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  • MLB: Phillies e Red Sox squadre regine del mercato, male gli Yankees

    MLB: Phillies e Red Sox squadre regine del mercato, male gli Yankees

    Nella MLB si è aperta la fase calda della off season, quella del mercato invernale, dove ogni squadra tenta di mettere a segno qualche colpo per rinforzarsi e cercare di dare l’assalto al titolo della prossima stagione.

    Una delle squadre che sinora ha operato molto bene sono i Philadelphia Phillies, reduci dalla bruciante eliminazione contro i San Francisco Giants che ha impedito alla franchigia della Pennsylvania di accedere per la terza volta consecutiva alle World Series.

    Eppure il mercato non era partito sotto i migliori auspici per i Phillies che hanno registrato una partenza clamorosa, quella di Jayson Werth che se ne va ai Washington Nationals. Dopo tanti successi e un titolo vinto nel 2008 la mossa di lasciare andare Werth lascia perplessi i tifosi, in quanto l’esterno destro passa in una squadra che difficilmente potrà competere per vincere la Division e di conseguenza si capisce che la scelta è stata dettata principalmente dai tanti soldi piovuti dalla Capitale (ben 126 milioni di dollari nei prossimi 7 anni, di cui 42 milioni negli ultimi 2 anni di contratto quando Werth avrà 37 e38 anni. A Philadelphia tira aria di delusione con i tifosi che hanno paura che la squadra che fino a qualche settimana prima era tra le migliori nella Major League venga smantellata.

    Ma il colpo è dietro l’angolo! Ed ha un nome ed un cognome, ovvero Cliff Lee, soprannominato “Il Generale”! I Phillies si inseriscono nella lotta tra New York Yankees e Texas Rangers per il giocatore: New York era pronta a sborsare per il lanciatore ben 148 milioni per 7 anni, mentre Texas spingeva molto, per trattenere il giocatore, sulla possibilità di ritornare facilmente ai playoff il prossimo anno dato che i Rangers giocano in una Division più semplice e nettamente più facile rispetto ai “Bronx Bombers”, e su un contratto che dice 138 milioni per i prossimi 6 anni, con la possibilità di diventare 161 milioni fino al 2017. In definitiva una montagna di soldi!

    Ma in poco tempo si inserisce Philadelphia che chiude in modo repentino la sua trattativa, lasciando con un pugno di mosche in mano le altre 2 contendenti. Lee firma un contratto di 120 milioni per 5 anni, con bonus che farebbero innalzare l’ingaggio fino a 135 milioni per 6 anni). “Il Generale” Lee ritorna così nella squadra dell’Amore Fraterno, dopo averci giocato nella seconda metà della stagione 2009, portando la squadra alle World Series.
    E’ una mossa clamorosa per 2 motivi. Il primo (essenzialmente tecnico) perché con l’innesto di Lee, i Phillies vanno ad avere un monte di lancio mostruoso: Roy Halladay, Roy Oswalt, Cole Hamels e ora anche lo stesso Lee. Dei 5 posti disponibili come lanciatori, 4 sono riservati a dei veri fenomeni del monte di lancio e se Philadelphia deciderà di tenere pure Joe Blanton (firmato inizialmente come numero 3 della rotazione, ora sarebbe invece il quinto!), Chase Utley e compagni sarebbero i candidati numero 1 per le prossime World Series. L’assenza di Werth indubbiamente sarà pesante, ma con un monte di lancio del genere il limite è solo il cielo. Il secondo punto (sentimentale più che altro) riguarda il fatto che Lee ha deciso “con il cuore” di ritornare ai Phillies, in quanto numericamente parlando ha perso dai 13 ai 30 milioni di dollari rispetto alle altre offerte, accettando la proposta di Phila. Certo, l’ingaggio è comunque altissimo, e quello a cui Lee ha rinunciato sembrano pochi spiccioli, ma è anche vero che in questo modo Lee ha fatto capire a tutti che il suo è un desiderio personale, ovvero quello di vincere con Philadelphia e non solamente una questione di soldi.

    Altre squadre che registrano ottimi movimenti di mercato sono i Milwaukee Brewers (che hanno preso il forte lanciatore Zach Greinke da Kansas e Shaun Marcum da Toronto, sempre per migliore il monte di lancio) ed i Saint Louis Cardinals (in pochissimi giorni sono arrivati Lance Berkmann e Nick Punto, 2 innesti che mirano a migliorare un roster che punta dritto ai playoff, in attesa di trovare l’accordo per il prolungamento del contratto di Albert Pujols, che a questo punto, visti gli acquisti, potrebbe restare a Saint Louis).

