Tag: Coppa Italia

  • Chiesa segna e regala la Coppa Italia a Pirlo e alla Juventus

    Chiesa segna e regala la Coppa Italia a Pirlo e alla Juventus

    Un gol di Federico Chiesa, che era pronto a lasciar spazio a Dybala, al 72° ha permesso alla Juventus di Andrea Pirlo di portarsi sul 2-1, risultato che poi ha difeso sino alla fine, la Juve vince così la Coppa Italia 2020/21.

    Una partita sostanzialmente equilibrata che ha visto l’Atalanta partire fortissimo e creare scompigli con Zapata nei primi minuti.

    Paradossalmente però il gol del vantaggio l’ha trovato Kulusevski che dopo un contestato contrasto Cuadrado-Gosens, è stato bravo a trovare il tiro a giro, dopo un tocco di McKennie.

    L’Atalanta ha accelerato e la rete di Malinovskyi, arrivata con un potente sinistro dopo una gran giocata di squadra, è stato il giusto premio.

    Nel secondo tempo però si è vista una Juventus molto aggressiva, più intensa, il palo colpito da Chiesa dopo il colpo di tacco di Ronaldo, è stato solo l’antipasto del gol arrivato poco dopo.

    La squadra di Gasperini ha provato a spingere, non sono serviti nemmeno gli ingressi di Muriel, Ilicic e Pasalic, la difesa di Pirlo ha retto, la squadra ha sprecato qualche potenziale contropiede ma alla fine ha alzato al cielo di Reggio Emilia, come già successo in Supercoppa, il secondo trofeo stagionale.

    La Juventus quindi conquista così la sua 14° Coppa Italia, per l’Atalanta invece arriva la 4° sconfitta in finale su cinque disputate.

    La stagione nerazzurra però rimane positiva, la terza qualificazione alla Champions League consecutiva è un risaltato di altissimo livello.

    ATALANTA – JUVENTUS 1-2 (31° Kulusevski (J), 41° Malinovskyi (A). 73° Chiesa (J) )

    Atalanta (3-4-2-1): Gollini; Toloi (77° Djimsiti), Palomino, Romero; Hateboer (77° Ilicic), De Roon, Freuler, Gosens (83° Miranchuk); Pessina (68° Pasalic), Malinovskyi (68° Muriel); Zapata.

    Allenatore: Gasperini.

    Juventus (4-4-2): Buffon; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Danilo; McKennie, Bentancur, Rabiot, Chiesa (74° Dybala); Kulusevski (82° Bonucci), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Pirlo.

    Arbitro: Massa.

    Ammoniti: Chiellini (J), Malinovskyi (A), De Ligt (J), Romero (A) Freuler (A), De Roon (A), Ilicic (A).

    Espulso: Toloi (non dal campo) (A).

  • Il Napoli conquista la Coppa Italia ai calci di rigore.

    Il Napoli conquista la Coppa Italia ai calci di rigore.

    Sono serviti i calci di rigore per assegnare la Coppa Italia, il primo trofeo post Lockdown se l’è aggiudicato il Napoli.

    Gli uomini di Gattuso sono stati infallibili dal dischetto mentre per la Juventus hanno sbagliato Dybala e Danilo.

    Una partita non certo spettacolare, anzi piuttosto bruttina, che ha visto però il Napoli meritare qualcosa di più già nei 90 minuti.

    Per Gattuso primo trofeo da allenatore, per Sarri seconda finale stagionale persa.

    Veniamo al racconto della finale di Coppa Italia Coca Cola.

    Sarri decide di schierare i suoi con il 4-3-3 con Cuadrado sulla fascia al posto di Danilo mantenendo il tridente offensivo Douglas Costa, Cristiano Ronaldo, Dybala. 

    Gattuso oltre allo squalificato Ospina, sostituito da Meret, effettua altri tre cambi rispetto alla gara contro l’Inter: dentro Mario Rui, Fabian Ruiz e Callejon, fuori Hysaj, Elmas e Politano. 

    Pronti via e al 5° un errore in disimpegno di Callejon permette a Dybala di rubare palla e servire Ronaldo, Meret si tuffa e respinge. 

    La partita non regala emozioni, il Napoli attende tutto chiuso e la Juventus non trova spazio, al 20° ci prova Bentancur, troppo debole per impensierire il portiere degli azzurri.

    Al 24° punizione pennellata di Insigne che scheggia il palo esterno. 

    Un altro errore in disimpegno permette a Dybala di cercare Cristiano Ronaldo ma Meret in uscita bassa è perfetto e fa suo il pallone, passano 3 minuti e Demme con la percussione riesce a calciare davanti a Buffon che chiude in corner. Dal calcio d’angolo palla che arriva ad Insigne che calcia da fuori, altro tocco di Buffon sul fondo. 

    Il primo tempo si chiude sullo 0-0

    La ripresa comincia senza cambi.

    La prima occasione della ripresa è per Fabian Ruiz che al 60° va al tiro da fuori, palla che finisce lontana dalla porta. 

    Grossa chance per Milik al 72° ma il suo tiro da posizione comoda, finisce altissimo, altra occasione per il Napoli ci prova Politano di testa, blocca Buffon. 

