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  • NBA: Bosh detta le opzioni ai Toronto Raptors

    Chris Bosh, stella dei Toronto Raptors, ha reso note, tramite il suo agente, le squadra a lui gradite se dovesse andare via e quindi essere ceduto solo con un “sign and trade”.
    La lista comprende i Chicago Bulls di Derrick Rose, i Los Angeles Lakers di Kobe Bryant, i Miami Heat di Dwyane Wade e i New York Knicks del nostro Danilo Gallinari. Tutte squadre però in evoluzione alle prese con possibili rifondazioni, ad eccezione dei Lakers che sono una vera e propria corazzata.
    A sorpresa nella lista non ci sono gli Houston Rockets che parevano (e sembrano anche tutt’ora) interessatissimi all’ala grande ex di Georgia Tech University, dato che poco tempo fa il giocatore, nativo di Dallas, aveva espresso il gradimento di avvicinarsi a “casa” con i Rockets prontamente messisi sulle sue tracce, visto che Houston dista poco da Dallas.
    Bosh ha assicurato che se verrà costruita una squadra pronta a lottare per il titolo potrebbe restare in Canada, ma se ciò non avvenisse ecco pronta la lista delle squadre a lui gradite: resta il fatto che non è detto che queste franchigie accettino il “sign and trade” del numero 4 potendo prenderlo gratuitamente visto il regime di svincolo, senza scambiare eventuali giocatori. Toronto ovviamente gradirebbe guadagnarci qualcosina in cambio.

    Le voci dicono anche che la decisione di Bosh dipenderà molto da quello che farà Lebron James.
    Se LeBron infatti decidesse di andare a New York o Chicago, ci sarebbero buone possibilità di vedere Chris in una di quelle 2 squadre. Questo stando a quanto affermano le fonti. Se invece James restasse a Cleveland, il discorso sarà un pò diverso visto che l’ala dei Raptors valuterà altre opzioni.
    Ricordiamo che Bosh è un unrestricted free agent (giocatore libero senza nessun tipo di restrizioni da parte della sua squadra) e potrà quindi firmare con chi vorrà lui, magari decidendo di continuare con i Raptors se, come già scritto, la dirigenza farà quegli sforzi economici sul mercato per rafforzare la squadra e farla competere per traguardi ambiziosi. La scorsa stagione Chris Bosh ha chiuso con 24 punti di media a partita a cui ha aggiunto 11 rimbalzi, segno che il talento è indubbio!

  • NBA: I Knicks e Gallinari a Milano, già tutto esaurito per il grande match

    C’è già il tutto esaurito per la partita del 3 ottobre prossimo che vedrà di scena i New York Knicks di Danilo Gallinari disputare una partita del tour europeo della NBA contro l’Armani Jeans Milano.

    Come già detto l’incontro si disputerà solo il prossimo 3 ottobre, ma sul botteghino c’è già il cartello del “tutto esaurito”. E stato anche stabilito il record assoluto di velocità per le partite in Europa di squadre di basket NBA, tutti i biglietti per il match amichevole tra Armani Jeans Milano e i New York Knicks sono andati esauriti nel giro di 12 ore. I biglietti, che potevano essere venduti soltanto on line, hanno fatto registrare in poche ore oltre 75mila richieste, contro i 10mila posti disponibili al Mediolanum Forum. Una vera mania che ha coinvolto persone da ogni parte d’Italia, vista la possibilità di essere presenti ad un incontro di una delle squadre del basket d’oltreoceano più famose assieme a Lakers, Celtics e Bulls.

    L’incontro segnerà poi il ritorno di Danilo Gallinari a Milano contro la sua ex squadra, in cui ha promesso che giocherà ancora al termine dell’esperienza americana.

    L’incredibile risposta dei tifosi all’annuncio della partita dimostra quanto grande sia la fame di basket Nba in Italia. Quanto prima annunceremo anche il programma completo degli eventi che precederanno la partita e che coinvolgeranno tutti i tifosi milanesi“.

    Ha dichiarato questo Sophie Goldschmidt, vice presidente NBA per l’Europa.

    Inoltre i fortunati acquirenti dei biglietti avranno addirittura lapossibilità di vedere oltre a Gallinari anche altri fenomeni del basket d’oltreoceano visto che i Knicks saranno protagonisti sul mercato dei free agent avendo a disposizione uno spazio salariale enorme per aggiudicarsi i migliori giocatori che si svincoleranno a giugno.
    Con il sogno di poter mettere sotto contratto niente di meno che LeBron James, anch’egli prossimo alla scadenza del contratto coi Cleveland Cavaliers e ritenuto attualmente il miglior giocatore in circolazione. Sono tante le voci che lo vedrebbero già in maglia arancioblu e il diretto interessato non conferma nè smentisce.
    Staremo a vedere ma un’accoppiata James-Gallinari sarebbe da sogno, con ampie possibilitàdi poter ingaggiare anche altre stelle del panorama cestistico americano.
    Appuntamento al 3 ottobre dunque e intanto ci sarà frenetica attesa…

  • NBA: Polemiche nella serie tra Orlando e Boston. Guarda il video del fallo di Howard su Pierce

    Sta iniziando ad essere incandescente la sfida tra gli Orlando Magic e i Boston Celtics: i biancoverdi in vantaggio a sorpresa per 2-0 nella serie della Finale di Eastern Conference si sono lamentati per la mancata sospensione del centro dei rivali Dwight Howard dopo una gomitata subita dal capitano Celtics Paul Pierce nel secondo quarto di gara 2.

