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  • Perù Que Sera Sera, i convocati

    Perù Que Sera Sera, i convocati

    Falcidiato dagli infortuni, mancheranno, infatti, Claudio Pizarro e Farfàn, il Perù si appresta ad affrontare questa Coppa America con il recupero in extremis di Juan Manuel Vargas. Il tecnico Sergio Markarian dovrà quindi inventarsi una squadra che sia in grado di poter competere, in un girone non facile e senza due pezzi da novanta non sarà cosa semplice.

    © Claudio Villa/Getty Images
    Amante del 4-4-2, il santone uruguayano cercherà con il poco materiale a disposizione di mettere in campo un mix di giovani promesse e di giocatori d’esperienza, giovani che si chiamano Advincula, peperino tutto corsa dello Sporting Cristal, Carrillo, attaccante appena tesserato dallo Sporting Lisbona e Ballòn, centrocampista che quest’anno ha giocato (poco) nel retrocesso River Plate. Facendo la conta dei disponibili in porta Markarian dovrebbe schierare Salomon Libman, con la solita linea a 4, trait d’union di quasi tutte le seleccion sudamericane, che vedrà sugli estreni Carmona del San Lorenzo (Argentina) e Alberto Rodriguez dello Sporting Lisbona e al centro Walter Vilchez affiancato dal veterano Acasiete militante nel Almeria. A centrocampo Advincula giostrerà a destra e sulla fascia opposta dovrebbe muoversi il rientrante Vargas, non ancora al 100% e non sicuro del posto da titolare già alla prima apparizione. Al centro Cruzado farà da balia a Ballòn giovane promessa del calcio peruviano. In attacco data l’assenza delle due stelle i sostituti, che tutto il popolo della bicolor si augurano siano all’altezza, saranno Paolo Guerrero dell’Amburgo e Andrè Carrillo giovanissimo, classe ’91 tesserato con lo Sporting Lisbona.

    I CONVOCATI

    N Portieri Club
    1 Raul FERNANDEZ NIZZA
    12 Salomon LIBMAN ALIANZA LIMA
    23 Leao BUTRON UNIVERSIDAD SAN MARTIN
    N Difensori Club
    2 Alberto RODRIGUEZ SPORTING LISBONA
    3 Santiago ACASIETE ALMERIA
    4 Walter VILCHEZ SPORTING LIMA
    5 Adan BALBIN UNIVERSIDAD SAN MARTIN
    13 Renzo REVOREDO UNIVERSITARIO DEPORTES
    15 Aldo CORZO UNIVERSIDAD SAN MARTIN
    17 Giancarlo CARMONA SAN LORENZO
    21 Christian RAMOS ALIANZA LIMA
    N Centrocampisti Club
    6 Juan VARGAS FIORENTINA
    7 Josepmir BALLON UNIVERSIDAD SAN MARTIN
    8 Michael GUEVARA SPORT BOYS CALLAO
    10 Rinaldo CRUZADO JUAN AURICH
    11 Carlos LOBATON SPORTING LIMA
    18 William CHIROQUE JUAN AURICH
    19 Yoshimar YOTUN SPORTING LIMA
    N Attaccanti Club
    9 Paolo GUERRERO AMBURGO
    14 Raul RUIDIAZ UNIVERSITARIO DEPORTES
    16 Luis ADVINCULA SPORTING LIMA
    20 Andre CARRILLO SPORTING LISBONA
    22 Antonio GONZALES UNIVERSITARIO DEPORTES
    C.T.
    Sergio MARKARIAN

    .

    Probabile Formazione (4-4-2)
    12 LIBMAN
    2 RODRIGUEZ          4 VILCHEZ          3 ACASIETE          17 CARMONA
    16 ADVINCULA          10 CRUZADO          7 BALLON          6 VARGAS
    9 GUERRERO          20 CARRILLO

    SPECIALE COPPA AMERICA 2011: NEWS, CALENDARIO, PROGRAMMA, CURIOSITA’

  • Bologna – Roma probabili formazioni. Montella rilancia Doni e Pizarro

    Bologna – Roma probabili formazioni. Montella rilancia Doni e Pizarro

    La prima di Montella sulla panchina della Roma partirà dal 16′ del primo tempo dal Dall’Ara di Bologna. Novità importanti di formazione per l’aereoplanino che rispolvera Doni e sopratutto il cileno Pizarro tenuto in naftalina da Ranieri nell’ultimo periodo. Novità anche nel modulo con il passaggio al 4-2-3-1 con Simplicio centrale nel terzetto alle spalle di Borriello con ai lati Taddei e Vucinic. Panchina per Menez e capitan Totti.

