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  • Germania-Portogallo, Ronaldo sfida la corazzata tedesca

    Germania-Portogallo, Ronaldo sfida la corazzata tedesca

    Alle 20.45 presso l’Arena Lviv Germania-Portogallo saranno di scena per la seconda partita del Gruppo B (nel pomeriggio l’Olanda giocherà contro la Danimarca). Germania-Portogallo è una delle sfide più prestigiose a cui assisteremo in questa prima fase, insieme a Spagna Italia di domani. Stasera i tedeschi partono con i favori del pronostico, dopo la crescita esponenziale nelle ultime rassegne continentali e iridate. Low sembra orientato a lasciare in panchina il fuoriclasse del Bayern Schweinsteiger. Dall’altra parte i portoghesi schierano la miglior formazione possibile. La Nazionale lusitana del ct Bento sogna di recitare un ruolo di protagonista a questi Europei 2012, e portare a casa un successo inedito per i propri tifosi, dopo l’incredibile harakiri del 2004.

    SUPERMARIO – SupeMario Gomez partirà titolare nell’undici anti-Portogallo. Decisione assunta dopo il forfait dell’attaccante biancoceleste Klose, ancora non al meglio. Il panzer del Bayern avrà alle sue spalle un trio di giocatori dalle potenzialità enormi. Al centro Ozil, a destra il compagno di club Muller e sul versante opposto Podolski (ex Bayern). A centrocampo dovrebbero giocare Khedira insieme al regista Tony Kroos, con il giocatore del Real Madrid preferito quindi a Bastian Schweinsteiger. La coppia centrale difensiva sarà composta invece da Hummels e Badstuber, con Jerome Boateng e il capitano Lahm terzini. Completa l’undici titolare il portiere Neuer. Sette undicesimi della formazione  schierata da Low giocano nel Bayern Monaco, finalista quest’anno in Champions League.

    ALBERO DI NATALE – Paulo Bento sceglie di varare il 4-3-2-1, con Helder Postiga unica punta. Dietro il giocatore del Real Saragozza (8 gol per lui quest’anno), agiranno le due stelle Nani e Cristiano Ronaldo, dai quali il Portogallo si aspetta il definitivo salto di qualità con la maglia della Nazionale. A centrocampo spazio alla qualità e geometrie della coppia Moutinho-Veloso, insieme alla forza del Blues Meireles. In difesa Bento si affida al blocco Real, con Pepe al centro e Coentrao a sinistra. Ballottaggio tra Rolando e Bruno Alves per un posto al fianco di Pepe, mentre la corsia di destra sarà occupata da Joao Pereira, stella dello Sporting. In porta il giovane Rui Patricio, compagno di club di Joao.

    Cristiano Ronaldo © PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/GettyImages

    ULTIME PARTITE – Come sua consuetudine, la Germania si è nascosta nelle ultime amichevoli precedenti l’inizio della rassegna continentale. Dopo aver dominato il girone di qualificazione per Euro 2012, la squadra di Low ha disputato cinque amichevoli, vincendone due, destando impressione sopratutto a novembre, quando batté l’Olanda per 3-0. Ad inizio anno invece i ko contro Francia e Svizzera, che hanno fatto scattare l’allarme nel clan tedesco, salvo poi ristabilire i reali valori di forza nell’ultima amichevole contro Israele. Più problematico invece il cammino del Portogallo, che dopo essersi qualificato ad Euro 2012 attraverso la sfida play off contro la Bosnia, non ha più vinto. A febbraio del nuovo anno i lusitani hanno pareggiato 0-0 contro la Polonia, replicando lo stesso risultato a fine maggio con la modesta Macedonia, per poi perdere malamente l’ultima amichevole contro la Turchia 3-1.

    PRECEDENTI – Le strade di Germania e Portogallo si sono incrociate spesso negli ultimi anni, specialmente nei Campionati Europei del 2008 e ai Mondiali del 2006. Quattro anni fa la Nazionale di Low superò il Portogallo 3-2 ai quarti di finale, spianandosi così la strada verso la finale, poi persa, contro la Spagna. Due anni prima, stavolta al Mondiale, i padroni di casa della Germania conquistarono la medaglia di bronzo battendo proprio i lusitani nella finalina per il 3/4 posto (3-1 grazie alla doppietta di Schweinsteiger e l’autorete di Petit).

    QUOTAZIONE E ARBITRO – Anche i bookmakers danno i tedeschi favoriti, con la vittoria quotata a 2. Chi invece sceglie di puntare sul successo del Portogallo, potrà portarsi a casa in caso di vincite quasi 4 volte la posta puntata (3.75). Il pareggio è quotato a 3.30 (fonte Bwin). L’arbitro dell’incontro sarà il francese Stéphane Lannoy.

