Tag: conferenza stampa

  • Juve, parla Agnelli. Il presidente in conferenza stampa

    Juve, parla Agnelli. Il presidente in conferenza stampa

    Con un comunicato ufficiale apparso sul proprio sito, la Juve ha fatto sapere che nella mattinata di venerdì 6 aprile, oltre alla solita conferenza stampa pre-partita di mister Conte, se ne terrà anche una straordinaria del presidente bianconero Andre Agnelli, che ha convocato i giornalisti nella sala stampa dello Juventus Center di Vinovo. La curiosità è tanta intorno alle possibili motivazioni della conferenza ed ovviamente le ipotesi si sprecano, la più quotata però a quanto pare è quella che riguarda una ferma presa di posizione sul possibile coinvolgimento nelle indagini per il calcio scommesse, del proprio allenatore Antonio Conte.

    E’ infatti notizia di questa mattina che a quanto pare anche l’attuale tecnico bianconero ai tempi in cui sedeva sulla panchina del Siena, fu cercato dal allora calciatore del Bari, Belmonte, arrestato mesi fa come uno dei maggiori responsabili dello scandalo.

    Andrea Agnelli| © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Il presidente dunque in un momento cruciale della stagione in cui la squadra ha bisogno di tutto il sostegno possibile e di tutta la protezione dalle pressioni, avrà pensato d’intervenire, riconfermando la piena fiducia nell’uomo che sta regalando un sogno ai tifosi della Vecchia Signora, dopo due stagioni d’inferno.

    L’altro argomento quotato dai bookmakers potrebbe essere l’eventuale prolungamento di contratto del tecnico che ricordiamo è in scadenza a fine stagione ma sul quale non dovrebbero esserci problemi, cosa che non si può dire per il capitano silenzioso di questa Juve. I maligni, infatti, parlano di una possibile marcia indietro, richiesta a furor di popolo, riguardo la situazione di Del Piero,che in molti il prossimo anno faticheranno a non vedere con la maglia a strisce bianconere.

    In realtà e questa pare la motivazione più realistica, la conferenza stampa è stata convocata per far sentire la presenza della società al fianco della squadra di nuovo in lotta per gloriosi obiettivi, a margine della possibile presentazione dello sponsor unico del prossimo anno che sarà Chrysler Jeep, a rendere più veritiera questa ipotesi sarà la presenza di Sergio Marchionne e di Jhon Elkan. Chi si aspettava una conferenza tutto pepe su argomenti che stimolano di sicuro più i giornalisti che i tifosi, rimarrà alquanto deluso, o forse no?

  • Verso Lecce Inter, Ranieri sogna l’ottava

    Verso Lecce Inter, Ranieri sogna l’ottava

    È ora di rialzarsi dopo la sconfitta al San Paolo, e l’Inter di Ranieri avrà l’occasione per farlo nel prossimo turno di campionato in trasferta contro il Lecce di Cosmi. Nella consueta conferenza stampa alla vigilia della partita il tecnico romano rassicura i giornalisti su un possibile contraccolpo dovuto all’interruzione della striscia positiva in Tim Cup contro gli azzurri di Mazzarri: “La sconfitta di Napoli non mi preoccupa, ma sono curioso di vedere come reagiamo. Noi abbiamo sempre la forza e l’energia per risollevarci. Abbiamo visto tutti come siamo caduti a Napoli, però adesso dobbiamo continuare a fare bene in campionato per vedere poi quanti punti avremo”.

    Alla ricerca dell’ottava vittoria consecutiva in campionato Ranieri analizza un girone d’andata terminato con buoni risultati dopo la pessima partenza, fissando a questo punto gli obiettivi stagionali: “Fin qui abbiamo fatto bene, ma ora dobbiamo risalire. Questa deve essere la nostra motivazione. Vogliamo la zona Champions, per questione di prestigio e anche economica. Davanti ci sono tre ottime squadre e da dietro altre incalzano. Ora c’è un girone di ritorno dove bisognerà fare più punti possibile”.

    Ranieri | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    QUESTIONE MERCATO– Le voci di un addio sempre più prossimo di Thiago Motta monopolizzano ogni discorso relativo al mercato in uscita nerazzurro. Ranieri si dice ottimista sulla permanenza dello stesso, però lasciando qualche dubbio sulla sua mancata convocazione a Lecce: “No, oggi il giocatore non si è allenato quindi non mi sembra corretto convocarlo. Se devo rispondere a tutte le parole di procuratori, fratelli e quant’altro, dovrei andare su quelle diavolerie tipo Facebook o Twitter…”.
    Sulle fondate preoccupazioni dei tifosi il tecnico nerazzurro chiede pazienza: “Io ho sempre detto che vuole restare. Poi dico ai tifosi di aspettare un pochino”.
    Mentre si mostra abbottonatissimo per quanto riguarda i nomi caldi sul mercato in entrata: “Aspettiamo e poi vi dirò tutto se ci sarà chi verrà o chi andrà via. Io lavoro con questi ragazzi e cerco di tirare il massimo da loro come deve fare ogni allenatore”.

