Tag: confederations cup

  • Brasile 2014: i precedenti tra Brasile e Germania

    Brasile 2014: i precedenti tra Brasile e Germania

    Il Mondiale di Brasile 2014 sta pian piano raggiungendo le sue fasi conclusive, questa sera si disputerà la prima semifinale, e che semifinale: Brasile-Germania.

    Quella tra i verdeoro padroni di casa ed i tedeschi è una sfida che raccoglie la bellezza di 8 mondiali (5 per il Brasile e 3 per la Germania) ma che in passato ha avuto solo 3 precedenti ufficiali, 2 in Confederations Cup e uno nel Mondiale 2002, anche se le sfide potrebbero essere considerate 4 in quanto nel 1974 il Brasile affrontò la Germania Est nel mondiale disputato in Germania Ovest.

    Veniamo al racconto delle 3 sfide seguendo un ordine cronologico.
    Sembra assurdo da dirsi visto che parliamo di due superpotenze calcistiche, il Brasile è l’unica squadra sempre presente a tutti i mondiali disputati mentre la Germania nelle 18 edizioni in cui a partecipato è giunta ben 13 volte in semifinale, ma la prima sfida ufficiale si è svolta nella Confederations Cup del 1999.

    In quella sfida valevole come match d’esordio nel girone della Confederations Cup 1999 in Messico, fu il Brasile ad imporsi nettamente per 4-0 con le reti tutte nella ripresa di Ze Roberto, Ronaldinho e la doppietta di Alex.

    Il Fenomeno Ronaldo decisivo nella sfida del 2002
    Il Fenomeno Ronaldo decisivo nella sfida del 2002

    Ben più importante fu lo scontro nel 2002, la sfida tra Brasile e Germania infatti valse come finale del mondiale Nippo-Coreano. Il Brasile zeppo di campioni del calibro di Ronaldo, Ronaldinho, Rivaldo, Cafu, Roberto Carlos e Lucio riuscì a sbarazzarsi della Germania con un netto 2-0 grazie alla doppietta del Fenomeno Ronaldo nel secondo tempo.

    Altri 3 anni e tedeschi e brasiliani si ritrovarono di fronte nella Confederations Cup del 2005 organizzata proprio in Germania. Anche questa volta il successo fu per il Brasile, ma in questo caso la sfida, valevole come semifinale della manifestazione, fu più equilibrata. Vantaggio brasiliano al 20° con Adriano e pareggio dopo soli 2 minuti dei tedeschi con Podolski, al 42° Ronaldinho dal dischetto riporta avanti i suoi ma passano ancora due minuti e dagli 11 metri pareggia Ballack, il gol vittoria arriva nel secondo tempo con Adriano che al 75° trova il gol del definitivo 3-2.

    Dunque la storia parla a favore del Brasile, i ragazzi di Joachim Low avranno il compito di tentare l’impresa di sconfiggere per la prima volta in una sfida ufficiale il Brasile, per di più in casa dei verdeoro, per raggiungere così l’ottava finale mondiale.

    La Selecao dal canto suo vorrà proseguire nella tradizione per continuare a cullare il sogno del titolo casalingo nonostante le pesantissime assenze di Thiago Silva e Neymar.

  • Confederations Cup: scopriamo chi si è messo in evidenza

    La Confederations Cup appena conclusa è stata un ottima vetrina per quei giocatori che per diverse ragioni non hanno tantissima visibilità oppure ancora non erano esplosi definitvamente: se per Spagna, Italia e in gran parte per il Brasile erano presenti giocatori gia affermati per le altre nazioni non si può certo dire la stessa cosa. Come collettivo è palese la crescita che il calcio americano e quello africano sono riusciti ad ottenere riducendo di molto il gap dai paesi piu evoluti calcisticamente. Adesso vi proporremo i giocatori che sono riusciti ad emergere in questa breve competizione e il loro potenziale mercato:

    • Brasile:

    Andre Santos: il terzino sinistro della Selecao sembra il clone di Maicon negli inserimenti lungo la corsia esterna, è del 1983 e gioca nel Corinthians. E’ meno dotato tecnicamente dell’interista ma in compenso è piu abile in copertura. Su di lui sembra ci sia l’interesse del Milan per sopperire al mancato arrivo di Cissokho ma anche Juventus e Fiorentina sembrano interessare alle sue prestazioni. Il suo costo prima dell’exploit durante la Confederations era abbastanza contenuto (6 milioni di euro) adesso sembra che le richieste del club brasiliano siano almeno raddoppiate.