    Al 92° straordinario Buffon che respinge un colpo di testa di Maksimovic, sulla ribattuta arriva Elmas ma Buffon la tocca di quel tanto per mandarla sul palo. 

    Finisce 0-0, la Coppa Italia Coca Cola si deciderà ai calci di rigore. 

    Il primo a calciare è Dybala, Meret para. Per il Napoli calcia Insigne, gol. Tocca a Danilo, palla alta. Va Politano, Buffon intuisce ma non para, il Napoli si porta sul 2-0. Bonucci calcia, traversa e palla in rete. Anche Maksimovic non fallisce, 3-1 per il Napoli. Ramsey segna ed accorcia sul 2-3. Milik spiazza Buffon e regala la Coppa Italia al Napoli

     

    NAPOLI – JUVENTUS 0-0 (4-2 d.c.r.)

    Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui (80° Hysaj); Zielinski (87° Elmas), Demme, Fabian Ruiz (80° Allan); Callejon (66° Politano), Mertens (66° Milik), Insigne.

    Allenatore: Gattuso.

    Juventus (4-3-3): Buffon; Alex Sandro, Bonucci, de Ligt, Cuadrado (85° Ramsey); Bentancur, Pjanic (73° Bernardeschi), Matuidi; Douglas Costa (65° Danilo), Cristiano Ronaldo, Dybala.

    Allenatore: Sarri.

    Arbitro: Doveri.

    Ammoniti: Bonucci (J), Mario Rui (N), Dybala (J)

  • Basket, la Reyer Venezia conquista la Coppa Italia 2020

    Basket, la Reyer Venezia conquista la Coppa Italia 2020

    Non aveva mai passato il primo turno delle Final Eight, era arrivata a Pesaro come ottava e sembrava destinata al solito amaro destino ed invece l’Umana Reyer Venezia ha compiuto l’impresa ed ha conquistato la Coppa Italia di Basket 2020.

    Quella conquistata nelle Final Eight di Pesaro è la prima coppa Italia della Reyer Venezia, il percorso è stato complicato ed intenso: vittoria thrilling nei quarti contro la quotatissima Virtus Bologna, successo grazie ad un enorme terzo quarto contro Milano in semifinale e vittoria in finale contro Brindisi per merito di una super partenza ed una grande difesa.

    Una coppa che va ad impreziosire ancor di più la bacheca della Reyer Venezia, negli ultimi 4 anni l’Umana ha conquistato gli scudetti 2016-17 e 2018-19 e la Fiba Europe Cup del 2017-18.

    Dall’altra parte arriva un’altra delusione per Brindisi, l’Happy Casa, dopo il k.o. dello scorso anno contro Cremona, è costretta a mandare giù un altro boccone amarissimo, sopratutto perché dopo quello che si era visto nei giorni scorsi, la squadra di Coach Vitucci sembrava la favorita, con un Banks che era stato assolutamente devastante.

    Veniamo al racconto di questa finale tra Umana Reyer Venezia e Happy Casa Brindisi.

    Pronti via e Venezia infila subito un parziale devastante di 15-2 guidato da un super Tonut, Brindisi non riesce a trovare mai il canestro da 3 (chiuderà il quarto con 0/7) e solo Zanelli riesce a dare una scossa, si va al primo mini riposo sul 18-8.

    Il secondo quarto vede le due squadre tirare con percentuali piuttosto basse, Banks prova ad accendersi e con una tripla e 8 liberi su 8 segnati, trova quei punti che permettono a Brindisi di riportarsi in scia, 34-30 per i lagunari al 20°.

    Si riparte e una tripla di Martin porta la Happy Casa ad un solo possesso di distanza, Daye, Bramos e Watt riallungano sino alla doppia cifra di vantaggio. Sutton riavvicina i suoi sino al -6 ma i soliti Bramos e Watt trovano quei canestri che mandano la Reyer Venezia sul +7 all’ultimo intervallo.

    Brindisi prova a partire forte ma quando arriva sul -4 ci pensa Chappell con una tripla a ristabilire le distanze. Campogrande risponde con la stessa moneta ma da qua in poi la Reyer Venezia infila un parziale di 10-0 che vale il massimo vantaggio (+14) a poco più di metà quarto. Sembra finita ma Banks non è d’accordo e con 8 punti di fila trascina i suoi ad un controparziale di 10-0. Daye, eroe del quarto vinto contro Bologna, decide di prendersi il titolo di MVP ed infila un canestro da 3 a meno di un minuto dalla fine che in sostanza taglia le gambe alla Happy Casa.

    Finisce 73-67 con la Reyer Venezia che finalmente può alzare la sua prima Coppa Italia di Basket. 

     

    UMANA REYER VENEZIA – HAPPY CASA BRINDISI 73-67 (18-8; 34-30; 50-43)

    Umana Reyer Venezia: Casarin n.e., Stone, Bramos 12, Tonut 13, Daye 13, De Nicolao 5, Filloy, Vidmar, Chappell 7, Mazzola 6, Cerella, Watt 17.

    Allenatore: De Raffaele.

