Tag: christian panucci

  • Modena di misura, Livorno esagerato

    Modena di misura, Livorno esagerato

    I due anticipi di Serie B in programma questa sera proponevano un piatto succulento per dare il là al terzo turno della serie cadetta. Il Modena affrontava la Ternana alle 19:00 mentre la capolista Livorno alle 20:45 doveva vedersela in casa contro il Brescia.

    Modena-Ternana 1-0 (0-0) – 86° Olivera (M)

    L'ingresso in campo di Modena e Ternana | Foto Twitter
    L’ingresso in campo di Modena e Ternana | Foto Twitter

    Il Modena strappa i primi tre punti della stagione solo nel finale, grazie a Olivera che supera il portiere umbro Sala con un gran tiro di sinistro al volo. Crespo può così festeggiare il suo primo successo sulla panchina, ma non è stata una gara all’insegna dei padroni di casa.

    Hernan Crespo piazza un 4-4-2 ad inizio gara, con Giorico e Doninelli esterni ed il duo Granoche-Vestenicky davanti per pungere in attacco, la Ternana di Toscano invece mette in campo un 4-3-1-2 dove Falletti è alla regia dietro all’attacco formato da Avenatti e Ceravolo. Il primo tempo mostra un’occasione per parte, prima gli ospiti con Vitale al 20° e successivamente al 31° il Modena con Vestenicky spreca una bella palla impattando contro un Sala in splendida forma nell’occasione. Poi si vedono solo due mischie in area umbra che potevano portare il Modena in vantaggio con maggior fortuna.

    Nella ripresa Crespo cambia Vestenicky per Stanco, ma i suoi piani devono essere rivisti perché al 56° viene espulso per doppia ammonizione Doninelli e da questo momento il match diventa duro e la parità numerica si concretizza al 78° quando l’arbitro butta fuori Valjent.

    Quando tutto sembra portare ad un accomodante 0-0 ecco che Olivera trova il jolly spettacolare per regalare i primi tre punti ai padroni di casa.

    Livorno-Brescia 3-1 (1-1) – 16° Geijo (B), 32° Fedato (L), 68° Calabresi (L), 73° Vantaggiato (L).

    Il Livorno vince la sua terza partita consecutiva e con il bottino pieno tenta, in attesa delle partite di domani, la fuga. Christian Panucci si gode il suo gioiellino che ha strameritato la vittoria recuperando in fretta allo svantaggio iniziale e poi dominando la gara colpendo anche due pali, con Vantaggiato e Pasquato.

    Christian Panucci si gode il suo Livorno | Foto Twitter
    Christian Panucci si gode il suo Livorno | Foto Twitter

    La gara è resa equilibrata grazie all’undici di Boscaglia che infatti riesce a portarsi in vantaggio per prima, svegliando la reazione però, probabilmente della squadra più forte del campionato. L’equilibrio si spezza proprio con la rete degli ospiti al 16°, quando Embalo crossa sul secondo palo, Lambrughi non segue Geijo che tutto solo di testa batte Pinsoglio. La reazione livornese parte da Fedato che al 32° prende per mano la squadra con l’azione del pareggio, salta Venuti, si accentra e di collo pieno con un tiro violentissimo fa 1-1.

    Nella ripresa il Livorno si prende definitivamente il palcoscenico, subito Vantaggiato si mangia la rete del vantaggio, poco dopo Pasquato su calcio di punizione coglie il palo evidenziando un Brescia alle corde. Al 68° Calabresi di testa su calcio d’angolo porta in vantaggio i padroni di casa e cinque minuti dopo Vantaggiato realizza la terza rete, la sua quarta stagionale, chiudendo la partita definitivamente.

