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  • Boubacar Barry regala la Coppa d’Africa alla Costa d’Avorio

    Boubacar Barry regala la Coppa d’Africa alla Costa d’Avorio

    Costa d’Avorio si è aggiudicata per la seconda volta nella sua storia la Coppa d’Africa 2015 sconfiggendo ai calci di rigore il Ghana, con il punteggio di 9-8. I tempi regolamentari e supplementari sono terminati sullo 0-0; è stato decisivo il portiere della Costa d’Avorio Boubacar Barry, capace prima di parare il rigore al portiere Razak e poi di realizzare il penalty decisivo.

    Costa d'Avorio vincitrice della edizione 2015 della Coppa d'Africa
    Costa d’Avorio vincitrice della edizione 2015 della Coppa d’Africa

    Dopo aver fallito le edizioni del 2006 contro l’Egitto e conto lo Zambia del 2012 la Costa d’Avorio nel 2015 ci è riuscita.Tanta amarezza e delusione per il Ghana, per il gioco espresso in questo torneo e per quello che ha dimostrato nella finale.

    E’ stata una Coppa d’Africa 2015 caratterizzata, a differenza delle precedenti edizioni, da un aumento del tatticismo soprattutto nel girone eliminatorio il quale è stato molto equilibrato, a volte apparendo noioso: questo probabilmente dovuto all’arrivo di tecnici europei nel continente nero. A trionfare è stato il tecnico europeo Herve Renard, nel 2012 era riuscito a trionfare con lo Zambia e stavolta ha avuto il merito di saper gestire un gruppo i cui la presenza di big, di prime donne era notevole.

    I rigori finali sono stati mozza fiatanti: Wakaso ha segnato; Bony ha preso la traversa; Jordan Awey ha preso la traversa; Tallo ha mandato fuori; Barry para; Acheampong ha sbagliato: da questo punto in poi tutti i rigori sono stati realizzati; alla fine il duello tra i due portieri: il Ghana sbaglia e la Costa d’Avorio non sbaglia riportando in patria il trofeo dopo 33 anni.

    Boubacar Barry doveva fare la riserva, è diventato titolare a causa dell’infortunio del portiere titolare, a volte il destino.

    Intanto è arrivata, in questi giorni, la squalifica a carico del Marocco: la Confederazione che governa il calcio africano ha deciso che la nazionale marocchina non potrà partecipare alle prossime due edizioni della Coppa d’Africa: in aggiunta alla federazione è stata comminata una sanzione di un milione di dollari. La ragione è dovuta alla rinuncia all’organizzazione di questa edizione di Coppa d’Africa 2015. 

  • Guinea fortunata nel sorteggio, eliminato il Mali

    Guinea fortunata nel sorteggio, eliminato il Mali

    Il Guinea è stata premiata nel sorteggio di Malabo e giocherà dunque il quarto di finale di Coppa

    Kevin Constant sarà ancora protagonista con la Guinea nei quarti di finale
    Kevin Constant sarà ancora protagonista con la Guinea nei quarti di finale

    D’Africa 2015 contro il Ghana; è finita con i delegati del Mali in lacrime e non poteva essere altrimenti. Gli unici a festeggiare saranno stati i dirigenti della Roma che potranno riabbracciare Keita. La gara disputata e valida per la terza giornata del gruppo D tra Guinea e Mali era terminata con il punteggio di 1-1 e entrambe le squadre si erano ritrovate con gli stessi punti in classifica e con lo stesso numero di reti fatte e subite. Per decretare la seconda squadra che doveva accedere ai quarti di finale, dietro la Costa d’Avorio, si è quindi dovuti ricorrere al sorteggio, come già accaduto nel 1988, allora la dea bendata era stata magnanima con la Algeria a spese della Costa d’Avorio e ancor prima nel 1972 quando ad andare avanti fu il Congo. Il sorteggio è avvenuto in una riunione tra gli organizzatori della Coppa D’Africa.

    Un gol di Max Gradel ha steso il Camerun e qualificato ai quarti di finale la Costa d’Avorio e qualificata come prima del girone. Dopo aver deluso nelle prime due uscite la squadra di Hervè Renard ha dominato un Camerun in piena transazione generazionale. A decidere la gara un tiro al minuto 35 di  Gradel su cui il portiere Ondoa non è stato implacabile.

    Tra sabato e domenica scatteranno i quarti di finale, scatterà l’eliminazione diretta e da quel momento chi sbaglierà tornerà a casa: Repubblica del Congo contro Repubblica Democratica del Congo, in programma sabato, la vincente se la vedrà con la vincente di Costa D’Avorio e Algeria in programma domenica ; poi la vincente di Ghana contro Guinea in programma domenica se la vedrà con la vincente di Tunisia contro Guinea Equatoriale in programma sabato.

