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  • Russia 2018: la Francia è Campione del Mondo

    Russia 2018: la Francia è Campione del Mondo

    Non sarà stata bellissima da vedere, non avrà offerto un calcio champagne in questa finale, in queste partite però il risultato viene al di sopra di tutto, questo serviva e questo hanno ottenuto i ragazzi di Deschamps: la FRANCIA è Campione del Mondo.

    Un risultato, 4-2 alla fine, probabilmente troppo largo e troppo penalizzante per una Croazia che, specialmente nel primo tempo, ha fatto la partita ma è stata punita da un pizzico di sfortuna (autogol di Mandzukic) e da 5 minuti di blackout nella ripresa, nei quali la Francia ha trovato due gol, che hanno totalmente indirizzato la gara, con i tanto attesi Pogba e Mbappé.

    Un successo comunque meritato visto il cammino fatto dai francesi a Russia 2018: 6 vittorie ed un solo pareggio, ininfluente nella terza gara del girone, 14 gol fatti e solo 6 subiti, in svantaggio solo 9 minuti in tutto il torneo.

     

    Veniamo al racconto dell’ultimo atto, la Finale del Mondiale di Russia 2018, Francia-Croazia.

    La partenza è tesa, ovviamente equilibrata ma con una Croazia decisamente aggressiva, la Francia invece mantiene un atteggiamento molto attendista. Al 18° però, alla prima vera occasione la Francia passa in vantaggio, punizione velenosa di Griezmann, tocco involontario e sfortunato di Mandzukic e palla in rete. La Croazia reagisce e comincia a spingere, al 28° punizione dolce verso l’esterno, arriva una sponda per Mandzukic, il 17 a sua volta fa sponda, la palla arriva a Vida che l’appoggia a Perisic, quest’ultimo lascia partire una conclusione imprendibile per Lloris. Al 34° Matuidi svetta su corner, la palla sbatte sul braccio di Perisic e finisce sul fondo, Pitana lascia correre poi però viene richiamato al VAR e decide di assegnare il calcio di rigore. La squadra di Dalic però non molla e si ripropone all’attacco alla ricerca del pari. Pareggio che però non arriva, si va al riposo sul 2-1 per la Francia.

    Si riparte senza cambi nelle due squadre. Passano solo 2 minuti e Rebic, con un gran tiro da dentro l’area, costringe Lloris al salvataggio in corner. E’ una Croazia vogliosa, aggressiva, lucida, di fronte la Francia non sembra aver modificato il proprio atteggiamento. I Bleus però hanno Mbappè che al 52° si accende, supera Vida, che però lo ostacola, poi conclude con Subasic bravo a chiudere lo specchio. Al 59° Pogba inventa per Mbappé, il numero 10 va via in profondità mette la palla in mezzo con Griezmann che appoggia a Pogba, il centrocampista lascia partire il destro violento che viene ribattuto, il pallone però torna sul suo sinistro e stavolta non lascia scampo a Subasic. La Croazia accusa il colpo e al 65° Hernandez va via sulla sinistra, serve Mbappè al centro, l’attaccante controlla, prende la mira e col rasoterra batte Subasic. La Francia si rilassa e al 68° Lloris anziché rilanciare si distrae e si fa beffare da Mandzukic. I croati ritrovano un po’ di coraggio e si lanciano alla ricerca del gol che potrebbe render infuocato il finale. Il gol però non arriva, la squadra di Deschamps regge senza problemi e alla fine può esultare: la FRANCIA è Campione del Mondo.

     

    FRANCIA – CROAZIA 4-2 (18° aut. Mandzukic (C), 28° Perisic (C), 38° rig. Griezmann (F), 59° Pogba (F), 65° Mbappé (F), 68° Mandzukic (C))

    Francia (4-2-3-1): Lloris; Pavard, Varane, Umtiti, Hernandez; Kante (54° N’Zonzi), Pogba; Mbappé, Griezmann, Matuidi (73° Tolisso); Giroud (81° Fekir).

    Allenatore: Deschamps.

    Croazia (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinic (81° Pjaca); Rakitic, Brozovic; Rebic (71° Kramaric), Modric, Perisic; Mandzukic.

    Allenatore: Dalic.

    Arbitro: Pitana.

    Ammoniti: Kante (F), Hernandez (F), Vrsaljko (C).

     

    LA ROSA DELLA FRANCIA CAMPIONE DEL MONDO 2018

    Portieri: Lloris, Mandanda, Areola

    Difensori: Pavard, Kimpembe, Varane, Umtiti, Rami, Sidibé, Hernandez, Mendy

    Centrocampisti: Pogba, Lemar, Tolisso, Kantè, Matuidi, N’Zonzi,

    Attaccanti: Griezmann, Giroud, Mbappé, Dembelé, Fekir, Thauvin.

     

     

  • Russia 2018: Mandzukic regala una storica finale alla Croazia

    Russia 2018: Mandzukic regala una storica finale alla Croazia

    Un gol storico, un gol arrivato al minuto 109 con la firma di Mario Mandzukic, un gol che ha permesso alla Croazia di conquistare la prima storica finale di un Mondiale.

    L‘Inghilterra colleziona una pesante delusione, non riuscendo nell’impresa di tornare a disputare l’ultimo atto del mondiale, obiettivo che aveva ottenuto solo nel 1966, anno del successo casalingo.

    La gara si era messa bene per gli inglesi con il gol dopo pochi minuti su punizione di Trippier. Gli uomini di Dalic hanno provato a reagire e nella ripresa, quando Perisic ha deciso di accendersi, ha trovato il pari con il gol proprio del centrocampista nerazzurro che, dopo un palo al 71°, ha trovato l’assist vincente per Mandzukic al minuto 109°.

    Domenica la Croazia se la vedrà contro la Francia per provare ad entrare ancora di più nella storia del calcio.

     

    Veniamo al racconto della seconda semifinale del mondiale di Russia 2018, Croazia-Inghilterra.

    Pronti via e l’Inghilterra passa subito in vantaggio con la perfetta punizione calciata da Trippier al minuto 5°. La Croazia non riesce nella reazione e la squadra inglese prova ad approfittarne. Alla mezz’ora clamoroso errore di Kane che solo davanti a Subasic colpisce il portiere, sulla respinta, da posizione angolata centra in pieno il palo, il guardalinee alza la bandierina invalidando il gioco, dal replay però rimane qualche dubbio. Lo spavento sveglia i croati che cominciano a spingere. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per l’Inghilterra.

    Si riparte con gli stessi 22 protagonisti in campo. Nei primi dieci minuti non si assiste a grandi occasioni con la Croazia che cerca di creare possibilità  ma commette sempre troppi errori. Al 66° gran tiro di Perisic, s’immola Walker che respinge. Passano solo 2 minuti e su un perfetto cross di Vrsaljko, Perisic s’inserisce e con una bella acrobazia mette la palla alle spalle di Pickford. Il numero 4 della Croazia è “On Fire” e al 71° con un gran diagonale supera Pickford ma il palo salva l’Inghilterra. Al 82° grande occasione per Mandzukic che stoppa bene ma si fa respingere il tiro da Pickford. Le due squadre non riescono a superarsi, si va ai supplementari.

    Si riparte con un’Inghilterra più propositiva rispetto ad una Croazia più attendista. Al 98° gran colpo di testa di Stones, Subasic è superato ma sulla linea c’è Vrsaljko che di testa allontana. Nel primo minuto di recupero Mandzukic si lancia su gran cross di Perisic, l’attaccante croato tocca il pallone ma Pickford in uscita salva prima di travolgerlo. Il primo tempo supplementare si chiude sul 1-1.

    Si riparte e dopo due minuti la Croazia ha la chance per il vantaggio, Brozovic è bravo a farsi trovare libero su azione da corner, va al tiro ma non inquadra la porta.  Al minuto 109 Perisic effettua una sponda di testa, Mandzukic sbuca alle spalle della difesa inglese e batte Pickford. Al 119° Kramaric spreca un contropiede cercando la conclusione, anziché servendo Perisic solissimo. Non succede altro, la rete di Mario Mandzukic porta la Croazia ad una storica finale mondiale. L’Inghilterra si ferma ad un passo dall’ultimo atto.

