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  • Ranieri esonerato dal Leicester: favola finita.

    Ranieri esonerato dal Leicester: favola finita.

    Le favole che ci raccontavano da bambini avevano sempre il lieto fine, il buono trionfava sempre. Così non è stato per la favola Leicester, vincitore della scorsa Premier League, costruitasi nella scorsa stagione , nella serata di ieri è arrivato il comunicato: Claudio Ranieri esonerato dalla panchina delle Foxes. 

    Una comunicazione che è parsa decisamente inaspettata, vero che il club viaggia ai limiti della zona retrocessione e che ha perso l’andata degli ottavi di Champions League per 2-1 in casa del Siviglia ma giusto circa 15 giorni fa la dirigenza del Leicester aveva comunicato tutto il pieno appoggio al tecnico italiano.

    Come detto invece nella serata di ieri è giunta la notizia dell’esonero.

    La società, nel comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, ha ringraziato il tecnico per lo splendido trionfo dello scorso anno ed ha parlato di una decisione presa a malincuore ma necessaria per cercare di risollevare l’attuale situazione del Leicester.

    Anche il vicepresidente ha ringraziato Ranieri per il lavoro fatto nella scorsa stagione e pur non pretendendo il ripetersi di tali risultati anche in questa e sopratutto vista la situazione attuale ha aggiunto che l’unica scelta da farsi era quella del cambiamento.

    Appena giunta la notizia di Ranieri esonerato, colleghi ma anche semplici tifosi hanno mostrato tramite i social tutto il dissenso per la scelta fatta: da Mourinho a Gary Neville, passando per Michael Owen, Lukas Podolski, Stefano Sorrentino e Bobo Vieri giusto per citare alcuni nomi, tutti d’accordo sull’assurdità della scelta.

    Il regno di King Claudio quindi si chiude qua, alcuni media d’oltremanica oggi parlano di un esonero dovuto anche per un clima negativo nello spogliatoio.

    Claudio Ranieri rimarrà comunque nella storia del calcio inglese ma anche in quello mondiale, il miracolo ottenuto lo scorso anno con un Leicester non certo pieno di stelle e comunque capace di mettersi alle spalle i grandi squadroni come Arsenal, Manchester United, Chelsea, Manchester City, Tottenham. Un gruppo di uomini, guidati dal condottiero di Testaccio, capaci di far divenire realtà il sogno di migliaia di tifosi di una cittadina delle Midlands orientali.

    I sogni però all’alba finiscono, il mattino del Leicester di Ranieri è giunto, negli occhi, nella mente e nei cuori dei tifosi però resterà per sempre la Favola Leicester divenuta poi realtà nel maggio del 2016 grazie a  King Claudio. 

  • Ranieri re d’Inghilterra, Leicester ora è realtà

    Ranieri re d’Inghilterra, Leicester ora è realtà

    La favola è giunta all’ultima pagina, il tanto atteso lieto fine in stile Hollywood tanto sperato da Claudio Ranieri si è concretizzato in una notte di maggio: il Leicester è campione d’Inghilterra per la prima volta nella propria storia.

    Una festa che sembrava dover esser nuovamente rimandata, al 45° della sfida tra Chelsea e Tottenham infatti gli Spurs, grazie a Kane e Son, si erano portati sul 2-0 a Stamford Bridge. I Blues però hanno voluto fare un favore al proprio ex tecnico e con una rimonta firmata da Cahill e Hazard hanno riportato la gara su quel 2-2 che ha fatto esplodere di gioia Leicester e tutti i tifosi Foxes.

    Un successo, quello degli uomini di Ranieri, che alcuni hanno sminuito parlando della disastrosa stagione delle big d’Inghilterra, dallo United al Chelsea, passando per City, Arsenal e Liverpool. Il Leicester però non è stato lo Steven Bradbury (pattinatore australiano che divenne campione olimpico di Short Track nel 2002 sfruttando ripescaggi e la caduta di tutti i suoi avversari nella finalissima) della Premier League, le Foxes sono partite in totale sordina, andando a crescere pian piano sino al trionfo finale.

    5000 a 1, questa era la quota che i Bookmakers proponevano ad inizio stagione per l’eventuale successo finale del Leicester, chi ha avuto coraggio di puntarci, ieri sera avrà sicuramente aperto una bottiglia del miglior Champagne.

