobbiamo espatriare, cambiare nazione” dice Sartori di un colloquio con Cristiano Doni.

    L’Atalanta intanto inizia a prender le distanze dal proprio capitano e prima Pierpaolo Marino e adesso il presidente Percassi invitano i tifosi a legarsi alla squadra “dimenticando” Doni “Il presidente Antonio Percassi-recita il comunicato – invita la propria tifoseria a stringersi intorno alla squadra, ai suoi ragazzi e ai colori nerazzurri in questo momento così difficile, nella consapevolezza che l’Atalanta sarà in grado di superare questa ulteriore prova con quella dignità e onorabilità che hanno sempre contraddistinto la sua lunga e gloriosa storia”.

    La posizione dell’Atalanta si aggrava però per la presenza di una intercettazione tra Cristiano Doni (dalla scheda rumena) e un’utenza appartenente alla MDF Italia, società presieduta da Isidoro Fratus, consigliere d’amministrazione del club orobico. Per gli inquirenti questa sarebbe la conferma della consapevolezza della società bergamasca agli illeciti di Cristiano Doni.

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  • Cassano aggredisce troupe tv di Telenord, la cassanata di Natale

    Cassano aggredisce troupe tv di Telenord, la cassanata di Natale

    Cassano ne ha combinata un’altra. Il barese aggredisce il cameraman della troupe televisiva Telenord, colpevole a suo avviso di riprenderlo mentre era in macchina a Genova. Anche se ancora convalescente dopo l’ictus di fine ottobre, il calciatore si conferma re delle cassanate.

    Chissà cosa avranno pensato i presenti alla scena, dove il milanista si è scagliato contro il cameraman di Telenord. Era una mattinata tranquilla a Quinto Genova, quartiere della città ligure che si affaccia sul mare.  L’emittente locale si trovava nei pressi di un bar per effettuare un sondaggio che sarebbe poi stato trasmesso dalla rubrica “La voce”. Telenord non aveva quindi alcun interesse nel pedinare o filmare i movimenti del calciatore rossonero.

    Antonio Cassano | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Sebbene si sia trattato di un malinteso, la reazione spropositata non trova alibi. Prima gli insulti poi le spinte al malcapitato operatore, il quale aveva già spento la telecamera e si stava allontanando dal bar insieme alla giornalista, avendo concluso il servizio per cui erano stati inviati. Alla vista della telecamera Cassano ha perso la ragione: è sceso dalla macchina e ha inveito contro il cameraman. Non si è fermato neppure quando la giornalista di Telenord gli ha spiegato il motivo della loro presenza, ben diverso da ciò che il barese aveva pensato in un primo momento.

    Ora si attende quale posizione assumerà il ct della nazionale Prandelli, da sempre sensibile a vicende di questo genere che coinvolgono atleti azzurri. Nessun comunicato è giunto dalla società Milan, in virtù delle immediate scuse da parte di Cassano.

    La vicenda ha avuto ampio risalto nei mezzi di comunicazione, diventando in poche ore una delle notizie del giorno. E’ lecito immaginare  come la collezione personale di tapiri d’oro del milanista presto si amplierà con un nuovo esemplare. Involontariamente Cassano si è procurato un originale regalo di natale da parte di Striscia la notizia.

  • La parabola di Luigi Sartor, dall’autogol all’esordio allo scandalo scommesse

    La parabola di Luigi Sartor, dall’autogol all’esordio allo scandalo scommesse

    Non una carriera da idolo come Beppe Signori o Cristiano Doni ma comunque dignitosa quella di Luigi Sartor altro volto noto dello scandalo calcioscommesse e arrestato ieri nel secondo troncone dell’inchiesta “Last Bet”. Cresciuto nelle giovanili del Padova ha fatto l’esordio nel grande calcio con la Juventus macchiando il suo esordio, nel lontano 1992, dell’autogol che costò la sconfitta alla Vecchia Signora contro la Fiorentina. La sua carriera poi è passata per le maglie della Reggiana e Vicenza in B (un fallaccio di Marco Materazzi ne mise a rischio la carriera) per poi tornare in serie A con le maglie dell’Inter con la quale arrivò vicino alla vittoria dello scudetto e vinse una Coppa Uefa, e poi quelle di Roma, Parma e Genoa per finire alla Ternana. Luigi Sartor vanta anche un europeo Under 21 e una presenza nella Nazionale Maggiore. Sostanzialmente una carriera importante con in dosso le maglie più importanti del calcio italiano e che adesso vive forse il momento più brutto e delicato della sua vita.