    Probabili formazioni Germania-Portogallo

    Germania (4-3-2-1): Neuer; Boateng, Badstuber, Hummels, Lahm; Kroos, Khedira, Muller; Ozil, Reus; Gomez.
    A disposizione: Wiese, Zieler, Howedes, Mertesacker, Schmelzer, Bender, Gotze, Gundogan, Reus, Schurrle, Schweinsteiger, Klose. Allenatore: Klose

    Portogallo (4-3-2-1): Rui Patricio; Pereira, Alves, Pepe, Coentrao; Meireles, Veloso, Moutinho; Nani, Cristiano Ronaldo; Postiga.
    A disposizione: Beto, Eduardo, Rolando, Costa Ricardo, Lopes Miguel, Custodio, Micael Ruben, Quaresma, Hugo Almeida, Oliveira Nelson, Varela, Hugo Viana. Allenatore: Paulo Bento

    SPECIALE EURO 2012

  • Milan, 200 milioni dallo sceicco per il sogno Ronaldo

    Milan, 200 milioni dallo sceicco per il sogno Ronaldo

    Ve ne abbiamo parlato ieri,  il Milan potrebbe risolvere parte dei suoi problemi grazie all’entrata in società di un ricco sceicco. Stiamo parlando di Mohammed bin Rashid Al Maktum, primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti. Il presidente onorario Silvio Berlusconi è pronto a ricevere la visita dello sceicco, tuttavia l’incontro previsto per settimana prossima è stato annullato ma verrà comunque realizzato al più presto. Sono sempre più le indiscrezioni che vedono il presidente rossonero cedere delle quote della sua società (si parla del 20-25% per 200 milioni di euro) allo sceicco Al Maktum per ritornare protagonisti nel mercato e assicurare alla società rossonera un futuro roseo e pieno di soddisfazioni.

    Si tratterebbe di un sacrificio piacevole che potrebbe rivitalizzare i sogni di gloria rossoneri senza dover vedere partire campioni del calibro di Ibrahimovic e Thiago Silva.

    Cristiano Ronaldo © JAIME REINA/AFP/GettyImages

    Per di più l’eventuale tesoretto di 200 milioni di euro potrebbe dar linfa al sogno dichiarato del presidente Berlusconi: portare al Milan Cristiano Ronaldo. Il fenomeno portoghese è da sempre un pallino del patron rossonero e strapparlo al Real Madrid risulta molto difficile per non dire impossibile. Per attuare questo sogno serve innanzitutto la materia prima e i petrodollari di Al Maktum rappresenterebbero davvero un’ottima base per convincere il secondo giocatore più forte al mondo a svestirsi dalla maglia Real per indossare quella rossonera.

    Non solo calciatori, nei progetti ambiziosi di Silvio Berlusconi ci sarebbe anche l’idea di dare al Milan una casa tutta sua. Come ben saprete l’Inter di Massimo Moratti ha posto già le basi per un progetto nuovo stadio. I cugini nerazzurri dovrebbero lasciare San Siro nel 2016 per trasferirsi nel nuovo stadio stile Emirates in zona Expo. L’idea di Berlusconi è quella di acquisire lo storico stadio Meazza grazie anche all’appoggio della Fly Emirates, main sponsor della società di Via Turati che vede a capo guarda caso il noto sceicco sopra citato. Le prossime settimane potrebbero fare chiarezza circa i piani della squadra vice-campione d’Italia e potrebbero mettere la parola fine al mercato low cost rossonero.

  • Euro 2012 Gruppo B, il girone di ferro con Germania, Olanda e Portogallo

    Euro 2012 Gruppo B, il girone di ferro con Germania, Olanda e Portogallo

    Da molti è considerato come il girone di ferro di questi Campionati Europei 2012. Di sicuro Olanda e Germania avranno storto il naso alla lettura di Portogallo e Danimarca inserite nel loro stesso girone. Sopratutto i lusitani di Cristiano Ronaldo rappresentano una seria minaccia per le ambizioni delle due favorite del Gruppo B, che covano entrambe il sogno della finale. Quali i punti di forza e le debolezze?

    LA STORIA – Da girone di ferro che si rispetti, il blasone delle Nazionali di questo Gruppo si ammira nei 5 successi continentali raccolti nell’arco di 50 anni. Soltanto il Portogallo infatti manca all’appello di questa speciale classifica, mentre Danimarca, Olanda e Germania possono a diritto fregiarsi del titolo europeo. I danesi ottennero un successo quantomeno inatteso nell’edizione del ’92 disputata in Svezia, battendo in finale per 2-0 proprio i tedeschi. Gli orange invece riuscirono a trionfare nell’Europeo dell’88, grazie ad una rosa difficilmente riproponibile nei successivi anni. Trascinati dal giovane Marco Van Basten, senza dimenticare Ruud Gullit e Frank Rijkaard, la Nazionale allenata dal leggendario Rinus Michels sovvertì qualsiasi pronostico fino ad issarsi sul tetto d’Europa battendo in finale per 2-0 l’Unione Sovietica, data da tutti come la favorita del torneo. C’è poi la Germania, fino ad oggi la Nazionale che può contare più successi (3 titoli), due conquistati prima della caduta del muro di Berlino. I tedeschi sono anche la squadra che è arrivata più volte in fondo alla competizione (6).

