A Losanna il giamaicano Asafa Powell manda un segnale forte all’amico – rivale Usain Bolt per i 100 m mondiali. Con l’americano Tyson Gay che ha alzato bandiera bianca grazie all’infortunio occorsogli negli ultimi Trials, Powell è l’unico che può impensierire Bolt per la conquista della medaglia d’oro. Il 9”78 di Losanna ne è la dimostrazione, una gara che ha visto al secondo posto il connazionale Michael Frater (9”88) e Christophe Lemaitre al terzo, che con 9”95, eguaglia il personale nonostante una partenza disastrosa.
Asafa Powell Nelle altre gare da segnalare le ottime prestazioni di David Rudisha che si impone negli 800 con una facilità disarmante. Il keniano, rientrato la scorsa settimana a Nancy dopo il problema all’anca che l’ha tenuto fermo oltre due mesi, ha preso il largo ai 400 salvo perdere lucidità nel rettilineo e finire un po’ in affanno ma nettamente primo in 1’44”15. La gara del triplo maschile è fantastica con l’iridato Phillips Idowu che inaugura la pedana con 17.26 con quasi tre metri di vento a favore; Teddy Tamgho, campione mondiale indoor, infila due nulli poi al terzo tentativo spara un 17.91 che migliora il primato 2011, già suo. Serata da dimenticare per Giuseppe Gibilisco, che nell’asta fallisce per tre volte la misura d’ingresso a 5.43; il francese Renaud Lavillenie, entrato in gara a 5.63, compie un percorso netto fino a 5.83, la misura che gli consente di vincere. Male Blanka Vlasic, che dopo il 2.00 di venerdì nella sua Spalato palesa grandi problemi di rincorsa sbagliando due volte a 1.90 e tre a 1.95; vince la russa Anna Chicherova, l’unica a superare 1.95. Il campione olimpico, mondiale ed europeo Andreas Thorkildsen torna in gara nel giavellotto dopo un mese e mezzo di stop e fa subito capire chi è il più forte: il norvegese scaglia l’attrezzo a 88.19, a soli tre centimetri dal miglior lancio dell’anno del lettone Vadims Vasilevskis, oggi solo settimo. Nella serata di Losanna c’è gloria anche per la cubana Yarelis Barrios (64.29 nel disco) e per gli statunitensi Brittney Reese nel lungo (6.85 nel lungo) e Christian Cantwell nel peso (21.83). Il cubano Dayron Robles vince i 110 hs in 13”12 ma resta lontano dalla condizione migliore. Fa meglio al femminile l’australiana Sally Pearson, che con 12”47 centra la miglior prestazione del 2011. Nei 400 l’atleta del Botswana Amantle Montsho vince in 50”23, con Sanya Richards-Ross seconda e in crescita rispetto alle ultime deludenti prestazioni. Gli Stati Uniti continuano a crescere nel mezzofondo: Morgan Uceny si impone i 1500 in 4’05”52 mentre Caster Semenya, che ha poca esperienza sulla distanza, trotterella e chiude all’ultimo posto. Bene il campione d’Europa David Greene nei 400 hs (48”41) e l’ucraina Mariya Ryemyen nei 200 (22”85). Cinquemila metri al keniano Vincent Chepkok in 12’59”13, davanti al campione del mondo di cross Imane Merga.
Si attendevano i fuochi d’artificio da parte di Usain Bolt alla sua prima stagionale sui 100 m, fuochi che non ci sono stati, il giamaicano vince ma non stravince battendo Powell e Lemaitre con un facile, per lui, 9”91.
Bolt è partito molto lento, quasi da sembrare incollata ai blocchi poi ha fatto più fatica del solito nella fase lanciata riuscendo a scavalcare Powell (9″93) solo nei metri finali. Terzo posto in 10″ netti per Christophe Lemaitre, l’uomo bianco più veloce del mondo. Partenza molto lenta per Bolt che ha dovuto sudare le classiche sette camicie per riprendere il connazionale, sicuramente il fuoriclasse era molto nervoso e tutto l’attenzione ed il glamour che ruota attorno alla sua persona non lo hanno certamente aiutato in questi giorni romani.
Se un po’ di delusione è arrivata dai 100 m, i 200 sono stati sensazionali perché a fare impazzire gli oltre 47 mila dell’olimpico è stato Andrew Howe che ha vinto nettamente la gara in 20”31 faticando in curva ma lanciandosi splendidamente sul rettilineo finale.
