Tag: cristiano ronaldo

  • Real Madrid – Cska Mosca, Mourinho vede i quarti di Champions

    Real Madrid – Cska Mosca, Mourinho vede i quarti di Champions

    Non dovrebbe avere problemi stasera il Real Madrid di Josè Mourinho a passare il turno e ad accedere ai quarti di finale di Champions League. E’ vero che si parte dall’1-1 dell’andata maturato allo stadio Luzhniky nella trasferta moscovita ma le merengues, lanciate ormai verso la conquista della Liga, difficilmente concedono all’avversario quando si tratta di calcare l’erbetta del Bernabeu. Difficoltà resa ancor più evidente dal fatto che il Cska non è propriamente una squadra da trasferta dando il meglio di sè quando si tratta di giocare tra le mura amiche. E l’1-1 dell’andata testimonia proprio questa osticità dei russi.

    Mourinho potrà contare sulla sua stella più brillante della squadra, quel Cristiano Ronaldo sogno proibito di Berlusconi; il portoghese nella conferenza stampa alla vigilia ha però svegliato bruscamente il presidente rossonero facendo sapere di non essere interessato ad un eventuale trasferimento al Milan nè tantomeno nella nostra Serie A, campionato che, come lui stesso afferma, non lo affascina. CR7 finalmente intravede la possibilità di vincere qualcosa di importante a livello europeo, ragion per cui cercherà di non sbagliare approccio per trascinare il Real a gustarsi poi i sorteggi per i quarti venerdì a Nyon.

    Jose Mourinho © JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images

    Oltre a Ronaldo, a sostegno di Benzema, ci saranno Ozil e Kakà che sembra aver trovato una certa continuità di rendimento dopo le ultime difficili stagioni. In mediana spazio a Khedira e alla geometria di Xabi Alonso, Sergio Ramos, i cui screzi con lo Special One sembrano ormai superati, affiancherà Pepe al centro della difesa per lasciare la fascia destra ad Arbeloa; a sinistra giocherà Marcelo, indisponibili Fabio Coentrao e Di Maria.

    I moscoviti di Slutski sicuramente non arriveranno al Bernabeu già da sconfitti; il Cska se la giocherà fino in fondo cercando di approfittare del minimo errore che concederà il Real. Da tenere d’occhio Dzagoev, richiestissimo e seguito da diversi club europei, Oliseh e Doumbia saranno i due attaccanti incaricati per scardinare la difesa merengues, i fratelli Berezutski prenderanno posto in difesa con Ignashevich; solo panchina per il giapponese Honda e il ceco Necid.

    PROBABILI FORMAZIONI REAL MADRID – CSKA MOSCA

    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso; Ozil, Kakà, Cristiano Ronaldo; Benzema.
    Panchina: Adan, Albiol, Varane, L. Diarra, Granero, Sahin, Higuain.
    Allenatore: Mourinho.

    CSKA MOSCA (4-4-2): Chepchugov; A. Berezutski, Ignashevich, V. Berezutski, Schennikov; Dzagoev, Mamaev, Wernbloom, Musa; Oliseh, Doumbia.
    Panchina: Akinfeev, Semberas, Honda, Cauna, Aldonin, Tosic, Necid.
    Allenatore: Slutski.

  • Milan, Berlusconi sogna Ronaldo. Ibrahimovic al Real Madrid?

    Milan, Berlusconi sogna Ronaldo. Ibrahimovic al Real Madrid?

    Cristiano Ronaldo al Milan con Pato, il sogno di Berlusconi. Anche ieri, al termine del successo casalingo contro il Lecce, non è mancato il riferimento all’asso portoghese del Real Madrid, per il quale evidentemente c’è qualcosa di più che una semplice stima professionale. Qualcuno diceva che i sogni son desideri, volendo scomodare la massima autorità della psicanalisi. Altri hanno reso tale affermazione meno romantica e più esplicita, volere è potere. Bene, fin qui tutto semplice. Berlusconi vuole Ronaldo, CR7 sarà a Milanello la prossima stagione. Alt, ma questo è fantacalcio. Certo che Ibra però..

