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  • NBA: Durant umilia i Lakers

    Charlotte batte i Washington Wizards arrivati alla14esima sconfitta consecutiva (record di franchigia, in negativo, ovviamente). La difesa di Charlotte è praticamente perfetta (è la migliore in NBA) e tiene per l’ennesima volta gli avversari sotto i 100 punti, benchè i Wizards tirino con il 60% da 3 punti (12/20).

    Prosegue il momento magico degli Indiana Pacers che trascinati dal career high di Danny Granger (44 punti) stoppano la corsa al secondo posto nella Western Conference degli Utah Jazz. Non serve il rientro di Kirilenko, nè le solite prestazioni di Okur (27 punti) Boozer (22), Williams (21) al cospetto di una formazione che sembra aver trovato la giusta chimica di squadra anche se nel momento in cui contava meno visto che la corsa playoff è ormai compromessa. Bagliori e sprazzi di luce però su un futuro che appare più che roseo.

    15esima sconfitta di fila per Minnesota sul parquet di Orlando (e attenzione perchè il record di sconfitte consecutive aggiornato già quest’anno dai poveri Nets ad inizio stagione potrebbe trovare presto un nuovo padrone se i T-wolves continueranno così) con un Dwight Howard letteralmente devastante per i Magic (24 punti, 19 rimbalzi, 4 stoppate).

    Dopo Milwaukee, i Sixers fanno fuori anche Atlanta: Iguodala sfiora la tripla doppia (25 punti, 10 rimbalzi, 9 assist), gli Hawks segnano solo 2 triple negli ultimi 4 minuti e la rimonta di Philadelphia è servita.

    Carmelo Anthony evita con un canestro sulla sirena la terza sconfitta consecutiva ai suoi Nuggets. Toronto si deve arrendere al tiro del fuoriclasse numero 15 e continua ad essere pericolante nella corsa all’ultimo posto disponibile ad Est. Non bastano i 18 punti e 12 rimbalzi di Bosh (ennesima doppia doppia) e i 14 punti conditi da ben 15 rimbalzi di Andrea Bargnani. Marco Belinelli nei pochi minuti giocati dimostra a coach Triano che può benissimo dire la sua in campo e mette a referto 11 punti.

    Boston vince ufficialmente la sua Divisione (dopo Cleveland è la seconda a farlo) distruggendo i malcapitati Sacramento Kings grazie ai suoi “Big”: Pierce 22 punti, Allen 20 e Garnett 18 e dimostrano che se sono in salute possono ancora fare del male a chiunque. Kings che mettono in vetrina uno sfavillante Landry da 30 punti.

    New Jersey allontana lo spettro di essere la peggiore squadra della storia NBA raggiungendo la fatidica nona vittoria e pareggia momentaneamente il record negativo dei Philadelphia 76ers del ’72-’73. Mattatori della serata il centro Brook Lopez con 37 punti (nuovo career high) e il cinese Yi che ne piazza 31. Non c’è bisogno di commentare invece il solito disastro dei Pistons che farebbero meglio a questo punto a non scendere neanche in campo.

    Per una squadra che si sta ritrovando, nel periodo tra l’altro cruciale della stagione, ovvero la post season, ce n’è un’altra che si sta perdendo nei meandri del mistero: stiamo parlando dei Miami Heat (che dopo la bella vittoria di Chicago ottengono un’altra importantissima vittoria in trasferta grazie ai 30 punti di Wade) e dei Milwaukee Bucks (che perdono la seconda partita interna di fila). Bucks che ora sono tallonati proprio dagli Heat per il quinto posto ad Est.

    I Cleveland Cavaliers cadono a San Antonio e questa volta LeBron James non riesce a salvare la franchigia dell’Ohio anche se i suoi 27 punti li ha messi comunque accompagnandoli con 10 assist. Straordinario Ginobili con 30 punti e giocate di classe sui 2 lati del campo.

    Gara senza storia a Phoenix dove i Suns demoliscono i Knicks del loro ex allenatore Mike D’Antoni. 132 punti segnati con 6 uomini in doppia cifra e altri 4 che la sfiorano per un solo canestro! tra i Knicks Danilo Gallinari piazza 16 punti ma tirando pittosto maluccio. Da notare che il calendario dei Suns appare molto favorevole e potrebbe lanciare i “Soli” dell’Arizona verso il secondo posto della Western Conference dietro i Lakers.

    E a proposito di Lakers i gialloviola vengono quasi umiliati dalla franchigia con il futuro più luminoso della Lega, ovvero i Thunder: quasi imbarazzante vedere i campioni così in difficolta visto che dopo 3 quarti il punteggio recitava Oklahoma 80 – Lakers 47! Campioni del calibro di Artest (non pervenuto con soli 2 punti sul tabellino), Odom (il migliore con 15 punti), Gasol (orrendo con soli 9 punti) ma soprattutto Bryant (11 punti per via della difesa di un Sefolosha asfissiante come non mai e che perseguiterà per un bel periodo i sogni del numero 24!) tenuti a livelli minimi di rendimento. Per i losangelini il punteggio è diventato accettabile visti i tanti minuti del quarto quarto di “garbage time” con molte riserve sul parquet da parte degli ex Seattle Sonics e i giovani “campioncini” a rilassarsi in panchina! Davvero un risultato sorprendente per Kevin Durant (26 punti per lui) e compagni, non tanto per la vittoria ma per le dimensioni e soprattutto il frastuono del successo che, siamo sicuri, sarà arrivato fino alla lontana Seattle…

    Risultati NBA del 26 marzo 2010

    Charlotte Bobcats – Washington Wizards 107-96
    (Cha: Wallace 23, Jackson 20, Felton 19 – Was: Gee 19, Blatche 18, Foye 17)
    Indiana Pacers – Utah Jazz 122-106
    (Ind: Granger 44, Murphy 17, Rush 14, Hibbert 14 – Uta: Okur 27, Boozer 22, Williams 21)
    Orlando Magic – Minnesota Timberwolves 106-97
    (Orl: Howard 24, Anderson 19, Redick 14 – Min: Jefferson 18, Milicic 14, Flynn 14, Brewer 14, Love 14)
    Philadelphia 76ers – Atlanta Hawks 105-98
    (Phi: Iguodala 25, Kapono 14, Dalembert 14, Brand 14 – Atl: Josh Smith 20, Johnson 20, Bibby 17)
    Toronto Raptors – Denver Nuggets 96-97
    (Tor: Bosh 18, DeRozan 15, Weems 14, Bargnani 14 – Den: Anthony 25, Nenè 20, Billups 18)
    Boston Celtics – Sacramento Kings 94-86
    (Bos: Pierce 22, Allen 20, Garnett 18 – Sac: Landry 30, Udrih 16, Thompson 12)
    New Jersey Nets – Detroit Pistons 118-110
    (NJ: Lopez 37, Yi 31, Williams 13 – Det: Prince 27, Hamilton 18, Stuckey 15)
    Milwaukee Bucks – Miami Heat 74-87
    (Mil: Salmons 23, Ridnour 12, Bell 11 – Mia: Wade 30, Wright 14, Haslem 10)
    San Antonio Spurs – Cleveland Cavaliers 102-97
    (SA: Ginobili 30, Jefferson 16, Duncan 16 – Cle: James 27, Jamison 24, Hickson 20)
    Phoenix Suns – New York Knicks 132-96
    (Pho: Stoudemire 18, Barbosa 18, Richardson 17 – NY: Harrington 24, Lee 21, Gallinari 16)
    Oklahoma City Thunder – Los Angeles Lakers 91-75
    (Okl: Durant 26, Westbrook 23, Green 10, Krstic 10 – Lak: Odom 15, Bryant 11, Gasol 9)

