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  • Messi e Ronaldo show al Camp Nou, Barcellona-Real Madrid 2-2

    Messi e Ronaldo show al Camp Nou, Barcellona-Real Madrid 2-2

    Tanto per cambiare ancora loro, sempre e solo loro due; il “Clasico” di Spagna non difetterebbe certo di campioni neanche nel peggior momento di emergenza, ma questa volta Leo Messi e Cristiano Ronaldo hanno voluto strafare, monopolizzando anche il tabellino dei marcatori e firmando esclusivamente il 2-2 finale di domenica sera.

    “Griffare” i big matches non è mai stato un problema, e il loro nome è spesso comparso tra quelli dei rispettivi compagni di reparto e di squadra che hanno segnato in questo oramai “epico“ match, simbolo della Liga, e spesso replicato in Coppa del Re e in Champions League; tuttavia il “monopolio” del gol instaurato dai due assi nel match di ieri fa di loro ancora una volta e forse definitivamente i simboli odierni di Barcellona e Real Madrid e i protagonisti di questo esaltante dualismo, che non mancherà di riproporsi in chiave Pallone d’ Oro.

    Ala col vizio del goal il portoghese, numero dieci prestato ai fasti e allo score da centravanti l’argentino, anche se nati calcisticamente non propriamente “sotto” la porta avversaria, sarebbe davvero un delitto schierarli troppo lontano dai pali avversari perché come finalizzano loro non finalizza nessuno.

    Ronaldo ha aperto le danze trafiggendo sul suo palo il non incolpevole portiere avversario con una rasoiata mancina; è toccato a Messi pareggiare di rapina approfittando dell’indecisione della difesa dei blancos, e bucare ancora Casillas su calcio di punizione; ha chiuso i conti poi il portoghese entrando in area e trafiggendo Valdes su splendido invito di Ozil.
    E pazienza se grazie al pareggio finale l’Atletico Madrid si appaia al Barcellona capolista: per una volta ancora l’attenzione è calamitata dai protagonisti e non dalla trama della partita.

    Messi e Ronaldo
    Messi e Ronaldo © LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    Difficile immaginare le due grandi di Spagna senza di loro, difficile privarsi di entrambi anche in presenza di proposte di mercato indecenti, a testimonianza che in campo ci vanno sempre e comunque i calciatori e che forse la tattica e tutto il resto non sono poi determinanti come i loro interpreti, soprattutto se trattasi di campioni di questo calibro. Difficile è domandarsi chi è il migliore, sbagliato decidere per quale dei due tifare, forse inutile…meglio vederli entrambi in campo e godersi lo spettacolo.
    Facile, molto facile allenare quando in squadra si ha chi la partita te la risolve in un attimo.

    Interessante, molto interessante sarebbe vederli entrambi all’opera in un campionato maggiormente tattico e con le difese un po’ meno allegre, giusto per togliersi lo sfizio, e magari fare ammenda subito dopo per “lesa maestà”.

    Tornando a loro, Cristiano e Leo, è giusto probabilmente augurargli una consacrazione anche a livello di Nazionale, più difficile soprattutto per il portoghese, perché permetterebbe all’argentino di eguagliare e magari di superare il mitico Maradona, mentre a Cristiano Ronaldo di divenire il giocatore portoghese più rappresentativo di tutti i tempi.

    In ogni caso, e comunque vada a finire, noi appassionati non ci perderemo neanche una virgola dei prossimi episodi di questa splendida storia calcistica…

    I GOL DI BARCELLONA-REAL MADRID

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  • Barcellona-Real Madrid, per la Liga o per l’onore?

    Barcellona-Real Madrid, per la Liga o per l’onore?

    Mentre in Italia la domenica del sei ottobre 2012 vedrà alla ribalta il derby di Milano, stracittadina dalle belle speranze scudettate, in Spagna, sarà la giornata del “Clasico”, col Real Madrid ospite della capolista Barcellona. Si gioca l’edizione numero 165 del match dei match iberici e l’attesa è come sempre spasmodica: impazzano i pronostici e il totomarcatori in città e in tutto il paese; si va in campo per la vittoria sportiva e non solo.

