Tag: claudio lotito

  • Da Dirty Soccer a turbativa d’asta, Lotito c’è

    Da Dirty Soccer a turbativa d’asta, Lotito c’è

    Non bastava Dirty Soccer, il nuovo scandalo legato al calcio scommesse, legato a quest’ultimo c’è anche un’inchiesta legata alla turbativa d’asta per l’acquisizione del F.C. Bari ed in entrambi i casi c’è l’ombra di Claudio Lotito.

    Come ricorderete il Bari venne acquistato da una cordata capeggiata dall’ex arbitro Gianluca Paparesta, attuale presidente del club pugliese, quello che rimase tuttavia avvolto nel mistero fu proprio chi ci fosse dietro l’acquisizione in senso reale, non solo figurato. La Procura di Bari ha aperto un fascicolo e fatto recuperare dalla Guardia di Finanza le carte inerenti proprio l’acquisizione della società, dal momento che l’ex arbitro non sembra avere mai avuto in proprio le capacità finanziarie per acquisire una squadra di calcio. Allora si paventava la possibilità di immissione di capitali derivanti da cordate straniere, russe o turche, di cui non si hanno mai avuto prove e si sono perse le tracce.

    Gianluca Paparesta | Foto Twitter
    Gianluca Paparesta | Foto Twitter

    Cosa c’entrano Dirty Soccer e Lotito con tutto questo? Nell’ambito dell’inchiesta legata alle partite truccate uno degli arrestati recentemente in un’intercettazione telefonica si domanda se Lotitoè proprietario di Lazio, Salernitana, Brescia e Bari” ed ecco che quindi per gli inquirenti le cose potrebbero essere legate, vediamo perché.

    Premesso che come detto Gianluca Paparesta non sembra aver mai posseduto i capitali necessari per acquisire una società di calcio come il Bari ricordiamo che nelle casse della società pugliese vennero immessi cospicui versamenti di denaro, il cui grosso derivava dalla vendita anticipata dei diritti televisivi alla Infront società di consulenza del Milan e molto vicina a Claudio Lotito. Grazie a tutto ciò Paparesta investe poco e accumula un tesoretto niente male per il Bari.

    Andiamo con ordine:

    Il 14 maggio del 2014 Gianluca Paparesta chiude il contratto con la NSA, società laziale che si occupa dell’allestimento della cartellonistica negli stadi, dopo sei giorni versa 150 mila euro presso un conto della Banca Popolare del Mezzogiorno. Nello stesso momento il F.C. Bari trova l’accordo con la HD Power Light, ditta romana che si occupa di facchinaggio e attrezzature cinematografiche, anche questa verserà 200 mila euro. Il 20 maggio Paparesta firma l’accordo per i diritti commerciali con la MP Silva, ente irlandese riconosciuto dalla Lega Calcio per la vendita dei diritti TV all’estero, lo stesso giorno da Dublino arriva un bonifico di 2 milioni e mezzo di euro, il giorno successivo è la volta della Infront Italy che nel giro di tre giorni verserà bonifici per un totale di 3 milioni e 355 mila euro. Poi le carte raccontano di altri tre bonifici della Best Union S.p.a. per la vendita di biglietti per altri 800 mila euro dal 23 al 25 giugno. Il totale combacia con i soldi che sono stati necessari per l’acquisizione della società F.C. Bari.

    Secondo il Registro delle Imprese il F.C. Bari oggi è per il 95% di proprietà di Gianluca Paparesta e per il restante 5% del papà Romeo ed il capitale sociale versato è il minimo di legge (25%).

    Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter
    Carlo Tavecchio e Claudio Lotito | Foto Twitter

    Partendo dal presupposto che al momento non ci sono né indagati né c’è un’ipotesi di reato divulgato dalla Procura ma c’è un’inchiesta diventano fondamentali le date di tutte le operazioni. Il 20 maggio Paparesta si aggiudica per 4,8 milioni il titolo sportivo del club all’asta fallimentare per 4,8 milioni di euro, ha in cassa abbastanza soldi per depositare la cauzione di un milione ma non ha abbastanza fondi per saldare l’operazione. Il 23 maggio dinanzi al Notaio deposita l’assegno di 3 milioni e 800 mila euro per saldare e s’impegna, senza averli in mano, di saldare il debito sportivo del club con la Lega Calcio di circa 3 milioni di euro.

