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  • Chievo-Inter, difesa a tre con Chivu. Cassano titolare?

    Chievo-Inter, difesa a tre con Chivu. Cassano titolare?

    L’Inter di Stramaccioni è chiamata urgentemente al riscatto, dopo l’ennesima debackle casalinga nell’ultimo turno di campionato contro il Siena di Cosmi. Moratti ha dichiarato apertamente la fiducia nel suo giovane allenatore, chiarendo al tempo stesso come Stramaccioni debba risolvere velocemente i problemi di una Inter sin troppo fragile nella retroguardia. A questo punto, a soli tre giorni di distanza, complice il turno infrasettimanale, si presenta contro il Chievo , l’opportunità per i nerazzurri di zittire le innumerevoli critiche, e perché no di rilanciarsi in classifica visto lo stop della capolista conto la Fiorentina. La cura Stramaccioni, dovrebbe colpire soprattutto il suo classico modulo 4-3-2-1, reo di non garantire il supporto dei centrocampisti a una difesa troppo facilmente attaccabile. Ora torna in auge il vecchio pallino di Gasperini, la difesa a tre, il nodo della discordia, che costò proprio l’esonero al nuovo tecnico del Palmero, e che adesso invece potrebbe diventare una soluzione aggiusta tutto e realmente risolvere molti problemi, per togliere dalla graticola Stramaccioni. Siamo sicuri?

    Christian Chivu © Tullio M. Puglia/Getty Images
    CHIEVO- Di Carlo dopo aver preso una brutta imbarcata contro la Juventus, con una squadra praticamente costretta solo a difendersi, e lontana parente del Chievo che ogni anno metteva puntualmente in difficoltà i bianconeri, potrebbe far rifiatare qualcuno. Occhi puntati proprio su Dainelli, con il centrale che è uscito acciaccato dalla sfida del week end, e potrebbe lasciare spazio all’esordio dal primo minuto di Papp, affiancato da Cesar. Sulle fasce nessun turn over con Frey e Jokic, mentre in mediana considerando l’indisponibilità di Luciano, Di Carlo dovrebbe schierare Vacek al suo posto, affiancato da Rigoni e Hetemaj. Marco Rigoni agirà come uomo più avanzato in mediana, subito dietro la coppia d’attacco composta dall’immancabile Sergio Pellissier, e uno tra Di Michele e il francese Thereau.

    INTER- C’è tantissima attesa alla lettura delle formazioni ufficiali nerazzurre. Stramaccioni confermerà quanto detto in conferenza stampa, o sorprenderà tutti con un nuovo schieramento tattico sul campo? Le indicazioni pervenute dagli allenamenti parlano di un modulo con la difesa a tre e un folto e robusto centrocampo per arginare le continue ripartenze che spesso sono costate gol evitabili ai nerazzurri. A questo punto con la scelta della difesa a tre uomini, dovrebbe tornare in campo dal primo minuto, dopo lo stop di quasi 3 settimane il centrale difensivo tanto voluto da Stramaccioni: Christian Chivu. Secondo il tecnico nerazzurro, il difensore romeno sarebbe l’unico in grado di impostare l’azione già dalla difesa, permettendo l’utilizzo di questo nuovo modulo, con Ranocchia e Juan Jesus prontissimi ad affiancarlo. In mediana con questo schieramento ci sarebbe spazio per una doppia copertura al centro, garantita da Guarin e Gargano, e maggiore spinta sulle fasce con il rientro di Zanetti e la corsa di Pereira sugli esterni. Avanzato nel ruolo di trequartista puro, troviamo Sneijder, a supporto di Cassano e Milito.

    PROBABILI FORMAZIONI CHIEVO-INTER

    Chievo (4-3-2-1): Sorrentino; Frey, Dainelli, Cesar, Jokic; Vacek, L. Rigoni, Hetemaj; Thereau, M. Rigoni; Pellissier.
    A disp.: Puggioni, Sardo, Andreolli, Viotti, Papp, Cruzado, Guana, Samassa, Di Michele, Moscardelli, Stoian.
    All.: Di Carlo

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; Juan Jesus, Chivu, Ranocchia; J. Zanetti, Guarin, Gargano, Pereira; Sneijder; Cassano, Milito
    A disp.: Castellazzi, Jonathan, Samuel, Silvestre, Nagatomo, Bianchetti, Duncan, Cambiasso, Obi, Alvarez R., Livaja, Coutinho.
    All.: Stramaccioni