    Ramires: centrocampista offensivo, classe ’87, è ormai un punto di riferimento per il centrocampo verdeoro di Dunga che lo preferisce quasi sempre al piu conosciuto Elano. Messosi in luce con la maglia del Cruzeiro entusiasma sin da subito il ct della Selecao che lo convoca per l’Olimpiadi di Pechino dove i verdeoro conquistano il bronzo. E’ stato acquistato dal Benfica che punta molto su di lui sopratutto dopo essersi confermato ad alti livelli in terra d’Africa

    • Sud Africa:

    Siboniso Gaxa: terzino destro, attualmente gioca nella squadra sud africana del Mamelodi Sundowns allenato dall’ex stella Hristo Stoichkov, è un ’84 ed ha impressionato per il giusto tra la dirompente forza fisica africana e il buon livello tecnico delle sue giocate. Sono interessate a lui la Fiornentina, Cagliari e Lazio è un operazione a basso costo (circa un milione di euro) e potrebbe rivelarsi un affare, l’unica pecca potrebbe esser la scarsa esperienza internazionale.

    Tsepo Masilela:
    terzino sinistro, vale lo stesso discorso fatto per Gaxa anche se tecnicamente Masilela sembra avere piu proprietà di palleggio, è ’85 e gioca nel Maccabi Haifa, potrebbe esser utile a squadre di medio alta classifica che prediliggono giocare sulle fasce e fanno affidamento sulla spinta dei terzini.

    Katlego Mphela: è l’eroe della finalina contro la Spagna per il terzo posto, classe ’84, gioca come Gaxa nel Mamelodi Sundowns, attaccante dotato di un buon tiro dalla distanza e portato al sacrificio per aiutare la squadra. Come dimostrano i due straordinari gol contro le Furie Rosse vede bene anche la porta.

    • USA:

    Oguchi Onyewu: il mastino che ha ingabbiato Torres e Villa, è uno dei pezzi forti del mercato sia per le ottime prestazioni in terra africana e sia per il fatto che si libera a parametro zero dallo Standard Liegi, ha estimatori in tutti i campionati in Italia sembrano aver quache interesse il Genoa, Livorno, Fiorentina e Palermo. Classe ’82, abile nel gioco aereo può far bene nel nostro campionato.

    Landon Donovan: ventisettenne centrocampista dai piedi buoni, gioca con Beckham nei Los Angeles Galaxy. Ha confermato durante la Confederations Cup di aver un ottima proprietà di palleggio e una grande visione di gioco, meriterebbe un altra chance in Europa dopo i mesi in chiaro scuro con il Bayer Monaco.

    Tim Howard portierone dell’Everton ha vinto la palma di miglior portiere della competizione dimostrandosi ancora una volta affidabile in un ruolo delicato. Non piu giovanissimo (classe ’79) meriterebbe la vetrina di una grande squadra sopratutto in un ruolo dove l’eccellenze si contano sulle dita di una mano.

  • Finale Confederations Cup: strapotere verdeoro, la Spagna arriva terza. Ma USA e Sud Africa non demeritano

    Finale Confederations Cup: strapotere verdeoro, la Spagna arriva terza. Ma USA e Sud Africa non demeritano

