La Lazio ed Edy Reja sarebbero vicini a dirsi addio. Infatti sono sempre più insistenti le voci che vedono il tecnico friulano lontano da Roma così come sono ben noti i rapporti non idilliaci tra l’attuale tecnico della Lazio e il presidente Lotito, ricorderete quest’ultimo respingere, solo pochi mesi fa, le dimissioni rassegnate dal tecnico biancoceleste.
“La Lazio l’anno scorso ha giocato un grandissimo campionato. Quest’anno siamo stati protagonisti nel girone d’andata. A gennaio, purtroppo, ci sono state operazioni di mercato che non sono andate a segno. Alcuni sono andati via e non sono stati rimpiazzati. Poi si sono aggiunti infortuni importanti”. Queste le parole pronunciate da Edy Reja dopo il pareggio contro il Siena di mercoledì sera. Parole che suonano come un’accusa, nei confronti di chi non l’ha messo nelle condizioni di reggere un intero campionato ad alti livelli, e come un’ammissione oggettiva di non poter dar seguito alle ambizioni di una piazza che sogna la Champions League.
Vale la pena ricordare che Reja lascerà la Capitale dopo due anni e mezzo molto positivi: 146 punti in 89 partite di campionato sono tanti ma sulle spalle di Reja pesa eccome una qualificazione Championsalla portata e fallita sia la passata stagione che (forse) quest’anno. Neanche i due derby vinti nel corso dell’attuale stagione riusciranno ad impedire la fine di questa avventura tra Reja e la Lazio, avventura iniziata ventisette mesi fa quando la i biancocelestierano in piena lotta per non retrocedere.
Claudio Lotito ha già in mente il nome del possibile sostituto; si tratterebbe di Gianfranco Zola, già vicino alla panchina biancoceleste pochi mesi orsono. Da allora i due non si sono più sentiti, ma l’ex giocatore del Chelsea rappresenta comunque la prima scelta come nuovo allenatore della Lazio. In seconda battuta, nel caso l’operazione Zola non vada in porto, restano in auge le quotazioni di Giuseppe Sannino e Vincenzo Montella.
Piove sul bagnato in casa Lazio. Dopo le squalifiche inflitte a Dias e Marchetti per la rissa finale di Udine, sorgono nuove tensioni sull’ asse Lotito Coni per la gestione dello StadioOlimpico di Roma. Il presidente della Lazio, ha ufficialmente annunciato che le prossime partite europee della squadra biancoceleste si giocheranno allo Stadio Renzo Barbera di Palermo, poichè è stato impossibile trovare un accordo di massima con il Coni.
La causa principale del conflitto sull’asse LotitoConi è il contratto d’ affitto dello stadio Olimpico, contratto prossimo alla scadenza, il quale non è stato ancora rinnovato. Dopo innumerevoli trattative , la Lazio ha rifiutato l’ultima proposta del Coni. Il rischio che la squadra biancoceleste giochi le coppe europee lontano da Roma la prossima stagione è reale e concreto, in quanto entro la mezzanotte di lunedì deve essere presentata la documentazione alla Uefa per la licenza, che serve per partecipare alle coppe del prossimo anno.
Sul pagamento dell’ affitto dello StadioOlimpico da parte della Lazio al Coni pare non esserci alcun problema. Problema presente invece per la gestione di alcune aree esterne ed interne allo stadio, che la società Lazio vorrebbe utilizzare come area-marketing, ma che il Coni non intende cedere. Si riuscirà a trovare un accordo di massima nelle prossime ore?