    OLANDA

    Olanda © ROBIN UTRECHT/AFP/GettyImages

    RIVINCITA – C’è un Mondiale che grida vendetta, un sogno svanito in finale contro la Roja di Del Bosque. Dopo due anni l’Olanda di Bert van Marwijk cerca la rivincita. Talento e classe non mancano di certo alla selezione orange, la quale può contare anche su un’ottima organizzazione di gioco grazie al lavoro del commissario tecnico olandese. Tante stelle brillano nel firmamento orange. Sulla carta, l’unico punto debole dei 23 di van Marwijk appare la difesa, con la coppia centrale Heitinga-Mathijsen non paragonabile, o perlomeno inferiore rispetto alle altre big. Anche nella corsia di sinistra, che verrà occupata con ogni probabilità dall’esperto Bouma (in rampa di lancia c’è il 18enne del Psv Willems), l’Olanda sembra perdere qualcosa rispetto alle grandi d’Europa. Da centrocampo in su però i tulipani fanno paura. Nel 4-2-3-1 di van Marwijk si inseriscono a pennello Mark Van Bommel (capitano della spedizione) e il mediano del City De Jong, senza dimenticare che in panchina siede Kevin Strootman, forse una delle migliori promesse del calcio olandese. Sulla trequarti spazio al nerazzurro Sneijder, con Van der Vaart e Robben sulle fasce. A completare l’attacco atomico degli orange troviamo Robin Van Persie, il cui trasferimento alla Juventus potrebbe diventare la prossima telenovela del calciomercato estivo. Tra le note negative e anche inspiegabili della spedizione olandese di Euro 2012 c’è l’assenza di Siem De Jong, uno dei protagonisti della cavalcata scudetto dell’Ajax di Frank De Boer.

    DANIMARCA

    Christian Eriksen © Dean/Getty Images

    RICCHI E POVERI – Attualmente nel ranking Fifa occupa il 10° posto, appena dietro all’Argentina, davanti a Italia e Francia. Nonostante ciò i danesi non sembrano una Nazionale capace di destare sorprese eclatanti quando inizieranno i Campionati Europei. Se non bastasse un attacco decisamente poco incisivo, con il solo Bendtner ad essere in doppia cifra con la maglia danese (oltre all’eterno Rommedahl), il ct Morten Olsen dovrà fare a meno di Sorensen, il portiere titolare della Nazionale (oltre 100 presenze), a causa di un infortunio alla schiena. Al suo posto dovrebbe giocare Lindegaard (8 presenze quest’anno in Premier League con la maglia del Manchester United). A centrocampo ci vorrà il migliore Eriksen (talento straordinario in forza all’Ajax, seguito negli ultimi tempi anche dal Milan) per far girare tutta la squadra. Anche perché in mezzo al campo la Danimarca è povera di talento (l’altro giocatore più conosciuto è Kvist, mediano dello Stoccarda). In difesa invece il commissario tecnico potrà contare sull’esperienza del capitano Daniel Agger (centrale del Liverpool), al cui fianco dovrebbe giocare Andreas Bjelland, stella del Nordsjaelland (club che quest’anno ha trionfato in Superligaen, la Serie A danese). Salvo sorprese dell’ultima ora quindi Simon Kjaer dovrebbe partire dalla panchina, pagando di fatto la disastrosa stagione con la maglia della Roma. Infine una curiosità: nella rosa dei 23 convocati figurano tre Poulsen. C’è Simon (terzino sinistro dell’Az), Christian (centrocampista dell’Evian e vecchia conoscenza del calcio italiano avendo militato nella Juve, famoso sopratutto per essere stato sputato da Francesco Totti agli Europei del 2004), e Jakob (centrocampista del Midtjylland). Tre Poulsen ma nessuna parentela fra loro.

    GERMANIA 

    Ozil, Gomez e Muller © ROBERT MICHAEL/AFP/GettyImages

    FAVORITI – Volendoci sbilanciare diamo i tedeschi favoriti per il successo finale. Ormai il processo di maturazione intrapreso in questi quattro anni (dagli Europei del 2008 fino ai Mondiali di Sudafrica). La rosa non presenta apparenti punti deboli. L’unico punto debole potrebbe essere rappresentato dalla corsia di destra occupata da Jerome Boateng, il fratello del rossonero Prince. Rispetto alle altre big della rassegna continentale, la Germania è la Nazionale con l’età media più bassa. E la giovane età non deve ingannare, dal momento che giocatori come Ozil, Kroos, Muller, Badstuber, hanno alle spalle già un’esperienza internazionale importante. Molti di loro infatti giocano titolari nei grandi club d’Europa, come Real e Bayern Monaco. Altri calciatori come Klose e Lahm non fanno altro che accrescere ulteriormente il carisma della Nazionale teutonica. In nessun altra squadra troviamo una coppia centrale di centrocampo come quella formata da Toni Kroos e Schweinsteiger (ricordando che in panchina c’è un certo Khedira), che unisce potenza e qualità tecnica, due pregi che ritroviamo sia in difesa che in attacco, con il ballottaggio tra Klose e Muller che dovrebbe essere vinto dal giocatore della Lazio, in molte occasioni preferito dal commissario tecnico Low al panzer del Bayern. A consegnare ulteriore qualità alla manovra tedesca ci sarà poi il fantasista del Real Mesut Ozil, oltre che il gioiellino del Borussia Mario Goetze. Un altro tassello fondamentale dello scacchiere tedesco è dato dalla presenze in porta di Manuel Neuer, ovvero uno degli estremi difensori più forti d’Europa, dietro forse soltanto al “nostro” Gigi Buffon. Infine non è da sottovalutare nemmeno lo stato psicologico in cui versa attualmente la Nazionale tedesca. Se da una parte si potrebbe pensare che molti dei giocatori tedeschi in rosa siano ancora sotto schok per la finale persa contro il Chelsea nella finale di Champions League, dall’altra la stessa debacle in Coppa Campioni potrebbe essere la molla decisiva per spingere l’orgoglio dei calciatori di Low a voler vincere ad ogni costo questo Europeo.