    Luigi Sartor era il contabile delle scommesse clandestine, il tramite tra la malavita asiatica e il gruppo capitanato da Beppe Signori, la cui posizione adesso è ancora più centrale e complicata. Fu proprio l’ex difensore di Inter e Roma a far da tramite tra il malavitoso singaporiano Kheng Hock Ph e Beppe Signori organizzandone e gestendo l’incontro lo scorso 27 febbraio.

    Luigi Sartor ai tempi della Roma | © Grazia Neri/Getty Images
    Dalle intercettazioni gli inquirenti pare siano riusciti a tracciare il reale profilo di Luigi Sartor nell’organizzazione, tramite verso Singapore ma allo stesso tempo impaurito dalle possibili ritorsioni degli asiatici quando i risultati non combaciavano con le “previsioni” confidandosi al telefono “Onestamente mi stanno veramente facendo un po’ di paura”. Un’altra intercettazione pubblicata poi quest’oggi dal Corriere della Sera riferisce un colloquio tra Luigi Sartor e la madre

    Sartor: Ho fatto chiamare dal mio avvocato in Procura per sapere se volevano sentirmi perché c’è questo qui che non conosco che ha fatto il mio nome, dice che ero il contabile… Ho chiamato e loro m’han detto per me lui può mettere le tende qua, noi non abbiamo intenzione di ascoltarlo, però sai han fatto il mio nome, secondo me stanno facendo delle indagini… Se fanno delle indagini per sapere se mi sentivo con Beppe sono morto! Perché io e Beppe ci sentivamo un giorno sì e un giorno no
    Madre: Sentirsi con un amico non sarà mica un crimine direi!
    Sartor: Io ero stato in Oriente, tu lo sai e quindi questo discorso che parlano… delle scommesse in Oriente è una cosa che si lega piuttosto bene… la mia paura più grande non è tanto quello che tu puoi aver fatto, è che ti vogliono tirare dentro un circuito.

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  • Calcioscommesse, 17 nuovi arresti tra cui Cristiano Doni e Luigi Sartor

    Calcioscommesse, 17 nuovi arresti tra cui Cristiano Doni e Luigi Sartor

    La Procura di Cremona, questa mattina, ha iniziato la seconda tranche dell’inchiesta denominata “Last bet” che ha coinvolto alcuni giocatori in attività ed illustri ex, nello scandalo del calcio scommesse la scorsa estate.

    Gli uomini delle squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia stanno eseguendo 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Cremona. Tra gli arrestati ci sono anche almeno 5 giocatori in attività.

    L'ormai ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni ©Dino Panato/Getty Images

    La procura di Cremona ha ormai definitivamente stabilito che il vertice dell’organizzazione criminale aveva come base Singapore ed ha capo di questa struttura, molto organizzata con basi nell’Europa dell’est, vi era un certo Eng Tan Seet, detto ‘Dan’, che attraverso una rete di collaboratori a Singapore e nell’Europa dell’est lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri paesi.

    Cristiano Doni è stato arrestato dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse, l’ex capitano dell’Atalanta, secondo l’accusa, sarebbe coinvolto, assieme ad altri due indagati, Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento balneare a Cervia) e Nicola Santoni, ex preparatore atletico del “Ravenna calcio”, sarebbe coinvolto nella “combine” di due partite dell’Atalanta del campionato di calcio di serie B della scorsa stagione. Sarebbero comunque “diverse” le partite alterate dei campionati 2009-2010 e 2010-2011 di serie B, secondo quanto accertato dalla polizia in tutto il territorio nazionale dato che hanno partecipato anche le squadre mobili di Venezia, Bari e Lecce.

