Tag: ciro capuano

  • Catania-Parma, gialloblù in cerca del primo successo esterno

    Catania-Parma, gialloblù in cerca del primo successo esterno

    Con gli anticipi di ieri si è aperta la settima giornata di questa stagione di Serie A ed oggi, alle 15.00 si sfideranno anche Catania-Parma: il match tra le due squadre è tutto tranne che scontato e l’attesa per entrambe le formazioni è alta. Da una parte c’è infatti la rosa di Rolando Maran che arriva a questo scontro casalingo con alle spalle due vittorie, due sconfitte e altrettanti pareggi: nella giornata precedente però è arrivata la batosta più grande in quanto sul campo del Bologna il club siciliano è uscito a testa bassa con un 4-0 finale che ancora pesa.

    Dall’altra parte c’è invece il Parma che di vittorie in questo avvio di campionato ne ha conquistata solamente una: le restanti partite infatti ha totalizzato tre pareggi, tra cui quello contro il Milan di domenica scorsa, e due sconfitte con Napoli e Juventus, prime della classe.

    Rolando Maran Calcio Catania v SSC Napoli  - Serie A
    Rolando Maran © Maurizio Lagana/Getty Images

    Così facendo il Catania si ritrova sopra di due punti nella classifica rispetto al Parma ma la strada è ancora molto lunga. Per l’incontro di oggi inoltre Maran dovrà fare a meno di due colonne portanti della parte difensiva a causa della squalifica di Ciro Capuano e dell’infortunio di Nicolas Spolli, il quale è costretto a stare a riposo per una lesione all’adduttore della coscia destra. Per queste due assenze i padroni di casa schiereranno molto probabilmente la difesa a quattro con Alvarez, Bellusci, Legrottaglie e Marchese.

    Meno problemi invece per il Parma dell’ex ct azzurro Donadoni che è però ben consapevole della forza del Catania quando gioca tra le mura amiche: fino ad ora in casa i rossoazzurri hanno infatti battuto il Genoa, fermato sul pareggio il Napoli e superato l’Atalanta, mentre i gialloblù in trasferta hanno totalizzato un solo punto grazie al pareggio con il Genoa. Se si guardano invece gli scontri precedenti ad avere la meglio è nettamente il Catania che si ritrova a condurre con 6 vittorie contro la nessuna del Parma, con i restanti 7 pareggi.

    LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Catania-Parma
    Catania (4-3-3): Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Bellusci, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Barrientos, Bergessio, Gomez.
    A disp.: Frison, Messina, Potenza, Rolin, Augustyn, Biagianti, Salifu, Sciacca, Doukara, Ricchiuti, Morimoto, Castro, Doukara. All.: Maran
    Squalificati: Capuano
    Indisponibili: Terracciano, Keko, Spolli

    Parma (3-5-2): Mirante; Benaluoane, Paletta, Lucarelli; Rosi, Parolo, Valdes, Galloppa, Gobbi; Biabiany, Amauri.
    A disp.: Pavarini, Bajza, Maceachen, Zaccardo, Fideleff, Morrone, Acquah,Musacci, Marchionni, Pabon, Ninis, Belfodil, Sansone. All.: Donadoni
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Santacroce, Palladino

