Tag: claudio lotito

  • Lotito accusa Sabatini e denuncia agente Yilmaz

    Lotito accusa Sabatini e denuncia agente Yilmaz

    Schermaglie di mercato in riva al Tevere tra il presidente della Lazio Claudio Lotito e il dirigente romanista Sabatini. Nelle scorse ore sono emersi, infatti, alcuni retroscena inerenti alcune trattative incrociate che avrebbero dovuto condurre ad un valzer delle punte coinvolgendo Borriello e Gilardino fino a portare Fabio Quagliarella dalla Juventus alla Lazio. Tutto ciò si è concluso, però, con un sostanziale nulla di fatto perlomeno per la finestra di mercato estiva, ormai conclusasi. Il presidente Lotito, però, dopo aver assorbito lo smacco, decide di rivelare i connotati della vicenda e di attribuire le responsabilità dell’infelice esito dell’operazione di mercato proprio a Walter Sabatini.

    Lotito contro Sabatini: dispetto per Quagliarella | ©Paolo Bruno/ Getty Images Sport
    Lotito contro Sabatini: dispetto per Quagliarella | ©Paolo Bruno/
    Getty Images Sport

    Secondo il presidente Lotito, il dirigente romanista gli avrebbe voluto fare “un dispetto” bloccando intenzionalmente la partenza di Marco Borriello in direzione Genoa e, di fatto, ostacolando la partenza di Alberto Gilardino in direzione Torino, sponda Juventus. Soltanto con l’arrivo di Gilardino, dopo la cessione “indigesta” a Conte di Matri al Milan, la Signora avrebbe lasciato partire Quagliarella, con il quale la Lazio aveva già trovato un accordo, che prevedeva sei milioni di euro per rilevare il cartellino dalla Juventus. Secondo quanto riporta Lotito in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Quagliarella avrebbe accettato di buon grado il trasferimento a Roma con la speranza di trovare più spazio in maglia biancoceleste rispetto alla situazione in bianconero, dove il suo impiego è centellinato a causa della forte concorrenza composta da Tevez, Llorente, Vucinic. Tutto ciò, però, non si è realizzato proprio per il “dispetto” di Sabatini che ha deciso di trattenere Borriello a Roma e, così, ha impedito il verificarsi dell’effetto “domino” inerente i trasferimenti dei vari attaccanti.

    Ma non è solo Sabatini nel mirino del vulcanico presidente Laziale che si sfoga anche contro l’agente di Yilmaz, il turco del Galatasaray, per il quale il presidente Lotito aveva ormai concluso il trasferimento sulla base di 13 milioni più 2 di bonus. Il suo agente, però, gli avrebbe chiesto più di 2 milioni di euro alla firma del contratto: una circostanza che Lotito definisce “estorsione” e che ha fatto saltare l’accordo, con suo grande risentimento e conseguente telefonata al presidente Uefa Platini con l’intento di denunciare l’operato del procuratore Egesel.

    Per ora, dunque, a mercato chiuso Lotito si concentra sui giocatori a disposizione e sulle difficoltà di inizio stagione riscontrata dalla squadra di Petkovic: il passato è passato e, nonostante i rimpianti e le recriminazioni, il presente è più importante.

  • Leonardo scatenato, PSG ad un passo Cavani ed Hernanes

    Leonardo scatenato, PSG ad un passo Cavani ed Hernanes

    Un film già visto quello messo in atto nelle ultime ore dal direttore sportivo del Paris Saint Germain Leonardo che in queste ore sta letteralmente razziando la povera serie A con un offerta di 64 milioni per Edinson Cavani (altro…)