  • Blanc per il dopo Zeman. Roma si divide

    Blanc per il dopo Zeman. Roma si divide

    Nuovo giro, nuova corsa. La posizione di Zeman rimane in bilico. Dopo le parole di Sabatini nel corso della giornata di ieri, che confermava la possibilità di esonerare il boemo a causa degli scarsi risultati ottenuti, uniti ad uno spogliatoio in completa anarchia, quest’oggi ci sarà un nuovo faccia a faccia tra il tecnico giallorosso e la dirigenza capitolina. In realtà, il confronto riguarderà Zeman e Franco Baldini, due personaggi che nelle ultime ore non se le sono mandate a dire, con il primo pronto ad accusare la dirigenza di lasciare troppa libertà ai giocatori e l’ex braccio destro di Capello che replicava accusando il boemo di avere poco polso per tenere in mano lo spogliatoio della Roma. In tutto questo, a rimetterci è stata la formazione giallorossa, che nelle quattro partite del 2013 non è ancora riuscita a vincere una gara.

    Ieri è stata una giornata ricca di confronti e idee. Si è pensato al futuro della Roma, a come proseguire questa stagione e l’eventuale nuovo allenatore del club.

    Nuova idea per la panchina della Roma: Laurent Blanc © THOMAS BREGARDIS/AFP/Getty Images
    Nuova idea per la panchina della Roma: Laurent Blanc © THOMAS BREGARDIS/AFP/Getty Images

    Panchina salva? – Ieri si è salvato, ma non è detto che questa lunga giornata non porti ad una decisione importante. Secondo le ultime notizie, Zeman avrebbe la possibilità di salvare la panchina in caso di vittoria nella gara di venerdì, in casa contro il Cagliari. Ma, il faccia a faccia odierno tra il tecnico e il direttore generale del club potrebbe cambiare le carte in tavola. Il boemo dovrà accettare alcuni consigli tattici che prevedono il ritorno tra i pali di Stekelenburg, a sfavore di un non eccellente Goicoechea e soprattutto un netto riavvicinamento con De Rossi, cuore romanista, spesso finito in panchina con l’arrivo di Zeman. Se il boemo dovesse accettare queste direttive, la conferma verrà in automatica fino al termine della stagione, altrimenti amici come prima e buona fortuna per il futuro.

    I papabili – La Roma si ritrova così a dover operare con un doppio obiettivo. Cercare un traghettatore fino a maggio, cercando di salvare il salvabile, e cominciare a pensare al prossimo “vero” allenatore del club. Per il primo caso, fino a ieri il nome di Malesani sembrava in pole, seguito a ruota da tecnico della Primavera Alberto De Rossi (padre di Capitan Futuro). Ma, in questo momento è spuntato il nome di Aurelio Andreazzoli, il tattico dell’era Spalletti, che avrebbe la possibilità di seguire la squadra fino al termine della stagione per poi lasciare la panchina ad un big.

    Ed ecco che passiamo agli allenatori per la prossima stagione. Il sogno assoluto rimane Ancelotti, ma il tecnico (che ha espresso il suo desiderio di allenare un giorno la Roma) è legato da un lungo contratto con il Paris Saint Germain. Allora spuntano le idee più accessibili che portano il nome di Massimiliano Allegri e Laurent Blanc. L’ex allenatore di Sassuolo e Cagliari difficilmente verrà confermato sulla panchina del Milan per l’inizio del nuovo ciclo e l’idea Roma lo stuzzicherebbe parecchio, mentre il francese, dopo la non brillante esperienza con la Francia è in attesa di una nuova avventura. I giallorossi avrebbero già sondato il terreno trovando l’ok dell’ex difensore dell’Inter. Meno plausibili i nomi di Panucci e Zago, troppo inesperti per portare avanti un progetto che dovrebbe portare il club capitolino a lottare per lo scudetto nel giro di qualche anno.

    Il pubblico romanista si divide. Chi preferisce ancora il boemo per il suo gioco spettacolare e sempre emozionante e chi, vorrebbe al più presto il cambio d’allenatore, anche se, il francese Blanc non sembra solleticare le fantasie del popolo capitolino.

  • Panucci e Agnese Junkure, un flirt “sotto le stelle”

    Panucci e Agnese Junkure, un flirt “sotto le stelle”

    Il fascino della danza e il richiamo da latin lover avrebbero fatto capitolare ancora una volta il tenebroso Cristian Panucci che appesi gli scarpini al chiodo ha deciso di cimentarsi come ballerino nella fortunata trasmissione di Milly Carlucci “Ballando sotto le stelle”.