    Happy Casa Brindisi: Brown 3, Banks 27, Martin 5, Sutton 5, Zanelli 7, Guido n.e., Gaspardo 8, Campogrande 6, Thompson 6, Cattapan n.e., Stone, Ikangi n.e.

    Allenatore: Vitucci.

  • Coppa Italia, la Lazio trionfa nella notte dell’Olimpico

    Coppa Italia, la Lazio trionfa nella notte dell’Olimpico

    La Coppa Italia 2018/19 è della Lazio, i biancocelesti spezzano l’equilibrio della gara a meno di dieci minuti dalla fine con Milinkovic Savic e chiudono il match al 90° con Correa.

    Una partita che è stata giocata su alti ritmi e che ha visto Simone Inzaghi pescare la carta vincente dal mazzo, a dieci minuti dalla fine.

    E’ stato proprio Milinkovic-Savic a svettare su un corner e a trovare il colpo di testa, dopo solo 3 minuti dal suo ingresso, che non ha lasciato scampo a Gollini.

    La gara poi è stata chiusa da Correa in contropiede proprio al 90°.

    Complimenti alla Lazio vittoriosa ma anche ad un’Atalanta che si è conquistata meritatamente questa finale di Coppa Italia, ha giocato come da consuetudine su ritmi alti però non ha avuto la cattiveria sotto porta che ci si sarebbe aspettato dal miglior attacco della Serie A. Ci si è messa poi anche la sfortuna nell’occasione del palo colpito nel primo tempo da De Roon.

    Veniamo al racconto della Finale della Coppa Italia 2018/19.

    La partita inizia su buoni ritmi, con la Lazio che prova a tenere maggiormente in mano il pallino del gioco. Sono gli stessi biancocelesti, al 23°, ad avere la prima occasione da gol, Leiva si fa trovare pronto nell’inserimento ma il suo colpo di testa finisce fuori. La risposta dell’Atalanta è decisamente più pericolosa, De Roon va alla conclusione ma il suo tiro viene deviato da Bastos e finisce sul palo. La gara si accende con alcuni interventi che costringono Banti ad estrarre cartellini gialli. Sul finale di tempo buona occasione per Immobile che però dentro l’area perde tempo e si fa rimontare da Gomez che tocca in corner. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte nella ripresa con gli stessi 22 che avevano chiuso il primo tempo. La prima occasione è per Castagne che conclude dopo una sponda di Zapata, Strakosha si distende e blocca. La gara si mantiene vivace con ritmi totalmente sconosciuti alla Serie A. Al 69° grande chance per Correa che si libera di Djimsiti ma si allunga il pallone, Palomino con una perfetta scivolata devia in corner. Al 79° Inzaghi si gioca la carta Milinkovic Savic ed il serbo dopo soli 3 minuti con un colpo di testa su azione da corner porta in vantaggio la Lazio. Al 86° Correa ha la palla buona per chiudere la gara ma Gollini con un grande intervento tiene in gara i suoi. Al 90° però, dopo un perfetto contropiede, Gollini non può niente contro Correa che salta il portiere e a porta vuota deposita la palla del 2-0. Finisce così, con un gran finale di partita la Lazio conquista la Coppa Italia 2018/19. 

     

    LAZIO – ATALANTA 2-0 (82° Milinkovic-Savic, 90° Correa)

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Bastos (36° Radu); Marusic, Parolo, Leiva, Luis Alberto (79° Milinkovic Savic), Lulic; Correa, Immobile (67° Caicedo).

    Allenatore: Inzaghi.

    Atalanta (3-4-2-1): Gollini; Palomino, Djimsiti, Masiello; Hateboer, De Roon (85° Pasalic), Freuler, Castagne (85° Gosens); Ilicic, Gomez; Zapata (85° Barrow).

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Banti.

    Ammoniti: Bastos (L), Masiello (A), Lulic (L), Zapata (A), Lucas Leiva (L), Freuler (A), Marusic (L).

     

  • Coppa Italia Juve è Poker, Donnarumma Horror

    Coppa Italia Juve è Poker, Donnarumma Horror

    La Juve cala il Poker, i bianconeri, agevolati anche da un paio di papere di Donnarumma, s’impone per 4-0 contro il Milan e porta a casa così la quarta Coppa Italia consecutiva.

    Una partita che è girata in soli otto minuti nella ripresa, dopo un primo tempo infatti piuttosto scialbo con un paio di conclusioni non certo sensazionali per parte, nel secondo tempo il Milan ha provato a cambiar registro e a fare la partita ma al 56° su azione di corner Benatia è stato bravo a trovare il colpo di testa giusto per il vantaggio. Solo 4 minuti dopo inizia il Donnarumma Horror Show con il giovane portiere rossonero che si fa sfuggire un tiro non certo impossibile di Douglas Costa per il 2-0 Juve e al 64° si fa sfuggire di mano un colpo di testa su azione da corner consegnando su un piatto d’argento a Benatia la palla per doppietta e 3-0.

    La gara in pratica finisce qui, quando inizia a piovere però poi il tutto si trasforma in diluvio con la deviazione di Kalinic, su corner di Pjanic, che s’infila nella propria porta.