    Fa specie però che alla settima giornata di andata della Liga spagnola questo match possa rappresentare l’ultima spiaggia per i blancos, se non meno, ma otto punti di distacco dal Barcellona a poco più di un mese dall’inizio della stagione sono davvero tanti per gli uomini di Mourinho. Al Camp Nou i padroni di casa potrebbero sulla carta avere due risultati a disposizione, qualora non volessero spingere troppo sull’acceleratore e accontentarsi di un pareggio: mantenere infatti lo stesso distacco dagli storici rivali andrebbe forse ugualmente bene: neanche i più ottimisti blaugrana ad oggi avrebbero sperato in questo vantaggio sul Real, così come di avere già un match-point a questo punto della stagione.

    Mourinho, da buono psicologo prima che da allenatore esperto, è ben conscio della situazione e sa che l’avvio stentato dei suoi in campionato rende inutile caricare di ulteriori tensioni la vigilia. Nella sua conferenza stampa, insolitamente rilassata, il portoghese ha parlato del match col Barcellona come di uno scontro speciale, ma che vale sempre tre punti (peccato che pesino come un macigno sulle spalle del Real, già pesantemente lontano dal vertice); da contraltare, a detta del tecnico, la rinnovata mentalità e concentrazione ritrovata dai suoi dopo gli svarioni iniziali, e indiscutibilmente un Cristiano Ronaldo reduce da due triplette che fa sempre paura. Un po’ di sana pretattica per nascondere sino all’ultimo i propositi di formazione ci permettono comunque di ipotizzare il solito Real con tre mezzepunte alle spalle di un centravanti (Higuain o Benzema?…il dubbio vero forse è proprio questo).

    Messi e Cristiano Ronaldo
    Messi e Cristiano Ronaldo © David Ramos/Getty Images

    In casa Barcellona, dato per buono il vantaggio psicologico con cui gli uomini di Vilanova potranno approcciarsi al match, tiene banco la possibile indisponibilità di Piquè al centro della difesa; eventualità questa, che sommata alla certa assenza di Puyol, fuori uso dopo il rovinoso infortunio rimediato in Champions, potrebbe dare più di qualche grattacapo ai blaugrana in fase di contenimento. L’ipotesi di schierare come coppia centrale di difesa Mascherano e Song, di fatto dei centrocampisti con in più poco minutaggio contemporaneo all’attivo è il punto interrogativo principale che affligge i padroni di casa, fermo restando che il Barça, almeno con Guardiola, ci ha abituati a tutto, anche a vari ribaltoni di ruolo, senza perdere mai colpi. In ogni caso centrocampo e attacco sono sempre tra i migliori d’Europa, e basterebbero il proverbiale palleggio e i colpi dei fuoriclasse là davanti a schiacciare qualsiasi avversario e a ricacciarlo nella sua metà campo.

    Sarà ancora una volta scontro tra giocolieri come Ronaldo e Messi, contendenti a singolar tenzone anche per la classifica cannonieri e per il Pallone d’Oro; saranno ancora minacce e promesse di manite sbeffeggianti; sarà ancora una “corrida” con colpi di fioretto e …dita negli occhi del rivale? (Vilanova è avvisato); sarà la bolgia del Camp Nou pronta a inebriare i propri beniamini e a stordire gli ospiti; sarà ancora una volta l’orgoglio della Catalunya contro la Spagna; sarà come sempre ”El Clasico”. Ovviamente da non perdere.

  • Mourinho carica Cristiano Ronaldo: “Se gioca così da triste è perfetto”.

    Mourinho carica Cristiano Ronaldo: “Se gioca così da triste è perfetto”.

    Arriva anche Josè Mourinho a mettere una parola sulla storia del “mal di pancia” di Cristiano Ronaldo: il tecnico portoghese ha infatti dichiarato che il suo pupillo sta facendo bene, nonostante si siano create molte ipotesi sulla frase che era uscita dalla bocca del giocatore. Secondo l’allenatore infatti tutte le discussioni di questi giorni sono state creazioni dei media per poter riempire i giornali di qualche notizia aspettando l’arrivo di cose più importanti, ma a smentirlo sono i fatti: Ronaldo ed il presidente Florentino Perèz si sono incontrati per mettere fine a questa “finta tristezza” e l’aumento tanto atteso arriverà a breve.