    Il Bologna sulle ali dell’entusiasmo si affida a capitan Di Vaio per continuare il sogno. Confermati anche Meggiorini e il prezioso Ramirez a supporto dell’attaccante, in panchina l’eroe di domenica Paponi.

    LE PROBABILI FORMAZIONI

    Bologna (4-3-1-2): Viviano; Casarini, Esposito, Britos, Rubin; Buscè, Mudingayi, Della Rocca; Ramirez; Meggiorini, Di Vaio. Allenatore: Malesani.
    A disposizione: Lupatelli, Cherubin, Morleo, Mutarelli , Radovanovic, Siligardi, Paponi.

    Squalificati: Gimenez, Moras, Perez e Portanova.

    Diffidati: Di Vaio, Garics e Ramirez.

    Indisponibili: Ekdal, Garics.

    Roma (4-2-3-1):
    Doni; Cassetti, Mexes, N. Burdisso, Riise; De Rossi, Pizarro; Taddei, Simplicio, Vucinic; Borriello. Allenatore: Montella
    A disposizione: Julio Sergio, Rosi, Juan, Greco, Brighi, Totti, Menez.

    Squalificati: –

    Diffidati: Vucinic, Brighi, Juan, Mexes e Totti.

    Indisponibili: Adriano, Perrotta, Castellini.

    Arbitro: Banti di Livorno. Assistenti: Iannello e Bianchi. Quarto Uomo: Peruzzo

  • Il sogno Champions League dura 93′, Samp eliminata dal Werder Brema

    Il sogno Champions League dura 93′, Samp eliminata dal Werder Brema

    Il sogno si infrange al 93′. Non riesce l’impresa alla Sampdoria che nonostante la vittoria viene eliminata negli spareggi Champions League dal Werder Brema. Una vittoria dal sapore amaro per i blucerchiati che hanno accarezzato il sogno Champions a lungo riuscendo a ribaltare il 3-1 dell’andata con un 3-0, fin li, maturato dopo aver offerto una grande prestazione con la doppietta di Pazzini e la magia di Cassano. Carnefici della squadra di Di Carlo sono stati prima Rosenberg che spezza l’incantesimo al 93′ e poi nei supplementari Pizarro al 100′ con due precisi rasoterra.

    La Samp sente la partita e trasportata dal calore del pubblico di Marassi mette subito il turbo andando in vantaggio di due gol dopo appena 15 minuti di gioco con il solito immenso Pazzini: l’attaccante blucerchiato beffa Wiese con un colpo di testa sul primo palo a dir la verità non irresistibile al 9′ e poi lo trafigge per la seconda volta facendo esplodere Marassi con un perfetto tiro al volo su un cross di Stankevicius. E quel gol segnato a Brema nei minuti di recupero vale oro.
    Si va al riposo sul 2-0 che darebbe la qualificazione, meritata, alla Samp con un primo tempo condotto magnificamente.

    Il Werder Brema, inesistente nella prima frazione di gioco, da segnali di vita nella ripresa con il nuovo entrato ed ex interista Arnautovic che impegna in un paio di occasioni Curci e di Marin che quando cambia passo mette i brividi alla retroguardia di casa. A 5 minuti dal termine arriva il tris splendido di Cassano che anticipa l’intervento di un difensore battendo Wiese con un colpo di tacco. A questo punto basta non distrarsi per portare a casa l’accesso alla fase a gironi della Champions League ma esattamente come all’andata nei minuti di recupero arriva il gol che accorcia le distanze e rimette in gioco il discorso qualificazione. Questa volta è il Werder a benificiarne: Rosenberg approfitta dello spazio lasciatogli dalla difesa avversaria per battere con un preciso rasoterra Curci.

    Si va ai supplementari senza Cassano, uscito pochi minuti prima del gol del Werder, e con la paura che prende il sopravvento nella testa dei doriani. Il gol di Rosenberg rinvigorisce i tedeschi e allo stesso tempo taglia le gambe alla Samp che è in balia dell’avversario: Marin colpisce la traversa con una bomba da fuori area, Pizarro al 100′ non sbaglia mira e mette la sfera nell’angolino più lontano alle spalle di Curci. E’ il colpo del ko che condanna la Samp ad un’atroce eliminazione risarcita in parte dagli applausi scrocianti del pubblico blucerchiato a fine partita verso i propri beniamini che hanno regalato loro per 93 lunghi minuti il sogno della Champions League a 18 anni di distanza dall’ultima apparizione.

