Tag: Claudio Marchisio

  • Del Piero che spavento, esce con 8 punti di sutura

    Del Piero che spavento, esce con 8 punti di sutura

    Attimi di paura allo Juventus Stadium per Alessandro Del Piero che nel corso della partita contro il Cesena è stato costretto ad uscire in barella per un brutto colpo all’arcata sopraccigliare.
    Il capitano bianconero aveva preso il posto di Vucinic all’11’ del secondo tempo, per lui Conte aveva previsto oltre mezz’ora di gioco in vista delle ultime apparizioni di poco più di una manciata di minuti.

    Alessandro Del Piero | 6copy; Valerio Pennicino / Getty Images

    Purtroppo per Del Piero le cose sono andate diversamente e alla fine sono stati solo 8 i minuti di gioco in campo visto che al 19′ un brutto intervento di Marco Rossi lo ha costretto ad abbandonare il gioco. Il capitano ha da subito fatto capire la durezza dell’intervento (tacchettata fortuita in piena tempia) e si è temuto il peggio quando le telecamere inquadravano le mani sanguinanti del numero 10. Uscito in barella sotto un caloroso applauso e cori di incoraggiamento del pubblico di casa, Del Piero è stato immediatamente curato allo stadio e, fanno sapere gli addetti stampa bianconeri, la ferita ha richiesto 8 punti di sutura.
    Ferita lacero-contusa alla tempia sinistra – è la diagnosi dello staff medico della Juventus per Del Piero – Il giocatore non ha mai perso conoscenza, la ferita e’ stata suturata gia’ allo stadio, con otto punti. Il capitano sara’ comunque portato all’ospedale per i controlli di rito“.

    Dunque escluse le ipotesi fratture visto il duro colpo, Del Piero potrebbe tornare a disposizione di Antonio Conte già nella prossima partita contro la Roma di Luis Enrique nel posticipo di Lunedì 12 Dicembre.
    Intanto la Juventus porta a casa 3 punti fondamentali per riconquistare la vetta della classifica. Con un possesso palla quasi da record per una squdra italiana ma con qualche problema nel concretizzare la superiorità tecnica contro il Cesena, alla fine un sinistro di Marchisio batte Antonioli e sblocca il risultato. Nel finale un’uscita di Antonioli sull’ex Giaccherini che ha provocato un rigore dubbio chiude la partita (penalty ed espulsione per il numero uno del Cesena). Arrigoni, che aveva esaurito già i tre cambi, si vede costretto a mandare tra i pali il difensore Rodriguez che nulla ha potuto contro l’esecuzione dagli undici metri da parte di Vidal.

  • Marchisio mantiene la Juve in vetta, Cesena ko 2-0

    Marchisio mantiene la Juve in vetta, Cesena ko 2-0

    La Juventus conquista tre punti preziosissimi contro un Cesena completamente chiuso in difesa per tutti i 90’ che ha dovuto soccombere al gol di Claudio Marchisio nella ripresa ed al rigore di Vidal nel finale partita.

    Claudio Marchisio trascina la Juve | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Come da previsione Antonio Conte sostituisce lo squalificato Pirlo con Pazienza, Chiellini gioca a sinistra con Bonucci al centro della difesa. Arrigoni presenta davanti Mutu con Bogdani a supporto.

    I primi 45’ sono un monologo juventino con la squadra di Conte che arriva facilmente al tiro ma non riuscendo mai a concretizzare con i suoi attaccanti. Matri per ben due volte ha l’occasione giusta per sbloccare il risultato ma nella prima occasione si fa respingere il tiro da Antonioli e nella seconda cicca clamorosamente un ottimo invito di Marchisio. Pericoloso è anche Mirko Vucinic che si procura due ottime occasioni sciupate dal montenegrino che non fa della concretezza sotto porta, la sua arma migliore.