    C’è da dire che il metodo arbitrale sulla conduzione delle gare in questa sfida sta facendo molto discutere e negli Stati Uniti infuriano le polemiche. C’è chi dice che ad essere svantaggiati sono i Boston Celtics, chi invece propende per la tesi contraria, ovvero gli svantaggiati sarebbero gli Orlando Magic.
    Il metro di giudizio in gara insomma non sta accontentando nessuno: la stampa di Orlando ha attaccato più volte la direzione ritenendo che la terna favorisca clamorosamente i Celtics, la stampa di Boston invece si è limitata ad un semplice e laconico: “OK, tutto bene così!”.

    Il fallo di Howard ha però innescato delle reazioni anche nel Massachusetts, visto che in molti davano per scontata la squalifica del miglior giocatore dei Magic ma la Lega, con un comunicato ha reso noto che non ci saranno sanzioni trattandosi di un normale fallo di gioco in partita.
    Vi proponiamo il video in modo che ci si possa fare un’opinione propria, ma in vista di gara 3 il clima è stato molto surriscaldato. La cosa potrebbe giovare di più ai Celtics che conducono la serie ed hanno l’opportunità di chiuderla con 2 gare casalinghe, mentre tra i Magic regna il nervosismo visto che dopo l’eliminazione dei Cavs di LeBron James avrebbero avuto il vantaggio campo anche nella eventuale Finale NBA. Partita da dentro o fuori, da “vivere o morire” per la franchigia della Florida quella di gara 3, per cercare di tornare almeno un’altra volta ad Orlando.

    Guarda il video:

  • NBA: La Draft Lottery premia Washington, seconda scelta per Philadelphia, solo terzi i Nets che avevano il peggior record

    Nella notte c’è stata la Draft Lottery NBA, uno degli eventi più seguiti negli Stati Uniti, che rende ufficiali tramite un sistema di lotteria, l’ordine delle squadre che al Draft potranno scegliere i migliori giocatori provenienti dalle Università e dall’Europa. Ovviamente partecipano a questa selezione solo le 14 squadre non qualificate per la post season, che ovviamente hanno bisogno di “aiuto” per riemergere dopo un anno da dimenticare. Dopo queste 14 squadre, infatti, l’ordine di scelta per chi ha ottenuto la qualificazione ai playoff, segue l’ordine del record di vittorie-sconfitte in stagione (esempio i Cavaliers avranno la 30esima scelta perchè hanno ottenuto il miglior record, Orlando la 29esima visto che è stata la seconda migliore squadra della Lega in stagione regolare, i Lakers la 28 esima e così via)

    C’era tanta attesa per i Nets che avevano avuto in stagione il peggior record (12 vittorie e 70 sconfitte), pronti a rifondare la squadra con la possibile prima scelta e con il mercato dei giocatori free agent visto l’enorme spazio salariale a disposizione.
    Identica situazione per Minnesota, che in regular season aveva ottenuto qualche vittoria in più rispetto ai disastrati Nets.

    E invece la “follia” delle palline nell’urna ha premiato una delle squadre più sfortunate nell’intero anno cestistico, ovvero i Washington Wizards, che tra cessioni illustri per motivi di bilancio (Antawn Jamison ai Cavaliers di James e Caron Butler ai Mavericks di Nowitzki) e guai con la legge per l’esuberanza di alcuni giocatori della franchigia capitolina (vedi caso Gilbert Arenas per la famosa faccenda delle armi da fuoco portate nello spogliatoio dei Wizards durante gli allenamenti della squadra, gesto che è costato sospensione per tutto l’anno sportivo più multa e ore di servizi sociali al numero 0 di Washington) ha invece ricevuto in dote dalla fortuna la serie di numeri che dà la possibilità di sceglier per primi nel prossimo Draft del 24 giugno. I Wizards avevano il quinto peggior record e hanno compiuto quindi un prodigioso balzo in avanti avendo solo l’8,8% di aggiudicarsi il primo posto, scavalcando New Jersey Nets, Minnesota Timberwolves, Sacramento Kings e Golden State Warriors.
    Altra squadra baciata dalla buona sorte sono stati i Philadelphia 76ers che hanno ottenuto la seconda scelta assoluta benchè la posizione di partenza fosse la sesta. Troppo esigue le percentuali dei Toronto Raptors di Andrea Bargnani (0,6%) di arrivare primi, veramente un’inezia al confronto degli altri.