    Oltre a Doni, sono finiti in carcere perchè coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro). In manette anche altri due calciatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia. I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti nel nostro paese dell’organizzazione, con il vertice a Singapore, dedita ad alterare i risultati delle partite. I quattro sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l’organizzazione aveva scommesso forti somme di denaro.

    Marco Garofalo, capo Sco di Cremona ha precisato che: “le partite in esame sono prevalentemente quelle dello scorso anno. Quelle più clamorose riguardano la Serie B, sulla Serie A invece abbiamo elementi importanti che ci indirizzano verso quattro gare dello scorso campionato di squadre poi retrocesse, ovvero Bari, Brescia e Sampdoria. Su queste partite alterate transitavano scommesse con somme di qualche milione di euro“. Ed ancora: “Il meccanismo consiste in organizzazioni criminali internazionali con sede in Asia ed est Europa che agganciano individui italiani per alterare i risultati delle partite sulle quali avvengono scommesse con investimenti notevoli e vincite enormi. Siamo in una seconda fase dell’operazione, ma sicuramente le indagini andranno avanti“.

  • Calciopoli botta e risposta Diego Della Valle Guido Rossi

    Calciopoli botta e risposta Diego Della Valle Guido Rossi

    L’iniziativa del presidente del Coni Petrucci di convocare “il tavolo dell pace” si è dimostrato buono nelle intenzioni ma come era prevedibile un fallimento nella pratica. Calciopoli è ancora viva e calda e i principali protagonisti hanno ancora i nervi a fior di pelle per accettare una resa incondizionata. Andrea Agnelli deve tutelare la sua battaglia sui 29 scudetti assecondando i volere dei tifosi, Massimo Moratti fregiato a suo del titolo di onestà non può retrocede di un millimetro per non deludere i suoi di tifosi e tutti gli altri commensali, apparentemente distanti hanno tutti qualcosa da guadagnare o da perdere.

    Diego Della Valle | ©Getty Images
    Da qualche tempo tra i più esagitati e in cerca di verità c’è il patron della Fiorentina Diego Della Valle che qualche mese fa aveva auspicato un confronto per scoprire la parte nascosta di Calciopoli e adesso alla luce del fallimento del tavolo della pace è tornato a tuonare questa volta non contro Massimo Moratti bensì contro Guido Rossi commissario della Figc subito dopo lo scandalo e quindi profondo conoscitore della sentenza che stravolse il calcio nel 2006 “In merito all’incontro avuto ieri nella sede del Coni voglio ringraziare il presidente Petrucci per l’invito e per il tentativo di pacificazione che anche se non ha raggiunto l’obbiettivo desiderato ha comunque aperto un percorso” dice Della Valle ad inizio del suo comunicato “Come ho detto personalmente a lui e alle persone presenti ieri la condivisa volontá di tutti nel voler pacificare gli animi deve prima passare attraverso una analisi chiara e onesta di quanto a suo tempo accaduto. Serve che i protagonisti di allora facciano pubblicamente chiarezza”. E conclude “Per quanto mi riguarda è Guido Rossi primo tra tutti che deve pubblicamente spiegare che cosa è realmente accaduto allora assumendosi le proprie responsabilitá. È lui che ha il dovere di ricostruire i fatti e darne spiegazione pubblica a tutti quelli che vogliono conoscere la veritá”.

    Guido Rossi questa volta non si è fatto attendere troppo “rispondendo” a Della Valle con un comunicato “Adempio volentieri all’invito di Della Valle. Calciopoli è in ambito sportivo quanto accertato dalla giustizia federale e da quella del Coni; in ambito penale quanto deciso dalla magistratura penale; in ambito amministrativo quanto pronunciato dalla giustizia amministrativa. Il rispetto nelle istituzioni e nel loro corretto operare mi esime da ulteriori commenti. La mia personale esperienza è comunque stata in ogni caso dettagliatamente illustrata in Parlamento e al presidente del Coni, Gianni Petrucci”.

