Mario Balotelli sarà il grande assente alla semifinale della Confederation Cup che vede opporsi Spagna e Italia esattamente un anno dopo la finale degli Europei che vide il netto trionfo delle Furie Rosse sui nostri azzurri per 4-0. (altro…)
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Confederation Cup: Messico-Italia, Balotelli unica punta?
La Nazionale di Cesare Prandelli questa sera farà il suo debutto nella Confederation Cup 2013 sfidando il Messico di De la Torre nella prima partita del Gruppo A che comprende anche Brasile e Giappone. (altro…)
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Del Piero sbarca su Sky per la Confederation Cup
La maglia della Nazionale non la indossa da tempo ma per la prossima Confederation Cup ci sarà posto anche per Alessandro Del Piero. Non in veste di calciatore ma, bensì, di special guest della piattaforma satellitare Sky, che ha deciso di “regalare” ai suoi abbonati una gradita novità: Dl Piero non sarà, però, un telecronista “tecnico” delle gare in diretta (in stile Bergomi, per intenderci) ma il protagonista degli approfondimenti che introdurranno le gare, con la voce narrante di Federico Buffa in sottofondo. Saranno, così, trasmesse dieci puntate di Del Piero Football Legend, una sorta di miniserie della durata di mezz’ora circa a puntata che farà da apripista alle dieci gare giocate in Brasile, dal 15 Giugno al 30 Giugno. Un approfondimento a 360 gradi che, di certo, regalerà interessanti spunti e curiosi retroscena considerando che sarà lo stesso Alex Del Piero a introdurre i match ed i relativi protagonisti, con impressioni personali sulle squadre in campo, pareri tecnici e curiosità e retroscena da svelare, con riferimento alla sua esperienza personale sui principali palcoscenici del calcio mondiale, ma anche alla sua vita da appassionato e tifoso di calcio, da bambino che sognava di indossare quella maglia Azzurra che, nel 2006, lo ha portato sul tetto del Mondo con la Nazionale di Marcello Lippi.
La nuova veste televisiva di Alessandro Del Piero sarà, così, una fase “sperimentale” considerando il fatto che l’ex capitano della Juventus non ha ancora appeso i suoi scarpini al chiodo e che anche nella prossima stagione sarà impegnato con il Sydney Football Club, ma potrà essere un banco di prova interessante per misurare le sue doti comunicative una volta di più, dopo altre esperienze occasionali in tal senso in cui ha saputo mostrato un lato in apparenza nascosto del suo carattere, con verve e ironia. D’altronde, in questi anni, Alex Del Piero ha mostrato una grande versatilità che gli ha permesso di lanciarsi anche in terreni sconosciuti, dall’imprenditoria alle gare automobilistiche, dal mondo del web alla pubblicità, riscuotendo buoni riscontri e grande seguito.
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Milan: ecco il primo acquisto. Ufficiale l’arrivo di Oguchi Onyewu
Il primo acquisto ufficiale del Milan arriva in difesa: dopo essersi messo in luce durante la Confederations Cup Oguchi Onyewu passa dallo Standard Liegi al Milan, una grossa opportunità per il difensore statunitense che era stato abile ad ingabbiare Villa e Torres durante la semifinale in Sud Africa.
L’A.C. Milan informa di aver tesserato a titolo definitivo il difensore OGUCHI ONYEWU, dallo Standard Liegi, a fine contratto. Il calciatore, che gioca con la nazionale americana, è in possesso anche del passaporto belga e ha sottoscritto un contratto con scadenza 30 giugno 2012. Quest’operazione testimonia, una vota di più, gli eccellenti rapporti di amicizia fra la nostra società e lo Standard Liegi e, in particolar modo, con il suo Vice Presidente Esecutivo Luciano D’Onofrio.
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Confederations Cup: scopriamo chi si è messo in evidenza
La Confederations Cup appena conclusa è stata un ottima vetrina per quei giocatori che per diverse ragioni non hanno tantissima visibilità oppure ancora non erano esplosi definitvamente: se per Spagna, Italia e in gran parte per il Brasile erano presenti giocatori gia affermati per le altre nazioni non si può certo dire la stessa cosa. Come collettivo è palese la crescita che il calcio americano e quello africano sono riusciti ad ottenere riducendo di molto il gap dai paesi piu evoluti calcisticamente. Adesso vi proporremo i giocatori che sono riusciti ad emergere in questa breve competizione e il loro potenziale mercato:
- Brasile:
Andre Santos: il terzino sinistro della Selecao sembra il clone di Maicon negli inserimenti lungo la corsia esterna, è del 1983 e gioca nel Corinthians. E’ meno dotato tecnicamente dell’interista ma in compenso è piu abile in copertura. Su di lui sembra ci sia l’interesse del Milan per sopperire al mancato arrivo di Cissokho ma anche Juventus e Fiorentina sembrano interessare alle sue prestazioni. Il suo costo prima dell’exploit durante la Confederations era abbastanza contenuto (6 milioni di euro) adesso sembra che le richieste del club brasiliano siano almeno raddoppiate.