    Com’è giusto che sia però Mourinho ha spiegato che lui giudica il giocatore solamente per quanto fatto in campo e che fino ad oggi il bomber numero 7 ha regalato grandi prestazioni ed emozioni a tutti i tifosi e all’intera squadra:

    Mourinho e Ronaldo © Jasper Juinen/Getty Images

    “Gioca al massimo e segna, aiuta la squadra, è esemplare negli allenamenti, non mi preoccupo di altre cose che non sono fondamentali. Io penso solo al bene della mia squadra, se non vinciamo mi ammazzano, idem se i giocatori non stanno bene. Cristiano fa benissimo da due anni e il merito è suo al 99%, solo l’1% è merito mio”.

    Parole importanti quelle del tecnico del Real Madrid che fanno capire quanto sia fondamentale la presenza di Cristiano Ronaldo tra i blancos. Sicuramente a pesare tra le decisioni del club c’è stata anche l’opinione di Mourinho, il quale ha sempre fortemente voluto che il fenomenale calciatore rimanesse a sua portata, a costo di qualsiasi richiesta espressa.

    Nella stessa conferenza stampa arrivano anche parole per due giocatori italiani: Josè ha infatti voluto spezzare una lancia in favore di Inzaghi e Del Piero. Sul primo ha parlato della scelta di diventare allenatore, augurando all’ex attaccante rossonero di poter far carriera e spiegando inoltre di aver consigliato “Super Pippo” di cominciare proprio dal Milan, in quanto ambiente di casa. Per quanto riguarda invece Del Piero non sono mancati i complimenti: il tecnico si è infatti detto orgoglioso di aver avuto la fortuna di incontrare sul campo un campione come lui, augurandogli una grande stagione.

  • Cristiano Ronaldo torna a sorridere “A Madrid per vincere!”

    Cristiano Ronaldo torna a sorridere “A Madrid per vincere!”

    Il Real Madrid sembra aver trovato il modo di guarire il “mal di pancia” di Cristiano Ronaldo: proprio nella giornata di ieri infatti il bomber portoghese sembra aver ritrovato la felicità che sembrava persa. Nonostante la confessione del giocatore, il quale ha sempre sostenuto che la sua depressione non fosse causata dallo stipendio, il presidente del club Florentino Pérez ha centrato in pieno il punto per far brillare nuovamente il sorriso del bel CR7: nella giornata di ieri, appena dopo il rientro dell’attaccante dall’impegno con la Nazionale, si vocifera che i due si siano incontrati per discutere del rinnovo del contratto.

    Si parla di ben 15 milioni di euro pronti per far si che Cristiano Ronaldo resti al Real Madrid a vita: un contratto infinito dunque aspetterebbe il numero 7 del Portogallo, il quale ha però pubblicato un nuovo stato sul proprio profilo facebook dove ha voluto specificare che il suo stato d’animo ora è completamente diverso dichiarando:

    Cristiano Ronaldo © FRANCISCO LEONG/AFP/GettyImages

    “Dopo tutte le chiacchere che sono state fatte sul caso della mia mancata esultanza dopo le reti con il Madrid voglio spiegarvi realmente come stanno le cose. Non voglio più parlare di questo perchè è passato e soprattutto perchè è arrivato il momento di tornare a pensare al mio club: la cosa che mi mancava e che mi rendeva triste era la mancanza d’affetto da parte loro, ma ora l’ho ritrovata. Da oggi in poi la mia priorità non è il contratto, ma vincere tutte le partite e tutti i trofei disponibili con i miei compagni di squadra del Real Madrid”.

    Parole che trovano ben poca credibilità in quanto, fatalità, la felicità ritrovata arriva proprio dopo il colloquio con i vertici del Madrid, i quali non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ma hanno fatto capire che la loro volontà è quella di tenersi ben stretto il talento portoghese a vita.

  • Cristiano Ronaldo triste? Il Real propone un rinnovo record

    Cristiano Ronaldo triste? Il Real propone un rinnovo record

    Il Real Madrid vuole a tutti i costi cercare di rimediare alla “tristezza” che ha colpito Cristiano Ronaldo in quest’ultimo periodo: il bomber portoghese ha infatti stupito tutti quando, durante la partita di Liga dopo aver segnato non ha esultato. Inizialmente si pensava che fossero avvenuti degli screzi interni tra l’attaccante ed il difficile Mourinho, il quale ha sempre qualcosa da ridire: ma invece il “mal di pancia” di CR7 è stato causato dal mancato aumento di stipendio. Il capitano del Portogallo è approdato tra le fila del Real 3 anni fa ed allora l’accordo tra le due parti prevedeva un pagamento di circa 10 milioni netti all’anno per le prossime sei stagioni. Nel 2009 questa era dunque una cifra esorbitante che pochi potevano permettersi ma ad oggi, con l’arrivo dei grandi ricconi, il tanto amato giocatore è finito dietro un bel po’ di calciatori nella lista dei più pagati al mondo.