  • Atalanta-Inter, le pagelle. Moralez stellare, Milito bocciato

    Atalanta-Inter, le pagelle. Moralez stellare, Milito bocciato

    Inter spuntata sarebbe il titolo perfetto, perché davanti davvero è una fatica enorme riuscire a segnare. Se contro il Chievo il gol era arrivato su calcio d’angolo e grazie alla zuccata di Thiago Motta, stasera contro una buona Atalanta corta e veloce nelle ripartenze, si è palesata in maniera evidente l’assenza di Milito nonostante abbia giocato. L’argentino non è più lo stesso giocatore di due stagioni fa e l’ingresso di Pazzini nel finale non è servito a smuovere un attacco fin troppo sterile. Manovra lenta e fin troppo prevedibile per i nerazzurri che senza gli inserimenti dei centrocampisti non hanno creato quasi nulla. Classifica alla mano, con 8 punti, parlare ancora di scudetto potrebbe sembrare ridicolo. La strada si fa sempre più in salita , considerando come già sabato la sfida con la Juve potrebbe rappresentare uno spartiacque della stagione nerazzurra. Diverso il discorso per l’Atalanta che ha meritato il pareggio e ha sfiorato l’impresa, non riuscita, solo grazie al miracolo di Castellazzi sul rigore calciato da Denis.

    Maxi Moralez |©Valerio Pennicino/Getty Images
    Pagelle Atalanta Maxi Moralez 7 Piccola peste! Devastante con le sue accelerazioni fa girare la testa a tutta la difesa interista, facendo sbandare prima Lucio, poi Chivu diventando una vera e propria spina del fianco per la retroguardia nerazzurra. Suo l’assist vincente per il gol di Denis. Acquistato dal Velez Sarsfeld era il compagno di squadra di Alvarez. La domanda è lecita ma gli osservatori dell’Inter dov’erano? Denis 6 Nonostante realizzi la rete che riporta i suoi sul punteggio di 1 a 1, non brilla particolarmente. La rete del pareggio è in complicità con Chivu che in maniera decisamente assurda dimentica la marcatura e lo lascia libero di staccare in piena area. Il ‘Tanke’ colpisce di testa e beffa Julio Cesar infilando la palla nell’angolo basso. Nel finale ha l’occasione di portare i suoi in vantaggio, assumendosi la responsabilità di calciare il rigore conquistato da Marilungo, ma non ha la giusta freddezza e calciando centrale si fa murare il tiro da Castellazzi. Cigarini 6 Torna a brillare dopo le non felici esperienze con il Napoli e con il Siviglia nel centrocampo dell’Atalanta, prendendo le chiavi del gioco e dettando i tempi di inserimento di tutti i suoi compagni di reparto. Geometra a tutti gli effetti! Schelotto 6,5 Tanta corsa e tanta sostanza in mezzo al campo, tirando fuori una prestazione da leone facendo a sportellate per 90 minuti contro un velocissimo Nagatomo. Si conferma un giocatore in fase di miglioramento dopo l’esperienza a Cesena. Pagelle Inter Castellazzi 7 Entra per sostituire l’infortunato Julio Cesar e diventa il migliore in campo dei suoi risultando più che decisivo sul risultato finale. Prima toglie un pericolosissimo pallone sotto il sette da un tiro di Bonaventura, poi nel finale dopo l’ennesimo rigore assegnato contro l’Inter riesce a negare il gol a Denis deviando il pallone con il piede mentre si tuffa dal lato opposto. Chivu 5 Dopo l’ottima prestazione contro il Chievo torna a far parlare (male stavolta) di sé per la pessima prestazione. Completamente fuori tempo sull’azione del gol di Denis si dimentica la marcatura sull’argentino lasciandolo libero di punire Julio Cesar. Nel finale cercando di fermare Marilungo in un contatto molto dubbio butta giù in area l’attaccante atalantino, concedendo il penalty ai bergamaschi. Sneijder 6 Non riesce a entrare perfettamente in partita come dovrebbe, ma quando può è l’unico a movimentare la manovra offensiva nerazzurra, ed è proprio dai suoi piedi che nasce il gol del vantaggio interista. Ringrazia Cigarini e torna a fare il suo mestiere da trequartista. Per la sua sostituzione nel secondo tempo chiedere a Ranieri. Milito 5 Il principe si è trasformato in un ranocchio seguendo in maniera opposta la favola. Involuzione totale per il bomber argentino che viene servito poco e male, non riuscendo mai a trovare un guizzo vincente  e risultando un oggetto non identificato nell’attacco nerazzurro. Nel finale, gli capita una palla gol clamorosa che colpisce di petto invece che di testa, facendo schizzare il pallone sopra la traversa. Il posto da titolare contro la Juventus sembra essere più lontano.

