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  • Antonio Conte nuovo allenatore del Psg? I francesi smentiscono

    Antonio Conte nuovo allenatore del Psg? I francesi smentiscono

    Poco più di una settimana dall’addio dalla Juventus ed Antonio Conte avrebbe giù trovato una nuova sistemazione, con un grande club europeo.

    Antonio Conte
    Antonio Conte

    Secondo l’indiscrezione riportata dal Corriere dello Sport in edicola questa mattina, i rappresentanti dell’ex tecnico dei bianconeri avrebbero già trovato un accordo con i dirigenti del Paris Saint Germain, addirittura, sempre secondo la notizia pubblicata dal Corriere, l’annuncio dell’arrivo di Antonio Conte sulla panchina del Psg dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

    Perchè il Psg dovrebbe cercare un nuovo tecnico visto che ha sulla sua panchina Laurent Blanc conquistatore con la squadra della capitale della scorsa Ligue1? I padroni del Psg, sempre stando all’indiscrezione del giornale italiano, non avrebbero grande fiducia in Blanc e vorrebbero un allenatore capace di portare a Parigi la Champions League.

    Già, la Champions League, quel trofeo tanto desiderato da Antonio Conte che il tecnico salentino potrebbe cercare di conquistare con una compagine già ricca di talenti (Cavani, Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi e David Luiz per citarne solo alcuni) e con grande disponibilità economica (nonostante la multa e  le restrizioni subite per il mancato Fairplay finanziario) per poter essere competitivi nella massima competizione europea per club.

    Niente nazionale italiana quindi? Effettivamente Antonio Conte non ha mai detto di voler star fermo un anno e non è certo tipo da poter star lontano dal campo, quindi la possibilità di allenare il Psg potrebbe surclassare quella di essere il Ct dell’Italia.

    La Ligue1 sarebbe quindi nel destino di Conte visto che già a maggio alcuni esponenti del Monaco avevano contattato un emissario dell’allenatore pugliese che avrebbe dovuto sedersi sulla panchina del Principato per sostituire Claudio Ranieri che infatti a fine stagione ha lasciato i monegaschi. Il Monaco però alla fine ha scelto l’ex tecnico dello Sporting Lisbona Leonardo Jardim scartando quindi l’ipotesi Conte.

    Quindi come abbiamo giù detto  secondo il Corriere dello Sport  Conte sarebbe ormai prossimo a sedersi sulla panchina del Psg ma ecco che dalla Francia arriva la smentita ufficiale.

    Il Psg, contattato del quotidiano francese L’Equipe, ha smentito categoricamente la news del giornale italiano ed anzi ha anche puntato il dito contro l’entourage di Conte sostenendo che questa indiscrezione sarebbe stata messa in giro proprio da coloro che curano gli interessi dell’allenatore pugliese per mettere pressione ad una squadra italiana che sarebbe attualmente in trattativa con Antonio Conte. Di che squadra si tratti al momento non si sa, resta il fatto che il futuro di Conte rimane ancora un mistero che ci accompagnerà in quest’estate.

  • Inter addio a San Siro con il progetto stile Emirates.

    Inter addio a San Siro con il progetto stile Emirates.

    L’Inter e Massimo Moratti hanno deciso: i nerazzurri saluteranno presto San Siro per un nuovo e moderno stadio di proprietà. L’ingaggio di Marco Fassone, e la visita in terra cinese con l’incontro del presidente di una settimana fa, con i vertici  della China Railway Construction sono senza dubbio i primi indizi e al tempo stesso le prime conferme di una seria intenzione dell’Inter di cambiare ‘casa’.  Le indiscrezioni arrivano dal quotidiano nazionale ‘Il Corriere dello Sport’ che nell’edizione odierna anticipa i piani di Moratti nel voler realizzare un impianto nuovo di zecca, presentando i progetti entro quest’estate.

    L’idea di lasciare la Scala del Calcio è ben radicata nella mente del presidente nerazzurro da lungo tempo, ma complice la crisi economica, la dirigenza aveva accantonato il progetto. L’idea fu ripresa con forza subito dopo l’annata storica del Triplete, con un gruppo di finanziatori del Qatar intenzionati ad aiutare il club nerazzurro nella costruzione di un nuovo impianto, ma anche in questo caso non ci fu nulla di concreto.