    Allegri così con la sua Juventus conquista la quarta Coppa Italia consecutiva e si prepara a cercare la matematica del 7°, quarto per lui, Scudetto consecutivo.

    Dalla sua parte Gattuso ha messo in campo un buon Milan che ha retto bene per almeno 55 minuti e poi è caduta anche per colpa di qualche errore di troppo del suo portiere.

    Veniamo al racconto della finale di Coppa Italia.

    Si parte con una buona occasione per Khedira che però colpisce troppo debolmente, blocca Donnarumma. Al 7° arriva la risposta del Milan con lo scambio Çalhanoğlu-Cutrone che mette l’attaccante in condizione di calciare, respinge Buffon. La partita si mantiene su ritmi non certo esaltanti, si segnala solo una conclusione di Dybala al 15° fuori con  Donnarumma in controllo. Alla mezz’ora si rivede anche il Milan, Suso prova il tiro a giro ma Buffon devia in corner. Al 37° Cuadrado pennella per Mandzukic ma il croato di testa colpisce debolmente. Poco dopo ci prova anche Bonaventura da fuori, palla alta. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi 22 in campo e con un Milan più propositivo. Al 52° Dybala riceve e calcia subito, bravo Donnarumma a farsi trovare pronto. Al 55° Donnarumma sfodera un mezzo miracolo sul siluro di Dybala, palla in angolo. Dal successivo corner però arriva il colpo di testa vincente di Benatia. Al 59° Ancora Dybala, slalom e gran botta ma Donnarumma salva. Passa solo un minuto e Donnarumma commette un errore sul tiro di Douglas Costa che non sembra irresistibile, la palla s’infila beffarda. La Juve preme ed il portiere rossonero è costretto a deviare in corner la conclusione di Douglas Costa. Sul corner successivo altro errore di Donnarumma che si fa sfuggire il pallone, arriva Benatia che da due passi fa doppietta per il tris bianconero. Al 72° Matuidi nel tentativo di anticipare gli attaccanti avversari tocca il pallone indietro ma per sua fortuna il pallone sbatte sul palo. Al 75° ancora un corner fatale al Milan, sul bel cross di Pjanic arriva la sfortunata deviazione di Kalinic che infila la propria porta. Al 77° Buffon è bravissimo sul tiro di Çalhanoğlu ed ancora più reattivo sul tap-in da due passi di Borini. Sostanzialmente non accade altro se non un tentativo da lontanissimo di Dybala, finisce così, la Juve cala il Poker in finale per conquista il Poker consecutivo di vittorie in Coppa Italia. 

     

    JUVENTUS – MILAN 4-0 (56°, 64° Benatia, 60° Douglas Costa, 75° aut. Kalinic)

    Juventus (4-3-3): Buffon; Cuadrado, Barzagli, Benatia, Asamoah; Khedira, Pjanic (87° Marchisio), Matuidi; Douglas Costa (72° Bernardeschi), Mandzukic, Dybala (83° Higuain).

    Allenatore: Allegri.

    Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Romagnoli, Bonucci, Rodriguez; Kessie, Locatelli (80° Montolivo), Bonaventura; Suso (67° Borini), Cutrone (60° Kalinic), Çalhanoğlu

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Douglas Costa (J), Calabria (M)

  • Il Milan di Gattuso conquista la finale di Coppa Italia con la Juve

    Il Milan di Gattuso conquista la finale di Coppa Italia con la Juve

    Gennaro Gattuso conquista la sua prima finale da allenatore. Il suo Milan sconfigge ai rigori la Lazio di Simone Inzaghi ed ottiene il pass per l’ultimo atto della Coppa Italia.

    Ad attendete i rossoneri ci sarà la Juventus che, grazie ad un gol dal dischetto di Miralem Pjanic, ha bissato l’uno a zero dell’andata ed ha eliminato l’Atalanta. 

    In sostanza le gare di ritorno hanno visto lo stesso risultato visto nelle gare di andata, come già detto ai bianconeri è bastato il rigore trasformato da Pjanic, nel finale di gara, per replicare l’uno a zero siglato da Higuain a Bergamo, ed estromettere dalla Coppa Italia una combattiva Atalanta che ha avuto le sue occasioni per rimettere tutto in discussione.

    0-0 era stato a San Siro, 0-0 è stato all’Olimpico. A decidere una sfida equilibrata, sono serviti i calci di rigore ad oltranza. All’errore di Luis Felipe ha risposto la trasformazione decisiva del difensore del Milan Alessio Romagnoli.

    Veniamo al racconto della gara dell’Allianz Stadium.

    Come accaduto domenica scorsa, anche questa volta Juventus ed Atalanta si trovano a dover giocare sotto la neve ma stavolta è decisamente più leggera e la sfida non è mai a rischio.

    La partenza è favorevole all’Atalanta che si dimostra più aggressiva e propositiva, anche se Buffon non corre mai alcun rischio concreto. Dopo un paio di tentativi di Cristante e Gomez, la prima vera palla gol capita a Mandzukic al 35°. Il croato usa bene il fisico e riesce a calciare dinanzi a Berisha, il portiere nerazzurro non si fa sorprendere e respinge la conclusione. Nel finale di tempo un violento tiro cross di Douglas Costa costringe l’estremo difensore ospite a respingere, in modo non certo elegantissimo, il pallone fuori dallo specchio. Si va al riposo sullo 0-0.