  • Cagliari, inchiesta stadio Is Arenas. Cellino agli arresti domiciliari

    Cagliari, inchiesta stadio Is Arenas. Cellino agli arresti domiciliari

    Con ventiquattro ore di ritardo rispetto alle attese, Massimo Cellino abbandona il carcere di Buoncammino e passa agli arresti domiciliari. Il presidente del Cagliari Calcio dovrà attendere nella sua abitazione gli sviluppi sull’inchiesta che lo vede coinvolto riguardante la costruzione del nuovo stadio della società a Quartu Sant’Elena con le accuse di peculato. Per gli stessi motivi, finirono in manette anche il sindaco e l’assessore allo sport della città che ospita il nuovo impianto. Anche per loro è arrivata la scarcerazione con gli arresti domiciliari. I tre personaggi protagonisti della vicenda hanno visto le loro accuse trasformarsi da tentato peculato a peculato consumato, dopo l’interrogatorio di Grussu (direttore dei lavori) che ha ammesso l’utilizzo di fondi destinati alla riqualificazione dello stagno di Molentargius.

    Massimo Cellino torna a casa

    Cellino agli arresti domiciliari © Enrico Locci/Getty Images
    Cellino agli arresti domiciliari © Enrico Locci/Getty Images

    Arrestato il 14 febbraio, il patron del Cagliari torna a casa dopo due intense settimane. Interrogato per quasi 9 ore qualche giorno dopo l’arresto, dove Cellino dichiarò apertamente la propria innocenza, accusando l’assessore allo sport Lilliu di aver firmato tutte le carte e quindi di non essere a conoscenza di eventuali errori per la costruzione dello stadio di Is Arenas. Lo stesso presidente sardo ha rifiutato inizialmente gli arresti domiciliari, dichiarando di voler uscire pulito dal carcere di Buoncammino (celebre è diventata la sua frase “esco solo da uomo libero”), salvo poi accettare la seconda istanza di scarcerazione con l’obbligo di dimora in attesa di nuovi sviluppi sull’inchiesta.

    Si studiano anche le intercettazioni che vedono coinvolto Cellino insieme a Lotito, nella quale spiega i motivi dell’inizio dei lavori in piena estate e gli escamotage per la realizzazione in tempi rapidi di un nuovo impianto.

    In questo periodo il presidente del Cagliari ha ritrovato il calore del popolo rossoblu, spesso ritrovatosi intorno alle mura del carcere di Buoncammino per far sentire la propria presenza al patron sardo. Parecchi sono stati gli attestati di stima da parte dei presidenti e dei tifosi italiani, soprattutto nel sud Italia (vedi Catania e Palermo). Nelle due settimane di carcerazione del presidente, il Cagliari ha ottenuto due importantissime vittorie sul campo (una a Pescara e l’altra contro il Torino con Is Arenas a porte chiuse).

  • Europa League, vandalismo tedesco a Roma

    Europa League, vandalismo tedesco a Roma

    Ancora episodi negativi a margine delle gare di Europa League disputatesi a Roma, dopo la tremenda violenza connessa al raid di Campo de’ Fiori alla vigilia di Lazio-Tottenham con il coinvolgimento di alcuni malcapitati tifosi inglesi feriti gravemente dalla furia delirante di alcuni teppisti romani, si registra la barbarie dei tifosi tedeschi del Borussia Moenchengladbach presenti nella capitale per assistere alla gara tra la loro squadra e la Lazio. I supporters tedeschi si sono, infatti, resi protagonisti di deprecabili comportamenti che hanno provocato danni ai monumenti della città capitolina ed, in particolare, alla celeberrima scalinata di Trinità dei Monti dove hanno “campeggiato” lasciando in terra casse di alcolici, bottiglie vuote, lattine di birra, cartoni vari ed immondizia. Come se non bastasse l’incuria, hanno poi anche provveduto ad imbrattare con una bomboletta di vernice spray alcuni monumenti sempre nei pressi di Piazza di Spagna fra gli sguardi inorriditi dei numerosi turisti presenti.