    Stadio San Siro © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    MODELLO INGLESE- Secondo il quotidiano romano la palla ora passerebbe nelle mani di Fassone, già in grado di realizzare le basi del moderno e fruttuoso Juventus Stadium, con l’avallo della importante società di costruzione cinese, aprendo in questo modo le porte del fiorente mercato economico della Cina al brand Inter. L’obiettivo è quello di costruire un nuovo impianto nell’arco di quattro anni, emulando il modello dell’attuale Emirates Stadium, l’impianto di proprietà dell’Arsenal, con una capienza di circa 55-60 mila spettatori. Proprio sulla capienza ridotta si punterà in modo forte, per incentivare il sold out ad ogni match casalingo, riempiendo lo stadio e forzando la corsa al biglietto con un numero di tagliandi minori.

    La costruzione del nuovo impianto resta comunque subordinata alla scelta di una zona dove inizieranno il prima possibile i lavori, con la discriminante maggiore rappresentata dalla presenza della metropolitana nei paraggi. Dopo una scrematura iniziale, rimangono cinque le zone papabili per il nuovo impianto:  Rogoredo, Gratosoglio, Rozzano, Pioltello e Settimo Milanese.

    ADDIO SAN SIRO- Abbandonare il vecchio e glorioso San Siro a questo punto è più che una semplice suggestione. Considerando come Milan e Inter incassino circa 28 milioni di euro annuali dal botteghino con un canone annuo di 8 milioni a testa da versare al comune di Milano, ( di cui se ne spende il 70 % per opere di ammodernamento che lo stadio necessita), il nuovo impianto a questo punto sembra quasi un obbligo dal punto di vista economico. Il costo della nuova opera si aggirerà intorno ai 200-250 milioni di euro, ma si prevede che con un introito medio di 60 milioni annui, l’ammortamento della spesa verrà spalmato in quattro cinque anni. Oltre alla struttura sportiva c’è l’intenzione di realizzare un’opera commerciale a 360 gradi, con musei interni, ristoranti, zone adatte alle famiglie e soprattutto spazi più idonei ai tifosi come spesso è già ben visibile in Inghilterra.

    A questo punto San Siro resterebbe nelle mani del Milan che dovrebbe pagare per intero la quota del canone annuo, calcolabile in 16 milioni di euro, con un possibile sconto da parte del comune di Milano. In attesa del nuovo stadio le due società quest’estate inizieranno i lavori di rifacimento del nuovo manto erboso, nello stile del Wembley Stadium, risolvendo una volta per tutte le problematiche relative a un campo definito da tutto il mondo (vedere le critiche del Barcellona) ‘un campo di patate’.

  • Stufo della Russia. Eto’o torna all’Inter

    Stufo della Russia. Eto’o torna all’Inter

    Clamoroso o no, la liasion tra Samuel Eto’o e i colori nerazzurri sembra non essere mai finita. Come riporta nella sua edizione odierna il Corriere dello Sport, il bomber camerunense in forza all’Anzhi, avrebbe nostalgia della sua Inter con Moratti seriamente intenzionato a riportarlo a Milano. Secondo il giornalista Andrea Ramazzotti, autore dell’articolo, il ‘Re Leone’  si sarebbe stufato dell’esperienza russa, con la squadra del magnate Kerimov arenata lontana dai vertici della classifica, e di conseguenza fuori da ogni discorso europeo. A secco da quattro gare, con l’ultima rete realizzata il 27 novembre (considerando la ripresa del campionato) Eto’o non sarebbe riuscito ad ambientarsi e ad apprezzare il calcio russo come avrebbe prospettato negli intenti iniziali. L’ Anzhi staziona in settima posizione nella classifica russa, con squadre più blasonate davanti come lo Spartak Mosca, il Cska, la Dinamo, la Lokomotiv e il Rubin Kazan, a dimostrazione che il progetto di elevazione del club come nelle idee iniziali non sia nemmeno lontanamente realizzabile nell’immediato.