    Le semifinali il 4 e 5 febbraio mentre l’8 febbraio andrà in scena la finale.

  • Costa D’Avorio e Mali all’ultimo respiro

    Costa D’Avorio e Mali all’ultimo respiro

    Il match tra Costa D’Avorio e Mali è terminato con il punteggio di 1-1; entrambe le nazionali restano ancora in corsa per la qualificazione ai quarti di finale; in classifica hanno entrambe 2 punti e si giocheranno le loro ultime chance nei match valevoli per la terza e ultima giornata del girone.

    i giocatori della Costa D'Avorio festeggiano dopo la rete realizzata
    I giocatori della Costa D’Avorio festeggiano dopo la rete realizzata

    Il Mali si è portato in vantaggio con Sako dopo 6′ con una conclusione violenta di contro balzo su cross di Yatabare; il pareggio della Costa D’Avorio, priva dello squalificato Gervinho, ha portato la firma di Gradel, al minuto 86, il quale, servito in profondità da Aurier ha calciato in porta di potenza superando il portiere Berthe che ha sfiorato la palla non riuscendola a bloccare. Da un lato il Mali organizzato e abile a saper sfruttare le ripartenze, mentre la Costa D’Avorio è stata più confusionaria ma il tasso tecnico posseduto da Tourè e compagni è decisamente elevato, permettendo di trovare la rete nel momento più difficile della gara.

    Identico risultato nel match tra il Camerun e la Guinea, 1-1. Al 13′ il vantaggio del Camerun è avvenuto grazie alla rete di Moukandjo: in mezzo a una mischia il camerunense stato bravo a colpire la palla di tacco e ha beffato Yattara. In precedenza il Camerun si era reso pericoloso con una conclusione effettuata da Aboubakar ma il portiere Yattara era stato bravo a respingere; pochi istanti dal termine del primo tempo, Traorè ha pareggiato per la Guinea con un gran sinistro il quale non ha lasciato scampo al portiere avversario. Il secondo tempo non ha regalato particolari emozioni, ne da una parte ne dall’altra; entrambe le squadre sembrava non avessero la forza per cercare di superarsi e lo scendere in campo essendo già a conoscenza del risultato della precedente gara ha fatto si a entrambe le compagini andasse bene il pareggio per poi tentare di giocarsi la qualificazione nell’ultima gara.

    Nel girone D persiste un grande equilibrio tutte e quattro le squadre, dopo due giornate, hanno 2 punti in classifica.

    L’ultima giornata vedrà in programma Camerun-Costa D’Avorio e Guinea-Mali.

  • Mondiali 2014: Gruppo C, Colombia tutto facile, impresa Grecia

    Mondiali 2014: Gruppo C, Colombia tutto facile, impresa Grecia

    L’ultima giornata del Gruppo C ai Mondiali in Brasile ha confermato la forza della Colombia che se pur con un ampio turnover ha vinto nettamente contro un Giappone che paradossalmente ha fatto una buona partita.

    La sorpresa però arriva dall’altra gara dove la Grecia che prima delle sfide partiva dall’ultimo posto in graduatoria, è riuscita nell’impresa di battere la Costa d’Avorio e conquistare così il pass per gli ottavi di finale.

    Partiamo con l’analizzare Giappone-Colombia, Zaccheroni reinserisce Kagawa dal primo minuto, per il resto conferma la formazione del turno precedente, Pekerman invece con la qualificazione già in tasca fa riposare molti titolari. Parte meglio il Giappone, obbligato  a vincere per sperare ma al 17° un’ingenuità di Konno regala il rigore alla Colombia che Cuadrado trasforma. I nipponici si ributtano in avanti e pur rischiando in contropiede trovano il pareggio con Okazaki di testa, imbeccato da Honda proprio allo scadere del primo tempo.

    Rodriguez e Martinez
    Rodriguez e Martinez

    Nella ripresa Jackson Martinez al 55°  riporta avanti i suoi, il Giappone non molla, spinge, costruisce ma non concretizza ed al 82° arriva la doppietta di Martinez che spegne ogni speranza. Nel finale c’è la chance per gli uomini di Zac per accorciare le distanze ma Kagawa spreca e al 89° arriva il gioiello di James Rodriguez che fissa il finale sul 4-1, lanciando la Colombia agli ottavi a punteggio pieno.

    GIAPPONE – COLOMBIA 1-4 (1-1) (17° rig. Cuadrado (C), 45°+1 Okazaki (G), 55°, 81° Martinez (C), Rodriguez (C))

    GIAPPONE (4-2-3-1): Kawashima ; Uchida, Konno, Yoshida, Nagatomo, Uchida; Aoyama (62° Yamaguchi ), Hasebe; Honda, Kagawa (85° Kiyotake sv), Okazaki (69° Kakitani); Okubo.