    Il Leicester ha iniziato il suo campionato in maniera positiva con una striscia positiva fatta di 3 vittorie e 3 pareggi. Al primo scontro con una delle favorite al titolo, l’Arsenal, le Foxes sono crollate 5-2 sul proprio campo. Un k.o. che sembrava logico nell’ottica di una squadra che aveva come obiettivo primario semplicemente la salvezza. Ranieri però aveva dalla sua la carta Jamie Vardy. L’ex operaio è salito alla ribalta segnando gol a raffica (addirittura per 11 gare consecutive) ed insieme al talento algerino Mahrez ha contribuito alla crescita della squadra che pian piano ha preso la consapevolezza di poter riuscire in un’impresa storica.

    Oltre ai due citati si sono messi in luce l’argentino Ulloa ed il giapponese Okazaki, il portiere figlio d’arte Kasper Schmeichel, i difensori Huth e Morgan, autori di gol pesanti in momenti decisivi, i centrocampisti Kantè e Drinkwater, insomma una ciurma di bucanieri guidati da Capitan Ranieri alla conquista del titolo.

    Alla 23° giornata, dopo un’altalena tra primo e secondo posto, il Leicester ha preso quella vetta che non avrebbe poi più mollato sino alla fine. La 34° giornata sembrava poter sembrare l’inizio della fine del sogno Foxes, rimasti in 10 per il rosso a Vardy, che poi subirà una squalifica di due giornate, i ragazzi di mister Ranieri hanno subito la rimonta del West Ham con gli Hammers che si sono presentati sul 2-1 al 90°. In pieno recupero però è arrivato il rigore trasformato da Ulloa che ha spazzato via le nubi che si erano addensate.

    Da quel giorno tutto è sembrato in discesa, il Tottenham dopo una lunga rimonta ha iniziato a perder colpi. All’Old Trafford il Leicester ha avuto il primo match point ma con i Red Devils è finita 1-1 e così l’attesa si è concentrata tutta sulla sfida di lunedì 2 maggio a Stamford Bridge che ha poi fatto esplodere di gioia tutta la città di Leicester, i calciatori riuniti a casa Vardy e tutti coloro che si erano avvicinati al sogno Foxes.

    Un successo quello del Leicester che riporta alla mente di molti il trionfo del Verona di Bagnoli nella Serie A 1984/85 oppure la Danimarca ad Euro92, senza dimenticare il Wolfsburg di Barzagli e Zaccardo nella Bundesliga 2009.

    La Cenerentola Leicester ha raggiunto il gran ballo ed è diventata principessa, tanto merito va a Claudio Ranieri tecnico che nella sua carriera, nonostante positive avventure alla guida di squadre del calibro di Valencia, Atletico Madrid, Chelsea, Roma, Juventus, Inter e Monaco aveva disputato alcune buone stagioni non era ancora riuscito a conquistare un titolo nazionale. Dopo la disastrosa performance sulla panchina della Grecia sembrava tutto finito per il Ranieri allenatore che invece con le Foxes si è preso una grande rivincita.

  • Les jeux sont faits, Psg di nuovo campione di Francia

    Les jeux sont faits, Psg di nuovo campione di Francia

    Ancor prima di scendere in campo nel recupero di questa sera della 36ma giornata di Ligue1, il Psg si è laureato per la seconda volta consecutiva, la quarta nella storia del club parigino, Campione di Francia.

    Il successo del Paris Saint Germain è arrivato grazie al pareggio del Monaco che non riuscendo a sorpassare il Guingamp, fresco vincitore della Coppa di Francia, rimane a 7 punti dagli uomini di Laurent Blanc a due turni dalla conclusione della Ligue1.

    Gli uomini di Ranieri, quasi certamente ad un passo dal divorzio con la squadra del Principato, erano costretti a vincere se volevano provare a rimandare la festa dei parigini, anche il Guingamp però aveva una fame enorme di punti in quanto il Sochaux al terzultimo posto distava prima della gara solo un punto. Al Louis II il primo tempo è molto nervoso ed il Monaco non riesce a sorpassare o a creare grossi pericoli ad un Guingamp ben messo in campo, si va al riposo quindi a reti inviolate. Nella ripresa il Monaco ci prova con più insistenza ma il cronometro è il peggior nemico dei padroni di casa e scorre via veloce sino al 77° quando Berbatov perfettamente imbeccato da Dirar trova il gol che rinvia la festa dei parigini. La gioia dei padroni di casa però dura poco, al 85° infatti Atik gela lo stadio trovando il gol del 1-1, un risultato che nonostante gli ultimi attacchi del Monaco, rimasto in superiorità numerica al 87°, non cambierà, la lotta al titolo finisce qui, il campione è il Psg.