Intanto Lotito ha fatto sapere che non intenderà smuovere la sua posizione di un “centimetro”, “O così o niente”! Il Coni dovrà valutare dunque l’ unica offerta proposta dal presidente della società biancoceleste e trarne sentenza. La Lazio in questi anni, ha ottenuto i risultati più importanti tra le mura amiche. Rinunciare allo StadioOlimpico comporterebbe l’alterarsi di tante certezze. La prima sicuramente sarà quella dell’ apporto dei tifosi, costretti ad emigrare in Sicilia per sostenere la squadra, (naturalmente a proprie spese). Saranno quindi entusiasti gli ultras biancocelsti di trasferisrsi in affitto a Palermo? Ci pensi bene Signor Lotito…
Un altro caso si abbatte sul mondo del calcio, anche se in confronto alla bufera calcioscommesse di tratta di una pioggia leggera: protagonisti del “fatto” sono due presidenti di serie A, Zamparini e Lotito, rispettivamente patron di Lazio e Palermo, condannati dalla Commissione disciplinare della Federcalcio a 10 e 12 mesi di squalifica, per “operazioni di mercato irregolari”. Nel caso di Lotito le irregolarità sono legate agli acquisti di Mauro Zarate e Julio Cruz mentre, nel caso di Zamparini, la contestazione riguarda le operazioni condotte per acquistare l’ argentino Pastore, attualmente in forza al Paris Saint Germain.
Nel caso di Maurizio Zamparini, in particolare, il reato è legato al ricorso ad una società esterna per visionare il calciatore – una possibilità riservata solo ai direttori sportivi – e per non aver conferito il mandato agli agenti del calciatore sull’apposto modulo standard previsto dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio.
Oltre a Zamparini, poi, è stato punito anche il segretario generale del club rosanero, Roberto Fellicori, cui è stata inflitta un’inibizione di due mesi. Sono stati assolti, invece, l’allora ds del Palermo Walter Sabatini, ed il procuratore di Pastore, con grande disappunto del vulcanico presidente rosanero che commenta la squalifica ricevuta come un classico “pasticciaccio all’italiana, perchè io non ho nulla da nascondere, anche se a 71 anni sono stanco di queste cose: da parte mia non c’è stato alcun giochino e la sentenza che mi riguarda è un cumulo di errori formali”.
Il presidente biancoceleste Claudio Lotito, invece, è stato condannato per aver intrattenuto rapporti con due società, nel ruolo di mediatrici, nelle operazioni connesse agli acquisti degli argentini Mauro Zarate e Julio Cruz, nella sessione di mercato del 2009: società alle quali il patron laziale ha versato commissioni per circa due milioni di euro ma senza conferire loro mandato ufficiale violando, dunque, il regolamento della Figc. Oltre alla squalifica comminata al presidente Lotito, così come nel caso del Palermo, anche alla Lazio è stata inflitta una multa da 80 mila euro.
La notizia della sua scomparsa, avvenuta giovedì 12 Aprile, dopo l’agonia durata sei lunghissimi giorni, aveva commosso tutto il mondo del calcio, e questa mattina alle ore 11 nella Chiesa di S. Maria Madre della Divina Provvidenza, ad Isola Sacra di Fiumicino, si sono celebrati i funerali del giovaneMirko Fersini, diciassettenne promessa degli Allievi Nazionali della Lazio. Una partecipazione sentita e numerosa, con oltre duemila persone ad assistervi, giunte per l’ultimo saluto a Mirko e per stringersi attorno ai suoi cari, colpiti da un lutto tanto tragico: la mamma Kapia ed il papà Roberto, le sorelle Tania e Marika ed il nonno Alfredo.
Non li ha fermati la pioggia battente del sabato mattina romano, nè le dimensioni ridotte della piccola Chiesa parrocchiale, la cosa più importante era esserci per rendere omaggio ad un ragazzo tanto sfortunato, portato via da un incidente in scooter, nei pressi di Fiumicino, nella giornata del 6 Aprile scorso.
Mirko Fersini
Lo hanno fatto tante persone comuni, ma anche molti rappresentanti del club biancoceleste, dal presidente Claudio Lotito, ad alcuni giocatori della prima squadra, come Miroslav Klose e Dias, alcune vecchie glorie dello scudetto del 1974, l’ex capitano Pino Wilson, Giancarlo Oddi, Bruno Giordano, oltre che il sindaco di Fiumicino. Al completo, invece, la presenza dei compagni di squadra di Mirko, schierati sull’altare, che gli hanno reso omaggio con una grande bandiera biancoceleste e con numerose corone di fiori, così come erano presenti anche gli Allievi Nazionali della Roma, pe l’ultimo saluto allo sfortunato coetaneo.