    LECCE- Ranieri non si fida del Lecce e soprattutto di un tecnico esperto come Cosmi, in grado di rivitalizzare i salentini soprattutto dal punto di vista del gioco. L’obbligo è di non sottovalutare l’avversario vista la posizione in classifica e prepararsi a una partita difficile: “Cosmi sta dando la giusta determinazione. Di Michele? Ha fatto sei gol come Milito, ha ritrovato la vena giusta. Poi c’è Muriel che aveva segnato a San Siro, Cuadrado che è uno velocissimo. Ci sarà campo pesante e dovremo fare una bella partita”.

    L’IMPORTANZA DI SNEIJDER-  Il recupero dell’olandese è un obiettivo fondamentale per il tecnico romano, che sminuisce le critiche piovute su uno Sneijder troppo nervoso nella partita contro il Napoli: “Mah, Sneijder nervoso? In Coppa ha fatto un fallo brutto ma a Napoli nel secondo tempo ha fatto vedere le cose di cui è capace. Io sono fiducioso sulla voglia di Wes di fare bene, credo che in vista della Champions raggiungerà il top della forma”.
    Massima fiducia per l’inserimento del numero dieci nerazzurro in una rosa che ha appena trovato la sua quadratura:  “Beh, avete visto Sneijder che sta entrando nel suo meccanismo. Quando Forlan starà bene, capiremo quanto possiamo riuscire a migliorare. Però io sto sempre lì con l’ago della bilancia per vedere quali obiettivi raggiungere. Con Forlan, Chivu e Deki abbiamo una bella rosa. Vogliamo rimontare, io mi auguro che non ci siano sbandamenti verso una cosa che potrebbe essere più bella. Mi auguro che praticità e bellezza si possano sposare per fare il salto di qualità”.

    INSULTI A CELI- Nel finale a chi gli avesse chiesto sugli insulti all’arbitro Celi nella sfida di Coppa, Ranieri risponde con una smentita: “Non credo di avere insultato l’arbitro, anzi se è un ragazzo intelligente farà esperienza di quello che gli ho detto e gli servirà per migliorare”.  In merito all’episodio con protagonista Mourinho, nel post partita di Barcellona Real, il tecnico nerazzurro risponde in maniera ironica sdrammatizzando: ” Io non ho mai aspettato un arbitro in garage”.
    Dichiarazioni tratte da : Fc Inter News.it, Eurosport.com

  • Juve, Del Neri ufficializza l’addio

    Juve, Del Neri ufficializza l’addio

    Come era prevedibile e scontato e nonostante il biennale firmato lo scorso giugno, Gigi Del Neri ha reso noto il divorzio in quella che è stata la sua ultima conferenza stampa da allenatore della Juventus. Il tecnico di Aquileia domani siederà per l’ultima volta sulla panchina bianconera prima di svuotare armadietto e liberare la scrivania al suo successore che sarà con ogni probabilità Antonio Conte per il quale l’ufficialità dovrebbe arrivare domenica sera o lunedì mattina al massimo: “La Juventus cambia allenatore. Ero informato di questo. Faccio un in bocca al lupo a chi verrà. Speriamo sia una scelta giusta e spero di trovare anch’io una soluzione: si dice sempre che quando si chiude una porta si apre un portone. Quando sono stato informato di questa decisione? Mercoledì, martedì. Non mi ricordo esattamente.

    Visibilmente amareggiato per aver perso quella che poteva essere la sua grande occasione dopo essere stato l’artefice del miracolo Chievo e aver portato solo un anno fa la Sampdoria in Champions League, Del Neri non si rimprovera nulla e dichiara che rifarebbe le stesse scelte fatte nel corso della stagione: “Non mi sento il capro espiatorio. e non è una sconfitta personale. Sono orgoglioso di questo gruppo e di come abbiamo lavorato. Si poteva fare di più, si sa che è molto difficile vincere subito quando si costruisce. Ma la Juve evidentemente non ha tempo. Ha ragione perché deve sempre lottare per vincere. Riferei comunque tutto e ringrazio comunque tutti per l’opportunità che mi è stata data: ho rinunciato alla Champions per venire qui“.