    Questi i dati legati alla società pugliese ed al suo percorso di acquisizione, va da sé che la magistratura farà la considerazione che viene ovvia a chiunque, ovvero nella battaglia per la poltrona della Federcalcio tutte le società legate ad Infront si sono schierate per l’elezione del candidato promosso dal duo Galliani-Lotito. Questo non vuol dire necessariamente che Lotito sia dentro il Bari, potrebbe voler dire che Lotito ha aiutato il Bari per poi avere il suo appoggio in occasione delle elezioni federali. Tuttavia tutto questo rientra nell’intercettazione telefonica ad uno degli arrestati nell’inchiesta Dirty Soccer.

    A far luce in tutto questo è Vittorio Galigani, colui che stava dall’altra parte del telefono con Ercole Di Nicola (D.S. dell’Aquila indagato dalla Procura calabrese) in una recente intervista al Corriere del Mezzogiorno.

    Di Nicola nell’intercettazione chiede a Galigani “Lui (Lotito) è proprietario di Lazio, Salernitana, Bari e Brescia? la risposta dell’interlocutore è chiara “Lui, con Infront, insieme a Galliani ha preso anche il Brescia. Di Nicola chiude ribadendo “Quindi Lazio, Salernitana, Bari e Brescia“.

    Nell’intervista Galigani, ex dirigente di Taranto e Foggia, chiarisce il suo pensiero legato al coinvolgimento di Lotito nell’affaire Bari:

    “Non è un mistero che spesso si sia collegata la figura di Lotito al Bari. Il presidente della Lazio, nella celebre conversazione con Pino Iodice (dirigente dell’Ischia, nota intercettazione legata ai successi in B di Carpi e Frosinone), afferma di essere riuscito, attraverso Infront, a mettere d’accordo Sky e Mediaset sui diritti televisivi ed è acclarato che Infront sia tra i principali partner commerciali del Bari. Peraltro, pur smentendo un intervento finanziario a supporto dell’acquisizione del club, lo stesso Gianluca Paparesta ha ammesso di chiamare Lotito che, a sua volta ha confermato di essere contattato dal presidente del Bari. La Lazio, inoltre, ha prestato tre giocatori al club biancorosso. In tutto ciò non c’è nulla di illegale, ma ne scaturisce quantomeno uno stretto rapporto tra le società. Si tratta di un’opinione personale, magari sbagliata. Tuttavia, una maggiore chiarezza di comunicazione sull’operazione legata al Bari avrebbe evitato qualsiasi illazione”.

    Si tratta di una vicenda alquanto spinosa che richiama inevitabilmente alla memoria, seppur con motivazioni diverse, l’inchiesta che coinvolse la GEA con Calciopoli, che ci sia un conflitto d’interessi è evidente e la magistratura dovrà far luce proprio all’aspetto legato all’influenza che hanno avuto nella vita societaria la attuale leadership della Federcalcio. Considerando poi il fatto che lo scandalo Dirty Soccer, oltre che coinvolgere la Salernitana (club di Lotito), si lega a tutto ciò con un filo conduttore, la cattiva situazione economica dei club coinvolti.

     

  • Tounkara, l’ispanico pronto per il Colosseo

    Tounkara, l’ispanico pronto per il Colosseo

    Dopo aver conosciuto Federico Bernardeschi e Simone Verdi continua la nostra scoperta dei volti nuovi e giovani della prossima Serie A. Dopo l’esplosione di Keia Baldè Diao nella scorsa stagione quest’anno la Lazio lancia nella massima serie un altro suo gioiellino cresciuto nelle giovanili del Barcellona, ma che con la Lazio Primavera è esploso, Mamadou Tounkara.

    A soli 18 anni si affaccerà sul palcoscenico più importante del nostro calcio, ma siamo certi che nonostante la concorrenza terribile di Klose, Djordjevic, Perea, Candreva e Keita davanti, il giovane ispanico saprà trovare il suo spazio. La Lazio di Claudio Lotito, strappò Mamadou Tounkara alla cantera del Barcellona a parametro zero nell’agosto 2012.