     

    CROAZIA – INGHILTERRA 2-1 (5° Trippier (I), 68° Perisic (C), 109° Mandzukic (C))

    Croazia (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinic (94° Pivaric); Rakitic, Brozovic; Rebic (101° Kramaric), Modric (118° Badelj), Perisic; Mandzukic (115° Corluka).

    Allenatore: Dalic.

    Inghilterra (3-5-2): Pickford; Walker (112° Vardy), Stones, Maguire; Trippier, Dele Alli, Henderson (97° Dier), Lingard, Young (91° Rose); Sterling (74° Rashford), Kane.

    Allenatore: Southgate.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Mandzukic (C), Walker (I), Rebic (C).

  • Russia 2018: Inghilterra avanti tutta, sofferenza Croazia

    Russia 2018: Inghilterra avanti tutta, sofferenza Croazia

    L’ultima giornata dei quarti di finale al mondiale di Russia 2018 ha visto la qualificazione alle semifinali di Inghilterra e Croazia. Sono state però due partite molto diverse tra loro.

    La nazionale dei Tre Leoni non ha sfruttato i gol di Kane, a secco in questa gara, ma ha comunque piegato la resistenza della Svezia con i colpi di testa di Maguire e Dele Alli.

    Gli scandinavi hanno provato a reagire allo svantaggio ma hanno trovato sulla propria strada un Pickford in grande giornata, il portiere dell’Inghilterra ha sfoderato tre grandi parate per tenere inviolata la propria porta.

    In semifinale l’Inghilterra se la vedrà contro la Croazia che ha avuto bisogno di arrivare sino ai calci di rigore per eliminare una Russia coriacea.

    Andata sotto per il gol di Cheryshev la squadra di Dalic ha trovato il pareggio con Kramaric. Chiusi i regolamentari sul 1-1 e con diversi problemi di giocatori acciaccati, tra cui il portiere Subasic, la Croazia ha trovato il 2-1 con Vida ma a 5 minuti dalla fine Mario Fernandes ha rimesso tutto in parità. Dagli undici metri errori per Smolov e Mario Fernandes per la Russia e Kovacic per la Croazia. 

     

    Veniamo alla prima gara di oggi, dei quarti di finale, di Russia 2018: Svezia-Inghilterra. 

    Partenza equilibrata con le due squadre che tendono a controllarsi piuttosto che a spingere. La Svezia ci prova con il tiro da lontano di Claesson, palla alta. Risposta inglese al minuto 19 con l’accelerazione di Sterling, la palla arriva a Kane che calcia, palla rasoterra che però non impensierisce Olsen. Al 31° l’Inghilterra passa in vantaggio con lo stacco vincente di Maguire su corner di Young. Sul finale di tempo doppia clamorosa chance di Sterling, nella prima occasione il suo errore è salvato dal fuorigioco, nel secondo caso Olsen si supera e salva con una grande uscita. Il primo tempo si chiude con la nazionale dei Tre Leoni avanti 1-0.

    Si riparte senza cambi per la seconda frazione di gioco. Subito Svezia vicino al pareggio con Berg bravo a staccare di testa, ancor più bravo Pickford che respinge. Passato il pericolo l’Inghilterra torna a comandare il gioco e al 58° trovano il raddoppio con Dele Alli che s’inserisce bene sul cross di Lingard e di testa mette alle spalle di Olsen. La Svezia prova a reagire e al 62° serve un’altra grande parata di Pickford per negare il gol al tocco da sottomisura di Claesson. Al 72° ancora bravo Pickford sulla girata rapida di Berg. Gli uomini di Andersson ci provano ma non riescono più a rendersi insidiosi. Finisce 2-0, la Svezia saluta Russia 2018 mentre l’Inghilterra prosegue il suo viaggio approdando in semifinale.

     

    SVEZIA – INGHILTERRA 0-2 (30° Maguire, 58° Dele Alli)

    Svezia (4-4-2): Olsen; Krafth (85° Jansson), Lindelof, Granqvist, Augustinsson; Claesson, Larsson, Ekdal, Forsberg (65° Olsson); Berg, Toivonen (65° Guidetti).

    Allenatore: Andersson.

    Inghilterra (3-5-2): Pickford; Walker, Stones, Maguire; Trippier, Dele Alli (77° Delph), Henderson (84° Dier), Lingard, Young; Sterling (91° Rashford), Kane.

    Allenatore: Southgate.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Maguire (I), Guidetti (S), Larsson (S).

     

    Veniamo adesso alla gara che va a completare i quarti di finale di Russia 2018, Russia-Croazia. 

    La Russia parte forte, aggressiva, intensa, la Croazia però attende e prova a colpire e dopo un paio di chance per Rebic, al 12° Mandzukic colpisce malissimo sprecando una buona occasione. La Croazia insiste ed al 28° è Perisic ad avere la possibilità di sbloccare il match ma la sua torsione sul cross di Vrsaljko finisce sul fondo. Al 31° però Cheryshev s’inventa un vero e proprio gioiello, una conclusione improvvisa da fuori che non lascia scampo a Subasic. La Croazia sembra nervosa, la Russia sembra in controllo ma al 39° Mandzukic scappa sulla sinistra e pennella l’assist per Kramaric che di testa trova il pareggio. Un primo tempo molto intenso si chiude sul 1-1.

    Si ritorna in campo con gli stessi 22 protagonisti. La Croazia sembra decisamente più reattiva, la Russia pare aver perso lo smalto dei primi 45 minuti. Al 59° clamorosa palla gol fallita da Perisic che si trova un gran pallone in area, va al tiro ma colpisce il palo. Gli uomini di Cherchesov sembrano accusare la stanchezza. Al 76° si accendono Modric e Rakitic e, se pur con difficoltà, la Russia si salva. Al 90° Subasic dopo una parata si procura un infortunio muscolare ma deve rimanere in campo perché i cambi sono esauriti. Finisce 1-1, si va ai tempi supplementari.

    La Croazia si ritrova con diversi problemi fisici, Dalic ha però un solo cambio e deve giocarselo subito perché Vrsaljko al 96° deve abbandonare il campo, spazio a Corluka. Al 100° la Croazia trova il vantaggio, Vida svetta sul corner e colpisce bene, la palla passa in mezzo a molti giocatori, sorprende Akinfeev e s’infila in gol. La reazione russa si concretizza in una serie di corner consecutivi, senza esito alla fine. Si va al cambio di campo sul 2-1 per la Croazia. 

    Si riparte con la Croazia che prova a tener palla. Al 11° Subasic è bravo a farsi trovare pronto su un tiro da fuori di Kuzyaev. Al 115° però il portiere croato non può niente sul colpo di testa di Mario Fernandes che porta la partita in parità. Al 119° Zobnin ci prova da fuori ma Subasic si allunga e blocca. Finisce così, la semifinalista si deciderà ai calci di rigore.

    Dal dischetto parte subito male la Russia con la parata di Subasic su Smolov. Al secondo turno di rigori Akinfeev riporta la situazione in parità parando il tiro di Kovacic. Parità che dura poco perché Mario Fernandes calcia fuori il suo rigore. Si va avanti con tutti i calciatori bravi a trasformare, fortunato Modric che vede il suo tiro toccato da Akinfeev sbattere sul palo ed entrare, fino al 5° e decisivo rigore di Rakitic. Il centrocampista del Barcellona, così come con la Danimarca, è freddo e non sbaglia portando la Croazia in semifinale. La Russia chiude così il suo mondiale casalingo.

     

    RUSSIA – CROAZIA 5-6 (2-2 d.t.s.) (31° Cheryshev (R), 39° Kramaric (C), 101° Vida (C), 115° Mario Fernandes (R))

    Sequenza Rigori: Smolov (R) parato, Brozovic (C) gol, Dzagoev (R) gol, Kovacic (C) parato, Mario Fernandes (R) fuori, Modric (C) gol, Ignashevich (R) gol, Vida (C) gol, Kuzyaev (R) gol, Rakitic (C) gol.

    Russia (4-2-3-1): Akinfeev; Mario Fernandes, Kutepov, Ignashevich, Kudryashov; Zobnin, Kuzyaev; Samedov (54° Erokhin), Golovin (102° Dzagoev), Cheryshev (67° Smolov); Dzyuba (79° Gazinsky).

    Allenatore: Cherchesov.