    SENZA PUDORE – In tempi non sospetti il patron rossonero aveva rivelato al grande pubblico ciò che lo ossessiona nelle notti di Arcore. E come una sorpresa dentro l’uovo di Pasqua ecco il nome del più insospettabile, Cristiano Ronaldo. Ultimamente il Blancos aleggia tra le stanze del centro sportivo rossonero, almeno quelle che non hanno subito i lavori di ristrutturazione dall’Allegri muratore. Il primo d’aprile è relativamente lontano, ma quello che più colpisce in tutta la vicenda è il fatto che a esporsi sia il presidente in prima persona. Semplice esca per la prossima campagna d’abbonamenti oppure un interesse concreto?

    cristiano ronaldo | © CRISTINA QUICLER/AFP/Getty Images

    IL DIO DENARO – Se tre indizi fanno una prova, Ronaldo non vestirà la maglia rossonera, almeno non in un prossimo futuro. Il cartellino del giocatore fuori portata anche per un club come il City, uno stipendio stellare da 9,5 milioni di euro all’anno (19 milioni lordi), e la militanza nel club più prestigioso al mondo, il massimo per ogni calciatore. I primi due ostacoli hanno come comune denominatore il dio denaro, mentre per il terzo il Milan può ancora dire la sua, anche perché rimane il club che nella storia ha vinto il maggior numero di trofei a livello europeo. Sebbene appare altamente improbabile che Ronaldo non vinca nulla nemmeno quest’anno (la Liga è ormai tra le mani del Real), lo stesso Perez dovrebbe essere convinto a suon di milioni per lasciar andare via il suo campione più rappresentativa, e il Milan al momento non sembra garantire quelle condizioni economiche che possano far vacillare il numero uno dei Blancos.

    SCAMBIO POSSIBILE? – Dalla loro i rossoneri hanno un importante asso nella manica capace di sbaragliare le carte in tavolo, quel Zlatan Ibrahimovic che a Madrid ritroverebbe il suo grande estimatore, Jose Mourinho. L’attaccante del Milan negli ultimi tempi sta lanciando dei messaggi più o meno espliciti alla dirigenza di Via Turati, tenendo un comportamento già noto ai suoi ex tifosi dell’Inter. Nonostante le smentite di rito, le dichiarazioni bomba dello svedese dirette ad Allegri dopo il match di Londra non sono passate inosservate, e ricordano da vicino i battibecchi avuti con Mancini all’epoca della sua avventura nerazzurra. Oltre al “mal di pancia” del girone d’andata, è da registrare anche la richiesta di aumento contrattuale avanzata dall’agente Raiola all’ad Galliani, classica strategia che lascia intravedere nubi sparse all’orizzonte del cielo rossonero. Allo stato attuale uno scambio Ronaldo-Ibrahimovic pare più vicino alla fantascienza rispetto alla realtà, ma nel calcio si sa, nulla può essere dato per scontato.

  • Champions League, Messi divino. L’Apoel sogna

    Champions League, Messi divino. L’Apoel sogna

    La serata di Champions League ci consegna un Messi da sballo, con il pokerissimo rifilato ai tedeschi del Leverkusen, travolti 7-0 dal Barcellona. Mentre Leo entrava nella leggenda, in un’isola del Mediterraneo si stava scrivendo l’ennesima pagina della favola Apoel, con i ciprioti che accedono ai quarti di finale eliminando i francesi del Lione ai calci di rigore.

    I media di tutta Europa hanno celebrato la storica giornata di ieri, dando ampio risalto alle 5 reti della Pulce. Per lui gli aggettivi sono ormai finiti, e si è costretti a ricorrere alla sfera trascendentale per descriverlo. Se il calciatore del Barcellona rappresenta la fantascienza, i ciprioti sono ufficialmente il miracolo sportivo di questa stagione.

    MINIERI(A) MESSI: Forse lo stesso Camp Nou non era abituato a vedere un Messi così. E’ stata già definita come la manita de Dios, cinque gol che i fan della squadra catalana e tutti gli appassionati di calcio ricorderanno a lungo. Gli altri giocavano a calcio, lui a un certo punto si è stufato e ha scelto di cambiare sport, facendolo in modo sublime. Messi come Minieri? Si, però a differenza del campione italiano di poker, il blaugrana non ha rivali al tavolo di gioco.

    TWITTER SI INCHINA – Il social network del momento rende onore al fenomeno Messi. Su tutti spicca il cinguettio dell’inglese Rooney, secondo il quale non ci sono più dubbi ormai, “the best ever”. L’attaccante dei Red Devils ha già avuto la (s)fortuna di incontrare la Pulce in due finali di Champions, banale ricordare come è finita. Agli elogi di Rooney si uniscono anche quelli del colombiano Falcao, attaccante dell’Atletico (capocannoniere dell’Europa League con la maglia del Porto l’anno scorso), del Citizen Nigel De Jong e dell’ex Pallone d’oro Michael Owen.