    Domani ultima gara con il Napoli, c’è un minimo di speranza di centrare l’ultimo posto disponibile per l’Europa League ai danni della Roma alla quale basterà anche il pareggio per evitare il sorpasso dei bianconeri. Sarebbe bello ma allo stesso tempo triste chiudere in bellezza per un obiettivo che non era lo stesso di quello che ci si era prefissati ad inizio stagione. Poi si volterà pagina e le strade si divideranno: per Del Neri, che rescinderà il contratto con la Vecchia Signora, è già pronta la panchina della neopromossa Atalanta, allenata già dal 2007 al 2009 ottenendo ottimi risultati e centrando due salvezze.

  • Leonardo: “Non vivo il derby come una rivincita”

    Leonardo: “Non vivo il derby come una rivincita”

    L’attesa sta per finire, e dopo quasi 15 giorni di dichiarazioni scontate e non, il tecnico nerazzurro Leonardo nella conferenza stampa alla vigilia del big match contro i rossoneri dice la sua: “Tante emozioni per questo derby, soprattutto per me e per il mio passato. Ma la cosa più bella è che arriva in un momento particolare del campionato con il Milan primo e l’Inter seconda. Sarà una grande emozione. Ma non penso a come sarò accolto, non do importanza all’allenatore, penso solo a giocarla. L’allenatore ha il suo ruolo ma in campo vanno i giocatori, proverò tante emozioni, penserò a tante cose e non dimentico il passato, so quello che ho vissuto ma lo tengo per me. Ma non sarà la mia partita. Il primo giorno che sono arrivato ho detto che rispetto il Milan, l’Inter, i giudizi di tutti, forse a 30 anni ho avuto un momento introspettivo, il calcio mi ha dato tanto, ho avuto la mia carriera ma mi sono fermato un attimo a pensare e da allora ho deciso di vivere il calcio sempre con allegria”. Queste le parole del tecnico brasiliano che domani affronterà la sua ex squadra e i suoi vecchi tifosi che l’hanno a lungo criticato nella scelta di allenare i rivali nerazzurri.

    Leonardo ammette di conoscere bene la sua ex squadra, ma spiega come in un derby ci sia qualcosa che va oltre la tattica, e come entrino in gioco emozioni e altri fattori: “Un derby va oltre qualsiasi ragionamento tattico o come si gioca, ci sono tante sensazioni soprattutto quando si affrontano le prime due. Una partita che si prospetta straordinaria ma tutti i giocatori conoscono gli avversari, non c’è niente da scoprire o inventare”.

    Sull’assenza di Zlatan Ibrahimovic nel Milan Leo aggiunge: “e’ sicuramente un grande giocatore, una grande risorsa per loro, ma può capitare una squalifica, il Milan si e’ comunque rinforzato molto in attacco e scenderà in campo con giocatori in grado di mantenere un alto livello di gioco”.

    Inevitabilmente si finisce a parlare del suo passato rossonero e sulla scelta di allenare l’Inter con alcuni giocatori del Milan che non hanno in qualche modo ben digerito il suo passaggio in nerazzurro. In riferimento alle parole di Abbiati (rimasto deluso dalla mancata promessa di Leo che aveva garantito di non allenare in Italia dopo l’addio al Milan) Leonardo non critica il suo ex portiere ma motiva nuovamente la sua scelta di tornare ad allenare:  “Le persone devono essere libere e io lo sono, ho avuto con il Milan e con i giocatori un rapporto che va al di là dei giudizi, ho fatto una scelta, consapevole di quello che poteva succedere, ma basandomi solo sulle mie sensazioni. La mia scelta si sta rivelando molto positiva, io mi lego alle istituzioni, ma anche alle persone ed e’ un dato di fatto che mi sono legato subito alle persone qui all’Inter, rifarei la scelta che ho fatto. Le parole di Abbiati? Sono in una situazione in cui se parlano bene di me si dice che sono riconoscenti, se parlano male si dice che lo fanno perché sono andato via. Ho avuto un rapporto positivo col Milan per tanti anni, ho preso una decisione, diventare dirigente rossonero dopo tanti anni da calciatore ed e’ stata una bella esperienza. Poi e’ finita e non sapevo cosa sarebbe successo, mi e’ arrivata l’occasione di allenare e la vivo. Quella di domani, comunque, non sarà la mia partita. Vivo emozioni e ho tante cose in mente, non dimentico un secondo quello che ho vissuto. Lo sappiamo in pochi quello che abbiamo vissuto. Non vivo la partita di domani come una rivincita, non mi pento di nulla di quello che ho fatto. Vado avanti per la mia strada”.

    (Fonte: Italpress- Fc Inter News)

  • Del Neri, Cesena ultima spiaggia?

    Del Neri, Cesena ultima spiaggia?