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  • NBA: Disastro Raptors…

    Brutta sconfitta di Orlando ad Atlanta: i Magic si fanno beffare sulla sirena da una schiacciata al volo di Josh Smith che corregge nel canestro il tentativo sbagliato da parte di Joe Johnson. Hawks che interrompono la striscia di 6 sconfitte consecutive contro Orlando portando ben 6 uomini in doppia cifra (Johnson miglior marcatore con 17 punti) e per gli ospiti non bastano i 19 punti, 24 rimbalzi e 4 stoppate del centro Dwight Howard.
    Denver prosegue con un’altra sconfitta la propria “gita” ad Est degli Stati Uniti: i Boston Celtics piegano la franchigia del Colorado, a cui non bastano i 32 punti di Carmelo Anthony, con i 27 punti di capitan Paul Pierce e la tripla doppia di uno spettacolare Rajon Rondo (per lui 11 punti, 11 rimbalzi e 15 assist).
    Charlotte sbrana senza difficoltà i T-wolves (alla 14esima sconfitta di fila) grazie alla splendida serata al tiro di Stephen Jackson (37 punti).
    Quinta vittoria nelle ultime 6 partite per gli infuocati Pacers: vittima di Indiana i “disgraziati” Washington Wizards (alla 13esima sconfitta consecutiva) con Danny Granger che chiude con 31 punti e Murphy che ne segna 12 conditi da 19 rimbalzi.
    Utah espugna con facilità disarmante il parquet di Toronto: la qualità offensiva dei Jazz (forse la migliore dell’intera Lega) e la poca predisposizione alla difesa di Andrea Bargnani (solo 12 punti per lui) e compagni, permette alla franchigia di Salt Lake City di portare ben 7 uomini in doppia cifra tra i quali spiccano Carlos Boozer con 18 punti e 11 rimbalzi e Deron Williams con 18 punti e 16 assist (e ieri sera mancava l’infortunato Andrei Kirilenko!). Per i Raptors non si salva nessuno da un naufragio casalingo che rischia di riaprire la corsa all’ultimo posto disponibile per i playoff se Chicago nella prossima partita in casa contro Miami farà bottino pieno.
    Ottava vittoria in stagione per il fanalino della Lega New Jersey: i Nets battono i Kings privi dell’infortunato Tyreke Evans e si avvicinano a scongiurare il pericolo di essere la peggiore squadra della storia dell’NBA (record di Phila nel 1972-1973 con sole 9 vittorie e 73 sconfitte). Ad oggi mancherebbero 2 “W” ai Nets che portano un Brook Lopez da 26 punti e 13 rimbalzi e un Devin Harris da 24 e 9 assist.
    Alcune volte in NBA succedono degli “avvenimenti” inspiegabili! così capita che una squadra in striscia perdente aperta e con motivazioni che rasentano lo 0 assoluto nel finale di stagione, vada ad espugnare il parquet di un’altra squadra, la più “hot” del momento con 19 vittorie in 21 incontri. E’ capitato ieri sera a Milwaukee dove i Bucks padroni di casa (campo sul quale era caduta anche la migliore squadra della Lega poco tempo fa, ovvero i Cavs di LeBron James) si sono fatti sorprendere dai derelitti Philadelphia 76ers. Ben 6 uomini in doppia cifra per Phila, orrenda prestazione al tiro per gli uomini di Skiles con Salmons decisamente in giornata no.
    Nel giorno in cui Illgauskas torna a vestire la maglia dei Cavs il palcoscenico se lo prende ancora una volta LeBron James: 38 punti e New Orleans mandata KO, si salva solo Marcus Thornton con 20 punti (Chris Paul ancora fuori forma dopo il rientro chiude con soli 5 punti).
    Torna il sereno ad Oklahoma City dopo il periodo di appannamento: e il suo sole è sempre Kevin Durant che trascina i suoi ad una straordinaria prestazione offensiva con 25 punti in soli 30 minuti. Gran rientro di James Harden dopo l’infortunio (ripresosi più velocemente del previsto, meglio così perchè in quest’ultimo periodo un pò buio per gli ex Seattle Sonics la sua assenza si è fatta sentire su entrambi i lati del campo), con una solida prova da 23 punti. Il suo ritorno permetterà alla squadra di coach Scott Brooks di avere più varianti offensive e al contempo difensive vista la grande duttilità del fantastico rookie uscito dall’Università di Arizona State. Per i Thunder è la prima vittoria dopo 14 sconfitte filate contro i Rockets (contando anche le partite di quando la franchigia era ancora a Seattle).
    Lakers corsari a San Antonio grazie ai 24 punti di un sostanzioso Kobe Bryant. Odom da 19 punti e 13 rimbalzi e un aggressivo Ron Artest sui 2 lati del campo (16 punti, 8 rimbalzi e 5 recuperi) tengono a bada uno spento Duncan (solo 6 punti per lui) e Ginobili da 24 punti e Hill da 21 non bastano ad una squadra che nel secondo tempo segna solo 35 punti al cospetto dei 51 dei californiani.
    Golden State ottiene la ventesima vittoria in stagione battendo i Memphis Grizzlies: Curry segna 30 punti e 11 assist, i Warriors in doppia cifra sono ben 7 e quindi per Memphis calano le tenebre anche sulle poche e residue speranze di playoff complici 78 punti subiti nel solo primo tempo a cui non riesce a rimediare un Rudy Gay da 25 punti e 10 rimbalzi.