Il sacerdote celebrante, padre Leonardo Ciarlo, amico della famiglia Fersini e tifoso biancoceleste, aveva visto crescere Mirko ed ha voluto ricordarlo rivolgendosi ai giovani presenti, per ricordare loro che “la vita è preziosa ed è un grande dono: valorizzatela al massimo e scrivete subito in bella ogni momento importante della vita”.
Una vita interrotta quella di Mirko ma che, in qualche modo, continuerà, dando speranze a sei persone gravemente malate: i genitori di Mirko hanno, infatti, autorizzato l’espianto dei suoi organi.
Si infittisce il giallo sul futuro della panchina biancoceleste, una corsa a tre per Reja, De Canio e Zola. Chi sceglierà Lotito? Il tecnico goriziano ha diretto l’allenamento di ieri pomeriggio e anche quest’oggi si trova a Formello dove alle 15 è in programma la seduta di rifinitura in vista della partita di domani sera contro la Fiorentina all’Olimpico. Ma non vi sono certezze su chi presenzierà la consueta conferenza stampa prevista per le 17.30. Il caos in casa Lazio regna sovrano, e non è escluso che il finale riservi il classico colpo di scena. Fra i tre contendenti spunta il nome di Alberto Bollini, il tecnico della Primavera.
L’ULTIMO ARRIVATO – Il nome nuovo delle ultime ore è quello di Gianfranco Zola. Il presidente Lotito sta pressando l’ex allenatore del West Ham e ct dell’Under 21 italiana per convincerlo riguardo il progetto Lazio. Il sardo, ribattezzato “the magic box” dai tifosi inglesi ai tempi della sua avventura con la maglia del Chelsea, dovrebbe atterrare a Roma in queste ore per avere un colloquio con il numero uno della società biancoceleste. L’arrivo di Zola alla Lazio rimane comunque difficile, sopratutto perché l’ex calciatore di Napoli, Parma e Cagliari ha espresso più volte la propria volontà di rimanere a Londra e di volere accettare soltanto eventuali offerte provenienti dalla Premier.
DE CANIO – L’ex tecnico di Udinese e Napoli rimane in pole position per sostituire il dimissionario Reja. L’incontro con Lotito di ieri sera ha dato esito positivo, confermando un’intesa di massima fra il presidente e De Canio, reduce dalla brillante salvezza ottenuta con il Lecce lo scorso campionato, quando rivestiva anche il ruolo di manager (l’anno precedente era stato alla guida del Qpr nella Serie B inglese, ottenendo un deludente 14° posto).
CONFUSIONE REJA – Desta perplessità il comportamento della società e dello stesso Reja, le cui dimissioni sono state rassegnate martedì scorso. Sono passati quattro giorni, la sfida contro l’Atletico Madrid e tre allenamenti con la prima squadra. Appena arrivato ai cancelli di Formello ha dichiarato un eloquente “è tutto a posto”, non facendo altro che rendere ancora più difficile il rebus intorno alla guida tecnica della Lazio. Fra meno di tre ore ci sarà con ogni probabilità la parola fine, con l’inizio della conferenza stampa alla vigilia del match contro la Fiorentina. Solo allora sapremo chi si siederà sulla panchina biancoceleste nel posticipo di domani sera.
In casa Lazio, nel giorno del delicato quanto complesso match contro l’Atletico Madrid in Europa League, in cui i biancocelesti devono provare a capovolgere l’ 1-3 subìto all’andata in casa all’Olimpico, regna il caos dopo le dimissioni avanzate da Edy Reja e poi respinte dalla dirigenza.
Il tecnico friulano, infatti, nella giornata di ieri aveva deciso di non partire insieme alla squadra alla volta di Madrid, rassegnando di fatto le dimissioni, a seguito della discussione accesa con il presidente Lotito e con Igli Tare, che si erano recati presso il centro sportivo di Formello per verificare le condizioni della squadra dopo le ultime sconfitte contro Atletico Madrid, in Europa appunto, e Palermo in campionato che hanno evidenziato una squadra appannata e confusa, che ha subito ben otto gol in sole due partite.