    Il Barcellona credeva tanto nel giovane Tounkara che nel 2010 lo manda in prestito al Farners, seguendone l’evoluzione. Convinta la società blaugrana al punto che lo inserisce in una sua squadra giovanile, blindando il suo contratto con una clausola rescissoria pari a 3 milioni di euro. Purtroppo una serie di infortuni e qualche episodio di indisciplina fanno ricredere il Barcellona che non rinnova entro i termini il contratto. Quì si infila la Lazio, che seguiva il giocatore da tempo e lo porta a Formello.

    Mamadou Tounkara, originario del Senegal ma con passaporto spagnolo, nasce a Blanes (Spagna) il 19 gennaio 1996 e come detto, già dai suoi primi calci nella cittadina catalana sembrava predestinato a diventare una futura stella blaugrana mentre il destino lo porterà, comunque giovanissimo, alla Lazio.

    Mamadou Tounkara | Foto Twitter / Il Pallonaro
    Mamadou Tounkara | Foto Twitter / Il Pallonaro

    Nel campionato primavera Tounkara, insieme a Keita Baldè si è messo in luce in modo straordinario, tanto che se i tifosi biancocelesti sembrano distanziarsi dalla prima squadra, per l’insofferenza verso  Claudio Lotito, al contrario sfogano tutto il loro amore per i ragazzi della Primavera e sono impazziti per questa coppia d’attacco che ha portato successi al settore giovanile capitolino.

    La scorsa stagione ha messo piede in pianta stabile in Serie A Keita e quest’anno sembra proprio che toccherà a Mamadou Tounkara con il benestare, gia arrivato, del nuovo tecnico Stefano Pioli che lo ha già schierato con ottimi risultati nelle partite amichevoli della preparazione estiva della Lazio.

    Goal segnati contro avversari di livello e buon movimento che hanno convinto Pioli a pomuoverlo definitivamente in prima squadra. Mamadou Tounkara ha un fisico possente, è una prima punta in grado di mettere velocità, tecnica e senso della porta al servizio dei compagni che devono solo metterlo in condizione di segnare. Esattamente come in occasione del Trofeo dei “Cinque Violini” dove l’attaccante spagnolo ha segnato un bellissimo goal allo Sporting Lisbona ad inizio agosto e che possiamo vedere in questo video:

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    Mamadou Tounkara, fisico statuario, velocità e tecnica decisamente sopra la media dei suoi coetanei siamo certi che troverà il suo spazio e sarà uno dei protagonisti della Serie A 2014/15 riuscendo a stupire nella Lazio.

  • Elezioni FIGC, unica vincitrice l’ingovernabilità

    Elezioni FIGC, unica vincitrice l’ingovernabilità

    Finalmente siamo, almeno momentaneamente, usciti da una situazione alquanto ridicola. Non era possibile vivere ancora di polemiche stantie su frasi e “vecchie massime” del candidato principale alla presidenza federale. Era l’ora di fare o un salto oltre la barricata o tentare la via della condivisione attraverso un Presidente voluto da tutti che avesse una linea guida condivisibile da tutte le Leghe del calcio.

    Come spesso accade in questo paese, dalla politica ad una semplice riunione di condominio, non viene mai scelta la strada della soluzione, ma semplicemente la scelta del “minor male, ed ecco allora che subentrano gli interessi personali, l’attaccamento alle poltrone ed il poco senso del dovere partorendo una via talmente difficile da percorrere che ad oggi, dopo l’elezione in terza battuta di Carlo Tavecchio, appare impossibile.

    Non sono serviti nemmeno gli interventi del presidente del CONI Malagò e del vice UEFA Gianni Infantino per illuminare i membri elettivi e gli stessi candidati che a più riprese erano stati invitati a ritirarsi per trovare una via comune e condivisibile.

    L’ingovernabilità del calcio non è evidente  per colpa del suo nuovo Presidente Federale, ma è evidente per quanto uscito fuori in queste settimane. Abbiamo di fatto un Carlo Tavecchio che dopo la prima conferenza stampa e le successive dichiarazioni è invitato dai suoi stessi elettori a non esprimersi più se non per parlare del programma. Programma che si conosce solo a bozze, infatti è solo un minimo elenco di problematiche da risolvere e che nonostante lui stesso abbia ricoperto la carica di Presidente della Lega Nazionale Dilettanti nella sua stessa Lega tali problematiche esistono tuttora.