    Allenatore: Zaccheroni.

    COLOMBIA (4-4-2): Ospina (84° Mondragon sv); Arias, Armero, Balanta, Valdes; Cuadrado 7 (46° Carbonero), Guarin, Mejia, Quintero (46° Rodriguez 7); Martinez 7,5, Ramos 6.

    Allenatore: Pekerman.

    Arbitro: Proença.

     

    Nell’altra gara come detto si è avuta una sorpresa enorme, il Ct della Grecia Santos costretto a vincere mette in campo il 4-3-3, stesso schema  per Lamouchi che questa volta manda in campo dal primo minuto Drogba. La partita comincia male per la Grecia che nei primi 25 minuti perde per infortunio Kone (al 12°) e il portiere Karnezis. Le difficoltà caricano gli ellenici che al 33° centrano una traversa con Holebas ed al 43° trovano il vantaggio con il sostituto di Kone, Samaris che scambia con Samaras e fa 1-0.

    L'esultanza di Samaras
    L’esultanza di Samaras

    Nella ripresa ancora la Grecia in attacco ed ancora un legno a fermarli. Lamouchi inserisce Bony ed al 74° la mossa da i suoi frutti, assist di Gervinho e pari di Bony con la qualificazione che torna agli ivoriani. Sembra tutto finito ma ecco che al 92° Sio commette un ingenuo fallo da rigore su Samaras, dal dischetto va lo stesso attaccante ex Celtic che realizza e manda sull’Olimpo tutta la Grecia per una qualificazione agli ottavi, contro Costa Rica, davvero inaspettata.

    GRECIA – COSTA D’AVORIO 2-1 (1-0) (43° Samaris (G), 74° Bony (C), 93° Samaras (G))

    Grecia (4-3-3): Karnezis (25° Glykos 6); Holebas, Manolas, Papastathopoulos, Torosidis; Christodoulopoulos, Karagounis (76° Gekas), Kone sv (12° Samaris); Maniatis, Salpingidis, Samaras.

    Allenatore: Santos.

    Costa d’Avorio (4-3-3): Barry; Aurier, Bamba, Boka, Toure’; Die, Tiote’ (60° Bony), Toure’; Drogba (79° Diomande’ sv), Gervinho 6 (83° Sio), Kalou.

    Allenatore: Lamouchi.

    Arbitro: Carlos Vera.

  • Mondiali 2014: bene Colombia, pari Giappone

    Mondiali 2014: bene Colombia, pari Giappone

    Nella seconda giornata del gruppo C dei Mondiali 2014  la Colombia di mister José Néstor  Pekermann sconfigge la Costa d’Avorio e prenota gli ottavi di finale, nel match serale pareggio senza reti tra Giappone e Grecia.

    La partita tra Colombia e Costa d’Avorio vive di fiammate, ma nel primo tempo  le due formazioni, schierate a specchio, peccano in fase conclusiva. Sono due gli uomini che fanno girare la Colombia: Cuadrado, le cui accellerazioni sono irresistibili, e James Rodriguez, decisivo nei momenti chiave. Da un’invenzione d Cuadrado, culminata con un incrocio dei pali, scocca la scintilla. Il giocatore della Fiorentina sforna il cross dell’1-0 per il colpo di testa puntuale di Rodriguez. Il 2-0 è opera di Quintero, su assist di Gutierrez. La Costa d’Avorio di mister Sabri Lamouchi non s’arrende e con una serpentina di Gervinho riapre la gara, ma l’ingresso di Drogba è ancora una volta tardivo. Contro il Giappone era bastato inserirlo a partita in corso, contro la Colombia serviva il suo impiego dall’inizio.

    La prima palla gol arriva al 6′ con Gutierrez, lancio lungo di Rodriguez per Cuadrado che trova un assist abbastanza casuale per Gutierrez: Teo conclude da fuori, pallone a lato. Al 25′ Tiotè prova un sinistro da fuori con un sinistro pretenzioso: palla alta. Al 28′ occasione Colombia: lancio illuminante di Cuadrado, James Rodriguez pesca al centro Gutierrez che da ottima posizione si divora il gol dell’1-0. Al 32′ Aurier entra in area e piazza il tiro: Ospina respinge. Al 37′ tiro di Die, Zapata fa muro, tiro da fuori area di Serey Die, palla in corner.