    PORTOGALLO

    Cristiano Ronaldo © PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/GettyImages

    ETERNA INCOMPIUTA – Quando si parla di Portogallo non si può non citare il classico luogo comune che circonda da anni la Nazionale lusitana. Tanto talento quanta poca concretezza davanti, senza un bomber che sappia far fare il salto di qualità all’intero movimento portoghese. La Pantera Eusebio è ora un lontano ricordo. In Ucraina e Polonia ci saranno i soliti noti, ovvero Helder Postiga e Hugo Almeida, calciatori che hanno messo insieme 30 gol in 100 presenze totali, dando un apporto ridicolo durante le fasi finali dei tornei più importanti (Mondiali ed Europei). Ogni anno c’è il punto interrogativo di Cristiano Ronaldo. A livello individuale è uno dei migliori al mondo, ma non è mai riuscito da solo a trascinare il proprio Paese al successo. Per la verità c’è andato vicino nel 2004, quando nell’Europeo di casa il Portogallo riuscì nell’impresa di arrivare per la prima volta in finale per poi perdere contro la Grecia. Una motivazione in più quest’anno è data dalla possibilità di vincere il Pallone d’Oro, approfittando del fatto che il Barca di Messi non ha vinto né Liga e né Champions. Tanto talento dicevamo, Cristiano Ronaldo e Nani sulle fasce ne sono un esempio pratico, senza dimenticare che a centrocampo ci sono Moutinho e Miguel Veloso, coadiuvati dalla forza fisica di Raul Meireles. In difesa il ct Paulo Bento (in carica dal 2010), potrà contare sul blocco Real, con il discusso Pepe in posizione centrale e Fabio Coentrao sulla corsia di sinistra. Le chances del Portogallo di superare il girone sono concentrate in gran parte sull’esito della sfida contro l’Olanda (considerando la Germania un gradino sopra le altre). Se Cristiano Ronaldo e Nani riusciranno a prendere in mano la squadra e spingerla alla vittoria contro gli orange, probabilmente i lusitani continueranno la loro avventura agli Europei.

    SPECIALE EURO 2012

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  • Mario Balotelli party a luci rosse con 4 escort

    Mario Balotelli party a luci rosse con 4 escort

    Eccoci di nuovo all’appuntamento del sabato mattina dedicato ormai da qualche settimana a un giovane di 21 anni che guida una Range Rover. Stiamo parlando di Mario Balotelli, che pare essersi abbonato al gossip d’Oltremanica, diventandone uno dei principali protagonisti (o bersagli, fate voi). Secondo quanto dichiarato dal tabloid britannico Sun, l’attaccante del Manchester City giovedì sera avrebbe tenuto un festino a luci rosse presso la sua villa di Alderley Edge, nel Cheshire (contea situata nelle vicinanze di Liverpool e Manchester). Sebbene la zona sia rinomata per le sue bellezze naturali, Supermario pare apprezzare ben altre forme.

     

    PER NON FARCI MANCARE NULLA – In termini di quantità, anche perché in merito ai giudizi qualitativi non possiamo che astenerci, Balotelli ha compiuto un passo in avanti decisamente notevole. Non più una, ma quattro. Dimenticata Chloe Evans, regina inconsapevole della scorsa settimana, l’ex nerazzurro si è consolato con ben 4 escort dopo la serata del Player of the Year Awards (cerimonia interna al club Citizen).

    mario balotelli | ©AFP PHOTO/BEN STANSALL

    Tutto questo tre giorni prima la sfida di domenica pomeriggio che vede il Manchester City affrontare in trasferta la sorpresa Newcastle, con gli uomini di Alan Pardew ancora in corsa per il quarto posto finale, match fondamentale per la conquista dello scudetto da parte della banda Mancini.

    RAFFAELLA – Non osiamo immaginare cosa stia pensando la (ex?) fidanzata di Balotelli, Raffaella Fico. Dopo la litigata furioso di qualche giorno fa, con Mario che aveva addirittura chiesto l’intervento della polizia, tra i due cosa succederà adesso? Chi glielo spiega a Raffaella? Sempre se ci sia qualcosa da spiegare, considerato che la situazione appare già piuttosto delineata. Una riflessione però va fatta, senza avere alcuna presunzione filosofica: Raffaella Fico è sfortunata. Gli amanti del gossip si ricorderanno infatti come l’ex gieffina fosse stata fidanzata non più tardi di 2 anni fa con il fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo. Voi direte, cosa c’entra CR7 con Balotelli? Entrambi nella loro giovane carriera di playboy hanno dimostrato di apprezzare particolarmente le ragazze della McKenzies Escort Agency. Che cosa ci troveranno di meglio rispetto alla Fico?