    Croazia (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko (96° Corluka), Lovren, Vida, Strinic (74° Pivaric); Rakitic, Modric; Rebic, Kramaric (88° Kovacic), Perisic (63° Brozovic); Mandzukic.

    Allenatore: Dalic.

    Arbitro: Ricci.

    Ammoniti: Lovren (C), Strinic (C), Vida (C), Gazinsky (R), Pivaric (C).

  • Russia 2018: Akinfeev e Subasic eroi di Russia e Croazia

    Russia 2018: Akinfeev e Subasic eroi di Russia e Croazia

    Due ottavi di finale intensi, combattuti e decisi ai calci di rigore, rigori in cui si sono rivelati decisivi i portieri Akinfeev e Subasic che con le loro parate hanno permesso a Russia e Croazia di eliminare Spagna e Danimarca ed ottenere il pass per i quarti del Mondiale di Russia 2018. 

    Una giornata emozionante che ha visto la caduta di un’altra grande, la Spagna.

    Le Furie Rosse hanno trovato il vantaggio contro la Russia, si sono fatte rimontare e poi hanno fatto un possesso palla continuo, piuttosto lento e decisamente sterile.

    I padroni di casa hanno giocato con il cuore, si sono anche arroccati in difesa, hanno chiuso la gara con i crampi ma alla fine sono riusciti a trascinare la sfida ai rigori dove Akinfeev si è trasformato in eroe ed ha respinto le conclusioni di Koke e Iago Aspas permettendo alla Russia di passare il turno.

    La Croazia, favorita sulla carta, è andata subito sotto contro la Danimarca, l’ha recuperata dopo pochi minuti con Mandzukic ma poi non è stata in grado di imporsi contro una compagine tosta e con un reparto difensivo solido. Al 114° i croati avrebbero anche avuto l’occasione per vincerla ma Rebic a porta vuota non ha calciato e si è fatto stendere da Jorgensen, dal dischetto poi Modric si è fatto ipnotizzare da Schmeichel. Dagli 11 metri poi i portieri sono stati degni protagonisti, a spuntarla è stato Subasic che ne ha parato uno in più del figlio d’arte danese.

    La Croazia quindi, se pur con qualche sofferenza, vola ai quarti di finale di Russia 2018. 

     

    Veniamo al racconto del primo ottavo di finale odierno del Mondiale di Russia 2018, Spagna-Russia. 

    Parte meglio la Russia che prova a rendersi insidiosa. Al 11° però la Spagna passa in vantaggio, calcio di punizione, Ignashevich e Sergio Ramos si strattonano, la palla sbatte sul difensore ed è autogol. La Russia prova a reagire, le Furie Rosse mantengono il consueto possesso palla per addormentare il ritmo. Al 36° gran percussione di Zubnin che appoggia a Golovin, il tiro di quest’ultimo esce di un niente. Il pareggio è rimandato solo di qualche minuto perché al 40° Piqué ferma col braccio un colpo di testa, è rigore che lo stesso Dzyuba trasforma. Nel primo minuto di recupero Diego Costa ha la grossa chance per riportare avanti i suoi ma Akinfeev non si fa superare. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte con un cambio nella Russia, entra Granat al posto di Zhirkov. E’ una Spagna decisamente più propositiva che prova a chiudere la Russia nella propria metà campo. Dopo i primi momenti più intensi, la Roja prosegue con il palleggio continuo e a ritmi bassi. La Russia sembra molto stanca e Cherchesov non ha più cambi avendo effettuato il terzo al 65°. Al 85° è strepitoso Akinfeev che salva sul tiro da fuori di Iniesta prima, sulla susseguente ribattuta di Iago Aspas poi. Al 92° ci prova Smolov ma la sua conclusione non trova lo specchio della porta. Finisce così, si va ai supplementari.

    Si riparte con l’ormai classico ma piuttosto sterile possesso palla spagnolo. Il primo tiro arriva al minuto 100, ci prova Asensio, Akinfeev blocca facilmente. Il primo tempo supplementare si chiude sul 1-1.

    Si riparte e Rodrigo al 108° ha una grossa chance, si presenta davanti ad Akinfeev ma non riesce a superare il portiere. L’ultima chance è per Rodrigo ma il suo tiro finisce tra le braccia di Akinfeev, non succede altro, la qualificazione si deciderà ai calci di rigore

    Dal dischetto i primi 4 tiri vanno tutti a bersaglio poi tocca a Koke che però si fa parare il tiro da Akinfeev. I russi sono precisi, l’ultimo rigorista spagnolo è Iago Aspas, Akinfeev si tuffa ma con un guizzo respinge il pallone con la gamba e manda la Russia ai quarti.

     

    SPAGNA – RUSSIA 4-5 d.c.r. 1-1 d.t.s. (11° aut. Ignashevich (R), 41° rig. Dzyuba (R))

    Sequenza Rigori: Iniesta (S) gol, Smolov (R) gol, Piqué (S) gol, Ignashevich (R) gol, Koke (S) parato, Golovin (R) gol, Sergio Ramos (S) gol, Cheryshev (R) gol, Iago Aspas (S) parato.

    Spagna (4-5-1): De Gea; Nacho (70° Carvajal), Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; David Silva (66° Iniesta), Koke, Isco, Busquets, Asensio (104° Rodrigo); Diego Costa (79° Iago Aspas).

    Allenatore: Hierro.

    Russia (5-3-2): Akinfeev; Fernandes, Kutepov, Ignashevich, Kudriashov, Zirkov (46° Granat); Samedov (60° Cheryshev), Zobnin, Kuziaev (97° Erokhin) ; Dzyuba (65° Smolov), Golovin.

    Allenatore: Cherchesov.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Piqué (S), Kutepov (R), Zobnin (R).

     

    Passiamo ora alla seconda sfida di giornata a Russia 2018, Croazia-Danimarca. 

    Pronti via e la Danimarca passa subito in vantaggio con il tocco in mischia di N.Jorgensen che sorprende un incerto Subasic. Neanche tre minuti e la Croazia trova il pareggio con Mandzukic che da dentro l’area gira in rete una palla giuntagli dopo un rimpallo. La Croazia prende in mano il pallino del gioco ma Schmeichel non corre rischi, anzi è Braithwaite a costringere Subasic all’intervento al 27°. Risposta immediata dei croati con un triplo tentativo, iniziato da una parata di Schmeichel e concluso con palla calciata alta da Perisic. Al 39° brivido per la difesa danese, Lovren stacca bene di testa sulla punizione di Brozovic ma la palla esce sul fondo. Sul finale di tempo conclusione rasoterra di Rakitic, blocca Schmeichel. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte con un cambio nella Danimarca, dentro Schone per Christensen. L’equilibrio regna sovrano, le due squadre sono più attente a non scoprirsi piuttosto che ad attaccare. La Danimarca è più propositiva ed al 72° N.Jorgensen controlla e calcia, Subasic è attento e blocca. Dall’altra parte ci prova Rebic al 77°, para facile Schmeichel. La Croazia cresce e prova ad assediare la porta danese. Al 91° conclusione violenta di Rakitic, palla fuori con Schmeichel che controlla. Non accade altro, si va ai supplementari.

    La partenza del primo tempo supplementare è tutta a favore della Danimarca. La seconda parte invece vede una Croazia migliore. Si va al cambio di campo sul 1-1.

    Il primo pericolo nel secondo tempo supplementare lo crea il neo entrato Sisto con un tiro fuori non di molto. Al 114° episodio fondamentale, Modric imbecca Rebic che salta Schmeichel e mentre sta per calciare a porta vuota viene steso da dietro da M.Jorgensen, è rigore e giallo, dal dischetto va Modric ma Schmeichel para. Anche questo passaggio del turno di deciderà ai calci di rigore

    Si parte con un rigore parato a testa, poi dopo 2 trasformazioni per entrambe, tornano protagonisti i portieri che parano un rigore per uno. Subasic salva anche il tiro di N.Jorgensen, 5° rigorista, tocca a Rakitic che spiazza Schmeichel e porta la Croazia ai quarti di Russia 2018.

     

    CROAZIA – DANIMARCA 4-3 d.c.r (1-1 d.t.s.) (1° M.Jorgensen (D), 4° Mandzukic (C))

    Sequenza Rigori: Eriksen (D) parato, Badelj (C) parato, Kjaer (D) gol, Kramaric (C) gol, Krohn-Dehli (D) gol, Modric (C) gol, Schone (D) parato, Pivaric (C) parato, N.Jorgensen (D) parato, Rakitic (C) gol.