    Ottimi anche i movimenti dei Boston Red Sox desiderosi di tornare a lottare per il titolo dopo un’annata che li ha visti addirittura esclusi dalla post season. La squadra allenata da Terry Francona ha infatti preso Carl Crawford (142 milioni per 7 anni) come esterno, mossa che migliora e non di poco il livello difensivo della squadra e porta qualità anche in attacco. Ai Red Sox serviva anche un battitore di potenza, ed ecco che così si spiega l’acquisto di Adrian Gonzalez dai San Diego Padres, in uno scambio che ha visto Boston perdere 3 giovani promesse, ma guadagnare un battitore notevole che non potrà che fare bene ai Red Sox. E se la franchigia di Boston si è mossa molto bene sul mercato, prendendo anche il solido Bobby Jenks da Chicago, è stata deludente invece l’off season dei New York Yankees, che hanno pagato una scarsa pianificazione puntando tutto sull’acquisto di Cliff Lee. Sono arrivati, comunque, i rinnovi di Derek Jeter e Mariano Rivera (per il capitano dei Bronx Bombers la pratica è stata più lunga del previsto), e l’acquisto di Russell Martin a difendere il cuscino di casa base, ma onestamente ci si attendeva qualcosa di più nel ruolo dei lanciatori partenti, ora diventato punto interrogativo nella rotazione Yankees, considerando anche che al momento non si sa ancora cosa sceglierà di fare Andy Pettitte, ovvero se continuare a giocare o ritirarsi. Alla fine è arrivato Rafael Soriano, ex closer dei Tampa Bay Rays, acquisto notevole ed importante ma che ha firmato uno dei contratti più alti per un rilievo: 3 anni, con la possibilità ad ogni stagione di uscire dal contratto e rifirmarlo a prezzo migliore (cosa che con ogni probabilità accadrà dopo il secondo o il terzo anno). Una mossa clamorosa, che porta la firma del nome dell’agente di Soriano, ovvero di Scott Boras considerato una specie di mostro nel mondo degli agenti MLB. E vista la vicenda Soriano ed i vantaggi procurati al suo assistito, la nomea è più che giustificata!
    di Daniele Mattioli di arenasportiva.it

  • MLB, World Series: E’ trionfo Giants, Texas battuto anche in gara 5

    MLB, World Series: E’ trionfo Giants, Texas battuto anche in gara 5

    I San Francisco Giants sono i nuovi campioni della Major League Baseball. In gara 5 delle World Series hanno battuto i rivali dei Texas Rangers, davanti ai 52.000 tifosi presenti al Ballpark di Arlington, per 3-1, chiudendo la serie al meglio delle 7 partite sul 4-1.
    Un successo meritato per la squadra californiana che ha dimostrato in quasi tutte le gare di essere nettamente superiore ai rivali texani.
    I Giants non erano campioni MLB dal 1954. E per la prima volta il titolo approda nella baia di San Francisco, dove la squadra si era trasferita nel 1958 (da New York).

    Partita molto equilibrata, quella di Arlington: dopo 6 inning di gioco, il punteggio dice sempre 0 a 0. Il settimo è il parziale decisivo: arrivano infatti i primi problemi per Cliff Lee dei Rangers, che subisce 2 valide in fila da parte di Cody Cross e Juan Uribe, prima però di eliminare Aubrey Huff.