    Europa League, barbarie tedesche a Roma | © ODD ANDERSEN/Getty Images
    Europa League, barbarie tedesche a Roma | © ODD ANDERSEN/Getty Images

    Inoltre, sempre nel corso del pomeriggio di ieri, a detta di molti commercianti della capitale, sembrava di esser tornati indietro nel tempo, ai tempi dell’Impero romano che doveva difendersi dalle invasioni delle orde di barbari provenienti dai paesi del nord: diversi gruppi di tifosi tedeschi del Borussia Moenchengladbach, infatti, si aggiravano ubriachi e completamente fuori controllo fin dalle prime ore del mattino per le strade del centro città, creando anche qualche parapiglia e disordine per il quale si è reso necessario ricorrere alle forze dell’ordine, se non altro per invitarli a smettere di bere per evitare conseguenze  peggiori.

    La violenza, però, non ha tardato ad arrivare ed, infatti, nei pressi dello stadio Olimpico poco prima del match di Europa League si è registrato l’episodio di due accoltellamenti di tifosi tedeschi che sono poi stati trasportati al Policlinico Gemelli per essere ricoverati, anche se le loro condizioni non si sono rivelate gravi. In merito ha parlato il presidente Claudio Lotito che ha minimizzato l’episodio e ha precisato che, prima di dare giudizi affrettati ed attribuirne la responsabilità ai tifosi della Lazio, è bene comprendere chi siano i responsabili.

  • Maurizio Beretta confermato presidente Lega Calcio

    Maurizio Beretta confermato presidente Lega Calcio

    Nessun cambiamento al vertice della Lega Calcio serie A, con la conferma di Maurizio Beretta nel ruolo di presidente, già in carica dal 2010, che continuerà così nel suo doppio ruolo di numero uno della Lega Calcio Serie A e di manager UniCredit e rimarrà in carica fino al 30 Giugno 2013. L’esito della votazione avvenuta quest’oggi a Milano ha reso necessario giungere al sesto scrutinio affinchè si raggiungesse il quorum fissato per quattordici voti, e sono state espresse, dunque, proprio quattordici preferenze per Maurizio Beretta, due schede bianche e quattro nulle.

    Maurizio Beretta confermato presidente Lega Serie A | © Vittorio Zunino
    Maurizio Beretta confermato presidente Lega Serie A | © Vittorio Zunino

    Nel quinto scrutinio, invece, una scheda era stata contestata rendendo necessario, dopo una lunga discussione, proseguire con il sesto scrutinio. Fermo restando la conferma di Maurizio Beretta, appare rilevante sottolineare, però, quali sia la “provenienza” dei  voti contrari in questione alla sua riconferma, considerando che questi sono giunti da alcune “big” del nostro calcio, ossia da Juventus, Inter e Roma che, invece, avrebbero preferito la via del rinnovamento. Da questa sorta di ostracismo a Beretta, dunque, è scaturito il fatto che proprio i tre club siano rimasti fuori dalla “spartizione della torta”, ossia non abbiano collocato “propri uomini” nei posti di potere della Lega Calcio, nè tra i consiglieri federali e nè tra i consiglieri di Lega.

    Il Milan, invece, ha appoggiato la candidatura e la riconferma di Maurizio Beretta e, dunque, Adriano Galliani è stato ricompensato con la carica di vicepresidente di Lega. Ruoli importanti sono stati attribuiti, poi, al presidente biancoceleste della Lazio Claudio Lotito che, insieme al presidente del Catania Antonino Pulvirenti, è stato eletto consigliere federale.

    Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, insieme a Urbano Cairo del Torino, Massimo Cellino del Cagliari, Tommaso Ghirardi del Parma, Albano Guaraldi del Bologna, Antonio Percassi dell’Atalanta, Gino Pozzo dell’Udinese, Enrico Preziosi del Genoa, Pietro Lo Monaco del Palermo sono, invece, stati eletti come consiglieri di Lega.

  • L’exploit di Pektovic: la Lazio è tornata una big?

    L’exploit di Pektovic: la Lazio è tornata una big?