    Eto'o torna all'Inter | ©Mike Kireev/Epsilon/Getty Images
    INTER- Il presidente nerazzurro Massimo Moratti non ha mai nascosto il suo innamoramento per l’ex numero nove in grado di trascinare l’Inter allenata da Leonardo alla vittoria della Coppa Italia e in una rimonta clamorosa sfumata solo nel finale a suon di gol. Il suo addio ai colori nerazzurri ha di fatto lasciato un vuoto immenso nella rosa interista, dimostrando come la sua sostituzione con Forlan sia stato un esperimento mai riuscito. Un giocatore di fatto insostituibile, per professionalità e voglia di vincere. Ma è realmente realizzabile un ritorno a Milano nella prossima stagione? Volendo fare due considerazioni, la notizia sembra puro fantamercato, poichè l’ingaggio faraonico del bomber del Camerun (20 milioni netti a stagione) cozza completamente con le nuove direttive del fair play finanziario che sta seguendo il club nerazzurro. Inoltre nonostante già a gennaio si parlò di un possibile prestito da parte dell’Anzhi, riportare Eto’o a Milano avrebbe un costo sicuramente molto oneroso per le casse interiste, e considerando come la nuova politica del club sia trovare giovani calciatori di prospettiva in grado di diventare campioni nel futuro, l’affare sembra davvero utopico.

    A questo punto molto dipenderà dalle reali intenzioni del giocatore, quasi a voler confermare che i soldi non fanno la felicità, Samuel potrebbe rinunciare all’ingaggio sontuoso e tornare a vestire la maglia nerazzurra alla corte di un presidente come Massimo Moratti che lo stesso Eto’o poco tempo fa definiva come Dio in terra, e l’Inter come una famiglia.

  • Calciopoli, dichiarazioni choc. La bomba di Natale

    Calciopoli, dichiarazioni choc. La bomba di Natale

    Calciopoli, e se fosse stato tutto falso? Una domanda lecita dopo aver letto le dichiarazioni choc rilasciate da un investigatore al quotidiano Corriere dello Sport, andato oggi in edicola con lo scandalo Calciopoli in evidenza. Dopo il calcio-scommesse, torna in prima pagina il terremoto che sconvolse 5 anni e mezzo fa il mondo del calcio italiano, a pochi giorni prima dall’inizio del Mondiale che ci avrebbe visto protagonisti assoluti.

    DENTRO CALCIOPOLI – A parlare non è un imputato né un semplice tifoso che disquisisce al bar dello sport. Per la prima volta un investigatore attivo nell’inchiesta sceglie di rompere il silenzio e rilasciare dichiarazioni bomba alla redazione del Corriere dello Sport. Si tratta di uno dei dodici uomini chiamati ad ascoltare le intercettazioni dei telefoni più scottanti del pallone nostrano. Rivela come si svolgevano le indagini, gli uomini chiave della vicenda, le anomalie, tutto ciò che è rimasto rinchiuso dentro un cassetto dimenticato e che ora rischia di fare più danni del vaso di Pandora.

    Luciano Moggi, processo Calciopoli |© GIULIO PISCITELLI/AFP/Getty Images

    IL SERVER DELLE INTERCETTAZIONI – L’intervista vive il suo momento clou quando l’investigatore parla di un’anomalia che si ripeteva troppo spesso e che causava dei buchi rilevanti ai fini dell’inchiesta. L’innominato, per sua stessa volontà, racconta di come il server delle intercettazioni avesse numerosi problemi di linea durante la giornata. Nel passo chiave dell’intervista si legge:

     La cosa un po’ anomala è il server delle intercettazioni. E’ in Procura, a Roma, a Piazzale Clodio. Quando c’era qualche problema, e capitava spesso, telefonavamo a chi era in Procura: “Guarda, la postazione 15 qui non funziona, che è successo?” “Vabbé adesso controllo….”. Dopo un po’ richiamavano da Piazzale Clodio: “Ti ho ridato la linea, vedi un po’”. Andavi a controllare, magari avevi finito alla telefonata 250 e ti ritrovavi alla telefonata 280. E le altre 30? “Me le so perse…

    A proposito del server, l’investigatore chiarisce come chi contattava il responsabile del server fosse il colonnello Auricchio, ovvero il titolare dell’indagine che ha portato alla condanna di Moggi e della cosidetta “cupola”.

    I BAFFETTI – Un’altra dichiarazione chiave che emerge è quella relativa alla scomparsa dei cosiddetti “baffetti rossi”, le intercettazioni ritenute cruciali dai dodici investigatori. Alla domanda del giornalista su chi decidesse quali baffetti passavano la seconda fase della scrematura, l’innominato risponde sempre con lo stesso nome: il colonnello Auricchio. Tra le intercettazioni mancanti figurerebbero quelle riguardanti l’Inter.