  • Lille-Inter probabili formazioni. C’è Sneijder, più Zarate che Pazzini

    Lille-Inter probabili formazioni. C’è Sneijder, più Zarate che Pazzini

    Se non è ultima spiaggia poco ci manca, l’umore in casa nerazzurra è dei più neri e anche se Ranieri predica calma e spinge i suoi a dare una prova di carattere che permetta di uscire da una crisi nera che non sembra avere fine. Il presidente Moratti ha provato a dare un alibi alla squadra scaricando la colpa sugli arbitri, ma in realtà quello che appare evidente è la mancanza di verve e di voglia da parte di molti elementi di quel gruppo che vinse tutto sotto la guida di Mourinho, forse la squadra interista soffre della sindrome depressiva post abbuffata, la mancanza d’appetito di vittorie può in effetti essere una causa di queste continue debacle. Tornando alla partita rientra fra i pali Julio Cesar, mentre in difesa Chivu dovrebbe far coppia con Lucio, lasciando quindi la corsia di sinistra a Nagatomo, mentre sull’ out di destra agirà al solito Maicon. A centrocampo come detto sicuro il rientro di Senijder dietro le punte vertice basso del rombo sarà Stankovic, con Cambiasso e Zanetti ad agire da mezzala al suo fianco. In attacco certo del posto Milito che avrà come compagno di reparto Zarate.

    Inter (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Chivu, Lucio, Nagatomo; Stankovic, Cambiasso, Zanetti, Sneijder; Zarate, Milito. A disposizione: Castellazzi, Jonathan,Caldirola, Muntari, Thiago Motta, Alvarez, Pazzini.

    Wesley Sneijder| © PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty ImagesIn casa Lille, come detto modulo speculare sulla carta per il tecnico Garcia, con Landreau a proteggere la porta francese e una linea a quattro composta da sinistra verso destra da Beria, Basa, Chedjou e Debuchy. Mentre i mediana al centro agiranno Mavuba e Pedretti, il primo più volte visionato dagli osservatori della Juve, mentre sugli esterni a sostegno della manovra d’attacco ci saranno Balmont e Obraniak. In attacco come detto spazio a Sow e al giovane talento di Hazard.

    Lille (4-4-2): Landreau; Debuchy, Chedjou, Basa, Beria; Balmont, Mavuba, Pedretti, Obraniak; Sow, Hazard. A disposizione: Enyeama, Bonnart, Rozenhal, Cole, Gueye, De Melo, Rodelin.

  • Pagelle Schalke-Inter: Milito Principe? Raul Re!

    Pagelle Schalke-Inter: Milito Principe? Raul Re!

    Pagelle Inter

    Stankovic 6,5 27 secondi e segna un gol capolavoro, come già aveva fatto a Genoa nello scorso campionato calciando al volo da 50 metri e beffando il portiere. Non ha specifiche colpe nella disfatta nerazzurra perché la sua partita non dura nemmeno un tempo. Costretto ad uscire al 25’ del primo tempo per una botta rimediata in un contrasto di gioco. Unico neo, sul primo gol tedesco quando in area lascia libero di colpire di testa il centrale dello Schalke Papadopoulos.

    Chivu 3 Dopo una buona prestazione da centrale per sostituire Lucio contro il Lecce si spegne prima nel derby e stasera contro lo Schalke. Colpevole senza giustificazioni. Nel secondo gol subito invece di chiudere con una diagonale difensiva su Edu, si avvicina a Ranocchia lasciando tutto lo spazio possibile all’attaccante brasiliano per avanzare e tirare. Dormita generale insieme a Ranocchia sul gol di Raul e follia agonistica al 17’ del secondo tempo quando già ammonito si fa espellere per un fallo tattico lasciando la squadra in 10. Blackout totale

    Ranocchia 4 Era stato definito il nuovo Nesta, il futuro dell’Inter nel reparto difensivo. Ma senza il tutor Lucio va completamente in bambola in una serataccia per lui.  Non bastassero i gol di Raul e Edu da una mano ai tedeschi con un autogol evitabile con una scivolata in area per evitare un cross dalla fascia. Accusa il contraccolpo e si spegne sull’azione del gol di Raul. Nel finale dovrebbe fermare Edu e invece spalle alla porta gli concede senza troppa difficoltà il tiro che mette fine alla corsa in Champions nerazzurra. Notte fonda.