    Nella ripresa ci prova subito Marchisio ma la sua conclusione non preoccupa Berisha che respinge. Al 64° un errore in uscita di Benatia permette a De Roon di servire Gomez, il Papu vede Buffon sulla trequarti e cerca il pallonetto che beffardo va a centrare il palo. Passano poco più di due minuti che Douglas Costa si mette in proprio e dal limite lascia partire un tiro a giro che centra in pieno la traversa. Al 74° il match si sblocca, cross in mezzo di Lichtsteiner, Mancini trattiene Matuidi che cade, Fabbri fischia il rigore che Pjanic trasforma. Il gol sommato allo 0-1 dell’andata spegne le speranze dell’Atalanta che non riesce in alcun modo ad avere una reazione tale da poter riaprire la qualificazione. Finisce 1-0 ed Allegri con la sua Juve, conquista la quarta finale di Coppa Italia consecutiva.

    JUVENTUS-ATALANTA 1-0 (74° rig. Pjanic)

    Juventus (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Benatia, Chiellini, Asamoah; Marchisio (68° Khedira), Pjanic, Matuidi; Douglas Costa (82° Dybala), Mandzukic, Alex Sandro (84° Barzagli).

    Allenatore: Allegri.

    Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Mancini (75° Rizzo), Caldara, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler (86° Barrow), Spinazzola; Cristante; Ilicic (63° Cornelius), Gomez.

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Fabbri

    Ammoniti: Chiellini (J), Gomez (A), Pjanic (J), Matuidi (J), Masiello (A), Alex Sandro (J), Mandzukic (J).

     

    Veniamo al racconto dell’altra semifinale.

    La partenza è praticamente tutta dei padroni di casa con Immobile e Milinkovic-Savic che impegnano e spaventano Donnarumma nei primi minuti. La risposta rossonera arriva con Suso al 19°, bravo Strakosha a respingere. Il primo tempo viaggia su ritmi alti, con possibili occasioni da ambo i lati ma al 45° si va al riposo sullo 0-0.

    Nel secondo tempo è il Milan a partire meglio prima ci prova Calhanoglu poi è Calabria ad avere una chance enorme ma Strakosha c’è e respinge. La lazio perde un po’ di precisione nei passaggi e gli uomini di Gattuso provano a rendersi insidiosi in contropiede. Il risultato però non si sblocca, dopo 4 minuti di recupero Rocchi fischia la fine, si va ai supplementari.

    Nei tempi supplementari non accade niente di sostanzioso sino al 118° quando dopo un corner della Lazio, il Milan riparte in contropiede con Bonucci che mette sui piedi di Kalinic un pallone ghiottissimo da spingere in rete, il croato però spara alto, si va ai calci di rigore.

    Dal dischetto partono alla grande i due portieri che neutralizzano due conclusioni a testa nei primi sei rigori calciati. Gli altri 4 rigori però vengono realizzati e si va quindi ad oltranza, Lulic segna, Calhanoglu pure, Luis Felipe calcia altissimo. La qualificazione è nei piedi del giovane difensore rossonero, ma tifoso laziale, Romagnoli che si dimostra freddissimo, spiazza Strakosha e permette a Gattuso di esultare, in finale va il Milan. 

    LAZIO – MILAN 0-0 (4-5 d.c.r.)

    Sequenza Rigori: Immobile (L) GOL, Rodriguez (M) PARATO, Milinkovic-Savic (L) PARATO, Montolivo (M) PARATO, Lucas Leiva (L) PARATO, Bonaventura (M) GOL, Parolo (L) GOL, Borini (M) GOL, Felipe Anderson (L) GOL, Bonucci (M) GOL, Lulic (L) GOL, Calhanoglu (M) GOL, Luis Felipe (L) ALTO, Romagnoli (M) GOL

    Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Caceres (69° Luiz Felipe), De Vrij, Radu; Marusic (93° Lukaku), Parolo, Leiva, Milinkovic-Savic, Lulic; Luis Alberto (67° Felipe Anderson); Immobile.

    Allenatore: Inzaghi.

    Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessié (96° Montolivo), Biglia, Bonaventura; Suso (107° Borini), Cutrone (70° Kalinic), Calhanoglu.

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Marusic (L), Calabria (M), Kessié (M), Romagnoli (M), Milinkovic-Savic (L), Radu (L).

  • Basket, la Fiat Torino conquista una storica Coppa Italia

    Basket, la Fiat Torino conquista una storica Coppa Italia

    Già prima della finale si sapeva che ci sarebbe stata una prima volta, Germani Brescia e Fiat Torino infatti non avevano mai conquistato la Coppa Italia. Alla fine, dopo 40 minuti intensi a trionfare è stata la compagine piemontese.

    Quella andata in scena oggi al Mandela Forum di Firenze è stata la degnissima conclusione di una 4 giorni di partite emozionanti e piene di sorprese.