    NESSUN COLPEVOLE – Farà sicuramente discutere la posizione dell’investigatore a proposito delle condanne effettuate in primo grado. Sostiene come “partite veramente truccate, dove l’arbitro è stato veramente coinvolto. Non ci sono”. Di conseguenza anche l’intero processo Calciopoli sarebbe stato una farsa.

    INVENZIONI – Pesantissimo il passaggio in cui l’innominato cita Martino Manfredi, ex segretario della Can A-B, affermando che all’inizio delle indagini l’ex segretario della Commissione arbitri avesse negato qualsiasi coinvolgimento della classe arbitrale. Qualche tempo più tardi, continua l’investigatore, lo stesso Manfredi entrò a far parte della Federcalcio, e solo da allora fece dichiarazioni spontanee sulla “storia delle palline” (palline speciali che sarebbero state utilizzate durante i sorteggi degli arbitri).

    BUFERA A NATALE – L’intervista, consultabile sul sito corrieredellosport.it, è destinata a scatenare una nuova bufera nel mondo del calcio. Calciopoli è stata davvero una farsa colossale? Moggi è realmente la sciagura del calcio nostrano? Le certezze del passato stanno cominciando a vacillare pericolosamente.

  • Di Benedetto Jr. “Roma stiamo arrivando. Totti number one”

    Di Benedetto Jr. “Roma stiamo arrivando. Totti number one”

    In attesa dell’arrivo di Di Benedetto Senior a scaldare l’ambiente e i tifosi giallorossi ci pensa Thomas Di Benedetto Jr. figlio del facoltoso imprenditore italo americano a capo della cordata che la prossima settimana dovrebbe rilevare la Roma calcio da Unicredit. Thomas giocherà per la squadra di baseball di Reggio Emilia, ma vanta un passato da calciatore ma sa tutto sulla Roma e su Totti anche se per scaramanzia forse è un taciturno sugli obiettivi della sua famiglia una volta in sella alla Roma.

    Di seguito vi riportiamo l’intervista concessa in esclusiva al Corriere dello Sport:
    Thomas, che sensazioni hai ora che sei in Italia?
    «E’ una grande esperienza, sono molto emozionato».

    E’ la tua prima volta in Italia?
    «Ero già venuto quando avevo 13 anni. Sono venuto per un viaggio. Più precisamente per un viaggio “calcistico”».

    Quindi a 13 anni giocavi a calcio?
    «Sì, siamo venuti per circa una settimana con la squadra per un torneo»

    E sei già stato a Roma?
    «Il torneo si svolgeva proprio a Roma»

    E ora hai in programma di tornare a Roma, magari quando verrà anche tuo padre?
    «Non lo so, al momento non ho fatto programmi, ma sicuramente mi piacerebbe vedere Roma mentre mi trovo in Italia»

    Sai già quando tuo padre verrà a Roma la prossima volta?
    «No, non lo so»

    Ti va se parliamo un po’ della Roma?
    «Certo. Conosco un po’ di cose sulla squadra»

    Che ne pensi di Totti?
    «Penso che sia uno di quei giocatori che meritano grande rispetto , indipendentemente dalla maglia che indossano».

    Hai potuto vedere il derby Roma-Lazio?
    «No, non ho avuto modo di vederlo»

    Sai che è un po’ come tra Celtics e Lakers nel basket?
    «Sì so di questa cosa»

    Magari avrai modo di vedere il derby la prossima stagione…
    «Sì, può darsi. Sarebbe emozionante»

    Cosa ti aspetti da questa nuova avventura di tuo padre con la Roma?

    «Beh, al momento non è ancora ufficiale, stanno ancora trattando, quindi non so cosa sta succedendo realmente riguardo a questa situazione»

    Pensi che presto sarà ufficiale?
    «Non ne so abbastanza per poter fare una dichiarazione precisa al riguardo»

    Possiamo dire, però, che sei un tifoso di calcio?

    «Sì, lo sono»

    E diventerai un tifoso della Roma?