    Eto’o 5 Dopo l’errore contro il Milan ci saremmo aspettati il riscatto del Re Leone, perché lui in queste partite da il meglio di se e si esalta. La voglia e la corsa non sono sicuramente mancati. La precisione e il guizzo vincente si invece. Non riesce mai ad essere decisivo, e quando ha l’occasione per riportare l’Inter in vantaggio Neuer gli dice di no. Milito gli ruba la scena, lo Schalke la Champions.

    Milito 6,5 Il principe è sicuramente tornato ai suoi livelli. Dribbling corsa e gol. Ma stasera serviva una goleada per passare il turno. Dopo aver riportato l’Inter in vantaggio nel primo tempo si divora l’occasione utile a rimettere i nerazzurri in corsa nella ripresa. Stop impossibile e tiro facile, con palla che finisce a lato di un soffio. Non gli si poteva chiedere di più dopo due mesi di assenza. Un appunto: se Milito è il principe d’Europa il re stasera è Raul.

    Pagelle Schalke 04

    Neuer 7 Il suo allenatore l’aveva definito uno dei migliori portieri al mondo. Passano 27 secondi e con l’uscita a valanga su Milito e il gol subito iniziano a venire i dubbi su un’affermazione tale. Ma nella ripresa con la splendida parata su Eto’o blocca il risultato sul 2 a 2 in un momento cruciale. Poche parate ma comunque decisivo.

    Jurado7,5 Stasera lo spagnolo fa il bello e cattivo tempo a centrocampo. Fa saltare tutti gli schemi tattici predisposti da Leonardo e serve assist splendidi ai compagni. È sempre lui a creare la superiorità numerica e a mettere in evidente difficoltà la retroguardia interista. Sua la paternità dell’autogol di Ranocchia, nato appunto da un suo traversone al centro dell’area.

    Edu 8 Due gol all’Inter a San Siro nemmeno se li sognava. E invece esce da Milano come un eroe, con una prestazione perfetta. Caparbio e testardo nel primo gol, dove mette in mostra la sua velocità e al tempo stesso la forza fisica anticipando Chivu sulla ribattuta di Julio Cesar. Non bastasse concede il bis ridicolizzando Ranocchia e spegnendo ogni sogno interista realizzando il gol del 5 a 2 spalle alla porta con un gran tiro a giro. Devastante

    Raul 7 71 gol nelle coppe europee, + 1 su Pippo Inzaghi proprio nello stadio del nemico. C’è da aggiungere altro? Gli capita l’occasione giusta e lui non sbaglia come un cecchino. Lascia il Real, e arriva allo Schalke per dimostrare che ha ancora tanto da dimostrare. Lascia il segno!

    IL COMMENTO DELLA PARTITA

  • Verso il Derby: Ranocchia migliora, i dubbi di Allegri

    Verso il Derby: Ranocchia migliora, i dubbi di Allegri

    Sabato 2 Aprile, il giorno della verità, probabilmente. Il derby dovrebbe consegnare al campionato un verdetto, tanto parziale quanto importante – psicologicamente e non solo – per le sorti del campionato.