Edy Reja, dunque, nella giornata di ieri ha inviato una lettera a mezzo fax in cui comunicava alla società la decisione di volersi dimettere: il presidente Lotito, però, fermamente convinto della necessità di non destabilizzare la squadra e lo spogliatoio in un momento cruciale della stagione (considerando anche il fatto che la Lazio è comunque in ottima posizione di classifica in campionato, ossia terza al pari dell’Udinese, ndr) ha deciso di respingere le dimissioni di Reja e di convincerlo a partire insieme alla squadra per la capitale spagnola, per non abbandonare i suoi in una serata Europea che si preannuncia molto difficile da affrontare.
Pertanto, prima di partire alla volta di Madrid, il tecnico non è parso eccessivamente loquace, e si è limitato a rilasciare poche parole, in cui ha fotografato con il solito pragmatismo quali sono le imminenti necessità della sua Lazio: concentrazione per affrontare al meglio la gara con l’Atletico al Vicente Calderòn, onorare l’impegno e fare una bella figura.
Sul suo futuro, invece, Reja non si è pronunciato non rispondendo alle domande di coloro che gli chiedevano se quella di Madrid fosse la sua ultima panchina biancoceleste, dichiarando di voler parlare solo della gara, anche se in merito alla discussione con il presidente ed il direttore sportivo Tare, si è lasciato sfuggire un commento molto netto: “C’è stata una divergenza di opinioni“, riferendosi – molto probabilmente – agli screzi avuti con la dirigenza in merito alle questioni legate alla conduzione del mercato di Gennaio e, di contro, ai rimproveri ricevuti dal presidente Lotito per i continui cambi di formazione.
Dopo le dimissioni presentate formalmente da Reja alle ore 14 di ieri, mercoledi 22 Febbraio, e poi respinte dalla società, la Lazio si riserva ora la possibilità di valutare, a partire dalla giornata di Venerdì, quale debba essere il da farsi, sempre nell’ottica del bene della squadra, vagliando diverse opzioni: dal tecnico della Primavera Bollini, a Simone Inzaghi, a De Canio. Per oggi, però il bene della squadra coincide esclusivamente con la necessità di affrontare nel miglior modo possibile la trasferta europea, cercando di ovviare alle problematiche evidenziate dalla squadra nelle ultime uscite; è lo stesso Reja ad ammettere che la squadra non sta attraversando un grande momento di forma, con molti giocatori non al meglio della condizione ma il tecnico friulano non cerca alibi e pone l’obiettivo di rendere la vita difficile all’Atletico, fermo restando che gli avversari – guidati dall’ex laziale Diego Simeone – sono un’ottima formazione che esprime ottimi valori in campo.
In merito alla gara di questa sera, inoltre, viene naturale chiedersi quale sarà l’atteggiamento dei giocatori biancocelesti in campo ed, in particolare, se “giocheranno per il loro tecnico”: a tale interrogativo, nella conferenza stampa di presentazione, ha risposto Kozak, che ha voluto sottolineare come nello spogliatoio non ci sia stato alcun problema fra i giocatori ed il tecnico, e che pertanto i giocatori vorrebbero andare avanti insieme ad Edy Reja.
Per quanto concerne le questioni di campo, la Lazio questa sera scenderà in campo con il seguente undici, privo del bomber Miroslav Klose: Marchetti, Diakitè, Dias, Biava e Zauri,Ledesma, Matuzalem,Candreva, HernanesLulic, Kozak.
Tensione crescente in casa Lazio, dopo i non brillanti risultati della squadra contro l’Atletico Madrid in Europa League e contro il Palermo in campionato, con un diverbio molto acceso che nella giornata di ieri ha coinvolto il patron biancoceleste Claudio Lotito, Igli Tare, ed il mister friulano Edy Reja, solitamente pacato ed equilibrato nelle sue esternazioni, sfociato, oggi, nella decisione del tecnico friulano di rassegnare di fatto le dimissioni dalla panchina Laziale.