    Poi nessun’altra sorpresa con i Nets appunto che sono scalati al terzo posto (con una grandissima delusione), Minnesota al quarto, Sacramento al quinto, Golden State al sesto e via dicendo.
    Grande opportunità quindi per Wizards e 76ers che si spartiranno i 2 migliori talenti Universitari, ovvero il fenomeno John Wall (talentuosissimo play-guardia di Kentucky University in odore di essere scelto come primo assoluto) ed Evan Turner (guardia-ala piccola tuttofare di Ohio State University che eccelle in ogni singola statistica di gioco, dai punti, agli assist, ai rimbalzi per finire alle stoppate e alle palle rubate). Sono loro i premi per Washington e Philadelphia che potranno tranquillamente ricostruire nel giro di pochi anni su questi 2 fenomeni!

    Di seguito riportiamo l’ordine di probabilità delle squadre di ottenere la prima scelta assoluta a seconda del loro (peggiore) piazzamento in stagione (che fa riferimento alla regular season 2009-2010):

    1 New Jersey Nets: 250 combinazioni, 25% di probabilità di poter avere la prima scelta
    2 Minnesota Timberwolves: 199 combinazioni, 19.9% di probabilità
    3 Sacramento Kings: 156 combinazioni, 15.6% di probabilità
    4 Golden State Warriors: 119 combinazioni, 11.9% di probabilità
    5 Washington Wizards: 88 combinazioni, 8.8% di probabilità
    6 Philadelphia 76ers: 63 combinazioni, 6.3% di probabilità
    7 Detroit Pistons: 43 combinazioni, 4.3% di probabilità
    8 Los Angeles Clippers: 28 combinazioni, 2.8% di probabilità
    9 Utah Jazz (ricevuta dai New York Knicks): 17 combinazioni, 1.7% di probabilità
    10 Indiana Pacers: 11 combinazioni, 1.1% di probabilità
    11 New Orleans Hornets: 8 combinazioni, 0.8% di probabilità
    12 Memphis Grizzlies: 7 combinazioni, 0.7% di probabilità
    13 Toronto Raptors: 6 combinazioni, 0.6% di probabilità
    14 Houston Rockets: 5 combinazioni, 0.5% di probabilità

    E ora riportiamo l’ordine del Draft dopo la “Lottery”:

    1. Washington Wizards
    2. Philadelphia 76ers
    3. New Jersey Nets
    4. Minnesota Timberwolves
    5. Sacramento Kings
    6. Golden State Warriors
    7. Detroit Pistons
    8. Los Angeles Clippers
    9. Utah Jazz
    10. Indiana Pacers
    11. New Orleans Hornets
    12. Memphis Grizzlies
    13. Toronto Raptors
    14. Houston Rockets

    Appuntamento al 24 giugno con il Draft, dunque, primo grande appuntamento per iniziare a capire i destini delle squadre per la stagione 2010-2011!

  • NBA: Atlanta lascia libero Woodson, Brown appeso ad un filo a Cleveland

    Il futuro degli Atlanta Hawks non sarà più legato al nome di Mike Woodson.
    Il coach, autore di una buona regular season ma che ai playoff non ha entusiasmato la dirigenza dei “Falchi” sarà lasciato libero visto che non ha ottenuto il rinnovo di contratto.
    Si chiude così un periodo comunque molto positivo per lui e per la franchigia, che 6 anni fa (quando Woodson prerse in mano le redini di Atlanta) era reduce da una stagione da 13 vittorie ed è costantemente migliorata nel corso degli anni con 3 partecipazioni ai playoff nelle ultime 3 stagioni e numero di vittorie sempre crescente, quest’anno 53.
    Sostanzialmente, gli Hawks non sono riusciti a fare progressi in questi ultimi anni nella post season, ma è una squadra che con un paio di innesti in alcuni ruoli, in particolare nel settore dei lunghi, può ancora fare bene. Anche se si dovrà valutare se Joe Johnson, il leader della squadra, vorrà proseguire a giocare in Georgia oppure cercare fortuna altrove.
    Il record con gli Hawks da parte di Mike Woodson parla di 206 vittorie e 289 sconfitte e nei playoff ha centrato per 2 anni consecutivi (gli ultimi 2) le semifinali di Conference, non riuscendo mai a vincere perdendo sempre con uno sweep (2009 4-0 dai Cavs, 2010 4-0 da parte dei Magic).

    E sempre a proposito di coach appare sempre più appeso ad un filo quello di Mike Brown che per ora è stato riconfermato alla guida dei Cleveland Cavaliers, ma che ha sopra la testa nuvoloni neri che ne segneranno i prossimi giorni.
    Queste le parole del proprietario dei Cavs, Dan Gilbert:

    Non è vero! Non abbiamo licenziato Brown. Siamo in una fase di valutazione della situazione. Sicuramente la figura dell’allenatore sarà considerata e valuteremo il da farsi, per ora Mike Brown è il nostro coach“.