    Carlo Tavecchio a colloquio con il Presidente della commissione antidoping | Foto Twitter / Il Pallonare
    Carlo Tavecchio a colloquio con il Presidente della commissione antidoping | Foto Twitter / Il Pallonare

    Vince un candidato, come sarebbe stato il caso di Albertini, caldeggiato da un’asse di “grandi elettori” (Lotito-Galliani-Preziosi) che nessuno comprende quale possa essere il reale interesse da parte loro per la sua vittoria visto che tutti navigano in “cattive acque“, per motivi diversi, nelle rispettive piazze e dovrebbero prima risolvere i problemi dalle loro parti.

    Nel programma elettorale di Tavecchio, che non si conosce ma dalle sue parole si intuisce,  si parla di riportare il pubblico negli stadi e la Curva Nord della Lazio conta ad oggi 258 abbonati, si parla di giovani calciatori italiani e del  loro futuro quando il Genoa è una delle prime società a vendere i propri gioiellini per comprare tanti giocatori stranieri in una sorta di girandola di mercato annuale e si parla di gestione manageriale o governance quando l’Amministratore Delegato del Milan vive la sua carica da separato in casa e non riesce a fare calciomercato perché é “bloccato” dai contratti onerosi con i suoi giocatori che lui stesso ha sottoscritto anni prima, ma non solo loro la Lega Pro, che appoggia in pieno Carlo Tavecchio, negli ultimi anni si è vista assottigliare le proprie squadre iscritte quasi del 50% proprio per una gestione fallimentare delle società. Per non parlare poi degli scandali succeduti in sequenza negli ultimi dieci anni di calcio, dove a guidare il vapore c’erano sempre gli stessi personaggi tra cui Abete, Tavecchio, Macalli e C. a cui non si può attribuire alcuna colpa, tuttavia si deve considerare la loro scarsa vigilanza nei rispettivi ruoli.

    Se l’elezione doveva dare una manifestazione di forza democratica del nostro calcio non si può rimanere contenti di fronte al fatto che l’elezione di un Presidente di una Federazione Sportiva (qualunque essa sia) debba essere determinata da Presidenti che ci mettono e ci guadagnano un sacco di soldi sfruttando lo sport più amato. Insomma se la Lega deve rappresentare i poteri la Federazione dovrebbe rappresentare il sano sport. Ma da quello che si evince è che gli interessi hanno eletto un Presidente e quindi se si devono fare delle scelte impopolari per il bene dello sport, queste scelte non verranno fatte perché chi ha consegnato il potere a Carlo Tavecchio può avere in qualsiasi momento la tentazione di ricattare e battere cassa nei confronti del Presidente. E’ un po’ come se la Confindustria senza ascoltare il popolo eleggesse il Presidente del Consiglio e lo facesse alla “luce del sole” verrebbe ad ogni cittadino il dubbio che c’è un conflitto d’interessi e soprattutto che la democrazia possa essere finita.

    Inoltre da quest’elezione, che ha appassionato i tifosi, viene fuori in modo netto che la Lega di Serie A è spaccata in due tra vecchie e nuove generazioni, tra vecchi e nuovi modi di vedere il calcio. Con liti furbonde e continui strali tra le parti che proseguiranno ad ogni decisione che la FIGC farà, a cominciare dalla scelta del nuovo Commissario Tecnico della Nazionale.

    L’indomani delle elezioni FIGC appare molto nebuloso, forse più di quanto già si pensava dopo le celebri uscite su Optì Poba, sulle donne “handicappate” o sull’omicidio di Kennedy e rimane addirittura cupo dopo il discorso fatto da Carlo Tavecchio dopo la terza e trionfale votazione.

    La sfida che si pone dopo le elezioni FIGC è quella di preparare la “squadra di governo” e la nomina del C.T. della Nazionale i nomi caldi per tutti i tifosi sono quelli di Mancini o Conte ma bisogna già fare alcune considerazioni. Essendoci l’ombra lunga di Claudio Lotito viene difficile pensare a Roberto mancini, ex tecnico Lazio, che ha tenuto in piedi una causa civile per anni con il suo vecchio Presidente ed al tempo stesso non si può pensare ad Antonio Conte, che se non avrà carta bianca e libero coordinamento su tutte le Nazionali, difficilmente accetterà l’incarico vista la sua giovane età lavorativa e le prospettive di carriera che fare il C.T.  può sbarrargli per almeno quattro anni. Ci sono poi le soluzioni tecniche e più facilmente percorribili Guidolin, Zaccheroni e l’ultimo papabile Cabrini. Ma anche quì, il neo Presidente Federale scivola su una “buccia di banana“, perché dopo la sua nomina, nel discorso davanti all’assemblea dice di non aver avuto ancora alcun contatto con qualcuno per il futuro della Nazionale e dire che di tempo ne ha avuto e che tra tre settimane la Nazionale dovrebbe scendere in campo.