    Nella ripresa Antonio Conte sostituisce la coppia d’attacco inserendo Quagliarella e Del Piero per Matri e Vucinic. Non cambia la situazione nella ripresa con i bianconeri che sfiorano ripetutamente il vantaggio con Vucinic e Pepe in più di due occasioni. Del Piero non fa in tempo nemmeno ad entrare che è costretto ad uscire a causa di un brutto scontro di gioco con Rossi che procura al capitano bianconero un bruttissimo taglia sulla testa. Sembra stregata la porta difesa da Antonioli quando Claudio Marchisio si dimostra il vero leader bianconero inventandosi il gol del vantaggio con un preciso tiro da fuori area che si infila all’angolino sinistro di un incolpevole Antonioli. A fine partita la Juve raddoppia grazie ad un rigore molto dubbio concesso per un fallo di Antonioli su Giaccherini che produce anche l’espulsione del portiere cesenate. Vidal trasforma il rigore chiudendo di fatto una partita senza storia in cui la Juve dimostra di saper affrontare anche le cosiddette piccole in maniera autorevole e nel prossimo turno ci sarà la Roma, decimata dalla trasferta di Firenze.

  • Napoli – Juventus, dubbio Cavani. Conte torna al 4-2-4?

    Napoli – Juventus, dubbio Cavani. Conte torna al 4-2-4?

    Dopo il rinvio causa maltempo dello scorso 6 novembre che ha sollevato molte polemiche, si recupera stasera Napoli – Juventus, match di cartello della 11esima giornata di Serie A. In uno stadio San Paolo esaurito in ogni ordine di posto, azzurri e bianconeri daranno vita ad una battaglia, nel senso calcistico del termine, in campo cercando di raggiungere ognuno i propri scopi: il Napoli per rientrare nella corsa scudetto, la Juventus per provare la fuga.

    Edinson Cavani | © Marco Luzzani/Getty Images

    La rivalità affonda le proprie radici nella storia politica dell’ottocento fino ad evolversi e toccare anche l’ambito sportivo infuocandosi e trovando il proprio culmine con le epiche sfide a cavallo degli anni ’80 e ’90 quando a sfidarsi erano il Napoli del Pibe de Oro Diego Armando Maradona e la Juventus di Le Roi Michel Platini. Erano gli anni in cui partenopei e bianconeri lottavano per lo scudetto, una situazione che potrebbe ripresentarsi quest’anno a distanza di tempo visto il declino che ha vissuto il Napoli nell’ultimo decennio e la rinascita degli ultimi anni sotto la gestione De Laurentiis che ha portato gli azzurri nuovamente in Champions e ai vertici del calcio italiano e le ultime due stagioni disastrose della Juventus che non vince al San Paolo da ben 4 anni e che ha perso 3 dei 4 confronti nelle ultime due annate.

    Sia Mazzarri che Conte però dovranno affrontare la sfida con problemi di formazione, il tecnico partenopeo dovrà rinunciare con molta probabilità ad uno dei Tre Tenori, Edinson Cavani, non ancora ristabilitosi dalla botta alla tibia rimediata a Bergamo nell’ultimo turno di campionato e ancora in forte dubbio, che l’anno scorso travolse da solo la Juventus segnando una tripletta, ricordo ancora vivo questo per i tifosi partenopei, l’allenatore bianconero invece non potrà contare con certezza sul cardine del centrocampo Claudio Marchisio costretto a guardare il match da casa per squalifica scattata dopo il giallo rimediato all’Olimpico contro la Lazio.

    Senza la sua punta di diamante, Mazzarri quindi dovrebbe optare per Pandev centravanti con alle sue spalle Hamsik e Lavezzi pronto quest’ultimo ad inserirsi negli spazi e a bucare in velocità la retroguardia avversaria, in mediana Inler è recuperato dopo aver riposato nell’ultimo turno e giocherà al fianco di Gargano con a destra Maggio e a sinistra ballottaggio tra Dossena e Zuniga; solito pacchetto arretrato con Cannavaro al centro e Campagnaro e Aronica ai suoi lati, in porta De Sanctis.