    Risultati NBA del 24 marzo 2010

    Atlanta Hawks – Orlando Magic 86-84
    (Atl: Johnson 17, Josh Smith 15, Bibby 14 – Orl: Nelson 20, Howard 19, Carter 16)
    Boston Celtics – Denver Nuggets 113-99
    (Bos: Pierce 27, Garnett 20, Allen 16 – Den: Anthony 32, Smith 21, Afflalo 13)
    Charlotte Bobcats – Minnesota Timberwolves 108-95
    (Cha: Jackson 37, Wallace 23, Felton 16 – Min: Jefferson 21, Sessions 14, Gomes 12)
    Indiana Pacers – Washington Wizards 99-82
    (Ind: Granger 31, McRoberts 14, Price 12, Murphy 12 – Was: Blatche 21, Singleton 19, Young 12)
    Toronto Raptors – Utah Jazz 87-113
    (Tor: Bosh 20, Wright 15, Bargnani 12 – Uta: Boozer 18, Williams 18, Matthews 16, Okur 16)
    New Jersey Nets – Sacramento Kings 93-79
    (NJ: Lopez 26, Harris 24, Lee 12 – Sac: Udrih 19, Greene 14, Hawes 12)
    Milwaukee Bucks – Philadelphia 76ers 86-101
    (Mil: Stackhouse 15, Jennings 12, Ridnour 11 – Phi: Green 16, Holiday 15, Iguodala 14)
    New Orleans Hornets – Cleveland Cavaliers 92-105
    (NO: Thornton 20, Collison 17, West 16 – Cle: James 38, Hickson 20, West 15)
    Oklahoma City Thunder – Houston Rockets 122-104
    (Okl: Durant 25, Harden 23, Green 19 – Hou: Scola 25, Ariza 20, Lowry 15)
    San Antonio Spurs – Los Angeles Lakers 83-92
    (SA: Ginobili 24, Hill 21, Mason 9 – Lak: Bryant 24, Odom 19, Artest 16)
    Golden State Warriors – Memphis Grizzlies 128-110
    (GS: Curry 30, Williams 23, Ellis 21 – Mem: Gay 25, Conley 21, Mayo 21)

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  • NBA: Illgauskas torna ai Cavs

    Zydrunas Illgauskas torna a Cleveland.
    Il tanto atteso annuncio è stato dato nella notte dal Team Manager Danny Ferry. Illgauskas torna ai Cavs dopo essere stato scambiato a Washington per arrivare ad Antawn Jamison, ma subito tagliato dai capitolini perchè non inerente al progetto (ma allora cosa lo avevano preso a fare?).
    Ancora non si conoscono i termini del contratto, nè l’accordo economico tantomeno la durata del contratto. Si presume però che sia un accordo al minimo salariale con termine a fine stagione.
    2 volte all-star e leader dei Cavs in partite giocate (ben 760), rimbalzi (5841), stoppate (1259) e minuti, è anche il più presente nella post season con 64 partite giocate e nei rimbalzi (512) e secondo in minuti giocati (1950) e quinto classificato (ancora in attività) in partite giocate in assoluto.
    Queste le parole del proprietario della franchigia dell’Ohio:

    L’intera squadra dai magazzinieri ai Dirigenti ai giocatori è contenta che Zydrunas sia tornato a casa e che ci possa aiutare nella nostra missione ai Play-off ovvero vincere il titolo.
    Infatti non c’è mai stato un punto di divergenza con Zydrunas anzi se i giocatori cercavano un sostegno un aiuto un giudizio lui era sempre pronto a darlo e a esprimere le sue opinioni ed è per questo che l’ho riportato qui perchè è amato dalla città di Cleveland dai tifosi e dall’intero Ohio. Siamo entusiasti che sia tornato non solo per lui ma anche per sua moglie e per i suoi figli
    “.

    Per far posto al centro lituano i Cavaliers hanno tagliato Darnell Jackson.

    E sempre a proposito di mercato i Warriors ingaggiano a pieno titolo l’ala Reggie Williams (autore di strepitose ed inaspettate prestazioni fino a questo punto) tagliando Raja Bell, uno dei giocatori più forti in squadra che però, arrivato nello scambio con Stephen Jackson con i Charlotte Bobcats, non ha mai giocato per problemi al polso.

  • NBA: Gallinari segna 26 punti ma i Knicks vengono beffati nel finale

    Brutta sconfitta per i New York Knicks al Madison Square Garden contro gli Houston Rockets. 7 punti di fila di Aaron Brooks danno il sorpasso nell’ultimo minuto di gioco e condannano i newyorchesi ai quali non bastano i 27 punti e 20 rimbalzi di uno stratosferico David Lee e i 26 punti di un ottimo Danilo Gallinari. 26 punti anche per Douglas ma 4 palle perse per lui negli ultimi 4 possessi rimettono in carreggiata gli ospiti e permettono il sorpasso per una clamorosa vittoria. Male il grande ex Tracy Mcgrady (15 punti ma mai veramente incisivo nelle fasi calde del match). Indiana strapazzagli Oklahoma City Thunder grazieai 32 punti di Granger, il derby della California tra Sacramento Kings e LosAngeles Clippers va ai Kings anche se privi della stella Tyreke Evans. Cleveland demolisce i Pistons con un James a mezzo servizio che passa più tempo in panchina che in campo, a fare la voce grossa ci pensa Leon Powe che con 16 punti e 7 rimbalzi domina sotto i tabelloni. Brutta sconfitta per gli Spurs ad Atlanta, nonostante i 38 punti di Ginobili. Lakers in scioltezza sui Warriors più di quanto non dica il punteggio finale. Tra Portland e Phoenix vincono i Suns con 18 punti e 14 rimbalzi di Stoudemire.

    Risultati NBA del 21 marzo 2010

    New York Knicks – Houston Rockets 116-112
    (NY: Lee 27, Gallinari 26, Douglas 26 – Hou: Martin 28, Budinger 18, Lowry 18)
    Indiana Pacers – Oklahoma City Thunder 121-101
    (Ind: Granger 32, Murphy 22, Hibbert 20 – Okl: Green 20, Durant 16, Maynor 15)
    Los Angeles Clippers – Sacramento Kings 89-102
    (Cli: Gordon 23, Davis 13, Kaman 12 – Sac: Landry 24, Udrih 20, Garcia 16)
    Cleveland Cavaliers – Detroit Pistons 104-79
    (Cle: Powe 16, James 15, West 15 – Det: Maxiell 16, Villanueva 11, Prince 9, Jerebko 9)
    Atlanta Hawks – San Antonio Spurs 119-114
    (Atl: Williams 26, Horford 22, Johnson 20 – SA: Ginobili 38, Duncan 29, Jefferson 12)
    Los Angeles Lakers – Washington Wizards 99-92
    (Lak: Gasol 28, Bryant 24, Artest 16 – Was: Young 22, Thornton 18, Blatche 16)
    Phoenix Suns – Portland Trail Blazers 93-87
    (Pho: Stoudemire 18, Nash 17, Richardson 16 – Por: Roy 23, Miller 22, Aldridge 16)

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  • NBA: I Thunder disintegrano i Raptors di Bargnani, Gallinari regala la vittoria ai Knicks