    Proprio questo sembra infastidire Cristiano Ronaldo che all’inizio della stagione avrebbe richiesto un aumento, il quale sarebbe arrivato in caso di partenza di Kakà. Purtroppo per il portoghese però il brasiliano milita ancora tra le fila del Madrid e quindi inizialmente i vertici del club avevano messo da parte il problema. Ma di certo Ronaldo non se nè dimenticato: a quanto scrivono i giornali spagnoli il bel talento vorrebbe tra i 15 ed i 20 milioni netti all’anno, cifra che porterebbe il Real Madrid ad un passo non da poco.

    Cristiano Ronaldo © Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images

    A quanto pare però il presidente Florentino Pérez non ha alcuna intenzione di rinunciare ad uno dei più forti giocatori al mondo e sarà quindi costretto ad andare incontro alle richieste di CR7 per non farsi scappare il gioellino. Tra oggi e domani è inoltre prevista una riunione tra i vertici del club, l’allenatore, il giocatore e l’agente Jorge Mendes, per poter capire come risolvere il problema. Nel frattempo il bomber portoghese ha spiegato sul proprio profilo facebook che il motivo della sua dichiarata tristezza non è assolutamente di causa economica ma sono davvero in pochi a crederci.

  • Giallo Cristiano Ronaldo “al Real non sono felice”

    Giallo Cristiano Ronaldo “al Real non sono felice”

    In casa Real Madrid scoppia il caso Cristiano Ronaldo. L’uomo da 60 gol stagionali, il giocatore con la media gol di una rete a partita con il club spagnolo avrebbe esternato il suo malcontento in società. Un fulmine a ciel sereno per i blancos. Come suo solito, Ronaldo ha trascinato la squadra alla vittoria contro il Granada con una doppietta per poi sfogarsi davanti ai microfoni iberici, alimentando una polemica contro qualche personaggio scomodo all’interno della società che starebbe creando malumore nel fuoriclasse portoghese. Cristiano Ronaldo ha aggiunto inoltre di aver già parlato apertamente di questo problema con i vertici societari. Il giocatore avrebbe mostrato i primi sintomi si sofferenza a partire dalla sfida di ritorno di Supercoppa Spagnola contro il Barcellona quando dopo il gol ha esultato mettendo il dito davanti al naso, come se volesse zittire qualcuno.

    E’ partita subito la caccia al “colpevole”. Ronaldo ha immediatamente smentito che questo malessere sia stato causato per il mancato premio di “Miglior Giocatore Europeo” durante i sorteggi per i gironi della Champions League, andato poi allo spagnolo Iniesta. Secondo i media spagnoli allora rimane un solo colpevole, tale Jose Mourinho. Artefice del triplete interista e dell’ultima vittoria nella Liga Spagnola. Naturalmente non ci sarebbero certezze davanti al nome del tecnico portoghese e non viene esclusa nessuna persona all’interno del club. L’unico fatto sicuro è che questo caso va risolto il prima possibile, onde evitare di creare un malcontento generale nello spogliatoio merengues.

    Cristiano Ronaldo © DANI POZO/AFP/GettyImages

    Cristiano Ronaldo ha detto che ora penserà solo alla nazionale, quindi nuovi sviluppi sulla vicenda sono previsti per la settimana prossima quando il giocatore rientrerà a Madrid. Che sia un “mal di pancia” studiato per chiedere la cessione a giugno o addirittura a gennaio?

    E siccome il mercato non dorme mai, già si pensa che gli sceicchi (Manchester City e Paris Saint Germain) siano disposti a presentare delle mega offerte per strappare Ronaldo al Real Madrid. Per ora è solo fantamercato, ma è proprio da queste situazioni che nascono le trattative di mercato più importanti.