    IBRA WHO? – A proposito di Pallone d’oro, torna di strettissima attualità la candidatura di Ibrahimovic lanciata nei giorni scorsi da Massimiliano Allegri e lo stesso Presidente del Milan Silvio Berlusconi. Dopo ieri forse nessuno riuscirà ad azzardare tanto, piuttosto si dovrebbe iniziare a pensare di inaugurare una sorta di Pallone d’oro Two, al quale possono aspirare giocatori che non possiedano all’interno del loro corpo frammenti di divino, fino a quando Messi calcherà i campi di gioco. Ibrahimovic oggi, Ronaldo ieri e domani, perché il portoghese ha già dovuto subire l’umiliazione di vedere il “collega” rivale superarlo negli anni scorsi, e corre il concreto pericolo di essere l’eterno secondo anche nel futuro prossimo.

    lionel messi | © LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    GUARDIOLA RINGRAZIA – E’ un Guardiola estasiato, quasi incredulo, quello che si presenta ai microfoni nel post-partita. Dopo una carrellata di tutti i migliori calciatori della storia, iniziando da Di Stefano per continuare con Cruyff e Maradona (senza dimenticare Pelè ndr), il tecnico blaugrana arriva a Messi, “il migliore”. Una vera e propria investitura da parte di Guardiola, che esprime la propria gratitudine ai piani celesti per aver potuto allenare un calciatore del suo genere, semplicemente unico.

    GLI EROI DI CIPRO – L’Apoel è ai quarti di finale di Champions League. No, non è il primo d’Aprile. Ciò che sembrava irrealizzabile, un’utopia, è quanto di più concreto possa esserci. All’interno delle palline che verranno estratte a Nyon ci sarà anche quella che conterrà il nome dell’Apoel Nicosia. Da Cipro con furore, volendo costruire un ipotetico ponte che dal Mediterraneo arriva fino ad Hollywood, la città dove si costruiscono i sogni. Nessuno sa ancora se l’avventura dell’Apoel si fermerà ai quarti o proseguirà oltre, in ogni caso ci sono ottime possibilità che i ciprioti trasformino il 7 marzo in festa nazionale.

    LIONE, GIUSTIZIA E’ FATTA? – La domanda è lecita, in Olanda non avrebbero dubbi su cosa rispondere. La sconfitta ai calci di rigore contro l’Apoel brucia ancora, e in molti sono convinti che la giustizia divina sia intervenuta ieri sera per eliminare i galletti. I calciatori dell’Ajax non hanno dimenticato il modo in cui sono stati estromessi prima di Natale dal girone eliminatorio, quando nell’ultima giornata il Lione colse un sorprendente quanto poco limpido 7-1 contro la Dinamo Zagabria, l’unico risultato con cui i francesi potevano accedere agli ottavi eliminando i lancieri, quest’ultimi sconfitti 3-0 dal Real Madrid in maniera rocambolesca (2 gol annullati agli olandesi per fuorigioco inesistenti). Anche questa sarà una storia da raccontare alle future generazioni di Cipro.

  • Ibrahimovic da Pallone d’oro? Allegri non ha dubbi

    Ibrahimovic da Pallone d’oro? Allegri non ha dubbi

    Dopo la tripletta al Palermo sabato scorso, Zlatan Ibrahimovic è l’uomo copertina della Serie A. L’attaccante del Milan sta vivendo una stagione da record, e per Allegri lo svedese merita di vincere il Pallone d’oro. Il ruolino di marcia in campionato è sotto l’occhio di tutti, così come i limiti mostrati contro le cosiddette “grandi”. Se Ibra è davvero intenzionato a superare Messi e Ronaldo nella corsa al trofeo più ambito dai calciatori, dovrà disputare la fase finale della Champions League da protagonista, senza dimenticare che fra meno di 4 mesi c’è un Europeo da giocare.