    Indiana ottiene il suo terzo successo stagionale sui Pistons: Granger mette 29 punti, per Detroit invece ce ne sono 25 di Stuckey al ritorno in campo dopo il malore di Cleveland.
    Kevin Durant annienta Andrea Barganani e i Raptors. Il fenomeno dei Thunder segna 31 punti (e nell’ultimo quarto non mette neanche piede in campo visto il vantaggio abissale che procura alla sua squadra) e Oklahoma City arriva anche oltre i 30 punti di vantaggio per chiudere alla fine con un eloquente +26. Per Toronto Bargnani 15 punti e il solito Bosh da doppia doppia con 22 punti e 10 rimbalzi (il resto della squadra, a partire dal criticatissimo Turkoglu è inesistente), ma bisognerà dare un giro di vite alla difesa che è la peggiore della Lega per punti subiti (solo nelle ultime 12 partite quasi 112 punti presi per gara!). Nel “garbage time” Marco Belinelli piazza comunque 12 punti.
    Un canestro di Joe Johnson sullasirena finale dell’overtime regala un importante successo agli Hawks sui Bobcats.
    Un grande Danilo Gallinari trascina i Knicks al successo su Philadelphia: l’italiano mette 25 punti e aggiunge 7 rimbalzi per una serata tra le migliori da quando calca i parquet NBA.
    Chicago perde la decima partita consecutiva: priva ancora dellesue 3 stelle (Rose, Noah, Deng) i poveri Bulls sono facile preda per LeBron James e i suoi Cavaliers: “the King” segna 29 punti (13 negli ultimi 7 minuti di gioco) e porta la sua squadra al successo dopo che Chicago aveva provato a sorprendere la franchigia dell’Ohio mettendo la testa avanti nel finale. Ma lo show del numero 23 è stato eccezionale e ha spazzato via la resistenza della squadra dell’Illinois.
    Boston espugna Houston e con la contemporanea vittoria dei Blazers i Rockets dicono praticamente addio a i sogni playoff (che ormai sono quasi decisi in tutte e 2 le Conference, da vedere solo i vari piazzamenti per decidere gli scontri). Da segnalare il ritorno ad alti livelli dei Big Three dei Celtics (Pierce, Allen e Garnett) che segnano 60 dei 94 punti dei Celtics.
    I Warriors si beccano 147 punti subiti a San Antonio, a Phoenix uno stratosferico Stoudemire da 44 punti porta i Suns al successo sui Jazz che come già accaduto a Milwaukee pagano la pessima serata nel tiro da 3 (0/9) e quando ai Jazz non entrano i tiri dalla lunga distanza la squadra fa molta fatica perchè è un’ arma molto importante nel loro stile di gioco.
    Un canestro ad un secondo dalla fine di Brandon Roy permette ai Blazers di avere la meglio sui disastrati Wizards che sono riusciti a mettere in grande difficoltà i padroni di casa tenendoli a soli 76 punti segnati.
    Servono 2 overtime ai Milwaukee Bucks per stendere i Sacramento Kings: prima Ilyasova pareggia la gara con 3 punti al termine dei tempi regolamentari, poi dopo un primo supplementare opaco, nel secondo 2 canestri di Jennings (35 punti per l’ex Virtus Roma con 8 assist e 8/13 da 3 punti) regalano la vittoria agli ospiti. Male Tyreke Evans nella sfida diretta con Jennings per il titolo di rookie dell’anno.
    Minnesota perde a Los Angeles contro i Lakers ma non esce umiliata dalla sfida. Per i Lakers un pò tutti hanno contribuito al successo, tra i T-wolves da sottolineare la prova di Kevin Love con 19 punti e 11 rimbalzi, partendo come al solito dalla panchina (non sarebbe meglio gettarlo nella mischia da titolare visto l’alto rendimento del talentuoso ragazzo bianco?).

    Risultati NBA del 19 marzo 2010

    Indiana Pacers – Detroit Pistons 106-102
    (Ind: Granger 29, Murphy 20, Rush 15, Hibbert 15 – Det: Stuckey 25, Gordon 17, Summers 12)
    Toronto Raptors – Oklahoma City Thunder 89-115
    (Tor: Bosh 22, Bargnani 15, Belinelli 12 – Okl: Durant 31, Green 25, Weaver 12)
    Chicago Bulls – Cleveland Cavaliers 85-92
    (Chi: Gibson 20, Johnson 16, Murray 12 – Cle: James 29, Williams 18, Varejao 10)
    Atlanta Hawks – Charlotte Bobcats 93-92 (overtime)
    (Atl: Josh Smith 18, Johnson 18, Crawford 16 – Cha: Felton 25, Wallace 20, Jackson 19)
    New York Knicks – Philadelphia 76ers 92-88
    (NY: Gallinari 25, Douglas 22, Walker 15 – Phi: Brand 19, Iguodala 17, Holiday 15)
    Houston Rockets – Boston Celtics 87-94
    (Hou: Scola 17, Martin 17, Ariza 11, Hill 11 – Bos: Pierce26, Allen 19, Garnett 15)
    San Antonio Spurs – Golden State Warriors 147-116
    (SA: Ginobili 23, Jefferson 21, Duncan 17 – GS: Ellis 39, Maggette 30, Williams 15)
    Phoenix Suns – Utah Jazz 110-100
    (Pho: Stoudemire 44, Lopez 19, Nash 15 – Uta: Boozer 23, Miles 17, Williams 13)
    Portland Trail Blazers – Washington Wizards 76-74
    (Por: Aldridge 19, Miller 14, Roy 14 – Was: Miller 16, Blatche 12, Foye 11)
    Sacramento Kings – Milwaukee Bucks 108-114 (2 overtime)
    (Sac: Udrih 26, Landry 16, Hawes 16 – Mil: Jennings 35, Salmons 27, Bogut 21)
    Los Angeles Lakers – Minnesota Timberwolves 104-96
    (Lak: Bryant 22, Odom 18, Gasol 17 – Min: Flynn 20, Love 19, Milicic 16)

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  • NBA: Andrea Bargnani trascina i Raptors alla vittoria