    La Confederations Cup 2009 ha emesso il verdetto il Brasile è la squadra da battere in vista del prossimo mondiale previsto in Sud Africa per la prossima estate. I verdeoro regalano il primo tempo agli americani che dimostrano ancora una volta di aver preso confidenza anche nel tirar calci ad un pallone e che il loro movimento calcistico è in continua evoluzione facendo diventare la nazionale a stelle e strisce sempre piu competitiva.lucio I gol sono due capolavori: il primo porta il marchio della Premier inglese il difensore del West Ham di Zola Spector crossa e Dempsey del Fulham mette alla spalle di Julio Cesar con una bella girata al volo. Il raddoppio arriva con un contropiede da manuale gli americani con 5 tocchi mettono Donovan davanti al portierone interista che lo spiazza magistralmente. La reazione brasiliana è confusionaria anche se Howard (il portierone degli USA ha vinto il premio fair-play) è spesso impegnato con tiri dalla distanza di Robinho e Maicon. La ripresa è tutta un altra storia i brasiliani entrano convinti di poter costruire l’ennessima pagina di successi della loro storia: Luis Fabiano (capocannoniere della competizione) si inventa il gol del due a uno, è un assedio verdeoro tra giocate spettacolari ed accellerazioni dei soliti Maicon e Kaka(eletto miglior giocatore). L’ex milanista prende in mano il Brasile seminando il panico nella difesa degli Usa e riesce a segnare anche il gol del pari ma arbitro e guardalinee non si accorgono che la palla aveva superato la linea. Il Brasile continua a macinare e trova il meritato pareggio ancora con Luis Fabiano abile a farsi trovare pronto per il tap-in vincente. Recuperata la partita adesso i verdeoro cercano l’impresa che arriva grazie ad un incornata del capitano Lucio.
    Nella finalina per il terzo e quarto posto Spagna e Sud Africa si annoiano per 70 minuti, poi i padroni di casa riescono a trovar il vantaggio con Mphelae la partita si ravviva. Le Furie Rosse tirano fuori l’orgoglio e con Guiza in due minuti ribalta il risultato, quando la partita sembra destinata a concludersi sul 2-1 ancora Mphela trova il gol del pari su calcio piazzato. Ai supplementari è il piede vellutato di Xabi Alonso su punizione a regalare il terzo posto agli uomini di Del Bosque.

    ALBO D’ORO CONFEDERATIONS CUP:
    1992 in Arabia Saudita – vincente: Argentina
    1995 in Arabia Saudita – vincente: Danimarca
    1997 in Arabia Saudita – vincente: Brasile
    1999 in Messico – vincente: Messico
    2001 in Corea del Sud e Giappone – vincente: Francia
    2003 in Francia – vincente: Francia
    2005 in Germania – vincente: Brasile
    2009 in Sud Africa – vincente: Brasile

  • Confederations Cup: Dani Alves regala la finale al Brasile ma che fatica

    Confederations Cup: Dani Alves regala la finale al Brasile ma che fatica

    kakaDopo l’inaspettata eliminazione della Spagna per mano di un USA coriaceo nella seconda semifinale solo grazie ad uno straordinario Julio Cesar non si è consumata l’ennesima sorpresa. Il Sud Africa di Joel Santana ha messo piu volte alle corde lo stellare Brasile di Dunga e Kaka ma la sfortuna e la bravura del portierone interista sono riusciti a non far capitolare il Brasile che nel finale ha beffato gli africani con un perfetto calcio di punizione di Dani Alves. Nel Sud Africa si vede il lavoro di Santana, tanto possesso palla e accellerazioni alle spalle dei cursori verdeoro: Modise e Masilela sono imprendibili sulle fasce e Pienaar da fastidio tra le linee di difesa e centrocampo dei Sud Americani, Parker dimostra di poter giocare ad alti livelli per come sgomita con Lucio e Luisao anticipandoli sempre nel gioco aereo. Il Brasile non si vede quasi mai, Kaka e Luis Fabiano non entrano in partita Robinho cerca di strafare ma senza mai impesierire la difesa africana; le uniche occasioni degne di nota capitano sui piedi di Ramires nel primo tempo e il destro a giro Daniel Alves insacca magistralmente una punizione dal limite dell’area. Il Brasile grazie al suo superiore tasso tecnico e alla dea bendata conquista la quarta finale della Confederations Cup nella quale affronterà la sorpresa USA.

    TABELLINO:
    BRASILE-SUDAFRICA 1-0 (87′ Daniel Alves)

    BRASILE (4-2-3-1) – Julio Cesar; Maicon, Lucio, Luisao, Andre Santos (dal 36’ s.t. Daniel Alves); Gilberto Silva, Felipe Melo; Ramires, Kakà, Robinho; Luis Fabiano (dal 45’ s.t. Kleberson).
    Panchina: Gomes, Victor, Miranda, Kleber, Josue, Elano, Julio Baptista, Nilmar, Pato. CT: Dunga
    SUD AFRICA (4-2-3-1) – Khune; Gaxa, Booth, Mokoena, Masilela; Dikgacoi, Mhlongo; Modise (dal 46’ s.t. Mashego), Pienaar, Tshabalala (dal 45’s.t. Mphela); Parker.
    Panchina: Fernandez, Baloyi, Gould, Mdledle, Moon, Khumalo, Van Heerden, Davids, Fanteni. CT: Santana.
    ARBITRO – Busacca (Svi).
    AMMONITI – Felipe Melo (B), Andre Santos (B), Masilela (S).