    I vincitori della Ligue1 2013/14: il Psg
    I vincitori della Ligue1 2013/14: il Psg

    Il Psg è sceso in campo, a cuor leggero, con il titolo già in tasca e nonostante l’immediato gol di Lavezzi dopo soli 3 minuti si è visto rimontare da un Rennes che prima ha pareggiato al 24° con il gol di Kadir e trovato il sorpasso al 27° con N’Tep. Nella ripresa nemmeno l’ingresso di Ibrahimovic ha permesso agli uomini di Blanc di trovare il pareggio per la gioia del Rennes che con questi 3 punti si porta a +6 dalla terzultima e con due soli turni da giocare può definirsi salva.

     

    RISULTATI RECUPERI 36MA GIORNATA

    Monaco – Guingamp 1-1 (77° Berbatov (M), 85° Atik (G))

    Psg – Rennes 1-2 (3° Lavezzi (P), 24° Kadir (R), 27° N’Tep (R))

     

    CLASSIFICA DOPO LA 36MA GIORNATA

    Psg (Campione di Francia) 83, Monaco 76, Lille 68, St Etienne 63, Lione 58, Olympique Marsiglia 56, Bordeaux 51, Reims 48, Lorient e Tolosa 46, Nantes e Bastia 45, Rennes 43, Montpellier e Nizza 42, Guingamp 39, Evian 38, Sochaux 37, Valenciennes (retrocesso in Ligue 2) 29, Ajaccio (retrocesso in Ligue 2) 20

     

    CLASSIFICA MARCATORI

    1- Ibrahimovic (Psg) 25 gol.

    2- Aboubakar (Lorient), Cavani (Psg) e Gignac (Olympique Marsiglia) 16 gol.

    5- Lacazette (Lione) 15 gol.

     

  • Ligue1: il Monaco di Ranieri rallenta la corsa di Ibra

    Ligue1: il Monaco di Ranieri rallenta la corsa di Ibra

    La 24ma giornata di Ligue1 prevedeva un posticipo gustoso: lo scontro al vertice tra il Monaco di Claudio Ranieri secondo in classifica ed il super Psg di Blanc e del fenomeno Ibrahimovic.

    La giornata si è aperta nell’anticipo tra Tolosa e St.Etienne conclusosi a reti bianche.

    Tutto facile per l’Olympique Marsiglia nella prima gara del sabato, il Bastia viene regolato agevolmente dalla doppietta di Payet e dal gol di Gignac.

    Il Lilla torna al successo mantenendo così il terzo posto in classifica. Contro il Sochaux bastano i gol di Origi ad inizio partita e Mendes nel recupero del secondo tempo.

    Il Valenciennes conquista tre punti importanti a danno del Nizza, un successo conquistato a 2 minuti dalla fine grazie al gol di Waris che sigla il 2-1 dopo che prima Doumbia per i padroni di casa al 26° e Maupay al 75° avevano fissato il risultato sul 1-1.

    Successo importante nella corsa all’Europa per il Reims, in casa del Guingamp arriva un successo in rimonta, i padroni di casa trovano il vantaggio con Alioui al 62° ma in 10 minuti il Reims la ribalta con Fortes e Ayite.

    L’Ajaccio prova a rialzarsi dal fondo classifica e si va ad imporre per 3-1 contro il Rennes, un successo importante firmato da Faty, André e Cavalli, inutile il momentaneo pari segnato da Daocourè.

    Tutto nel primo tempo tra Montpellier ed Evian, al vantaggio degli ospiti firmato da Berigaud al 32°, arriva la risposta di Cabella al 44°.

    Nel primo posticipo domenicale, importante successo in trasferta del Lione che con i gol di Lacazette e Gomis si impone in casa del Nantes al quale non basta il gol di Djordjevic giunto troppo tardi nei minuti finali.

    Zlatan Ibrahimovic | Foto da Facebook
    Zlatan Ibrahimovic | Foto da Facebook

    Veniamo al match clou di giornata, il Monaco ospita il Psg con la speranze di accorciare le distanze in classifica, a trovare il vantaggio però sono i parigini a trovare il vantaggio con il gol di Pastore al 8°. Un gol che potrebbe mettere la parola fine al campionato lanciando il Psg a +8, il colpo di scena arriva al 74° quando  l’autogol di Thiago Silva permette al Monaco di trovare la parità e mantenere intatte le distanze in classifica.