    Il programma di punta del sabato sera di Rai Uno dopo aver contribuito all’amore tra la Chiabotto e Fabio Fulco e Rosolino e la Titova pare abbia agito come Cupito per Panucci e Agnese Junkure. L’ex calciatore chiusa la lunga storia con Rosaria Cannavò è stato immortalato da Leggo insieme ad Agnese lontano dallo studio di registrazione e in atteggiamenti dolci.

    Agnese ballerina lettone sexy e seducente ha ammesso che il fascino di Panucci non la lascia indifferente e lui da vecchio “marpione” la ricopre di attenzioni.

     

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  • Parma: Panucci rescinde per motivi personali. Nessun problema con Guidolin

    Le indiscrezioni di ieri sono state confermate: da quanto si legge sul sito del Parma, il difensore Christian Panucci ha rescisso il suo contratto che lo legava fino a fine stagione ai gialloblu:

    Christian Panucci rende noto che in data odierna ha risolto consensualmente, per motivi strettamente personali, il contratto che lo legava al Parma football club fino al 30 giugno 2010. Christian Panucci ringrazia la società Parma Fc, il presidente Ghirardi, l’allenatore, i compagni di squadra e tutti i tifosi, cui augura le migliori fortune. In merito ad alcune notizie comparse sugli organi di stampa nei giorni scorsi, Christian Panucci smentisce categoricamente che alcun dissidio con l’allenatore sia alla base della sua decisione“.

    Quindi motivi personali e non problemi legati al tecnico Guidolin o società anche se la notizia della sua esclusione di domenica a Cagliari aveva creato nel difensore del malumore.
    Ieri sera l’agente di Panucci, Oscar Damiani, aveva smentito una possibile rescissione del contratto da parte del suo assistito, cosa che invece è avvenuta qualche ora più tardi.

  • Caos Parma: Panucci rescinde e Guidolin a rischio esonero

    Acque agitate in casa Parma dove lo splendido inizio stagione con il quarto posto conquistato dietro le spalle delle big Inter, Milan e Juventus è ormai solo un lontano ricordo.
    La squadra versa in una crisi che dura ormai da due mesi con 7 sconfitte nelle ultime 9 partite e la vittoria che manca dal lontano 13 dicembre (2-1 al Bologna). Effetti? L’intoccabile Guidolin a rischio esonero e Panucci che in serata resconderà il suo contratto con i ducali.

    Per quanto riguarda il tecnico, eroe della pronta risalita dalla cadetteria alla Serie A, è già all’ultima spiaggia: domenica prossima infatti bisogna fare bottino pieno contro una Sampdoria a corto di attaccanti (Pazzini e Pozzi squalificati e Cassano che molto probabilmente non giocherà) altrimenti sarà divorzio con Nevio Scala e Giancarlo Camolese in pole per la sua sostituzione.
    Discorso diverso per il difensore ex Roma che, stando a quanto riportano fonti vicino al club gialloblu, dovrebbe rescindere il contratto in serata, si dice per motivi personali ma la sua esclusione domenica a Cagliari la dice lunga.
    L’unica certezza al momento in casa gialloblu è che il bel girone di andata è stato già dimenticato e il presidente Ghirardi, l’amministratore delegato Leonardi e l’allenatore (che in panchina ci sia Guidolin o un altro) dovranno sudare parecchio per individuare la medicina giusta da somministrare alla squadra.

  • Juve: Trezeguet out 40 giorni

    La Juve perde David Trezeguet per 40 giorni. Questo il responso degli esami cui si è sottoposto il francese dopo l’infortunio alla caviglia subito in uno scontro con Panucci nella partita col Parma. Lo rende noto la Juventus, con un comunicato sul sito ufficiale del club. Scongiurata l’ipotesi dell’intervento chirurgico, perché i legamenti non sono interessati, ma è comunque una brutta distorsione che terra l’attaccante della Juve lontano dal campo per più di un mese. Questo è il comunicato ufficiale bianconero: «Questa mattina David Trezeguet è stato sottoposto a esami strumentali e visita clinica in seguito all’infortunio patito ieri sul campo di Parma. Gli esami hanno evidenziato una distorsione di secondo grado del compartimento esterno della caviglia destra. La prognosi per il completo recupero è intorno ai 40 giorni».
    via: juvemania