  • Guardi Pescara e rivedi Zemanlandia

    Guardi Pescara e rivedi Zemanlandia

    Cirto Immobile | © Getty Immages
    Diciannove punti dopo 10 gare del torneo, quarto posto in graduatoria ed attacco stratosferico secondo la più pura delle tradizioni zemaniane: il Pescara 2011/12 ha iniziato il campionato con il piede giusto e, nonostante qualche fisiologica battuta d’arresto, diverte e convince. La trasferta di Brescia può rappresentare la svolta della stagione, anche se i tempi sono forse prematuri per parlare di salto di categoria, sempre che nel derby con l’Ascoli non si assista al calo motivazionale e di concentrazione visto a Castellammare di Stabia. Umiltà e dedizione, questi devono essere gli imperativi in casa Pescara per continuare sul cammino virtuoso intrapreso nelle prime dieci tappe. Non cogliere il successo nel derby, infatti, potrebbe parzialmente vanificare l’impresa di Brescia dove il Delfino ha sfata il tabù Rigamonti imponendosi con un secco 0:3 che non ammette repliche. Il Pescara soffre nei primi 20 minuti ma tiene bene il campo, poi cresce in misura esponenziale. Squadra corta (tantissime le volte nelle quali le Rondinelle sono finite in offside) e padrona del campo con Anania che agisce più da libero che da estremo difensore. Il tutto esaltato da una caratteristica che i detrattori definiscono ‘poco zemaniana’, la concretezza. Da 25 anni lo slogan di Zeman è sempre lo stesso, fare un gol più dell’avversario piuttosto che subirne uno in meno, e non è cambiato nemmeno dopo tutte le intemperie che nello Stivale del Pallone ha vissuto: a Pescara come agli albori della sua carriera, a Foggia come su entrambe le sponde del Tevere, in Puglia come nella sfortunata parentesi con la Leonessa d’Italia. Il boemo torna da Brescia da trionfatore dopo aver consumato una rivincita tanto attesa, probabilmente più con se stesso che non con quella squadra dove non è riuscito ad imporsi. Anche se, conoscendolo, non lo ammetterà mai. Non è tempo di cullarsi sugli allori né di fare proclami, è il tempo di lavorare per seminare ciò che a Primavera potrebbe essere un raccolto eccezionale. Immobile continua a segnare (8 gol e titolo di capocannoniere provvisorio del torneo), il collettivo cresce esaltato dalle magie del genio Insigne e dalla sagacia dello zoccolo duro di uomini esperti (Anania-Zanon-Gessa-Togni-Cascione-Sansovini) in attesa del rientro dei gioiellini Verratti e Capuano. Piedi per terra e tanto lavoro per poter volare in seguito. Il perfezionista Zeman docet in tal senso.

  • La Casoria resta in sella. Calciopoli continua

    La Casoria resta in sella. Calciopoli continua

    Il processo a Calciopoli in corso presso il Tribunale di Napoli resta nelle mani della giudice Casoria la Corte d’Appello del capoluogo campano ha infatti rigettato la richiesta di ricusazione richiesta dall’ex pm Narducci e dal suo collega Capuano.

    Roberto Salomone/Getty Images
    La Casoria è stato un giudice giusto e privo di animosità verso i pm si legge nelle cinque pagine di motivazione scritte dal presidente della Corte d’Appello Di Mauro, nonostante qualche animosità caratteriale tra la stessa Casoria e le sue colleghe Gualtieri e Pandolfi che non hanno comunque nuociuto al regolare svolgimento del processo. Il Processo dunque può entrare nella fase calda ed emettere verdetto per la fine di settembre essendo cosi scongiurata l’ipotesi di prescrizione tanto di attualità in questi giorni.

  • Calciopoli, il processo a due facce. Palazzi convoca Moratti, Narducci ricusa la Casoria

    Calciopoli, il processo a due facce. Palazzi convoca Moratti, Narducci ricusa la Casoria

    Riusciremo a metter la parola fine allo scandalo Calciopoli? Leonardo qualche settimana fa in conferenza stampa disse che i tifosi sono stanchi di Calciopoli, forse ha ragione, è per questo che chiediamo finalmente chiarezza e fermezza.

    Mi sono preso un pò di tempo per giudicare la notizia di ricusazione del giudice Casoria da parte dei colleghi del Tribunale di Napoli tra cui i pm Narducci e Capuano ma devo dire che ancora una volta stento a crederci. Se la persecuzione dei giudici nei confronti di Berlusconi è spesso sintomo di ilarità e viene addirittura usata dai comici, presto dovremo abituarci allo stesso atteggiamento nei confronti di Calciopoli. Non volendo entrare nel merito dei motivi della ricusazione è lapalissiano che il comportamento dei due pm è orientato “alla Berlusconi” a proteggere un castello di sabbia.

    Se a Napoli adesso si cerca di rallentare la Figc un pò a sorpresa inserisce la marcia e il procuratore federale Palazzi ha convocato per giovedì 31 marzo l’audizione di Massimo Moratti in merito all’esposto della Juventus, presentato nel maggio 2010, in merito all’assegnazione dello scudetto per la stagione sportiva 2005/2006.

  • Golden Boys: Bruno Martella, alla Sampdoria per spiccare il volo

    Golden Boys: Bruno Martella, alla Sampdoria per spiccare il volo

    Sulle sue tracce c’era addirittura la Juventus, ma la Sampdoria ha bruciato una nutrita e qualificata concorrenza e si è portata a casa uno dei terzini sinistri più promettenti della nuova leva calcistica nostrana: Bruno Martella, classe 1992, lascia Pescara e passa in comproprietà alla Sampdoria per circa 300 mila euro.

