Tag: Coppa Libertadores

  • Adriano ritorna in campo con l’ Atletico Paranaense

    Adriano ritorna in campo con l’ Atletico Paranaense

    Adriano torna in campo, l’ Imperatore ha firmato un contratto con l’Atletico Paranaense fino alla fine del 2014 e sarà a  disposizione del tecnico Miguel Angel Portugal già per la partita contro i boliviani del The Strongest, in programma giovedì a Curitiba, prima gara del gruppo 1 della Libertadores.
    Adriano si allenava con la società già da inizio dicembre in modo da poter recuperare la forma fisica, è dimagrito, anche se non sembra ancora aver recuperato il peso forma, ma pronto a tornare in campo:

    È l’unico titolo che non ho e voglio aiutare l’Atletico a vincerlo. Voglio recuperare ritmo – ha detto Adriano – e attendere la mia occasione per combattere per un posto in squadra e magari anche per giocare dall’inizio“.

     

    Screenshot
    Adriano con la maglia dell’ Atletico Paranaense

    Si è quindi conclusa la trattativa che andava avanti da ormai tre mesi, tra il club e il calciatore, a causa delle condizioni fisiche dell’attaccante, fermo dal 4 marzo del 2012, nonostante la sua ricaduta di circa venti giorni fa quando non era rientrato da Rio dopo un permesso, ed era addirittura stato coinvolto  in una sfiorata rissa con una ragazza, Mario Celso Petraglia, ha deciso di dargli una possibilità:

    Adriano ha avuto una ricaduta, ma può capitare a chi cerca di superare un momento particolarmente difficile. Noi siamo sempre disposti a dargli una mano“.

    Adriano ha iniziato la sua carriera con il Flamengo e ha giocato in Italia indossando le maglie di Inter, Roma, Parma e Fiorentina, con l’ Inter ha vinto quattro scudetti, con il Brasile ha vinto la Coppa America nel 2004 e la Confederations Cup nel 2005, e ha preso parte ai Mondiali del 2006 in Germania.
    Il Club brasiliano non non ha rivelato i dettagli dell’accordo, ma secondo i media brsiliani dovrebbe guadagnare una cifra come 100 mila rais, equivalenti a circa 30 mila euro mensili, a cui vanno aggiunti bonus derivanti per il numero di presenze, di gol, e di merchandising.

     

  • Copa Libertadores, tutto ancora da decidere nelle sfide degli ottavi

    Copa Libertadores, tutto ancora da decidere nelle sfide degli ottavi

     Mentre nel Vecchio Continente la Champions League si affaccia all’atto conclusivo con una finale tutta tedesca, dall’altra parte del mondo la Copa Libertadores ha iniziato la sua batteria di doppi confronti relativi agli ottavi di finale e le sorprese e lo spettacolo non sono senza dubbio mancate. La gran parte delle sfide degli ottavi di finale rimane ancora in bilico, dopo la gara di andata. Nessuna squadra al momento ha ipotecato il passaggio ai quarti di finale. I detentori del trofeo del Corinthians non a caso hanno perso alla Bombenera di fronte al Boca Juniors, in quella che era una riedizione della finale della scorsa edizione. Gli zeneises, in autentica crisi in campionato, hanno sciorinato una buona prova che quantomeno li hanno portati ad un successo di misura, grazie ad un gol di Nicolàs Blandi. Al Pacaembù sarà difficile, ma Carlos Bianchi ed i suoi hanno il diritto di crederci.

    Il Gremio, invece, si è imposto in casa ai colombiani dell’Independiente Santa Fè per 2-1, sfruttando l’ennesima prodezza di Edu Vargas, il cileno con poca fortuna nella sua esperienza al Napoli. A Bogotà la qualificazione sarà, però, tutta da giocare. Così come per il sorprendente Tigre, che a La Victoria ha battuto di misura, 2-1, l’Olimpia Asunciòn, rimandando ogni discorso possibile sulla qualificazione in Paraguay.