Il “misfatto” è accaduto ieri al termine dell’allenamento a Formello, dove il presidente ha voluto incontrare la squadra per tastare il polso dello spogliatoio, soprattutto da un punto di vista psicologico, e comprendere le reali motivazioni alla base delle difficoltà riscontrate in quest’ultimo periodo, che fanno da contraltare ad una prima parte della stagione disputata ad altissimi livelli. La presenza di Lotito e le critiche mosse dal presidente al tecnico, però, devono avere indispettito Edy Reja, che già contestava al presidente una gestione non appropriata della sessione del mercato di riparazione di Gennaio.
Lo scontro verbale, dunque, sarebbe stato “condito” anche da parole grosse, almeno stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Italpress, che hanno costituito un preludio all’inatteso quanto clamoroso divorzio, annunciato in queste ore, a breve distanza dalla gara di ritorno dei sedicesimi di Europa League contro l’Atletico Madrid, in programma giovedì sera nella capitale spagnola.
Nell’aria, infatti, si respirava la possibile rottura fra Reja e la Lazio al termine della stagione, a causa di alcuni dissapori legati proprio alla gestione del calciomercato, ma era difficile prevedere che ci potessero essere degli sviluppi tanto rapidi e repentini nella questione da indurre il tecnico a dimettersi quest’oggi.
Edy Reja, infatti, negli ultimi periodi, aveva criticato apertamente i mancati rinforzi da parte della società, sottolineado ironicamente come stesse aspettando “rinforzi per il mercato di Marzo” e, di conseguenza, il presidente Lotito (noto per il suo carattere fumantino, ndr) ha deciso di non rivolgere la parola al suo tecnico durante il viaggio di ritorno dalla Sicilia, dopo la sconfitta di Palermo. Il presidente, dunque, aveva scelto la via del silenzio, mentre Reja covava il risentimento nei suoi confronti, esploso poi nel litigio della giornata di ieri ed, oggi, nella decisione di dimettersi e di non partire per Madrid con la squadra. Le dimissioni però sono state respinte dal presidente del club biancoceleste, ragion per il tecnico ha deciso di partire ugualmente con la squadra alla volta di Madrid rimandando di fatto l’addio alla panchina laziale di qualche ora, dopo la trasferta nella capitale spagnola di Europa League per una questione di responsabilità verso la squadra.
Intanto, per quanto concerne le questioni propriamente di campo, domani sera per la gara contro l’Atletico Miroslav Klose non è stato convocato per la sfida europea, poichè fermato ancora da un fastidioso mal di schiena che lo tormenta già da domenica scorsa, quando fu costretto ad uscire nell’intervallo della gara contro il Palermo, e l’assenza del bomber tedesco potrebbe rendere ancora più complesso il compito già molto arduo dei biancocelesti che hanno l’obbligo di provare a ribaltare il pesante 3-1 subìto all’andata allo stadio Olimpico.
Subito dopo la gara di Europa League, però, per la Lazio sarà tempo di rituffarsi in campionato probabilmente con una nuova guida tecnica nel tentativo di non render vano il cammino comunque positivo realizzato finora, che vede la Lazio comunque al terzo posto in classifica, con 42 punti all’attivo, al pari dell’Udinese.
Il calciomercato in uscita della Juventus annovera nell’ultimo giorno della finestra invernale tre possibili partenze. Iaquinta è a un passo dal Cesena, mentre l’arrivo di Padoin (ufficiale il trasferimento definitivo del calciatore ex Atalanta che ha firmato per 5 anni con il club bianconero) ha sbloccato la trattativa che porterà il centrocampista Pazienza all’Udinese. Per Krasic invece è sfida aperta fra la Lazio di Claudio Lotito (vicinissima a Honda) e lo Zenith allenato dal tecnico italiano Luciano Spalletti.