    L’allenatore bianconero Del Neri nella conferenza stampa alla vigilia della delicatissima trasferta di Cesena vuol dire la sua sull’ultimo periodo nero in casa Juventus. Le solite dichiarazioni di facciata per dare la scossa allo spogliatoio ‘Da qui alla fine sono 10 finali’, stavolta non basteranno, in campo servirà davvero dare il 110 per cento e vendere cara la pelle. Il tecnico juventino lascia aperta la possibilità di entrare ancora in zona Champions, nonostante i dieci punti di distacco dal quarto posto e la lotta a 3 con Udinese Lazio e Roma. “Dobbiamo cambiare marcia e molto dipende anche dagli altri. – ha continuato l’allenatore bianconero- Ma ci crediamo, ci sono ancora tanti scontri diretti in giro per il mondo”.

    Molta sincerità nelle parole di Del Neri, che si assume la piena responsabilità per il trend negativo della sua squadra, spiegando come una vittoria contro il Cesena potrebbe rappresentare una panacea in un periodo come questo (3 sconfitte nelle ultime 3 gare, e oltre 300 minuti senza segnare) “ Se mi faccio qualche rimprovero? Sì, come tutti. Quando si raggiungono obiettivi importanti il merito è di tutti. Allo stesso modo quando le cose non vanno bene la colpa va suddivisa tra tutti. Una vittoria ci darebbe stimoli e nuova fiducia in noi stessi, la strada è quella giusta. Abbiamo recuperato elementi importanti e spero che la Juve possa tornare una squadra spensierata, che giochi a calcio. Non è il momento più difficile della mia carriera. Qui a Torino vincere è la norma, una sconfitta fa notizia. Due o tre consecutive non ne parliamo”.

    Assunzione delle responsabilità a parte, il tecnico non ha intenzione di abbandonare la nave, anzi spiegando come ieri abbia avuto un incontro con il presidente juventino per ulteriori chiarimenti e garanzie sulla sua situazione: “Non mi balena per nulla l’idea di dimettermi, nemmeno nel caso di un’altra sconfitta contro il Cesena. Faccio gli scongiuri. Sappiamo che ora è vietato sbagliare, spero che la mia squadra scenda in campo con mentalità e voglia giusta. Ieri ho pranzato con Andrea Agnelli, non siamo distanti. Le mie chance di essere confermato anche l’anno prossimo? Dipende dai risultati. Ho grande rispetto per questa società, e credo che la stima sia reciproca. Il mio futuro? Non ho certezze. Ma ho la forza e la volontà di andare avanti. Fino a quando saremo tutti insieme. Sono sereno”.

    Senza ombra di dubbio la partita con il Cesena in questo momento vale per Del Neri più di una Champions League, poiché in caso di sconfitta l’esonero sarebbe davvero una realtà concreta. Scendendo nel dettaglio della sfida il tecnico bianconero cerca di lasciare un’ombra di mistero sulla formazione che scenderà in campo, con più di qualche indizio sull’utilizzo dal primo minuto del capitano Alessandro Del Piero: “Il Cesena è una formazione aggressiva, arriva da due ottimi risultati, la squadra è in salute. Modulo? Non credo cambierò, ho già scelto chi gioca e l’ho anche già fatto sapere ai giocatori. Ma me lo tengo per me. Del Piero titolare? C’è bisogno di qualità. Recuperiamo giocatori importanti come Aquilani e Pepe”.

    Se riuscirà a riprendersi la Juventus, o se sarà ancora Del Neri il tecnico bianconero nelle prossime settimane lo decideranno solo i risultati che da troppo tempo mancano in casa Agnelli. Nessuno alla fine del girone di andata poteva immaginare una situazione così paradossale a Torino, soprattutto dopo la vittoria contro l’Inter, che sembrava rappresentare uno spiraglio di luce in un periodo oscuro. Del Neri sta iniziando a capire cosa voglia dire allenare una grande società come la Juventus. Dopotutto come si leggeva in uno striscione esposto in curva nell’ultima partita, c’era una frase di Boniperti: “Alla Juventus vincere non è importante. E’ l’unica cosa che conta”. La lezione è servita!

  • Del Neri sprona la Juve: “Rivoluzione mentale”

    Del Neri sprona la Juve: “Rivoluzione mentale”

    Il presidente juventino Andrea Agnelli è stato chiaro sia con il tecnico Del Neri sia con la squadra, adesso è vietato sbagliare! L’obiettivo è ottenere dodici vittorie in altrettante partite, riportando in questo modo la Juventus nei posti alti della classifica. La mancata qualificazione in Champions League per il secondo anno di fila vorrebbe dire fallimento.