    Tifosi del Boca Juniors in delirio | ©Getty IMages
    Tifosi del Boca Juniors in delirio | ©Getty IMages

    E non si è fermata nemmeno la più grande sorpresa del torneo, quella dei peruviani della Real Garcilaso, che hanno vinto in casa contro il Nacional Montevideo. Un solo pareggio a reti inviolate si è registrato in Messico tra il Tijuana ed il Palmeiras. Il Verdao può avanzare ancora, anche se in Brasile è relegato nel campionato cadetto.

    L’unica squadra ad ottenere un successo esterno è stato, comunque, il Velez Sarsfield, che di misura ha sbancato il Marcelo Bielsa di Rosario, mortificando le ambizioni del Newell’s Old Boys. Altre due sfide mancano per chiudere il tabellone degli ottavi di finale. La squadra più brillante del torneo l’Atletico Mineiro attende, infatti, a Belo Horizonte il Sao Paulo, mentre il Fluminense viaggia in direzione Guayaquil, in Ecuador, per affrontare l’Emelec. Due sfide che regaleranno ancora emozioni.

  • La Copa Libertadores approda agli ottavi di finale

    La Copa Libertadores approda agli ottavi di finale

    La Copa Libertadores ha esaurito la sua avvincente fase a gironi e si proietta con grande interesse ed entusiasmo verso gli ottavi di finale, di cui sono già stati stabiliti gli accoppiamenti. Inutile sottolineare il predominio dei brasiliani. Infatti, 6 club su 6 approdano agli ottavi. Dopo le ottime prestazioni dell’Atletico Mineiro, del Corinthians, del Palmeiras e della Fluminense, anche il Gremio ed il Sao Paulo sono riusciti a superare i loro ostacoli, seppur con qualche patema. Contrasta gli auriverdi degnamente il calcio argentino, che pure si presenta alla seconda fase con ben 4 formazioni. Al Boca Juniors, al Newell’s Old Boys ed al Velez Sarsfield si è aggiunto all’ultimo turno il Tigre, che ha compiuto la propria impresa andando ad imperversare per 5-3 sul campo della Libertad ad Asunciòn. Completano, quindi, il tabellone degli ottavi l’Olimpia Asunciòn, il Nacional Montevideo, l’Emelec Guayaquil, l’Independiente Santa Fè di Bogotà, la Real Garcilaso ed i messicani del Tijuana.

    Gli accoppiamenti degli ottavi risultano già interessantissimi. Addirittura con Corinthians-Boca Juniors si ripropone la finale della passata edizione ed anche questa volta i favori del pronostico sembrano pendere verso i paulisti.

    Gli accoppiamenti della Coppa Libertadores | ©YASUYOSHI CHIBA/AFP/GettyImages
    Gli accoppiamenti della Coppa Libertadores | ©YASUYOSHI CHIBA/AFP/GettyImages

    Tuttavia, sono le sfide fratricide a calamitare un enorme interesse, come il confronto tutto brasiliano tra l’Atletico Mineiro ed il Sao Paulo e quello tutto argentino tra il Velez Sarsfield ed il Newell’s Old Boys. I sorprendenti peruviani della Real Garcilaso, invece, affrontano il Nacional Montevideo in un doppio confronto non proprio proibitivo, mentre la vera sfida inedita si prospetta tra l’Olimpia Asunciòn ed il Tigre della scatenato trequartista Botta, che interessa a mezza Europa.

    Tra le altre il Gremio deve vedersela con i mai docili colombiani dell’Independiente Santa Fè, squadra da sempre alla ricerca di una propria identità continentale, mentre il brillante Fluminense sfida gli ecudoregni dell’Emelec, che da sempre sono alla ricerca di un risultato di prestigio al pari dei cugini del Barcelona. Il Palmeiras, che invece in Brasile gioca in Serie B, attende al varco l’altra sorpresa del torneo: i messicani del Tijuana, al loro esordio nella manifestazione. La città dei xolos impazzisce adesso per il calcio, anche se i cartelli di benvenuto nella città a nord del Messico da sempre recitano: “Bienvenidos a Tijuana, tequila, sexo e marijuana”. Bellezze ed imprevisti della Copa Libertadores.

