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  • Euro2016, continua la maledizione di CR7

    Euro2016, continua la maledizione di CR7

    Si batte come un leone, ma è impreciso e nervoso. CR7 sbaglia pure il rigore che darebbe i primi tre punti al Portogallo contro un’ordinata e combattiva Austria.

    Non ha giocato solo lui, vero, ma quando in una Nazionale brilli come una stella capace di spostare equilibri come CR7 tutti si aspettano da te, soprattutto da te, che non stecchi e che traini la squadra verso l’obbiettivo.

    Proprio in questi giorni, seguendo il cammino degli azzurri, il dibattito sulla pochezza della nostra Nazionale dal punto di vista tecnico è altissimo e vedendo il Portogallo di questa sera con la punta di diamante che cilecca rimette lo stesso dibattito su un piano di equilibrio. Meglio avere quindi una squadra compatta e fatta di undici soldati che si sacrificano combattendo uniti o avere una stella alla quale appigliarti sempre ma che non sempre brilla come dovrebbe?

    CR7 ha mostrato decisamente progressi, ma alla fine persiste la maledizione del gol che non arriva in questo Euro2016 e che compromette anche il cammino di una squadra che, pare un martello pneumatico in avanti per come percuote gli avversari ma non azzanna mai ed al tempo stesso va in affanno paurosamente quando è attaccata.

    CR7 uno degli uomini più attesi ad Euro2016 | Foto Twitter
    CR7 uno degli uomini più attesi ad Euro2016 | Foto Twitter

    Cristiano Ronaldo vola in cielo per impattare di testa su un calcio d’angolo ma il portiere c’è e respinge, ci prova da fuori area una manciata di volte ma è sempre un “normalissimo” portiere austriaco a dirgli di “no”. Si danna e si morde le labbra a favore di telecamera, pronta per lui sempre, prima di battere una punizione ma è sempre impreciso. Ed infine dulcis in fundo su un calcio di rigore netto fischiato da Rizzoli si prende il pallone per finalmente apporre il suo sigillo ed invece, palo e respinta della difesa.

    Insomma il Portogallo non è solo lui, come Ibrahimovic lo è per la Svezia, ma lui fa di tutto per essere il passante di ogni manovra portoghese facendo flop e trainando al flop i lusitani che hanno un tasso tecnico decisamente più elevato degli svedesi.

    Dopo due partite quindi il Portogallo è a forte rischio qualificazione e CR7, che doveva essere una delle stelle di questo Campionato Europeo rischia di uscire dalla competizione con la Nazionale portoghese anzitempo esattamente come rischia la stella Ibrahimovic con la sua Svezia, ulteriore segno che questo europeo sta premiando di più i collettivi che i campioni, e a collettivo l’Italia, a cui mancano i campioni, ha dimostrato di esserci alla grande.

  • Cr7 guida la remuntada, Ibra il sogno svanisce ancora

    Cr7 guida la remuntada, Ibra il sogno svanisce ancora

    Zlatan Ibrahimovic abbandona il sogno di vincere la Champions League anche quest’anno: il Paris Saint Germain si piega al Manchester City che di misura conquista, per la prima volta nella sua storia calcistica, la semifinale di Champions League.

    Al Real Madrid, per chiudere la pratica Wolfsburg, basta basta un solo uomo: Cristiano Ronaldo e i blancos di Zinedine Zidane volano in semifinale in attesa di scoprire i possibili avversari.

    MANCHESTER CITY – PSG

    Privo degli squalificati Matuidi e David Luiz e dell’infortunato Verratti, Il PSG parte bene con un tiro su punizione di Ibrahimovic, ma il City, forte anche del 2-2 fuori casa dell’andata, sembra più determinato dei francesi a chiudere la pratica. I Citizens vengono trascinati da uno scatenato Aguero, che al 29° si procura il rigore del possibile 1-0 che però l’argentino fallisce pareggiando così i conti con Ibra che all’andata aveva sbagliato il tiro dal dischetto.
    I francesi subiscono la freschezza in campo degli avversari e faticano a costruire gioco. A peggiorare la situazione arriva anche l’infortunio a Thiago Motta, costretto ad abbandonare il campo al 44′ per un problema muscolare. All’ Etihad Stadium Si va negli spogliatoi sullo 0-0.

    Nella ripresa il PSG prova ad alzare i ritmi, Ibrahimovic ci prova su punizione ma Hart respinge in angolo. Poco dopo è ancora il portiere dei padroni di casa ad intervenire per parare un colpo di testa di Thiago Silva sugli sviluppi di un angolo. Il City resiste e al 76° trova il gol che vale l’accesso alle semifinali: De Bruyne si guadagna un po’ di spazio al limite dell’area e con un destro a giro supera Trapp. Le ultime speranze del Psg si infrangono sulle mani di Hart che riesce a negare l’1-1 a Cavani. Il City s’esalta e nel finale legittima la qualificazione sfiorando anche il raddoppio con Aguero.