    Un’operazione conclusa con la soddisfazione di tutte le parti in causa: per il Pescara che incassa soldi freschi da reinvestire sul mercato senza perdere il totale controllo del calciatore, per la Sampdoria che si assicura un calciatore dal futuro garantito potendolo riscattare completamente e per il calciatore che sbarca in una piazza ambiziosa che da sempre punta sui giovani.

    Terzino ottimamente strutturato, Martella è abile nella fase di spinta ma bravo anche in quella di contenimento; forte di testa ed utilizzabile anche in zona centrale, non ha ancora esordito tra i ‘grandi’ ma in Abruzzo, sulla scia di Verratti e Capuano, era dato in rampa di lancio.

  • Milan salvato da Inzaghi. Con il Catania è solo 1-1

    Milan salvato da Inzaghi. Con il Catania è solo 1-1

    La vittoria conquistata in Champions League mercoledì sera contro l’Auxerre doveva essere un nuovo punto di partenza dopo l’umiliante sconfitta di Cesena. E invece il Milan stecca di nuovo in campionato, fermato da un ottimo Catania che ha messo in difficoltà le “prime donne” rossonere passando addirittura in vantaggio con il gol da antologia di Capuano; a rimettere le cose a posto ci ha pensato poi l’eterno Pippo Inzaghi con il gol numero 156 in Serie A.

    Il Catania di Giampaolo parte forte e chiude le fonti di gioco rossonere con il pressing asfissiante di Biagianti e Carboni in mezzo al campo. Ma è Inzaghi ad avere tra i piedi una palla gol clamorosa, sprecata malamente a due passi da Andujar. Dopo una buonissima prima mezz’ora gli etnei vanno in vantaggio con il missile di Capuano da quasi 40 metri. Esecuzione perfetta quella del terzino rossoazzurro che conclude al volo una palla difficilissima da calciare trovando l’angolo giusto per battere Abbiati. Una rete da raccontare ai nipoti.
    Senza Pato, le chiavi dell’attacco rossonero sono affidate al duo stellare Ronaldinho e Ibrahimovic, molto in ombra stasera. Lo svedese è fuori dal gioco ma non viene neanche assistito bene dai compagni che spesso preferiscono le sortite offensive personali. Il Milan si sbilancia troppo e rischia il tracollo, il Catania non approfitta delle praterie e della superiorità numerica nei contropiedi concesse dalla retroguardia rossonera gettando alle ortiche la possibilità di raddoppiare.
    E come spesso accade nel calcio, gol mangiato – gol subìto: a vestire i panni dell’eroe stasera però non è Ibra ma Inzaghi che dalla sua posizione preferita, sul filo del fuorigioco, mette la zampata vincente allo scadere del primo tempo tramutando in oro un perfetto assist di Ronaldinho.

    Nella ripresa il Catania abbassa di molto il suo baricentro pensando soltanto a difendere, con le unghie e con i denti, l’ottimo risultato fin li maturato mentre il Milan si getta in avanti alla ricerca del gol della vittoria. Inutilmente perchè i difensori etnei sono perfetti e non lasciano respirare il gigante svedese mentre Ronaldinho trova traffico dalle sue parti. L’ultimo ad arrendersi è il motorino di centrocampo Boateng che sta entrando sempre più nel cuore dei tifosi rossoneri. Piedi buoni e una grinta da far paura, un centrocampista di un dinamismo impressionante.

    Finisce così, 1-1. Una vittoria, un pareggio e una sconfitta: questo il bottino di inizio stagione delle stelle rossonere di Allegri. Troppo poco se si considera che sono maturati con Lecce, Cesena e Catania. Anche qui, come in tante altre piazze, sarebbe opportuno mettere il cartello “Lavori in corso”.

    Il tabellino
    MILAN – CATANIA 1-1
    27′ Capuano (C), 45′ Inzaghi (M)
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Bonera, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Boateng, Pirlo, Seedorf (90′ Gattuso); Inzaghi (85′ Oduamadi), Ibrahimovic, Ronaldinho.
    A disposizione: Amelia, Zambrotta, Yepes, Abate, Papasthatopoulos.
    Allenatore: Allegri
    CATANIA (4-3-1-2): Andujar; Potenza (83′ Alvarez), Silvestre, Spolli, Capuano; Biagianti, Izco, Carboni (75′ Delvecchio); Ricchiuti (60′ Ledesma); Lopez, Mascara.
    A disposizione: Campagnolo, Terlizzi, Gomez, Antenucci.
    Allenatore: Giampaolo
    Arbitro: Morganti
    Ammoniti: Boateng, Pirlo (M), Biagianti, Capuano (C)

  • Calciopoli: Collina diserta l’udienza. Stagnoli fa infuriare Narducci

    Il Processo a Calciopoli sembra sempre più una gigantesca bolla di sapone tanto da far perdere la pazienza ai pm Narducci e Capuano che a fine udienza hanno chiesto la copia stenografica delle dichiarazioni di Stagnoli per denunciarlo di falsa testimonianza.