Ramires: centrocampista offensivo, classe ’87, è ormai un punto di riferimento per il centrocampo verdeoro di Dunga che lo preferisce quasi sempre al piu conosciuto Elano. Messosi in luce con la maglia del Cruzeiro entusiasma sin da subito il ct della Selecao che lo convoca per l’Olimpiadi di Pechino dove i verdeoro conquistano il bronzo. E’ stato acquistato dal Benfica che punta molto su di lui sopratutto dopo essersi confermato ad alti livelli in terra d’Africa
- Sud Africa:
Siboniso Gaxa: terzino destro, attualmente gioca nella squadra sud africana del Mamelodi Sundowns allenato dall’ex stella Hristo Stoichkov, è un ’84 ed ha impressionato per il giusto tra la dirompente forza fisica africana e il buon livello tecnico delle sue giocate. Sono interessate a lui la Fiornentina, Cagliari e Lazio è un operazione a basso costo (circa un milione di euro) e potrebbe rivelarsi un affare, l’unica pecca potrebbe esser la scarsa esperienza internazionale.
Tsepo Masilela: terzino sinistro, vale lo stesso discorso fatto per Gaxa anche se tecnicamente Masilela sembra avere piu proprietà di palleggio, è ’85 e gioca nel Maccabi Haifa, potrebbe esser utile a squadre di medio alta classifica che prediliggono giocare sulle fasce e fanno affidamento sulla spinta dei terzini.Katlego Mphela: è l’eroe della finalina contro la Spagna per il terzo posto, classe ’84, gioca come Gaxa nel Mamelodi Sundowns, attaccante dotato di un buon tiro dalla distanza e portato al sacrificio per aiutare la squadra. Come dimostrano i due straordinari gol contro le Furie Rosse vede bene anche la porta.
- USA:
Oguchi Onyewu: il mastino che ha ingabbiato Torres e Villa, è uno dei pezzi forti del mercato sia per le ottime prestazioni in terra africana e sia per il fatto che si libera a parametro zero dallo Standard Liegi, ha estimatori in tutti i campionati in Italia sembrano aver quache interesse il Genoa, Livorno, Fiorentina e Palermo. Classe ’82, abile nel gioco aereo può far bene nel nostro campionato.
Landon Donovan: ventisettenne centrocampista dai piedi buoni, gioca con Beckham nei Los Angeles Galaxy. Ha confermato durante la Confederations Cup di aver un ottima proprietà di palleggio e una grande visione di gioco, meriterebbe un altra chance in Europa dopo i mesi in chiaro scuro con il Bayer Monaco.
Tim Howard portierone dell’Everton ha vinto la palma di miglior portiere della competizione dimostrandosi ancora una volta affidabile in un ruolo delicato. Non piu giovanissimo (classe ’79) meriterebbe la vetrina di una grande squadra sopratutto in un ruolo dove l’eccellenze si contano sulle dita di una mano.
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Ranking FIFA: Il Brasile si riprende la vetta
La straordinaria vittoria in rimonta contro gli USA nella Confederations Cup in Sud Africa fa balzare il Brasile in vetta alla classifica del ranking Fifa soffiando il primo posto alla Spagna eliminata clamorosamente in semifinale dagli americani. L’Italia resta sempre stabile in quarta posizione scivola in terza posizione l’Olanda.
- La top ten Fifa:
1. (5) Brasile 1672 punti;
2. (1) Spagna 1590;
3. (2) Olanda 1379;
4. (4) Italia 1229;
5. (3) Germania 1207;
6. (9) Russia 1161;
7. (6) Inghilterra 1135;
8. (7) Argentina 1091;
9. (10) Francia 1082;
10. (8) Croazia 1031. -
Finale Confederations Cup: strapotere verdeoro, la Spagna arriva terza. Ma USA e Sud Africa non demeritano
La Confederations Cup 2009 ha emesso il verdetto il Brasile è la squadra da battere in vista del prossimo mondiale previsto in Sud Africa per la prossima estate. I verdeoro regalano il primo tempo agli americani che dimostrano ancora una volta di aver preso confidenza anche nel tirar calci ad un pallone e che il loro movimento calcistico è in continua evoluzione facendo diventare la nazionale a stelle e strisce sempre piu competitiva. I gol sono due capolavori: il primo porta il marchio della Premier inglese il difensore del West Ham di Zola Spector crossa e Dempsey del Fulham mette alla spalle di Julio Cesar con una bella girata al volo. Il raddoppio arriva con un contropiede da manuale gli americani con 5 tocchi mettono Donovan davanti al portierone interista che lo spiazza magistralmente. La reazione brasiliana è confusionaria anche se Howard (il portierone degli USA ha vinto il premio fair-play) è spesso impegnato con tiri dalla distanza di Robinho e Maicon. La ripresa è tutta un altra storia i brasiliani entrano convinti di poter costruire l’ennessima pagina di successi della loro storia: Luis Fabiano (capocannoniere della competizione) si inventa il gol del due a uno, è un assedio verdeoro tra giocate spettacolari ed accellerazioni dei soliti Maicon e Kaka(eletto miglior giocatore). L’ex milanista prende in mano il Brasile seminando il panico nella difesa degli Usa e riesce a segnare anche il gol del pari ma arbitro e guardalinee non si accorgono che la palla aveva superato la linea. Il Brasile continua a macinare e trova il meritato pareggio ancora con Luis Fabiano abile a farsi trovare pronto per il tap-in vincente. Recuperata la partita adesso i verdeoro cercano l’impresa che arriva grazie ad un incornata del capitano Lucio.