    Allegri, allenatore del Milan, orientato a schierare un 4-2-3-1 per il Derby. In casa Inter, recupera Ranocchia, Chivu in forse
    La settimana di avvicinamento inizia ufficialmente oggi, ma l’attenzione, per ora, sembra mitigata dal fatto che molti dei protagonisti sono ancora impegnati con le rispettive nazionali, almeno fino a mercoledì. Poi, l’attenzione sarà tutta per la stracittadina. In casa Inter, sembra stia rientrando l’allerta per Ranocchia, sottopostosi a Roma a Villa Stuart ad una serie di controlli al ginocchio destro, in accordo con lo staff medico dell’Inter e della Nazionale, e questo pomeriggio ritornerà ad Appiano Gentile per allenarsi con i compagni. Per lui, dopo le paure dei giorni scorsi, la presenza nel derby sembra ormai molto più probabile. Sono maggiori i dubbi, invece, per le condizioni di Christian Chivu. Il difensore rumeno ha lasciato il ritiro della sua Nazionale a causa di un risentimento al polpaccio, che gli aveva impedito di giocare contro la Bosnia, e non potrà disputare neppure la partita di martedì contro il Lussemburgo. In casa Milan le certezze riguardano l’assenza di Ibrahimovic per squalifica, ma – nonostante la pesante defezione – Thiago Silva, di rientro dagli impegni con il Brasile, si mostra fiducioso ed ottimista.  “Si può vincere anche senza Ibra. È un grandissimo giocatore, mi dispiace che abbia preso la squalifica, però quando rientrerà ci aiuterà. Saranno di fronte due squadre con un attacco forte, sicuramente non sarà 0-0, speriamo che Pato faccia gol”. Pato, infatti, nonostante i problemi alla caviglia, ci sarà. E, se non dovesse essere Pato a segnare, Thiago Silva si candida in prima persona per violare la porta del suo amico e connazionale Julio Cesar: “E se fossi io a sorprendere tutti? È dalla partita contro il Lecce che non segno. Un secolo fa. Magari potrei beffare Julio con un colpo di testa. Questa è la mia sfida all’Inter”. Intanto, Allegri studia le possibili soluzioni tattiche per sorprendere l’Inter, alla ricerca di un equilibrio offensivo e di una vena realizzativa che, nelle ultime prestazioni, è sembrata mancare. In attacco dovrebbe restare fuori, almeno inizialmente, Antonio Cassano, deludente nelle ultime prestazioni sia con il Milan che con la Nazionale, lasciando spazio a Robinho, e scegliendo, così, un 4-2-3-1, con Boateng, Seedorf e Robinho a supporto di Pato, e Gattuso e Van Bommel a formare la diga di centrocampo. L’olandese Van Bommel, nella giornata di ieri aveva lasciato il ritiro della Nazionale Orange a causa di un gonfiore al ginocchio e salterà, così, la gara di domani contro l’Ungheria, ma si è trattato solo di una decisione precauzionale. Le sue condizioni verranno valutate a Milanello nei prossimi giorni, ma non è azzardato ipotizzare che, se dovesse recuperare completamente, scenderà in campo anche da titolare. Intanto, nonostante le dichiarazioni di Allegri dei giorni scorsi, orientate a stemperare la pressione: “Partita affascinante ma vincere il campionato conta di più”, a Milano la febbre da Derby è già esplosa da diversi giorni. San Siro è già completamente esaurito, si respira aria di sfida decisiva, di scontro fra titani, sia per lo scudetto che per il predominio cittadino. Tra cinque giorni, il verdetto del campo: sarà sorpasso o allungo?

  • Chivu altro problema in casa Inter

    Chivu altro problema in casa Inter

    Le brutte notizie non tardano ad arrivare in casa nerazzurra: dopo il forfait azzurro di Andrea Ranocchia per un guaio al ginocchio, adesso arriva la notizia di un problema accusato anche dall’altro centrale nerazzurro Christian Chivu.

    Il giocatore romeno che aveva dimostrato di essere sicuramente all’altezza giocando come centrale di difesa ha accusato un fastidio alla coscia destra dal ritiro della sua nazionale. Come si legge dalle pagine del Corriere dello Sport, il difensore nerazzurro (che non si è allenato a inizio settimana con i suoi compagni) salterà sicuramente il match in programma questa sera contro la Bosnia a causa di una ‘miosite’, ovvero un’infiammazione dei tessuti muscolari dovuti alla formazione di una calcificazione. Sono già stati avviati i primi contatti tra lo staff medico della nazionale romena e quello nerazzurro per cercare di monitorare le condizioni del difensore e sapere se verrà comunque utilizzato nella prossima sfida.

    Fuori Lucio che sconta la squalifica rimediata per l’ammonizione contro il Lecce, out Samuel per l’infortunio ai legamenti e Ranocchia in forte dubbio per i continui dolori al ginocchio (con il dilemma tra la scelta di una terapia di contenimento e un’ipotetica operazione), Leonardo avrà più di qualche problema per reinventare totalmente il reparto difensivo nerazzurro in vista del prossimo derby. Durante la mattinata al centro sportivo ‘Angelo Moratti’ a parte i sedici assenti impegnati con le rispettive nazionali, gli altri giocatori hanno svolto regolarmente la seduta d’allenamento, con Samuel, Suazo e Ranocchia che hanno svolto un lavoro individuale di recupero. Le speranza di vedere in campo l’ex Genoa quindi non tramontano del tutto, nonostante le parole poco ottimiste del diretto interessato rilasciate a Sky.

    Contro il Milan, se non dovesse recuperare nessuno dei possibili titolari, la coppia di centrali dovrebbe vedere tornare al centro della difesa Cordoba, reduce da una pessima prova contro il Brescia, e Materazzi che praticamente dopo l’erroraccio del derby d’andata non ha più visto il campo dal primo minuto. Il difensore colombiano, che sente il nerazzurro sulla pelle come un tifoso, vorrà sicuramente farsi perdonare e riscattarsi dopo la partitaccia di Brescia, cercando di riuscire a fermare un attacco rossonero probabilmente composto dalla coppia Pato-Cassano: due clienti tutt’altro che facili! L’occasione per scrollarsi tutte le critiche di dosso è enorme, ma sarà in grado di saperla sfruttare al meglio?