    Una Coppa Italia che ha visto cadere una dopo l’altra le tre capolista della Serie A già nei quarti di finale. L’unica ad aver retto il colpo sino alla fine è stata proprio Brescia che è giunta all’atto conclusivo dopo aver eliminato Bologna 97-83 nei quarti e Cantù, dopo un tempo supplementare, in semifinale con il punteggio di 87 a 82.

    La Fiat Torino invece nei quarti ha eliminato la Reyer Venezia 72-60, da segnalare un primo quarto da 22-4 per l’Auxilium, mentre la semifinale, così come quella di Brescia, si è decisa al supplementare nel quale la Fiat ha avuto la meglio sulla Vanoli Cremona per 92-87.

    La partita di oggi si è aperta con tanta tensione, tanti errori ma con la Germani che, grazie ad un Sacchetti bollente nelle triple riesce a toccare il +7 (7-14) al 9°. I canestri di Poeta prima e Washington poi, permettono alla Fiat Torino di rimanere in scia sul 11-14 di fine quarto.

    Il secondo quarto non brilla per spettacolarità, Sacchetti continua a segnare da 3 e anche grazie ai punti di Moss e Landry Brescia vola sul +10. Torino però ha dalla sua Blue ed il nuovo arrivato, dopo aver già messo altri bei canestri, infila una tripla di difficoltà altissima e carica così i suoi che difendono bene e colpiscono altre due volte di fila da dietro l’arco. Brescia con i liberi di Hunt e il canestro di Moore prova a scappare ma un lancio da quarterback di Washington, mette Garrett in condizione di siglare il -3 (28-31) sulla sirena dell’intervallo lungo.

    Il terzo quarto parte con un certo equilibrio, la Fiat per un paio di volte riesce pure a trovare la parità. Landry e Michele Vitali a suon di triple firmano una nuova mini fuga della Germani ma Torino risponde con Boungou Colo che brucia la retina per 3 volte dalla lunga distanza. I tiri liberi, segnati da ambo le parti, fissano il risultato sul 56-53 in favore di Brescia al termine della terza frazione.

    Anche l’ultimo quarto si apre con tanta tensione ma anche con triple per entrambe le formazioni. Al minuto 36 la Fiat Torino trova il primo vantaggio con un canestro da 3 punti di Poeta che vale il 61-59. Gli errori aumentano, la posta in palio è tanta così come la tensione. Vitali è glaciale dalla lunetta e riporta le squadre in parità, a due minuti dal termine Mazzola strappa un rimbalzo offensivo, segna il canestro e subisce il fallo di Michele Vitali. Il tiro libero trasformato da nuovamente 3 punti di vantaggio a Torino. Landry non ci sta e mette la tripla del pareggio, risponde Garrett, anche lui dalla lunga, ma Vitali non ci sta e decide di piazzare anche lui il tiro da oltre l’arco per il 67 pari. Sono gli ultimi secondi, Garrett sbaglia, dall’altra parte anche Landry fallisce il tiro, Hunt però recupera il rimbalzo e permette a Luca Vitali di provare un altra tripla che non va, Landry cerca di recuperare la palla ma Washington gliela porta via e si lancia in contropiede consegnando a Vujacic un pallone da appoggiare nel canestro per il 69-67 a 2 secondi dalla fine. Diana chiama Timeout, organizza l’ultima azione con la palla che finisce a Moss che tenta il tiro del pareggio, non va, la Fiat Torino può gioire, coach Galbiati e i suoi ragazzi conquistano la Coppa Italia 2018. 

    FIAT TORINO – GERMANI BRESCIA 69-67 (14-17; 28-31; 53-56;)

    Fiat Torino: Blue 11, Garrett 16, Vujacic 7, Poeta 7, Boungou Colo 11, Washington 10, Mazzola 6, Mbakwe 1.

    Germani Brescia: Moore 2, Hunt 6, Vitali L. 5, Landry 22, Ortner 4, Vitali M. 14, Moss 2, Sacchetti 12.

  • La Juve alza il primo trofeo stagionale,terza Coppa Italia di fila

    La Juve alza il primo trofeo stagionale,terza Coppa Italia di fila

    La Juve di Allegri fa la storia anche nella Coppa Italia, nessuna squadra in Italia era riuscita nell’impresa di conquistare per tre volte la coppa nazionale.

    Un successo tutto costruito e maturato nel primo tempo grazie ai gol di Dani Alves e Bonucci che già al 24° avevano indirizzato la gara sui binari bianconeri.

    La Lazio dal canto suo ha colpito un palo con Keita dopo pochi minuti, poi ci ha messo tanto cuore, tanta grinta ma non è bastato per bucare la porta di un Neto piuttosto concentrato.

    Da segnalare anche una buona prova di Strakosha che ha subito due gol ma ne ha evitati almeno altri 3 grazie ad alcuni ottimi interventi.

    Veniamo al racconto della gara.

    I due allenatori scelgono la migliore formazione possibile, Allegri si affida al 3-4-2-1 che ha fatto molto bene a Montecarlo con 2 soli cambi, Neto, portiere di coppa, per Buffon e Rincon al posto dello squalificato Miralem Pjanic. In difesa Barzagli con Dani Alves spostato in avanti.