    La festa di San Francisco è cominciata poco dopo con lo strepitoso fuoricampo che Edgar Renteria (eletto poi MVP delle finali), ha messo a segno nel settimo inning portando a casa i 3 punti della vittoria, riprendendosi un posto sotto i riflettori a distanza di 13 anni dal titolo conquistato con i Florida Marlins nel 1997.
    I Rangers hanno provato a replicare, ma il fuoricampo di Nelson Cruz ha prodotto un solo punto. Troppo poco per la clamorosa rimonta. San Francisco, che in tutti i playoff ha esibito un parco lanciatori a dir poco strepitoso, nella indimenticabile serata ha potuto contare sull’eccellente prestazione del partente Tim Lincecum che ha confezionato 8 inning impeccabili: 3 valide, 1 solo punto concesso, 2 basi ball e la bellezza di 10 eliminazioni al piatto. Brian Wilson, il closer diventato un idolo per i lanci e per la barba nerissima, ha completato l’opera. Dall’altra parte, il quotatissimo Cliff Lee ha incassato il secondo KO nelle World Series. Il pitcher ha retto per 7 inning sul monte prima di sgretolarsi davanti alla magia di Renteria. Il trionfo dei Giants è dovuto soprattutto al lavoro del bravissimo manager Bruce Bochy: genio nell’aver plasmato un giovane gruppo di lanciatori, con le perle Matt Cain e Madison Bumgarner. Bochy è stato ripagato dalla scelta di puntare su una matricola, Buster Posey, nel ruolo di catcher. E ha trasformato in elementi fondamentali giocatori scartati da altre squadre: Cody Ross è l’esempio più brillante della meravigliosa opera di “riciclaggio”.
    Il trionfo è arrivato alla fine di una lunghissima rincorsa. La stagione 2010 sembrava compromessa all’inizio di luglio, quando San Francisco inseguiva i San Diego Padres a 7,5 partite nella West Division della National League. La seconda parte della regular season è stata perfetta e ha prodotto il titolo divisionale, vinto proprio all’ultima gara con il successo sui Padres nel confronto diretto conclusivo che ha dato quindi l’accesso ai playoff.
    Nella post season, i californiani hanno esordito eliminando gli Atlanta Braves e mettendo la parola “fine” alla carriera dello “storico” manager Bobby Cox. Nella finale della National League, hanno mandato a casa i strafavoriti Philadelphia Phillies (miglior record della Lega). Nelle World Series, infine, sappiamo tutti com’è andata con il sogno diventato realtà.

    Giants campioni del mondo, la parata ufficiale di festeggiamento è prevista mercoledì dopo il rientro della squadra dal Texas.

    Queste le parole dei 2 protagonisti principali (Bochy e Renteria) nella cavalcata verso il titolo:

    • Beh, questo è il sogno di tutti. Inizia fin da quando si è bambini, e si tirano le prime palline sui campetti dietro casa, e proseguono quando si firma il primo contratto da professionista. Alcuni giocatori pensano magari a vincere qualche premio personale, come miglior giovane o MVP, ma quando si tratta del titolo è diverso. Io volevo vincere le World Series, è per questo che si gioca a baseball. E il momento è finalmente arrivato: ora godiamoci questo sogno

    Ha commentato il manager Bochy. Queste le parole invece dell’MVP Edgare Renteria:

    • E’ incredibile, è incredibile. Questa è la vita. Sono stato tartassato tutto l’anno, ma mi sono tenuto in forma, ho lavorato duro e mi sono detto: “sii paziente, lascia passare!”, e ora devo ringraziare Dio per aver reso possibile tutto questo

    Il riassunto della Serie:

    Oct.27 Game 1: Texas Rangers at San Francisco Giants 7-11 (Giants conducono 1-0)
    Oct.28 Game 2: Texas Rangers at San Francisco Giants 0-9 (Giants conducono 2-0)
    Oct.30 Game 3: San Francisco Giants at Texas Rangers 2-4 (Giants conducono 2-1)
    Oct.31 Game 4: San Francisco Giants at Texas Rangers 4-0 (Giants conducono 3-1)
    Nov.1 Game 5: San Francisco Giants at Texas Rangers, 3-1 (San Francisco Giants Campioni MLB per 4-1)

  • MLB, World Series: Giants ad un passo dal titolo

    MLB, World Series: Giants ad un passo dal titolo

    I Giants sono ad una sola partita dal vincere le World Series della MLB della stagione 2010. Al Ballpark di Arlington San Francisco batte per 4-0 gli avversari dei Texas Rangers, infliggendo un KO forse decisivo ai fini della serie.
    Infatti con una vittoria nel quinto match (in programma all’una circa ora italiana) sul diamante di Arlington, i Giants conquisterebbero il titolo per la prima volta da quando si sono trasferiti a San Francisco (nel 1957). Se la squadra di Bruce Bochy vede ad un passo il trono del baseball, il merito è soprattutto della matricola Madison Bumgarner, che in 8 inning sul monte di lancio concede appena 3 valide ai Rangers.

    Bumgarner, 21 anni è diventato il quinto più giovane lanciatore partente nella storia delle World Series. Ma ha sentito la pressione, nemmeno dopo che l’ex Presidente degli Stati Uniti (nonchè ex proprietario dei Rangers) George W. Bush ha dato il via alla gara con il lancio inaugurale (accanto a Bush junior c’era il il padre Bush senior, presidente numero 41 della storia americana. Bumgarner ha chiuso con 6 strikeout, ben aiutato dalla difesa (che per la seconda volta nella serie ha tenuto i Rangers senza punti dopo il 9-0 di gara 2: alle World Series non succedeva dal lontanissimo 1966) a non ha permesso a Texas di portare corridori in posizione buona fino al settimo inning. Dopo la fine dell’ottava ripresa ha lasciato il posto sul monte di lancio al closer Brian Wilson, godendosi il meritato riposo ed i complimenti di staff e compagni di squadra dopo 106 lanci, di cui 69 strike.