    E’ arrivato a Formello fra l’indifferenza generale. Un allenatore come tanti, si pensava fosse un normale tecnico visto e considerando che allenava il Sion. In breve tempo, Vladimir Pektovic ha azzittito critici e diffidenti con un grandissimo inizio di campionato. Grazie alla rivoluzione, sia per quanto riguarda la parte strategica, sia per quanto concerne la modalità del lavoro, Pektovic è riuscito a far volare ancora una volta l’aquila biancoceleste. Addirittura, dopo la vittoria di sabato in rimonta contro il Cagliari, il neo allenatore della Lazio ha eguagliato i risultati ottenuti da un mostro sacro come Erikson. Perchè quindi non sognare?

    L’AQUILA VOLA – Pektovic è un allenatore che di solito predilige il gioco offensivo anche se in questa stagione ha ottenuto i migliori risultanti con un 4-5-1, trovando in Miro Klose la punta di diamante della squadra. Intelligente e razionale, l’ex tecnico del Sion è in grado di far cambiare pelle alla Lazio in base all’avversario che c’è da affrontare. Sabato contro il Cagliari, per esempio, la vittoria è arrivata con un modulo inedito che vedeva la difesa ridursi di un uomo e passare a tre giocatori. Con la sua filosofia, Pektovic ha portato la Lazio a lottare per le prime posizioni ed attualmente i biancocelesti si trovano al secondo posto solitari a cinque lunghezze dalla Juventus. Forse parlare di scudetto può essere una follia ma anche pronosticare una Lazio in questa posizione lo era prima dell’inizio del campionato. La Juventus è certamente più completa della Lazio ma l’allenatore Pektovic ci metterà del suo fino alla fine per mettere i bastoni fra le ruote alla squadra di Conte. Da sottolineare che contro le grandi la Lazio ha fatto sempre bene: vittoria con Roma, Inter, Milan, pareggio con la Juventus a Torino e uniche sconfitte con Napoli e Fiorentina. Niente male. Comunque sia, i tifosi biancocelesti si godono i meritati 39 punti ed una difesa che incassa pochissimi gol.

    CATANIA K.O – Intanto la Lazio continua la sua marcia anche in Tim Cup. L’avversario di serata, il Catania di Maran, regge solo un tempo. Nella ripresa i biancocelesti legittimano il vantaggio ottenuto alla mezz’ora con Radu, grazie ad una pregevole doppietta del Profeta Hernanes. Finisce 3-0 per la Lazio che adesso attende ai quarti di finale la vincente dello scontro fra Juventus e Milan. Al termine della partita, come riportato da CalcioNews24.com, queste le parole di Pektovic, contento per la vittoria sul Catania: “Abbiamo meritato questa vittoria, nel primo tempo abbiamo meritato ma nel secondo abbiamo fatto molto bene.  Abbiamo iniziato con i 3 dietro, poi siamo passati al 4-4-1-1 e poi nuovamente a 3. Floccari ha giocato benissimo. Nelle ultime partite Hernanes aveva un po’ faticato ma oggi nel secondo tempo quando è stato più vicino alla porta è stato devastante. Juve o Milan? E’ lo stesso, adesso possiamo preparare la gara e pensare al campionato”. Da sottolineare che con la vittoria ottenuta ieri, Pektovic ottiene il tredicesimo risultato utile consecutivo fra campionato e coppe. Unico nodo in casa Lazio è la questione relativa a Mauro Zarate, imprigionato nella capitale ma praticamente tagliato fuori da tutti i progetti. Qualche giorno fa ha parlato così il presidente Claudio Lotito, come riportate da Lazionews.eu: ““Non bado a queste cose, non seguo i social network. Io non rispondo perché sono i dipendenti che devono rispondere alle scelte della società e non la società che deve rispondere alle loro frasi”.