    PADRONE DELLA SERIE A – Ibrahimovic è il padrone incontrastato della Serie A da più di un lustro. Da quando è sbarcato alla Juventus nella stagione 2004-2005, non ha fatto altro che aggiudicarsi il campionato ogni qual volta iniziava un nuovo anno. E’ successo anche nel recente passato con il Milan, che arrivavano da un digiuno di 7 anni. Quest’anno è davvero incontenibile. Su 28 presenze totali ha realizzato 25 gol, una media da Messi e Ronaldo per intenderci (con quest’ultimi favoriti perché la Liga al momento non è paragonabile in alcun modo alla massima serie italiana). Dei 25 gol totali, Ibra ne ha messo a segno 18 su 20 presenze in campionato, mentre in Champions League ha avuto al momento un percorso netto (5 gol fatti in 5 partite). Completano lo score il gol nella Supercoppa Italiana di quest’estate e la rete in Coppa Italia contro il Novara.

    zlatan ibrahimovic | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    CHAMPIONS LEAGUE – E’ ormai un trofeo imprescindibile, chi vuole vincere il Pallone d’oro deve prima alzare la coppa dalle grandi orecchie. Ibrahimovic non l’ha mai vinta, che sia l’anno buono? Di recente l’ex allenatore del Milan, Carlo Ancelotti ha dichiarato che i rossoneri potrebbero essere la sorpresa di questa Champions League, sebbene Barcellona e Real Madrid rimangano al momento un gradino sopra tutte le altre. La prestazione collettiva della squadra di Allegri nell’andata degli ottavi contro l’Arsenal lascia però più una porta aperta alle ambizioni dei rossoneri, che non vincono la Coppa Campioni da 5 anni (l’ultimo trionfo nella rivincita di Atene contro il Liverpool nel 2007). Ibrahimovic abbatterà anche questo tabù?

    CAMPIONATO EUROPEO – Oltre alla manifestazione europea, altro importante banco di prova per lo svedese sarà l’Europeo di Ucraina e Polonia. La Svezia non è sicuramente una delle squadre favorite per il successo finale, ma proprio per questo motivo se l’attaccante del Milan riuscirà a trascinare la propria Nazionale a traguardi impensabili alla vigilia avrà fatto, avrà fatto un importante passo in avanti verso l’altro tabù, il Pallone d’oro.

  • Verso Euro 2012: Spagna grande favorita

    Verso Euro 2012: Spagna grande favorita

    Mancano appena un centinaio di giorni all’inizio di Euro 2012  in Polonia e Ucraina ma già, complice anche gli ultimi test amichevoli, ci sono già i primi pronostici. Ovviamente la favorita numero uno è la Spagna, campione del mondo e d’Europa in carica, inserita tra l’altro nel girone dell’Italia insieme a Croazia ed Irlanda. Le Furie rosse al momento attraversano uno stato di grazie, e il 5-0 inflitto al Venezuela nell’ultima uscita ne è la controprova. Del Bosque dal canto suo ha tantissimi uomini di alto livello a disposizione potendo contare prima di tutto sul numeroso gruppo del Barcellona. Basti pensare che ieri sera ha lasciato fuori uno come Xavi, titolare in qualsiasi squadra di club o nazionale del mondo. Per il resto accanto ai soliti noti ecco spuntare Soldado, autore di un’ottima stagione sin qui e che, al ritorno dopo tanti anni in Nazionale, ha siglato una tripletta. Per gli iberici, dunque, tutto sembra girare al meglio.

    Spagna © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

    Come al solito una squadra dalla quale ci si attende tantissimo è la Germania, capace di sorprendere quando non parte favorita e di farsi trovare pronta quando inizia le manifestazioni con i pronostici dalla propria parte. Non tragga in inganno il ko rimediato contro la Francia ieri sera: per Klose e compagni era il primo ko negli ultimi dodici mesi ed è inoltre arrivato complice anche una serie di pesanti assenze. Stranamente però, rispetto al passato, la formazione teutonica sembra ballare un po’ dietro.

    Da tenere d’occhio ovviamente l’Olanda, capace in settimana di vincere contro l’Inghilterra. Ma al di là di tale successo, la formazione di Van Marwijk sembra quella con il maggiore potenziale offensivo. In particolare se Van Persie e Sneijder ritroveranno la migliore forma in vista dell’appuntamento di Polonia e Ucraina. Da migliorare invece il rendimento del reparto arretrato. Ovviamente nel novero delle possibili vincitrici va inserita l’Italia. Al contrario dell’Olanda la formazione di Prandelli sembra avere qualche problemino in fase avanzata. Gli Azzurri infatti sembrano da non poter prescindere, per via del loro gioco, da Balotelli, considerando che Rossi attualmente è ancora ai box per via del grave infortunio patito qualche mese fa. A patto che, dal punto di vista comportamentale, cominci a cambiare. Molto però ruota attorno a Pirlo: è lui a dare luce alla manovra. In difesa, se si riuscirà a trovare la giusta quadratura, non ci dovrebbero essere problemi. D’altronde il blocco più importante è quello della Juventus, la squadra che ha subito meno gol di tutte in campionato.