  • Copa Libertadores, l’Atletico Mineiro a punteggio pieno

    Copa Libertadores, l’Atletico Mineiro a punteggio pieno

    L’Atletico Mineiro è senza dubbio la squadra più in forma della prima fase della Copa Libertadores I brasiliani, infatti, sono gli unici ad aver vinto tutte le partite fin qui disputate e viaggiano a punteggio pieno nel Gruppo 3 . I bianconeri contano 12 punti e sono già qualificati alla seconda fase, hanno battuto per due volte i boliviani del The Strongest, hanno maramaldeggiato per 5-2 in casa dell’Arsenal de Sarandì e quindi hanno avuto la meglio nel confronto diretto tutto brasiliano tra le mura amiche contro il Sao Paulo. L’exploit della squadra di Cuca, tecnico di 49 anni alla terza stagione alla guida del club del Minas Gerais, non è certo casuale. L’apporto dell’esperienza di Ronaldinho, più il contributo dell’estro e dei gol portati in dote da Jo, attaccante funambolico ex del Manchester City, e da Diego Tardelli, rientrato dall’esperienza nel Qatar alla guida dell’attacco dell’Al Gharrafa, hanno agevolato il salto di qualità di una squadra già forte.

    Ronaldinho è l'uomo in più dell'Atletico Mineiro nella Libertadores | ©Getty Images
    Ronaldinho è l’uomo in più dell’Atletico Mineiro nella Libertadores | ©Getty Images

    Anche se fino a questo momento la rivelazione dell’Atletico Mineiro porta il nome del giovane Bernard, autore già di tre reti in questo scorcio di Libertadores. 20 anni, Bernard è nativo proprio di Belo Horizonte, ma ha iniziato la carriera in un altro club cittadino, il Democrata, prima di passare al più prestigioso Atletico. E’ un centrocampista ed ha una clausola rescissoria già molto alta. Del resto avrà l’occasione di imparare molto e bene dall’estroso Dinho.

     La cura del vivaio del resto è una delle strategie societarie peculiari del club mineiro fondato nel 1908. La squadra bianconera è considerata la squadra più polare di Belo Horizonte, il vero club dei minatori, anche se non ha mai vinto la Copa Libertadores, finita 2 volte invece nelle mani degli eterni rivali del Cruzeiro. L’Atletico Mineiro ha vinto, però, 41 volte il titolo estaduais del Minas Gerais e nel 1971 è stato il primo campione brasiliano della storia. A livello internazionale ha vinto 2 volte la Copa Conmbeol, antesignana della Copa Sudamericana nel 1992 e 1997. In Libertadores invece nel 2000 si è spinta fino ai quarti, eliminato poi dal Corinthians.

    La squadra è anche conosciuta come O Galo, il gallo, soprannome affibbiatogli dal giornalista Fernando Pierucetti del A Folha da Minas negli Anni Trenta. L’Atletico Mineiro è una vera istituzione a Belo Horizonte ed in tutto il Minas Gerais ed in tanti si augurano una campagna importante del club in Copa Libertadores.

  • Il Tijuana è la vera sorpresa della Copa Libertadores

    Il Tijuana è la vera sorpresa della Copa Libertadores

    Il calendario della prima fase della Copa Libertadores viaggia in perfetta simbiosi con le imprese delle outsider della competizione. A Tijuana, infatti, nella parte ad ovest del Messico che confina con gli USA, il Corinthians ha perso la propria imbattibilità in campo internazionale dopo ben 16 partite e ad un passo dall’eguagliare quello assoluto appartenente allo Sporting Cristal, che tra il 1962 e il 1969 è rimasto imbattuto per 17 gare consecutive. L’impresa esalta in maniera considerevole il Tijuana, squadra fondata nel 2007 e campione nazionale nel 2012, esordiente in Copa Libertadores, ma che marcia a punteggio pieno, dopo aver battuto i Campioni del Mondo del Corinthians, il Millionarios Bogotà ed i boliviani del San Josè de Oruro. I messicani sono anche conosciuti con il soprannome di Xolos, simbolo e logo societario del club, rappresentante un cane tipicamente azteco.