    Conte, vista l’assenza di Marchisio, sta pensando di abbandonare l’ormai collaudato 4-3-3 e tornare al 4-2-4/4-4-2 di inizio stagione con Vidal che avrà il compito di dare una maggiore protezione al regista dell’undici bianconero Pirlo e l’inserimento quindi di un esterno sinistro che uscirà dal ballottaggio tra Estigarribia e Giaccherini con il paraguaiano in vantaggio sul secondo. In difesa solita linea a 4 davanti a Buffon con Lichtsteiner a destra, coppia centrale Bonucci – Barzagli e Chiellini che se la dovrà vedere contro un Maggio fresco dopo il turno di riposo concessogli da Mazzarri contro l’Atalanta; in attacco quindi Vucinic e Matri con Pepe largo a destra. Se Conte dovesse confermare invece il 4-3-3 spazio in mezzo al campo all’ex Pazienza a prendere il posto di Marchisio. Ancora panchina per Del Piero mentre uno tra Elia e Krasic finirà ancora una volta in tribuna.

    PROBABILI FORMAZIONI NAPOLI – JUVENTUS (ore 20:45)

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Zuniga; Hamsik, Lavezzi; Pandev.
    Panchina: Rosati, Fernandez, Fideleff, Dossena, Cavani, Chavez, Mascara.
    Allenatore: Mazzarri.

    JUVENTUS (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo, Vidal; Pepe, Matri, Vucinic, Estigarribia.
    Panchina: Storari, De Ceglie, Pazienza, Giaccherini, Krasic, Del Piero, Quagliarella.
    Allenatore: Conte.

  • Juve, Marchisio adesso non ha un sostituto

    Juve, Marchisio adesso non ha un sostituto

    Napoli Juventus è ormai alle porte e per molti può esser un match importante in chiave scudetto. Il cammino della Vecchia Signora fino ad oggi è stato perfetto e lineare con prestazioni di grande livello sotto l’aspetto fisico e tecnico. Chi sa perché però non tutti son ancora convinti della reale forza della Juve targata Conte e di domenica in domenica molti si aspettano il passo falso che al momento però non solo non è arrivato ma ha confermato quanto di buono è stato fatto sopratutto dal punto di vista mentale sui giocatori.

    Napoli Juve azzurri al completo

    Napoli Juve allora sarà si un importante appuntamento ma nulla più. I bianconeri resteranno in corsa fino alla fine del campionato e il Napoli pur con le difficoltà legate al doppio probante impegno non ha più nulla di dimostrare essendo oramai una realtà del calcio italiano ed Europeo. Mazzarri conscio delle difficoltà nell’incontrare la Juve ha tenuto almeno inizialmente a riposo a Bergamo Maggio e sopratutto Lavezzi in odor di squalifica e questa sera dovrebbe poter disporre della formazione tipo con Inler e Cavani che stringeranno i denti nonostante qualche acciacco.

    Claudio Marchisio grande assente di Napoli Juve | © GIUSEPPE CACACE/Getty Images

    Napoli Juve dilemma vice Marchisio

    In casa Juve toccherà a Conte trovare le giuste soluzioni all’assenza di Marchisio per la stampa fuori dal progetto Juve in estate e adesso insieme a Pirlo l’unico uomo a non esser sostituibile nell’undici titolare. L’assenza del centrocampista azzurro è pesante sia per il suo stato di forma che per l’imprevedibilità che riesce a dar alle azioni d’attacco grazie ai suoi perfetti inserimenti. Una squadra importante però deve riuscire a trovare soluzioni diverse nel momento della necessità sorpassando l’ostacolo. Difficilmente Conte abbandonerà il 4-3-3 di questa seconda parte di stagione e quindi l’ipotesi più concreta prevede l’utilizzo di Michele Pazienza che ironia della sorte si giocherà le sue chance proprio nella sua Napoli dove nella scorsa stagione fu uno dei protagonisti. Non sono da sottovalutare però le ipotesi Estigarribia e Giaccherini che dai rumors che arrivano da Vinovo sono stati provati entrambi come mezzali di centrocampo e sopratutto il paraguaiano pare abbia impressionato per dinamismo e adattabilità al ruolo.

    Juve calciomercato, i nomi per il centrocampo

    A gennaio dal calciomercato la Juve però dovrà per forza reperire almeno un rinforzo per la mediana che al momento può contare su solo quattro elementi e il giovane e promettente Marrone che stasera siederà in panchina. Non è a caso che le indiscrezioni voglio Marotta e Paratici in pressing su Palombo in rottura con il mondo doriano dopo l’incredibile retrocessione ma anche Kuzmanovic. Il nome però che stuzzica parecchio tifosi e dirigenza è quello di Riccardo Montolivo che per qualità e costo sembra esser l’uomo giusto per la Juve attuale e del futuro.