    Croazia (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinic (81° Pivaric); Rakitic, Brozovic (71° Kovacic); Rebic, Modric, Perisic (97° Kramaric); Mandzukic (108° Badelj).

    Allenatore: Dalic.

    Danimarca (4-3-3): Schmeichel; Knudsen, Kjaer, M.Jorgensen, Dalsgaard; Christensen (46° Schone), Delaney (98° Krohn-Dehli), Eriksen; Poulsen, Cornelius (66° N.Jorgensen), Braithwaite (106° Sisto).

    Allenatore: Hareide.

    Arbitro: Pitana.

    Ammoniti: M.Jorgensen (D).

  • Russia 2018, Rojo salva l’Argentina nel finale

    Russia 2018, Rojo salva l’Argentina nel finale

    Dalla delusione tremenda di un eliminazione alla gioia di una qualificazione quasi insperata agli ottavi di Russia 2018, tutto questo grazie al gol di Marcos Rojo al minuto 86° di Nigeria-Argentina.

    Nella serata in cui Messi è tornato al gol, è servito il colpo del difensore che ha riportato in vantaggio la squadra di Sampaoli con una conclusione al volo da centro area, riportando avanti i suoi dopo il momentaneo pareggio siglato da Moses dal dischetto.

    In caso di contemporaneo successo dell’Islanda la vittoria Argentina non sarebbe servita a molto. La squadra nordica però non è riuscita a trovare il vantaggio nel primo tempo ed anzi ad inizio ripresa è andata sotto per la rete di Badelj, nel finale il rigore segnato da Sigurdsson aveva riaperto una piccola porta verso gli ottavi, Perisic al 90° però l’ha richiusa siglando il gol del definitivo 2-1 per la Croazia.

    Nessuna sorpresa nelle gare del pomeriggio, Danimarca e Francia hanno messo in scena un noioso 0-0, il primo del torneo, che le ha qualificate entrambe agli ottavi di finale. Nell’altra gara, un coriaceo Perù ha cancellato ogni speranza di qualificazione dell’Australia battendo 2-0 i Socceroos.

    Francia-Argentina e Croazia-Danimarca saranno quindi gli scontri agli ottavi di Russia 2018.

     

    Veniamo al racconto delle gare del Gruppo C di Russia 2018, partendo da Australia-Perù.

    La partita inizia con ritmi blandi con gli australiani a cercare di tenere il pallino del gioco ma al 18° è il Perù a passare in vantaggio con un gran conclusione al volo di Carrillo su assist di Guerrero. Al 27° grande giocata per Rogic che arriva al tiro ma trova pronto Gallese alla risposta. L’Australia continua a spingere ma la difesa sudamericana riesce a cavarsela.

    Ci si attende un’Australia all’attacco ed invece al 49° arriva il raddoppio del Perù con la girata vincente a centro area del capitano Guerrero. Van Marwijk inserisce l’eterno Cahill ed il giovanissimo Arzani ma il Perù si chiude bene. Non accade molto altro, il Perù controlla agevolmente e porta a casa il primo successo del proprio torneo, con qualche rimpianto per le prime due gare. Delusione per l’Australia che oltre ad aver perso la possibilità di raggiungere gli ottavi di Russia 2018, chiude ultima nel Gruppo C.

     

    AUSTRALIA – PERU’ 0-2 (18° Carrillo, 49° Guerrero)

    Australia (4-2-3-1): Ryan; Risdon, Sainsbury, Milligan, Behich; Mooy, Jedinak; Leckie, Rogic (72° Irvine), Kruse (58° Arzani); Juric (53° Cahill).

    Allenatore: van Marwijk.

    Perù (4-2-3-1): Gallese; Advincula, Ramos, Santamaria, Trauco; Tapia (63° Hurtado), Yotun (46° Aquino); Carrillo (79° Cartagena), Cueva, Flores; Guerrero.

    Allenatore: Gareca.

    Arbitro: Karasev.

    Ammoniti: Jedinak (A), Yotun (P), Arzani (A), Rogic (A), Hurtado (P), Milligan (A).

     

    Veniamo ora all’altra gara del Gruppo C ovvero Danimarca-Francia. 

    La partita deve farla la Danimarca ed infatti nei primi 10 minuti si vede un Braithwaite imperversare in mezzo alla difesa transalpina. La notizia del vantaggio del Perù rende, se possibile, i ritmi ancora più bassi. Il comando del gioco lo prende la Francia ma sempre senza creare occasioni. Si va al riposo sullo 0-0.

    Al rientro in campo arriva la notizia del raddoppio peruviano che rasserena totalmente la Danimarca. Se nel primo tempo qualche potenziale occasione si era vista, nella ripresa si assiste veramente a poco almeno sino al 70° quando Fekir, appena entrato, lascia partire un tiro che finisce di poco fuori. L’unico a provarci è sempre Fekir che al 82° costringe Schmeichel alla parata. Finisce così, arriva il primo 0-0 del torneo che permette alla Francia di vincere il Gruppo C e di qualificarsi agli ottavi insieme alla Danimarca.

     

    DANIMARCA – FRANCIA 0-0

    Danimarca (4-3-3): Schmeichel; Dalsgaard, Kjaer, Christensen, Stryger Larsen; Delaney (92° Lerager), M.Jorgensen, Eriksen; Sisto (59° Fischer), Cornelius (75° Dolberg), Braithwaite.

    Allenatore: Hareide.

    Francia (4-2-3-1): Mandanda; Sidibé, Varane, Kimpembe, Hernandez (50° Mendy); Kanté, Nzonzi; Dembelé (78° Mbappé), Griezmann (69° Fekir), Lemar; Giroud.

    Allenatore: Deschamps.

    Arbitro: Ricci.

    Ammoniti: M.Jorgensen (D).

     

    Passiamo adesso al Gruppo D, partendo dalla delicatissima sfida tra Nigeria ed Argentina.

    La tensione non aiuta l’Argentina all’inizio tant’è che si fa preferire la Nigeria. Al 14° palla geniale di Banega per Messi che controlla di coscia e poi lascia partire il destro vincente che non lascia scampo a Uzoho. Il gol scioglie gli argentini che approfittano di una non reazione della Nigeria e vanno vicini al raddoppio con l’inserimento di Higuain, bravo Uzoho in uscita bassa. Al 34° gran punizione di Messi ma il portiere nigeriano la sfiora quanto basta per metterla sul palo. La Nigeria prova a creare qualcosa ma la difesa argentina tiene. Si va al riposo sul 1-0 per Messi e compagni.

    Si riparte con un’emozione, al 50° Mascherano trattiene Balogun, per Cakir è rigore, dopo molte proteste argentine Moses si presenta dal dischetto e realizza il pareggio. Il gol dà convinzione alla Nigeria e crea confusione nell’Argentina. L’albiceleste prova il forcing ma le super aquile in contropiede sanno far paura. Al 76° spavento per l’Argentina, Musa crossa verso Ighalo, Rojo tocca con il braccio, Ighalo va comunque al tiro ma calcia fuori Cakir però ha dei dubbi e va a verificare al VAR, alla fine decide di non assegnare il rigore. Al 80° grande occasione per Higuain ma il Pipita calcia alto da buona posizione. Al 84° gran punizione di Etebo ma la palla finisce sull’esterno della rete. Al 86° Rojo si fa trovare pronto con il perfetto inserimento e colpisce al volo per il nuovo vantaggio argentino. La sofferenza dura sino al 95° ma l’Argentina resiste e può festeggiare il passaggio agli ottavi di Russia 2018.

     

     

    NIGERIA – ARGENTINA 1-2 (14° Messi (A), 51° rig.Moses (N), 86° Rojo (A))

    Nigeria (3-5-2): Uzoho; Balogun, Ekong, Omeruo (90° Iwobi); Moses, Etebo, Obi Mikel, Ndidi, Idowu; Musa (92° Simy), Iehanacho (46° Ighalo).

    Allenatore: Rohr.

    Argentina (4-4-2): Armani; Mercado, Otamendi, Rojo, Tagliafico (80° Aguero); Perez (61° Pavon), Mascherano, Banega, Di Maria (72° Meza); Messi, Higuain.