    La gara all’Estadio Caliente, esaurito in ogni ordine di posto, è stata risolta da un gol del 32enne argentino Javier Gandolfi, di tacco da distanza ravvicinata su suggerimenti del paraguayano Aguilar. Gandolfi gioca da 5 stagioni in Messico, dopo aver militato lungamente nel River Plate e nell’Arsenal de Sarandì. Del resto gli argentini sono di casa anche qui a Tijuana, la città più a nord della Copa Libertadores. Dal 2011, infatti, ne ha fatto le fortune il tecnico argentino Antonio Mohamed, detto “El turco” per le sue discendenze libanesi. In America Latina gli arabi vengono infatti indicati in maniera generalizzata come turchi. Mohamed è stato un grande giocatore del Neza nel campionato messicano e come allenatore sta esaltando il Tijuana. Nella sua vita anche un’enorme tragedia. Nel 2006, durante i Mondiali in Germania, perso il figlio Faryd di 9 anni in un incidente stradale.

    TIJUANA | © LUIS ACOSTA/AFP/Getty Images
    TIJUANA | © LUIS ACOSTA/AFP/Getty Images

    Quella del Tijuana non è comunque l’unica sorpresa di un certo rilievo della Copa. Anche i peruviani della Real Garcilaso guidano saldamente il proprio raggruppamento con 7 punti, davanti alle colombiane Tolima ed Independiente Santa Fè e al Cerro Porteno. Allo stesso modo del Tijuana la Real Garcilaso vanta origini decisamente recenti. L’anno di fondazione, infatti, è il 2009 da parte degli studenti dell’omonimo istituto del Garcilaso Vega nella città inca di Cuzco. A questa altitudine fino ad ora era famoso soltanto il Cienciano, che aveva vinto la Copa Sudamericana nel 2004, ma è il caso di dire che la Real Garcilaso sta prendendo rapidamente quota.

    La Copa Libertadores, comunque, registra anche il primo grande flop della stagione a carico senza dubbio del Boca Juniors. La squadra di Carlitos Bianchi, infatti, ha registrato la sua seconda sconfitta in tre gare, peraltro la seconda interna. A violare la Bombonera questa volta è stato il Nacional Montevideo, grazie ad un gol di Scotti. Gli zeneises tra campionato e Copa sprofondano in una crisi preoccupante, mentre la strada per la qualificazione nel torneo continentale si fa decisamente impervia. Il Nacional dal suo canto per la prima volta nella sua storia espugna la Bombonera. Si esalta con Scotti, ma il vero matador della compagine orientales si riconosce nel loco Abreu, ritornato dalla lunga esperienza in Brasile, e salito a quota 25 reti in Copa Libertadores, 10° marcatore in assoluto di sempre, ad un gol dal peruviano Osvaldo “Cachito” Ramirez e dall’argentino Luìs Artime.

  • Egemonia brasiliana in Copa Libertadores

    Egemonia brasiliana in Copa Libertadores

     La Copa Libertadores avanza a ritmo serrato ma in ordine sparso, secondo la più classica delle concezioni del calendario calcistico di stampo sudamericano. Infatti, le giornate della grande Copa si giocano quasi giorno dopo giorno, ma senza rispettare una cadenza comune per tutti e gli 8 raggruppamenti. Purtroppo l’inizio della 54esima edizione ha fatto registrare un grave lutto, quello del giovane 14enne boliviano Beltran, tifoso del San Josè, ucciso da una bomba carta lanciata dai sostenitori del Corinthians che hanno seguito il Timao nella trasferta di Oruro in Bolivia. Il giovane Beltran è deceduto quasi sul colpo e 12 tifosi brasiliani sono ancora detenuti nelle carceri boliviane. Il Corinthians giocherà senza pubblico per tutta la manifestazione in corso. Un episodio che ha guastato la grande festa della Copa Libertadores.