    Voci dallo spogliatoio narrano che entro una settimana, massimo 10 giorni, i tifosi di Cleveland e l’NBA sapranno il futuro della franchigia. Poi ecco affrontare il tema LeBron James che l’1 di luglio sarà free-agent.
    Anche su questo argomento l’owner di Cleveland ha voluto rilasciare una dichiarazione:

    Siamo sicuri che resterà, questo è il suo ambiente e la miglior franchigia dove può giocare“.

    In effetti Cleveland si sta muovendo per trattenere il suo gioiello, cercando di accontentarlo in tutte le sue richiesta prima fra tutte quelle di un nuovo head coach (ecco perchè il futuro di Brown appare oramai segnato).
    La voce di alcuni dissidi tra lo stesso Mike Brown e LeBron James sul modo di giocare dei Cavs è alla base del futuro licenziamento, visto che Brown ha imposto a James un gioco lento e manovriero mentre il numero 23 dei Cavs avrebbe gradito un gioco più veloce e ficcante, molto più adatto alla squadra dell’Ohio e alle sue caratteristiche.
    Ecco perchè è stato contattato John Calipari, molto stimato da James e in continuo contato telefonico con la stella dei Cavs.

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Orlando Magic – Boston Celtics

    Orlando Magic e Boston Celtics si ritrovano un anno dopo a scontrarsi nuovamente nella post season.
    Se nella passata stagione la sfida era valida per le Semifinali di Eastern Conference, con i Magic che a sorpresa eliminarono gli allora campioni in carica, ora la serie varrà l’accesso per la Finale NBA.
    La situazione sembra essersi capovolta con Orlando che parte in vantaggio, ma Boston ha dimostrato di poter dire la sua eliminando nella serie precedente la migliore squadra della Lega e il miglior giocatore del mondo dalla corsa al titolo ovvero i Cleveland Cavaliers e LeBron James.
    Finale NBA che le due squadre hanno raggiunto negli ultimi due anni. Vincenti i Celtics nel 2008, perdenti i Magic nel 2009.
    Boston ha tutto quello che serve per mettere in difficoltà il convulso e affascinante sistema offensivo dei Magic. Orlando ha la convinzione mentale e una freschezza fisica che alla lunga può risultare letale per i Celtics.
    Il precedente della Semifinale di Conference dello scorso va preso con le pinze del caso. Quest’anno è tutta un’altra storia. Facce nuove, facce diverse.
    In Regular Season, il parziale è favorevole ad Orlando che è stata in grado di vincere 3 partite contro una sola dei Celtics.
    Sarà una serie che vivrà di dettagli, difesa e tanta, tantissima fisicità.
    Orlando poi partirà avvantaggiata dal fatto di aver riposato avendo eliminato gli Atlanta Hawks in sole 4 gare, così come nel primo turno era capitato con Charlotte Bobcats. I Magic sono gli unici ad essere imbattuti nella post season e se ciò è avvenuto un motivo ci sarà di certo. Orlando ha potuto preparare le migliori soluzioni tattiche per affrontare l’avversario nel secondo turno, con Van Gundy che ha potuto studiare ogni singola debolezza dei Celtics per poterne trarre vantaggio.

    I Magic hanno trovato l’apporto, finalmente, di Jameer Nelson in questi playoff, e con il gioco interno di Howard restano una delle squadre più difficili da fermare: un mix di “dentro-fuori” che se attuato con perizia risulta devastante. Se si decide di dare la palla dentro il pitturato, Dwight Howard risulta letale visto il suo strapotere fisico. Se la palla viene fatta girare sugli esterni, i Magic hanno giocatori che risultano pericolosissimi nel tiro dalla lunga distanza come Vince Carter, Jameer Nelson, Rashard Lewis, J.J. Redick, Matt Barnes, Jason Williams e Mickael Pietrus. E quando queste 2 armi funzionano assieme praticamente Orlando diventa imbattibile.
    Sono 4 i giocatori da cui dipendono le fortune dei Celtics e stiamo parlando in primis di Paul Pierce, poi di Kevin Garnett, di Ray Allen, e di Rajon Rondo che citiamo per ultimo ma sembra essere il vero ago della bilancia dei biancoverdi come dimostrato nel confronto contro i Cavs di James soprattutto nella spettacolare gara 4 in cui ha messo a referto una stratosferica tripla doppia da 29 punti, 18 rimbalzi e 13 assist.