  • Lampard scaricato dal Chelsea, la Lazio spera

    Lampard scaricato dal Chelsea, la Lazio spera

    Sarà la “mina vagante” di questo mercato di riparazione Frank Lampard, considerando che dopo settimane di tira e molla, il suo agente ha confermato che esistono ben poche possibilità che il suo assistito possa proseguire il rapporto con il Chelsea e, dunque, Frank Lampard non rinnoverà il suo contratto, rivelando che i dirigenti del Chelsea erano già stati chiari a proposito del non rinnovo durante il Mondiale per Club disputato in Giappone e, poi, in seguito anche dopo la vittoria contro l’Everton e, da allora, “nulla è cambiato e non gli verrà proposto un prolungamento”: dapprima, infatti, sembrava che il Chelsea potesse proporre un rinnovo annuale a cifre ben al di sotto del suo attuale ingaggio ma, poi, anche quest’ultimo spiraglio sembra essersi chiuso.

    La professionalità e l’attaccamento alla maglia del centrocampista della Nazionale Inglese impongono di considerare quasi clamoroso tale strappo che porterà al termine della stagione a scrivere la parola “The End” ad una storia calcistica che rimarrà fra le più importanti del club londinese, anche considerando il grande rapporto che lega Lampard ai suoi tifosi considerando che il centrocampista è stato una bandiera dei Blues in cui milita dal lontano 2001, e per tal ragione in queste ore di confusione ed incertezza per quello che sarà il suo futuro lo ha spinto a rivolgere loro un messaggio di ringraziamento molto sentito: “Voglio ringraziare i tifosi perché mi hanno sempre sostenuto, specie nelle ultime settimane. Con me sono sempre stati fantastici e per questo devo dire loro grazie. Noi andiamo in campo per loro che pagano il biglietto per vederci”, rivelando che per ora la sua intenzione è esclusivamente quella di pensare al presente e concludere al meglio questa stagione con il Chelsea perchè “questo club e i suoi tifosi sono stati speciali per me”.

    Lampard scaricato dal Chelsea, Lazio spera | © OLLY GREENWOOD/AFP/Getty Images
    Lampard scaricato dal Chelsea, Lazio spera | © OLLY GREENWOOD/AFP/Getty Images

    Del Chelsea, Lampard parla, dunque, usando il tempo passato – quasi da ex – un modo per dire che, probabilmente, la sua intenzione non sarebbe stata quella di salutarli al termine di questa stagione ma che, per cause di forza maggiore, dovrà dire addio a Stamford Bridge e affrontare una nuova avventura che, con tutta probabilità, si preannuncia lontana dalla Premier League anche se, secondo il bene informato tabloid Daily Mail, il Manchester United e l’Arsenal potrebbero decidere di tentare un assalto. Se così non fosse e se Lampard preferisse la pista estera, in tal senso sono già ben noti gli interessamenti di Lazio ed Inter che – alla luce di una situazione che si sta delineando in maniera chiara verso il divorzio a fine stagione dal Chelsea – potrebbero provare l’assalto anche nel mercato di Gennaio o, altrimenti, attendere Giugno per provare a strapparlo a parametro zero.

    Il presidente biancoceleste Claudio Lotito, nonostante l’entusiasmo per il buon momento della Lazio di Petkovic, però mantiene i piedi per terra perchè “non è mia abitudine parlare di un calciatore prima che venga acquistato” anche se, ovviamente, conferma che la Lazio monitorerà la situazione: “siamo presenti sul mercato 365 giorni all’anno ed h24″.

    Di certo, comunque, le voci e le attenzioni nei confronti di Lampard continueranno ad essere molto insistenti.