    «Questa è una bella domanda… (ride, ndr), ma “No comment”

  • Robben si offre al Milan

    Robben si offre al Milan

    Potrebbe esser l’olandese Arjen Robben il primo acquisto rossonero per puntare alla Champions League. Stando alle indiscrezioni del Corriere dello Sport il funambolico fantasista olandese avrebbe messo in guardia il Bayern Monaco di una sua repentina partenza qualora non si raggiungesse il traguardo della Champions League.

    Robben dopo i tantissimi acciacchi si sente nel momento migliore della sua carriera e vuol provare a rivincere la coppa sfuggita lo scorso anno in finale contro l’Inter di Mourinho. Nei desideri di Robben pare ci sia il Milan che grazie alla mediazione di Van Bommel, entrato prepotentemente nel cuore dei tifosi, e all’avallo di Ibrahimovic pare abbiano sensibilizzato la dirigenza rossonera che adesso dovrà trovare gli argomenti giusti per convincere i bavaresi.

    Robben è un ’84 e il suo valore di mercato è ancora altissimo, si parla almeno di 30 milioni di euro. Ma se la volontà del giocatore è venire al Milan, Galliani ha l’obbligo di provarci.

  • La Roma nel futuro di Mourinho, clamorosa indiscrezione del Corriere

    La Roma nel futuro di Mourinho, clamorosa indiscrezione del Corriere

    Lo sfogo di Josè Mourinho nella conferenza stampa di preparazione alla sfida oggi contro il Malaga non poteva che innescare un clamoroso toto panchina. Il tecnico portoghese ormai conosciutissimo per l’abilità di usare i mezzi mediatici per i propri tornaconti ha messo la pulce nell’orecchio rendendo pubbliche presunti corteggiamenti in Italia ed in Inghilterra.

    Il Corriere dello Sport oggi rivela una suggestiva ipotesi di contatto tra la prossima proprietà della Roma e il tecnico portoghese per costruire insieme il nuovo progetto di rinascia giallorosso. Indubbiamente riuscir a metter in panchina Mourinho sarebbe un gustoso biglietto da visita per Di Benedetto e la cordata americana resta da capire se oltre al tecnico la nuova proprietà sia disposta a metter a disposizioni i capitali per soddisfare i capricci dello Special One.

    Le indiscrezioni al momento volevano una corsa tra Carlo Ancelotti e Andrè Villas Boas per il nuovo corso giallorosso con Montella voglioso di metter in difficoltà la nuova proprietà con un finale di campionato con i fuochi d’artificio

  • Il Corriere disegna il Milan dei Sogni. Out Pato, restayling in difesa

    Ci sarebbe ancora la gara di ritorno ma quasi nessuno crede nella rimonta rossonera e alle parole di Ibrahimovic anche la stampa si è adeguata iniziando ad ipotizzare i colpi di Galliani per il mercato estivo in grado di porre l’assalto alla Champions League.

    Il Corriere dello Sport quest’oggi prova a costruire il Milan dei Sogni cavalcando rumors di trattative e indiscrezioni. Come vi abbiamo detto ieri, il Milan sembra aver ormai bloccato il biondo Mexes con un accordo triennale da 3,5 milioni di euro a stagione. Il francese sarà il sostituto di Nesta al fianco di Thiago Silva, ma il lavoro in difesa continuerà con l’acquisto di due terzini, il primo è un ritorno di fiamma e si tratta di Cissokho del Lione pronto a lasciare la Ligue 1 per un campionato più competitivo, l’altro è da sempre un pupillo di Maldini, campione del Mondo in carica e con il contratto in scadenza tra due stagione.

    Stiamo parlando di Sergio Ramos esterno del Real Madrid entrato in rotta con Mourinho per la posizione in campo. Il centrocampo ruoterà intorno al rinnovo di Pirlo, se dovesse saltare il Milan passerebbe definitivamente ai due interditori di centrocampo inserendo in pianta stabile i giovani Merkel e Fossati lasciando la costruzione del gioco al Ganso Paulo Henrique, Robinho e Cassano in una sorta di tridente alle spalle di Ibra.

    Il sacrificato eccellente pare debba esser Pato inviso ad Ibra ed Allegri per la sua scarsa propensione ad aiutare la squadra. Il Papero ha una ottima valutazione e il Real potrebbe chiederlo nella trattativa per Sergio Ramos ma anche il Chelsea di Ancelotti potrebbe far qualche tentativo.