    I Magic dovrebbero scendere in campo con questo quintetto: Jameer Nelson e Vince Carter come guardie, Rashard Lewis e Matt Barnes come ali e Dwight Howard come centro. Dalla panchina potrebbero risultare decisivi il francese Mickael Pietrus (gran difensore e buon attaccante) Marcin Gortat come cambio di Howard, J.J. Redick tiratore terrificante e Jason Williams a portare tanta esperienza quando conta. Ricordiamo che la panchina dei Magic è stata la migliore nella regular season assieme a quella dei Cavs.
    Boston con ogni probabilità schiererà Rajon Rondo e Ray Allen come guardie, Paul Pierce e Kevin Garnett come ali e Kendrick Perkins nel ruolo di centro. Dalla panchina sarà fondamentale l’apporto di Nate Robinson, la difesa di Tony Allen, i “piazzati” di Michael Finley, la freschezza fisica di Glen Davis e il presumibile riscatto dopo una stagione veramente deludente da parte di Rasheed Wallace che già contro Cleveland ha fatto vedere qualcosa di buono contribuendo alla clamorosa eliminazione degli ex favoriti al titolo del 2010.

    Chiavi della serie saranno, banalmente, i puri scontri tra gli interpreti dei vari ruoli: Barnes e Pietrus (a turno) dovranno limitare il capitano biancoverde Paul Pierce, Lewis dovrà fare i salti mortali per rendere innocuo Garnett e garantire comunque il suo contributo in attacco, Carter risulterà decisivo se Ray Allen lo dovrà inseguire per tutto il parquet, Nelson avrà l’arduo compito di bloccare la mente dei Celtics ovvero Rajon Rondo (e qui si potrebbe spostare l’equilibrio della serie) e infine il centro di Boston, Perkins, dovrà cercare di fare bella figura contro Howard, cosa un pò improbabile a dire la verità.
    Tutto molto semplice, ma da questi duelli dipenderà l’esito del risultato!

    Si parte oggi alle 21.30 ora italiana. Questo il programma completo:
    Gara 1: Boston Celtics @ Orlando Magic domenica 16 maggio 3.30 pm (21.30 italiane)
    Gara 2: Boston Celtics @ Orlando Magic martedì 18 maggio 8.30 pm (02.30)
    Gara 3: Orlando Magic @ Boston Celtics sabato 22 maggio 8.30 pm (02.30)
    Gara 4: Orlando Magic @ Boston Celtics lunedì 24 maggio 8.30 pm (02.30)
    Se necessarie:
    Gara 5: @ Orlando mercoledì 26 maggio
    Gara 6: @ Boston venerdì 28 maggio
    Gara 7: @ Orlando domenica 30 maggio

  • NBA: Joe Johnson in trattativa con Miami, idea Tony Parker per i Knicks

    Stando alle ultime voci di mercato, la stella degli Atlanta Hawks, la guardia tiratrice Joe Johnson, sarebbe finita nel mirino dei Miami Heat.
    Dopo l’imbarazzante serie di playoffs contro Orlando, il numero 2 degli Hawks ha dichiarato che, da free agent qual’è, prenderà in considerazione tutte le opzioni possibili durante l’estate, compresa la possibilità di giocare a fianco di Dwyane Wade.

    Dopo Gara 3 contro i Magic si era discusso del suo valore effettivo; JJ è sicuramente un giocatore di prima fascia ma dopo le prestazioni contro i Magic, il suo contratto potrebbe essere ritoccato.
    Di oggi il rumor che dalla Florida è arrivata la notizia di un forte interessamento della compagine di Pat Riley: l’ex coach dei Lakers ha come priorità massima quella di riconfermare la sua stella Wade e come seconda quella di trovargli un alfiere di rilievo.
    Il “Miami Herald” riporta anche le parole del diretto interessato che non disdegna la meta:

    Sarebbe una grande opzione e un’ottima situazione per me!“.

    Riley ha detto che prima del primo di luglio non avrà l’occasione di parlare con le parti interessate, ma che farà di tutto per poter ri-portare Miami ad alti livelli. Da non dimenticare che lo stesso Riley sta pensando di tornare personalmente ad allenare gli Heat.

    Johnson ha affermato di non avere problemi ad accettare il ruolo di spalla all’uomo franchigia, descrivendo quindi la situazione salariale di Miami come molto interessante.
    In effetti non sono molte le squadre nelle condizioni degli Heat: se rifirmeranno Wade, avranno comunque altri 25 milioni liberi nel salary cap per portare in Florida almeno due free agents di livello.

    La priorità del presidente, dopo aver rifirmato Wade, è ovviamente quella di sondare il terreno per arrivare addirittura a LeBron James, ma la lista dei desideri non finisce qui: in mente ci sono Chris Bosh, Amar’e’ Stoudemire, Carlos Boozer oltre al sopracitato Johnson, tutti questi sono in pole position. E’ molto probabile che Wade incontrerà James, Bosh e Johnson per capire dove giocheranno la prossima stagione e progettare il proprio futuro. Saranno tutti tasselli quasi ad incastro!

    Dal canto loro, gli Hawks necessitano di un innesto importante per fare il salto di qualità, ma la firma di un free agent di livello passa chiaramente dalla conferma di Joe Johnson, senza di lui cadrebbe ogni tipo di interesse verso la franchigia di Atlanta da parte dei giocatori che si svincoleranno da giugno.