    Riscatto Bobcats nella notte NBA: dopo aver perso contro i Pacers la franchigia di Michael Jordan fa fuori la squadra rivelazione della stagione ovvero gli Oklahoma City Thunder. Thunder che hanno sprecato una grossa occasione visto che il primo tempo è stato condotto agevolmente prima di un drastico calo di prestazione nella ripresa che ha permesso a Charlotte di rientrare in partita e di andare a condurre fino alla fine. Doppia doppia per Kevin Durant (26 punti e 10 rimbalzi), Jackson invece trascina i Cats con 20 punti.
    Cleveland supera i mai indomiti Pacers che fanno sudare le proverbiali 7 camicie a LeBron James e compagni: in un ultimo quarto da brividi Indiana ricuce i 20 punti di distacco in pochi minuti ma nel finale il fenomeno dei Cavs si prende la squadra sulle sue possenti spalle e con 3 canestri decisivi ferma la rincorsa dei gialloblu. Alla fine quasi un’altra tripla doppia per LeBron (dopo quella di ieri) con 32 punti, 9 rimbalzi e 9 assist. Secondo titolo della Central Division per i Cavaliers dopo questa vittoria.
    Facile vittoria per Philadelphia contro i Nets, con ben 6 uomini in doppia cifra, Toronto risorge dalle sue ceneri (dopo aver collezionato 9 sconfitte nelle ultime 10 gare) e il protagonista è Andrea Bargnani con 22 punti e 11 rimbalzi che tengono in partita i Raptors fino all’ultimo, quando un canestro di Chris Bosh, stilisticamente di una perfezione sublime, mette Toronto in corsia di sorpasso e condanna Atlanta alla 24esima sconfitta in stagione nonostante un Jamal Crawford da 33 punti. Atlanta ha pagato la seconda partita senza il suo leader Joe Johnson ancora infortunato. Toronto deve a questo punto forzare i ritmi e provare ad evitare l’ottavo posto nei playoff ad Est che vorrebbe dire scontro con i Cavaliers di James che porterebbe sicuramente una sonora eliminazione.
    Boston spazza via i Knicks di un opaco Danilo Gallinari (solo 9 punti). Ottima prova del duo biancoverde Paul Pierce (29 punti) e Kevin Garnett (22). Per New York solito David Lee da 29 punti.
    Rashard Lewis e Vince Carter (rispettivamente 20 e 24 punti) stendono gli Spurs e regalano un comodo successo ai Magic (nona vittoria sulle ultime 10).
    Nona sconfitta di fila per i Bulls che cadono a Dallas, Houston batte Memphis in un vero e proprio “spareggio” per restare in corsa per l’ultimo posto playoff ad Ovest: Aaron Brooks è protagonista di una gara irreale da 7/7 dall’arco per i suoi 31 punti, ai Grizzlies non basta Randolph da 30 punti e 15 rimbalzi. Rockets che restano ultima contendente all’ottavo posto per la post season occupato dai Blazers.
    Festival del canestro ad Oakland, dove Golden State vince una partita da 252 punti complessivi. Agli Hornets non basta uno strepitoso David West da 36 punti e 15 rimbalzi.
    Sonora sconfitta per Milwaukee contro i Clippers, non tanto nel punteggio ma perchè arrivata contro una squadra che non ha più nulla da chiedere alla stagione. Ecco il vero punto debole dei Bucks: le gare in trasferta.
    Tutto facile per i Jazz che distruggono i T-wolves 122-100. Da notare una piccola curiosità: nella notte ci sono state solo vittorie casalinghe.

    Risultati NBA del 17 Marzo 2010

    Charlotte Bobcats – Oklahoma City Thunder 100-92
    (Cha: Jackson 20, Graham 19, Felton 17 – Okl: Durant 26, Green 17, Westbrook 15, Collison 15)
    Cleveland Cavaliers – Indiana Pacers 99-94
    (Cle: James 32, Jamison 17, Varejao 13, Hickson 13 – Ind: Hibbert 20, Murphy 19, Price 14)
    Philadelphia 76ers – New Jersey Nets 108-97
    (Phi: Iguodala 20, Holiday 19, Brand 12 – NJ: Douglas-Roberts 23, Dooling 15, Williams 13)
    Toronto Raptors – Atlanta Hawks 106-105
    (Tor: Bargnani 22, Derozan 19, Turkoglu 16 – Atl: Crawford 33, Horford 18, Bibby 17)
    Boston Celtics – New York Knicks 109-97
    (Bos: Pierce 29, Garnett 22, Daniels 10 – NY: Lee 29, Harrington 16, McGrady 12)
    Orlando Magic – San Antonio Spurs 110-84
    (Orl: Carter 24, Lewis 20, Redick 10, Nelson 10 – SA: Jefferson 20, Ginobili 18, Mahinmi 10)
    Dallas Mavericks – Chicago Bulls 113-106
    (Dal: Butler 27, Nowitzki 26, Barea 15 – Chi: Law 22, Warrick 13, Gibson 12, Miller 12, Murray 12)
    Houston Rockets – Memphis Grizzlies 107-94
    (Hou: Brooks 31, Scola 20, Martin 18 – Mem: Randolph 30, Gay 14, Conley 11, Williams 11)
    Golden State Warriors – New Orleans Hornets 131-121
    (GS: Tolliver 30, Ellis 28, Williams 22 – NO: West 36, Collison 20, Peterson 17)
    Los Angeles Clippers – Milwaukee Bucks 101-93
    (Cli: Kaman 20, Gooden 16, Gordon 14, Davis 14 – Mil: Jennings 21, Salmons 20, Bogut 18)
    Utah Jazz – Minnesota Timberwolves 122-100
    (Uta: Millsap 21, Korver 20, Boozer 19 – Min: Jefferson 17, Brewer 17, Ellington 13)

    CLASSIFICHE NBA

  • NBA: LeBron James da tripla-doppia e i Cavs continuano a volare

    Piccolo sorriso nella stagione piuttosto buia di Indiana: battuti i Charlotte Bobcats che nell’ultimo periodo erano riusciti a fare fuori parecchie squadre illustri della Lega.
    Cleveland espugna il Palace di Auburn Hills, casa dei Detroit Pistons. Mattatore della serata, inutile a dirlo, il solito LeBron James autore di una abbondante tripla doppia da 29 punti, 12 rimbalzi e 12 assist. Il “Re” in questo momento è semplicemente inarrestabile e nell’attuale stato di forma potrà trascinare i Cavs al miglior record dell’intera NBA.
    Manu Ginobili con 22 punti si prende sulle spalle i San Antonio Spurs e li guida alla vittoria sul parquet dei Miami Heat. Ai padroni di casa non sono serviti i 28 di Dwyane Wade.
    Atlanta trova poche difficoltà sul campo del fanalino di coda New Jersey Nets, arrivato oramai alla 12esima sconfitta consecutiva in casa.
    Ottava sconfitta di fila invece per i Bulls sul campo dei Memphis Grizzlies: continua il periodo di crisi di Chicago (senza gli infortunati Derrick Rose, Luol Deng, Joakim Noah e lo squalificato Kirk Hinrich), affossata da 24 punti di O.J. Mayo, dai 19 di Mike Conley e dai 18 e 12 rimbalzi di Zach Randolph.
    29 punti di Carmelo Anthony conducono i Denver Nuggets ad una facile vittoria sui Washington Wizards ai quali non basta il solito Andray Blatche da 23 punti.
    Festival del canestro a Phoenix dove dei 266 punti segnati in partita i Suns ne mettono a referto ben 152 con ben 8 uomini in doppia cifra tra i quali spiccano Stoudemire e Richardson (rispettivamente 25 e 27 punti). Attenzione ai Suns che stanno entrando in forma proprio nel periodo migliore della stagione, quello che si avvicina ai playoff e potrebbero rappresentare un pericolo anche per le prime teste di serie. Phoenix sta prendendo consapevolezza dei suoi mezzi e le armi a disposizione sicuramente potrebbero fare male a qualsiasi franchigia NBA.
    Infine grande battaglia all’Arco Arena di Sacramento dove i Lakers battono i Kings. Colpi di puro talento per Kobe Bryant da una parte e Tyreke Evans dall’altra, messi uno contro l’altro sia in attacco che in difesa: tripla doppia sfiorata per entrambi, con il gialloviola che chiude con 30 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, ben coadiuvato dalle doppie doppie di Pau Gasol (28 punti e 12 rimbalzi) e di Andrew Bynum (21 punti e 12 rimbalzi), e il rookie meraviglia che segna 25 punti, prende 11 rimbalzi e distribuisce 9 assist. 50esima vittoria in stagione per Los Angeles che tenta di non far scappar via i Cavs di LeBron James.