    Allenatore: Sampaoli.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Balogun (N), Mascherano (A), Banega (A), Obi Mikel (N), Messi (A).

     

    Concludiamo con l’altra sfida del Gruppo D di Russia 2018, Islanda-Croazia.

    La partenza della gara è su ritmi soft, non si segnalano grandi occasioni. I minuti scorrono ed arriva la notizia del gol di Messi, l’Islanda si trova fuori dal mondiale e quindi comincia a fare la gara. Le occasioni vere e proprie arrivano nel finale, al 40° una gran conclusione di Finnbogason lambisce il palo e finisce sul fondo. Nel primo minuto di recupero Bjarnason è lesto a lanciarsi sulla corta respinta di pugno del portiere Kalinic ma la sua conclusione viene respinta, con i piedi, proprio dal portiere croato. Passa un minuto e Kalinic è nuovamente protagonista, questa volta su conclusione di Gunnarson, palla deviata in corner. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte e nel momento in cui arriva la notizia del pareggio della Nigeria, arriva il vantaggio della Croazia con Badelj che in mezzo al’area colpisce al volo la palla che rimbalza sul terreno e s’insacca. La reazione islandese è immediata e prima Ingason vede il suo colpo di testa salvato da Kalinic in corner e subito dopo ancora Ingason ma stavolta è la traversa a dirgli no. Al 73° Bjarnason spreca su una disattenzione della Croazia. Al 76° però l’Islanda trova il pareggio, fallo di mano di Lovren, Lahoz non ha dubbi è rigore, G.Sigurdsson trasforma. Al 90° Perisic si presenta in area e con la conclusione batte il portiere islandese per il gol che chiude la gara.

     

    ISLANDA – CROAZIA 1-2 (53° Badelj (C), 76° rig. G.Sigurdsson (I), 90° Perisic (C))

    Islanda (4-2-3-1): Halldorsson; Saevarsson, Ingason, R.Sigurdsson (70° Sigurdarson), Magnusson; Gunnarsson, Halfredsson; Gudmundsson, G.Sigurdsson, Bjarnason (94° Traustason); Finnbogason (85° A.Gudmundsson).

    Allenatore: Hallgrimsson.

    Croazia (4-2-3-1): L.Kalinic; Jedvaj, Corluka, Caleta-Car, Pivaric; Modric (65° Bradaric), Badelj; Pjaca (70° Lovren), Kovacic (81° Rakitic), Perisic; Kramaric.

    Allenatore: Dalic.

    Arbitro: Lahoz.

    Ammoniti: Pjaca (C), Halfredsson (I), Finnbogason (I), Jedvaj (C), Saevarsson (I).

  • Russia 2018, disastro Argentina, trionfo Croazia

    Russia 2018, disastro Argentina, trionfo Croazia

    Una serata dagli stati d’animo totalmente opposti, quella appena conclusasi ai Mondiali di Russia 2018, gioia per la Croazia che vola in paradiso, disperazione per l’Argentina che sprofonda all’inferno.

    Ci si aspettava la rinascita di Messi, dopo l’errore dal dischetto con l’Islanda ed invece anche contro la Croazia la pulce è stata una vera e propria delusione.

    Il via al disastro l’ha dato Caballero che, ad inizio ripresa, ha completamente sbagliato un tentativo di rinvio ed ha servito un cioccolatino a Rebic che al volo ha spinto la palla in rete.

    Di lì in poi non c’è praticamente stata reazione, la Croazia ha sfruttato due contropiedi ed ha chiuso con un 3-0 pesantissimo. Croazia agli ottavi, Argentina a forte rischio eliminazione.

    Nelle altre gare di giornata alla Francia, buona nel primo tempo, bruttina nel secondo, basta il gol di Mbappé per battere il Perù e volare agli ottavi.

    Australia e Danimarca si dividono la posta e rimangono in corsa per il secondo posto del girone, il Perù invece saluta i mondiali.

     

    Veniamo al racconto della prima gara di oggi a Russia 2018.

    La partenza è davvero divertente e dopo due colpi di testa su calcio piazzato, uno per parte, finiti alti, la Danimarca passa al 6° minuto, palla in profondità per Jorgensen che tocca per l’accorrente Eriksen, il numero 10 calcia al volo e batte Ryan. L’Australia non ha una grande reazione e Sisto al 22° ha una buona occasione, blocca Ryan. Al 36° su azione di corner Leckie colpisce di testa, la palla sbatte sul braccio di Poulsen, l’arbitro fa proseguire ma viene richiamato dal VAR, riviste le immagini il direttore di gara assegna il rigore. Dal dischetto Jedinak trasforma. Al 41° gran riflesso di Ryan che salva sul tentativo di autogol di Sainsbury. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte e la prima occasione ce l’ha al 51° Pione Sisto ma il suo tiro finisce fuori. La gara si mantiene sul filo dell’equilibrio, entrambe le squadre sembrano poter trovare il vantaggio ma sono solo occasioni potenziali, di concreto si vede poco. Al 72° non male il tiro di Rogic ma Schmeichel blocca. Risponde Sisto, tiro a giro che finisce sul fondo. L’Australia ci prova con un paio di occasioni nel finale ma Schmeichel è sempre attento. Finisce così, un 1-1 che sorride più alla Danimarca che mantiene sempre più viva la possibilità di raggiungere gli ottavi di Russia 2018.

     

    DANIMARCA – AUSTRALIA 1-1 (6° Eriksen (D), 38° rig. Jedinak (A))

    Danimarca (4-3-3): Schmeichel; Dalsgaard, Kjaer, Christensen, Stryger Larsen; Delaney, Schone, Eriksen; Poulsen (59° Braithwaite), Jorgensen (68° Cornelius), Sisto.

    Allenatore: Hareide.

    Australia (4-2-3-1): Ryan; Risdon, Sainsbury, Milligan, Behich; Jedinak, Mooy; Leckie, Rogic (82° Irvine), Kruse (68° Arzani); Nabbout (75° Juric).

    Allenatore: van Marwijk.

    Arbitro: Lahoz.

    Ammoniti: Poulsen (D), Sisto (D).

     

    Veniamo adesso al secondo incontro della seconda giornata del gruppo C di Russia 2018.

    Parte meglio il Perù che si crea una buona occasione al 6° con un gran tiro da lontano di Cueva che prova a sorprendere Lloris, palla fuori sopra la traversa. La risposta francese è sui piedi di Griezmann che si libera bene ma calcia male. La Francia cresce e crea occasioni con Pogba da lontano e con Varane di testa su azione da corner, il pallone esce sempre di poco. Dopo una bella parata di Gallese su Griezmann, si rivede al 31° il Perù con Guerrero che va al tiro da dentro l’area, si salva Lloris. Al 34° la Francia passa in vantaggio, palla filtrante di Pogba per Giroud, l’attaccante calcia ma un difensore sporca la conclusione, la palla scavalca Gallese, da due passi arriva Mbappé che deposita in gol. Il primo tempo si chiude con la Francia avanti 1-0.

    Si riparte con un doppio cambio nel Perù che va vicino al gol al 50° con un missile di Aquino, dalla distanza, che colpisce l’esterno dell’incrocio dei pali. E’ una Francia un po’ troppo rilassata mentre il Perù ci prova con più decisione. Al 68° buona occasione per Advincula ma il suo tiro esce non di molto. Dembelé entrato da poco prova a chiudere la partita al 81° ma il suo sinistro sfila sul fondo. Il Perù cala d’intensità, la Francia controlla agevolmente e porta a casa un importante successo che vale gli ottavi di Russia 2018. Eliminazione per i sudamericani.

     

    FRANCIA – PERU’ 1-0 (34° Mbappé)

    Francia (4-2-3-1): Lloris; Pavard, Varane, Umtiti, Hernandez; Pogba (89° N’Zonzi), Kantè; Mbappè (75° Dembelè), Griezmann (80° Fekir), Matuidi; Giroud.

    Allenatore: Deschamps.

    Perù (4-2-3-1): Gallese; Advincula, Ramos, Rodriguez (46° Santamaria), Trauco; Aquino, Yotun (46° Farfan); Carrillo, Cueva (82° Ruidiaz), Flores; Guerrero.

    Allenatore: Gareca.

    Arbitro: Hassan.

    Ammoniti: Matuidi (F), Guerrero (P), Aquino (P), Pogba (F).