  • Confederations Cup: la Spagna torna sulla Terra

    Confederations Cup: la Spagna torna sulla Terra

    Usa Dempsey Brusco e inaspettato tonfo nella prima semifinale della Confederations Cup, gli USA con una prova superlativa battono la Spagna fermando a 35 i risultati utili consecutivi delle Furie Rosse. La tanta attesa finale tra Spagna e Brasile da usare come inno al calcio è saltata ma chi sa se verrà posticipata di solo un anno nella stessa location del Sud Africa. Paradossalmente la sconfitta può esser da monito per gli spagnoli che negli ultimi non sono riusciti a trovar avversari capaci di contrastare il loro straordinario strapotere tecnico e tattico e prima che le partite diventassero ancora piu importanti questo campanello d’allarme può solo servire ad aumentare la concentrazione. Gli USA cosi come dimostra il nono posto del ranking FIFA sono in un ottimo periodo dimostrando che il movimento calcistico del nuovo continente sta crescendo, la partita con la Spagna è stata perfetta un ottima difesa e delle ripartenze veloci che hanno piu volte messo in crisi gli iberici che in una sola sera hanno incassato le uniche due reti della competizione decisive per estrometterle.
    Adesso gli USA aspettano di conoscere l’altre finalista tra Brasile e Sud Africa che si sfideranno stasera, il pronostico sembra scontato ma come dimostrato dagli USA il calcio non è scienza esatta.

    Tabellino:
    SPAGNA-USA 0-2 24′ Altidore, 73′ Dempsey


    Spagna (4-4-2):
    Casillas; Sergio Ramos, Pique, Puyol, Capdevila; Fabregas, Xavi, Xabi Alonso, Riera; D.Villa, Torres. A disposizione: Diego Lopez, Reina, Arbeloa, Marchena, Albiol, Santi Cazorla, Busquets, Pablo Hernandez, Silva, Mata, Llorente, Guiza. C.T.: Del Bosque.
    Stati Uniti (4-4-2): Howard; Spector, Onyewu, Bocanegra, Demerit; Dempsey, Clark, Bradley, Donovan; Davies, Altidore. A disposizione: Robles, Guzan, Bornstein, Casey, Pearce, Feilhaber, Kljestan, Torres Mezzell, Califf, Wynne, Adu, Beasley. C.T.: B.Bradley.

    Ammoniti: Altidore (U), Capdevila (S)
    Arbitro: Jorge Larrionda (URU)

  • Nazionale: la rivincita di Donadoni

    Nazionale: la rivincita di Donadoni

    Roberto DonadoniDopo l’irripetibile sogno tedesco che a distanza di 24 anni ci permise di tornare sul tetto del mondo e consegnare alla storia i nuovi gladiatori ci fu il passaggio di consegne tra il tecnico vincente Marcello Lippi e Roberto Donadoni messo li a caso per metter la faccia ad un evitabile crollo. Lippi sapeva benissimo che mantenere alta la concentrazione dopo una vittoria del genere per noi italiani era umanamente impossibile e allora andar via da vincitore oltre ad esser una rivalsa del post calciopoli era un modo saggio per esser ricordato come il vincente. Roberto Donadoni invece ci mise la faccia e portò gli azzurri agli europei  di Austria e Svizzera a differenza di quanto accadde nell’europeo francese dell’84 che non ci vide nemmeno tra i partecipanti. L’Italia di Donadoni inserita in un girone di ferro con Olanda, Francia e Romania riuscì con un colpo d’orgoglio ad aver la meglio sulla Francia e passare il primo turno. L’avventura azzurra finì ai quarti contro la Spagna poi vincitore del torneo ma gli uomini di Donadoni senza il capitano Cannavaro fermato da un infortunio vendettero cara la pelle cedendo il passo a chi adesso viene definita la squadra piu forte al mondo soltanto ai rigori. L’ombra Lippi incombe si Roberto Donadoni, lo skipper di Viareggio si ripropone ai vertici federali come Messia e questi per riconoscenza gli affidano il timone della nazionale. Ma la seconda avventura azzurra dell’ex tecnico juventino è tutt’altro che con  i piedi per terra, Lippi gonfia il petto godendo per le scelte impopolari e evitando i giornalisti nei momenti piu neri. La differenza piu netta tra Donadoni e Lippi sta proprio in questo: Donadoni per educazione ma anche inesperienza è stato vittima della stampa facendo perdergli fiducia nei suoi schemi e costringendolo a cambiare piu volte il suo undici titolare, Lippi invece sa tener testa alla stampa ma fa le formazioni per provare a vincere non oscurando il suo marchio. Adesso c’è da sperare che la figuraccia fatta contro il Brasile ed in generale durante questa Confederations Cup faccia riportare i piedi per terra al nostro commissario tecnico e che gli ritorni la consapevolezza che la vittoria sotto il cielo di Berlino non è merito suo se non in parte ma dello straordinario stato di grazia di giocatori come Cannavaro, Grosso, Pirlo e Gattuso del gladiatore De Rossi e di Materazzi. Per questo bisogna che ci sia a furor popolare la spinta che provochi la convocazione di Cassano, l’unico che può far vibrare l’attacco azzurro ed esser decisivo.