    Inzaghi schiera i suoi con il 3-5-2, Wallace e Bastos scelti in difesa, classico centrocampo, Parolo, Biglia e Milinkovic-Savic con Immobile e Keita coppia d’attacco.

    La prima palla gol della partita capita alla Lazio che dopo una ripartenza si presenta con Keita davanti a Neto, il suo tiro però, deviato da Barzagli, colpisce il palo. La risposta bianconera è affidata ad un gran tiro di Higuain che però trova pronto Strakosha. La Lazio pare insidiosa ma al 12° Alex Sandro pennella un cross perfetto per Dani Alves che colpisce al volo, schiacciando la conclusione con la palla che s’infila in gol. Il gol carica la Juve che al 14° si presenta al tiro con Dybala, respinge il portiere della Lazio. Al 18° Strakosha è strepitoso prima su La Joya e poi su Higuain che a due passi a colpo sicuro pensava di aver già infilato il 2-0.

    Al 20° brutto colpo per Inzaghi che deve sostituire Parolo, già in dubbio alla vigilia, per Radu. I biancocelesti provano a premere ma in ripartenza Dybala, al minuto 24, costringe Milinkovic-Savic alla scivolata miracolosa. Sul successivo corner inserimento vincente di Bonucci che, dopo una spizzata di Alex Sandro, deposita in gol il 2-0. Al 32° la Lazio si riaffaccia verso l’area di Neto ed Immobile in tuffo sfiora il gol del 1-2.

    Il primo tempo si chiude con un’insidioso colpo di testa di Milinkovic-Savic bloccato senza grossi problemi da Neto.

    La ripresa riparte senza sostituzioni, con gli stessi 22 che avevano concluso la prima frazione.

    I primi minuti del secondo tempo si giocano a ritmi bassi senza grandi occasioni da ambo le parti. Al 54° Felipe Anderson, appena entrato, con un gran tiro costringe Neto alla deviazione in angolo. Al 57° ancora protagonista il portiere della Juve che con un super riflesso caccia via il colpo di testa da due passi di Immobile. L’ingresso del brasiliano della Lazio dà decisamente uno sprint in più alla squadra di Inzaghi ma la Juve sembra in gestione. Al 66° Basta si trova una palla ghiotta sul limite dell’area ma il serbo calcia alto.

    Altri problemi per Inzaghi, al 69° il tecnico biancoceleste esaurisce i cambi dovendo mandare dentro Luis Alberto per un acciaccato De Vrij. Quando i bianconeri si accendono però fanno paura e per due volte Higuain va vicino al 3-0. La Lazio risponde con alcune conclusioni da fuori ma Neto è sempre pronto.

    I biancocelesti ci provano, ci mettono grinta e cuore ma la palla gol ce l’ha Higuain, ancora una volta però Strakosha è super e salva in corner.

    Non accade molto altro, la Juventus porta a casa il 2-0 e solleva al cielo dell’Olimpico il primo trofeo dell’anno, la terza Coppa Italia consecutiva.

     

    JUVENTUS – LAZIO 2-0 (12° Dani Alves, 24° Bonucci)

    JUVENTUS (3-4-2-1): Neto; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Dani Alves, Marchisio, Rincon, Alex Sandro; Dybala (78° Lemina), Mandzukic; Higuain.

    Allenatore: Allegri.

    LAZIO (3-5-2): Strakosha; Bastos (52° Felipe Anderson), De Vrij (69° Luis Alberto), Wallace; Basta, Parolo (20° Radu), Biglia, Milinkovic-Savic, Lulic; Keita, Immobile.

    Allenatore: Inzaghi.

    Ammoniti: Dani Alves (J)

  • Sconfitta indolore al San Paolo per la Juve, Higuain regala la finale

    Sconfitta indolore al San Paolo per la Juve, Higuain regala la finale

    Il Napoli riesce a battere la Juventus per 3-2, ma quella della Juve è una sconfitta dal sapore dolcissimo in quanto i bianconeri, grazie al 3-1 dell’andata, volano in finale di Coppa Italia dove se la vedranno con la Lazio.

    Una beffa ulteriore per il pubblico del San Paolo arriva dal tanto odiato ex Gonzalo Higuain autore della doppietta che in sostanza ha garantito alla Juve il passaggio del turno.

    Una sfida che è rimasta emozionante sino all’ultimo un po’ per merito della grinta degli uomini di Sarri, un po’ per un errore grave di Neto che ha permesso a Mertens di trovare il 2-2 che ha ridato ossigeno e speranze ai partenopei.

    La gara infatti si era messa sul binario giusto per la Juve che aveva trovato il vantaggio alla mezz’ora del primo tempo con la conclusione da fuori di Gonzalo Higuain.

    Nella ripresa, passano solo 8 minuti ed Hamsik è bravo a sfruttare un rimpallo e a piazzare la conclusione a fil di palo dove Neto può solo guardare la palla insaccarsi.

    Il gol potrebbe caricare il Napoli ma ci pensa il solito Higuain a finalizzare una bella ripartenza bianconera, girando in gol il passaggio arretrato di Cuadrado. 