Nelle altre gare, la minuta statunitense Allyson Felix vince i 400 metri in 49″81, primo under 50″ dell’anno. Dietro di lei l’atleta del Botswana Amantle Montsho (50″47) e la statunitense Francena McCorory (50″70). Solo quinta Sanya Richards, che nel 2010 ha gareggiato pochissimo complice un fastidioso infortunio a un quadricipite. La giamaicana naturalizzata Usa è apparsa in evidente ritardo di condizione anche se con 50″98 ha comunque centrato il suo miglior crono del 2011. Ultimo posto per una deludente Libania Grenot (53″50), arrivata alle spalle anche dell’altra azzurra Marta Milani (52″75), prossima al passaggio agli 800 metri. La Felix non è riuscita a ripetersi 45 minuti dopo, quando ha preso parte anche alla prova sui 200, vinti dalla statunitense Bianca Knight in 22″64. Alle sue spalle Kerron Stewart e Debbie Ferguson-McKenzie, con la Felix quarta e la Richards quinta. Nella staffetta sul giro, il quartetto azzurro ha chiuso al secondo posto in 38″89 alle spalle dei canadesi (38″65). Nei 400 l’atleta delle Bahamas Brown vince in 45″16 davanti al giamaicano Gonzales e al belga Borlee; settimo posto per l’azzurro Marco Vistalli in 46″02.
Con due identici salti a 6.94, misura che vale il primato mondiale stagionale, la statunitense Britney Reese ha vinto il lungo. Vittoria Usa anche nel peso con Dylan Armstrong (21.60) mentre nel disco femminile si è imposta la giovane croata Sandra Perkovic (65.56). Giavellotto alla russa Mariya Abakumova con 65.40. Il britannico Phillips Idowu vince il triplo portando a 17.59 il miglior salto del 2011; alle sue spalle lo svedese Christian Olsson (17.29) e il cubano Alexis Copello (17.14). Quinti posto per Fabrizio Schembri (17.08) e sesto per Fabrizio Donato (16.77).
Negli 800 uomini lo statunitense Khadevis Robinson ha regolato la pattuglia degli atleti africani con 1’45″09. Dominio africano nei 3000 siepi donne con l’ottimo 9’12″89 della keniana Milcah Chemos Cheiwa, miglior tempo dell’anno, che le ha permesso di battere l’etiope Sofia Assefa e la tunisina Habiba Ghribi. Miglior crono 2011 anche nei 5000 con l’etiope Imane Merga, che si è imposto in 12’54″21; straordinaria la prova del keniano Isaiah Koech, che a 17 anni ha chiuso al secondo posto in 12’54″59. Nei 1500 donne vittoria per Yusuf Jamal (Bahrein) in 4’01″60.
Grande spettacolo di Usain Bolt nella conferenza stampa di presentazione del prossimo Golden Gala di Roma, tappa della Diamond League di Atletica con il giamaicano campione olimpico e mondiale assoluto protagonista.
I’uomo più veloce del mondo non ha parlato solo di atletica dove si è dichiarato molto contento di fare il proprio esordio a Roma dove affronterà l’amico Asafa Powell ed il francese LeMaitre, grande appassionato di calcio Bolt ha pronosticato la vittoria della sua squadra del cuore, il Manchester United per 2-1 sul Barcellona nella finale Champions di sabato e si è anche un po’ stizzito per la somiglianza che molti giornalisti gli hanno fatto notare nel look, con Mario Balotelli giocatore dell’odiato, per lui, Manchester City.
La tappa romana sarà occasione dell’esordio stagionale per molti atleti anche a causa dell’anticipo della data di oltre un mese rispetto alle precedenti edizioni. Si partirà con il disco donne, dove ci sarà la cubana Barrios e la giovane croata Perkovic, poi il peso uomini che per il secondo anno consecutivo vedrà in gara i migliori al mondo tra cui Hoffa, Cantwell e Majewski. Nell’asta uomini atteso il campione europeo Renaud Lavillenie, che vanta un personale all’aperto di 6.02m, in gara anche Giuseppe Gibilisco che esordirà dopo un piccolo infortunio patito nelle ultime settimane.
Nei 3000 siepi femminili si rincorrerà la migliore prestazione mondiale dell’anno con la russa Samitova che sfiderà le atlete africane, pesante defezione nel salto in alto dove non ci sarà Antonietta Di Martino, fari puntati su Blanka Vlasic. Nel giro di un ora doppia sfida al femminle tra Allyson Felix e Sanya Richards chiamate a corre prima i 400m e poi i 200m, con la presenza nei 400 m della Milani e di Lebania Grenot.
Molta curiosità desterà anche Andrew Howe che correrà i 200 m con Crawford l’avversario più temibile.
E’ il ventenne francese Christophe Lemaître il primo bianco a sfondare il tetto dei dieci secondi nei cento metri, facendo fermare il cronometro con il tempo di 9″98 ai campionati di atletica in Francia. Il record precedente apparteneva al francese Ronald Pognon. Il 9″58 di Usain Bolt è ancora lontanissimo ma un primo importante passo è stato fatto.