     

    RISULTATI: 

    Tolosa-St. Etienne 0-0

    Olympique Marsiglia-Bastia 3-0 (13°, 25° Payet, 55° Gignac)

    Ajaccio-Rennes 3-1 (18° Faty (A), 34° Doucouré (R), 38° André (A), 77° Cavalli (A))

    Guingamp-Reims 1-2 (62° Alioui (G), 69° Fortes (R), 72° Ayite (R))

    Lille-Sochaux 2-0 (3° Origi, 90° Mendes)

    Montpellier-Evian 1-1 (32° Berigaud (E), 44° Cabella)

    Valenciennes-Nizza 2-1 (26° Doumbia (V), 75° Maupay (N), 88° Waris (V))

    Nantes-Lione 1-2 (40° Lacazette (L), 76° Gomis (L), 84° Djordjevic (N))

    Bordeaux-Lorient Rinviata per maltempo

    Monaco-Psg 1-1 (8° Pastore (P), 74° aut. Thiago Silva (P))

     

    CLASSIFICA:

    Paris Saint-Germain 55 punti, Monaco 50, Lilla 44, St.Etienne 41, Olympique Marsiglia 39, Lione 37, Reims 36, Bordeaux 34*, Nantes 33, Lorient* 32, Tolosa* 30, Bastia* e Nizza 30, Montpellier 28, Rennes 27, Guingamp 26, Evian 23, Valenciennes 21, Sochaux 15, Ajaccio 14.

    * una partita in meno.

     

     

     

     

  • Mauro Icardi: rinnovo sfumato con la Sampdoria. Addio a giugno?

    Mauro Icardi: rinnovo sfumato con la Sampdoria. Addio a giugno?

    Mario Icardi ormai é diventato abbastanza famoso da essere al centro di numerose trattative di mercato correlate a smentite e conferme: classica posizione di tutti quei giocatori voluti dai migliori club d’Europa. Piú o meno é quanto succede in questo calciomercato invernale a Icardi, giovanissimo attaccante della Sampdoria, uomo del momento grazie alla doppietta siglata alla Juventus che ha permesso ai suoi di vincere a Torino. Lo Juventus Stadium era stato violato, prima della Samp, soltanto dall’Inter e la stessa Juventus aveva perso soltanto con Napoli e Milan. A queste grandi squadre si é ora aggiunta la Sampdoria grazie all’ex attaccante del Barcellona. Due gol a Gigi Buffon, mito di Icardi. Se la prima rete é stata condizionata da una papera abbastanza colossale del portiere bianconero, non si puó dire lo stesso della seconda marcatura. Precisione e potenza nel tiro dell’attaccante blucerchiato che sta vivendo un sogno ad occhi aperti.

    INCEDIBILE… – Dopo l’ottima prestazione fatta con i campioni d’Italia, Icardi é finito nel mirino di molte squadre Europee. La Sampdoria ha subito voluto mettere in chiaro le cose dichiarando a piú riprese lo stesso Icardi come giocatore incedibile. Lo stesso Garrone ha dichiarato, come riportato da IlSussidiario.net, l’incedibilitá di Icardi. E pensare che prima dell’arrivo di Delio Rossi sulla panchina blucerchiata il baby argentino era quasi pronto a dire addio a Genova nel mercato invernale. Dopo la prova allo Juventus Stadium sono arrivati anche i complimenti del quattro volte Pallone d’Oro Leo Messi. Come non blindare un giocatore che viene elogiato dalla Pulce? Ecco dunque che Icardi é diventato uno dei giocatori piú rappresentativi di questa Sampdoria.