    Sembra aver perso qualcosina, dopo l’addio di Fabio Capello, la nazionale dell’Inghilterra. Una squadra forse troppo “vecchia” e molto dipendente da Rooney. Per i Leoni il cammino non sarà facile. Occhio invece alla Francia, nazionale che sta cambiando parecchio svecchiando una rosa rimasta sino a poco tempo fa ancorata a troppi senatori che avevano fatto il proprio tempo. Ribery a parte, nonostante l’età ancora al top, c’è il talento di Nasri da tenere d’occhio, così come altri giocatori emergenti come Giroud, Cabaye e M’Vila. Per Blanc dunque c’è la possibilità di poter contare su una rosa giovane e vogliosa di emergere. Sin qui le big.

    Non è escluso poi che possano uscire fuori delle sorprese. Tra queste la prima è il Portogallo, inserita in questo gruppo solo perché negli ultimi tempi ha dimostrato qualche difficoltà di troppo nonostante un talento cristallino quale quello di Cristiano Ronaldo. Occhio anche alla Svezia di Zlatan Ibrahimovic, anche se dovrà vedersela contro avversarie piuttosto difficili nel proprio girone.

  • Liga, il Real Madrid vola a +10 sul Barcellona grazie a super Ronaldo

    Liga, il Real Madrid vola a +10 sul Barcellona grazie a super Ronaldo

    Il Real Madrid di Mourinho sembra intenzionato a voler fare sul serio, senza concedersi nessuna distrazione e per poter mettere “fieno in cascina”, approfittando delle difficoltà delle dirette concorrenti, in particolar modo degli acerrimi rivali blaugrana. Pertanto, i blancos madrileni, ieri hanno archiviato la pratica Levante, e con i tre punti conquistati hanno portato a più dieci il loro vantaggio in classifica sul Barcellona.

    Una vittoria, quella delle merengues, sotto il segno di Cristiano Ronaldo, che pare rinato, e che ieri ha trascinato i suoi alla vittoria per 4-2, conquistata in rimonta, dopo esser andato sotto di una rete siglata da Cabral. E’ stato del portoghese il rigore che ha riportato la gara in parità sul finire del primo tempo, consentendo alle merengues di affrontare il ritorno dagli spogliatoi con un diverso spirito: ma è nella ripresa che Crisitiano Ronaldo si scatena, realizzando prima il gol del vantaggio, poi la rete del 3-1 che vale la sua personale tripletta. Il 3-2 per il Levante è stato firmato da Konè, ma a nulla è valso, soprattutto alla luce delle notevoli difficoltà della sua squadra, in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo a causa dell’espulsione di Vicente Iborra; a completare il tabellino, poi, è giunto il 4-2 del francese Benzema, che ha fissato il risultato finale.

    Con la vittoria conquistata, al termine della 23 esima giornata della Liga, il Real Madrid si porta a quota 58 punti, a più dieci dal Barcellona di Pep Guardiola, a quota 48, che è stato fermato nell’anticipo del sabato, dall’Osasuna, subendo in trasferta all’Estadio Reyno de Navarra una sconfitta per 3-2, la seconda stagionale per i blaugrana. Una sconfitta meritata, considerando il doppio vantaggio con il quale l’Osasuna è giunto al riposo, con doppietta di Dejan Lekic; nel secondo tempo, è l’ex Udinese Alexis Sanchez ad accorciare le distanze, ma Raul Garcia porta il risultato sul 3-1, rendendo vano il gol finale di Cristian Tello.

    Al terzo posto, stabile, il Valencia, che vince agevolemente contro lo Sporting Gijon con reti di Sofiane Feghouli, Alberto Botia su autorete, e la doppietta di Jonas Oliveira.