    Il tecnico bianconero in conferenza stampa prima della sfida casalinga contro il Bologna auspica un cambiamento, una scossa che permetta ai suoi ragazzi di ritrovare la serenità e la consapevolezza delle proprie forze:

    “Spero che le cose cambino soprattutto a livello mentale. Mi aspetto una Juventus diversa da Lecce – ha aggiunto – , quella sconfitta è già dimenticata ma non messa in disparte, abbiamo analizzato bene ogni cosa. Difficile spiegare un tracollo del genere: era la stessa squadra che aveva battuto l’Inter pochi giorni prima. A Lecce c’è stata una battuta d’ arresto inaspettata. Che ci può anche stare. Ma abbiamo la consapevolezza che si può fare molto meglio, a partire dall’approccio: giusto contro l’Inter, sbagliato domenica scorsa. Per Lecce siamo tutti responsabili, così come siamo stati tutti protagonisti della vittoria contro l’Inter”. Tutti sul carro dei vincitori contro l’Inter e tutti colpevoli senza giustificazioni contro il Lecce. Il discorso non fa una piega, la squadra è più unita che mai e il tecnico non è assolutamente in discussione.

    A chi gli facesse notare la durezza delle parole del presidente Agnelli lui risponde: “Andrea Agnelli è stato chiaro. Vogliamo iniziare a vincere contro il Bologna, anche perché in caso contrario la partita di domani ci darebbe una spinta negativa. Preoccupati? Il giusto, ma senza timore, come alla vigilia dell’Inter. Non ci sono spiegazioni per la pessima prova contro il Lecce: dobbiamo tornare a giocare come contro i nerazzurri”.

    Un riferimento al passato recente, quando nella scorsa stagione fu l’autore di una scalata vertiginosa nelle ultime giornate alla guida della Sampdoria, con il sorpasso sul Palermo e la conquista della zona Champions. “Sulla panchina della Samp l’anno scorso feci 27 punti nel finale di campionato? – ha voluto ricordare il tecnico bianconero – Qui alla Juve ci sono sicuramente le qualità per ripetere quei fatti. Anche se ci sono stati un po’ troppi alti e bassi. Siamo stati in difficoltà quando abbiamo giocato quasi in 10 contro 11, a Parma e Lecce. Dobbiamo cambiare marcia”.

    E sulla partita contro il Bologna il tecnico juventino non vuole sentire parlare di rivoluzione della squadra, del modulo o degli uomini, il cambiamento come già detto all’inizio deve essere psicologico, e mentale:

    “Non si cambia tutto per una partita andata male. L’allenatore non deve essere volubile settimanalmente, altrimenti sarebbe illogico. Abbiamo comunque prodotto buone cose. Quanti cambi? Vediamo come stanno i giocatori, possiamo adottare diverse soluzioni anche a partita in corso, a seconda del risultato”.

    A chi gli avesse chiesto se fosse il caso di riportare Chiellini sul suo ruolo naturale Del Neri ha voluto spiegare come “Non dipende tutto da un solo giocatore, bisogna fare una verifica più ampia. Chiellini ha fatto due ottime gare contro Inter e Cagliari”

    Chiusura di conferenza con una riflessione sugli esterni e  sull’utilizzo del serbo Krasic a rischio squalifica perché diffidato :

    “Pochi esterni di ruolo in campo? Gioco forza. Martinez è stato fermo 3 mesi, De Ceglie idem, fermo, Traorè si è appena ripreso. Quando saranno in condizione avremo la possibilità di vedere una squadra di un certo tipo. Krasic è diffidato? Non ci interessano le diffide. Chi è disponibile gioca”.

    Il campo sarà il giudice sovrano e solo con l’anticipo di sabato sera sapremo se la Juventus saprà tirarsi fuori da queste altalene di risultati per non perdere ulteriori punti fondamentali alla rincorsa Champions.

  • Ranieri: “Montella? Solo Gossip romani”

    Ranieri: “Montella? Solo Gossip romani”

    Claudio Ranieri è stufo di sentir parlare dopo ogni sconfitta di un suo ipotetico sostituto già pronto a prendere il suo posto. Al suo fianco siede Philippe Mexes, nella sala della conferenza stampa prima del match d’andata degli ottavi di finale di Champions League di domani all’Olimpico contro lo Shakhtar Donetsk. Entrambi sono in scadenza di contratto e in vista del cambio societario imminente il futuro è tutt’altro che chiaro.

    Per stemperare il clima molto teso di questi giorni in casa giallorossa( dopo la contestazione dei tifosi a Trigoria) Ranieri fa chiarezza sul suo futuro e sul rapporto con lo spogliatoio con una battuta: “L’allenatore è come il marito, certe cose è l’ultimo a saperle. Non chiedetelo a me se viene Montella, io sono convinto che siano solo gossip romani. E sapete perché? Perché ho l’appoggio della squadra. Chiedetelo a Philippe. Tre quattro mesi fa ho parlato con i ragazzi e ho chiesto: ‘Ci sono problemi con me? Se è così vado via’. Mi hanno detto di no ed eccoci qui. L’ho fatto perché questa, inutile negarlo, è per noi una stagione particolarissima. La situazione societaria che stiamo vivendo ovviamente influisce, ci sono anche in ballo diversi rinnovi tra cui quello di Mexes”. Sul rinnovo del contratto in scadenza a giugno l’allenatore giallorosso  predica calma visto il momento particolare della società, spiegando come ci sia tempo per trovare un accordo: “Ci sono una società e una banca che stanno vendendo, un socio che sta entrando, come si potrebbe rinnovare adesso? A me comunque l’entusiasmo non manca, me lo danno i ragazzi”.