    Mauro Icardi | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Mauro Icardi | © Valerio Pennicino/Getty Images

    …ANZI NO – Il procuratore di Mauro Icardi, Abian Morano, intanto promette il suo assistito a destra e a sinistra. Questo avveniva con Ciro Ferrara sulla panchina della Sampdoria e non con Delio Rossi che anzi tiene molto alla presenza dell’Argentino e si auspica di poter tenere entrambe le due punte blucerchiate. Su Icardi c’erano voci molto insistenti di un possibile interessamento della Roma. Sabatini sarebbe pronto ad acquistare l’argentino a giugno per formare un super attacco con Totti e compagnia bella. L’etá di Icardi é quella giusta e quindi questo rende ancora piú appetibile la cosa. Intanto l’attaccante doriano non ha ancora trovato l’accordo per il rinnovo con la Sampdoria: i blucerchiati hanno offerto al giocatore uno stipendio di 400 mila euro rifiutati da Icardi. Se l’attaccante dovesse lasciare Genova ci sono due condizioni da tener ben presenti. Punto primo: Icardi lascerebbe Genova soltanto a giugno e non in questa finestra di mercato invernale. Punto numero due: la Roma, se dovessero esserci occasioni, sarebbe una delle pretendenti piú serie per l’acquisto definitivo del giovane argentino elogiato anche da Messi. Un altro pericolo concreto è quello riguardante le altre pretendenti per Icardi. Fra queste ci sarebbe anche il Monaco di Ranieri che sarebbe disposto a mettere sul piatto una cifra di 5 milioni di euro per potersi accaparrare la giovane punta. La Sampdoria, se vuol trattenere Icardi deve sbrigarsi al piú presto o l’addio sará quasi certo.

  • Fiorentina, Pradè nuovo direttore area tecnica

    Fiorentina, Pradè nuovo direttore area tecnica

    Inizia a prendere forma la nuova Fiorentina. Manca solo l’ufficialità per Daniele Pradè come nuovo direttore dell’area tecnica della Fiorentina. Il 45enne dirigente italiano torna in pista e rappresenta il primo tassello della ricostruzione viola. L’ex direttore dell’area tecnica dell’As Roma è fermo da più di un anno dopo la fine della sua lunga avventura nella dirigenza della squadra della capitale.

    Infatti nel Maggio 2011 con l’avvento di Thomas Di Benedetto a nuovo presidente della Roma, Pradè fu sollevato dall’incarico di direttore sportivo (al suo posto Walter Sabatini) e rimase all’interno della società fino al Luglio 2011 quando rassegnò alla nuova società le sue dimissioni.

    Nella sua esperienza a Roma iniziata nei primi anni 2000 Daniele Pradè ha rivestito numerose cariche e a conferma della bontà del suo lavoro vi sono i risultati conseguiti dalla squadra giallorossa con Pradè all’interno del managment societario: 1 scudetto, 2 Coppa Italia, 2 Supercoppa Italiana e ben 6 secondi posti in Serie A. Adesso per Pradè inizia una nuova avventura  in una piazza importante che vuole ritornare ai fasti di un tempo.

    Montali e Pradè © Paolo Bruno/Getty Images

    Il prossimo tassello da aggiungere per la ricostruzione viola è il nome del nuovo allenatore. Sono tanti i nomi che circolano intorno alla panchina toscana e la nomina dell’ex dirigente giallorosso potrebbe portare a Claudio Ranieri, ex tecnico di Inter e Juventus non molto gradito dalla piazza fiorentina. In seconda battuta c’è la candidatura di Giampiero Gasperini, anche lui ex tecnico dell’Inter e a spasso da quasi un anno. Nelle ultime ore sta salendo la candidatura di Vincenzo Montella, sempre più distante dalla Roma che si sta orientando verso Zeman. Ma attenzione a Luciano Spalletti, attuale allenatore dello Zenit, che approdò alla Roma grazie all’intuizione di Pradè e con cui la Roma aprì un bel ciclo di vittorie che durò fino al 2009. Ipotesi molto suggestiva e romantica ma non da escludere a priori.

    Non appena verrà ufficializzato il nome del nuovo allenatore viola, la società potrà concentrarsi sulla ricostruzione della rosa. Il tassello più importante della squadra fiorentina è il gioiellino Stevan Jovetic, 23 anni il prossimo novembre. Il montenegrino è da 4 stagioni alla Fiorentina (101 presenze 27 reti) ed è ambito da grandissimi club italiani ed europei. La Juventus potrebbe farci un pensierino per affidargli l’eredità di Del Piero mentre Aurelio De Laurentiis non ha mai nascosto di apprezzare molto il talento viola e di volerlo portare a Napoli come erede di Lavezzi. Non sarà facile trattenere un top player del calibro di Jojo ma i Della Valle se vogliono ricostruire una viola vincente non posso prescindere dal talento montenegrino. E a Firenze non prenderebbero bene un’eventuale cessione del giocatore simbolo della Fiorentina dopo l’addio di Montolivo, accasatosi al Milan di Massimiliano Allegri.