    Il tabellino
    SAMPDORIA – WERDER BREMA 3-2
    8′ Pazzini (S), 13′ Pazzini (S), 85′ Cassano (S), 93′ Rosenberg (W), 100′ Pizarro (W)
    SAMPDORIA (4-4-2): Curci; Stankevicius, Gastaldello, Volta, Ziegler; Semioli, Palombo, Dessena, Guberti (66′ Tissone, 73′ Mannini); Cassano (90′ Pozzi), Pazzini.
    A disposizione: Da Costa, Cacciatore, Padalino, Pozzi, Marilungo.
    Allenatore: Di Carlo
    WERDER BREMA (4-4-2): Wiese; Fritz, Mertesacker, Prodl, Pasanen (80′ Bonisch); Bragfrede, Frings, Borowski (63′ Arnautovic), Marin; Wagner (72′ Rosenberg), Pizarro.
    A disposizione: Mielitz, Jensen.
    Allenatore: Schaaf
    Arbitro: Kassai (UNG)
    Ammoniti: Prodl, Arnautovic, Pizarro (W), Dessena, Gastaldello, Palombo (S)
    Espulsi: nessuno

  • Bundesliga: Bayern campione di Germania sotto gli occhi di Mourinho

    Il Bayern Monaco ora è ufficialmente campione di Germania, per la 22esima volta nella sua storia, dopo la vittoria per 3-1 a Berlino nella 34esima e ultima giornata di campionato. La squadra che affronterà l’Inter nella finale di Champions League, in programma il 22 maggio prossimo a Madrid, ha terminato la stagione con 70 punti, cinque in più dello Schalke 04, che oggi ha pareggiato 0-0 a Magonza. Alla partita del club bavarese ha assistito l’allenatore dell’Inter Josè Mourinho, in visita lampo a Berlino per vedere i prossimi avversari.

    Un trionfo già deciso da una settimana e conquistato ufficialmente con la vittoria in casa dell’Hertha, visto che la differenza reti tra Bavaresi e Schalke 04 era abissale e quasi impossibile da colmare con una sola giornata da giocare.
    Sabato prossimo, i nuovi padroni del calcio tedesco cercheranno di portare a casa il secondo trofeo: per farlo, dovranno battere il Werder Brema nella finale della coppa nazionale. E poi, naturalmente, partirà la rincorsa all’eventuale “tripletta”, cercando di conquistare la Champions League.

    Anche l’Inter è a caccia della storica tripletta che proietterebbe i nerazzurri nella storia del calcio italiano e per la partita degli avversari tedeschi in tribuna c’era Josè Mourinho per raccogliere qualche preziosa informazione in vista dell’attesissima finale di Madrid.
    Difficilmente Mou avrà annotato sul suo taccuino i nomi di Olic e Robben, personaggi fin troppo noti in questa stagione straordinaria per il club bavarese. Sono ancora il croato e l’olandese a entrare nel tabellino dei marcatori e ad affondare l’Hertha. Olic sblocca il risultato con un perfetto diagonale rasoterra, servito da Robben. Poi, dopo il momentaneo pareggio di Ramos (solita dormita della difesa del Bayern), il giustiziere di Fiorentina, Manchester Utd e Lione si mette in proprio: prima segna il 2-1 con una botta dal limite, poi trova anche il 3-1 ribadendo in rete un tiro deviato di Contento, respinto dalla traversa per 15 gol in campionato, veramente un bel bottino per un centrocampista.
    L’Hertha, ultima e già retrocessa, non oppone molta resistenza. Al fischio finale, partono dunque i festeggiamenti bavaresi. Van Gaal, che si mette in tasca il secondo campionato vinto consecutivamente (l’anno scorso regalò l’Eredivisie all’AZ Alkmaar), fa la doccia con la birra. Una scena davvero impensabile solo qualche mese fa: prima della sfida di Champions con la Juve, disputata a Torino nell’ultima giornata della fase a gironi, il tecnico olandese sembrava sull’orlo dell’esonero, perché la squadra stentava in campionato ed era sull’orlo dell’eliminazione in Europa. Vinto quel match, la stagione del Bayern ha avuto una svolta inaspettata quanto inesorabile per quanto riguarda i successi. In Bundesliga, il testa a testa con lo Schalke si è risolto positivamente, mentre in Champions sono arrivati alcuni colpi di fortuna, che hanno agevolato il cammino verso la finale di Madrid, raggiunta comunque con merito.