    Un’altra intrigante possibile destinazione per Johnson, anche se meno chiacchierata, potrebbe essere Phoenix: ritornerebbe a giocare con sui ex compagni Nash e Stoudemire in una squadra potenzialmente da titolo.

    Tra Tony Parker (playmaker di 27 anni, 28 da compiere il 17 maggio) e i San Antonio Spurs c’è aria di divorzio e i New York Knicks sono pronti ad approfittarne!
    Il “New York Daily News” trascrive l’interessamento della compagine di Donnie Walsh verso il francese, forte del fatto che anche la moglie di Parker, Eva Longoria, famosa attrice, gradirebbe un trasferimento nella “Grande Mela” per dare ancora più luce alla sua carriera cinematografica.
    Inoltre dal Texas arrivano sempre più voci che Gregg Popovich, capo allenatore degli “Speroni” abbia ormai lasciato il francese per abbracciare il nuovo fenomeno di squadra George Hill mentre Nicolas Batum, ala dei Portland Trail Blazers e compagno di Nazionale di Tony, ha rilasciato un’intervista dove dichiara che Parker non lascerà mai San Antonio.
    Dove sta la verità? le prossime settimane saranno cruciali per capirlo…

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: I Celtics eliminano i Cavs, ora Cleveland cade nella paura

    I Boston Celtics compiono l’impresa di eliminare i favoriti al titolo, i Cleveland Cavaliers di LeBron James e accedono alla Finale di Conference che disputeranno contro gli Orlando Magic di Dwight Howard.
    Nonostante vari allunghi nei primi 2 quarti, i padroni di casa vengono sempre ripresi dagli avversari trascinati da un buon avvio di partita di Mo Williams (20 punti) e all’intervallo i biancoverdi hanno solo 2 punti di vantaggio: 51-49.
    Nella ripresa Cavs che partono forte ma pian piano Boston inizia ad aggiustare la mira dall’arco dei 3 punti che manda i Celtics sul +12. Mo Williams scompare dal match segnando solo 2 punti nel terzo parziale (e saranno anche gli ultimi della sua gara) dopo i 20 dei primi 2 quarti, lasciando da solo James che inizia a combattere contro tutti gli avversari complice anche la disastrosa prova dell’altra “spalla” Antawn Jamison. James cerca in tutti i modi di riaprire la gara con 2 tiri da 3 che portano i Cavaliers a -4 ma lo sforzo di dover fare tutto per conto proprio costa caro perchè alla fine della partita registrerà ben 9 palle perse, con l’ovvio risultato di essere decisamente stanco negli ultimi decisivi minuti, dove i Celtics riallungano e chiudono i conti: finisce 94-85 e ora per la franchigia dell’Ohio si apre un baratro sul futuro, per via di questa eliminazione non preventivata.
    Per Boston, una grande perfomance di Garnett (22 punti, 12 rimbalzi) mentre Rondo chiude in doppia doppia (21 punti, 12 assist, 5 steal) e Tony Allen dà l’ennesima dimostrazione di essere un grande difensore, marcando egregiamente James. Wallace aggiunge 13 punti. Per i Cavs, 38% dal campo, ben 24 palle perse ed un Lebron James in tripla doppia con 27 punti, 19 rimbalzi, 10 assist (ma 9 palle perse come già detto). Williams inesistente nella ripresa dopo un grande primo tempo mentre la gara 6 di Jamison si chiude con 5 miseri punti.
    Boston è attesa in Florida per la sfida ai Magic e ad Howard.
    Cleveland ritorna a casa distrutta, con mille interrogativi sul futuro. Questa per i Cavs potrebbe essere ben più di una sconfitta, visto che la città ora trema all’idea che James potrebbe lasciare la squadra per cercare fortuna altrove.
    Il parere personale di chi scrive comunque vede nei fallimenti degli orogranata una cattiva gestione di risorse e una mancanza di attitudine a vincere da parte di un allenatore incompetente che oltre a portare la squadra a primeggiare in regular season (che vale tanto quanto!) vive solo sugli schemi inventati in campo dal numero 23. Troppo poco per una squadra che ambiva al titolo e che grazie agli errori proprio di coach Brown ora rischia di perdere e salutare per sempre il suo leader, il giocatore più forte attualmente in circolazione sul pianeta. Cleveland, sia con LeBron che senza, dovrebbe ripartire con un nuovo allenatore!