  • Juventus – Palermo 3-0, le pagelle. Marchisio monumentale

    Juventus – Palermo 3-0, le pagelle. Marchisio monumentale

    Le pagelle ai protagonisti di Juventus – Palermo 3-0

    JUVENTUS

    Buffon 7: sembra essere tornato quello di un tempo, Super Gigi abbassa la saracinesca della sua porta superandosi in due interventi su Ilicic. Gioca con tranquillità con i piedi tutti i palloni anche se pressato dagli avversari.

    Lichtsteiner 7.5: spinge tanto sulla destra e difende in maniera impeccabile. Gara di grande consistenza per il terzino elvetico alla sua migliore gara con la maglia bianconera, serve l’assist per il raddoppio di Matri.

    Claudio Marchisio | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Marchisio 8: in una parola solo monumentale. E’ diventato indispensabile per il gioco di Conte e insostituibile per questa Juventus. Un attimo prima lo vedi recuperare palloni in difesa, un attimo dopo è già in area di rigore pronto a far male. Nessuno riesce a sdradicargli il pallone dai piedi neanche quando viene triplicato, esce sempre palla al piede e morde sempre le caviglie degli avversari. Sta vivendo un periodo di forma strepitoso che lo potrebbe portare da qui a breve ad essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Partita perfetta.

    Vidal 7: sempre prezioso quando deve andare a disturbare la manovra dei portatori di palla avversari, il cileno, dopo la sciocchezza combinata in nazionale, si riscatta alla grande aiutando anche i compagni di reparto nell’impostazione dell’azione. Un jolly tuttofare, instancabile. Anche a risultato ormai acquisito trova la forza e la volontà di andare a pressare i giocatori siciliani.

    Pepe 7: secondo gol stagionale per l’esterno che sembra tutt’altro giocatore rispetto a quello visto lo scorso anno. Sblocca il risultato di testa sbucando tra i due centrali del Palermo, corre tantissimo su e giù per la fascia.

    Matri 7: va ancora a segno l’attaccante bianconero, fa sentire tutto il suo peso lì davanti ed è diventato anche lui insostituibile. Preciso il suo diagonale sul gol del 2-0, geniale il velo per Marchisio per la terza rete che chiude il match. Esce per far posto a Del Piero.

    PALERMO

    Cetto 4.5: il peggiore in campo, Matri gli fa venire il mal di testa, non ne azzecca una il difensore argentino.

    Balzaretti 5.5: anche lui come Miccoli ex della gara, ha un sacco da fare per non sbriciolarsi davanti a Pepe e Lichtsteiner.

    Bertolo 5: Mangia lo lascia negli spogliatoi all’intervallo preferendo inserire al suo posto l’israeliano Zahavi per dare maggiore vivacità offensiva. Pessima la sua gara.

    Ilicic 5: se avesse segnato quel gol nei primi minuti la partita probabilmente sarebbe potuta andare diversamente. Sul suo voto pesano troppo gli errori in fase di conclusione.

    Miccoli 5: ex fischiatissimo dalla curva bianconera, è evanescente e controllato bene dai due centrali difensivi bianconeri che non lo fanno respirare nemmeno per un attimo.

    JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon 7; Lichtsteiner 7.5, Barzagli 6.5, Bonucci 6, Chiellini 6; Marchisio 8 (77′ Pazienza sv), Pirlo 6.5; Vidal 7, Pepe 7, Vucinic 6.5 (68′ Quagliarella 6); Matri 7 (81′ Del Piero sv).
    Allenatore: Conte 7.
    PALERMO (4-3-2-1): Tzorvas 5; Pisano 5.5, Silvestre 5.5, Cetto 4.5 (60′ Della Rocca 5), Balzaretti 5.5; Migliaccio 5.5, Bacinovic 5.5, Barreto 5.5; Bertolo 5 (46′ Zahavi 6), Ilicic 5; Miccoli 5.
    Allenatore: Mangia 5

  • Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    I gol di Pepe, Matri e Marchisio lanciano una Juventus sempre più convincente in vetta alla classifica di Serie A, i bianconeri di Conte asfaltano il Palermo con un rotondo 3-0 portando a casa l’intera posta in palio e raggiungendo così a quota 22 punti l’altra capolista del campionato, la Lazio di Edy Reja, con la quale la Vecchia Signora si misurerà sabato prossimo nel big match dell’Olimpico valido per la 13esima giornata di Serie A.