    HIGHLIGHTS REAL MADRID LEVANTE 4-2

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  • Coppa del Re, Barcellona Real Madrid 2-2. Mou accarezza l’impresa

    Coppa del Re, Barcellona Real Madrid 2-2. Mou accarezza l’impresa

    Sarà il Barcellona a giocare la semifinale di Coppa del Re. Il verdetto arriva dopo il quarto di finale di ritorno contro il Real Madrid terminato 2-2. Un risultato che premia i blaugrana, forti del 2-1 conquistato al Bernabeu e che con ogni probabilità nel prossimo turno sfideranno il Valencia. Ma non è stato facile per i catalani, che nonostante fossero avanti per 2-0 e avessero dalla loro la vittoria dell’andata, hanno tremato fino alla fine contro i detentori della coppa che dopo aver raggiunto il 2-2 hanno forzato alla ricerca di quel 3-2 che poteva significare grande i impresa.

    Nel complesso, tra le cinque disputate, è stata la gara migliore che i madridisti hanno giocato contro i rivali di sempre. Ma ciò non è bastato: per Mou sfuma ancora la possibilità di violare il Camp Nou. Un tempo per parte, parlando prettamente di gol segnati, con i padroni di casa che grazie a Pedro e Dani Alves hanno chiuso avanti la prima frazione. Nella ripresa Cristiano Ronaldo e Benzema riaprono i giochi, facendo sognare i propri tifosi sino al termine.
    Guardiola non cambia nulla rispetto all’undici preventivato alla vigilia. Tra i big infatti restano fuori solo Mascherano e Pedro. Diverse sorprese invece nel Real: giocano Arbeloa, Kakà e Higuain al posto di Albiol, Marcelo e Benzema.

    Real Madrid Barcellona | © Jasper Juinen/Getty Images

    Nel primo tempo parte meglio il Real, obbligato al successo, ma Higuain manda di poco a lato su un errore della difesa di casa. Ci prova due volte Cristiano Ronaldo ma senza fortuna. Al 25’ l’occasionissima targata Ozil: il tiro del tedesco, a Pinto battuto, incoccia la traversa. Le cose per Guardiola non sembrano mettersi bene quando Iniesta deve abbandonare il campo per infortunio. Dentro Pedro. Una mossa che darà i suoi frutti al 44’ quando Messi, dopo una splendida azione personale, serve il nuovo entrato che non sbaglia. Il Real accusa il colpo e dopo pochi istanti subisce ancora: gran destro di Dani Alves che si infila sotto l’incrocio.

    Nella ripresa il Real le tenta tutte. Mourinho si gioca la carta Granero per Diarra e al 8’ trova il gol con Sergio Ramos ma l’arbitro ravvede un fallo annullando la segnatura tra le polemiche. Poco dopo dentro Benzema e Callejon per Kakà e Higuain e al 23’ ecco il gol del 2-1: filtrante di Ozil per Cristiano Ronaldo il quale mette a sedere Pinto e insacca. Stavolta sono i madridisti a colpire due volte nel giro di pochi minuti: al 27’ infatti il neo entrato Benzema, con un sombrero, salta Pinto e gonfia la rete. Sono 18’ di fuoco nei quali Messi spreca due volte il 3-2 e Sergio Ramos si fa espellere. Per il Real sfuma l’impresa. A fare festa sono solo i tifosi catalani.

  • Coppa del Re, Barcellona Real Madrid, Mou rinuncia a Di Maria

    Coppa del Re, Barcellona Real Madrid, Mou rinuncia a Di Maria

    Si giocherà stasera alle 22 al Camp Nou il quinto confronto stagionale tra Barcellona e Real Madrid. Il match, valevole per il ritorno dei quarti di finale di Coppa del Re, vedrà di fronte due squadre che arrivano con stati d’animo differenti. Tanta tensione in casa madridista dove il tecnico portoghese Jose Mourinho, nelle ultime ore accostato nuovamente all’Inter in vista della prossima stagione, è finito sotto accusa della stampa e non solo, visto che dopo la lite con Sergio Ramos anche parte dello spogliatoio è contro lo Special One. Una vittoria nel match più atteso dai tifosi potrebbe essere la chiave per la risoluzione di tutti questi problemi, considerando che nei quattro precedenti stagionali il bilancio è tutto dalla parte dei blaugrana che hanno vinto per tre volte concludendo un solo match in parità. Ma servirà un’impresa per centrare il passaggio del turno visto il 2-1 targato Puyol e Abidal venuto fuori dal confronti di andata al Bernabeu. Sarà necessario dunque vincere con due gol di scarto. Molto più tranquillo invece il clima in casa Barcellona. La qualificazione alla semifinale ad un passo ha favorito il lavoro di Guardiola che però punta al successo pieno davanti al pubblico amico.