    MANCHESTER CITY – PSG 1-0 (76° De Bruyne)

    MANCHESTER CITY (4-2-3-1): Hart; Sagna, Otamendi, Mangala, Clichy; Fernando, Fernandinho; Navas, De Bruyne (84′ Tourè), Silva (87′ Delph); Aguero (92′ Iheanacho).

    Allenatore: Pellegrini .

    PSG (3-4-1-2): Trapp; Aurier, Thiago Silva, Marquinhos; Van der Wiel (61° Pastore), Rabiot, Motta (44° Lucas), Maxwell; Di Maria; Ibrahimovic, Cavani.

    Allenatore: Blanc.

    Arbitro: Velasco Carballo.

    Ammoniti: Fernandinho (M), Trapp, Pastore, Van der Wiel (P)

     

    REAL MADRID – WOLFSBURG

    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter

    Un solo uomo è bastato al Real Madrid per archiviare la pratica Wolfsburg, Cristiano Ronaldo che con la sua tripletta (41esima in carriera) ha ribaltato lo 0-2 dell’andata consentendo alle Merengues di raggiungere, per la sesta volta di fila, le semifinali di Champions League.

    La gara si mette subito in discesa per gli uomini di Zidane con il fenomeno portoghese che al 16° appoggia in rete un perfetto assist di Carvajal e dopo solo un minuto raddoppia con un colpo di testa su corner di Toni Kroos. I tedeschi non si vedono praticamente mai se non per una conclusione di Luiz Gustavo respinta da Keylor Navas. 

    Nella ripresa il copione non cambia con gli spagnoli alla ricerca di quel terzo gol che varrebbe la qualificazione e che arriva al minuto 77° grazie al solito Cristiano Ronaldo, questa volta direttamente da calcio di punizione. I lupi tedeschi provano il tutto per tutto lanciandosi in avanti lasciando spazi al Real Madrid che sfiora più volte il gol del 4-0.

    REAL MADRID – WOLFSBURG 3-0 (16°, 17°, 77° Cristiano Ronaldo)

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal, Pepe, Ramos, Marcelo; Modrić, Casemiro, Kroos; Bale, Benzema (84° Jesé), Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vierinha, Naldo, Dante, Rodríguez; Guilavogui (80° Dost), Gustavo; Bruno Henrique (73° Caligiuri), Arnold, Draxler (32° Kruse); Schürrle.

    Allenatore: Hecking.

    Arbitro: Kassai

    Ammoniti: Arnold (W), Gustavo (W), Ronaldo (R), Dante (W)

  • Non basta una buona Roma, il Real Madrid vince 2-0

    Non basta una buona Roma, il Real Madrid vince 2-0

    La Roma esce tra gli applausi dell’Olimpico ma ad i giallorossi non basta una buonissima prestazione per portare a casa un risultato positivo nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Real Madrid.

    Alla fine ad imporsi sono stati i blancos di Zinedine Zidane con un 2-0 firmato da Cristiano Ronaldo e dal gol in contropiede nel finale di Jese.

    Come detto la squadra di Spalletti ha giocato una buona gara, ha saputo contenere il Real ma non solo, con Salah ed El Shaarawy ha avuto le chance per il vantaggio, poi ha avuto occasioni per pareggiare ed è stata punita, probabilmente, oltre da uno 0-2 che sembra spianare la strada alle Merengues per i quarti di finale.

    Siamo certi però che gli uomini di Spalletti andranno al Bernabeu non per fare da semplici sparring partner ma per provare quella che sembra una vera e propria impresa impossibile.

    Veniamo al racconto della gara.

    Alessandro Florenzi e Marcelo | Foto Twitter
    Alessandro Florenzi e Marcelo | Foto Twitter

    Spalletti schiera il suo 4-3-3 con Florenzi terzino e con il tridente leggero formato da El Shaarawy, Perotti e Salah. Panchina inizialmente per De Rossi e Dzeko. 

    Zidane, che deve fare a meno di Bale ma recupera Marcelo, manda in campo le Merengues con il 4-3-3 con il tridente composto da James Rodriguez, Benzema e Cr7.

    La partenza dei giallorossi è molto positiva, il Real Madrid tenta di fare la gara ma una Roma ben compatta, non solo limita le Merengues ma prova anche a pungere con la rapidità di Salah e con le giocate di Perotti. Salah sembra in buona serata e con i suoi scatti preoccupa gli esterni ospiti. Passano i minuti e il Real Madrid prova ad alzare i ritmi e a chiudere la Roma nella propria metà campo. Al 33° prima chance per gli uomini di Zidane con la conclusione di Marcelo fuori non di molto. La Roma però reagisce con una buona giocata di Perotti non sfruttata al meglio da El Shaarawy. Il Real preme, i giallorossi difendono con qualche affanno ma con i soliti Perotti e Salah provano a far paura alla difesa degli spagnoli. Il primo tempo si chiude sullo 0-0