IAQUINTA – L’avventura dell’attaccante bianconero, ex Udinese, a Torino, è ai titoli di coda. La punta ha trovato l’accordo con il Cesena per un prestito fino al termine della stagione. Al momento si trova insieme ai suoi agenti (i fratelli D’Amico) presso l’Atahotel di Milano per apporre la firma sul contratto che lo legherà ai romagnoli per i successivi 6 mesi. Intervistato dai giornalisti presenti nell’albergo milanese, ha manifestato la propria volontà di rimettersi in gioco, ricordando di essere fermo dallo scorso marzo e ringraziando il club juventino per l’opportunità concessagli due stagioni fa quando venne scelto per rinforzare il reparto offensivo.
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PAZIENZA – Saluta lo Juventus Stadium anche Michele Pazienza, approdato la scorsa estate a Torino dopo 4 stagioni al Napoli. Sfortunata l’esperienza dell’ex partenopeo con la maglia della Signora, conclusa con appena 8 presenze, di cui una da titolare (Juventus-Cesena, terminata 2-0). Pazienza si trasferirà al Friuli di Udine alla corte di Francesco Guidolin. Le due società hanno trovato l’accordo per un prestito secco. Il mediano di centrocampo, dopo l’acquisto di Padoin da parte della coppia Marotta-Paratici, ha deciso di abbandonare il progetto bianconero, sentendosi sempre più ai margini delle scelte dell’allenatore Conte.
KRASIC – La dirigenza juventina sta provando a piazzare l’esterno destro Krasic. Il serbo ha deluso le aspettative che l’anno scorso lo avevano accompagnato durante il suo passaggio in bianconero dal Cska. Le prime partite sotto la gestione Del Neri avevano confermato ciò che di buono veniva detto riguardo il calciatore della Nazionale serba, ma dopo pochi mesi Krasic ha subito un’involuzione preoccupante, sfociata nel dramma sportivo di questa stagione. In Italia il giocatore ha Claudio Lotito come estimatore maggiore. Il presidente della Lazio ha offerto 10 milioni di euro a Marotta per il trasferimento definitivo. La Juve chiede 12 milioni, ed è facile immaginare un rilancio da parte del club biancoceleste per concludere l’affare. Alla finestra resta lo Zenith San Pietroburgo, che non ha mai nascosto il suo interesse per l’ala destra bianconera.
E’ atteso nella giornata di oggi il contatto decisivo fra la Lazio e il Cska Mosca per portare in biancoceleste il centrocampista offensivo Honda, il gioiello della Nazionale giapponese allenata da Alberto Zaccheroni. Il giocatore ha manifestato la propria determinazione al trasferimento in Italia, elogiando il campionato di Serie A come uno dei più affascinanti insieme a Premier e Liga spagnola. L’accordo col giocatore è già stato trovato, l’unico nodo da sciogliere è a questo punto l’intesa fra le due società.
“VOGLIO LA LAZIO” – Keisuke Honda non vede l’ora di vestire la maglia biancoceleste. E’ ciò che si evince senza troppa difficoltà dall’ultima intervista rilasciata a Nikkan Sports, durante la quale il calciatore giapponese afferma di avere una grande voglia di iniziare l’avventura in Italia. Honda rivela come le prossime ore risulteranno essere decisive per il completamento dell’affare. Infatti nel pomeriggio di oggi è previsto un riavvicinamento fra le parti, con Lotito e il ds Tare pronti a chiudere con il club russo. Il giapponese sa bene le difficoltà che lo attendono in Serie A, definita come un campionato dove l’elemento della tattica e delle difese prende il sopravvento sul gioco offensivo, e per questo risulta essere un duro banco di prova per il calciatori più tecnici.
“I RUSSI SONO RIGIDI” – E’ ciò che sostiene l’intermediario nella trattative fra Lazio e Cska, Oberto Petricca, il quale afferma che i giapponesi al contrario dei russi sono più malleabili per quanto concerne le operazioni di mercato. Nonostante ciò ci sono ottime speranze che l’affare vada in porto nei prossimi giorni, come assicura lo stesso dg dell’Atalanta Marino, secondo il quale risulterà vincente la determinazione mostrata dal presidente della Lazio Lotito nell’acquistare il giocatore. Sempre Petricca ha dichiarato che l’accordo con il giocatore è già stato raggiunto, 2 milioni di euro all’anno con i diritti d’immagine che andranno esclusivamente a Honda.