    Juventus | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    La lunga, e forzata, pausa – 22 giorni dall’ultima partita disputata per la sosta delle nazionali e per il rinvio la settimana prima della gara con il Napoli, non ha scalfito la concentrazione degli uomini di Conte che sono riusciti a sfatare il tabù Palermo che puntualmente vinceva a Torino da 3 anni a questa parte, viceversa i rosanero non hanno sfatato il tabù trasferta di quest’anno che ha visto i siciliani conquistare un solo punto nelle 6 gare disputate senza mai riuscire a segnare.
    Con Krasic sempre più lontano da Torino e che si accomoda in tribuna, Conte vara il suo 4-3-3 con Vucinic e Pepe a supporto di Matri, Mangia invece, che deve rinunciare ad Hernandez, si affida alle giocate dei due davanti Ilicic e l’ex Miccoli.

    La Juventus inizia ad imporre sin dai primi minuti di gioco il suo ritmo e spinge forte sull’acceleratore decisa a trovare il gol del vantaggio, Chiellini sottoporta però è impreciso. Il Palermo risponde con Ilicic che trova uno strepitoso Buffon a chiudergli lo specchio della porta.
    Bisognerà attendere il 20′ per raggiungere l’obiettivo prefissato, i bianconeri passano con un colpo di testa ravvicinato di un Pepe ritrovatissimo che sbuca tra due difensori avversari mettendo alle spalle di Tzorvas su un preciso cross di Chiellini. La Juve potrebbe andare subito sul 2-0 e festeggiare la prima rete di Pirlo in bianconero se la traiettoria disegnata dall’ex regista del Milan non si fosse stampata sul palo. Con il passare dei minuti però la Vecchia Signora, che fin lì aveva disputato una gara quasi perfetta con un Marchisio in forma Mondiale pronto a chiudere e a far ripartire immediatamente l’azione e con un Lichtsteiner stantuffo inesauribile sulla destra, cala di concentrazione e lascia qualche varco di troppo agli attaccanti rosanero, soprattutto a Ilicic che però è sempre fermato in maniera impeccabile da Buffon.

    Conte intuisce che qualcosa nei meccanismi della squadra si è inceppato e corre ai ripari strigliando i suoi negli spogliatoi. Lo si intuisce perchè la Juve rientra in campo con una cattiveria agonistica e una aggressività maggiore rispetto alla prima frazione e dopo appena 180 secondi raddoppia: Lichtesteiner trova il corridoio giusto per Matri che da posizione defilata sulla destra incrocia sull’angolo opposto trovando il suo quinto centro stagionale. Il Palermo barcolla ed è alle corde, Vucinic si accentra dalla sinistra e con un tiro a giro sfiora di centimentri il secondo palo, poco più tardi azione quasi fotocopia con il montenegrino che invece di tirare serve in mezzo all’area per Matri, il centravanti invece di tirare fa velo, traendo in inganno il difensore siciliano, per l’accorrente Marchisio alle sue spalle che incorona una magnifica prestazione con il gol del definitivo 3-0. Un’azione che si vede fare solo o al Barcellona o alla Play Station. Anche per il numero 8 bianconero, che sta attraversando un periodo di forma eccezionale e senza ombra di dubbio il migliore in campo, si tratta della quinta rete in campionato che gli permette di superare il suo miglior score personale di 4 reti della scorsa stagione.
    Gara in ghiacciaia, non succede praticamente più nulla e gli ultimi minuti vengono riservati alle sostituzioni, Conte concede una ventina di minuti a Quagliarella e una decina a Del Piero applauditissimi dal pubblico di fede bianconera.