  • Calciopoli, Lotito non è Moratti “Rinuncio alla prescrizione”

    Calciopoli, Lotito non è Moratti “Rinuncio alla prescrizione”

    All’indomani della sentenza della Corte di appello di Napoli, il presidente della Lazio ha rilasciato un’intervista fiume ad Antonello Piroso, il direttore di Blogo. Si è parlato di Calciopoli a lungo, non poteva essere altrimenti, e si è parlato in particolar modo della posizione del numero uno dei biancocelesti. La notizia è che Lotito rinuncia alla prescrizione. Questo quanto affermato dallo stesso presidente laziale, condannato ad un anno e tre mesi nella sentenza di primo grado. Lotito infatti vuole dimostrare la sua completa estraneità ai fatti, ricordando come all’epoca fosse nel mondo del calcio da soli otto mesi, e che la condanna per frode sportiva sia un qualcosa che trascende la realtà dei fatti. Ecco alcuni passi salienti dell’intervista rilasciata dal presidente della Lazio.

    VOGLIO DIFENDERMI – Sottolineando come il processo da parte dello Stato sia ormai esaurito, Lotito ha voluto ribadire “Io comunque rinuncio alla prescrizione, perchè voglio che emerga che ero totalmente estraneo”.

    LA LETTERA – Lotito prosegue sostenendo “Scrissi soltanto una lettera ufficiale al presidente della Figc in cui chiesi di intervenire perchè sennò sarebbe saltato il sistema”.

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    Claudio Lotito abbraccia la leggenda Gascoigne | ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    CAPITOLO MAURI – Esaurito il discorso concernente Calciopoli, Lotito si sofferma poi sul calcioscommesse, in relazione alla figura del calciatore Stefano Mauri, assicurando l’assoluta buona fede del calciatore, arrivando persino a rivelare l’idea di un viaggio insieme al centrocampista con destinazione Medjugorje.

    VI RICORDA QUALCUNO? – In tutto questo Lotito dovrà pur ricordarvi qualcuno. D’altronde stiamo parlando di Calciopoli, e quando spunta la parola prescrizione tutti i riflettori vengono puntati su una persona ben precisa. Avete capito di chi si tratta?

    SI, MORATTI – Proprio lui, Massimo Moratti. Come già noto ormai da tempo, l’Inter e il presidente Giacinto Facchetti vennero salvati soltanto dalla prescrizione per l’accusa di illecito sportivo inerente al filone d’inchiesta rinominato “Calciopoli bis”, così come ribadito dal procuratore Stefano Palazzi lo scorso anno durante le motivazioni della sentenza per i fatti del 2006. Già, Lotito non è Moratti.

  • Caso Diakite, Lotito minaccia l’Inter

    Caso Diakite, Lotito minaccia l’Inter

    C’è un caso Diakite che scuote l’ambiente laziale. Il difensore centrale, cresciuto nelle giovanili della Sampdoria, avrebbe rifiutato qualsiasi trattativa per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno, in modo tale da poter lasciare la Lazio a parametro zero a fine stagione. Le continue pressioni di Lotito e di tutto lo staff del club non sono servite a convincere il francese (che vive questo campionato con la maglia degli aquilotti quasi da separato in casa, non avendo giocato neanche un minuto) a porre la firma sul rinnovo contrattuale. Il presidente laziale, Claudio Lotito, da qualche mese minaccia di seguire le vie legali se dovesse ritrovarsi in mano un documento che attesti l’accordo tra il giocatore ed un’altra società. La battaglia tra Diakite e la Lazio è iniziata ed è destinata a continuare fino a febbraio, mese utile per poter formalizzare l’acquisto dei parametri zero.

    IL RINNOVO– La firma sull’allungamento del contratto non arriva e in casa Lazio rischia di crearsi l’ennesimo caso di svincolato di lusso. Lotito evidentemente non ha imparato la lezione e dopo Stankovic e Pandev negli anni precedenti, Diakite potrebbe ripercorrere la stessa strada. Anche la squadra interessata al cartellino del giocatore non cambia, visto che sul giocatore pare esserci l’Inter. Il difensore classe ’87 non avrebbe interesse a sedersi sul tavolo delle trattative con Lotito, pronto a svincolarsi per accasarsi in una big e guadagnare cifre decisamente maggiori rispetto a quelle prospettate nella società biancoceleste.