    Il difensore francese conferma le parole del tecnico spiegando come non sia corretto far ricadere tutte le colpe sull’allenatore: “È vero, il mister ci ha detto tante volte ‘se non vi piaccio vado via’. Noi diamo il massimo, ma sono i giocatori i primi colpevoli”. Sul fronte rinnovo di contratto anche Mexes ha voluto dire la sua, lasciando più di qualche dubbio sulla sua permanenza a Roma:

    “Ho incontrato il presidente Sensi, ma il mio futuro è in secondo piano. In questo momento penso solo al calcio e alla stagione da giocare. Il tempo c’è, rinnovare è importante sia per la Roma che per me. Pensate che succede se mi faccio male. Però ci sono tante valutazioni da fare, anche se qui sto bene”

    In primo piano c’è la partita di domani sera per affrontare al meglio il turno di ritorno degli ottavi, dove Ranieri è convinto di invertire il trend elle ultime partite: “Dal punto di vista psicologico non è stato difficile preparare la partita. I ragazzi sono carichi, vogliono far bene e io sono fiducioso. La battuta di arresto con il Napoli è stata avvertita ma non per mancanza di stimoli, loro hanno semplicemente giocato meglio. Chi ha esultato per il sorteggio, magari  domani sera si ricrederà e io potrò dire di non essere sorpreso. Lo  Shakhtar è una signora squadra, sappiamo che dobbiamo fare una grandissima partita. Ci teniamo molto ad andare avanti in Champions”

    Anche Mexes ha voluto spiegare il momento negativo dei giallorossi, parlando di un blocco psicologico più che fisico, mostrandosi al tempo stesso molto sicuro delle reali potenzialità della squadra:  “Stiamo vivendo un momento no e dobbiamo uscirne il prima possibile. Certi cali di tensione purtroppo non me li spiego, è un problema di fiducia forse, non riusciamo a capire che siamo in grado di superare certe difficoltà. Abbiamo un blocco e non sfruttiamo la nostra forma e la nostra potenza. Ma resto convinto che siamo una bella squadra. Lo spogliatoio? Siamo sempre gli stessi, è un bel gruppo. Mancano tante partite, alla fine faremo i calcoli”.

  • Inter, è il Leonardo day: “E’ un sogno”

    Inter, è il Leonardo day: “E’ un sogno”

    • Sono un romantico. Non cercavo un lavoro, cercavo un sogno. E questa è la sfida più grande che ci sia“.

    Queste le prime parole di Leonardo da allenatore dell’Inter. A dimostrazione di quanto sia stato importante l’ingaggio del tecnico brasiliano la presenza alla conferenza stampa dello stesso presidente nerazzurro Massimo Moratti che mai si era “scomodato” prima d’ora nella sua lunga gestione di presentare in prima persona un allenatore. Il patron, mostratosi sorridente davanti alle telecamere e ai giornalisti giunti alla Pinetina per raccontare una nuova pagina della storia del club di via Durini, ha aperto così la presentazione prima di cedere la parola a Leo:

    • Felicissimo di questa scelta, l’ho sempre stimato. Ora lasciamolo lavorare senza pressione, ma con tutte le ambizioni che deve avere il club campione del mondo. Lui sente addosso il peso di una grande responsabilità, ma io pure, per la decisione che la società ha preso“.

    Inevitabile chiedere a Leonardo del suo passato al Milan dopo aver trascorso 13 lunghi anni ricchi di successi e aver ricoperto i ruoli di calciatore, dirigente e, infine, di allenatore con chiare stoccate al suo ex presidente Berlusconi, il motivo del suo divorzio alla fine della scorsa stagione dai rossoneri:

    • Io traditore? Non voglio fare il bravo ragazzo. Rispetto ogni parere. Io cerco la mia identità. Poi se creo un rapporto con una società, cerco di essere me stesso. Ho tante cose in comune col Milan, non dimenticherò mai quello che ho vissuto. Lì ho fatto il giocatore, il dirigente e l’allenatore. Capello mi ha portato qui. Galliani lo stimo tantissimo. Io col Milan ho tante cose in comune. Con l’Inter ne ho altre. Io non mi sento colpevole, non ho rimpianti, sono sempre stato libero. Ho sempre detto alle persone come volevo stare. Questa sfida è troppo affascinante, inaspettata“.