    Le brasiliane stanno dominando la prima parte della Copa. Il Corinthians ha ottenuto il successo interno contro il Millionarios, registarndo anche il primo gol di Pato. Tuttavia, Atletico Mineiro e Fluminense viaggiano a punteggio pieno. La squadra di Ronaldinho ha addirittura maramaldeggiato in casa dell’Arsenal Sarandì, imponendosi per 5-2 e con 3 reti di Bernard, mentre il Flu è risultato corsaro ad Huachipato, nel sud del Cile. Ma nutrono ampie chance di qualificazione anche il Gremio ed il Palmeiras. Soltanto il Sao Paulo deve dare una svolta alla sua classifica.

    Copa Libertadores | © NELSON ALMEIDA/AFP/Getty Images
    Copa Libertadores | © NELSON ALMEIDA/AFP/Getty Images

    Tra le argentine non fatica più del previsto soltanto il Velez Sarsfield che, dopo la sconfitta iniziale contro l’Emelec, ha sbancato il terreno del Penarol grazie ad un gol dell’ex-genoano Lucas “il Cammello” Pratto, mentre il Boca Juniors, disastroso il suo inizio anche in campionato, rilancia le proprie quotazioni imponendosi in casa del Barcelona con le reti del Burrito Martinez e di Perea.

    Ad ogni modo, due autentiche rivelazioni rubano la scena di queste prime due settimane della Copa Libertadores e sono due esordienti assolute: i messicani del Tijuana ed i peruviani del Real Garcilaso. I primi vantano 6 punti in classifica ed i secondi addirittura 7. I Xolos messicani, squadra che ha sede quasi ai confini con gli USA, hanno battuto i colombiani del Millionarios ed i boliviani del San Josè, questi ultimi tra le mura amiche del Caliente con un eloquente 4-0. Due delle reti, quelle di Edgar Castillo e Joe Corona, portano la firma di calciatori statunitensi e sono i quarti a portare questa etichetta in 54 anni di Copa Libertadores. Un fattore a cui i media latinoamericani, per diversi motivi, hanno dato la giusta risonanza.

  • Copa Libertadores, sorprese e conferme della prima giornata

    Copa Libertadores, sorprese e conferme della prima giornata

    Non sono mancate, come forse era anche prevedibile, le sorprese nella prime giornata della Copa Libertadores del 2013. Ad esaltarsi sulla scena continentale sono state in particolar modo le squadre ecuadoregne e messicane a testimoniare ancora una volta il fatto che in questa manifestazione nessun pronostico si può dire scontato. L’Emelec di Guayaquil ha infatti sconfitto il Velez Sarsfield, che le quotazioni davano tra le formazioni più brillanti, con un risultato di misura tra le mura amiche, mentre i cugini del Barcelona hanno impattato 2-2 a Montevideo contro il Nacional, ma sono stati raggiunti soltanto allo scadere da un gol dell’ultimo acquisto degli orientales Ivan Benitez.

    Tuttavia, l’impresa della giornata è toccata comunque ai messicani del Toluca, affacciatisi per la terza volta nella loro storia nella massima competizione latinoamericana, a cui i club del Messico sono invitati a partire dal 1998. I diablos rojos hanno espugnato nientemeno che la Bombonera con le reti del paraguayano Benitez, mettendo in grande crisi addirittura Carlos Bianchi, riaccasatosi con gli zeneises e grande specialista della Copa Libertadores. A completare la grande performance degli aztechi ci ha pensato la prestazione al suo debutto assoluto del Tijuana, che è andato a vincere a Bogotà in caso dei Millionarios con la rete di Richard Ruiz. A questi due inediti exploit si è aggiunto poi quello dei cileni dell’Huachipato, che sono ritornati nella manifestazione dopo quasi quarant’anni dalla loro ultima ed unica partecipazione, battendo a Porto Alegre per 2-1 il Gremio.