    In questo video le dichiarazioni di Cristiano Ronaldo nel post-partita Real Madrid-Getafe
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  • Real Madrid-Barcellona 2-1, la rivincita di Mourinho e Ronaldo

    Real Madrid-Barcellona 2-1, la rivincita di Mourinho e Ronaldo

    Qualcosa è cambiato ieri in Spagna. Non perché Real Madrid-Barcellona è terminata 2-1 in favore delle merengues che si sono aggiudicate così la Supercoppa. E’ cambiato il rapporto di forza tra le due formazioni. Negli ultimi 4 anni (e forse più) mai i Blancos aveva dettato legge in campo contro i blaugrana come ieri sera al Bernabeu. Un primo tempo da sogno, avanti 2-0 quando non era ancora scoccato il 20′ minuto di gara. L’andata del Clasico forse aveva dato spazio a giudizi troppo affrettati. E forse è presto anche per parlare di un Barca diverso rispetto a quello costruito da Guardiola perché una partita singola non può e non deve essere pretesto di un’analisi definitiva. Certo è che Tito, nonostante sia stato suo vice per cinque anni (compresa l’avventura nel Barcellona B), non è come Pep.

    Cosa è mancato al Barcellona Una delle armi letali del Barca, ciò che più rendevano la squadra catalana una fuoriserie, era quella di riuscire a giocare nello spazio di 30 metri. Una (ac)cortezzache garantiva il pressing furioso degli uomini vestiti in blaugrana ed un fraseggio impressionante, reso semplice e perfetto dalla distanza pressoché minima che il pallone doveva percorrere ogni volta per cambiare padrone. Il Barcellona del Camp Nou invece è stata una squadra lunga, cosa che nel recente passato succedeva di rado, specialmente se il match metteva in palio un trofeo. E non lasciatevi ingannare dal fatto che i ragazzi di Tito abbiano giocato in 10 uomini per colpa dell’espulsione di Adriano al 30′ del primo tempo. Il tabellino del Bernabeu segnava già 2-0 per le merengues.

    gonzalo higuain | ©David Ramos/Getty Images

    Real super Non è stata una vigilia semplice per Mourinho. Mai al vate di Setubal era capitato di restare a secco di vittorie dopo 3 partite consecutive. In più dalla Spagna giungevano voci non rassicuranti in merito alla situazione dello spogliatoio madrileno, con Ramos e Casillas a recitare la parte di ribelli contro gli strilli del tecnico portoghese all’indomani della sconfitta rimediata sul campo del Getafe lo scorso fine settimana. Come si è detto un Real super, incontenibile durante la prima frazione di gioco, cinico e spietato nel capitalizzare al meglio gli errori insoliti della difesa ospite (Mascherano su tutti). I gol sono arrivati dal Pepita Higuain e Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese si è resto protagonista di un gol eccezionale, da playstation, grazie sopratutto all’incredibile controllo di tacco col quale si è bevuto Piquè prima di insaccare il 2-0.

    Messi non basta Stavolta il Pallone d’oro esce sconfitto. Inutile il sesto gol stagionale in quattro partite fin qui disputate, una punizione telecomandata da 25 metri che aveva riacceso le speranze blaugrana al termine del primo tempo. Messi raggiunge quota 15 gol in tutti i Clasici fin qui disputati, affiancando Raul e mettendo nel mirino Di Stefano (primo con 18 reti).

    Il tabellino di Real Madrid-Barcellona 2-1
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Ramos, Pepe, Marcelo, Xabi Alonso, Khedira, Di Maria (78′ Callejon s.v.), Ozil (83′ Modric), Ronaldo, Higuain (81′ Benzema).  Allenatore: Jose Mourinho.
    Barcellona (4-3-3): Valdes, Adriano, Mascherano, Piquè, Jordi Alba, Xavi, Busquets (75′ Song), Iniesta, Sanchez (32′ Montoya), Messi, Pedro (81′ Tello). Allenatore: Tito Vilanova.

    Gli highlights della partita
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  • Barcellona-Real Madrid 3-2, Iniesta super

    Barcellona-Real Madrid 3-2, Iniesta super

    Mas que match. Che spettacolo ieri sera al Camp Nou, dove una folla di 91 mila spettatori ha assistito ad un Clasico memorabile. Barcellona-Real Madrid, l’andata della Supercoppa di Spagna, ha saputo raccontare l’essenza del calcio. Vincono i blaugrana di Tito Vilanova, bravo a ridare l’antica anima ai ragazzi orfani di Pep Guardiola. Un incontro di rara bellezza, terminato sul punteggio di 3-2. Il Real Madrid non affonda, segna due gol nel tempio catalano, ma la sensazione è quella di un Barca capace al ritorno di confermarsi superiore ai Blancos. Da sottolineare la prova stratosferica di Iniesta. In 90′ minuti il numero 8 blaugrana ha dipinto un capolavoro unico, proprio difronte al buon Mou. In fondo Barcellona-Real Madrid è anche la metafora della solitudine dei numeri primi.