    Lo Schalke 04 (fermato sul campo del Mainz sullo 0-0 come già accennato in precedenza) è secondo a cinque lunghezze dal Bayern e va in Champions League, mentre il Werder Brema pareggia contro l’Amburgo (1-1, Van Nistelrooy risponde al verdearancio Pizarro) e si assicura i preliminari.
    Bayer Leverkusen (1-1 sul campo del Borussia Mönchengladbach), Borussia Dortmund (battuto 3-1 a Friburgo) e Stoccarda (1-1 a Hoffenheim) sono invece le squadre che si giocheranno la prossima Europa League. Il Wolfsburg, campione lo scorso anno, chiude ottavo e resta fuori dalle competizioni europee del prossimo anno.
    La vittoria dell’Hannover (3-0 contro il Bochum) condanna il Norimberga a giocarsi il playout con l’Augsbourg (terzo in seconda divisione) il 14 e 16 maggio prossimi; Hertha Berlino e Bochum salutano la Bundesliga e fanno spazio a Kaiserslautern e St Pauli.
    Dicevamo del pareggio dell’Amburgo contro il Werder: ebbene, avrebbe dovuto essere la squadra rivelazione della Bundesliga, e la vincitrice dell’Europa League, visto che aveva la possibilità di giocare la finale in casa: invece gli anseatici si sono trasformati nella grande delusione stagionale e chiudono il campionato fuori dall’Europa. Il pareggio a Brema esclude infatti la squadra (che nel 1983 ad Atene sconfisse la Juventus in finale di Coppa dei campioni con gol di Felix Magath) dai tornei continentali 2010-2011, dal momento che la relega al settimo posto in classifica.
    Edin Dzeko, bosniaco del Wolfsburg sogno proibito delle squadre di mezza Europa, vince il titolo di capocannoniere con 22 reti (succedendo al suo compagno di squadra Grafite vincitore nello scorso anno), l’ultima delle quali nel 3-1 all’Eintracht Francoforte; precede Stefan Kiessling del Bayer Leverkusen a quota 21 e l’argentino Lucas Barrios del Borussia Dortmund a 19.

    Una curiosità per chiudere: il St. Pauli, quartiere un pò “particolare”di Amburgo il prossimo anno potrà cimentarsi in un derby molto sentito contro i più rinomati rivali. Dopo tanti anni di attesa finalmente è arrivata la grande occasione!

    • CLASSIFICA
    Pos Squadra G. V. T S. Goals Diff Pti
    1 Bayern Monaco 34 20 10 4 72 – 31 41 70
    2 Schalke 34 19 8 7 53 – 31 22 65
    3 Werder Brema 34 17 10 7 71 – 40 31 61
    4 Bayer Leverkusen 34 15 14 5 65 – 38 27 59
    5 Borussia Dortmund 34 16 9 9 54 – 42 12 57
    6 Stoccarda 34 15 10 9 51 – 41 10 55
    7 Amburgo 34 13 13 8 56 – 41 15 52
    8 Wolfsburg 34 14 8 12 64 – 58 6 50
    9 Magonza 34 12 11 11 36 – 42 -6 47
    10 Eintracht Francoforte 34 12 10 12 47 – 54 -7 46
    11 Hoffenheim 34 11 9 14 44 – 42 2 42
    12 Borussia Moenchengladbach 34 10 9 15 43 – 60 -17 39
    13 Colonia 34 9 11 14 33 – 42 -9 38
    14 Friburgo 34 9 8 17 35 – 59 -24 35
    15 Hannover 34 9 6 19 43 – 67 -24 33
    16 Norimberga 34 8 7 19 32 – 58 -26 31
    17 Bochum 34 6 10 18 33 – 64 -31 28
    18 Herta Berlino 34 5 9 20 34 – 56 -22 24


  • Pirlo lascia il Milan: “Ho giocato il mio ultimo derby contro l’Inter”

    Pirlo lascia il Milan: “Ho giocato il mio ultimo derby contro l’Inter”

    Andrea PirloUn fulmine a ciel sereno ma forse si sapeva già: Andrea Pirlo da l’addio al Milan e aspetta che il Chelsea formalizzi l’accordo con i rossoneri. La conferma arriva dal diretto interessato; infatti secondo il Corriere dello Sport il regista avrebbe salutato i colleghi e gli amici interisti confidando ad alcuni di loro che quello giocato a Boston domenica scorsa sarebbe stato il suo ultimo derby con la maglia del Milan.
    L’ad dei rossoneri Adriano Galliani ha chiesto ai londinesi 15 milioni di euro in contanti più il cartellino dell’attaccante Claudio Pizarro e il prestito del giovane terzino Mancenne, da poco convocato in nazionale maggiore dal ct dell’Inghilterra Fabio Capello, e Abramovic ha tutte le intenzioni di soddisfare le richieste del tecnico Carlo Ancelotti che avrebbe così di nuovo alle sue dipendenze il suo pupillo.
    I tifosi del Milan stanno assistendo impotenti al ridimensionamento della loro squadra del cuore imposto da Berlusconi, iniziato con la cessione al Real Madrid di Kakà e culminato con l’ormai certa cessione di Pirlo al Chelsea. Proprio quando il Diavolo rossonero sta attraversando oltre che una crisi economica anche una mancanza di risultati e di gioco (vedi la disastrosa tournè americana e il 4-1 subito dal Bayern Monaco qualche giorno fa).