    Risultati NBA del 14 maggio 2010

    Boston Celtics – Cleveland Cavaliers 94-85
    –> Bos: Garnett 22, Rondo 21, Wallace 13, Pierce 13 – Cle: James 27, Williams 22, O’Neal 11

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-4 (Celtics alla Finale di Conference)
    Magic-Hawks 4-0 (Magic alla Finale di Conference)
    Lakers-Jazz 4-0 (Lakers alla Finale di Conference)
    Suns-Spurs 4-0 (Suns alla Finale di Conference)

  • NBA playoff 2010, semifinali di Conference: Rondo batte i Cavs, i Suns chiudono la serie contro gli Spurs

    Uno strepitoso e incredibile Rajon Rondo quasi da solo riesce a battere i Cleveland Cavaliers di LeBron James e porta i suoi Boston Celtics di nuovo in parità nella serie di semifinale di Eastern Conference.
    Gara pazzesca del playmaker con il numero 9 che realizza la sua quarta tripla doppia nei playoff con numeri difficilmente eguagliabili: 29 punti, 18 rimbalzi e 13 assist, prestazione veramente da alieno che oscura tutto e tutti, anche la super stella LeBron James.
    Cleveland parte forte aprendo il match con un 7-0 di parziale ma Boston non si disunisce come in gara 3 ed addirittura va in fuga per il +9 di fine 1° quarto con 31 punti a referto ed un Rondo già a quota 11. James non è in forma come nel match precedente dove da solo ha letteralmente fatto a pezzi la difesa biancoverde e così i Celtics mantengono il vantaggio anche all’intervallo.
    Nella ripresa Cavs più aggressivi e tonici che riescono ad impattare anche il match sul 67-67 a circa 2 minuti dalla fine del terzo periodo, pare l’avvio di una rimonta di Cleveland ma l’inizio dell’ultimo periodo spazza i dubbi con il 10-0 di Boston che si riporta sulla doppia cifra di vantaggio. La ditta James-Varejao non s’arrende ed il gioco da 3 punti del brasiliano consente ai Cavs di avvicinare ancora una volta gli avversari sul -2 a meno di 5 minuti dalla fine. Ma è l’ultimo canestro dal campo per Cleveland. Rondo riprende il suo dominio, Pierce schiaccia sulla testa degli avversari anche se alla fine avrà solo 9 punti e Boston conquista meritatamente una fondamentale gara 4. Oltre alla super prestazione di Rondo ci sono i 18 punti a testa per Garnett e Ray Allen, buono il contributo dalla panchina di Tony Allen che segna 15 punti.
    Cleveland ha tutto il quintetto in doppia cifra con James a guidare lo score con 22 punti (a cui aggiunge 9 rimbalzi e 8 assist per sfiorare un’altra tripla doppia), 14 punti per Jamison, 13 per Williams e 10 per Parker. Ottima la prova di O’Neal con 17 punti, 5 rimbalzi e 2 stoppate ma coach Brown ancora una volta lo esclude nelle fasi calde della gara, cosa che sa alquanto di inspiegabile!
    Pessime le percentuali al tiro da 3 delle 2 squadre (addirittura 1/14 per i Celtics) ma il dominio a rimbalzo (47-33) è netto per i padroni di casa e la pessima prova della panchina dei Cavs (solo 11 punti) permette ai biancoverdi di vincere la gara. Prossima partita a Cleveland martedì 11.

    I Suns piegano ancora una volta in casa gli Spurs e si prendono la vendetta dell’ultima serie playoff disputata contro i Texani tra mille polemiche e danno il benservito agli avversari con un bel “cappotto” per 4-0!
    Come successo in gara 3 gli Spurs partono meglio con Phoenix che va sotto anche di 9 lunghezze ma che prontamente recupera con 9 punti consecutivi del duo Barbosa-Dudley. Phoenix schiaccia sull’acceleratore e mette la freccia con due triple di fila di Nash e Dudley.
    Nel terzo periodo i Suns volano sul +11 con due triple ravvicinate di Frye mentre Nash è costretto ad uscire dal campo per un colpo all’occhio ricevuto involontariamente da Tim Duncan (e sembrano rivedersi i fantasmi di qualche anno fa quando fu Parker a infortunare il playmaker arancioblu). San Antonio non molla e trascinata da Parker trova il vantaggio con il 2/2 dalla lunetta di Ginobili. Steve Nash però rientra in campo con un occhio semi chiuso dal gonfiore e mette in scena un incredibile show che trascina i Suns verso la finale di Conference: una tripla, due stupende penetrazioni, due assist per Stoudemire, un no look pass per il gioco da 3 punti di Dudley. Dopo lo show di Nash, la tripla di Richardson (+10) sembra chiudere definitivamente gara 4 e la serie ma va in scena l’ultimo sussulto degli Spurs che con il gioco da 4 punti di Hill si riportano incredibilmente a -2. Phoenix però è glaciale dalla lunetta, Ginobili sbaglia la tripla e Phoenix si toglie dalla spalle lo spauracchio San Antonio dopo le ultime 4 eliminazioni consecutive.
    Ottimo Stoudemire con 29 punti, Nash ne aggiunge 20 con 9 assist e dalla panchina fondamentale l’apporto di Dudley con 16 punti (3/3 da oltre l’arco dei 3 punti). Per gli Spurs, 15 punti, 6 rimbalzi, 9 assist e 5 recuperi per un Ginobili che chiude con 2/11 dal campo, 22 punti di Parker, Duncan e Hill ne portano 17 a testa alla causa ma non bastano per battere questi Suns. Potrebbe essere stata la partita che ha segnato la fine del ciclo vincente dei San Antonio Spurs. Phoenix ora molto probabilmente attenderà che i Lakers chiudano i conti contro i Jazz per una Finale di Conference che preannuncia scintille!