    Proprio quì, all’inizio del suo mandato Tavecchio si gioca il suo futuro e lo fa in partenza già su un campo minato vedremo se le scelte saranno per una rivoluzione vera o, come si presuppone, per il “minor male” con la compiacenza dei “soliti noti“.

  • Colpo di scena: Astori niente Lazio, il difensore va alla Roma

    Colpo di scena: Astori niente Lazio, il difensore va alla Roma

    Nel calciomercato non c’è mai da stupirsi ma la vicenda che ha coinvolto il difensore del Cagliari Davide Astori ha davvero del’incredibile con un colpo di scena davvero beffardo per la società che lo ha subito.

    Davide Astori
    Davide Astori

    La Lazio ha dovuto subire il no dal Cagliari all’offerta fatta per acquistare il centrale rossoblù ma la beffa più atroce è arrivata in serata quando è filtrata la notizia che Astori nella prossima stagione sarà un calciatore della Roma.

    Veniamo a fare un resoconto di questa incredibile vicenda.

    La Lazio ha seguito il calciatore per diverso tempo ed ha provato diversi tentativi economici sempre respinti dal Cagliari. Oggi le due parti sembravano essersi riavvicinate ma nel pomeriggio è arrivato il primo colpo di scena con il Ds del Cagliari Marroccu che ha così annunciato il rinnovo di contratto (il calciatore andava in scadenza nel 2015) di Astori:

    “Davide compie un grande gesto, raro nel mondo del calcio. Abbiamo rinnovato fino al 2017. Siamo molto orgogliosi e soddisfatti di questa scelta. Il mercato è lunghissimo. La Lazio? Diciamo che non è tra i club in prima fila e nell’immediato per Astori non abbiamo altre trattative. Ho sentito e salutato cordialmente il presidente Lotito.

    Lo stesso Astori aveva voluto dire la sua motivando la sua scelta di rinnovare:

    Sono da sei anni al Cagliari, ho avuto rispetto e ci tengo a darne. Sì, ci ho pensato a lungo, poi ho deciso di non andare in scadenza. Sono felice per il rinnovo e ringrazio il presidente Giulini: abbiamo preso assieme questa scelta.

    Questo è successo nel tardo pomeriggio, in serata è invece arrivata la notizia che ha lasciato l’amaro in bocca a tutti i tifosi biancocelesti: Davide Astori sarebbe in procinto, manca ancora l’ufficialità ma paiono ormai solo questione di ore all’annuncio, di firmare un contratto con la Roma.

    Walter Sabatini sarebbe riuscito nell’ennesimo colpaccio e avrebbe portato in giallorosso il difensore con un prestito oneroso da 2 milioni subito con diritto di riscatto al termine della stagione a circa 8 milioni di euro.

    In rete si è subito scatenata la protesta dei tifosi biancocelesti, intanto la Roma mette a segno un altro colpo beffando la Lazio come aveva fatto nel caso Iturbe con la Juventus.

  • Lazio l’allenatore sarà Pioli, Torino preso lo svincolato Molinaro

    Lazio l’allenatore sarà Pioli, Torino preso lo svincolato Molinaro

    Claudio Lotito ha scelto il prossimo allenatore della Lazio, a sedere sulla panchina biancoceleste come successore di Edy Reja sarà Stefano Pioli.

    L’ex allenatore del Bologna era stato contattato un paio di settimane fa dalla dirigenza della Lazio, in questo periodo sono state vagliate le posizioni di altri allenatori, dal tecnico della Primavera Simone Inzaghi a Roberto Donadoni, senza dimenticare la candidatura di Massimiliano Allegri, alla fine però si è tornati proprio su Pioli con l’accordo definitivo che è stato trovato ieri sera a Villa San Sebastiano, residenza del presidente Lotito.