    Senza la presenza di Collina e di tutti i testimoni chiamati da Bergamo il protagonista principale dell’udienza è il guardalinee Stagnoli:


    “Il clima nell’attuale Can è simile a quello del 2004-2005, gli errori sono studiati ora come lo erano allora, quando c’erano Bergamo e Pairetto. Io una grande differrenza non la vedo. Non sapevamo chi fossero i diffidati delle gare che preparavamo. Mai con De Santis abbiamo discusso di questo e men che meno per Fiorentina-Milan. A noi non interessava questo dato

    Cade dunque un altro tassello dal quadro accusatorio proposto dai pm, sicuri che sull’ammonizione sistematica dei diffidati si cercava di condizionare le partite. Per la prossima udienza dovrebbe esserci, finalmente, Collina. Priopreschi, avvocato di Moggi, ha fatto un elenco dei testimoni per l’udienza del 15: Sandulli, Artico, Battaglia, Gottardo, il giornalista Bianchi, Frascione, Piccolomini, Ricciardi, Speciale, Venerato, Abete, Antonelli , Baldini, il giudice Mastrandrea, De Gennaro.

  • Mancini ridimensiona le accuse del 2006. Altro flop dei pm

    E’ durata poco più di dieci minuti la deposizione di Roberto Mancini nell’aula del Tribunale di Napoli dove è in corso il processo a Calciopoli. L’ex tecnico interista ha ridimensionato le accuse sulla presunta cupola moggiana confessate nel 2006 avvalorando la tesi di una prassi consolidata quella di andar a trovare gli arbitri negli spogliatoi e magari aver furenti battibecchi a fine partita.

    E’ il pm Capuano a tener a battesimo Roberto Mancini e l’oggetto del contendere inizia con la “famosa” telefonata tra Facchetti e Bergamo alla vigilia di Cagliari-Inter arbitrata da Bertini “Io spesso ho avuto episodi di liti con arbitri ma a fine gara, presi dalla foga, se ne dicono tante. – la risposta del Mancio – Di certo quelle cose non le ho dette come sono state poi verbalizzate”.

    Si passa ad un Roma-Inter arbitrata da Rosetti che Mancini definì uno di quelli di Torino “Nella foga della partita ho fatto accenno ai suoi amici di Torino e alludevo a Moggi, perché pensavo che, essendo lui di Torino, avesse a che fare con quelli della sua città. Ma non so niente di particolare a riguardo. Ho fatto un collegamento facile perché pensavo fossero amici. Conosco Moggi da sempre, ma nello specifico il collegamento con Rosetti era dovuto al fatto che l’arbitro è di Torino“.

    Il rapporto con Moggi e gli spogliatoi arbitrali “Ho visto Moggi più di una volta nello spogliatoio degli arbitri, ma quiesta era una prassi anche di altri dirigenti di società. Era una cosa che capitava. Magari negli altri casi si poteva trattare di dirigenti addetti agli arbitri, ma non so fornire il nome degli altri dirigenti che mi è capitato di vedere nella mia carriera”.

    Dall’uomo che avrebbe dovuto avvalorare la tesi dei pm e la bontà delle indagini condotte dalla procura nel 2006 arriva l’ennesimo autogol che rischia di far saltare definitivamente il castello accusatorio. Particolare inquietante è anche l’uso da parte del pm Capuano di una intercettazione saltata fuori grazie al lavoro della difesa.

    La finale di Supercoppa italiana Inter-Juve. In quell’occasione, disse Mancini quattro anni fa, Moggi scese quasi in campo, posizionandosi tra le due panchine durante i supplementari. Adesso il tecnico marchigiano specifica meglio: “Di sicuro era fuori dal terreno di gioco. Ricordo che è successo in quella occasione, non so se è successo in altre, non venne allontanato dall’arbitro”. Il pm Capuano a questo punto contesta a Mancini la diversa versione fornita nel 2006: “Lei aveva detto di ricordarlo in altre circostanze. E poi aveva anche detto di non avere mai visto altri dirigenti entrare negli spogliatoi degli arbitri”.