    Tutto finito? Neanche per sogno perchè Sarri al 61° inserisce Mertens per Milik ed il belga sfrutta dopo pochissimi secondi un controllo sbagliato di Neto e deposita in gol il 2-2.

    Il San Paolo si accende, il Napoli ci crede, la Juve sembra accusare il colpo e al 67° Insigne punisce Neto portando il risultato sul 3-2.

    Sarri spinge i suoi a crederci, i padroni di casa provano a chiudere nella propria metà campo gli avversari ma sostanzialmente Neto rischia solo per una girata di Pavoletti deviata da un difensore in corner.

    C’è tempo per il cartellino giallo a Pjanic che costerà al bosniaco, essendo diffidato, la finale di Roma contro la Lazio.

    A parte questo dettaglio è festa per i bianconeri che ottengono la terza finale di Coppa Italia consecutiva, la diciassettesima in totale, dove troverà la compagine guidata da Simone Inzaghi che proverà a rifarsi di quella persa due stagioni fa.

    NAPOLI – JUVENTUS 3-2 (32°, 58° Higuain (J), 53° Hamsik (N), 61° Mertens (N), 67° Insigne (N))

    NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinksi (82° Allan), Diawara, Hamsik (75° Pavoletti); Callejon, Milik (61° Mertens), Insigne.
    Allenatore: Sarri.

    JUVENTUS (4-2-3-1): Neto; Dani Alves, Bonucci, Benatia, Alex Sandro; Rincon (70° Pjanic), Khedira; Cuadrado, Dybala (76° Barzagli), Sturaro (86° Lemina); Higuain.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Banti.

    Ammoniti: Koulibaly (N), Callejon (N), Diawara (N), Ghoulam (N), Rincon (J), Cuadrado (J), Pjanic (J), Dani Alves (J).

  • Morata stende il Milan, Coppa Italia alla Juve

    Morata stende il Milan, Coppa Italia alla Juve

    Un gol per alzare una Coppa Italia e poi dirsi addio? Morata non ha ancora la certezza su quale sarà il suo futuro, se ancora con la Juventus o con il ritorno al Real Madrid, certamente però se se ne andrà da Torino lascerà ai tifosi bianconeri il bel ricordo della rete che, nel secondo tempo supplementare, ha piegato il Milan regalando alla Juve la Coppa Italia. 

    Un successo senza dubbio storico perchè la Juventus diventa la prima squadra italiana a conquistare il double (Campionato e Coppa Italia) per due anni di fila.

    Una vittoria che non è stata poi così agevole come poteva sembrare dalle previsioni della vigilia. Il Milan è stato un tosto avversario ed ha a tratti messo in grande difficoltà gli uomini di Allegri. Il difetto dei rossoneri è stato principalmente quello di non sfruttare il gioco creato, tante potenziali occasioni ma Neto sostanzialmente non ha dovuto rispondere con miracolose parate. I bianconeri invece, pur giocando decisamente sottotono, sono cresciuti pian piano e hanno sfruttato la zampata di Morata, dopo solo due minuti dal suo ingresso, nel secondo tempo supplementare per mandare al tappeto l’avversario.

    Veniamo al racconto della gara.

    Nessuna novità rispetto alle previsioni della vigilia: Milan con il 4-3-3 con Bacca, Bonaventura ed Honda nel tridente e Juventus con il 3-5-2 con Lemina ed Hernanes al fianco di Pogba e con la collaudata coppia Mandzukic-Dybala davanti.

    Il primo tempo è tutto di marca rossonera con Bonaventura e compagni che sprecano diverse chance mentre la Juventus sostanzialmente non si vede mai.

    Nella ripresa il Milan riparte all’attacco e crea opportunità con Bacca e Kucka, poi però i ritmi rossoneri si abbassano e la Juve cresce, anche per merito della freschezza dei neoentrati Cuadrado ed Alex Sandro. La sfida però non si sblocca e si va così ai tempi supplementari.

    Il primo extratime racconta di un’occasione per parte, Pogba e Bacca, ma entrambi non centrano la porta. La svolta arriva nel secondo supplementare, Allegri inserisce Morata al minuto 108 ed il canterano ci mette solo 2 minuti per girare in rete il cross di Cuadrado. Brocchi manda dentro Balotelli ma non accade nient’altro.

    Vince la Juventus che alza il cielo la Coppa Italia e fa gioire anche il Sassuolo che vola ai preliminari di Europa League mentre per il buon Milan di questa sera si prospetta una nuova stagione senza Europa. 

     

    MILAN – JUVENTUS 0-1 d.t.s. (110° Morata)

    Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Kucka (112° Balotelli), Montolivo (108° Mauri), Poli (85° Niang); Honda, Bacca, Bonaventura.

    Allenatore: Brocchi.

    Juventus (3-5-2): Neto; Rugani, Barzagli, Chiellini; Lichsteiner (75° Cuadrado), Lemina, Hernanes (108° Morata), Pogba, Evra (62° Alex Sandro); Mandžukić, Dybala.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Zapata (M), Niang (M), Honda (M), Mauri (M), Pogba (J), Barzagli (J), Chiellini (J), Morata (J), Rugani (J).