    Stefano Pioli
    Stefano Pioli

    Per Pioli si parla di un contratto di un anno da circa 600mila euro con un opzione di rinnovo per una seconda stagione, la firma come detto è arrivata ieri sera e subito dopo è giunto quest’annuncio ufficiale:

    La S.S. Lazio comunica che Stefano Pioli sarà il nuovo allenatore della prima squadra a partire dal 1 luglio 2014

    Quella di Pioli, che sarà presentato oggi, non sarà certo una missione semplice, il tecnico dovrà essere bravo e capace nel riportare la squadra nelle posizioni della classifica che contano e far tornare i tifosi, che come si legge sui vari social network sono molto dubbiosi su questa scelta, a riempire lo stadio con amore e passione verso la Lazio.

    Se la Lazio ha sistemato la panchina, il Torino ha piazzato un altro colpo, questo decisamente a sorpresa.

    Cristian Molinaro
    Cristian Molinaro

    I granata infatti si sono assicurati dallo Stoccarda lo svincolato difensore esterno Cristian Molinaro. Il calciatore 31enne nello scorso campionato ha disputato una buona stagione al Parma, la società ducale però non ha deciso di esercitare l’opzione di riscatto che aveva con i tedeschi e quindi Molinaro, che si starebbe recando in queste ore a svolgere le visite mediche, si è trovato libero. Per lui si tratta di un ritorno nella città di Torino avendo vestito la maglia della Juventus dal 2007 al 2010, poi l’esperienza in Bundesliga con lo Stoccarda, l’arrivo a Parma nella scorsa stagione ed ora nuovamente la Serie A con il Torino.

  • Reja saluta la Lazio, Pioli in Pole Position per sostituirlo

    Reja saluta la Lazio, Pioli in Pole Position per sostituirlo

    La conferma che si attendeva da qualche giorno è arrivata oggi, Edy Reja ha annunciato pubblicamente che non sarà il tecnico della Lazio nella prossima stagione.

    Questo è il pensiero espresso dall’allenatore goriziano a Lazio Style Radio:

    Edy reja
    Edy reja

    Alla fine del campionato il presidente mi ha rinnovato la sua stima e fiducia e proposto di continuare. Nell’ultimo periodo abbiamo fatto buoni risultati, ma non abbiamo centrato l’Europa. Ho avuto una forte delusione, se l’avessimo centrato magari le mie considerazioni sarebbero state diverse. Sarebbe bastato vincere col Torino. Ci sarebbe stato un altro scenario, diversi giocatori avrebbero avuto più interesse a venire a Roma. E’ giusto cambiare, spero di fare il bene della Lazio. E’ giusto rinnovare non solo la squadra ma anche il tecnico. La situazione ultima non può continuare. Bisogna trovare il sistema giusto per far sì che l’entusiasmo ritorni e penso che la società stia operando nel modo giusto. Ho l’impressione che Lotito voglia fare benissimo, questo e’ l’unico modo per riavere entusiasmo. Vedere lo stadio vuoto fa male al cuore, conoscendo la passione dei laziali.

    Reja che era entrato in carica sulla panchina della Lazio a gennaio dopo l’esonero di Vladimir Petkovic e già in passato dal 2010 al 2012 era stato il tecnico bianc0celeste, ha voluto ringraziare la società e la presidenza, togliendosi anche qualche ultimo sassolino:

    Rimarrà sempre l’affetto nei confronti della società e del presidente. Se non alleni a Roma, non puoi dire di essere allenatore. E’ stata un’esperienza straordinaria. Spero di aver fatto bene. Per quelli che non hanno avuto molta riconoscenza nei miei confronti, mi dispiace. Pensavo di essere più considerato. Agli altri li ringrazio, gli ho voluto bene.

    Adesso Lotito andrà subito alla ricerca del sostituto: i nomi sono diversi, si va dall’allenatore della Primavera Simone Inzaghi, all’ex tecnico del Milan Massimiliano Allegri, le ultime indicazioni però danno in pole position l’ex allenatore del Bologna Stefano Pioli, per il quale si dice che sarebbe già pronto un biennale da 500mila euro a stagione.

  • Lazio, la rivoluzione partirà dalla difesa

    Lazio, la rivoluzione partirà dalla difesa

    La Lazio del patron Claudio Lotito, sempre più contestato dai tifosi, avendo perso ogni velleità di classifica pensa già al futuro e cercherà nell’estate una bella scossa sul mercato con la speranza di ricompattare l’ambiente e ridare verve ad un gruppo che mai come in questa stagione è apparso così spento.