     

    Arriviamo adesso all’ultima gara di giornata, la prima sfida della seconda giornata del Girone D di Russia 2018.

    La partenza è favorevole alla Croazia che, sfruttando un’Argentina non proprio concentrata e non nelle giuste posizioni, va al tiro con Perisic, Caballero si allunga e devia. Pian piano la squadra si Sampaoli cresce e si costruisce una buona occasione con Meza al 13°, palla respinta. Al 22° un cross sbagliato di Acuna mette i brividi ai tifosi croati, la palla infatti bacia la parte alta della traversa ed esce. Alla mezz’ora clamoroso pasticcio della difesa croata, la palla giunge a Perez che calcia a porta vuota, mette però clamorosamente sul fondo. La risposta croata arriva al 35° sulla testa di Mandzukic, il 17 croato effettua un inserimento perfetto ma colpisce male e spreca tutto. Nel finale grossa chance per Rebic che viene lanciato verso l’area argentina ma sbaglia il controllo e poi il seguente tiro finisce abbondantemente sul fondo. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi 22 in campo e dopo una chance per Aguero, blocca Subasic, la Croazia sfrutta un incredibile errore di Caballero in disimpegno e con la conclusione al volo di Rebic passa in vantaggio. Per diversi minuti l’Argentina pare totalmente in tilt e priva di idee. Al 63° Higuain dal fondo mette un bel pallone dietro per Meza, arriva anche Messi ma Rakitic salva tutto. Passano 3 minuti e Vrsaljko serve a Mandzukic il pallone del 2-0 ma Tagliafico alla disperata ostacola il croato che non trova la porta. Sampaoli si gioca anche la carta Dybala ma è la Croazia ad avere più occasioni ed al 80° al termine di una ripartenza Modric punta Otamendi poi lascia partire un tiro da fuori che gonfia la rete alle spalle di Caballero. Al 86° Rakitic pennella una punizione che si schianta sulla traversa. Al 91° contropiede perfetto orchestrato da Rakitic che va al tiro, salva Caballero ma Kovacic è lesto a recuperare e a servire ancora Rakitic che facilmente cala il tris. Finisce così, è paradiso Croazia, inferno Argentina.

     

    ARGENTINA – CROAZIA 0-3 (53° Rebic, 80° Modric, 91° Rakitic)

    Argentina (3-4-3): Caballero; Mercado, Otamendi, Tagliafico; Salvio (56° Pavon), Mascherano, Perez (68° Dybala), Acuna; Messi, Aguero (54° Higuain), Meza.

    Allenatore: Sampaoli.

    Croazia (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinic; Rakitic, Brozovic; Rebic (57° Kramaric), Modric, Perisic (82° Kovacic); Mandzukic (93° Corluka).

    Allenatore: Dalic.

    Arbitro: Irmatov.

    Ammoniti: Rebic (C), Mercado (A), Mandzukic (C), Vrsaljko (C), Otamendi (C), Acuna (C), Brozovic (C).

     

     

  • Russia 2018, Messi stecca, l’Islanda ferma l’Argentina

    Russia 2018, Messi stecca, l’Islanda ferma l’Argentina

    Ieri era stata la notte di Cristiano Ronaldo, oggi al Mondiale di Russia 2018 doveva essere la giornata di Leo Messi ma l’argentino non è riuscito ad emulare il rivale portoghese.

    Nella gara dell’Argentina contro l’Islanda, la Pulce non è riuscito a trovare il gol ed ha pure fallito il calcio di rigore, parato da Halldorsson, che avrebbe dato il 2-1 ai suoi. Grande impresa dell’Islanda che è riuscita a fermare sul pareggio per 1-1 l’albiceleste portando a casa un prezioso punto.

    Prima dell’Argentina era scesa in campo la Francia che ha avuto l’onore di vedersi assegnato il primo rigore con il VAR ma ha fatto molta fatica per sconfiggere 2-1 l’Australia.

    Nelle altre gare della giornata uno sfortunato ed impreciso Perù è stato sconfitto per 1-0 da una Danimarca cinica in attacco e molto concentrata in difesa.

    In serata è stato il turno della Croazia che con un Mandzukic gran protagonista, autogol causato e rigore procurato, ha sconfitto per 2-0 la Nigeria.

     

    Veniamo al racconto della prima gara di questa terza giornata dei mondiali di Russia 2018.

    Ci si aspetta una Francia d’assalto ed invece, dopo una buona occasione di Mbappe nei primissimi minuti, i Blues non riescono a rendersi praticamente mai insidiosi nella prima frazione. I francesi giocano ad un ritmo basso contro una Australia che si chiude ed al 18° avrebbe la grossa chance, Tolisso tenta di anticipare Sainsbury e devia nella propria porta, Lloris con un super intervento salva i suoi. Si va al riposo sullo 0-0.

    La ripresa è decisamente frizzante, al 57° Griezmann cade in area, l’arbitro fa proseguire ma viene richiamato dal VAR, il direttore di gara decide di andare a verificare al monitor ed assegna il primo storico rigore VAR. Dal dischetto Griezmann trasforma. I francesi avrebbero subito la palla del 2-0 ma la sprecano e al 62° Umtiti commette un ingenuo fallo di mano in area, è rigore per l’Australia, Jedinak spiazza Lloris e pareggia i conti. La partita sembra scivolare sul 1-1 ma al 81° Pogba e Giroud scambiano in velocità, il centrocampista arriva al tiro, Behich devia la conclusione che sbatte sulla traversa e rimbalza in rete con la Goal Line Technology che conferma. Finisce così, la Francia con sofferenza porta a casa i primi 3 punti a Russia 2018. 

     

    FRANCIA – AUSTRALIA 2-1 (58° rig. Griezmann (F), 62° rig. Jedinak (A), 81° Pogba (F))

    Francia (4-3-3): Lloris; Pavard, Varane, Umtiti, Hernandez; Tolisso (78° Matuidi), Kante, Pogba; Dembelé (70° Fekir), Mbappe, Griezmann (70° Giroud).

    Allenatore: Deschamps.

    AUSTRALIA (4-2-3-1): Ryan; Risdon, Sainsbury, Milligan, Behich; Jedinak, Mooy; Leckie, Rogic (72° Irvine), Kruse (84° Arzani); Nabbout (64° Juric).

    Allenatore: van Marwijk.

    Arbitro: Cunha.

    Ammoniti: Leckie (A), Risdon (A), Tolisso (F), Behich (A).

     

    Passiamo ora alla partita d’esordio dell’Argentina a Russia 2018.

    La partenza vede l’Argentina provarci su un paio di punizioni calciate in mezzo da Messi e l’Islanda rispondere con una buona palla calciata però a lato da posizione favorevole da Bjarnason. Al 19° l’Albiceleste la sblocca con Aguero che sfrutta una conclusione di Rojo e da dentro l’area trafigge il portiere Halldorson. La risposta islandese è immediata, la difesa di Sampaoli pasticcia e Finnbogason è lesto a lanciarsi sul pallone vagante in area e a calciarlo in rete per il pareggio. L’Argentina cerca di spingere per ritrovare il vantaggio, l’Islanda si chiude e nel finale ha pure la possibilità di trovare il 2-1 ma Caballero è bravo a respingere il diagonale di Gylfi Sigurdsson. Si va al riposo sul 1-1.

    La ripresa è equilibrata con l’Argentina che con il passare dei minuti prende campo, al 63° Meza viene messo giù in area, Marciniak concede rigore, dal dischetto va Messi ma Halldorsson respinge. L’Albiceleste ci prova con un tiro di Messi, fuori di poco, ed un cross di Pavon, ben respinto da Halldorsson. Sampaoli inserisce anche Higuain a 5 minuti dalla fine ma l’Islanda tiene e porta a casa un pareggio pesante ed importante contro una deludente Argentina.

     

    ARGENTINA – ISLANDA 1-1 (19° Aguero (A), 23° Finnbogason (I))

    Argentina (4-2-3-1): Caballero; Tagliafico, Otamendi, Mascherano, Rojo; Salvio, Biglia (54° Banega); Di Maria (75° Pavon), Meza (84° Higuain), Messi; Aguero.

    Allenatore: Sampaoli.