    Il secondo tempo si apre con il Real Madrid che commette diversi errori e con  la Roma che prosegue a cercare di creare problemi agli avversari, senza correre grossi rischi. Al 55° grossa chance per El Shaarawy ma Navas è bravo in uscita a salvare la propria porta. Quando hai in campo fenomeni del calibro di Cristiano Ronaldo, anche giocando male, il gol può arrivare sempre e così al 57° Cr7 s’inventa il gol che vale il vantaggio per i blancos. Il gol carica il Real che prova a trovare il raddoppio. Al 64° Spalletti decide di giocarsi la carta Dzeko, con il bosniaco che sostituisce El Shaarawy, passando al 4-2-3-1. La Roma prova a riprendere fiducia e si spinge in avanti con un Salah in gran serata che al 70° si libera facilmente di due avversari e mette in mezzo la palla per Dzeko, salva Varane. Passa poco più di un minuto e Vainqueur lascia partire la conclusione che esce di pochissimo. Il Real però risponde con il colpo di testa di Ronaldo fuori di nulla. Al 79° combinazione tutta bosniaca con Dzeko che però calcia sull’esterno della rete. Le occasioni per i giallorossi continuano ad arrivare con Salah che manca l’ultimo controllo allungandosi il pallone sul più bello. Al 86° la Roma viene punita troppo pesantemente con Jese che concretizza un contropiede per lo 0-2. Non accade altro da segnalare il Real Madrid vince al’Olimpico per 2-0.

     

    ROMA – REAL MADRID 0-2 (57° Cristiano Ronaldo, 86° Jese)

    Roma (4-3-3): Szczesny; Florenzi (87° Totti), Manolas, Rudiger, Digne; Pjanic, Vainqueur (77° De Rossi), Nainggolan; Salah, Perotti, El Shaarawy (64° Dzeko).

    Allenatore: Spalletti.

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Modric, Kroos, Isco (64° Kovacic); Rodriguez (82° Jese), Benzema, Cristiano Ronaldo (89° Casemiro).

    Allenatore: Zidane.

    Arbitro: Kralovec.

    Ammoniti: Varane (R), Sergio Ramos (R)

     

    Nell’altra gara di serata il Wolfsburg, trascinato da Draxler autore di una doppietta, ha espugnato per 3-2 il campo del Gent che, sotto 3-0, ha limitato i danni nel finale.

    GENT – WOLFSBURG 2-3 (44°, 54° Draxler (W), 60° Kruse (W), 80° Kums (G), 89° COulibaly (G))

  • Morata gela il Bernabeu, la Juve vola in finale di Champions

    Morata gela il Bernabeu, la Juve vola in finale di Champions

    Morata, proprio lui, come ha gridato in telecronaca Sandro Piccinini. Il prodotto della Cantera del Real Madrid con un gol al 57° ha gelato il Santiago Bernabeu andando a trovare il gol del pareggio che alla fine è valso l’accesso alla finale di Champions League per la Juventus.

    Eppure la gara si era messa molto bene per le Merengues che avevano sfruttato una sciocchezza di Chiellini, fallo da rigore su James Rodriguez, trasformato da Ronaldo al 22°. Gli uomini di Ancelotti ci hanno provato ma non sono riusciti a superare il muro eretto dalla Juve.

    La gioia dei calciatori della Juventus | Foto Twitter
    La gioia dei calciatori della Juventus | Foto Twitter

    Il sogno bianconero continua, la grande stagione di Massimiliano Allegri, accolto malissimo ma ora trasformato in eroe, non finisce qua. C’è un sogno ancora vivo e certamente i bianconeri, giocatori e tifosi, non vorranno svegliarsi. Ora tutti a Berlino dove ci sarà da tentare un’altra impresa contro i temibili catalani.

    Veniamo al racconto della gara.

    Ancelotti recupera Benzema e lo schiera nel trio delle meraviglie con Bale e Cristiano Ronaldo. Sergio Ramos torna al centro della difesa mentre a metà campo giocano Isco, Kroos e James Rodriguez.

    Allegri risponde con lo stesso 4-3-1-2 dell’andata fatta eccezione per Pogba che gioca dal primo minuto al posto di Sturaro.

    Si parte in un clima bollente, con il Real che cerca di premere subito sull’acceleratore ma la Juventus è pronta a ripartire. Nei primi 10 minuti si segnala una buona chance per Benzema che spara alto ed una buona Juve in possesso palla. Passano i minuti e le merengues provano a crescere creando un pericolo su punizione con Cr7, risponde Vidal con un rasoterra che impegna Casillas. Al 20° un siluro di Bale dalla lunga distanza costringe Buffon al miracolo, ma è un assedio Real, la Juve è troppo schiacciata. Al 22° Chiellini commette un’ingenuità causando un calcio di rigore su James Rodriguez, dal dischetto Ronaldo non fallisce. Il gol carica ancora di più il Real che sfiora il raddoppio con un contropiede 3 contro 2, salva Vidal. La Juve però, dopo alcuni minuti di shock, tenta di tornare a fare la gara non riuscendo ad impegnare mai Casillas. Ronaldo al 41° e Benzema un minuto dopo sfiorano il raddoppio. Il primo tempo si chiude con i Blancos avanti per 1-0.