    Per Materazzi, il discorso è simile a quello che lega De Rossi ai derby: in queste partite,  è meglio lasciare fuori le emozioni e la fede calcistica, evitando che la troppa foga agonistica si trasformi in eccessi di violenza. Riuscirà a cancellare l’entrataccia su Ibra che costò il rigore e porto i rossoneri a vincere il derby dell’andata? Cambiare completamente la difesa a ridosso di una sfida così decisiva, vorrà dire cambiare le carte in tavola, per una partita che mai come adesso rimane un’incognita sul risultato.

    Volendo fare un’altra ipotesi per la formazione, Leo potrebbe anche scegliere di arretrare Cambiasso nella linea difensiva, ruolo che l’argentino ha ricoperto più volte in situazioni di emergenza, e lasciare spazio a centrocampo a Stankovic e Thiago Motta che in quanto a duttilità tattica sono una garanzia in assoluto. Peserà sulla sfida contro il Milan anche il fatto che molti giocatori torneranno in Italia con le rispettive nazionali solo due giorni prima della stracittadina, non potendo sostenere allenamenti.

    Ovvio che da oggi al 2 Aprile c’è un’intera settimana a disposizione degli infortunati per provare a recuperare e la storia calcistica ci insegna a non fasciarsi la testa prima del dovuto. Aspettando buone notizie dai ritiri delle nazionali, Leo si prepara alla sfida contro il suo passato rossonero dovendo fare le magie  per inventare una difesa che tenga. Un altro paragone con il suo predecessore, il “mago” Mou!

  • Le pagelle di Inter – Lecce 1-0: Pazzini decisivo

    Le pagelle di Inter – Lecce 1-0: Pazzini decisivo

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 7 Sul tabellone dei marcatori dovrebbe esserci anche il suo nome, perché la parata che compie nel finale vale quanto un gol. Dopo gli erroracci di Monaco e San Siro contro il Bayern, ricorda a tutti che i campioni dopo gli errori si sanno rialzare e tornare grandi. Idolo.

    Maicon 5,5 Poche incursioni, qualche sofferenza di troppo in fase difensiva e molte conclusioni sbilenche. Non è in giornata e si vede dal passo. Prestazione opaca anche a Monaco. Forse sta accusando la stanchezza, non avendo praticamente riposato mai da quando in panchina siede Leonardo.

    Lucio 6 La sua partita è senza sbavature, perché chiude dove è possibile e non concede nulla agli avversari. Il problema sta nel fatto che fosse diffidato, ed è davvero inspiegabile l’ammonizione rimediata a centrocampo. Stacco e colpo da pallavolista in un’azione che non aveva nulla di pericoloso. Salterà il derby in un momento in cui la sua presenza era fondamentale. Avventato.

    Chivu 7 In una non recentissima intervista il giocatore romeno aveva dichiarato di non trovarsi bene a giocare vicino alla linea di campo, disprezzando il ruolo di terzino. Torna a ‘casa sua’ al centro della difesa come ai tempi della Roma, e fa una partita senza nemmeno una sbavatura. Perfetto in fase di copertura e nel gioco aereo. Leonardo ha un’opzione in più per coprire il vuoto lasciato da Lucio nel derby.

    Pazzini 7 Di solito il primo pallone che tocca lo mette dentro. Stavolta si concede il ‘lusso’ di sbagliare. Prima colpisce di testa a colpo sicuro e Rosati gli nega il gol. Nell’azione seguente si vendica gonfiando la rete e esultando a modo suo, con la curva che impazzisce. L’esultanza del bomber nerazzurro stavolta è anche un segnale per il Milan: “occhio stiamo arrivando!”

    Pagelle Lecce

    Rosati 6 Incolpevole sul gol di Pazzini, gli nega la rete un minuto prima con una grande parata su un colpo di testa ravvicinato. Per il resto, non viene impegnato perché la partita non regala molte occasioni da gol ai giocatori nerazzurri.

    Tomovic 5,5 Parte bene e si presenta più volte davanti . Nel finale di primo tempo ha una grande occasione al limite dell’area ma manca il controllo e fa partire un cross svirgolato. Anche nel secondo tempo si affaccia dalle parti dell’area interista con coraggio.