    Risultati NBA del 9 maggio 2010

    Boston Celtics – Cleveland Cavaliers 97-87
    –> Bos: Rondo 29, Garnett 18, Ray Allen 18 – Cle: James 22, O’Neal 17, Jamison 14
    San Antonio Spurs – Phoenix Suns 101-107
    –> SA: Parker 22, Duncan 17, George Hill 17 – Pho: Stoudemire 29, Nash 20, Dudley 16

    LE SERIE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Cavs-Celtics 2-2
    Magic-Hawks 3-0
    Lakers-Jazz 3-0
    Suns-Spurs 4-0

  • NBA: Ecco il miglior quintetto della stagione

    Sono stati resi noti i migliori quintetti NBA.
    Sostanzialmente non ci sono sorprese, con i migliori giocatori attualmente nella Lega a ricoprire i rispettivi ruoli.

    Come guardie sono stati selezionati Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers e Dwyane Wade dei Miami Heat, come ali Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder e LeBron James dei Cleveland Cavaliers e come centro Dwight Howard degli Orlando Magic.

    James è alla terza stagione consecutiva nella prima migliore squadra ed ha anche superato Larry Bird come migliore ala piccola in assist messi a referto in una singola stagione con la media di 8.6 in questa annata. Il numero 23 è anche stato nominato Giocatore della Eastern Conference per quattro volte questa stagione (e per di più consecutive tra novembre e febbraio) vincendo il secondo MVP di seguito.
    Howard, anche lui selezionato per la terza volta consecutiva è il primo a guidare il campionato sia in rimbalzi che in stoppate ed ha realizzato in questa stagione la bellezza di 64 doppie doppie di cui tre con 20punti e 20rimbalzi. Lui e James hanno ottenuto l’unanimità dei voti per il primo quintetto con 122 voti su 122.
    Bryant invece, selezionato per la quinta volta consecutiva, ne ha collezionate otto in carriera. Arrivato quarto in campionato per punti segnati (27 di media) con 5.4 rimbalzi e 5 assist è inoltre il secondo giocatore attivo insieme a Shaquille O’Neal con più presenze nel primo quintetto dietro solo a Duncan che ne ha collezionate nove.
    Durant, vera sorpresa stagionale, è invece al suo primo miglior quintetto dopo essere stato il giocatore più giovane a vincere la classifica dei marcatori con 30.1 punti di media per partita. Durant è stato anche giocatore del mese ad aprile dopo aver fatto almeno 30 punti in sette partite consecutive. Stagione straordinaria per il talento dei Thunder che ha bruciato tutte le tappe diventando in sole 3 stagioni una delle stelle più luminose del palcoscenico della NBA secondo solo all’irraggiungibile James.
    Al suo secondo miglior quintetto di fila, invece, Wade che assieme al solito LeBron James è l’unico dei vincitori del miglior quintetto NBA a comparire nella top 10 per punti, assist e rimbalzi con le medie di 26.5 punti, 6.5 assist e 4.8 rimbalzi a partita.

    Nel secondo miglior quintetto invece troviamo 2 giocatori di Phoenix (Stoudemire e Nash, segno di quanto abbia operrato bene il G.M. Steve Kerr nella costruzione della squadra che è tornata agli antichi splendori), poi una superstar come Melo Anthony e 2 grandissimi atleti come Deron Williams e Dirk Nowitzki.

    Di seguito riportiamo i 3 migliori quintetti con i voti ottenuti in totale tra parentesi:

    Primo quintetto All-NBA: LeBron James, Cleveland Cavaliers (610 punti); Kevin Durant, Oklahoma City Thunder (579 punti); Dwight Howard, Orlando Magic (610 punti); Kobe Bryant, Los Angeles Lakers (604 punti); Dwyane Wade, Miami Heat (520 punti)

    – Secondo quintetto All-NBA: Carmelo Anthony, Denver Nuggets (321 punti); Dirk Nowitzki, Dallas Mavericks (356 punti); Amar’è Stoudemire, Phoenix Suns (239 punti); Steve Nash, Phoenix Suns (366 punti); Deron Williams, Utah Jazz (343 punti)

    – Terzo quintetto All-NBA: Tim Duncan, San Antonio Spurs (125 punti); Pau Gasol, Los Angeles Lakers (94 punti); Andrew Bogut, Milwaukee Bucks (149 punti); Joe Johnson, Atlanta Hawks (118 punti); Brandon Roy, Portland Trail Blazers (87 punti)