    La non esultanza di Morata | Foto Twitter
    La non esultanza di Morata | Foto Twitter

    Si riparte per il secondo tempo senza sostituzioni. I Bianconeri cercano di dare quel qualcosa in più ed una conclusione di Marchisio spaventa Casillas. Il Real risponde con un tiro al volo di Marcelo, fuori di poco. Al 57° la Juventus pareggia, Pogba fa una sponda di testa per Morata che calcia di controbalzo battendo Casillas. Le Merengues reagiscono e al 63° con Bale sfiorano di un niente il nuovo vantaggio. Al 69° Marchisio ha il colpo del ko ma Casillas si supera con un grande intervento. La gara si mantiene vivacissima e Bale di testa da due passi non trova il gol. La partita è elettrica, il Real ci prova, la Juve tiene e risponde in ripartenza e al 88° Pogba costringe Casillas ad un’altra gran parata. I minuti trascorrono, la Juventus tiene, arriva il fischio finale, il sogno continua, i bianconeri di Max Allegri volano a Berlino per sfidare gli alieni del Barcellona.

     

    REAL MADRID – JUVENTUS 1-1 (22° rig. C.Ronaldo (R), 57° Morata (J))

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Marcelo, Varane, Sergio Ramos, Carvajal; James Rodriguez, Kroos, Isco; Bale, Benzema (66° Hernandez), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Ancelotti.

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo (79° Barzagli), Pogba (88° Pereyra); Vidal; Tevez, Morata (84° llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: Isco (R), James Rodriguez (R), Tevez (J), Lichtsteiner (J)

  • Morata-Tevez e la Juve può sognare ancora Berlino

    Morata-Tevez e la Juve può sognare ancora Berlino

    Una grandissima Juventus porta a casa il primo atto nella semifinale di Champions League contro il Real Madrid. 

    Un 2-1 fatto di grande forza, di sofferenza a tratti ma anche da ottime giocate. Morata cecchino nei primissimi minuti, una difesa praticamente perfetta, fatta eccezione per un paio di disattenzioni costate il gol di Ronaldo e la traversa di James, un Tevez sempre pronto al momento giusto ma anche uno Sturaro davvero impressionante per essere praticamente al debutto in Champions.

    Carlos Tevez | Foto Twitter
    Carlos Tevez | Foto Twitter

    Il Real di Carlo Ancelotti ha dimostrato tanti difetti nella fase difensiva, ha sfruttato i suoi campioni, James e Cr7, per trovare il momentaneo pari ma nella ripresa ha provato a schiacciare i bianconeri ma non ha quasi mai preoccupato Buffon. 

    Al ritorno per i ragazzi di Max Allegri sarà durissima, al Bernabeu non sarà per niente facile ma una Juve così può continuare a sognare di andare a Berlino.

     

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri stupisce non per la scelta del modulo, utilizza infatti il 4-3-1-2, previsto alla vigilia, ma bensì per la scelta di schierare Sturaro al posto di Pereyra con Vidal che va a fare il trequartista.

    Ancelotti in sostanza conferma sia uomini che modulo previsto alla vigilia, un 4-4-2 con Sergio Ramos spostato a centrocampo. Coppia d’attacco Bale-Cristiano Ronaldo.

    Pronti via e dopo solo un minuto, da un rinvio errato di Casillas, arriva una chance per Vidal che però tarda a calciare e viene fermato. La Juve pare aggressiva ma un errore di Pirlo lancia Bale, Bonucci prende il giallo per fermarlo. Morata con il pallonetto fa le prove per il gol che arriva dopo pochi minuti, tiro di Tevez, Casillas non trattiene e Morata spinge in gol. Il Real reagisce e al 12° un missile di Kroos è deviato in corner da Buffon. Come da logica le Merengues si riversano in avanti ma i bianconeri con un ottimo Sturaro si creano altre potenziali palle gol. Al 27°, dopo una chance sprecata da Lichtsteiner, il Real trova il pari con una bella giocata di James Rodriguez che mette sulla testa di Cristiano Ronaldo un pallone da spingere in porta. A questo punto il Real Madrid allenta un po’ la presa e la Juventus torna a farsi vedere con un bel tiro di Marchisio, fuori di poco. Al 41° Buffon può ringraziare la traversa, dopo una bella azione di squadra il colpo di testa di Rodriguez si stampa sulla traversa. Non succede molto altro, il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte e la Juventus mostra il pressing visto nei primi minuti del primo tempo. Il Real regge piuttosto agevolmente l’inizio aggressivo dei padroni di casa e cerca di costruire. Al 57° però la Juventus si conquista un rigore per un fallo di Carvajal, misteriosamente nemmeno ammonito, su Tevez, l’Apache è freddo e trasforma. Il gol stordisce i blancos e dopo poco più di un minuto una bella azione di Evra fa tremare la difesa di Ancelotti, Pepe salva in corner. Passano i minuti e la pressione del Real si fa sempre più intensa ed asfissiante. L’occasione ghiotta però capita a Llorente al 87°, il navarro salta anche Casillas ma deve allargarsi, mette palla in mezzo ma Vidal viene chiuso. Nel finale è più la Juve a sfiorare il terzo gol che il Real al pari. Non accade altro, finisce allo Juventus Stadium, la semifinale d’andata va alla Juventus. 