    In attacco i Giants hanno invece costruito il successo sugli homerun: Aubrey Huff, il battitore designato, ne ha infilato uno nel terzo inning, che è valso 2 punti visto che Torres (3/5 al piatto) era riuscito in apertura di ripresa a guadagnarsi la seconda base. Nel settimo inning poi è arrivato il 3-0 Giants, quando un altro doppio di Torres ha permesso a Renteria di correre fino a casa base. Ron Washington, manager di Texas, ha provato in tutti i modi le contromosse necessarie ad arginare San Francisco continuando a cambiare lanciatori (ne ha impiegati ben 5, con il partente Hunter silurato dopo 5 valide in 4 inning) e nell’ottava ripresa è arrivato anche il 4-0 definitivo, firmato sempre con un homerun da Buster Posey, altra matricola Giants. I Rangers, rimasti ancora a secco di punti, traditi da alcuni uomini chiave, hanno sofferto nuovamente tantissimo la difesa di San Francisco, che ha concesso solo 2 punti nelle ultime 3 gare dopo i 7 incassati durante la prima gara.

    In gara 5 saranno Tim Lincecum e Cliff Lee, i 2 migliori lanciatori del momento per entrambe le squadre, ad affrontarsi dal monte di lancio nel match che potrebbe anche assegnare il titolo. I Giants non vincono dal 1954.
    Sono diventati la 45esima squadra della storia a conquistare un vantaggio di 3-1 nelle World Series: e le cifre parlano chiaro perchè nei 44 precedenti, 38 hanno poi vinto il titolo (24 di queste squadre in questione hanno chiuso la serie nella quinta sfida, come potrebbe fare San Francisco nella prossima). I Texas Rangers, che alle World Series non c’erano mai arrivati nei suoi 50 anni di storia, sono avvisati e dovranno dare il meglio per cercare quantomeno di riaprire la serie.

    Questo il programma delle World Series:

    Oct.27 Game 1: Texas Rangers at San Francisco Giants 7-11 (Giants conducono 1-0)
    Oct.28 Game 2: Texas Rangers at San Francisco Giants 0-9 (Giants conducono 2-0)
    Oct.30 Game 3: San Francisco Giants at Texas Rangers 2-4 (Giants conducono 2-1)
    Oct.31 Game 4: San Francisco Giants at Texas Rangers 4-0 (Giants conducono 3-1)
    Nov.1 Game 5: San Francisco Giants at Texas Rangers,  FOX 7:57 p.m.
    Nov.3 Game 6: Texas Rangers at San Francisco Giants, if necessary FOX 7:57 p.m.
    Nov.4 Game 7: Texas Rangers at San Francisco Giants, if necessary FOX /:57 p.m.

  • MLB, World Series: Ai Giants gara 1, battuti i Rangers 11-7

    MLB, World Series: Ai Giants gara 1, battuti i Rangers 11-7

    Hanno preso il via nella notte americana le World Series della MLB, che ha visto trionfare in gara 1 i padroni di casa dei San Francisco Giants che all’At&T Park hanno battuto i rivali dei Texas Ranges per 11-7.

    Partita molto bella e scoppiettante, visto anche l’alto punteggio ottenuto, con i Giants che segnano il loro season-high di punti nei playoff trascinati dai tre doppi di Freddy Sanchez.
    I Rangers, invece, avanti 2-0 dopo 2 inning e capaci di spaventare gli avversari con 3 punti nell’ultimo parziale per tentare il clamoroso recupero, pagano 4 errori sanguinosi (soprattutto quello del terzabase Young nel terzo inning che ha dato il via alla rimonta di San Francisco) e la serata storta delle loro stelle, evidenziata dallo 0/4 al piatto di Josh Hamilton.

    C’era molta attesa per la sfida tra Cliff Lee e Tim Lincecum, 2 dei migliori lanciatori della Lega, ma entrambi si sono presi una serata di riposo non riuscendo a brillare in nessuna situazione di gioco (anche se poi la vittoria è stata assegnata al pitcher dei Giants ovvero Lincecum).