  • Real Madrid campione, Mourinho trionfa nella Liga

    Real Madrid campione, Mourinho trionfa nella Liga

    Il Real Madrid è campione di Spagna. Mourinho centra l’impresa. Tutto facile per i Blancos nella sfida contro l’Athletic Bilbao di Bielsa. Gara già archiviata nei primi venti minuti, grazie ai gol di Ozil e Higuain. Nella ripresa arriva la firma di Cristiano Ronaldo sullo scudetto numero 32 della storia madrilena, nuovo record all’interno dei confini nazionali. Le merengues interrompono così il dominio blaugrana che durava incontrastato dall’avvento di Pep Guardiola. Dopo aver conquistato il successo nella Liga però, il Real non ha alcuna intenzione di fermarsi. Per il prossimo anno l’obiettivo neanche tanto nascosto è quello di vincere la decima Coppa Campioni dell’incredibile storia real. Anche perché il vate di Setubal non se ne andrà fin quando non salirà nuovamente sul tetto più alto d’Europa.

    RE NUDO – Nonostante la vittoria di ieri sul Malaga per 4-1, il Barcellona deve inchinarsi ai nuovi padroni di Spagna. La squadra della capitale ha dimostrato nel corso della stagione di essere la più regolare, qualità che le ha permesso di superare i marziani blaugrana. La regolarità in campionato è stata sempre una delle armi migliori sfoderate dalle squadre di Mourinho, e spesso è risultato decisivo nella conquista finale del titolo. Ruolino di marcia impressionante quello del Real Madrid: 30 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte in 36 partite, raggiunta quota 94 punti, ancora in corsa per raggiungere quota 100 punti qualora dovessero arrivare altri due vittorie nei rimanenti match. Record che verrebbe strappato indovinate a chi? Al Barcellona di Pep Guardiola, che nella stagione 2009-2010 si fermò a 99 punti.

    jose mourinho | © AFP PHOTO / CESAR MANSO

    SPECIAL FOUR – Ieri José Mourinho è entrato ufficialmente nella storia. Non che non ci fosse già, sia chiaro. Il successo nella Liga però lo porta ad essere l’unico allenatore ad aver vinto i tre titoli nei tre più grandi campionati europei: Premier, Italia, Liga. Senza dimenticare come l’ex tecnico nerazzurro avesse iniziato la propria carriera nel Porto, conquistando anche lo scudetto insieme ad una memorabile Champions League per i portoghesi. Special One? No, Special Four.

    RONALDO –  E’ indiscutibile che la stella di questo Real sia il fuoriclasse lusitano Cristiano Ronaldo. Oltre ai gol segnati quest’anno in campionato (con la rete di ieri è salito a quota 44 in 36 match), CR7 è stato l’uomo del Clasico più importante di tutta la stagione, quello disputato il 21 aprile scorso e che ha visto trionfare per la prima volta gli uomini di Mourinho dopo quasi due anni (se si esclude la finale di Copa del Rey, vinta ai supplementari la scorsa stagione). La rete del 2-1 nel tempio blaugrana ha sancito definitivamente il sorpasso dei Blancos. Non si confermerà forse come Pichichi, ma vestirà il titolo di campione con la camiseta bianca. Le prime volte non finiscono mai.

  • Champions Real Madrid, maledizione Mourinho

    Champions Real Madrid, maledizione Mourinho

    Spesso binomio vincente, Champions Real Madrid è un matrimonio che non s’ha da fare. L’eliminazione di ieri contro il Bayern ha confermato la tendenza negativa di questi ultimi anni. Una sconfitta cocente per tutto il tifo madrileno, che dopo la doppietta di Cristiano Ronaldo si sentiva già all’Allianz Arena per la finale. Mourinho pregustava la sua terza Champions. Sogno durato soltanto lo spazio di pochi minuti, spento implacabilmente dall’olandese Robben, ex di turno. Per il tecnico portoghese l’unico aspetto positivo è forse il declino del Barca. I blaugrana, dopo il double dello scorso anno, stanno attraversando forse il momento più difficile da quando Guadiola è diventato l’allenatore della prima squadra.

    ULTIMA FERMATA – Destino o maledizione che sia, il Real Madrid non riesce ad andare oltre la semifinale. In questi due anni in Spagna, mister “Champions”, all’anagrafe José Mourinho, non è riuscito a riportare i Blancos ai fasti di un tempo. L’anno scorso l’eliminazione era arrivata dopo un Clasico thrilling, reso celebre più dai porqué del portoghese a fine partita che per lo spettacolo offerto in campo. Dodici mesi più tardi, e svariati milioni spesi in estate, risultato identico. Stavolta però il sapore della sconfitta è più amaro, perché il Bayern sembrava, sulla carta, ampiamente alla portata del Real. Si aggiorna anche il triste ruolino di marcia del vate di Setubal nelle semifinali del massimo torneo continentale: quattro eliminazioni.

    jose mourinho | ©Javier Soriano/AFP/GettyImages

    TOP TEN – Premesso che il record di 9 Champions vinte resterà ancora per qualche anno nelle mani degli iberici, rimane l’incredulità di aver sciupato forse un’occasione unica. Una finale Real Madrid Chelsea avrebbe visto gli uomini di Mourinho logicamente favoriti, anche se in Europa la logica è spesso risultata mancante, sopratutto durante le fasi finali del torneo. Sfuma così in casa Real il successo numero 10 in Champions League. La leggenda può aspettare.