    James Rodriguez
    James Rodriguez

     

    Al 57′ occasione Costa d’Avorio: cross di Toure per Bony che tenta un’improbabile rovesciata. Al 59′ lancio di Quintero, Cuadrado se ne va e da posizione defilata prima scarta Boka e poi tira benissimo: Barry si supera con l’aiuto del palo. Al 64′ vantaggio Colombia: assit da corner di Cuadrado, il suo traversone è perfetto, il colpo di testa di Rodriguez è perfetto. Al 70′ raddoppio Colombia: Rodriguez recupera la sfera, la passa a Gutierrez  il cui passaggio per Quintero è perfetto: il neo entrato insacca di fronte a Barry. Al 74′ accorcia le distanze la Costa d’Avorio: Gervinho ubriaca di finte gli avversari in area e segna, Ospina devia ma non riesce a opporsi. Al 89′ conclusione di Quintero da distanza se la cava Barry.

    COLOMBIA-COSTA D’AVORIO: (0-0) 2-1

    Colombia (4-2-3-1): Ospina; Zuniga, Zapata, Yepes, Armero (72′ Arias); Sanchez, Aguillar (79′ Mejia), Cuadrado, Rodriguez, Ibarbo (53′ Quintero); Gutierrez

    Costa d’Avorio (4-2-3-1): Barry; Aurier, Azokora, Bamba, Boka; Die Serey (73′ Bolly), Tiokè; Gervinho, Y. Toure, Gradel (68′ Kalou); Bony (60′ Drogba)

    Arbitro:Webb (inghilterra)

    Ammoniti: 55′ Zokora;

    Il Giappone è inconcludente e nonostante la superiorità numerica dal 38′ per l’espulsione di Katsouranis non scardina la difesa di Santos. Delude la formazione di Alberto Zaccheroni.

    Cosa succede quando una squadra cerca di andare in porta con il pallone e l’altra fa costantemente muro difendendo con 10 uomini? La risposta è uno 0-0 scritto. Giappone e Grecia non regalano un grande spettacolo nel match di Natal: l’occasione di vincere una gara del Mondiale e di raggiungere la Costa d’Avorio a quota 3 punti non è abbastanza stimolante per snaturare il credo di due formazioni facili da leggere: il Giappone ha il demerito di fare un possesso palla inconcludente e la Grecia ha costituito un catenaccio stile anni 60′. L’atteggiamento guardingo non viene scardinato nemmeno dall’espulsione di Katsouranis; a deludere sono gli asiatici di Zaccheroni, ora appesi a un filo per la qualificazione agli ottavi di finale. La Grecia avrà il vantaggio di avere lo scontro diretto con la Costa d’Avorio mentre il Giappone dovrà vedersela con la Colombia.

    Al 11′ perde palla il Giappone, Kone s’invola e conclude da fuori: Kawashima blocca. al 19′ Osako da fuori, tentativo da fuori area dopo una bella azione del Giappone: Karnezis blocca a terra senza problemi. Al 21′ ancora Osako questa volta prova un tiro a giro sul secondo palo; gran tentativo, spunto questa volta valido ma il tiro finisce a lato. Al 29′ calcia bene Honda ma Karnezis riesce a respingere. Al 38′ la Grecia rimane in dieci uomini, espulso Katsouranis intervenuto in ritardo su Hasebe, Al 40′ è sorpresa la difesa giapponese: Torodisis ci prova due volte, il secondo tentativo è pericolosissimo e Kawashima si supera.

    Yoshito Okubo e Sokratis Papastathopoulos
    Yoshito Okubo e Sokratis Papastathopoulos

     

    Al 60′ colpo di testa di Kawashima dice di no in tuffo. Al 68′ palla illuminante di Kagawa, sponda di Uchida dalla destra e Okubo si divora il gol. Al 71′ pasticcia la difesa greca  e Uchida si mangia il gol sotto misura.

    Giappone-Grecia 0-0

    Giappone (4-2-3-1): Kawashima, Uchida, Konno, Yoshida, Nagatomo; Hasebe (45′ Endo), Yamaguchi; Okazaki, Honda, Okubo; Osako ( 57′ Kagawa)

    Grecia (4-4-2): Karnezis, Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Fetfatzidis (42′ Karagounis), Maniatis, Katsouranis, Kone (88′ Salpingidis); Samaras, Mitroglou ( 35′ Gekas)

    Arbitro: Joel Antonio Aguillar ( El Salvador)

    Ammoniti: 12′ Hasebe; 27′ Katsouranis; 53′ Samaras; 89′ Torosidis

    Espulsi: 38′ Katsouranis

  • Brasile 2014: Sorpresa Colombia, Drogba rimonta il Giappone

    Brasile 2014: Sorpresa Colombia, Drogba rimonta il Giappone

    La seconda giornata di Brasile 2014 inizia con il debutto del Girone C con Colombia-Grecia e a chiudere Giappone-Costa D’Avorio. Alle 18 ora italiana ascendono in campo Colombia-Grecia con i Cafeteros, che tornano a giocare un Mondiale dopo 16 anni dall’ultima volta, ad infliggere un sonoro 3-0 alla compagine di Santos.