    In avanti il sogno resta sempre Mario Balotelli ma è molto calda anche la pista che porta al danese Bendtner.

    Riassumendo, ecco l’undici del Milan 2011/2012

    Abbiati (Marchetti), Sergio Ramos, Mexes, Thiago Silva, Cissokho, Gattuso, Ambrosini, Robinho, Ganso, Cassano, Ibrahimovic.

  • C’era una volta…Il Fantacalcio…Storie e retroscene del gioco (prima parte)

    Stagione 1994/95. La Gazzetta dello Sport dà ufficialmente il via al gioco “simulatore” dello sport più diffuso, seguito ed amato in tutto il mondo: il Fantacalcio, con lo scopo di trasformare, in un colpo solo, tutti gli amanti del pallone in presidenti, direttori sportivi e allenatori di una squadra di calcio.

    In realtà, fu un certo Riccardo Albini a portarlo in Italia nel 1990, ispirandosi a un passatempo USA basato sul Football Americano (fonte wikipedia).

    Il giornale rosa, in particolare, creò la “Magic Cup”, un concorso a premi seguitissimo, divenendo così il punto di riferimento principale per tutti gli appassionati.

    Oltre a partecipare ai tornei della Gazzetta, infatti, sono tantissimi i gruppi che si divertono ogni anno a mettere in piedi campionati privati, organizzandosi in vere e proprie Leghe di “malati” e “folli” fantallenatori.

    Nel tempo, il gioco ha conosciuto anche altre varianti, dal “Mister Calcio” del Corriere dello Sport, al FantaGenius di fantagazzetta.com, alle versioni del sito ufficiale fantacalcio.it, ognuno con regolamenti e procedure specifiche che si sono poi adattate alle altre manifestazioni calcistiche: Mondiali, Europei, Champions League, ecc.

    Pur essendosi sviluppato in varie forme, “il gioco del gioco del calcio”, ha letteralmente rivoluzionato le domeniche (e non solo) di tutti i calciofili, contagiando chiunque come un’epidemia indelebile, per la quale, al momento, non esistono vaccini ed anticorpi.

    Felici di essere portatori non sani di siffatto virus, i patiti del fantapallone, da 17 anni a questa parte si danno appuntamento per sopravvivere a circa 9 mesi di esultanze, sofferenze, imprecazioni e scatti d’ira incontrollabili.

    Il tempo del concepimento è sempre lo stesso: le caldi estati, quando magari si è ancora al mare e le spiagge possono diventare insospettabili luoghi di strategie per gli imminenti colpi di mercato, da cui poi dipenderanno le sorti emozionali dei futuri week-end.

    Il mese d’Agosto, funge così da preambolo per quelle che saranno delle vere e proprie battaglie per accaparrarsi, in sede d’asta, i giocatori migliori, i pezzi pregiati, i pupilli di sempre, le possibili sorprese e gli scongiurabili flop.

    Tutto questo, per un unico e solo obiettivo: sbaragliare la concorrenza e vincere il campionato.

    D’altronde, quando si parla (e si gioca) di calcio nessuno ci sta a perdere, soprattutto in Italia, dove siamo tutti allenatori e tutti siamo convinti di saperla più lunga degli altri.

    I Fantacampionati, infatti, rappresentano anche un’occasione per ricercare conferme e soddisfazioni personali, un momento per gridare non solo “GOOOOOOOOOOL”, ma anche “EVVAI, CE L’HO NEL FANTACALCIO”, quando magari l’attaccante che abbiamo scelto e schierato in campo realizza una bella doppietta. Meglio ancora se fa parte della nostra squadra del cuore e la sua rete ci fa vincere pure una bella scommessa alla SNAI.

    E si, perché ormai il Fantacalcio ha condizionato notevolmente il nostro modo di seguire le partite. Siamo capaci di tifare contemporaneamente per più squadre e più calciatori anche se giocano contro, con un occhio attento all’avversario di turno, al risultato della propria squadra, al biglietto giocato alla ricevitoria. Poi, a fine serata, facciamo il nostro personale bilancio, pronti ad inveire contro tutto e tutti o a diventare i più gentili e disponibili del mondo a seconda se la buona sorte (tutto dipende da lei) ci ha sorriso o ci ha voltato le spalle…

    Continua…