    E’ e sarà un Barca leggermente diverso, ugualmente implacabile sul lato possesso palla, ma che ora non si vergogna dei lanci lunghi (vedi pareggio Pedro al 56′), senza sfociare sia chiaro nel canovaccio di sonettiana memoria. Sugli esterni non più centrocampisti ma esterni veri (Sanchez-Pedro), con la fantasia al 100% riportata nella zona centrale del campo (Xavi-Iniesta), una difesa a tre tornata in soffitta, e una freccia in più sulla corsia di sinistra (Jordi Alba). Et voilà, il Barcellona di sempre.

    lionel messi | ©LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    Se da una parte c’è il solito Barca, dall’altra c’è il solito Ronaldo. D’accordo, il duello con Messi è terminato in parità (1 gol a testa), la differenza in campo però è stata abissale. Un solo tiro in porta per il portoghese, quello del vantaggio-beffa iniziale (colpo di testa su corner), con il Pallone d’Oro che risponde presente 15 minuti più tardi, realizzando il provvisorio 2-1. Ci vorrà un Real e un CR7 in versione Camp Nou aprile 2012 affinché i tifosi possano sperare nella rimonta fra 6 giorni al Bernabeu.

    Oltre a Iniesta, il Clasico di ieri ha avuto come protagonisti assoluti Casillas e Valdes. C’è il primo che toglie dalla rete il pallone del potenziale 4-1 blaugrana, e c’è l’altro che regala a Di Maria il gol del 3-2 tenendo così in vita l’undici di Mourinho in vista del match di ritorno.

    Da due giorni il vate di Setubal ha messo saggiamente le mani avanti sull’esito della Supercoppa, come se avesse già vaticinato la sconfitta dei suoi uomini, dimostrando ancora una volta di essere un passo avanti rispetto ai suoi colleghi. In ogni caso tutto questo interessa relativamente al Polifemo Tito, accecato da Mou lo scorso anno. C’è una tradizione importante da rispettare, un trofeo da regalare idealmente a Guardiola, passaggio di consegne perfetto tra il vecchio e il nuovo, sebbene sia più opportuno rovesciare la prospettiva.

    Il tabellino di Barcellona-Real Madrid 3-2 (andata della Supercoppa di Spagna 2012)
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes, Dani Alves, Pique, Mascherano, Adriano, Xavi (83′ Fabregas), Busquets, Iniesta, Pedro (86′ Alba), Messi, Sanchez (73′ Tello). Allenatore: Tito Vilanova.
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Albiol, Ramos, Coentrao, Khedira, Xabi Alonso, Callejon (65′ Di Maria), Ozil (81′ Marcelo), Cristiano Ronaldo, Benzema (60′ Higuain). Allenatore: Jose Mourinho.

    IL VIDEO DI BARCELLONA-REAL MADRID 3-2
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  • Barcellona-Real Madrid, prima sfida tra Tito e Mourinho

    Barcellona-Real Madrid, prima sfida tra Tito e Mourinho

    Il primo Clasico della stagione è arrivato. Al Camp Nou stasera si gioca l’andata della Supercoppa di Spagna, Barcellona-Real Madrid. Grande l’attesa per quella che è considerata come mas que match. Non a casa si affrontano non solo le due squadre più forti del Paese iberico, ma anche d’Europa (e verosimilmente del globo). Qualche cambiamento c’è stato, sopratutto in terra catalana. La leggenda di Pep Guardiola è appunto leggenda e non più realtà concreta. Al suo posto il vice Tito, il quale non pare esser imparentato con l’omonimo imperatore di Roma, sebbene la distanza geografica faccia presupporre il contrario. Mourinho è il solito Mourinho, lui non cambierà mai. Anzi no. Non è più Special, da pochi giorni è Unico, per sua stessa ammissione.