    La Colombia, orfana del suo uomo di punta Falcao, parte subito col piede giusto e dopo 5′ di gioco passa subito in vantaggio con Armero che sfrutta al meglio un affondo dalla destra di Cuadrado: il giocatore dell’Udinese, complice la deviazione di Manolas, supera Karnezis per il vantaggio. Gli ellenici non ci stanno e provano subito a prendere il mano il gioco, ci provano ma negli ultimi metri non riescono a trovare lucidità. Al 27′ Torosidis, sugli sviluppi di un calcio piazzato, ci prova con potente colpo di testa che però non trova precisione. Pochi minuti più tardi è Kone a sciupare una buona opportunità. Il primo tempo si chiude sul vantaggio per una rete della Colombia.

    Colombia-Grecia

    Al 13′ del secondo tempo arriva il raddoppio di Gutierrez che infilza il tap-in vincente su sponda di Aguilar. Due minuti più tardi la traversa nega la gioia del gol a Gekas. La Grecia prova a stare in partita affacciandosi spesso dalle parti di Ospina senza nulla di fatto. Il 3-0 definitivo arriva nei minuti di recupero con James Rodriguez che infila su tacco di Cuadrado.

    Giappone- Costa D’Avorio

    Drogba e GervinhoA chiudere il girone C ci pensano Giappone-Costa D’Avorio con gli uomini di Lamouchi che hanno la meglio sulla compagine di Zaccheroni. Orfani del suo uomo simbolo Didier Drogba, gli africani subiscono il vantaggio al 16′ con Honda che servito bene da Nagatomo infligge Berry con un potente sinistro. Poco più tardi è Uchida a provarci ma questa volta il numero 1 ivoriano respinge. La Costa D’avorio ci prova ma senza lucidità, potrebbe agguantare il pareggio sul finale del primo tempo ma la conclusione di Bonysu respinta sbagliata di Kawashima scheggia il palo.

     

    Al 62′ è Drogba che fa il suo ingresso in campo e cambia le sorti del match. Due minuti dopo il suo ingresso gli ivoriani infatti trovano il pari: cross di Aurier girato di testa da Wilfried e palla alle spalle del portiere Kawashima. Ancora due minuti dopo il pareggio è Gervinho che raccoglie di testa un cross preciso dalla destra di Aurier, per il definitivo 2-1. Sul finale ci prova Drogba dapprima con una punizione dai 30 metri e poi colpisce un palo da distanza ravvicinata.

  • Coppa d’Africa, esplode il tunisino Msakni. Delusione Drogba

    Coppa d’Africa, esplode il tunisino Msakni. Delusione Drogba

    Finita la prima giornata della Fase a Gironi della Coppa d’Africa 2013 possiamo analizzare insieme l’andamento delle 16 Nazionali partecipanti al torneo. Una competizione segnata dai tanti pareggi e dai gol in Zona Cesarini. Se proprio dobbiamo essere sinceri, questo torneo non ha regalato grandissime emozioni al pubblico di casa e anche la presenza sugli spalti non è stato un successone al momento. Solo la gara inaugurale tra la Nazionale ospitante (il Sudafrica) e Capo Verde ha visto la presenza di 50000 spettatori, nel resto dei match si è oscillati tra le 10000 presenze in Zambia-Etiopia e le sole 2000 persone di Costa d’Avorio-Togo. Una competizione che sta regalando pochi spunti interessanti e che si spera, possa subire una grossa accelerata a partire dalle partite odierne (inizierà la seconda giornata).

    Adesso però è tempo di riassunti e analisi dei quattro gironi della Coppa d’Africa.

    GRUPPO A

    Al momento, il Girone A si è dimostrato quello più noioso in assoluto con un doppio pareggio a reti bianche. Al contrario degli altri Gruppi, questo ha potuto contare su una notevole presenza di pubblico, con un totale di 75000 spettatori presenti sommando le due gare disputate. Sudafrica-Capo Verde ha deluso non poco le aspettative terminando con un scialbo 0-0, stessa sorte nell’altro match Angola-Marocco. Dopo una giornata, tutti ad 1 punto in classifica.

    Sudafrica – Capo Verde 0-0
    Angola – Marocco 0-0

    Classifica: Angola 1; Capo Verde 1; Marocco 1; Sudafrica 1.