  • Verso Italia-Brasile: gli azzurri con tre opzioni per approdare in semifinale

    Dopo il passo falso contro l’Egitto la strada per il passaggio del turno per gli azzurri si è complicata ma le speranze non si sono perse del tutto le speranze esistono infatti almeno tre chances per l’Italia di Marcello Lippi di approdare alle semifinali e la prima è al piu gustosa in quanto prevede la vittoria contro i verdeoro con due gol di scarto, risultato che ci qualificherebbe per primi e in caso di vittoria dell’Egitto eliminerebbe proprio il Brasile di Dunga.

    Ecco le 3 opzioni:
    1) Vittoria con almeno due goal di scarto contro il Brasile (per via della differenza reti gli azzurri scavalcherebbero i verdeoro in caso di mini classifica avulsa con Egitto, Brasile e Italia. Qualora invece l’Egitto non vincesse con gli USA, l’Italia arriverebbe prima superando il Brasile per via dello contro diretto)

    2) Ottenere contro il Brasile un risultato migliore o uguale (e quindi con scarto migliore o uguale) dell’Egitto contro gli USA. In questo caso quindi sia Italia che Egitto devono vincere.

    3) Sperare in una non vittoria dell’Egitto: a quel punto all’Italia basterebbe pure un pareggio. (Se gli azzurri dovessero perdere però, l’Italia sarebbe matematicamente fuori, con la labile speranza degli USA i quali a quel punto potrebbero passare solamente battendo con uno scarto di 4 goal l’Egitto).

    Formazioni:
    Italia (4-3-3): Buffon; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Dossena; Montolivo, De Rossi, Pirlo; Camoranesi, Toni, Rossi. A disp: Amelia, De Sanctis, Santon, Grosso, Legrottaglie, Pepe, Gattuso, Gilardino, Gamberini, Iaquinta, Palombo, Quagliarella. Ct: Lippi
    Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Juan, Andre Santos; Gilberto Silva, Felipe Melo; Ramires, Kakà, Robinho; Luis Fabiano. A disp: Victor, Gomes, Kleber, Daniel Alves, Luisao, Miranda, Josue, Elano, Julio Baptista, Kleberson, Pato, Nilmar. Ct: Dunga

  • Cofederations Cup: Spagna è record, le Furie Rosse non fanno sconti

    La Spagna del dopo Europeo continua ad esser un irresistibile macchina perfetta, Villa e compagni non hanno accusato nessuna differnza nel cambio tecnico tra Aragones e Del Bosque continuando ad offrire prestazioni spettacolari e redditizie grazie alla grandissima qualità del centrocampo a servizio dei due cecchini Fernando Torres e David Villa. Con la vittoria di ieri sul Sud Africa, gli iberici hanno raggiunto l’invidiabile traguardo della 15° vittoria consecutiva, stabilendo il nuovo record assoluto e raggiunto il Brasile raccimolando il 35° risultato utile consecutivo che resisteva dal triennio 1993-1996.
    Sconfitta indolore per i Bafana Bafana grazie al passo falso dell’Iraq contro i già eliminati Neozelandesi riescono ad accedere allo storico traguardo delle semifinali e stasera conosceranno la loro sfidante