    Tito Vilanova ha riportato il Barcellona alle origini, liberandolo dai ghirigori tattici dell’ultimo Guardiola. Nella prima partita ufficiale della stagione, i blaugrana hanno battuto 5-1 la Real Sociedad, spendendo energie fisiche prossime allo zero. In difesa ci sarà la coppia Puyol-Pique, con Dani Alves a destra e il nuovo acquisto Jordi Alba a sinistra. Il modulo storico (4-3-3) presenta gli stessi interpreti anche a centrocampo: Sergi Busquets davanti alla difesa con Xavi e Iniesta insieme. Sugli esterni Sanchezdovrebbe giocare dal primo minuto a sinistra, mentre a destra agirà Pedro. Al centro dell’attacco non può mancare Messi, autore di una doppietta sabato scorso.

    tito vilanova | ©LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    Il Real è identico a quello della scorsa stagione. Qualcosa potrebbe cambiare soltanto negli ultimi giorni di calciomercato, quando verrà definitivamente deciso il futuro di Kaka da una parte e quello di Modric dall’altra. Nel frattempo Sahin si è trasferito in prestito all’Arsenal. Il capitano Casillas in porta quindi, con Albiol e Ramos coppia centrale e Arbeloa-Coentrao terzini. Nel 4-2-3-1 del tecnico portoghese la cerniera di centrocampo sarà composta da Xabi Alonso e Khedira. Sulla linea dei trequartisti invece Ozil agirà ancora in posizione centrale, con Di Maria e Ronaldo larghi sulle fasce. Come nella prima giornata della Liga la maglia per l’attacco è stata assegnata al Pipita Higuain.

    LE PROBABILI FORMAZIONI DI BARCELLONA-REAL (andata Supercoppa di Spagna 2012)
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes, Dani Alves, Pique, Puyol, Jordi Alba, Xavi, Iniesta, Sergio Busquets, Pedro, Sanchez, Messi.
    A disposizione: Pinto, Mascherano, Adriano, Song, Fabregas, Tello, David Villa. Allenatore: Tito Vilanova.
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Albiol, Ramos, Coentrao, Xabi Alonso, Khedira, Di Maria, Ozil, Ronaldo, Higuain.
    A disposizione: Adan, Varane, Marcelo, Diarra, Granero, Callejon, Benzema. Allenatore: Mourinho.

  • Crollo Milan, il Real è di un altro pianeta

    Crollo Milan, il Real è di un altro pianeta

    Giornata in chiaroscuro quella di ieri per i tifosi del Milan. Se da una parte l’avvio sembrava essere piuttosto incoraggiante dopo l’annuncio ufficiale dell’acquisizione in prestito del forte difensore colombiano Zapata, dall’altra la notte si è trasformato in un brutto sogno di mezz’estate.  Stavolta non c’entra nulla Shakespeare. Era il derby d’Europa, così è stato ribattezzato dai media cartacei, sebbene si giocasse a New York (le coincidenze). La disfatta contro il Real Madrid, sebbene fosse soltanto un amichevole, è di quelle che assomigliano tanto a un pugno in pieno viso, stile Cammarelle o giù di lì. Il caso ha voluto che la sconfitta per 5-1 per mano del Real non sia stata vista da una folla tale da rendere necessaria una spedizione punitiva presso le terre di Colombo.

    Ciò non toglie però che la figura da parte del Milan non sia stata di quelle migliori, specialmente perché arrivata dopo discrete prestazioni, come ad esempio quella contro i campioni d’Europa del Chelsea di Di Matteo. A dire che il primo tempo si era concluso in parità, con Robinho bravo nel rispondere al vantaggio iniziale di Di Maria. Poi durante la ripresa si è assistito al naufragio biblico, mancava soltanto l’arca di Noè dove i calciatori rossoneri potessero nascondersi.

    cristiano ronaldo | ©STAN HONDA/AFP/GettyImages

    Purtroppo per loro invece hanno dovuto subire la doppietta di uno scatenato Cristiano Ronaldo, per poi perdere completamente la bussola negli ultimi 10′ minuti, quando i Blancos hanno arrotondato la serata con altri due gol. Manco farlo apposta uno dei migliori al termine della gara è stato Ricardo Kaka, autore di tre assist decisivi per i propri compagni di squadra (nei 30′ minuti di gioco concessi da Mourinho).

    Ora una domanda sorge spontanea: perché la dirigenza rossonera continua a organizzare amichevoli contro il Real in questo periodo dell’anno? Ormai si dovrebbe sapere come vanno a finire. Non più tardi di 12 anni fa i Blancos affettarono i Diavoli nell’inferno di San Siro con un identico 5-1. Sfidare il Levante no?

    Highlights dell’amichevole Milan Real Madrid (1-5)

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