    I prossimi appuntamenti, lo scontro al vertice con la Lazio e il recupero con il Napoli, ci sapranno dire sicuramente quanto questa Juventus può volare in alto. Nel frattempo Conte e i suoi uomini si godono il primato in classifica. Per il Palermo ennesima trasferta amara, Mangia dovrà lavorare molto sull’aspetto psicologico per trovare la giusta cura che permetta di trovare il giusto equilibrio tra prestazioni brillanti in casa, 5 vittorie su 5, e pessime lontano dal Barbera.

    Il video di JUVENTUS – PALERMO 3-0

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  • Inter-Juventus 1-2 video

    Inter-Juventus 1-2 video

    Juve | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    La Juve risponde al Milan e torna al comando della Serie A: i bianconeri passano a San Siro contro un’Inter non ancora guarita vincendo l’attesissimo derby d’Italia per 2-1. I nerazzurri continuano con la loro crisi di risultati subendo la loro quinta sconfitta stagionale in campionato su nove gare disputate, un ruolino di marcia che è più da zona salvezza che non da scudetto e/o qualificazione in Champions League. Al gol di Vucinic risponde Maicon con un bolide da posizione impossibile ma a decidere il match è Marchisio che, al termine di una triangolazione con Matri, batte con un piatto destro preciso e imprendibile Castellazzi. Il video di Inter – Juventus 1-2 [jwplayer config=”180s” mediaid=”102602″]

  • Inter-Juventus 1-2, le pagelle. Marchisio trascinatore

    Inter-Juventus 1-2, le pagelle. Marchisio trascinatore

    Le pagelle ai protagonisti di Inter – Juventus 1-2 INTER Maicon 6.5: alla faccia del ginocchio dolorante che lo tartassava, dà tutto quello che può essendo l’emblema della rabbia interista al gol subìto in avvio. Gol spettacolare e tanto sacrificio, mezzo punto in meno per la fase difensiva.

    Claudio Marchisio | © Marco Luzzani/Getty Images
    Lucio e Chivu 5: stasera in versione la banda del buco, sono disastrosi (vedi azione che porta Marchisio a tu per tu con Castellazzi). Zanetti 6: il capitano è uno dei pochi nerazzurri a salvarsi, specialmente nel primo tempo quando sulla destra mette in difficoltà Chiellini. Cambiasso 5.5: solito compito in mezzo al campo di verticalizzare per le punte, ma soffre terribilmente l’aggressività di Vidal. Sneijder 5.5: a sua difesa va detto che non era al meglio della condizione per un problema muscolare alla coscia. L’olandese gioca a sprazzi Zarate 5: qualche spunto e nulla più. Ranieri lo toglie all’intervallo preferendogli lo spaesato Castaignos. Pecca di troppo egoismo in qualche occasione quando poteva servire i compagni meglio piazzati di lui. Pazzini 6: Cerca di rendersi pericoloso come può, centra una clamorosa traversa di testa. Lotta molto con Barzagli e Bonucci che alla fine hanno la meglio su di lui. Per il Pazzo però tanto impegno. JUVENTUS Lichtsteiner 7: una gara impeccabile in difesa e altrettanto quando deve proporsi in avanti, l’Inter non affonda mai dal suo lato annientando sia Obi che Nagatomo. Bonucci 6.5: il centrale bianconero che l’anno scorso ne ha combinate di tutti i colori è in crescita costante, merito anche dell’allenatore che gli ha dato fiducia e del compagno di reparto Barzagli che non sbaglia mai nulla e infonde sicurezza. Marchisio 7.5: man of the match non solo per il gol vittoria che ha deciso il derby d’Italia realizzato con un preciso rasoterra dal limite dell’area ma per la prestazione di quantità e qualità che fornisce sopperendo anche alla poca brillantezza del faro del centrocampo Pirlo. E’ ovunque, un attimo prima lo vedi in difesa a recuperare il pallone e un attimo dopo lo vedi a tu per tu con Castellazzi dall’altra parte del campo. Instancabile, è in stato di grazia. Pirlo 5.5: questa volta non è in serata, sbaglia una quantità industriale di passaggi che non è da lui. Vidal 6.5: Che mastino! Non molla mai fino al minuto del suo avvicendamento con Pazienza, morde fino all’ultimo le caviglie degli avversari, e quando può si attiva in contropiede. Pepe 6: mette sempre tanto cuore in campo, sembra però più stanco del solito dopo le ultime fatiche in cui è stato uomo decisivo per la Juve. Vucinic 6.5: si fa trovare al posto giusto al momento giusto portando in vantaggio la Juve, quando vede Inter vede rosso segnando il suo quarto gol in carriera ai nerazzurri. Parte da sinistra, nella ripresa viene traslocato come punta centrale al posto di Matri INTER (4-3-1-2): Castellazzi 6; Maicon 6.5, Lucio 5, Chivu 5, Nagatomo 5; Zanetti 6, Cambiasso 5.5, Obi 5 (64′ Stankovic 5.5); Sneijder 5.5 (78′ Alvarez sv); Zarate 5 (46′ Castaignos 5), Pazzini 6. Allenatore: Ranieri 5 JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon 6; Lichtsteiner 7, Bonucci 6.5, Barzagli 6.5, Chiellini 6; Marchisio 7.5, Pirlo 5.5; Pepe 6, Vidal 6.5 (87′ Pazienza sv), Vucinic 6.5 (84′ Del Piero sv); Matri 6.5 (24′ st Estigarribia 6). Allenatore: Conte 7