    Jose Mourinho e Josep Guardiola | © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Consueto 4-3-3 per Guardiola che davanti al portiere Pinto schiererà una difesa formata da Dani Alves e Abidal laterali con Piquè e Puyol al centro. In mezzo al campo spazio a Xavi, Busquets e Fabregas mentre Iniesta e Sanchez agiranno accanto al Pallone d’oro Leo Messi.

    Mou dovrebbe schierare una formazione per buona parte simile a quella dell’andata. Davanti a Casillas difesa a quattro con Sergio Ramos e Pepe, protagonista nel match di andata per i diversi comportamenti antisportivi, centrali, mentre sugli esterni agiranno Arbeloa e Marcelo. Diarra, Xabi Alonso e Coentrao saranno i tre di centrocampo mentre in avanti toccherà a Ozil e Cristiano Ronaldo, quest’ultimo in gol nel confronto del Bernabeu, assistere la punta centrale Benzema. Fuori Kakà, Di Maria e Higuain.

    PROBABILI FORMAZIONI BARCELLONA REAL MADRID

    BARCELLONA (4-3-3) Pinto; Dani Alves, Piquè, Puyol, Abidal; Xavi, Busquets, Fabregas; Iniesta, Messi, Sanchez. A disp: Valdes, Mascherano, Adriano, Cuenca, Thiago, Pedro. All. Guardiola
    REAL MADRID (4-3-3) Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe, Marcelo; Diarra, Xabi Alonso, Coentrao, Ozil, Benzema, C. Ronaldo. A disp: Adan, Varane, Callejon, Kakà, Di Maria, Higuain. All. Mourinho

  • Coppa del Re, Real Madrid Barcellona 1-2, Puyol e Abidal violano il Bernabeu

    Coppa del Re, Real Madrid Barcellona 1-2, Puyol e Abidal violano il Bernabeu

    Il Clasico è ancora blaugrana. Ennesimo successo del Barcellona che supera in rimonta il Real Madrid al “Bernabeu” e ipoteca così già nel match di andata dei quarti il passaggio alle semifinali di Coppa del Re. Terzo successo stagionale su quattro confronti dunque per la squadra di Pep Guardiola che dopo essersi trovata sotto di un gol per effetto della marcatura iniziale di Cristiano Ronaldo ha saputo reagire trovando la rimonta grazie alle reti di due difensorsi, Puyol ed Abidal. Non riesce a rompere l’incantesimo dunque Josè Mourinho capace di raccogliere appena un pareggio in quattro gare stagionali contro i rivali storici.

    Real Madrid Barcellona | © PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images

    Un match a tratti nervoso, in particolare a causa di uno scatenato Pepe che nel corso della ripresa, senza che l’arbitro se ne accorga, “passeggia” sulla mano di Messi. Dopo la rimonta i catalani hanno amministrato senza problemi con il Real Madrid chiamato all’impresa al Camp Nou nel match di ritorno. Ma i favori del pronostico a questo punto sono tutti per Puyol e compagni.

    Ma andiamo alla gara. Mourinho sorprende tutti per ciò che riguarda l’undici iniziale. In difesa infatti si affida a Carvalho, il quale affianca così Sergio Ramos. Sugli esterni invece spazio ad Altintop e Coentrao. Pepe dirottato a centrocampo insieme a Diarra e Xabi Alonso mentre in avanti ci sono sia Higuain che Benzema accanto a Cristiano Ronaldo. In panchina dunque Ozil, Callejon e Marcelo. Secondo previsioni invece il Barcellona. Guardiola infatti schiera l’undici pronosticato alla vigilia schierando tuttavia una difesa a quattro con Dani Alves a destra. In porta c’è Pinto al posto di Valdes.

    Passano appena 11’ e il Real Madrid trova il vantaggio: lancio preciso di Benzema per Cristiano Ronaldo il quale appostato sulla sinistra prende palla e si accentra calciando verso la porta e bucando un Pinto tutt’altro che irresistibile nell’occasione. La reazione dei blaugrana di Guardiola è immediata: passano appena 5’ e l’ex Udinese Sanchez approfitta di un bell’assist di Fabregas per colpire di testa ma la palla si infrange sul palo a Casillas battuto. Ci prova anche Messi pochi minuti dopo, ma il rasoterra della Pulce trova l’opposizione del portiere madridista. Poco prima della mezz’ora avrebbe la palla del pari anche Iniesta dopo una bella azione cominciata da Xavi e rifinita da Sanchez ma il tiro del giocatore spagnolo si perde a lato. Il Real dal canto suo bada ad amministrare il vantaggio cercando di chiudere i varchi alla squadra di Guardiola. E in parte sembra riuscirci.