    Classifica: Spagna 9. Sud Africa 4, Iran 2, Nuova Zelanda 1

  • Confederations Cup: ecco i colpevoli della debacle con l’Egitto

    Confederations Cup: ecco i colpevoli della debacle con l’Egitto

    Lippi sembra aver trovato i colpevoli della deludente sconfitta contro l’Egitto nella seconda giornata della Confederations Cup, gli epurati sono Grosso, Gattuso, Giuseppe Rossi e Quagliarella al loro posto giocheranno in un 4-4-2 atipico Dossena, Montolivo, Camoranesi e Luca Toni.
    Marcello Lippi prova a mischiare le carte e ad abbozzare una formazione piu equilibrata per evitare l’ennesima figuraccia Marcello Lippicontro le stelle del Brasile, la brutta partita contro l’Egitto ha fatto capire che questa Italia non può supportare un tridente e cosi ha scelto di inserire sulle fasce Montolivo e Camoranesi che a turno aiuteranno in avanti di fianco a Iaquinta e a Luca Toni che torna titolare nonostante il non eccelso stato di forma. A centrocampo a riposare sarà Gattuso, in evidente e giustificato ritardo di condizione mentre in difesa a pagare le amnesie sarà Grosso al quale verrà preferito Dossena. I verdeoro dopo la prestazione in chiaro scuro contro l’Egitto, hanno annientato l’USA dimostrando di saper ancora divertire; adesso il compito di Kaka e compagni è eliminare gli azzurri per non doversi pentire in una ipotetica finale. Dunga dovrebbe dar ancora fiducia al tridente composto da Kaka, Robinho e Luis Fabiano, il centrocampo è affidato al viola Felipe Melo e in difesa il recuperato Maicon dovrebbe esser preferito a Dani Alves, ancora panchina per Pato.

    ITALIA (4-4-2) – 1 Buffon; 19 Zambrotta, 5 Cannavaro, 4 Chiellini, 22 Dossena; 21 Pirlo, 10 De Rossi, 20 Montolivo; 16 Camoranesi, 9 Toni, 15 Iaquinta.
    A disposizione: 14 Amelia, 12 De Sanctis, 2 Santon, 6 Legrottaglie, 22 Dossena, 13 Gamberini, 18 Palombo, 8 Gattuso, 7 Pepe, 11 Rossi, 11 Gilardino, 23 Quagliarella.Ct: Lippi.
    BRASILE (4-2-3-1) :1 Julio Cesar; 2 Maicon, 3 Lucio, 4 Juan, 16 Andrè Santos; 8 Gilberto Silva, 5 Felipe Melo; 7 Elano, 10 Kakà, 11 Robinho; 9 Luis Fabiano.
    A disposizione: 12 Victor, 23 Gomes, 13 Daniel Alves, 14 Luisao, 6 Kleber, 15 Miranda, 18 Ramires, 19 J. Baptista, 20 Kleberson, 22 Nilmar, 17 Josuè, 21 Pato.
    Ct: Dunga

    ARBITRO –
    Archundia (Mes)
    Stadio Loftus Versfeld Stadium di Pretoria ore 20:30

  • Lippi potrebbe convocare Amauri in Nazionale. Parola di Buffon

    Lippi potrebbe convocare Amauri in Nazionale. Parola di Buffon

    Era da un bel pò che non si parlava più del tormentone Amauri in Nazionale. Ora il tormentone è tornato di moda, alla luce dell’opaca prestazione fornita dall’Italia contro l’Egitto nella Confederation Cup rischiando così di uscire anzitempo dal torneo pre-Mondiale.
    AmauriLo scorso 3 marzo la moglie dell’attaccante della Juventus Cynthia Cosini Va­laderes ha giurato a Palermo e si attende solo l’iter burocratico, con tempi che sono sempre lunghi, per rendere Amauri italiano a tutti gli effetti. Marcello Lippi aveva in mente di convocarlo in occasione della Confederation Cup per testarlo, ma il ritardo della burocrazia non gliel’ha permesso.
    A parlare del brasiliano che presto diventerà italiano è il suo compagno di club Gigi Buffon: “Amauri è una grande giocatore ma in questo momento dobbiamo pensare a riscattare il ko di Johannesburg e battere il Brasile. Dico solo che se la Confede­ration Cup dovesse andare male, da lunedì il mister potrebbe parlare di lui annunciando eventuali novità…“. Se lo dice Buffon…

     

    Voi convochereste Amauri nella Nazionale italiana?

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    Totale Votanti: 11