Nella finalina per il terzo e quarto posto Spagna e Sud Africa si annoiano per 70 minuti, poi i padroni di casa riescono a trovar il vantaggio con Mphelae la partita si ravviva. Le Furie Rosse tirano fuori l’orgoglio e con Guiza in due minuti ribalta il risultato, quando la partita sembra destinata a concludersi sul 2-1 ancora Mphela trova il gol del pari su calcio piazzato. Ai supplementari è il piede vellutato di Xabi Alonso su punizione a regalare il terzo posto agli uomini di Del Bosque.ALBO D’ORO CONFEDERATIONS CUP:
1992 in Arabia Saudita – vincente: Argentina
1995 in Arabia Saudita – vincente: Danimarca
1997 in Arabia Saudita – vincente: Brasile
1999 in Messico – vincente: Messico
2001 in Corea del Sud e Giappone – vincente: Francia
2003 in Francia – vincente: Francia
2005 in Germania – vincente: Brasile
2009 in Sud Africa – vincente: Brasile -
Confederations Cup: Dani Alves regala la finale al Brasile ma che fatica
Dopo l’inaspettata eliminazione della Spagna per mano di un USA coriaceo nella seconda semifinale solo grazie ad uno straordinario Julio Cesar non si è consumata l’ennesima sorpresa. Il Sud Africa di Joel Santana ha messo piu volte alle corde lo stellare Brasile di Dunga e Kaka ma la sfortuna e la bravura del portierone interista sono riusciti a non far capitolare il Brasile che nel finale ha beffato gli africani con un perfetto calcio di punizione di Dani Alves. Nel Sud Africa si vede il lavoro di Santana, tanto possesso palla e accellerazioni alle spalle dei cursori verdeoro: Modise e Masilela sono imprendibili sulle fasce e Pienaar da fastidio tra le linee di difesa e centrocampo dei Sud Americani, Parker dimostra di poter giocare ad alti livelli per come sgomita con Lucio e Luisao anticipandoli sempre nel gioco aereo. Il Brasile non si vede quasi mai, Kaka e Luis Fabiano non entrano in partita Robinho cerca di strafare ma senza mai impesierire la difesa africana; le uniche occasioni degne di nota capitano sui piedi di Ramires nel primo tempo e il destro a giro Daniel Alves insacca magistralmente una punizione dal limite dell’area. Il Brasile grazie al suo superiore tasso tecnico e alla dea bendata conquista la quarta finale della Confederations Cup nella quale affronterà la sorpresa USA.
TABELLINO:
BRASILE-SUDAFRICA 1-0 (87′ Daniel Alves)
BRASILE (4-2-3-1) – Julio Cesar; Maicon, Lucio, Luisao, Andre Santos (dal 36’ s.t. Daniel Alves); Gilberto Silva, Felipe Melo; Ramires, Kakà, Robinho; Luis Fabiano (dal 45’ s.t. Kleberson).
Panchina: Gomes, Victor, Miranda, Kleber, Josue, Elano, Julio Baptista, Nilmar, Pato. CT: Dunga
SUD AFRICA (4-2-3-1) – Khune; Gaxa, Booth, Mokoena, Masilela; Dikgacoi, Mhlongo; Modise (dal 46’ s.t. Mashego), Pienaar, Tshabalala (dal 45’s.t. Mphela); Parker.
Panchina: Fernandez, Baloyi, Gould, Mdledle, Moon, Khumalo, Van Heerden, Davids, Fanteni. CT: Santana.
ARBITRO – Busacca (Svi).