    Oliveira 5,5 Lotta come un leone e ruba molti palloni a centrocampo facendo ripartire la manovra offensiva della sua squadra. Al 37’ ha un’occasione d’oro con una punizione al limite dell’area, ma calcia di potenza sulla barriera.

    Bertolacci 5,5 l’uomo che aveva castigato la Juve, sbaglia la più clamorosa delle palle gol della partita, calciando un piattone centrale dall’altezza del dischetto di rigore. Julio Cesar non si fa sorprendere e ferma il risultato sul’ 1 a 0. Da segnalare anche la punizione conquistata su Chivu che Oliveira sbaglierà al limite dell’area.

    Giacomazzi 5 non è giornata per lui, e si vede soprattutto quando continua a fare falli su Eto’o e su Sneijder. Rimedia l’ammonizione ma continua imperterrito. Essendo diffidato come Lucio, poteva evitare. Salterà la prossima partita contro l’Udinese. Nervoso.

    INTER-LECCE 1-0

    MARCATORE: Pazzini al 7’ st.

    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Zanetti; Cambiasso, Thiago Motta; Pandev (dal 28’ s.t. Coutinho), Sneijder (dal 39’ s.t. Kharja), Eto’o (dal 48’ s.t. Stankovic); Pazzini.

    A disposizione: (Castellazzi, Materazzi, Nagatomo, Mariga).

    Allenatore: Leonardo

    LECCE (4-2-3-1): Rosati; Tomovic (dal 48’ s.t. Donati), Ferrario, Fabiano, Brivio (dal 45’ s.t Piatti); Olivera, Vives, Giacomazzi (dal 38’ s.t. Jeda), Bertolacci, Mesbah; Corvia.

    A disposizione: (Benassi, Gustavo, Grossmuller, Coppola).

    Allenatore: De Canio.

    ARBITRO: Orsato di Schio.

    NOTE: ammoniti Giacomazzi (L), Tomovic (L), Motta (I) per gioco scorretto, Lucio (I) per c.n.r., Rosati (L) per proteste.

  • Rossi: “da Ibrahimovic nessuna scusa”

    Rossi: “da Ibrahimovic nessuna scusa”

    Il difensore del Bari Marco Rossi è salito agli onori delle cronache più che come giocatore, come incassatore di colpi dalle squadre milanesi. Esatto, prima un pugno in viso preso dal difensore nerazzurro Chivu, e poi la manata al fianco in Milan Bari assestatagli da Ibrahimovic. Stesso trattamento per due squadre diverse, osservando ai massimi livelli il dettame della par condicio come lui stesso ammette sorridendo. Come si legge sulle pagine della Gazzetta dello Sport (firma di Giuseppe Calvi), il difensore ha ricevuto ieri da Striscia la Notizia un tapiro d’oro per i due casi sopra citati.

    La spiegazione di certi comportamenti?: “Non c’è una spiegazione,- ammette Rossi- sono vuoti  che si creano nel cervello perché sono atti che non dovrebbero succedere, perdite di lucidità”.

    Poi ridendo  e scherzando ammette: “Forse mi ha colpito perché stava perdendo (riferito a Ibra), e perchè stavamo facendo il colpaccio a San Siro”

     

    “Mi sento travolto da un insolito destino– ha spiegato ai microfoni il giovane difensore, citando un titolo di un film di Lina Wertmüller del 1974-  Sono stato colpito all’improvviso sia da Chivu che da Ibra, senza che ci fossimo incrociati in precedenti azioni di gioco. Chivu mi chiese scusa, con una telefonata il giorno dopo, mentre da Zlatan nessun cenno. La squalifica di 3 giornate? Quasi scontata per un gesto violento”.

    Non ci sta per niente il difensore del Bari a passare per il fesso della situazione, e la precisazione che segue serve proprio a rimarcare il suo pensiero su queste vicende: “Non dipingetemi come un punching ball! In campo parlo poco e lotto, non sono un tipo timido, pur essendo leale metto sempre la gamba.”

    Rossi aggiunge un particolare del suo passato da ‘lottatore’- Tre anni fa avevo perso anche un dente, per una gomitata di Simone Inzaghi nella partita tra Parma e Atalanta. Il giorno dopo un giardiniere del Tardini ritrovò il dente tra l’erba, e mi fu riattaccato.”

    Nel finale le dichiarazioni sui suoi buoni intenti per il futuro: “Spero di non arrivare mai a colpire un avversario, perché comunque sono sempre scene poco educative.Ma se un giorno dovessi sbagliare, mi meriterò almeno le attenunanti, visti i precedenti ai miei danni!” e come dargli torto?