  • La Juve espugna San Siro, Inter punita da Vucinic e Marchisio

    La Juve espugna San Siro, Inter punita da Vucinic e Marchisio

    La Juventus lancia un messaggio importante al campionato battendo nella decima giornata l’Inter sempre più nei bassifondi della classifica. A San Siro la partita termina 2-1 per i bianconeri grazie alle reti di Mirko Vucinic (il quinto personale in carriera ai nerazzurri) e di Claudio Marchisio, abile a concretizzare un uno-due con Matri; in mezzo il momentaneo pareggio di Maicon, il migliore dei suoi.

    Inter – Juve | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Avvio di marca nerazzurra, Juve un pò timida nella gestione della palla ma che non soffre particolarmente gli attacchi sterili degli avversari; al 12′ vantaggio bianconero con Vucinic che sfrutta una bellissima azione della coppia Matri-Lichtsteiner con Castellazzi che salva sull’attaccante lodigiano ma nulla può alla sventola ravvicinata del montenegrino. Juve avanti e la sensazione che l’Inter vada subito a cercare il pari, ma nemmeno un giro d’orologio e Matri vede il suo tiro spegnersi di un nulla sul fondo che poteva regalare il 2-0 già nel primo quarto d’ora di gara. Come si suol dire in questi casi “gol mangiato gol subito” 1o minuti dopo Maicon raccoglie un invito di Sneijder al vertice dell’area di rigore e da posizione quasi impossibile fa partire una sventola, deviata da Bonucci, che inganna Buffon e si insacca alle sue spalle: 1-1. Per gli uomini di Conte un film già visto, palle gol sprecate e pareggio subìto, come con il Genoa prima e con la Fiorentina martedì scorso e poteva andargli ancora peggio se il colpo di testa di Pazzini non avesse centrato in pieno la traversa 2 minuti dopo; ma stavolta bastano poco meno di 5 minuti per reindirizzare la partita sul binario giusto: Vucinic la dà a Marchisio, il numero 8 bianconero scambia rapidamente con Matri e tocco sotto all’angolino basso per il 2-1 juventino. Si va verso la fine del primo tempo con un’altra pericolosissima azione bianconera che Lichtsteiner per la troppa fretta spreca malamente, e con una grande azione Pirlo-Marchisio con l’autore del secondo gol a tu per tu con Castellazzi (difesa dell’Inter inesistente) il quale non può far altro che travolgere il centrocampista di Antonio Conte: rigore netto ma per Rizzoli tutto regolare e Castellazzi che si evita anche il sacrosanto rosso. Al riposo il risultato è 1-2. Nella ripresa cambio a sorpresa per Ranieri, che inserisce Castaignos per un vivace Mauro Zarate, cercando di dare più peso all’attacco nerazzurro. Però a farsi pericolosa è sempre la Juventus che approfitta dei contropiedi per mettere in difficoltà la squadra nerazzurra, e dell’efficace possesso palla per addormentare la partita nei suoi momenti cruciali. E sono solo le azioni dei bianconeri alla ricerca del gol della tranquillità: prima spreca Estigarribia che dopo una galoppata sulla sinistra tira debolmente e Castellazzi si salva col piede sinistro (nemmeno calcio d’angolo assegnato alla Juve) e poi Del Piero subentrato a un Vucinic sfinito ma ottimo per corsa e sacrificio, ciccando il pallone a tu per tu col portiere interista. Il finale consegna alla Juve di Conte il primo posto solitario in vetta alla classifica e all’Inter un sacco di interrogativi per il futuro: 5 sconfitte in 9 giornate è un ruolino di marcia più che preoccupante. Se la Juve per lo scudetto c’è, si può dire ugualmente anche per i nerazzurri? Paradossalmente già domenica pomeriggio l’Inter potrebbe essere in zona retrocessione, salvo le vittorie di Bologna e Novara.