    Ad ogni modo, in attesa del debutto del Corinthians ad Oruro in casa del San Josè, non sono mancate le squadre accreditate di qualche pronostico e che lo hanno rispettato. Il Fluminense ha vinto di misura a Caracas, mentre il Penarol ha vinto già i suoi primi due impegni con Iquique ed Emelec, così come il Palmeiras, che pur giocando in Serie B partecipa a questa coppa avendo vinto la Copa do Brasil, ha superato per 2-1 lo Sporting Cristal. Lo spettacolo migliore è andato in scena nella sfida tutta brasiliana in cui l’Atletico Mineiro di Ronaldinho ha superato per 2-1 tra le mura amiche il Sao Paulo.

    Anche l’inizio di questa nuova edizione della Copa Libertadores non ha mancato di chiamare una grande presenza di pubblico sugli spalti, così come la copertura televisiva viene garantita in maniera capillare. Del resto i sudamericani giocano la Copa Libertadores e la Copa Sudamericana, i due maggiori tornei per club, in due periodi dell’anno diversi in maniera tale da riservare ad entrambe la massima attenzione dal punto di vista degli sponsor e dei media. Sul taccuino degli osservatori da annotare ad ogni modo subito un nome non più giovanissimo, ma ancora in tempo per dire qualcosa di importante anche in una squadra del Vecchio Continente.

    E’ quello dell’argentino Damian Diaz, classe ’86, che indossa la casacca n. 10 del Barcelona Guayaquil. Ha giocato in precedenza per il Rosario Central ed il Boca Juniors (con cui vinse l’Apertura nel 2008), ma poi è passato attraverso altre esperienze proficue nell’Universidad Catòlica de Chile e nel Colòn Santa Fè. Nel 2011 lo ha acquistato il Barcelona con cui ha vinto il campionato di Serie A. Molto apprezzato per la sua grande tecnica e l’abilità negli assist, ha realizzato un gol bellissimo al Nacional a Montevideo. La Copa Libertadores ha sempre qualcosa da far scoprire.

  • La Copa Libertadores al via, il “grupo de la muerte”

    La Copa Libertadores al via, il “grupo de la muerte”

    Non a caso il Gruppo 1 della 54esima edizione della Copa Libertadores è stato ribattezzato fin dal momento del sorteggio come de la muerte. Del resto le formazioni del Boca Juniors, del Nacional Montevideo, del Barcelona Guayaquil e del Toluca tra blasone e reali valori da mettere in campo occuperanno senza dubbio un ruolo da protagoniste nel corso della manifestazione. Almeno sulla carta appare questo il raggruppamento della prima fase che potrebbe riservare il maggiore equilibrio e le migliori emozioni.

    Il Boca Juniors ha vinto ben 6 volte la Copa Libertadores e nell’albo d’oro di tutti i tempi è secondo nella Copa soltanto ai connazionali dell’Independiente, che di successi ne hanno centrati ben 7, l’ultimo dei quali però datato 1984. Gli zeneises hanno richiamato a gran voce sulla propria panchina Carlos Bianchi, un tecnico senza dubbio vincente dalle parti della Bombonera e soprattutto in Copa Libertadores, dove ha vinto 3 volte, una sulla panchina del Velez e 2 su quella degli stessi zeneises. Carlitos avrà il compito non facile di rilanciare il Boca a livello internazionale. Dal Corinthians è arrivato il burrito Martinez, mentre dal Belgrano il più che promettente difensore centrale Claudio Perez, dal Siena rientra in patria Ribaìr Rodriguez, mentre ai vari Erviti, Guillermo Burdisso, Sanchez Mino e Santiago Silva è affidato il ruolo di assemblare una squadra che si attende molto anche dai più che promettenti Viatri e Blandi. Il gioiellino Paredes potrà esprimere il suo valore nel corso della manifestazione.
    Il Nacional Montevideo partecipa alla Copa Libertadores da ben 13 edizioni consecutive, ma non alza la Copa la cielo dal lontano 1988. Per ritornare in auge gli orientales si affidano a vecchie glorie, a cominciare dal Chino Alvaro Recoba, anche fondamentale a Montevideo, e all’attaccante el loco Abreu, rientrato dal Brasile, dove difendeva i colori del Botafogo. Il Nacional, però, allo stesso tempo si affida ad un tecnico giovane, il 38enne Gustavo Diaz, che nella scorsa stagione si è messo ben in luce nel Defensor Sporting. Gli orientales giocano in Libertadores per la 40esima volta e meglio di loro come partecipazioni hanno fatto soltanto i cugini del Penarol.