    Fonte (Gazzetta dello Sport)

  • Nagatomo, il samurai è pronto per la Roma

    Nagatomo, il samurai è pronto per la Roma

    L’Inter ha svoltato e i nuovi acquisti hanno subito trovato l’occasione per esser decisivi. Ranocchia ha dato qualità, alternative e centimetri alla difesa, il Pazzo è subito decisivo con tre gol in due partite e il marocchino Kharja ha dimostrato di poter esser utile sia per qualità tecniche che in interdizione e per non farsi mancare nulla è stato lui a dare il la alla vittoria sul Bari.

    Il folle gesto di Chivu consente al fresco campione d’Asia Yuto Nagatomo di far il suo debutto nel big match di domani sera contro la Roma a San Siro. Il “piccolo” giapponese ha stregato tutto sia per la grande disciplina negli allenamenti che per la grande forza esplosiva e per non farsi mancare nulla un fisico di corazziere.

    Nagatomo è stata una scommessa vinta dal presidente Ficcadenti e se per il Cesena sarà una bella plusvalenza in casa nerazzurra oltre a trovare la chiave per aprire al mercato asiatico da più parti “dicono” di aver trovato il clone di Maicon per la fascia sinistra.

    Pur se la partita è importante Ngatomo si dice pronto a debuttare e a farsi apprezzare dai nuovi tifosi “Sono molto felice e orgoglioso di essere qui nel club campione del mondo. Per me è il coronamento di un sogno, darò sempre il massimo. Ringrazio lo staff e tutti i compagni, che mi hanno accolto benissimo. Mi sento già pronto per giocare e voglio rendermi utile fin da subito. Sul campo sono un gran lavoratore, la mia principale caratteristica è la velocità. Nella vita di tutti i giorni sono gentile e mi piace scherzare. Quando ho detto a mia mamma che andavo all’Inter, si è messa a piangere dalla felicità”.

  • Materazzi al Chiambretti Night: “Ridatemi lo scudetto del 2002”!

    Materazzi al Chiambretti Night: “Ridatemi lo scudetto del 2002”!

    Non si placano le polemiche tra Inter e Juventus in quest’ultimo periodo. A riaccendere l’eterna polemica questa volta è il difensore interista Marco Materazzi ospite d’eccezione nella trasmissione dei numeri uno, il Chiambretti Night di ieri sera. “La Juve rivuole gli scudetti? – ha risposto il campione del mondo alla domanda sullo scudetto assegnato a tavolino all’Inter del 2006 – Non devono chiederlo a noi. Io mi riprenderei quello perso il 5 maggio 2002. Comunque in quattro o cinque partite precedenti alla sfida contro la Lazio c’è stato qualcosa di poco chiaro”. Non bastavano le continue punzecchiature tra i due presidenti nelle settimane passate dove Agnelli si era detto stufo di sentire ancora le dichiarazioni relative a Calciopoli, indirizzando la sua frustrazione verso la giustizia sportiva e sulla lentezza delle indagini, chiedendo risposte chiare alle loro richieste. Moratti messo a conoscenza della risposta aveva così risposto: “È un giovin signore, mi dispiace annoiarlo”. Non bastasse la continua schermaglia si è sviluppata anche sul mercato, dove i nerazzurri hanno messo a segno il colpo Pazzini, pupillo di Del Neri e su cui la Juve aveva già provato l’assalto in estate, ma ricevendo solo risposte negative. La querelle infinita tra le due squadre sembra non esaurirsi mai, soprattutto in vista del big match tra una settimana, (Juventus-Inter del 13 Febbraio) che vedrà le due società affrontarsi sul campo, unico terreno che non ammette repliche!

    Nella lunga intervista Marco Materazzi  in fase di apertura parla anche del caso Chivu: Ha commesso una sciocchezza, guardandolo ho capito cosa era successo, lo conosco da tanti anni. È difficile ammettere gli errori, lui però lo ha fatto subito”. Raccontando anche, come sia subito andato a calmare Marco Rossi, spiegandogli che se avesse continuato a protestare sarebbe stato espulso e passato lui dalla parte del torto.

    E sul rapporto con l’ormai ex allenatore Benitez, Marco ha cercato di evitare ulteriori polemiche, non lesinando una piccola frecciatina: “Non voglio parlare di lui, è acqua passata, ora c’è un altro allenatore. Non ho il dente avvelenato con lui, anche con Mourinho giocavo poco. Dico solo che in un gruppo solido bisogna dare più attenzione a chi non gioca rispetto agli undici che scendono in campo”.

    Si attendono repliche!