  • Juve all’ostacolo Genoa, Malesani prepara lo sgambetto a Conte

    Juve all’ostacolo Genoa, Malesani prepara lo sgambetto a Conte

    Stasera nell’anticipo serale dell’ottava giornata di Serie A la Juventus ospiterà allo Stadium, finito nei giorni scorsi sotto la lente d’ingrandimento della procura di Torino, il Genoa di mister Malesani.

    Antonio Conte | © Dino Panato/Getty Images
    Come dicevamo, lo Juventus Stadium è stato dichiarato agibile dal prefetto del capoluogo piemontese Alberto Di Pace dopo una riunione tenutasi ieri con il sindaco Piero Fassino e il presidente del club bianconero Andrea Agnelli accompagnato dal dg Beppe Marotta e quindi si giocherà regolarmente nel nuovo impianto nonostante la procura abbia aperto un fascicolo l’altro ieri ai danni dei due direttori dei lavori e di un responsabile del comune incaricato al collaudo della struttura ipotizzando il reato di crollo colposo, frode in commercio e falso ideologico. Stasera ci sarà il tutto esaurito, 41 mila spettatori per una gara che entrambe le tifoserie sentono molto: la Juve, dopo lo 0-0 di Verona, è in cerca di conferme e cercherà di ripetere la grande prestazione fornita con il Milan. C’è da difendere un primo posto, insieme all’Udinese, inaspettato ad inizio anno anche se c’è da dire che la classifica è molto corta con ben 13 squadre racchiuse in soli 4 punti. Conte, che deve fare a meno di Buffon e Vidal, dovrebbe tornare al suo 4-4-2 con gli esterni di centrocampo molto alti: qui dovrebbe trovare spazio dall’inizio il paraguaiano Estigarribia, se così fosse si tratterebbe del suo esordio da titolare dopo lo scampolo di partita giocato la settimana scorsa al Bentegodi contro il Chievo; in mediana la solita coppia Marchisio e Pirlo mentre sull’altro fronte, quello destro agirà Pepe, l’esterno che sta dando le maggiori garanzie al tecnico bianconero. Matri e Del Piero si contenderanno una maglia da titolare al fianco di Vucinic in attacco mentre tra i pali, vista l’indisponibilità di Buffon, prendere posto Marco Storari. In difesa Chiellini confermato terzino sinistro. In casa Genoa c’è voglia di fare punti e di non regalare nulla all’avversario. Malesani per l’occasione ha preparato la gara nei minimi dettagli cercando di ingabbiare sia faro che l’anima del centrocampo bianconero, ovvero Pirlo e Marchisio. Per farlo ha bisogno del dinamismo di Kucka in mezzo al campo ma anche chiesto al giovane talentino Jorquera, di supporto all’unica punta Palacio, di sacrificarsi in copertura e disturbare la manovra bianconera. Una maglia da titolare se la giocano Jankovic e Merkel mentre in difesa il tecnico del Grifone dovrà fare a meno di Kaladze squalificato e affiancherà Moretti a Dainelli. L’ultima vittoria del Genoa in casa della Juve risale al ’91 quando i bianconeri persero, per il gol di Skuhravy, l’imbattibilità nel nuovo stadio. Allora era il Delle Alpi, chissà che la storia non si ripeta anche per lo Stadium….