    HEYNCKES – Il destino ha voluto che il giustiziere degli spagnoli fosse proprio il tedesco Jupp Heynckes, il penultimo tecnico ad aver guidato il Real Madrid alla vittoria in Coppa Campioni. Era la stagione 1996-1997, esattamente quindici anni fa, una vita nel mondo del calcio. Allora la squadra madrilena affrontò in finale la Juventus di Marcello Lippi, allora una corazzata in Europa, reduce da un’altra finale persa l’anno prima contro il Borussia Dortmund. I bianconeri dovettero arrendersi al gol di Mijatovic che consentì alle merengues di alzare al cielo la settima Coppa dei Campioni.

    BARCELLONA – L’altra grande di Spagna non sorride, anzi. Il Barcellona oggi si ritrova psicologicamente a pezzi. Né Liga, né Champions, e fra poco più di un mese forse anche senza Guardiola, il tecnico che ha costruito il miracolo blaugrana. Con ogni probabilità i catalani non potranno essere più gli stessi qualora dovessero dire addio al proprio allenatore. Che Clasico o Champions sarà senza questo Barca?

  • Real Madrid – Bayern Monaco 2-1, rigori fatali a Mourinho

    Real Madrid – Bayern Monaco 2-1, rigori fatali a Mourinho

    Sarà il Bayern Monaco a sfidare il Chelsea nella finale di Champions League. Al Bernabeu infatti la squadra di Heynckes la spunta dopo i calci di rigore sul Real Madrid e può così festeggiare il raggiungimento della finale che si giocherà, ironia della sorte, all’Allianz Arena, proprio nell’impianto dei tedeschi dunque. Il tutto nonostante per i madridisti la strada verso la finalissima sembrava spianata già dopo un quarto d’ora grazie alla doppietta di Cristiano Ronaldo, ma i tedeschi sono rimasti aggrappati alla qualificazione grazie al gol di Robben. Da li in poi si è visto un match equilibrato che si è trascinato sino ai rigori dove decisiva è stata la segnatura di Schweinsteiger ma anche le parate del portiere Neuer, bravo a neutralizzare Cristiano Ronaldo e Kaka prima del clamoroso errore di Sergio Ramos.

    Nessuna sorpresa nei due undici iniziali. Il Real parte a razzo e al 5’ sblocca il punteggio: fallo di mani, dubbio, di Alabà in area di rigore e l’arbitro fischia un penalty che Cristiano Ronaldo realizza. Il portoghese però non si ferma qui visto che al quarto d’ora la difesa del Bayern si apre e lui ha la possibilità, servito da Ozil, di entrare facilmente in area di rigore e calciare a rete. Il 2 a 0 suona come una sveglia per i baveresi che con Robben mancano di poco il 2 a 1. Ma il giocatore olandese si rifà al 26’ quando l’arbitro assegna un penalty ai tedeschi: Gomez a centro area viene stretto da due Pepe e dal dischetto si presenta proprio Robben che insacca. Il Bayern si ringalluzzisce e poco dopo Gomez e Ribery mancano di poco il pareggio mentre Robben, proprio poco prima della chiusura della prima frazione si vede respingere una grande punizione da Casillas.

    Nella ripresa le squadre si dimostrano più guardinghe, quasi a non voler rischiare. E di conseguenza latitano le occasioni da rete. Intanto Mourinho si gioca la carta Kakà ma l’unica vera palla gol ce l’ha il Bayern con Gomez che, servito da Robben, spreca incredibilmente. Si va ai supplementari con Heynckes che prova a calare l’asso Muller al posto di Ribery ma accade poco. Solo nel secondo tempo supplementare Kakà perde una buona occasione per calciare a rete e il match si trascina via sino ai calci di rigori.

    Esultanza Bayern Monaco © CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    E qui il Real Madrid parte ad handicap visto con Neuer neutralizza sia i penalty di Cristiano Ronaldo che di Kaka. Tuttavia la risposta di Casillas non tarda ad arrivare su Kroos e Lahm. Ma il rigore che dovrebbe sancire la parità viene fallito da Sergio Ramos. Il tiro decisivo è sui piedi di Schweinsteiger che non lo sbaglia: il Bayern cosi vola in quella finale tanto sognata nel proprio stadio. Al Real Madrid, come consolazione, resta la Liga.

    Le pagelle di Real Madrid Bayern Monaco:
    Casillas 6,5: Il suo lo fa sia in partita che ai calci di rigore. Ma non basta.
    Cristiano Ronaldo 6: Parte a mille con un rigore e un gol facile facile. Potrebbe essere la sua serata ma quel rigore fallito pesa come un macigno.
    Kakà 5: Entra per dare la scossa all’attacco madridista e invece spreca una clamorosa palla gol e sbaglia il rigore. Serata da dimenticare.
    Neuer 7: Decisivo con due rigori parati. Basta e avanza per portare i suoi in finale.
    Boateng 7: Gioca come centrale e lo fa con grande sicurezza, lasciando veramente pochissimi spazi agli avversari.
    Robben 7: Imprendibile. Riesce a creare tante palle gol, non sempre sfruttate a dovere, ma ha il merito di siglare il gol su rigore che porterà i suoi ai supplementari.