    Mounir El Hamdaoui © ROBERT VOS/AFP/Getty Images

    Il primo colpo della Fiorentina dovrebbe essere Mounir El Hamdaoui, attaccante marocchino dell’Ajax, ad un passo dalla maglia viola già nel mese di gennaio quando l’affare sfumò allo scadere del mercato invernale. La Fiorentina scottata dalla non riuscita dell’affare ha continuato a seguire il giocatore ed è pronta a portarlo a Firenze con sei mesi di ritardo. El Hamdaoui è all’Ajax da 2 anni ma la sua miglior stagione l’ha vissuta nel 2008/2009 quando nelle fila dell’AZ Alkmaar vinse il campionato e la classifica di capocannoniere dell’Eredivisie (23 reti). A Firenze lo aspettano e sperano possa ripetere i numeri mostrati in Olanda.

  • Caos Fiorentina: no di Oriali, Ranieri già contestato e addio Jovetic?

    Caos Fiorentina: no di Oriali, Ranieri già contestato e addio Jovetic?

    È finito uno dei campionati più disastrosi della storia della Fiorentina ma i problemi per la squadra viola non sono certo terminati con una ricostruzione completa di tutto l’organigramma gigliato difficile da realizzare dopo aver rischiato addirittura la retrocessione in serie B.

    Via da tempo il direttore sportivo Pantaleo Corvino, esonerato Delio Rossi dopo l’incredibile rissa con Adem Ljajic e per l’ultimo la perdita a parametro zero del capitano Riccardo Montolivo costringono i Della Valle ad una pronta e repentina rifondazione.

    Ma dalle ceneri la viola non si sta dimostrando certamente una Fenice e la sua rinascita rischia di essere definitivamente bocciata con le ultime evoluzioni. È infatti arrivato il rifiuto netto di Lele Oriali a ricoprire la carica di Direttore Sportivo lasciata vuota in maniera non troppo elegante da Pantaleo Corvino, l’ex Ds dell’Inter e campione del Mondo del 1982 ha seccamente bocciato il progetto presentato dai Della Valle una situazione questa, decisamente imbarazzante per la dirigenza viola. L’altra grana è rappresentata dalla contestazione già iniziata dalla tifoseria viola sul possibile approdo in panchina di Claudio Ranieri dopo il sì confermato dall’allenatore romano ad un suo ritorno dopo oltre 20 anni dalla sua ultima esperienza al Franchi.

    Stefan Jovetic ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    Ultima mazzata, ma non per importanza è il mal di pancia che Stefan Jovetic ha iniziato ad avere dopo la conclusione di una stagione per lui molto positiva, ma preoccupante per un futuro da capitano e trascinatore in una squadra da un progetto assolutamente lontano da diventare realtà. Tante squadre sono alla finestra per cercare di strappare il talento montenegrino, con il Napoli di Aurelio De Laurentiis che vorrebbe colmare la lacuna delle possibile partenza del Pocho Lavezzi  e trattenere così sia Cavani che Mazzarri ed anche la Juventus, che vorrebbe affidare a Jo Jo, la gloriosa maglia numero 10 che capitan Del Piero indosserà per l’ultima volta nella finale di Coppa Italia, proprio contro il Napoli di domenica prossima.

  • Inter, Stramaccioni Sneijder dove lo metti?

    Inter, Stramaccioni Sneijder dove lo metti?

    Dopo lo slittamento della 33esima giornata di Serie A per i tragici eventi relativi alla morte di Piermario Morosini, Udinese-Inter sarà rigiocata molto probabilmente sabato o domenica prossima, con il turno successivo che dovrebbe vedere le squadre in campo il 25 aprile. Una settimana che a questo punto potrebbe essere sfruttata al meglio da uno degli assenti più importanti per l’Inter, come Wesley Sneijder, per recuperare dai guai fisici e candidarsi a un posto da titolare. Stramaccioni ha più volte ribadito come l’olandese sia un giocatore fondamentale per questa squadra, e che le sue qualità siano assolutamente fuori da ogni discussione. Parole che sembrano ricalcare il leit motiv di Ranieri, che prima di recuperare il jolly olandese aveva usato solo parole al miele per il numero dieci, scoprendo invece in seguito di avere un grosso problema relativo al suo collocamento tattico.