PRONTO A TORNARE DALL’INFORTUNIO – Attualmente il giocatore del Cska si trova a Barcellona dove è in cura in seguito ad un infortunio al ginocchio. Il giapponese è comunque pronto a tornare al 100%, rendendosi disponibile fin dall’inizio della prossima settimana, quando la sua avventura in Russia potrebbe essere già terminata.
La prima parte della stagione della Lazio non può di certo non essere considerata più che positiva nonostante la squadra biancoceleste abbia vissuto qualche momento difficile e di tensione nelle settimane scorse. Il quarto posto in classifica a soli 2 punti dalla zona Champions League testimonia il gran lavoro svolto dal tecnico Reja e dai suoi giocatori, in particolare dal bomber della squadra Miroslav Klose, dimostratosi un vero cecchino d’are di rigore con i suoi 9 centri in 17 partite disputate in Serie A.
Per poter lottare fino in fondo per un piazzamento in Europa però la Lazio ha bisogno dell’arrivo di qualcuno in grado di farle compiere il salto di qualità. Dal mercato di riparazione è arrivato, per il momento, il solo Emiliano Alfaro, attaccante promettente classe ’88 prelevato dal Liverpool Montevideo e strappato ad una folta concorrenza, tra cui quella dell’Udinese. L’acquisto dell’attaccante uruguagio non basta ai biancocelesti vista anche la scarsa vena realizzativa che afflige da un pò di tempo Djibril Cisse, per il quale lo specchio della porta pare restringersi considerevolmente ogni partita che passa.
Lotito e Tare stanno lavorando ad un grande colpo e, in quest’ottica, hanno cominciato a prendere contatti con il Cska Mosca per il fantasista Keisuke Honda. Il giocatore nipponico ha fatto sapere, attraverso il suo agente, di gradire la destinazione biancoceleste, l’intoppo è l’elevata richiesta del club russo per il cartellino del centrocampista, ben 16 milioni di euro mentre il presidente e il ds laziali vorrebbero proprorre un prestito oneroso ed un riscatto a fine stagione per un’operazione complessiva di 12-13 milioni. Inutile dire quanti vantaggi, in termini economici, porterebbe l’acquisto di Honda con la Lazio pronta a conquistare il mercato del Sol Levante. Tare è volato nella capitale moscovita insieme al segretario del club Armando Calveri per cercare di chiudere l’accordo nel più breve tempo possibile ma, se dovesse sfumare il giapponese, Lotito ha già in mente altre piste, una delle quali porta nella Torino bianconera.
Nelle ultime ore si fa sempre più forte l’interessamento della Lazio sul serbo della Juventus Milos Krasic, ormai fuori dal progetto Conte. L’esterno offensivo, ex tra l’altro del Cska Mosca, potrebbe trasferirsi a Roma in prestito per essere riscattato poi a fine stagione. Su Krasic, sulle cui tracce c’è il Tottenham e diversi altri club di Premier Keague, c’è la benedizione di Edy Reja che sarebbe perfetto per il 4-2-3-1 del tecnico goriziano. La Juve, che non punta più sul giocatore, è disposta a cedere colui che avrebbe dovuto essere l’erede di Nedved ma non vuole svenderlo per non creare un’ulteriore minusvalenza nel bilancio societario.
Infine resta sempre calda la pista che porta al russo Andrey Arshavin, l’attaccante dell’Arsenal che andrà in scadenza a giugno. Il manager dei Gunners Wenger chiede 7 milioni di euro ma Lotito deve battere anche qui la concorrenza di altri club, in primis lo Zenit San Pietroburgo di Spalletti, la squadra che lo ha formato e lanciato nel calcio. Prima di tutto però la Lazio deve “sbarazzarsi” di un extracomunitario in rosa, se per Krasic non ci sono problemi poichè extracomunitario che gioca già nel campionato italiano, i problemi di tesseramento sono per Honda e Arshavin.