    Il tabellino:
    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas 6,5; Arbeloa 5, Pepe 5,5, Sergio Ramos 5,5, Marcelo 6; Xabi Alonso 6, Khedira 5,5; Cristiano Ronaldo 6, Ozil 6 (6′ sts Granero 6), Di Maria 5 (30′ st Kakà 5); Benzema 5,5 (1′ sts Higuain sv). In panchina: Adan, Albiol, Coentrao, Callejon. Allenatore: Mourinho 5,5.
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer 7; Lahm 6,5, Boateng 7, Badstuber 6, Alaba 6,5; Luiz Gustavo 6, Schweinsteiger 7; Robben 7, Kroos 6,5, Ribery 7 (5′ pts Mueller 6); Gomez 6. In panchina: Butt, Rafinha, Contento, Pranjic, Timoshschuk, Olic. Allenatore: Heynckes 7

    La video sintesi della partita:
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  • “Calma calma” il gol di Cristiano Ronaldo gela il Camp Nou

    “Calma calma” il gol di Cristiano Ronaldo gela il Camp Nou

    Vedere il Camp Nou ammutolito era una sensazione a cui non eravamo più abituati, vederlo poi nella di Barcellona Real Madrid, notte che vale la Liga è ancora più surreale. Mourinho dimostra ancora una volta che il suo secondo anno di gestione in un club è quello dove riesce ad ottenere i frutti maggiori e il Real dopo un’annata strepitosa può adesso cercare l’accoppiata campionato Champions League che solo qualche mese fa era impossibile da preventivare.

    Il Real Madrid ha superato il Barcellona giocando come gli extraterrestri, attaccando in massa e allargando il gioco mettendo in crisi la solita fitta rete di passaggi studiata da Guardiola. Il rischio dei “zeru tituli” per gli attuali campioni del mondo adesso diventa concreto anche se lo 0-1 dell’andata subito in casa del Chelsea è ampiamente recuperabile nella partita di domani sera ma il doppio ko è un campanello d’allarme importante.

    Cristiano Rolando gela il Camp Nou | ©Denis Doyle/Getty Images

    Se il silenzio di Mourinho anche questa volta fa tanto rumore aumentando l’ego dello Special One, il “calma calma” di Cristiano Ronaldo ai tifosi al Camp Nou ha fatto il giro del mondo evidenziando come questa volta sia stato lui a vincere il testa a testa con Messi. Per CR7 una notte da protagonista nel tempio di re Messi e la chance concreta di strappargli la Scarpa d’Oro e se dovesse riuscire a ripetersi anche in Champions League potrebbe arrivare a strappargli anche il Pallone d’Oro nelle ultime tre stagione conquistato dall’argentino a mani basse. Barcellona Real Madrid commento, highlights e pagelle

    Video il gol di Cristiano Ronaldo al Camp Nou
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  • Real Madrid, violato il Camp Nou. La Liga ad un passo

    Real Madrid, violato il Camp Nou. La Liga ad un passo

    Vittoria che vuol dire campionato in mano per il Real Madrid che passa per 2 a 1 al Camp Nou di Barcellona e allunga a più 7 sui blaugrana quando ormai mancano quattro giornale alla fine. Grande impresa da parte dei ragazzi di Mourinho che riescono dove nessuno ancora quest’anno vi era riuscito: superare il Barcellona nella propria tana. Dal canto suo la squadra di Guardiola è parsa irriconoscibile rispetto alle altre volte, messa in difficoltà dal pressing dei madridisti che non hanno lasciato modo agli avversari di proporre la loro classica manovra.

    A deludere più di tutti i centrocampisti, che non hanno dato ordine ad una squadra, il Barcellona, che ora dovrà concentrare tutte le proprie energie nel ritorno di Champions di martedì con il Chelsea. Dal canto suo il Real, in vantaggio inizialmente con Khedira e che ha avuto il merito di replicare subito con Cristiano Ronaldo al gol di Sanchez, affronterà la propria semifinale di ritorno in casa contro il Bayern Monaco con una maggiore convinzione. E chissà che le due compagini non si sfideranno nella finalissima della massima competizione europea.

    Novità nei due schieramenti messi in campo. Guardiola lascia fuori Sanchez, Piquè e Fabregas gettando nella mischia i giovanissimi Tello e Thiago. Dall’altra parte fuori Marcelo: al suo posto fiducia a Coentrato. Sin da subito il Real metta in mostra il tema della serata: pressing asfissiante e contropiede. E già al 4’ Cristiano Ronaldo si fa vivo di testa. Para Valdes. Ci prova poco Benzema ma senza fortuna ma al 17’ ecco che il match si sblocca: sugli sviluppi di un corner Pepe anticipa Adriano, Valdes esce male e Khedira riesce a girare in rete. Il Barcellona si sveglia dal torpore e al 27’ va vicinissimo al pari ma Casillas è superbo su Xavi.