    Islanda (4-5-1): Halldorsson; Saevarsson, R.Sigurdsson, Arnason, Magnusson; Gudmundsson (65° Gislason), G.Sigurdsson, Gunnarsson (76° Skulason), Hallfredsson, Bjarnason; Finnbogason (88° Sigurdarson).

    Allenatore: Hallgrimsson.

    Arbitro: Marciniak.

     

    Passiamo ora alla seconda gara del girone C di Russia 2018.

    Le due squadre sentono la pressione del match e partono piano poi al 13° una conclusione di Carrillo costringe Schmeichel alla grande parata. Al 29° ancora pericoloso il Perù ma Kjaer è bravo a deviare il tentativo di Farfan. Al 44° diventa protagonista il VAR che segnala al direttore di gara di verificare il contatto in area Poulsen-Cueva. Viste le immagini l’arbitro assegna il rigore, dal dischetto va lo stesso Cueva che calcia altissimo. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    La ripresa si apre senza cambi e senza emozioni, almeno sino al 57° quando il Perù non riesce a sfruttare una buona giocata di Cuevas, con Flores che conclude a lato da buona posizione. Al 59° però è la Danimarca che passa: ripartenza di Eriksen, il Perù è posizionato male, Poulsen si presenta davanti a Gallese e lo batte sul primo palo. La risposta sudamericana è immediata e serve un super Schmeichel per salvare sul tiro di Flores. Il Perù va vicino più volte al pari ma in ogni occasione per un po’ di imprecisione la palla non entra in porta. Al 79° gran colpo di tacco di Guerrero, palla fuori di niente. Al 84° ancora Schmeichel con un super riflesso è pronto a dire no a Farfan. Sull’altro fronte Gallese nega ad Eriksen il gol del 2-0. Finisce così, la Danimarca batte il Perù 1-0.

     

    PERU’ – DANIMARCA 0-1 (59° Poulsen)

    Perù (4-2-3-1): Gallese; Advincula, Rodriguez, Ramos, Trauco; Tapia (87° Aquino), Yotun; Carrillo, Cueva, Flores (62° Guerrero); Farfan (85° Ruidiaz).

    Allenatore: Gareca.

    Danimarca (4-3-3): Schmeichel; Dalsgaard, Kjaer, Christensen (81° M. Jorgensen), Stryger Larsen; Kvist (35° Schone), Eriksen, Delaney; Poulsen, N.Jorgensen, Sisto (67° Braithwaite).

    Allenatore: Hareide.

    Arbitro: Gassama.

    Ammoniti: Tapia (P), Delaney (D), Poulsen (D).

     

    Arriviamo adesso all’ultima sfida di questa intensa terza giornata di Russia 2018.

    Non molte emozioni nella prima parte di gara, le squadre non creano molto se non un bel tiro di Perisic, su sponda di Mandzukic, alto non di molto. Al 32° la Croazia passa in vantaggio, su azione di corner Mandzukic colpisce di testa, la palla sbatte su Etebo e finisce in gol. Non si assiste ad una reazione nigeriana, anzi è Kramaric a sfiorare il 2-0. Si va al riposo con i croati avanti 1-0.

    La ripresa vede una Nigeria più propositiva ma senza grosse occasioni nel primo quarto d’ora. Al 70° Ekong, su un calcio d’angolo, trattiene Mandzukic in area, l’arbitro non ha dubbi, è rigore che Modric trasforma. La Nigeria tenta una d’orgoglio che però non crea grossi grattacapi alla difesa croata. Finisce 2-0, la Croazia vola in testa al gruppo D di Russia 2018.  

     

    CROAZIA – NIGERIA 2-0 (32° aut. Etebo, 71° rig. Modric)

    Croazia (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinic; Rakitic, Modric; Rebic (78° Kovacic), Kramaric (60° Brozovic), Perisic; Mandzukic (86° Pjaca).

    Allenatore: Dalic.

    Nigeria (4-2-3-1): Uzoho; Shehu, Balogun, Ekong, Idowu; Ndidi, Etebo; Moses, Obi Mikel (88° Simy), Iwobi (62° Musa); Ighalo (73° Iheanacho).

    Allenatore: Rohr.

    Arbitro: Ricci.

    Ammoniti: Rakitic (C), Ekong (N), Brozovic (C).

  • Italbasket così fa male, a Rio va la Croazia

    Italbasket così fa male, a Rio va la Croazia

    Ancora una volta sono lacrime, e non certo di gioia, per l’Italbasket.

    Gli azzurri guidati da Ettore Messina perdono 84-78, dopo un tempo supplementare, contro la Croazia di Petrovic la finale del torneo preolimpico di Torino e devono così nuovamente rinunciare al sogno olimpico. Sarà la terza assenza consecutiva dopo lo splendido argento conquistato ad Atene 2004. 

    Una sconfitta che brucia, e anche tanto, perchè la Croazia era stata già affrontata e sconfitta nel gironcino da un’Italia poco fluida in attacco, come ieri sera, ma con una difesa asfissiante che non aveva lasciato tiri facili a Bogdanovic e compagni.

    Nella gara di ieri sera l’Italbasket ha dovuto quasi sempre rincorrere, il primo quarto, interrotto a lungo per un problema ai tabelloni, si è chiuso sul 19-12 per i croati e con gli azzurri caricati già di falli. Nel secondo quarto addirittura la Croazia ha allungato sul +10 ma l’Italia non è crollata, ha iniziato a difendere bene ed ha limitato i danni, riportandosi sul -1 prima del mini show finale di Bogdanovic per il 34-39 al 20°. La partenza del terzo quarto è stata pura illusione, con un parziale di 8-0 guidato da Gallinari, subito frustrata dai soliti problemi di falli e dalla precisione di Simon al tiro. La terza frazione l’ha chiusa una magia di Datome per il -2 azzurro. L’ultimo quarto ha visto un’altalena di emozioni con l’allungo croato, il rientro azzurro, l’uscita per falli di Datome e Gallinari, il punto a punto negli istanti finali con il botta e risposta ai liberi,  ed il tap-in definitivo di Melli che ha portato la sfida all”overtime. Negli ultimi cinque minuti il protagonista dell’Italbasket, purtroppo in negativo, è stato Alessandro Gentile. Il capitano della Ea7 Milano ha prima fallito il comodo canestro del -2 e, sull’azione successiva, ha sprecato il rimbalzo catturato dopo lo 0/2 ai liberi di Simon. Queste due azioni, sommate all’uscita per falli di Belinelli, hanno messo la definitiva pietra tombale sulle speranze azzurre, ha vinto la Croazia che così ha meritatamente conquistato un posto a Rio 2016, per l’Italia invece è il momento delle riflessioni.

    C’è da riflettere sul perchè, una squadra piena di tanto potenziale talento, non sia stata in grado di raggiungere alcun obiettivo in questi anni.

    Questo torneo preolimpico ha messo in luce tanti difetti: Bargnani non ha convinto, Gentile non si è dimostrato preciso e lucido nei momenti decisivi, Datome è apparso in uno stato di forma non certo ideale, Melli e Hackett hanno dato un buon contributo ma non possono bastare. Se a tutto questo aggiungiamo anche la poca abitudine a vincere, ecco che troviamo la ricetta per l’insuccesso.

    La speranza non deve morire mai, c’è un anno per lavorare bene e magari inserire qualche altro talento per tentare l’impresa di un grande Euro 2017. Certamente non cancellerà l’amarezza per l’assenza da Rio 2016 ma potrà metter le basi per cercare di esserci, e non solo da comprimari, a Tokyo 2020. 

    ITALIA-CROAZIA 78-84 D.1.T.S. (12-19, 34-39; 52-54, 70-70)

  • L’Italia pareggia in Croazia e in campo compare una svastica

    L’Italia pareggia in Croazia e in campo compare una svastica

    Buona prova della Nazionale di Conte che nella temuta trasferta di Spalato porta a casa un buon pareggio che tiene l’Italia ancora a due punti di distanza dalla vetta del girone, occupata proprio dalla Croazia, ma mantiene il +2 sulla Norvegia terza in classifica fermata sullo 0-0 in casa dall’Azerbaijan.

    Un pareggio importante perchè ha visto gli azzurri riuscire ad andare oltre agli episodi negativi e a recuperare l’iniziale svantaggio siglato da Mandzukic dopo soli 11 minuti.