    Poi il nuovo tecnico si concetra solo sulla sua nuova esperienza professionale sull’altra sponda del Naviglio dedicando un pensiero a colui che portò al Milan, Kakà, (voci di mercato vogliono che il brasiliano possa seguirlo nella sua nuova avventura ndr) e il grande “amico” Mourinho, suo precedessore dopo la breve parentesi Benitez:

    • Per me era impossibile dire di no. E’ un’opportunità meravigiliosa, e anche per il rapporto col presidente, di stima e di amicizia. Scherzavamo anche dieci anni fa ma non abbiamo mai realizzato questa possibilità. E ora sono allenatore, un ruolo molto delicato. C’è un rispetto assoluto delle gerarchie. Oggi è un giorno speciale.
    • Kakà? Lo conosco non andrà mai via dal Real Madrid finchè non avrà fatto bene. Tra poco rientrerà e ha davanti un’annata che il Real sta vivendo in modo entusiasmante.
    • Mourinho? Con me è stato straordinario. Arrivare all’Inter senza passare da lui è impossible. Lui è ovunque. Lo conoscevo ma è stato straordinario. E’ una persona intelligiente, che conosce bene questo ambiente e qui ha lasciato qualsiasi cosa. E sono molto felice di quello che mi ha detto. E considero lui un brillante fuoriclasse“.

    Chiusura dedicata al campionato:

    • Scudetto? Ci credo eccome, il campionato è lungo. Il periodo iniziale sarà molto importante. Il Milan è primo e favorito ma noi dobbiamo pensare alle nostre partite“.
  • Prandelli apre agli oriundi e alla tecnologia

    Prandelli apre agli oriundi e alla tecnologia

    L’Italia si auspicava di trovare in Prandelli una guida esperta ma anche e sopratutto innovativa e dalle sue prime interviste da ct azzurro le speranza sembrano esser ben riposte.

    Cesare Prandelli

    Il neo ct in una intervista concessa al magazine del Corriere della Sera “Sette”, apre nuovamente ai giocatori di origine straniera e alla tecnologia in aiuto ad arbitri e guardalinee ma non solo. Tanti gli argomenti trattati, dalla Fiorentina a Mourinho, moviola in campo, al rapporto con i giocatori.

    Mourinho

    “Nel nostro ambiente il suo stile è stato traumatico, ma dopo due secondi io e lui siamo andati in sintonia su tante cose. Certo, abbiamo caratteri opposti. Lui ha rotto gli schemi in Italia: si presentava in conferenza stampa e spiegava perché non convocava questo o quell, noi invece abbiamo cercato sempre di salvaguardare il giocatore e lo spogliatoio”.

    La Fiorentina

    “Non era una squadra che poteva vincere lo scudetto, alla lunga le qualità tecniche vengono fuori. C’è stato un momento in cui si pensava che avremmo potuto costruire una squadra vincente, poi la proprietà ha fatto una programmazione diversa. Vincere nell’immediato vuol dire fare investimenti importanti. E con la crisi che c’è, giustamente, con tanti altri discorsi hanno progettato a lungo termine”.


    Moviola in campo

    “Sarebbe emozionante. Tanto la moviola in campo esiste già. Finale a Berlino 2006, espulsione di Zidane, l’arbitro è stato avvertito dal quarto uomo che ha visto il replay sul televisore. Non l’hanno mai ammesso ufficialmente ma è cosi’”.


  • Italia, inizia l’era Prandelli. La presentazione del nuovo ct

    Italia, inizia l’era Prandelli. La presentazione del nuovo ct

    E’ in corso la presentazione, all’Olimpico di Roma, di colui che dovrà costruire la nuova nazionale dalle macerie lasciate dal Mondiale sudafricano. Cesare Prandelli, ex tecnico della Fiorentina, ha firmato un contratto di 4 anni ed è il successore di Lippi alla guida degli azzurri. Con lui la nazionale dovrà centrare la qualificazione ai prossimi Europei e poi riscattare la figuraccia rimediata in questo campionato del Mondo nei prossimi Mondiali che si disputeranno in Brasile nel 2014.
    Prima uscita ufficiale il 10 agosto al Craven Cottage di Londra (la casa del Fulham) contro la Costa d’Avorio.

    15:00 Arrivano Prandelli e il presidente della Figc Abete. Il primo a prendere la parola è proprio quest’ultimo:

    • Siamo qui per la presentazione di Cesare Prandelli che ha sottoscritto ieri un contratto che lo lega alla Federazione come ct per il quadriennio 2010-2014. L’esordio sarà il 10 di agosto a Londra contro la Costa d’Avorio, partita programmata come amichevole. Sarà affiancato come allenatore in seconda da Pin“.