    Risultati NBA del 16 marzo 2010

    Indiana Pacers – Charlotte Bobcats 99-94
    (Ind: Granger 26, Murphy 16, Dunleavy 15 – Cha: Jackson 20, Diaw 20, Graham 19)
    Detroit Pistons – Cleveland Cavaliers 101-113
    (Det: Hamilton 24, Villanueva 16, Prince 15 – Cle: James 29, Williams 20, Jamison 15)
    Miami Heat – San Antonio Spurs 76-88
    (Mia: Wade 28, O’Neal 13, Haslem 10 – SA: Ginobili 22, Hill 16, Jefferson 15)
    New Jersey Nets – Atlanta Hawks 84-108
    (NJ: Lopez 21, T. Williams 15, Boone 13 – Atl: Crawford 25, Horford 15, M. Williams 15)
    Memphis Grizzlies – Chicago Bulls 104-97
    (Mem: Mayo 24, Conley 19, Randolph 18 – Chi: Murray 25, Warrick 22, Law 18)
    Denver Nuggets – Washington Wizards 97-87
    (Den: Anthony 29, Smith 17, Nenè 16 – Was: Blatche 23, Thornton 16, Gee 13)
    Phoenix Suns – Minnesota Timberwolves 152-114
    (Pho: Richardson 27, Stoudemire 25, Amundson 20 – Min: Brewer 21, Gomes 18, Jefferson 13)
    Sacramento Kings – Los Angeles Lakers 99-106
    (Sac: Evans 25, Landry 15, Thompson 14 – Lak: Bryant 30, Gasol 28, Bynum 21)

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  • NBA: Cleveland vince facile contro Boston

    Molto più semplice del previsto la vittoria dei Cleveland Cavaliers sui Boston Celtics.
    La gara è stata condotta sempre da LeBron e compagni, unica eccezione un momento di confusione che ha portato Boston ad impattare la partita sul 68 pari a 5 minuti dalla fine del terzo quarto.
    Ma andiamo per ordine perchè i primi minuti di gioco fanno intravedere come sarà la piega della partita con i padroni di casa che corrono e danno spettacolo e i Celtics che cercano di controbattere ma già in grandi difficoltà. E anche nel secondo quarto la musica non cambia, pur non brillando la stella di James (solo 6 punti nel primo tempo), Mo Williams e Anderson Varejao (padrone sotto i tabelloni al cospetto dei lunghi di Boston) trascinano i Cavs con LeBron che si dedica ad una sapiente regia da fuori il perimetro.
    La musica cambia letteralmente nel secondo tempo perchè la franchigia dell’Ohio vuole chiudere il match, ha un momento di appannamento e permette ai biancoverdi di impattare l’incontro, ma da quel momento in poi esce fuori tutto il talento di James che con giocate sopraffine e talenuose porta i Cavaliers anche a +19 prima di un leggero rilassamento nel finale che permette a Boston di chiudere con un distacco non umiliante. Termina 104-93 e James nel secondo tempo mette a referto 24 punti che sommati ai 6 del primo lo portano a 30 punti (la sua media in NBA), e tra l’altro, statistica interessante, in carriera contro i Celtics, ha una media di quasi 31 punti a partita, con quasi 7 assist e quasi 7 rimbalzi. Ed è anche uno dei 2 atleti che contro i biancoverdi ha una media superiore ai 30 punti per partita (l’altro è stato Michael Jordan!).
    I Cavs hanno evidenziato tutti i limiti tecnici ma soprattutto fisici dei rivali e hanno messo sù un altro mattoncino per chiudere al primo posto assoluto la regular season ed avere sempre il vantaggio del fattore campo in ogni sfida dei playoff.
    Per Boston urge trovare rimedio ad una situazione delicata: Doc Rivers è chiamato ad un difficile compito, ma la sconfitta di ieri potrà aiutare ad individuare i punti deboli. Dopotutto non tutto il male viene per nuocere!

    Cleveland Cavaliers – Boston Celtics 104-93
    (Cle: James 30, Varejao 17, Jamison 15, Williams 14 – Bos: Allen 20, Pierce 18, Garnett 18, Rondo 16)

    GUARDA GLI HIGHLIGHTS DI CLEVELAND CAVALIERS – BOSTON CELTICS

  • NBA: Kevin Durant domina, i Thunder continuano a salire in classifica

    NBA: Kevin Durant domina, i Thunder continuano a salire in classifica

    I Charlotte Bobcats ottengono la quinta vittoria consecutiva guidati da Stephen Jackson autore di 24 punti e Raymond Felton che sfiora la tripla doppia (10 punti,11 assist e 8 rimbalzi). Ai Los Angeles Clippers non bastano i 24 punti di Baron Davis, il 106-98 finale è merito anche dell’impatto dei giocatori che entrano in campo dalla panchina (33 punti per i Bobcats, solo 11 per i Clippers).
    Il ritorno di LeBron James in campo dopo 2 partite di riposo coincide con una buona vittoria dei Cleveland Cavaliers a Philadelphia. “The King” mette a referto 23 punti e tanto basta a spezzare l’esile resistenza dei 76ers che hanno un contributo importante da Andre Iguodala (30 punti), Elton Brand (24), Thaddeus Young (15), ma molto poco dal resto della squadra, mentre per i Cavs l’attacco è stato molto ben bilanciato.
    Boston risorge contro Indiana: i 20 punti del capitano Paul Pierce trascinano i Celtics reduci dal pesante KO interno contro i Memphis Grizzlies; certamente i Pacers  (unica cosa positiva un Roy Hibbert in continua evoluzione tecnica da 23 punti) in questo momento non sono un test pienamente attendibile (difesa orrida nelle ultime uscite con quasi 120 punti subiti per partita!), ma l’importante è riuscire a portare a casa più vittorie possibili.