     

    JUVENTUS – REAL MADRID 2-1 (8° Morata (J), 27° Ronaldo (R), 57° rig. Tevez (J))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Sturaro (64° Barzagli); Vidal; Tevez (86° Pereyra), Morata (78° Llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Real Madrid (4-4-2): Casillas; Carvajal, Pepe, Varane, Marcelo; Rodriguez, Kroos, Ramos, Isco (63° Hernandez); Ronaldo, Bale (86° Jesè).

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Atkinson.

    Ammoniti: Bonucci (J), Tevez (J), Carvajal (R), Rodriguez (R), Chiellini (J)

  • Lo Schalke spaventa il Real Madrid, tutto facile per il Porto

    Lo Schalke spaventa il Real Madrid, tutto facile per il Porto

    Nelle prime due gare del ritorno degli ottavi di Champions League, visti i risultati dell’andata, ci si aspettava una passeggiata nella gara del Bernabeu e grande equilibrio nella sfida di Oporto. In realtà si è verificato esattamente il contrario.

    Il Porto infatti ha sbriciolato le resistenze del Basilea andando a vincere agevolmente per 4-0.

    Il Real Madrid invece è andato due volte sotto, ha ribaltato la situazione portandosi sul 3-2, grazie ad una doppietta di Ronaldo e ad un gol di Benzema, ma ha subito il cuore dello Schalke che non ha mollato mai e che al 84° ha trovato il gol del vantaggio sul 4-3 ed ha messo paura ai blancos, se fosse arrivato il 5°, per la squadra di Ancelotti ci sarebbe stata una clamorosa eliminazione.

    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter

    Veniamo al racconto delle due gare.

    PORTO – BASILEA 

    Tutto semplice per il Porto che sblocca subito la gara con una punizione capolavoro di Brahimi al 14°. Il Basilea non riesce a reagire e ad inizio ripresa incassa un paio di colpi che lo mandano al tappeto. Al 47° Herrera trova il tiro dal limite che vale il raddoppio. Passano meno di dieci minuti e ci pensa Casemiro con un calcio di punizione violento e preciso per il 3-0. Gli svizzeri abbozzano una mezza reazione ma incassano la rete di Aboubakar, che completa il poker, al minuto 75. I portoghesi accedono ai quarti di finale e si candidano a mina vagante del torneo.

    Porto – Basilea 4-0 (14° Brahimi, 47° Herrera, 56° Casemiro, 75° Aboubakar)

    Porto (4-3-3): Fabiano; Danilo (22° Martins Indi), Maicon, Marcano, Alex Sandro; Evandro (79° Quaresma), Casemiro, Herrera; Tello, Aboubakar, Brahimi (73° Ruben Neves).

    Basilea (4-3-3): Vaclik; Xhaka, Schar (58° Embolo), Samuel, Safari; Frei (63° Kakitani), Elneny, Zuffi; Gonzalez, Gashi (77° Kallà), Streller.

     

    REAL MADRID – SCHALKE

    Partita folle quella andata in scena al Santiago Bernabeu. Lo Schalke, che partiva dalla sconfitta casalinga per 2-0 dell’andata, ha messo in campo il cuore, ha dato tutto ed ha sfiorato il colpaccio. Il Real si è qualificato ma è uscito tra i fischi. Partenza super dello Schalke che al 20° trova il vantaggio con Fuchs che calcia piuttosto libero battendo un incerto Casillas. La reazione del Real è immediata e Ronaldo di testa al 25° trova il pari. I tedeschi non mollano e al 40°, dopo una serie di occasioni non concretizzate, con Huntelaar ritrovano il vantaggio che anche stavolta dura solo 5 minuti perchè sempre Ronaldo e sempre di testa, al 45°, riporta le merengues sul 2-2. La ripresa si apre con il vantaggio del Real Madrid firmato da Benzema. Tutto finito?Assolutamente no, perché Sané al 57° con un bel tiro a giro batte Casillas e riporta tutto in parità. L’equilibrio regna, i tedeschi sembrano arrendersi ma ritrovano energie al 84° quando Huntelaar trova il gol che da speranze e riaccende il finale. Ultimi minuti di pura passione blancos con Casillas che salva su Sané e porta i suoi ai quarti di finale.