    GRUPPO B

    Formazione Mali impegnata nella Coppa d'Africa 2013 &copy Michael Sheehan / Gallo Images
    Formazione Mali impegnata nella Coppa d’Africa 2013 &copy Michael Sheehan / Gallo Images

    Qualche gol e qualche emozione in più nel Girone B. Reti e volti noti nella sfida tra Ghana e Repubblica Democratica del Congo, dove si rendono protagonisti due giocatori noti nel campionato italiano. Parliamo di Badu e Asamoah, autori dei due gol che portano sul 2-0 i ghanesi, prima della rimonta dei congolesi tra il 53′ e il 69′ con il rigore realizzato da Mbokani, attaccante dell’Anderlecht che abbiamo potuto osservare già in occasione della doppia sfida contro il Milan. Risultato finale 2-2. Nell’altra gara, vittoria di misura del Mali sul Niger, con la rete dell’ex centrocampista del Barcellona, Keita, arrivata a cinque minuti dal termine.

    Ghana – Repubblica Democratica del Congo 2-2 
    40′ Badu (G), 50′ Asamoah (G), 53′ Mputu (C), 69′ Mbokani (rig) (C)
    Mali- Niger 1-0
    84′ Keita

    Classifica: Mali 3; Ghana 1; Repubblica Democratica del Congo 1; Niger 0.

    GRUPPO C

    Altro girone equilibratissimo con due pareggi in due partite. Per fortuna, abbiamo potuto assistere a qualche gol, rendendo il Gruppo C più avvincente ed emozionante rispetto al primo gruppo. Nella prima gara pareggio per 1-1 tra Zambia-Etiopia, con poche emozioni e le due reti arrivate tra il 45′ e il 65′. Nell’altro match, incredibile pareggio del Burkina Faso contro la Nigeria. I nigeriani in vantaggio dopo venti minuti, dominano e controllano la gara fino al 94′, quando Traorè (centrocampista del Lorient) trova la rete del pareggio, regalando una gioia immensa alla sua Nazione.

    Zambia – Etiopia 1-1
    45′ Mbesuma (Z), 65′ Girma (E)
    Nigeria – Burkina Faso 1-1
    23′ Emenike (N), 94′ Traorè (BF)

    Classifica: Burkina Faso 1; Etiopia 1; Nigeria 1; Zambia 1.

    GRUPPO D

    Formazione tunisina impegnata nella Coppa d'Africa 2013 © ALEXANDER JOE/AFP/Getty Images
    Formazione tunisina impegnata nella Coppa d’Africa 2013 © ALEXANDER JOE/AFP/Getty Images

    Tra stelle deludenti e risultati scontati, è terminata anche la prima giornata dell’ultimo gruppo della Coppa d’Africa. Tra le delusioni troviamo sicuramente Drogba e Adebayor. Nella sfida Costa d’Avorio-Togo, i due non hanno inciso sul risultato finale. Il primo, forse disturbato troppo dalle continue voci di mercato che lo vedono un giorno vicino alla Juve e il giorno dopo al Milan, mentre l’attaccante del Tottenham, non è parso tranquillo mentalmente, dopo aver accettato in extremis la convocazione, precedentemente rifiutata a causa di vecchie ruggini con la Federazione togolese (per via degli scontri di qualche anno fa dove rischio la vita). La gara viene decisa dall’esterno ivoriano dell’Arsenal, Gervinho all’88’, fissando il risultato finale sul 2-1. In gol anche Tourè (centrocampista del Manchester City) e Ayite. Nell’altra sfida del Gruppo D, vittoria nei minuti finali del Marocco sull’Algeria con la rete di Msakni (giovane attaccante classe ’90), ribattezzato il piccolo Mozart, autore di un gol alla Del Piero con un tiro al limite che si spegne sotto l’incrocio del pali.

    Costa d’Avorio – Togo 2-1
    8′ Tourè (C), 45′ Ayite (T), 88′ Gervinho (C)
    Marocco – Algeria 1-0
    90′ Msakni

    Classifica: Costa d’Avorio 3; Marocco 3; Algeria 0; Togo 0.

  • Coppa d’Africa, il programma e i possibili protagonisti

    Coppa d’Africa, il programma e i possibili protagonisti

    Lo start della Coppa d’Africa 2013 avverrà questo sabato. Il prestigioso trofeo continentale, giunto alla sua ventinovesima edizione, vedrà impegnate le 16 squadre africane che hanno superato le fasi eliminatorie. L’ultimo torneo fu disputato nel 2012 e, nonostante la cadenza biennale della competizione, la Coppa d’Africa è stata riproposta anche per quest’anno. Il motivo è semplice: era necessario adeguarsi al calendario della FIFA. Lo stato che ospiterà il tutto sarà il Sud Africa, e lo farà negli stessi stadi nei quali sono state disputate le partite degli ultimi Mondiali di calcio. Ricordiamo che il detentore della Coppa d’Africa è lo Zambia, squadra che riuscì ad aggiudicarsi il titolo scorso contro ogni pronostico iniziale. Focalizziamo meglio l’attenzione su questa entusiasmante competizione spesso snobbata perchè rea di non avere abbastanza qualità. Quest’anno, coloro che sostengono tale tesi dovranno ricredersi visti i giocatori e le squadre presenti.