    UDINESE BANCO DI PROVA- Genoa, Cagliari e Siena sono state le prime tre sfide raccolte e affrontate da Stramaccioni. Senza nulla voler togliere alle squadre citate, la sfida contro l’Udinese sarà il vero banco di prova per il tecnico nerazzurro, riuscendo a misurare in caso di vittoria o sconfitta le reali ambizioni europee dell’Inter. Affrontare le ripartenze e la velocità dei friulani, mostrerà quanto Stramaccioni sia realmente preparato tatticamente e quanto ci sia del suo in questo piccolo periodo di lavoro con la rosa a disposizione. Il rientro di giocatori importanti come Sneijder e Alvarez offriranno maggiori garanzie o complicheranno la vita al tecnico romano?

    Wesley Sneijder © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    ADDIO 4-3-3?- Risulta evidente a tutti come il sistema di gioco preferito da Stramaccioni, e che gli ha permesso di ‘creare’ un’Inter più realizzativa in fase offensiva, sia il modulo con le tre punte davanti.  A questo punto la domanda sorge spontanea: con il rientro di Sneijder il modulo dovrebbe cambiare in un più plausibile 4-3-1-2? Collocare un trequartista puro come Wesley in un modulo che non prevede nessun giocatore a supporto delle punte diventa quasi impossibile. Gasperini aveva avuto i suoi problemi, provando ad adattarlo in un ruolo alla Pizzarro ai tempi della Roma, come vertice basso del centrocampo, ma con licenza di innescare i compagni più avanzati. L’esperimento non ebbe i risultati previsti e il giocatore non si mostrò mai contento del nuovo ruolo. Ranieri avrebbe provato a schierarlo largo come esterno d’attacco con pessimi risultati, spiegando come il trequartista nel suo 4-4-2 non garantiva i giusti equilibri in fase di copertura. La palla passa a Strama che a questo punto dovrebbe rinunciare alle tre punte, schierando un centrocampo a rombo in stile Mourinho, utilizzando Sneijder a supporto di Milito e uno tra Forlan e Zarate.

    FUTURO-  Il finale di stagione mostrerà se l’olandese si trasformerà nell’arma in più per i nerazzurri per spiccare il volo nella corsa alla zona Champions, o l’ennesimo problema di inserimento in una rosa che sembra (come con Ranieri all’epoca del 4-4-2) aver trovato la sua quadratura. I dubbi rimangono anche in merito alla permanenza di Sneijder nella prossima stagione con la maglia nerazzurra, poiché il primo sacrificabile per le regole del Fair Play Finanziario, insieme a Maicon è proprio l’olandese. Le sirene inglesi da Manchester e quelle russe con l’Anzhi in prima fila torneranno a suonare in estate, e Moratti difficilmente stavolta risponderà picche.

  • Ecco chi è Andrea Stramaccioni, il nuovo allenatore dell’Inter

    Ecco chi è Andrea Stramaccioni, il nuovo allenatore dell’Inter

    Se Massimo Moratti vola a Londra per seguire la Primavera piuttosto che vivere insieme alla prima squadra le ore prima del big match contro la Juve significa che qualcosa bolliva già in pentola. Andrea Stramaccioni completa il lavoro iniziato dal Fulvio Pea portando i giovani nerazzurri dell’Inter Primavera a trionfare tra le big d’Europa alzando al cielo la prima edizione del NextGeneration Series battendo in finale l’Ajax ai calci di rigore. Un risultato storico quanto importante che dimostra come la società nerazzurra abbia seminato bene le basi per un futuro prossimo basato sulla valorizzazione del proprio settore giovanile.

    Andrea Stramaccioni questo pomeriggio svolgerà la sua prima conferenza stampa da tecnico dell’Inter iniziando con qualche settimana d’anticipo a svolgere quella rivoluzione (mentale più che di uomini) auspicata da Moratti sin dal dopo Mourinho ma fallita per vie di gestioni occasionali e sempre in contrasto con la società.

    Andrea Stramaccioni nuovo allenatore Inter | ©Getty Images
    Oggi il nome di Andrea Stramaccioni è sulla bocca di tutti ma in realtà già questa estate per strapparlo alla Roma Massimo Moratti rischiò di far nascere una sorta di guerra fredda con la nuova proprietà giallorossa. Cerchiamo di scoprire però chi è Andrea Stramaccioni, quali sono le sue idee tattiche e di chi nel corso della sua breve carriera ne ha influenzato il suo credo tattico.