    Real Madrid – Schalke 3-4 (20° Fuchs (S), 25°, 45° Cristiano Ronado (R), 40°, 84° Huntelaar (S), 52° Benzema (R), 57° Sané (S))

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Arbeloa (83° Nacho), Varane, Pepe, Coentrão (58° Marcelo); Khedira (58° Modric), Kroos, Isco; Bale, Ronaldo, Benzema.

    Schalke (4-4-2): Wellenreuther; Howedes, Matip, Nastasic, Fuchs; Hoger (57° Goretzka), Meyer, Barnetta (81° Uchida), Neustadter; Huntelaar, Choupo Moting (29° Sané)

     

  • Cristiano Ronaldo, festa da 400 mila Euro.

    Cristiano Ronaldo, festa da 400 mila Euro.

    Ormai le abbiamo viste tutte, dalle ville in fase di costruzione ai tradimenti sui social ma la sensazione è che dovremo ancora vederne di manifestazioni egocentriche da parte dei calciatori famosi, così ecco in questi giorni uscire la notizia della principesca festa di compleanno voluta da Cristiano Ronaldo.

    Il calciatore del Real Madrid non poteva esimersi dall’organizzare per i suoi 30 anni una festa degna della sua grandezza ed un evento che rimanesse nella storia così come lui vuole rimanere indelebilmente in quella del calcio. Una festa costata ben 400 mila Euro che poi se andiamo a vedere sono solo spiccioli per una persona che all’anno solo dal Real Madrid, sponsor esclusi, percepisce 15 milioni di Euro.

    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter
    Le banconote personalizzate per i tavoli da gioco | Foto Twitter
    Le banconote personalizzate per i tavoli da gioco | Foto Twitter

    Ma come ha fatto a spendere una cifra del genere per una festa di compleanno? Beh, intanto ha affittato un intero locale per VIP, La Finca a Pozuelo de Alarcon, poi ha preteso ed ottenuto l’ingaggio del cantante colombiano Kevin Roldan che ha intrattenuto i 160 invitati con una serata musicale ed un karaoke durato tutta la notte. Ma non è tutto qui, oltre all’evento musicale Ronaldo ha fatto imbastire i saloni del locale con tavoli da gioco, dove gli ospiti potevano divertirsi giocando ai tavoli, con banconote fatte stampare personalizzate da cinque dollari. Nelle banconote erano impressi poi la data del compleanno 5 febbraio e al centro un grosso trenta, la sua età appunto.

    Tutto qui? Assolutamente no, perché ovviamente c’è poi il menù per il cenone, scelto direttamente da lui che prevedeva caviale, pesce, aragoste e filetti di carne prelibata accompagnati dal miglior vino esistente come il bianco Rias Baixas “Sanamaro 2012” (135 Euro a bottiglia), o il rosso Ribeira del Duero “Unico Vega Sicilia” (235 Euro a bottiglia) e poi lo champagne “Louis Roederer Cristal” da 160 Euro a bottiglia.

    Festa incredibile alla quale pare si siano divertiti tutti e ne siano rimasti estasiati, un po’ meno i tifosi delle merengues che hanno trovato di cattivo gusto tutto questo sfarzo e divertimento avvenuto subito solo poche ore dopo la pesante sconfitta per 4-0 nel derby contro l’Atletico di Simeone.

  • Cristiano Ronaldo fa suo il Pallone d’Oro

    Cristiano Ronaldo fa suo il Pallone d’Oro

    Era il favorito della vigilia, tutti davano per certo il suo successo e così è stato, a conquistare il Pallone d’Oro 2014 è stato il portoghese del Real Madrid Cristiano Ronaldo.

    Cr7 conquista così il suo terzo pallone d’Oro andando ad eguagliare veri e propri miti del calibro di Michel Platini, Johann Cruijff e Marco Van Basten e avvicinandosi al suo storico rivale Leo Messi.

    Cristiano Ronaldo ed il Pallone d'Oro | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo ed il Pallone d’Oro | Foto Twitter

    Ronaldo che nella scorsa stagione ha alzato al cielo la Champions League con il suo Real Madrid, ha segnato 61 gol nell’anno solare, di cui 17 nella massima competizione europea, che hanno sicuramente pesato nel giudizio finale.

     

    Il portoghese ha ottenuto oltre il 37% dei voti, al secondo posto si è piazzato Leo Messi che ha surclassato di pochissimo il portiere del Bayern Monaco e della nazionale tedesca campione del mondo Manuel Neuer.

     

    Nel suo discorso di ringraziamento Cristiano Ronaldo ha voluto nominare la famiglia, l’allenatore i compagni di squadra, il presidente ed ha voluto far capire che è sempre più agguerrito per cercare di conquistare il trofeo anche nella prossima stagione ed agganciare Messi.