    Il trionfo dello Zambia lo scorso anno | ©ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Images
    Il trionfo dello Zambia lo scorso anno | ©ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Images

    MADE IN ITALY – Fra le sedici squadre presenti, ve ne sono alcune che hanno convocato giocatori “italiani”. La nostra Serie A, sarà ben rappresentata da una nutrita schiera di baldi giovani in questa edizione della Coppa d’Africa. Facciamo i nomi. In totale sono 9 i giocatori di proprietà di club italiani. La Juventus può vantare il cartellino di Kwadwo Asamoah, ventiquattrenne centrocampista del Ghana. Sempre nella stessa nazionale troviamo Badu, e Boakye: il primo è il centrocampista dell’Udinese mentre il secondo è il giovane attaccante del Sassuolo che tanto piace alla Juventus di Conte. Nel Marocco da segnalare le presenze del fiorentino El Hamdaoui e del difensore Benatia. In Nigeria ci sono Onazi (Lazio) e Nwankwo (Padova), nel Mali il clevense Samassa mentre in Algeria il milanista Mesbah. Le possibili sorprese e rivelazioni del torneo possono essere molte e non è detto che riguardino giocatori “italiani”. Fra questi segnaliamo il giovanissimo difensore dei campioni dello Zambia, Emmanuel Mbola, diciannove anni del Porto B anche se di proprietà del TP Mazanbe: il ragazzo è già alla terza partecipazione nonostante la sua età. Da tenere sotto stretta sorveglianza anche la coppia d’attacco dell’Algeria: Soudani e Slimani potrebbero fare davvero bene in tandem.

    IL PROGRAMMA – Per quanto riguarda il programma della competizione, la Coppa d’Africa 2013 inizierà sabato 19 gennaio: le due partite inaugurali saranno Sud Africa- Capo Verde e Angola-Marocco. Capo Verde è una sorpresa di questa edizione in quanto è la squadra più piccola che abbia mai partecipato a una Coppa d’Africa. Vedremo come se la caverà. Una grande nazionale che invece sarà costretta a guardare la competizione dalla tv sarà il Camerun: Eto’o e compagni non ce l’hanno fatta a qualificarsi. I favoriti sono Ghana e Costa d’Avorio, due squadre ricche di giocatori europei fra cui Drogba, Asamoah e molti altri ancora. Occhio però alle piacevoli sorprese: l’anno scorso toccò allo Zambia, quest’anno potrebbe toccare all’Algeria o al Marocco. Dal 19 gennaio fino al 30 gennaio spazio alla fase a gironi mentre per i quarti, a cui accedono solo le prime due di ogni gruppo, dovremo attendere il 2 e 3 febbraio. Semifinali il 6 febraio. La finalissima si giocherà invece il 10 febbraio mentre quella per il terzo posto sarà disputata il 9 febbraio. Le sedi, come detto, sono le stesse dei Mondiali scorsi e sono: Port Elizabeth, Nelspruit, Rustenburg, Durban e la sede della finale Johannesburg.

  • Favola Zambia, sul trono d’Africa 19 anni dopo la tragedia

    Favola Zambia, sul trono d’Africa 19 anni dopo la tragedia

    Libreville ha tolto e Libreville ha reso, dopo 19 anni il cerchio si chiude e lo Zambia chiude un cerchio apertosi con il dolore del 1993, ma che adesso può festeggiare un grande traguardo, il primo della sua storia. Al terzo tentativo i Chipolopolo guidati da mister Renard riescono a conquistare la vittoria, sconfiggendo in finale la Costa d’Avorio guidati da sua maestà Didier Drogba.

    Proprio l’attaccante del Chelsea, che avrebbe dovuto regalare alla sua generazione di giovani campioni un successo importante, lui che ha guidato in finale i suoi compagni, che anche senza strafare erano riusciti a raggiungere il traguardo minimo asfaltando gli avversari, proprio il capitano ha tradito nel momento cruciale della gara, fallendo al 70° un rigore che avrebbe potuto cambiare le sorti della partita.
    Ed ecco che allora cominci a pensare al destino, quel destino beffardo che in quel maledetto volo del ’93 sterminò la nazionale in volo verso il Senegal, ma quello stesso destino che sul campo ha reso possibile la realizzazione di un sogno, il coronamento di una favola che meritava un lieto fine. I Chipolopolo (proiettili di rame) hanno abbattuto una squadra nettamente superiore nel tasso tecnico, ma che forse ha sottovalutato l’avversario e nel calcio si sa certi errori si pagano.