AMMONITI – Felipe Melo (B), Andre Santos (B), Masilela (S). -
Confederations Cup: la Spagna torna sulla Terra
Brusco e inaspettato tonfo nella prima semifinale della Confederations Cup, gli USA con una prova superlativa battono la Spagna fermando a 35 i risultati utili consecutivi delle Furie Rosse. La tanta attesa finale tra Spagna e Brasile da usare come inno al calcio è saltata ma chi sa se verrà posticipata di solo un anno nella stessa location del Sud Africa. Paradossalmente la sconfitta può esser da monito per gli spagnoli che negli ultimi non sono riusciti a trovar avversari capaci di contrastare il loro straordinario strapotere tecnico e tattico e prima che le partite diventassero ancora piu importanti questo campanello d’allarme può solo servire ad aumentare la concentrazione. Gli USA cosi come dimostra il nono posto del ranking FIFA sono in un ottimo periodo dimostrando che il movimento calcistico del nuovo continente sta crescendo, la partita con la Spagna è stata perfetta un ottima difesa e delle ripartenze veloci che hanno piu volte messo in crisi gli iberici che in una sola sera hanno incassato le uniche due reti della competizione decisive per estrometterle.
Adesso gli USA aspettano di conoscere l’altre finalista tra Brasile e Sud Africa che si sfideranno stasera, il pronostico sembra scontato ma come dimostrato dagli USA il calcio non è scienza esatta.Tabellino:
SPAGNA-USA 0-2 24′ Altidore, 73′ Dempsey
Spagna (4-4-2): Casillas; Sergio Ramos, Pique, Puyol, Capdevila; Fabregas, Xavi, Xabi Alonso, Riera; D.Villa, Torres. A disposizione: Diego Lopez, Reina, Arbeloa, Marchena, Albiol, Santi Cazorla, Busquets, Pablo Hernandez, Silva, Mata, Llorente, Guiza. C.T.: Del Bosque.
Stati Uniti (4-4-2): Howard; Spector, Onyewu, Bocanegra, Demerit; Dempsey, Clark, Bradley, Donovan; Davies, Altidore. A disposizione: Robles, Guzan, Bornstein, Casey, Pearce, Feilhaber, Kljestan, Torres Mezzell, Califf, Wynne, Adu, Beasley. C.T.: B.Bradley.Ammoniti: Altidore (U), Capdevila (S)
Arbitro: Jorge Larrionda (URU) -
Nazionale: la rivincita di Donadoni
Dopo l’irripetibile sogno tedesco che a distanza di 24 anni ci permise di tornare sul tetto del mondo e consegnare alla storia i nuovi gladiatori ci fu il passaggio di consegne tra il tecnico vincente Marcello Lippi e Roberto Donadoni messo li a caso per metter la faccia ad un evitabile crollo. Lippi sapeva benissimo che mantenere alta la concentrazione dopo una vittoria del genere per noi italiani era umanamente impossibile e allora andar via da vincitore oltre ad esser una rivalsa del post calciopoli era un modo saggio per esser ricordato come il vincente. Roberto Donadoni invece ci mise la faccia e portò gli azzurri agli europei di Austria e Svizzera a differenza di quanto accadde nell’europeo francese dell’84 che non ci vide nemmeno tra i partecipanti. L’Italia di Donadoni inserita in un girone di ferro con Olanda, Francia e Romania riuscì con un colpo d’orgoglio ad aver la meglio sulla Francia e passare il primo turno. L’avventura azzurra finì ai quarti contro la Spagna poi vincitore del torneo ma gli uomini di Donadoni senza il capitano Cannavaro fermato da un infortunio vendettero cara la pelle cedendo il passo a chi adesso viene definita la squadra piu forte al mondo soltanto ai rigori. L’ombra Lippi incombe si Roberto Donadoni, lo skipper di Viareggio si ripropone ai vertici federali come Messia e questi per riconoscenza gli affidano il timone della nazionale. Ma la seconda avventura azzurra dell’ex tecnico juventino è tutt’altro che con i piedi per terra, Lippi gonfia il petto godendo per le scelte impopolari e evitando i giornalisti nei momenti piu neri. La differenza piu netta tra Donadoni e Lippi sta proprio in questo: Donadoni per educazione ma anche inesperienza è stato vittima della stampa facendo perdergli fiducia nei suoi schemi e costringendolo a cambiare piu volte il suo undici titolare, Lippi invece sa tener testa alla stampa ma fa le formazioni per provare a vincere non oscurando il suo marchio. Adesso c’è da sperare che la figuraccia fatta contro il Brasile ed in generale durante questa Confederations Cup faccia riportare i piedi per terra al nostro commissario tecnico e che gli ritorni la consapevolezza che la vittoria sotto il cielo di Berlino non è merito suo se non in parte ma dello straordinario stato di grazia di giocatori come Cannavaro, Grosso, Pirlo e Gattuso del gladiatore De Rossi e di Materazzi. Per questo bisogna che ci sia a furor popolare la spinta che provochi la convocazione di Cassano, l’unico che può far vibrare l’attacco azzurro ed esser decisivo.