    El Virrey torna sul luogo del delitto ! ©STR/AFP/Getty Images
    El Virrey torna sul luogo del delitto ! ©STR/AFP/Getty Images

    Non sarà facile, comunque, passare nemmeno dalla parti dell’Estadio Isidro Romero Carbo di Guayaquil, dove si gioca importanti chance di qualificazione il Barcelona, squadra che per due volte nella sua nobile storia ha perso la finale della Copa Libertadores. La squadra guaquylena avrà un chiaro stampo argentino a cominciare dal tecnico Gustavo Costas, 49 anni ma che conosce benissimo il calcio sudamericano per aver allenato in patria, ma anche in Paraguay, in Perù ed appunto in Ecuador. Perso il bomber Mino, andato all’America di Città del Messico, il Barcelona si è però rinforzato con l’argentino Nahuelpan dal Racing Santander, con l’altro attaccante argentino Castillejos del Lanùs e quindi Nicolàs Olmedo, argentino anche lui ma centrocampista ed ex del Godoy Cruz. Il Barca ecuadoregno ha i requisiti per provare ad insidiare la leadership del girone.

    Il Toluca, fondato nel 1939, è la terza squadra più prestigiosa del Messico come numero di titoli vinti: 10 come l’America ed uno in meno del Chivas Guadalajara. La squadra è guidata dall’esperto Enrique Meza e prova a migliorare il suo cammino in Libertadores, dopo l’eliminazione negli ottavi nell’edizione del 2007. I diablos rojos giocano nel Nemesio Diaz, 27.000 posti, soprannominato la Bombonera messicana ed il pubblico qui è un fattore importante da tenere in considerazione. Il Toluca è una squadra ben equilibrata e saprà dire senza dubbio qualcosa di importante all’interno del suo raggruppamento.

  • Il Corinthians vince la Libertadores, battuto il Boca Juniors

    Il Corinthians vince la Libertadores, battuto il Boca Juniors

    E’ il Corinthians che, dopo 102 anni dalla loro fondazione, si aggiudica per la prima volta nella sua storia la Coppa Libertadores. I brasiliani quindi hanno avuto la meglio sul Boca Junior scongiurando il sorpasso ai danni del Milan di confermarsi squadra più titolata al mondo per numero di trofei internazionali conquistati. La squadra di San Paolo che nella partita di andata si era fermata sul punteggio di 1-1 in casa degli argentini, si è nettamente imposta sui rivali con il risultato di 2-0 grazie alla doppietta di Emerson Sheik; l’attaccante, ha ironicamente dedicato la conquista della Coppa Libertadores al suo ex club, il Fluminense di Rio, reo di averlo licenziato un anno fa con accuse ridicole.

    Nella prima parte di gara grande equilibrio tra le due formazioni attente più a studiarsi che non a sbloccare il risultato, per quello infatti bisognerà attendere il 53′ quando Emerson, da distanza ravvicinata, trafigge il portiere avversario sfruttando un assist di tacco al volo di Danilo. E’ l’ 1-0 per la formazione guidata da Tite che fa sognare i tifosi brasiliani e ghiaccia quelli del Boca. La squadra argentina appare in difficoltà e incapace di reagire, tradita anche dalla serata no di Riquelme, alla sua ultima partita al Boca, e da uno spento Somoza. La formazione di Falcioni cade definitivamente sotto i colpi degli avversari al 72’ ancora una volta trafitta da Emerson. L’attaccante verdeoro dice addio alle speranze del Boca quando, approfittando di un errore di Schiavi, ruba palla a centrocampo avventurandosi in una lunga galoppata conclusa con un diagonale rasoterra. Alla rete del brasiliano via libera alla festa della “Fiel” (tifoseria del Corinthians).