    Romano di Roma Andrea Stramaccioni ha soli 36 anni, una laurea in giurisprudenza e una breve carriera da giocatore interrotta per un brutto infortunio al ginocchio. Per sei stagioni alla guida della Roma allievi per molti ha subito in giallorosso l’influenza di Luciano Spalletti dal quale ha ereditato modulo, il 4-2-3-1, e la volontà di insegnare calcio, di vivere ogni momento di contatto con i giocatori per migliorarsi e per amalgamare gruppo e meccanismi mentali ancor prima che tattici. In estate oltre all’offerta dell’Inter pare ci sia stata quella Federazione che gli prospettò di allenare l’Under 17. La storia recente invece dice di un Inter Primavera al comando del proprio girone in campionato e fresca vincitrice della Champions League della Primavera e da domani l’allenatore dell’Inter.

    Inevitabile subito il confronto con Josè Mourinho con il quale è accomunato dai lineamenti fisici e dalla mancata carriera agonistica ad alti livelli. Dicono che sia un tipo carismatico capace di caricare i giocatori e spingerli a dare il massimo, la missione in questa Inter però sarà molto più di un semplice banco di prova.

    Andrea Stramaccioni all’Inter decide Moratti perdono Branca e Ausilio La scelta di sostituire Ranieri con l’attuale allenatore della Primavera sembra sia stata solo del presidente con Branca e Ausilio che nel summit pre-esonero pare abbiano cercato in ogni modo di farlo desistere dalla scelta. Se le cose dovessero davvero così è chiaro che i prossimi ad abbandonare l’Inter potrebbero esser proprio l’uomo mercato e il suo vice oramai tagliati fuori dal nuovo corso.

  • Inter, Ranieri esonerato. Moratti chiama Stramaccioni

    Inter, Ranieri esonerato. Moratti chiama Stramaccioni

    Si è conclusa allo Juventus Stadium l’avventura di Claudio Ranieri sulla panchina dell’Inter. La sconfitta nel derby d’Italia contro la rivale storica nella partita in cui il presidente Moratti attendeva un segnale chiedendo una reazione d’orgoglio in una stagione nata male e che si è incanalata per finire peggio è costata cara al tecnico romano al quale in serata è stato comunicato l’esonero.

    La decisione di sollevare dall’incarico Ranieri è stata presa da Moratti in persona che più volte nell’ultimo periodo, a fronte di risultati a dir poco sconfortanti, aveva rinnovato la fiducia all’allenatore, arrivato sulla sponda nerazzurra del Naviglio lo scorso 22 settembre per sostituire Gian Piero Gasperini, nonostante questa mattina il numero uno del club di via Durini, intercettato come di consueto fuori dagli uffici della Saras, aveva espresso la volontà di confermare Ranieri fino al termine della stagione.

    E invece in serata è arrivato il comunicato ufficiale della società Inter attraverso il quale si ringrazia il tecnico per l’impegno e la professionalità dimostrata in questi mesi confermando inoltre la voce trapelata e circolata nel pomeriggio con il tecnico della Primavera fresco vincitore del NextGen Series (la Champions League delle squadre giovanili sebbene non sia ancora riconosciuta come competizione ufficiale, ndr) Andrea Stramaccioni, 36 anni, promosso alla guida tecnica della prima squadra.

    Claudio Ranieri © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che questo potesse essere l’annus horribilis di una squadra che solo 2 anni fa alzava al cielo di Madrid la Champions League riconquistata dopo oltre 60 anni (allora era ancora Coppa Campioni) conquistando uno storico Triplete, e invece l’avvio chock in campionato, l’attuale ottavo posto in classifica e l’eliminazione dalla Champions League perdendo il doppio scontro negli ottavi contro un avversario, il Marsiglia, decisamente alla portata dei nerazzurri hanno fatto sprofondare la situazione. Toccherà al giovane emergente Stramaccioni, il terzo allenatore stagionale dell’Inter dopo appunto Gasperini e Ranieri, evitare un fallimento completo cercando almeno di agguantare, perse anche le speranze di terzo posto che dà la possibilità di disputare i preliminari di Champions, un piazzamento valido per l’Europa League e non rimanere fuori dalle competizioni europee per la prossima stagione che creerebbe una perdita economica, per mancanza di introiti derivanti dalle coppe, notevole.