    15:05 Prende la parola il nuovo commissario tecnico:

    • E’ il punto più alto della mia carriera. Ringrazio Abete e tutto lo staff della federazione. Mi sono subito sentito a casa. Le difficoltà ci sono, ma voglio partire con l’ottimismo giusto e con grande umiltà. Mi piace pensare positivamente. Voglio fare un saluto a Marcello Lippi che ha fatto grandi cose con la nazionale e lascia una mentalità importante, come dimostrano le dichiarazioni degli azzurri“.

    15:10 Inevitabile la domanda sulle convocazioni (Cassano e Balotelli ndr):

    • Sto già pensando alle possibili convocazioni, perché voglio concentrarmi sulle qualificazioni all’Europeo. Spero di poter disputare da subito delle buone partite. Cassano? Vorrei evitare di far dei nomi oggi perché non mi sembra corretto. Saranno chiamati quanto meritano di indossare la maglia della nazionale, che non è mia ma è della federazione. Sarà una scelta meritocratica. Mi auguro di poter chiamare persone di grande qualità“.

    15:20 Prandelli incorona Buffon come il prossimo capitano della Nazionale:

    • Mi auguro che Buffon possa essere un riferimento per tutti noi. E’ mia intenzione darlgi la fascia di capitano ai prossimi Europei“.

    15:30 Le prime sensazioni:

    • Prima della chiamata di Abete non avevo pensato alla Nazionale, ma ho risposto subito di sì perché sono italiano e non si può dire di no alla nazionale. Poi, probabilmente, ero uno dei pochi tecnici che non aveva grossi vincoli per liberarsi.
      Ora il mio unico pensiero è l’Europeo. Ci voglio arrivare con un’Italia che abbia già la sua identità. Sono convinto che nel campionato italiano c’è grande competenza e professionalità
      “.

    15:35 Il rapporto con Lippi:

    • Ho sentito Lippi prima del Mondiale e gli ho chiesto se voleva ripensarci. Se voleva gli ho detto che un altro posto lo trovavo…. Scherzi a parte, penso che lo sentirò la settimana prossima. Poi intendo seguire le prime amichevoli delle squadre della Serie A“.

    15:40 Sulle prime partite in programma:

    • Noi italiani abbiamo un grande orgoglio e un grande carattere e su questo lavoreremo. Avremo voglia di dimostrare a tutti che questa del Mondiale è stata solo una brutta parentesi. Sono convinto che ci sia molta qualità. Per quanto riguarda la prima partita, dato che non avremo molti giorni, cercheremo di mandare in campo una squadra che abbia un senso. Faccio un esempio: magari una coppia difensiva che abbia lavorato assieme“.

    15:45 Il nuovo ct ringrazia Firenze e si esprime sulla presunta della sterilità del settore giovanile italiano:

    • Ci tengo a ringraziare Firenze e la Fiorentina per tutto il tempo passato insieme. Gli faccio i più sinceri in bocca al lupo.
      I giovani? Sono sempre più convinto avendo lavorato molto nel settore giovanile dell’Atalanta, che il calcio debba investire sul settore giovanile, sulla crescita dei propri giocatori e non sulla loro carriera. Abbiamo grande qualità nei settori giovanili e dobbiamo lavorare in quella direzione. Il problema dei club è quello di dover cercare il risultato in maniera veloce, ma alla lunga penso che anche i grandi club torneranno a programmare le proprie stagioni guardando in casa per proporre propri giocatori per il futuro
      “.

    15:50 Prandelli da un giudizio favorevole alla tecnologia in campo:

    • Sono favorevole alla tecnologia per un semplice motivo: sarebbe un deterrente per la violenza, per abbassare i toni dopo le le gare, senza contare che sarebbe molto spettacolare rivedere immediatamente, anche per il pubblico, queste azioni“.

    15:55 Il neo ct sceglie Bearzot come suo punto di riferimento:

    • La mia memoria storica è legata all’82 e a Enzo Bearzot, grande commissario tecnico che per me è stato un punto di riferimento“.

    16:00 Un pensiero dedicato anche alla Juventus, club che lo ha cercato insistentemente per cercare l’immediato riscatto dopo la fallimentare stagione appena conclusa:

    • La Juve? A ogni allenatore fa piacere se viene cercato da un grande club. Ma i bianconeri hanno preso un ottimo tecnico e i tifosi possono stare tranquilli“.

    16:05 Obiettivo Europeo:

    • Al momento non so dove potrei porre l’Italia, mi piacerebbe vederla tra le prime quattro squadre al mondo.
      Il lavoro di Lippi non è assolutamente da buttare. Per quanto riguarda i prossimi obiettivi, non dico di vincere l’Europeo, ma sicuramente voglio arrivarci con una squadra in grado di farlo