  • Brasile in lutto, è morto Socrates

    Brasile in lutto, è morto Socrates

    Il Brasile perde uno dei suoi calciatori più amati: Socrates è morto questa notte all’ospedale di San Paolo dove ieri era stato ricoverato d’urgenza per un’infezione intestinale dopo una cena. Le sue condizioni, già gravi all’arrivo nel nosocomio paulista e tenuto in vita con un respiratore artificiale, sono peggiorate rapidamente nella notte portando l’ex stella della nazionale brasiliana al decesso per uno shock settico. Aveva 57 anni.

    Socrates | © JORGE DURAN/AFP/Getty Images

    Socrates soffriva da tempo di malori all’apparato digerente, negli ultimi mesi era stato ricoverato tre volte per diverse emorragie intestinali e una cirrosi epatica provocati dal continuo abuso di alcol.

    Soprannominato Il Dottore per la sua laurea in medicina, anche se non ha mai esercitato la professione, Socrates è stato una delle icone del calcio brasiliano degli anni ’80 e fa parte di quella generazione di campioni verdeoro che non sono riusciti a vincere nulla con il Brasile: ai Mondiali dell’ ’82 in Spagna, Socrates fu capitano di quella spedizione che venne eliminata dall’Italia nel secondo turno della fase a gironi che davano l’accesso alla semifinale nella celebre partita del 5 luglio passata alla storia del calcio brasiliano come “La Tragedia del Sarriá” con i verdeoro, ai quali bastava anche un pareggio per qualificarsi, che vennero sconfitti dagli azzurri per 3-2 grazie alla tripletta di Paolo Rossi, che gli valsero l’appellativo di Pablito. In quella occasione Socrates segnò il momentaneo 1-1.
    Ai Mondiali dell’ ’86 in Messico l’ex centrocampista fu vice capitano della Selecao che venne eliminata ai quarti di finale dalla Francia di Michel Platini. Fu bronzo alla Coppa America del ’79 e argento in quella dell’ ’83.

    Iniziata la carriera nel Botafogo, Socrates fu uno dei simboli della “democrazia corinthiana”, un periodo nel quale i giocatori del Corinthians ai autogestirono non riconoscendo l’autorità dell’allenatore. Dopo i 6 anni trascorsi nel club paulista, Il Dottore arrivò in Italia giocando nelle fila della Fiorentina allenata allora da Picchio De Sisti chiudendo il campionato con 6 gol in 25 presenze ma l’esperienza italiana durò solo un anno perchè Socrates a fine stagione fece rientro in patria giocando con il Flamengo e con il Santos prima di fare ritorno al Botafogo.

  • Socrates grave, in ospedale per un’infezione intestinale

    Socrates grave, in ospedale per un’infezione intestinale

    Brutte notizie per Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, meglio noto come Socrates, ex stella del calcio verdeoro degli anni ’80, che in Italia militò nella Fiorentina e che, all’età di 57 anni, è stato ricoverato per la terza volta nel giro di pochi mesi, presso l’ospedale Albert Einstein di San Paolo, a causa di una grave infezione intestinale, accusata nella notte fra giovedi e venerdi scorso, dopo aver partecipato ad una cena durante un evento pubblico.

    Socrates | © David Cannon/Allsport/Getty Images

    L’ex calciatore, laureato in medicina, dotato di una personalità molto forte  e di idee che lo resero celebre anche al di fuori del mondo del calcio, ora, respira soltanto con l’ausilio delle macchine ed è stato sottoposto a trattamento di dialisi, per tentare di contrastare l’infezione, ennesima problematica connessa alla dipendenza da alcool che, nel settembre scorso, gli aveva causato delle gravi emorragie all’apparato digerente, come conseguenza della cirrosi epatica che lo affligge da tempo, e che lo dovrebbe portare a subire un trapianto di fegato nei prossimi mesi.