    Dopo una serie infinita di rigori, giunti al termine di una gara, che se si eccettua il penalty fallito da Drogba ed un palo di Katongo, non è stato di certo entusiasmante, decisivi gli errori dal dischetto di Kolo Toure e Gervinho, quest’ultimo autore di una splendida rete che in semifinale aveva regalato l’accesso al match di Libreville agli elefanti ivoriani, ma che nel momento decisivo ha subito probabilmente il peso di quella sfera e ha calciato alto.

    Ed eccola la gioia infinita che pervade ogni giocatore in campo e tifoso in tribuna, il piccolo Zambia è sul tetto d’Africa, ha conquistato la cima della montagna, esprimendo non un calcio spettacolare, ma fatto di volontà e rabbia agonistica, e ne è cosciente anche il navigato Renard, tecnico dei Chipolopolo:
    Non siamo i migliori, l’ho sempre detto – spiega il ct – ma avevamo una spinta in più, una motivazione fortissima. Ed è stato questo a fare la differenza. Penso che per vincere la Coppa d’Africa ci sia bisogno di un mix di bravura e motivazione. Tutto è andato per il meglio“.

    Festeggiare si ma con il ricordo vivo nella mente, con le lacrime di gioia miste a quelle del dolore, sono passati tanti anni da quel maledetto giorno e adesso è il momento di ricominciare, di godere del momento, di rinascere a Libreville, lì dove tutto era finito. Congratulazioni Zambia, adesso l’Africa ha una nuova regina.

    IL VIDEO DEL TRIONFO DELLO ZAMBIA

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  • Coppa d’Africa, la finale è Zambia Costa-d’Avorio

    Coppa d’Africa, la finale è Zambia Costa-d’Avorio

    Due partite due storie diverse, ci si aspettava una finale fra le due favorite Ghana e Costa d’Avorio e invece, come nelle migliori tradizioni calcistiche, il campo, almeno in una delle due semifinali, ha sovvertito i pronostici della vigilia. Ad accedere alla finale della competizione continentale è il sorprendente Zambia, che nonostante abbia disputato una gara non eccezionale riesce a sfruttare l’unica occasione che gli capita e con una rete di Emmanuel Mayuka, batte di misura le favoritissime black star del Ghana e si presenterà allo stadio di Libreville, per disputare la terza finale della sua storia contro gli elefanti ivoriani.

    La prima gara di giornata come detto, se la assicura la squadra dei Chipolopolo, che dopo aver subito per quasi tutta la gara trova il jolly con una splendida rete di Mayuka, l’attaccante partito dalla panchina, al 78° sfrutta l’appoggio su un avversario e poi scaglia un tiro a giro che batte l’incolpevole portiere ghanese e s’insacca. Un tiro un gol, e black star frustrate dalla mole di occasioni sprecate nel corso di tutto il match, clamoroso il rigore fallito o ben parato che dir si voglia, da Asamoah Gyan. Al quale si sono aggiunte poi le diverse occasioni avute da Ayew e dallo stesso Asamoah.

    Nel calcio si sa chi sbaglia paga e alla fine la disperazione per le occasioni mancate aumenta col passare del tempo e dopo essere passati in svantaggio le black star rimangono anche in dieci per l’espulsione di Boateng, aggravando ulteriormente la situazione e rendendo un fantomatico recupero sempre più improbabile. Al fischio finale la pioggia di Bata spazza via il sogno ghanese e lascia il popolo Chipolopolo a festeggiare per la conquista di una finale che mancava dal 1994.

    A rispettare i pronostici è invece la Costa d’Avorio di Didier Drogba, che supera di misura il Mali, ma avrebbe avuto la possibilità di rendere molto più largo il risultato. Gli elefanti hanno avuto in mano il pallino del gioco per tutto il match e solo nel primo quarto d’ora hanno già colpito due pali e impensierito in un altro paio d’occasioni l’estremo difensore maliano. Il frutto di tanta pressione arriva alla fine della prima frazione di gioco con Gervinho che si fa 50 metri di campo palla al piede e a tu per tu col portiere non sbaglia. Il secondo tempo segue il leitmotiv del primo, con la squadra ivoriana ad imporre una predominanza di gioco netta che porta altre occasioni non sfruttate, ma del resto per Drogba e compagni parlano i numeri, 5 partite giocate 5 vittorie, 9 gol fatti e nessuno subito, l’epilogo non poteva che essere quello di vederli in finale.