    La Germania, delusa dal 3° posto di Neuer ha avuto di che consolarsi portando a casa altri 3 premi: il pallone d’oro femminile con Nadine Kessler del Wolfsburg, toccante il suo ricordo di Junior Malanda giovane del Wolfsburg maschile morto sabato in un incidente stradale,  che ha battuto Wambach e Marta, e quello degli allenatori al maschile Joachim Low, sconfitti Ancelotti e Simeone, e per il femminile Ralf Kellermann.

    Il Puskas Award per il titolo del gol più bello dell’anno se lo giocavano James Rodriguez, Robin Van Persie e Stephanie Roche. A vincere è stato il colombiano Rodriguez grazie al gioiello realizzato negli ottavi di finale del mondiale brasiliano contro l’Uruguay.

    Un vero e proprio super team è l’undici selezionato come miglior squadra dell’anno: Neuer tra i pali, linea difensiva formata da Lahm, Thiago Silva, David Luiz e Sergio Ramos, a centrocampo un trio composto da Iniesta, Kroos e Di Maria ed un tridente d’attacco stellare, Messi, Cristiano Ronaldo e Robben. 

     

     

  • Rimonta Real sul Barça, El Clasico è Blanco

    Rimonta Real sul Barça, El Clasico è Blanco

    El Clasico va al Real Madrid, le Merengues di Carlo Ancelotti, grazie ad un secondo tempo praticamente perfetto riescono a compiere il  sorpasso sul Barcellona di Luis Enrique che era stato illuso dal vantaggio nei primi minuti siglato da Neymar.

    La sfida tra Real e Barcellona promette sempre spettacolo ed anche quest’anno il match disputatosi al Bernabeu non ha tradito attese ed aspettative e ad uscirne vincitore è stato il tecnico italiano, che dopo lo stentato inizio ha saputo costruire un Real compatto, solido e vincente.

    Per quanto riguarda le formazioni Ancelotti è costretto a rinunciare a Bale e schiera il suo Madrid con un 4-4-2 dove James Rodriguez ed Isco ricoprono i ruoli di esterni con Cristiano Ronaldo e Benzema in attacco.

    Luis Enrique risponde con il 4-3-3 che vede il debutto di Suarez, dopo la squalifica per il morso a Chiellini, nel tridente offensivo, insieme a Messi e Neymar. Mascherano si posiziona al centro della difesa accanto a Pique con Mathieu che si sposta sulla fascia.

    Neanche il tempo di studiarsi che il Barça passa in vantaggio: 4° minuto, lancio di Suarez per Neymar che controlla, e poi entrato in area batte Casillas con un tiro sul palo lungo. La reazione del Real è veemente ed i Blancos impegnano la retroguardia dei blaugrana che tengono ed anzi avrebbero anche la palla per raddoppiare ma Casillas sfodera una gran parata su Messi. Al 35° però il Real trova il gol del pareggio: cross basso di Marcelo, Pique va in scivolata e tocca col braccio, è rigore che Ronaldo trasforma. Si va al riposo sul 1-1.

    La Gioia dei calciatori del Real Madrid
    La Gioia dei calciatori del Real Madrid

    Nella ripresa, parte forte il Real Madrid che dopo 6 minuti trova il vantaggio con Pepe che svetta di testa ed impatta un corner calciato da Kroos. Al 61° pasticcio del Barcellona ed i Blancos ne approfittano subito con una ripartenza micidiale che vede Isco toccare per Cr7 che serve James Rodriguez, il colombiano è geniale nel tocco che permette a Benzema di battere Bravo per il 3-1. Il Barcellona accusa il colpo e sostanzialmente non riesce più a reagire ed i padroni di casa gestiscono sino al fischio finale che fa esplodere di gioia il Bernabeu.

     

     

    REAL MADRID – BARCELLONA 3-1 (4° Neymar (B), 35° rig. Ronaldo (R), 51° Pepe (R), 61° Benzema (R))

    Real Madrid (4-4-2): Casillas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; James Rodriguez, Modric (89° Arbeloa), Kroos, Isco (83° Illarramendi); Benzema (86° Khedira), Cristiano Ronaldo

    Allenatore: Ancelotti.

    Barcellona (4-3-3): Bravo; Mathieu, Mascherano, Pique, Dani Alves; Xavi (60° Rakitic), Busquet, Iniesta (72° Sergi Roberto); Suarez (69° Pedro), Messi, Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Messi (B), Neymar (B), Pique (B), Iniesta (B), Carvajal (R), Ronaldo (R).

     

  • Campionati esteri: frenata Barcellona, vetta solitaria per l’Olympique Marsiglia

    Campionati esteri: frenata Barcellona, vetta solitaria per l’Olympique Marsiglia

    Non solo la Seria A ha disputato il turno infrasettimanale, anche in altri campionati esteri si è giocato in questi tre giorni.