    L’inizio di ripresa però regala subito emozioni. E’ appena il 4’ quando su un corner di Xavi il difensore Puyol, di testa, anticipa un Pepe apparso in ritardo, insaccando la palla dell’1-1. Il gol stordisce la formazione di Mourinho che 5’ dopo rischia ancora di capitolare: splendido passaggio di Fabregas per Iniesta il cui tiro, sporcato da Sergio Ramos, incoccia in pieno l’incrocio dei pali. L’episodio scuote i padroni di casa che vanno vicini al nuovo vantaggio con Benzema: il francese anticipa Piquè e di testa prende la parte esterna del palo. Il match si incattivisce, anche a causa dell’episodio prima descritto tra Pepe e Messi. Mourinho intanto correi ai ripari, inserendo Ozil e Callejon al posto di Diarra e Higuain. Ma è sempre il Barça a giocare meglio, e al 24’ su una punizione di Xavi per poco Busquets non trova il gol dell’1-2. Xavi lascia il posto a Thiago ed un minuto dopo questo cambio ecco il gol che permette agli uomini di Guardiola di mettere la freccia: Messi serve un gran pallone ad Abidal il quale in piena area di rigore aggancia la sfera e di sinistro anticipa Casillas proteso in uscita. Mou getta nella mischia Granero al posto di un nervosissimo Pepe mentre dall’altra parte Adriano e Cuenca rilevano Sanchez e Fabregas. Il Barcellona amministra e non rischia più di tanto. La semifinale, adesso, sembra essere davvero vicinissima.

  • Real Madrid Barcellona, probabili formazioni. Il Clasico in Coppa del Re

    Real Madrid Barcellona, probabili formazioni. Il Clasico in Coppa del Re

    Spettacolo assicurato. Non importa che sia “solamente” un match di Coppa del Re. Real Madrid Barcellona è sempre una partita dal fascino irresistibile. Le due squadre dopo i precedenti di campionato e Supercoppa di Spagna si ritroveranno di fronte questa sera al “Bernabeu” per la quarta volta.

    Real Madrid Barcellona | © Jasper Juinen/Getty Images

    Sinora il bilancio vede i blaugrana decisamente avanti con due vittorie e un pareggio, ma più in generale negli ultimi dodici confronti tra le due compagini i madridisti non sono mai riusciti a vincere nel corso dei tempi regolamentari. Riusciranno i “bianchi” di Mourinho ad invertire il trend contro gli uomini di Guardiola? Di sicuro non sarà facile, ma c’è da aspettarsi tanto spettacolo e, si spera, tanti gol.

    Madrileni che partono con i favori del pronostico, almeno sulla carta. Il tecnico portoghese si affiderà ai cosiddetti titolari puntando deciso su Cristiano Ronaldo, al centro delle critiche nel corso degli ultimi tempi ma che gode della piena fiducia del tecnico suo connazionale. Davanti al portiere Casillas giocheranno Sergio Ramos e Pepe. Sempre in difesa, ma sugli esterni, spazio a Diarra e Marcelo. In mezzo al campo agiranno Coentrao e Xabi Alonso, con il trio formato da Cristiano Ronaldo, Ozil e Callejon dietro l’unica punta che dovrebbe essere Benzema, il quale parte favorito su Higuain. In panchina invece Di Maria, alle prese con qualche problema fisico.

    Dall’altra parte Guardiola non dovrebbe cambiare tantissimo rispetto all’undici base e ovviamente in campo ci sarà anche il neo pallone d’oro Leo Messi che dunque intavolerà l’ennesimo duello a distanza della stagione con CR7. Davanti al secondo portiere Pinto, preferito in questa competizione a Valdes, difesa a tre con Puyol, Piquè e Abidal. A centrocampo linea a quattro tutta quantità e qualità con Busquets, Xavi, Fabregas e Iniesta. Tra le linee giocherà Messi a supporto del tandem formato da Daniel Alves e Sanchez.