    Modibo Diakite
    Diakite, sempre più vicino all’Inter © Paolo Bruno/Getty Images

    L’INTER – E dopo Stankovic e Pandev, il club di Moratti è pronto a compiere un altro “scippo” alla Lazio. Le voci insistenti che vedono Diakite vicino ai nerazzurri sono veritiere e non è escluso che si possa trovare un accordo tra le due società per il trasferimento a Milano del giocatore già nel mercato invernale. Lotito permettendo…

    LOTITO – Il presidente laziale, sempre attento al rispetto delle regole, minaccia azioni legali se dovesse ricevere delle prove sulla firma del contratto di Diakite con l’Inter. Per le norme federali infatti, il francese potrebbe firmare un pre-contratto con un’altra società a partire dal primo febbraio, che coincide anche con la fine del mercato di riparazione.

    LE CIFRE – La richiesta del giocatore supera il milione di euro l’anno per poter mettere nero su bianco. Lotito non sarebbe disposto a offrire più di 750 mila euro annuali più bonus. La proposta dell’Inter invece raggiungerebbe il milione e duecento mila euro annui.

    Attenzione quindi, perché da più parti si dice che il giocatore avrebbe già posto una firma sul contratto che lo legherebbe all’Inter. Se ciò dovesse ritrovarsi nelle mani di Lotito, i rischi per Diakite e per l’Inter partono da una semplice multa, fino alla squalifica del giocatore.

  • Calcioscommesse, Erodiani inguaia Lotito per Lazio-Albinoleffe

    Calcioscommesse, Erodiani inguaia Lotito per Lazio-Albinoleffe

    Arrivano le conferme delle accuse fatte nel luglio del 2011 verso l’ex presidente della Lazio Claudio Lotito da parte di Massimo Erodiani, collaboratore dell’inchiesta sul calcioscommesse e specificatamente sulla partita di Coppa Italia 2010 tra Lazio e Albinoleffe, il quale davanti a Roberto Di Martino, procuratore capo di Cremona, ha voluto mettere benzina sul fuoco aggiungendo particolari alle sue precedenti dichiarazioni. L’interrogatorio a cui è stato sottoposto il tabaccaio di Guadiagrele è durato ben 7 ore e si svilupperà anche nella giornata del 16 novembre: Massimo Erodiani secondo gli inquirenti sarebbe infatti la mente di tutte le combine su cui stanno indagando.

    “In merito all’incontro di Coppa Italia del 2010 tra Lazio e Albinoleffe, il signor Claudio Lotito non era semplicemente a conoscenza della presunta combine ma l’avrebbe anche gestita”.

    Sono queste le parole chiavi dell’intero interrogatorio anche se con il proseguire dei minuti il tabaccaio pescarese ha spiegato anche che tutto questo gli è stato solamente riferito: altro indagato che è stato nominato è stato infatti il medico Mario Pirani il quale sembra aver interloquito proprio con Erodiani sulla gestione della combine da parte di Lotito. Il tutto verrà quindi ripreso al prossimo interrogatorio sperando di arrivare poi ad un punto finale.

    Claudio Lotito AC Chievo Verona v S.S. Lazio - Serie A
    Claudio Lotito © Dino Panato/Getty Images

    Non bastasse nelle dichiarazioni fatte da Massimo Erodiani è uscito anche il nome di Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese che sembra esser finito anche nel caso Inter-Lecce del 2011: a detta del tabaccaio l’estremo difensore avrebbe garantito che il match sarebbe finito con un over. Nel 2011 si parlò infatti di un incontro tra i giocatori del Lecce Corvia, Vives e Rosati per poter decidere su come combinare il match ma poi è stato dichiarato che tutto questo fu solamente una farsa in quanto i presenti all’incontro non erano i giocatori sopracitati ma solamente degli amici di Paoloni che facevano la parte dei calciatori per far si che l’ex portiere incassasse i 200 mila euro.