    Gerard Pique
    Gerard Pique

    Nella 5° Giornata di Liga il Real Madrid ha dimostrato di esser ufficialmente guarito dalla crisi d’inizio stagione e nonostante lo svantaggio iniziale, ha demolito per 5-1, strepitoso Poker per Cristiano Ronaldo, al Bernabeu l’Elche. 

    Clamoroso invece a Malaga, il Barcellona frena ed incappa nel primo stop stagionale. I padroni di casa riescono ad imporro lo 0-0 al Barça di Luis Enrique.

    Del rallentamento dei catalani ne approfittano subito Siviglia e Valencia che sconfiggendo rispettivamente 1-0 la Real Sociedad e 3-0 il Cordoba, raggiungono quota 13 andando a formare un terzetto con i blaugrana in testa alla classifica.

    Si avvicina al primo posto anche l’Atletico di Simeone che batte uno a zero in trasferta l’Almeria e si porta a soli due punti dal primo posto. Continua invece la crisi dell’Athletic Bilbao che contro il Rayo Vallecano, incassa la 4° sconfitta su 5 gare.

     

    RISULTATI 5° GIORNATA

    Real Madrid-Elche 5-1 (15° rig. Albacar (E), 20° Bale (R), 28° rig., 32°, 80° rig. 92° C. Ronaldo (R))

    Celta Vigo-Deportivo La Coruna 2-1 (4° Nolito (C), 55° Cuenca (D), 72° Larrivey (C))

    Almeria-Atlético Madrid 0-1 (60° Miranda)

    Eibar-Villarreal 1-1 (8° Arruabarrena (E), 71° Moreno (V))

    Rayo Vallecano-Athletic Bilbao 2-1 (20° Aduriz (A), 39°, 89° Leo Baptistao (R))

    Granada-Levante 0-1 (46° Garcia)

    Malaga-Barcellona 0-0

    Siviglia-Real Sociedad 1-0 (18° Deulofeu)

    Espanyol-Getafe 2-0 (65° Garcia, 83° Stuani)

    Valencia-Cordoba 3-0 (22° Paco Alcacer, 26° Gaya, 73° Feghouli)

     

    CLASSIFICA DOPO 5° GIORNATE

    Barcellona, Valencia e Siviglia 13, Atletico Madrid 11, Real Madrid e Celta Vigo 9, Villarreal e Granada 8, Eibar 7, Malaga 6, Espanyol, Almeria e Rayo Vallecano 5, Real Sociedad, Deportivo La Coruna, Elche e Levante 4, Atheltic Bilbao e Getafe 3, Cordoba 2.

    Pierre Andre Gignac
    Pierre Andre Gignac

     

     

    In Ligue 1 la 7° giornata ha visto protagonista l’Olympique Marsiglia di Marcelo Bielsa che si scatena, strapazza per 5-0 in trasferta, doppiette di Gignac ed Ayew, il Reims ed approfittando del pareggio per 1-1 tra le altre due ex capoliste, Bordeaux e St. Etienne, si ritrova a comandare il massimo campionato francese.

     

     

    Il Psg non sta certo a guardare ed infila un bel successo in casa del Caen per 2-0. Brutta frenata per il Lille che cade per 1-0 sul campo del Nizza.

     

     

     

    Il Monaco sembra aver infilato la strada giusta e con un gol in pieno recupero sul campo del Montpellier conquista la seconda vittoria consecutiva che l’allontana dalle zone pericolose.

    Sul fondo classifica importante vittoria, la prima stagionale, dell’Evian che torna ad avvicinarsi alle concorrenti per la salvezza.

     

    RISULTATI 7° GIORNATA

    Reims-Marsiglia 0-5 (8°, 20° Gignac, 52°, 59° Ayew, 74° Imbula)

    Rennes-Tolosa 0-3 (43° Pesic, 57° Doumbia, 62° Ben Yedder)

    Bastia-Nantes 0-0

    Evian-Lens 2-1 (10° Wass (E), 30° Mensah (E), 55° Touzghar (L))

    Guingamp-Metz 0-1 (24° Bussmann)

    Lione-Lorient 4-0 (5° Lacazette, 39°, 68° Fekir, 50° Njie)

    Montpellier-Monaco 0-1 (93° Germain)

    Nizza-Lille 1-0 (41° Bodmer)

    Caen-Psg 0-2 (18° Lucas, 56° Marquinhos)

    St. Etienne-Bordeaux 1-1 (31° Van Wolfswinkel (S), 39° Tiago Llori (B))

     

    CLASSIFICA DOPO 7 GIORNATE

    Olympique Marsiglia 16, Bordeaux e St. Etienne 14, Psg 13, Lille 12, Metz e Nantes 11, Lione, Montpellier, Tolosa, Monaco e Nizza 10, Rennes 8, Caen, Lens, Bastia, Lorient e Reims 7, Guingamp 6, Evian 4