    Positiva la prova dell’eterno Pirlo e di un ottimo ed ispirato Candreva, preoccupazione invece per De Silvestri che ha dovuto lasciare il campo in barella.

    Da segnalare un fatto sgradevole: sul campo, sulla trequarti nei pressi della linea laterale, si è notata una svastica disegnata con il taglio dell’erba, con un tentativo di cancellarla da parte degli addetti nell’intervallo. Un episodio che capita in una gara che già si giocava a porte chiuse per i lanci di oggetti e fumogeni da parte dei tifosi croati nella gara d’andata a San Siro.

    La svastica apparsa sul campo di Spalato | Foto Twitter
    La svastica apparsa sul campo di Spalato | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della gara.

    Kovac schiera la sua Croazia con il 4-2-3-1 che vede Perisic e Brozovic a centrocampo, un trio di trequartisti formato da Olic-Rakitic-Kovacic e Mandzukic di punta.

    Conte rinuncia al suo 4-3-3 andando a schierare Astori al fianco di Bonucci in difesa, De Silvestri e Darmian sulle fasce, Parolo con Marchisio e Pirlo a centrocampo ed un tridente composto da Candreva, Pelle ed El Shaarawy.

    Si parte ed in un clima davvero irreale, vista l’assenza del pubblico, la Croazia ha subito l’occasione di passare in vantaggio con Astori che commette fallo da rigore su Srna. Dal dischetto va Mandzukic ma Buffon respinge. Al 11° l’Italia trova il vantaggio con El Shaarawy, gli azzurri festeggiano ma si alza la bandierina. I croati non stanno ad aspettare e ripartono immediatamente andando a trovare il gol con Mandzukic, dalla gioia, di un gol buono non convalidato, alla beffa della rete subita. L’Italia per alcuni minuti rischia di incassare il colpo,intanto De Silvestri s’infortuna per salvare una conclusione da dentro l’area. Al 36° arriva il pareggio, Mandzukic è ingenuo a toccare di mano una punizione calciata da Pirlo, dal dischetto va Candreva che con il cucchiaio supera Subasic. Si va al riposo sul 1-1

    Il "Cucchiaio" di Candreva | Foto Twitter
    Il “Cucchiaio” di Candreva | Foto Twitter

    Nel secondo tempo entra Sirigu per l’infortunato Buffon con una gara che si giostra su ritmi bassi. Gli azzurri avrebbero occasione di trovare il vantaggio con Parolo. Anche Rakitic potrebbe portare avanti i suoi ma i gol non arrivano. Nel finale c’è tempo per l’espulsione di Srna, che prende il secondo giallo al 90°. Atkinson fischia la fine, l’Italia di Conte pareggia e mantiene il secondo posto nel girone.

     

    CROAZIA – ITALIA 1-1 (11° Mandzukic (C), 36° rig. Candreva (I))

    Croazia (4-2-3-1): Subašić; Srna, Schildenfeld, Vida, Pranjić (73° Vrsaljko); Perišić, Brozović; Olić (46° Rebić), Rakitić, Kovačić; Mandžukić.

    Allenatore: Kovac.

    Italia (4-3-3): Buffon (46° Sirigu); De Silvestri (27° De Sciglio), Astori, Bonucci, Darmian; Parolo, Pirlo, Marchisio; Candreva, Pellè, El Shaarawy (80° Ranocchia).

    Allenatore: Conte.

    Arbitro: Atkinson.

    Ammoniti: Buffon (I), Mandžukić (C), Olić (C), Parolo (I), Marchisio (I), Rebić (C).

    Espulso: Srna (C).

  • Italia-Croazia finisce in parità, a San Siro è 1-1

    Italia-Croazia finisce in parità, a San Siro è 1-1

    Alla fine le squadre si spartiscono il bottino, un pareggio che sostanzialmente accontenta entrambe in un match non certamente spettacolare ed interrotto nel secondo tempo per un continuo lancio di fumogeni dei tifosi ospiti. I croati hanno sostanzialmente fatto la gara, gli uomini di Conte hanno avuto la bravura di saper concretizzare la prima occasione avuta nel primo tempo ma il difetto di regalare subito il pareggio per un errore di Buffon. Nota positiva El Shaarawy che dal suo ingresso in campo ad inizio secondo tempo ha dato vivacità alla squadra. C’è da lavorare perchè a tratti la Croazia ha costretto l’Italia a schiacciarsi sulla difensiva, al primo vero impegno l’Italia di Conte non si può definire promossa ma nemmeno bocciata, si può e si deve migliorare se si vuole provare a costruire un gruppo vincente che riesca attraverso il gioco ad imporsi su qualsiasi avversario.

    Veniamo al racconto del match.

    Conte schiera la formazione sostanzialmente annunciata, un 3-5-2 con Darmian nel trio di difesa e De Sciglio-Pasqual sugli esterni. Coppia d’attacco Zaza-Immobile. 

    Kovac risponde con il 4-2-3-1 che vede inizialmente Kovacic in panchina con Modric-Brozovic in mediana, Perisic-Rakitic-Olic sulla trequarti alle spalle di Mandzukic.

     

    I primi 10 minuti sono un totale monologo croato con la squadra di Kovac che controlla la partita e si rende molto insidiosa su azione da corner. Poi, sostanzialmente dal nulla, arriva il vantaggio azzurro con Candreva che riceve il tocco di Zaza e da poco fuori area piazza la conclusione precisissima nell’angolo basso. Il gol sembra stordire le Croazia che non riesce a girar palla come ad inizio gara. Al 15° però è un errore di Buffon a rimettere in corsa gli ospiti, il tiro di Perisic non sembra insidioso ma il portiere azzurro si fa sorprendere e la palla finisce in rete per il pareggio. Il gol ribalta la situazione psicologica e la Croazia torna a comandare gioco. Al 27° i tecnici sono costretti ad un cambio per due distinti infortuni, nell’Italia Pasqual deve lasciare il posto a Soriano, nella Croazia entra l’interista Kovacic per Modric. I cambi sembrano pesare più per la Croazia che vede la manovra inceppata, l’Italia dopo la mezz’ora cresce e con un paio di cross ben piazzati spaventa la retroguardia biancorossa. Brivido per gli uomini di Conte nel primo dei quattro minuti di recupero, Mandzukic anticipa Buffon, che chiede il fallo, la palla finisce ad Olic che colpisce a botta sicura ma Ranocchia quasi sulla linea salva in corner. Si va al riposo sul 1-1.

    Il fumo generato dai fumogeni lanciati dai tifosi croati
    Il fumo generato dai fumogeni lanciati dai tifosi croati

    Si riparte senza cambi e con il copione che non cambia, sono sempre i croati a far la gara con l’Italia che si fa vedere solo con una conclusione di Zaza bloccata dal portiere. L’Italia è in difficoltà, la Croazia tiene palla con un continuo palleggio che non lascia respiro agli azzurri che non riescono mai a ripartire. Come nel primo tempo, dal nulla arriva una bella giocata azzurra ma la conclusione di El Shaarawy al 67° esce di poco sopra la traversa. Al 75° per il continuo lancio di fumogeni da parte dei tifosi croati l’arbitro Kuipers è costretto a sospendere momentaneamente la gara. Dopo circa 10 minuti di stop si riparte ed è l’Italia ad avere una migliore ripartenza con El Shaarawy che prova a trascinare i suoi compagni con una serie di conclusioni. Al 88° brividi per gli azzurri, Perisic s’invola verso l’area, lascia partire il diagonale che esce di un soffio. Le due squadre paiono accontentarsi del pareggio e nei minuti di recupero non si assiste ad emozioni, a San Siro Italia-Croazia finisce 1-1.

     

    ITALIA – CROAZIA 1-1 (1-1) (11° Candreva (I), 15° Perisic (C))

    ITALIA (3-5-2): Buffon; Darmian, Ranocchia, Chiellini; De Sciglio, Candreva, De Rossi, Marchisio, Pasqual (27° Soriano); Zaza (63° Pellè), Immobile (52° El Shaarawy).

    Allenatore: Conte.

    CROAZIA (4-2-3-1): Subasic; Srna, Corluka, Vida, Pranjic; Brozovic, Modric (27° Kovacic); Perisic, Rakitic, Olic (68° Kramaric); Mandzukic.

    Allenatore: Kovac.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Kovacic (C), Immobile (I), Perisic (C)