    Edy Reya che si era auto-confermato tecnico biancoceleste anche per la prossima stagione sicuramente non avrà preso bene l’interessamento della Lazio verso Sinisa Mihajlovic, tuttavia ha dato alcune linee guida per la finestra di mercato prossima. La rivoluzione partirà dalla difesa, infatti Federico Marchetti, Lorik Cana, Luis Cavanda e Michael Ciani sono i quattro nomi eccellenti che probabilmente saranno sacrificati per fare un po’ di cassa e permettere i nuovi innesti.

    Federico Marchetti | Foto Twitter | Il Pallonaro
    Federico Marchetti | Foto Twitter / Il Pallonaro

    Inoltre sono quasi certi  i non rinnovi di Biava e di Dias che così giungono alla naturale scadenza dei rispettivi contratti e i mancati riscatti di Kakuta e di Postiga che torneranno ai club di appartenenza. Possibile inoltre un prestito per Perea, per farlo crescere visto che non ha convinto molto in questa stagione.

    Poi ci sono le sirene che suonano per alcuni gioiellini. Senad Lulic, accostato spesso alla Juventus, ha già manifestato la sua volontà di, in caso di club a lui gradito, voler andare via e la sensazione è che in caso di un’offerta congrua la Lazio alla fine lo lascerà andare. Proprio con i bianconeri c’è una pista rimasta aperta da gennaio per fare in modo che Quagliarella possa vestire biancoceleste e Lulic il bianconero, anche i due valori di mercato collimano (10 milioni) anche se il centrocampista bosniaco ha giocato decisamente di più della punta juventina.

    Onazi è richiestissimo da più parti e siamo certi che non lascerà la Lazio se non per un’offerta che preveda tanto cash, si profila una mini-asta quindi.

    Insomma la mission di Lotito è chiara da sempre, vendere, a tanto, e comprare a poco tenendo sempre il bilancio del club in positivo e questo ha sempre permesso di tenere in linea di galleggiamento il barcone che però perde consensi dalle curve.

    In entrata i biancocelesti si sono già mossi eccome, oltre all’affaire Quagliarella, che si sa come inizia ma non si sa come andrà a finire, e all’acquisto di Djordjevic, sono già stati presi diversi contatti soprattutto per la difesa, reparto dal quale partirà la rivoluzione biancoceleste.

    La Lazio cercherà di prendere Astori cercando di difendersi dall’altissima concorrenza ma i nomi “caldi” sono anche quelli di Martin Hinteregger, difensore centrale del Salisburgo di 21 anni che con un paio di milioni si potrebbe prendere, Fabian Schar poderoso difensore del Basilea che però costa caro e con gli svizzeri coltiva ambizioni europee ed infine si batte anche la pista belga per il gigante Alexander Scholz del Lokeren che è molto giovane e sarebbe un’operazione low-cost.

    A centrocampo la Lazio segue da anni, senza mai affondare la zampata vincente, il giovane centrocampista centrale svizzero Granit Xhaka del Borussia Monchengladbach che costa non meno di 10-12 milioni, oppure si battono le alternative Hunt del Werder Brema che potrebbe arrvare a parametro zero, ma che ha un ingaggio elevato e su cui si sono posati gli occhi di qualche club di Premier League.

    Inoltre, sempre per il centrocampo, l’entourage di Tare sembra aver posato lo sguardo per Jonathan Pitroipa, ala destra del Rennes non più giovanissimo che farebbe da alternativa in caso di improvvise offerte indecenti per Candreva o solo per sostituirlo.

    Insomma per la Lazio il mercato è iniziato in anticipo, cercando di bruciare la concorrenza, ricostruendo e svecchiando la rosa a cominciare dalla difesa. Sarà un’estate calda per Igli Tare e Claudio Lotito, ma prima di ogni tipo di congettura sarà necessario scegliere e definire la guida tecnica.