    Altra sconfitta per Chicago (e siamo arrivati alla settima consecutiva) questa volta in una partita importantissima per l’ottava piazza ad Est, contro Miami: Jermaine O’Neal (25 punti), Quentin Richardson (23) e Dwyane Wade (22) trascinano gli Heat alla vittoria, ai Bulls costano care le defezioni dei 3 migliori giocatori in squadra, ovvero Luol Deng, Derrick Rose e Joakim Noah per problemi fisici e molto probabilmente non riusciranno a strappare il pass per la post season.
    Piccola soddisfazione per i Detroit Pistons che battono i Washington Wizards grazie alle buone prove di Jason Maxiell (doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi), Will Bynum (ben 20 assist) e ai 18 punti a testa per Jonas Jerebko, Richard Hamilton e Tayshaun Prince. Ai poveri Wizards in forte caduta libera non è bastato il solito Andray Blatche da 23 punti e 10 rimbalzi, unico raggio di luce in quest’ultimo periodo buio.
    Se una squadra per caso sta passando un periodo di crisi, c’è solo una formazione che potrà risollevarle il morale concedendo una facile vittoria: stiamo parlando dei New York Knicks. Di scena a Memphis (dove i padroni di casa avevano perso sul parquet amico 8 partite disputate sulle ultime 9) i Knicks sfoderano una prestazione straordinariamente molle con i Grizzlies che prima di mettere in campo i sostituti dei sostituti arrivano sopra i 30 punti di vantaggio. Male Danilo Gallinari che segna solo 9 punti (ultimamente un andamento molto discontinuo per il giovane italiano), combatte sempre e solo David Lee (17 punti e 14 rimbalzi per l’ennesima doppia doppia stagionale), Tracy McGrady impalpabile (4 miseri punti), unica nota lieta sono le prestazioni di Bill Walker che arrivato da Boston solo per far quadrare il bilancio dello scambio con Nate Robinson, sta sorprendendo tutti con gare sempre positive. Per Memphis solita corposa prestazione per Zach Randolph (il migliore rimbalzista offensivo della Lega colleziona 24 punti e 11 rimbalzi). Nota di merito per la franchigia del Tennessee, che entra nella storia della NBA per essere la prima squadra che durante una regular season colleziona 7 sconfitte consecutive casalinghe ma anche 7 vittorie di fila in trasferta, impresa mai riuscita prima d’ora.

    San Antonio abbatte la poca resistenza messa in campo dai Minnesota Timberwolves (molto probabilmente già in vacanza e con la testa al prossimo Draft NBA che regalerà una scelta altissima). Privi di Kevin Love i T-wolves giocano una partita sottotono e gli Spurs si prendono il massimo con il minimo sforzo guidati dal trio Richard Jefferson, George Hill (19 punti a testa) e Tim Duncan inossidabile come sempre (15 punti).  Manu Ginobili si prende una giornata di riposo con soli 6 punti a referto ma nessuno se n’ è accorto.
    I Los Angeles Lakers sbancano Phoenix: partita che i californiani rischiano di buttare via all’inizio visto il grande vantaggio operato dai Suns, che viene recuperata e quasi vinta, prima degli ultimi fatidici minuti quando i padroni di casa riescono ad arrivare a -4 nell’ultimo minuto (96-100), dove una grande mano la dà il 2 volte MVP Steve Nash che butta via 2 palloni che avrebbero potuto portare la parità in casa Suns. Kobe ha poi sigillato il risultato dalla lunetta. E a proposito di Kobe Bryant va detto che ha fatto sul campo una super prestazione che ha sfiorato la tripla doppia (21 punti 10 rimbalzi e 8 assist), ben coadiuvato dai compagni Andrew Bynum (18 punti), Ron Artest, Derek Fisher e Pau Gasol (15 punti a testa per questi 3), mentre è rimasto in ombra Lamar Odom (solo 4 punti per lui). Vittoria importante per i californiani che tengono a bada i rinnovati e agguerriti Dallas Mavericks e i Denver Nuggets in forte rimonta e con calendari un pò più abbordabili rispetto a quello dei gialloviola campioni NBA in carica. Milwaukee inanella la quinta vittoria consecutiva (la undicesima nelle ultime 12, la diciassettesima sulle ultime 21) contro gli Utah Jazz, straordinario il rendimento dopo la sessione di mercato che ha portato ai rossoverdi del Winsconsin il realizzatore John Salmons (24 punti in questa partita), ben affiancato dall’ex Virtus Roma Brandon Jennings (23 punti) e dal centrone Croato-Australiano Andrew Bogut (16). I 3 stanno letteralmente trascinando i Bucks a livelli altissimi e daranno sicuramente filo da torcere a tutte le squadre che se li troveranno davanti. Plauso particolare per l’allenatore Scott Skiles che sta ottenendo dei risultati da sogno con una squadra che era pronosticata da molti per l’ennesima volta fuori dai playoff. E invece…! Utah paga la pessima (a dir poco!) serata al tiro da 3 (0/10) e un arbitraggio per la verità un pò casalingo (Carlos Boozer, che ha chiuso con l’ennesima doppia doppia stagionale da 26 punti e 14 rimbalzi è stato espulso per doppio fallo tecnico e anche coach Jerry Sloan non ha molto gradito l’arbitraggio e alcune decisioni della terna negli ultimi minuti). Jazz ora tallonati dai Thunder per il quarto posto ad Ovest che vorrebbe dire vantaggio del campo almeno nel primo turno playoff.