    Texas ad inizio partita non sfrutta a dovere le difficoltà di Lincecum (nei primi 2 inning), riuscendo ad arrivare in casa base solo con Andrus su singolo di Guerrero nel primo e con Bengi Molina grazie al sacrificio di Andrus nel secondo.
    San Francisco a questo punto cambia marcia nel terzo inning, quando prima accorcia con un doppio di Sanchez che manda a casa base Renteria e poi pareggia con Torres grazie al singolo di Posey. Il solco però i Giants lo scavano con un quinto inning fenomenale da 6 punti (l’ultima volta che ne avevano segnati così tanti in un parziale delle World Series era il lontanissimo 1937): Lee (disastrosa la sua prova) concede la seconda base a Torres, poi mandato a punto dal doppio di Sanchez; poi, ad una eliminazione dalla chiusura dell’inning, 2 singoli consecutivi a Ross e Huff che mandano a punto Sanchez e Burrell. Sul 5-2 Texas cambia lanciatore per dare una scossa, ma con O’Day le cose sul monte non migliorano, visto che Uribe spara in faccia al nuovo entrato il fuoricampo da 3 punti che proietta i Giants sull’8-2.
    I Rangers però approfittano delle incertezze di Lincecum per accorciare, prima col doppio di Molina che manda a casa base Kinler e poi col singolo di Murphy che spedisce a punto il catcher che comunque vada vincerà l’anello (per aver giocato per metà stagione ai Giants e metà, quella attuale, con i Rangers). 8-4 e nuove speranze per i texani, che però vengono subito affondate dai Giants che volano sull’11-4 alla fine dell’ottavo inning grazie ai doppi di Ishikawa e Sanchez e al singolo di Schierholtz.
    La partita sembra chiusa ma nel nono i padroni di casa si spaventano, nonostante la presenza del closer Wilson, quando Texas riduce lo svantaggio prima grazie al sacrificio di Guerrero che manda a punto Borbon, poi con il doppio di Cruz che consente a Andrus e Hamilton di firmare l’11-7.
    Ma è, onestamente, troppo tardi per il miracolo: il risultato non cambia più, e stanotte (dall’1.45 circa ora italiana) Texas dovrà cercare di vincere (e all’AT&T Park ha perso gli ultimi 10 match) per non tornare ad Arlington sotto 2-0. sarà comunque dura espugnare la “Baia”.

    Questo il programma delle World Series:

    Oct. 27 Game 1: Texas Rangers at San Francisco Giants 7-11
    Oct. 28 Game 2: Texas Rangers at San Francisco Giants FOX 7:57 p.m.
    Oct. 30 Game 3: San Francisco Giants at Texas Rangers FOX 6:57 p.m.
    Oct. 31 Game 4: San Francisco Giants at Texas Rangers FOX 8:20 p.m.
    Nov. 1 Game 5: San Francisco Giants at Texas Rangers, if necessary FOX 7:57 p.m.
    Nov. 3 Game 6: Texas Rangers at San Francisco Giants, if necessary FOX 7:57 p.m.
    Nov. 4 Game 7: Texas Rangers at San Francisco Giants, if necessary FOX /:57 p.m.

  • MLB, World Series: I Philadelphia Phillies battono i New York Yankees e guidano la serie

    MLB, World Series: I Philadelphia Phillies battono i New York Yankees e guidano la serie

    Philadelphia PhilliesSi aprono con una sorpresa le World Series 2009 di Baseball. I Philadelphia Phillies fanno valere il titolo di campioni in carica e si impongono 6-1 allo Yankee Stadium contro i piu’ quotati avversari dei New York Yankees. Salta subito il fattore campo. Assoluto protagonista del match è stato Cliff Lee, pitcher di Philadelphia.
    Sul monte di lancio per tutti i nove inning del match, il lanciatore dei Phillies ha concesso solo 6 valide e un solo punto ai Bronx Bombers. Cliff Lee ha stravinto la sfida a distanza con il collega di reparto C.C. Sabathia (i due lanciatori, oggi avversari, lo scorso anno erano compagni di squadra a Cleveland).
    I Philadelphia Phillies sono la prima squadra nella storia delle World Series in grado di vincere in trasferta per due anni consecutivi Gara 1 delle World Series (lo scorso anno si erano imposti 3-2 in casa dei Tampa Bay Rays) e negli ultimi due anni hanno vinto 19 delle ultime 24 partite di post-season e ha sempre vinto Gara 1 nelle ultime 6 serie disputate: grandi numeri che accompagnano la squadra della Pennsylvania.
    Grande la soddisfazione in casa Phillies nel post partita. L’amarezza degli Yankees è invece tutta da trasformare in energia positiva da riversare sul terreno di gioco in gara 2.