    Nella ripresa il Barcellona si getta a capofitto in avanti e Tello, ben imbeccato da Iniesta, potrebbe pareggiare già al 9’, ma spara fuori. Dall’altro lato risponde Xabi Alonso, ma bisogna aspettare il 25’ per vedere un altro gol: stavolta però è quello del Barcellona con Adriano che si avventa su un pallone respinto corto da Casillas appoggiando a Sanchez il quale insacca. A questo punto il Barcellona sente odoro di vittoria me ci pensa subito Cristiano Ronaldo a mettere le cose in chiaro: lancio di Ozil sul quale il portoghese si fionda anticipando Valdes. Finisce così con il Real Madrid ad esultare per una Liga praticamente in cassaforte.

    Esultanza Real Madrid © Denis Doyle/Getty Images

    Le pagelle di Barcellona Real Madrid:
    Cristiano Ronaldo 8: Un gol importantissimo in una serata in cui è costretto al sacrificio lottando sempre contro due o tre avversari.
    Khedira 7,5: Gol a parte fa una partita di grandissimo sacrificio ringhiando costantemente sui centrocampisti avversari senza dargli tregua.
    Ozil 7: Gli spunti sono tantissimi, gli assist di più. Una partita da incorniciare la sua.
    Xabi Alonso 7: Come Khedira gioca una partita di grande quantità, lottando come un leone e spegnendo le velleità del centrocampo blaugrana.
    Messi 5,5: Per la seconda gara di fila non riesce in nessuno dei suoi guizzi, chiuso com’è dalla difesa del Real Madrid.
    Iniesta 4,5: Impalpabile. Dovrebbe dare la marcia in più ed invece non riesce mai ad accendere la luce.
    Tello 4,5: Guardiola lo presenta come la sorpresa della serata ed invece è un flop gigantesco.
    Puyol 4,5: Dormita colossale sul primo gol che spiana la strada alla formazione di Mourinho.

    Il tabellino di Barcellona Real Madrid:
    Barcellona (4-3-3): Valdes 5; Alves 5,5, Puyol 4,5, Mascherano 5, Adriano 5,5 (29′ st Pedro sv); Thiago Alcantara 5,5, Busquets 5,5, Xavi 5 (24′ st Sanchez 7); Iniesta 4,5, Messi 5,5, Tello 4,5 (35′ st Fabregas sv).In panchina: Pinto, Montoya, Keita, Piqué. Allenatore: Guardiola 4,5
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6; Arbeloa 6,5, Pepe 6,5, Sergio Ramos 6,5, Coentrao 6,5; Xabi Alonso 7 , Khedira 7,5 ; Di Maria 6 (29′ st Granero sv), Ozil 7 (44′ st Callejon sv), Cristiano Ronaldo 8; Benzema 6,5 (47′ st Higuain sv). In panchina: Adan, Kakà, Marcelo, Albiol. Allenatore: Mourinho 7

    La video sintesi di Barcellona Real Madrid:
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  • Barcellona – Real Madrid, Liga in palio. Blaugrana obbligati a vincere per sperare

    Barcellona – Real Madrid, Liga in palio. Blaugrana obbligati a vincere per sperare

    Un match point per il Real Madrid che ha due risultati su tre per chiudere i conti e mettersi la Liga in tasca. L’ultima spiaggia per un Barcellona capace sin qui di recuperare punti su punti tanto da rientrare in gioco quando ormai sembrava spacciato. Un Clasico che potrebbe risultare decisivo dunque quello che si disputerà stasera al Camp Nou. Le due squadra, cosa più unica che rara, arrivano da una sconfitta in Champions League: il Barcellona in casa del Chelsea e il Real Madrid nello stadio del Bayern Monaco. Ma il campionato è altra cosa e non ci sarà la gara di ritorno come nella massima competizione europea.

    Barcellona che dunque è obbligato a vincere e proprio per questo Guardiola potrebbe optare per un 3-4-3 con Valdes tra i pali, in difesa invece dovrebbero agire Piquè, Puyol e Mascherano. Sugli esterni spazio a Dani Alves e Iniesta con Xavi e Busquets al centro. In attacco il tridente dovrebbe essere formato da Cuenca, Sanchez e dal fenomeno Messi. Solo panchina dunque, almeno inizialmente, per Adriano e Fabregas.

    Real Madrid Barcellona | © Jasper Juinen/Getty Images

    Dall’altra parte Mourinho sa di poter giocare per due risultati su tre. Proprio per questo dovrebbe schierare una formazione non troppo sbottonato con Casillas tra i pali, difesa formata da Pepe e Ramos centrali con Arbeloa e Marcelo laterali. Davanti alla difesa dovrebbero giostrare Khedira e Xabi Alonso mentre il trio Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo dovrebbe agire alle spalle di Benzema. Bocciato, dopo i disastri di martedì, Coentrao, mentre partiranno dalla panchina anche Kakà e Higuain.

    Barcellona Real Madrid, le probabili formazioni:

    BARCELLONA (3-4-3): Victor Valdes; Mascherano, Piqué, Puyol; Dani Alves, Xavi, Sergio Busquets, Iniesta; Cuenca, Messi, Sanchez. In panchina: Pinto, Adriano, Muniesa, Thiago Alcantara, Fabregas, Afellay, Pedro. Allenatore: Guardiola

    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso; Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo; Benzema. In panchina: Adan, Fabio Coentrao, Raul Albiol, Sahin, Callejon, Kakà, Higuain. Allenatore: Mourinho