  • Lazio feroce come la contestazione, Sassuolo battuto 3-2

    Lazio feroce come la contestazione, Sassuolo battuto 3-2

    Il clima è rovente, Lotito è scortatissimo, all’inizio, durante il riposo ed a fine partita, il patron della Lazio si muove dentro allo stadio” Olimpico” come un corpo estraneo circondato dalle guardie del corpo. (altro…)

  • Coppa Italia: la Lazio vuole il derby, il Napoli vuole arrivare in fondo

    Coppa Italia: la Lazio vuole il derby, il Napoli vuole arrivare in fondo

    Ultimo atto dei quarti di finale di Coppa Italia e con una sfida al cardiopalma. Napoli-Lazio rappresenta un altro importante crocevia per le due formazioni (altro…)

  • Lazio: Lotito scrive una lettera aperta ai tifosi biancocelesti

    Lazio: Lotito scrive una lettera aperta ai tifosi biancocelesti

    Sicuramente su una cosa potranno trovarsi d’accordo sia i contestatori del presidente della Lazio che i tifosi che approvano la sua linea dettata ormai da quasi dieci anni di presidenza: Claudio Lotito ha sempre messo la sua faccia durante i momenti difficili.

    Ed è così anche in questa stagione travagliata per la squadra biancoceleste dove approfittando della sosta il patron della società capitolina decide attraverso il quotidiano “Il Corriere dello Sport” di divulgare una lettera “aperta” a tutti i tifosi biancocelesti.

    Ecco uno stralcio di quanto apparso sul quotidiano:

    Il momento, non è tra i più brillanti, specialmente se paragonato a quello vissuto non troppo tempo fa. I grandi e indiscutibili successi mietuti, prima dell’inizio del campionato, avevano creato enormi aspettative. Proprio perché le aspettative erano enormi, i risultati (non nego, per certi versi deludenti!) lasciano un po’ di amaro in bocca. Non bisogna però lasciarsi sopraffare dal pessimismo, e cavalcare la strada del disfattismo“.

    Claudio Lotito | © Paolo Bruno / Getty Images
    Claudio Lotito | © Paolo Bruno / Getty Images

    Poi è lo stesso patron che ammettendo la situazione difficile della squadra invita anche a non gettare fango su quei calciatori che la scorsa stagione avevano fatto così bene:

    La squadra sembra persa, ma solo apparentemente. I ragazzi sembrano non avere motivazioni, sembrano non vedere al di là della singola prestazione domenica dopo domenica. Dobbiamo fargli capire, che sono sempre gli stessi, che hanno dimostrato di poter fare bene.

    Poi sulla stessa falsa-riga riafferma quello che è il pensiero della società e che divide il giudizio dei tifosi a proposito di quanto fatto sul mercato estivo:

    E’ la stessa squadra, sono gli stessi giocatori, ma con qualcosa in più, (che sembrano aver dimenticato): la consapevolezza di avere nelle gambe e nella psiche, delle armi micidiali, che li portano a grandi risultati, come tutti abbiamo visto. Questo momento non è così brillante, lascia interdetti e pieni di interrogativi anche alla luce dei notevoli investimenti che la Società ha effettuato, per rafforzare un organico già di per sé altamente competitivo“.

    Non manca una parola nei confronti di Vladimir Petkovic, tecnico osannato al termine della stagione scorsa ed oggi visto da molti come sul punto di lasciare il club a causa degli scarsi risultati ottenuti:

    Molti sostengono che non c’è più tempo. Ma prendere decisioni affrettate, il più delle volte porta a risultati catastrofici. Diamoci ancora qualche chance, per far emergere tutte le potenzialità dei singoli, che amalgamate e miscelate, porteranno a risultati positivissimi“.

    Ed in questo punto sembra che proprio il tecnico biancoceleste abbia una fiducia piena ma a tempo, tuttavia poi Claudio Lotito continua spronando il popolo laziale ad essere unito per aiutare proprio l’allenatore, segno evidente che la stima del presidente resta comunque immutata.

    Quello che può fare l’energia positiva, di un’intera comunità, convogliata a sostenere, incitare, capire, sospingere, apprezzare, spronare la parte in difficoltà, può fare cose grandiose. Ecco quello che possiamo fare: stargli vicino, e fargli pervenire tutto il nostro affetto, considerazione e voglia di credere ancora in loro e in chi ogni domenica soffre, gioisce in piedi o a bordo campo, con loro e con noi: il Mister“.

    Certo Claudio Lotito cerca di serrare i ranghi il più possibile per tenere alto il morale dell’ambiente biancoceleste ed al tempo stesso pare molto fiducioso sul fatto che la squadra si risolleverà al più presto, la sosta è certamente un toccasana per la Lazio, ma considerando i rapporti burrascosi i tifosi come reagiranno?