    Denver espugna New Orleans grazie alla straordinaria prestazione di Carmelo Anthony da 32 punti e 12 rimbalzi. I Nuggets possono altresì contare su un Chauncey Billups molto sostanzioso da 21 punti, agli Hornets non bastano i 30 punti di David West e i 23 di Marcus Thornton. Doppia doppia per Darren Collison con 17 punti e 10 assist. La franchigia della Louisiana è quasi fuori dai playoff ma si consola con i grandi progressi evidenziati dai suoi rookie che lasciano intravedere un futuro molto luminoso.
    Ancora un successo in trasferta per i Portland Trail Blazers che escono trionfatori dal parquet dei Sacramento Kings: l’aria della California fa bene a Brandon Roy che dopo i 41 punti di ieri ad Oakland ne mette altri 28, ben assistito da LaMarcus Aldridge (18 punti). I Kings hanno resistito fino a che hanno potuto e retto, poi Portland è scappata via e la partita è morta lì.
    Infine, 40esimo successo in stagione per gli Oklahoma City Thunder (alzi la mano chi si sarebbe mai aspettato un campionato così, da una squadra che negli ultimi anni era considerata la barzelletta dell’intera NBA), contro i New Jersey Nets. Risultato un pò bugiardo visto che gli ex Seattle Sonics hanno avuto un vantaggio quasi sempre in doppia cifra: i Nets hanno ricucito il gap solo negli ultimi 2 minuti quando i giovani Thunder credevano di aver oramai in pugno la partita ed hanno mollato un pò la presa permettendo agli avversari di rientrare sul -4 (100-96) con il pallone del possibile -2 a 30 secondi dalla fine (tiro sbagliato da Devin Harris, autore comunque di 19 punti e top scorer per la sua squadra). A parte l’errore di inesperienza per i giovani di Oklahoma (da tenere a memoria in vista dei play off dove squadre più navigate potrebbero approfittare di questa particolare condizione dei Thunder), la partita è stata fatta e condotta da Kevin Durant e compgni in ogni momento del match: a proposito di Durant, il giovane fenomeno della NBA è primo in una particolare statistica, quella dei giocatori in doppia doppia con almeno o più di 30 punti e almeno o più di 10 rimbalzi in partita, avendo fatto registrare proprio in questo incontro la quindicesima prestazione stagionale in questa categoria (ha chiuso con 32 punti e 12 rimbalzi).
    Solito apporto di Jeff Green (27 punti) un pò in ombra Russell Westbrook (11 punti + 10 assist) che si è dedicato alla regia rispetto alle giocate spettacolari ad alta quota. Gli ex Sonics ora sono ad una sola partita di distanza dai Jazz (sconfitti a Milwaukee) e sono in corsa per il quarto posto, posizione che ha una relativa importanza perchè potrebbe portare (come già detto in precedenza) il vantaggio del fattore campo almeno in una serie di playoff (più precisamente il primo turno). E visto che a scontrarsi saranno (oltre alle altre gare) anche quinta classificata (al momento i Thunder) contro quarta (posizione dei Jazz) ecco che questa posizione riveste una particolare importanza proprio per il destino delle 2 squadre. Sarà battaglia fino all’ultima gara. Sarà bello vedere come andrà a finire!

    Risultati NBA del 12 marzo 2010

    Charlotte Bobcats – Los Angeles Clippers 106-98
    (Cha: Jackson 24, Wallace 17, Diaw 16 – Cli: Davis 24, Butler 18, Gooden 16, Outlaw 16)
    Philadelphia 76ers – Cleveland Cavaliers 95-100
    (Phi: Iguodala 30, Brand 24, Young 15 – Cle: James 23, Williams 21, West 17)
    Boston Celtics – Indiana Pacers 122-103
    (Bos: Pierce 20, Rondo 16, Robinson 15, Davis 15 – Ind: Hibbert 23, Murphy 17, Granger 16)
    Miami Heat – Chicago Bulls 108-95
    (Mia: O’Neal 25, Richardson 23, Wade 22 – Chi: Johnson 20, Pargo 20, Miller 18)
    Detroit Pistons – Washington Wizards 101-87
    (Det: Prince 18, Jerebko 18, Hamilton 18 – Was: Blatche 23, Thornton 16, Foye 11)
    Memphis Grizzlies – New York Knicks 119-112
    (Mem: Randolph 24, Mayo 22, Gay 20 – NY: Walker 21, Douglas 19, Lee 17)
    Minnesota Timberwolves – San Antonio Spurs 85-103
    (Min: Ellington 17, A. Jefferson 13, Milicic 12 – SA: R. Jefferson 19, Hill 19, Duncan 15)
    New Orleans Hornets – Denver Nuggets 95-102
    (NO: West 30, Thornton 23, Collison 17 – Den: Anthony 32, Billups 21, Nenè 17)
    Milwaukee Bucks – Utah Jazz 95-87
    (Mil: Salmons 24, Jennings 23, Bogut 16 – Uta: Boozer 26, Okur 20, Miles 17)
    Phoenix Suns – Los Angeles Lakers 96-102
    (Pho: Stoudemire 29, Richardson 16, Nash 14 – Lak: Bryant 21, Bynum 18, Gasol 15, Artest 15, Fisher 15)
    Sacramento Kings – Portland Trail Blazers 94-110
    (Sac: Landry 18, Garcia 17, Thompson 15 – Por: Roy 28, Aldridge 18, Miller 15)
    Oklahoma City Thunder – New Jersey Nets 104-102
    (Okl: Durant 32, Green 27, Westbrook 11 – NJ: Harris 19, Hayes 16, Dooling 15)

    CLASSIFICHE NBA

  • NBA: Zydrunas Illgauskas vuole ritornare a Cleveland

    Zydrunas Illgauskas, tramite il suo agente Herb Rudoy, ha espresso il suo desiderio di tornare a giocare con i Cleveland Cavaliers, squadra che lo ha scelto al Draft del 1996 col numero 10 assoluto.
    L’agente del Lituano ha detto:

    E’ desiderio di Zydrunas ritornare ai Cavaliers ma solo per un contratto accettabile, magari avrà anche diverse opportunità ma vuole tornare ai Cavaliers perchè è lì che è cresciuto e che ha avuto l’affetto dei fans. Zydrunas voule tornare ai Cavs perchè dopo tutti questi anni vuole portare un titolo in casa Cavaliers e nella città di Cleveland“.

    Illgauskas farebbe molto comodo alla franchigia dell’Ohio visti gli ultimi infortuni di Shaquille O’Neal (che rientrerà solo per i play off per guai ad un dito della mano) e per alcuni fastidi che affliggono il ginocchio di Antawn Jamison, ultimo arrivato ai rosso-oro da Washington proprio per Illgauskas (che però con i Wizards non ha mai giocato ed è stato subito tagliato). Con i soli Anderson Varejao e J.J. Hickson sotto canestro, Illgauskas farebbe comodissimo, ma non potrà firmare nulla fino al 22 di marzo. Inoltre (come si evince dalle parole del procuratore), Big-Z non si accontenterebbe di un contratto al minimo salariale (1 milione di dollari circa) ma vorrebbe qualcosa di più sostanzioso, magari con un prolungamento di contratto visto che l’attuale (pagato però da Washington sulla base di 11 milioni di dollari) scade a giugno.
    Ecco perchè nella trattativa tra Cavs (che gradirebbero una firma fino alla fine dell’anno al minimo salariale) e Illgauskas si sono messe in mezzo altre squadre: i Dallas Mavericks, che hanno i centri Dampier e Haywood infortunati e giocano con Dirk Nowitzki come centro al momento, lo accoglierebbero a braccia aperte. Stesso discorso per i Denver Nuggets che devono fronteggiare l’infortunio di Kenyon Martin e vista la corta rotazione dei lunghi per la squadra del Colorado, sarebbe veramente oro colato il fatto di potersi aggiudicare il Lituano.
    Interessati sarebbero anche gli Atlanta Hawks che potrebbero dare un pò di riposo ad Horford e Josh Smith che finora hanno tirato la “carretta” più del necessario. Ma i Cavaliers hanno un vantaggio da non sottovalutare: la volontà del giocatore che in questi casi risulta molto spesso decisiva.