    Il Corinthians vince la Libertadores © Getty Images

    Al triplice fischio finale toccherà al capitano Alessandro elevare al cielo la Coppa che per la prima volta nella sua carriera il Corinthians deporrà in bacheca. Autore assoluto di questa grande impresa è Emerson Sheik che, grazie alle due reti in finale può anche vantarsi di essere stato il goleador della competizione (5 reti per lui). La squadra di Tite ha chiuso il torneo da vincitrice e da imbattuta subendo solamente 2 reti nelle 14 partite disputate. La squadra di San Paolo è il nono club brasiliano ad aggiudicarsi il trofeo. L’appuntamento per il Corinthians è a Tokyo per affrontare il Chelsea campione d’Europa nel mondiale per club.

  • Boca Juniors-Corinthians 1-1: Roncaglia illude, Romarinho fa 1-1

    Boca Juniors-Corinthians 1-1: Roncaglia illude, Romarinho fa 1-1

    Continuano i colpi di scena nella Copa Libertadores 2012. L’andata tra Boca Juniors-Corinthians termina 1-1, risultato che consente al Timao di guardare al ritorno con grande fiducia. I ragazzi di Tite però dovranno ugualmente battere il Boca Juniors per sollevare la prima Copa Libertadores della storia del club (la regola dei gol in trasferta non vale per la finale). A San Paolo è già tutto pronto per una festa che si preannuncia indimenticabile. Ricordiamo che per il Corinthians si tratta della prima finale del torneo continentale, e il trionfo alla prima occasione sarebbe qualcosa di magico. Dall’altra parte gli Xeneizes non si daranno certo per vinti, anche perché, qualora riuscissero a battere il Timao, sarebbe per loro la settima Copa Libertadores, eguagliando così il record dell’Independiente.

    Alla Bombonera il Boca Juniors ha tenuto il pallino del gioco per lunghi tratti della partita, ancora una volta però il muro difensivo del Timao ha saputo cavarsela nel migliore dei modi. La prima grande occasione del match capita proprio ai brasiliani, con Paulinho che impegna severamente Orion. I padroni di casa rispondono con il Tanque Silva, che in rovesciata manca per poco una rete da cineteca.

    facundo roncaglia | ©ALEJANDRO PAGNI/AFP/GettyImages

    Nella ripresa il predominio degli uomini guidati da Falcioni diventa ancora più incisivo. E’ Riquelme a suonare la carica per i propri compagni di squadra, che al 67′ trovano la rete dell’1-0. Sugli sviluppi di un corner, Roncaglia è bravissimo ad avventarsi sulla ribattuta di Chicao e concludere indisturbato per il gol che manda in estesi i tifosi di casa, Maradona compreso.

    Il vantaggio però dura meno di 20′ minuti. Romarinho (il figlio della leggenda Romario) è l’eroe della serata per i supporter del Timao. Servito ottimamente dalla punta Emerson, il neo entrato in campo supera il portiere di casa Orion con un delizioso pallonetto.

    Ferito nell’orgoglio, il Boca Juniors si riversa in avanti negli ultimi minuti di gioco alla ricerca del nuovo vantaggio. L’occasione più ghiotta capita sulla testa di Viatri. La conclusione dell’argentino però sbatte sulla traversa, e Cvitanich non riesce a ribadire in rete.

    Il ritorno della finale è in programma fra 7 giorni a San Paolo. Ci aspettano ancora grandi emozioni dalla Copa Libertadores 2012.

    Boca Juniors-Corinthians, tabellino
    Boca Juniors (4-3-1-2): Orion; Roncaglia, Schiavi, Caruzzo, Clemente Rodríguez; Ledesma (Rivero), Somoza, Erviti; Riquelme; Mouche (Cvitanich), Silva (Viatri). All. J.C.Falcioni
    Corinthians (4-4-2): Cássio; Alessandro, Chicão, Leandro Castán, Fábio Santos; Ralf, Paulinho, Danilo (Romarinho), Alex (Wallace); Jorge Henrique (Liedson), Emerson. All. Tite

    Video Boca Juniors-Corinthians 1-1

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