  • Il New York Times elogia Pillon e l’Ascoli. Esportiamo il fair play ma è solo un caso

    Il bellissimo gesto fatto dall’Ascoli di Pillon sabato pomeriggio nella gara contro la Reggina sbarca nel Nuovo Continente, a osannare il gesto è il prestigioso New York Times che titola “il fair play non è morto” e propone per i marchigiani il premio fair play assegnato ogni anno dalla Fifa. Per una volta è l’Italia a balzare alle cronache per un gesto bello, giusto e di una lealtà che nello sport attuale non ha più seguaci.

    Ma purtroppo è solo un caso e difficilmente si ripeterà se lo stesso Pillon, vista la contestazione post partita e l’impossibilità di prendersi almeno i complimenti dopo aver perso i tre punti, dice di non esser sicuro di voler replicare il gesto. E comunque la 15° giornata di Serie A ha manifestato ancora una volta la non cultura del nostro calcio, gli scontri in Juventus-Inter i battibecchi verbali e non tra il presidente Preziosi e il suo collega Ghirardi e con il difensore Panucci, le assurdità del derby.

    E’ questo l’episodio che mi lascia più attonito, due tifoseria storicamente rivali per ovvi motivi di campanilismo hanno trovato un punto di sintonia unendosi per creare il terrore nelle ore prima della partita per poi divertirsi a lanciare tantissime bombe carte durante la gara. E’ per tutto questo che siamo sicuri che il gesto dell’Ascoli sarà solo una goccia d’acqua nell’oceano.

  • Serie A: le immagini delle liti di Panucci con Preziosi e Gasperini

    Tra i tanti gesti di follia della 15° Giornata di Serie A quello successo a Genova tra Preziosi e Panucci è forse quello più imbarazzante, i due sarebbero venuti alle mani nel post partita dopo una discussione per il mancato ingaggio da parte dei rossoblu durante il mercato estivo. Urla, spintoni e minacce come da tempo non si sentono nemmeno nei campionati dilettantistici. In serata poi lo stesso difensore ha una discussione, questa volta solo verbale durante la Domenica Sportiva, con l’allenatore del Genoa Gian Piero Gasperini ed anche in questo caso i toni non sono professionistici.

    Panucci vs Preziosi


    Panucci vs Gasperini

  • Liscio & Sbalascio: il derby a Juve e Roma. Il fair play voluto e poi condannato

    Con il derby della capitale si conclude la 15 giornata di campionato che ci ha riservato molti promossi e altrettanto bocciati.
    Prima di passare ad analizzare i promossi del big match tra Juve ed Inter, promuoviamo il coraggio ed il fair play di Giuseppe Pillon, il quale ha intimato ai suoi ragazzi di resistuire il goal subìto dalla Reggina mentre cercava di mandare fuori il pallone per consentire le cure ad un giocatore infortunato.

    Per prima promuoviamo la Juventus, com’è ovvio che sia, per la vittoria contro l’acerrimo rivale nerazzurro. In settimana Ferrara aveva chiesto una Juve perfetta per battere l’Inter, la perfezione non c’è stata, ma sabato serà la determinazione e il cuore hanno prevaricato sulla tecnica. Nello specifico è doveroso promuovere sul gradino più alto del podio lo splendido capolavoro di Claudio Marchisio, giocatore la cui assenza in campo in questo periodo ha fatto la differenza. Ma sabato per una conferma come Marchisio, è arrivata anche la sorpresa Caceres, giocatore partito in sordina e per questo criticato. L’uruguaiano è stato perfetto in campo, nella fase di chiusura come in fase offensiva.

    Per dovere di cronaca promuoviamo la Roma alla quale va il primo derby stagionale contro la Lazio. Un derby è sempre una partita che ha un significato che va oltre i tre punti, e i giallorossi hanno il merito di aver concretizzato nell’ultimo quarto rispetto alla Lazio che è addirittura sembrata a tratti più bella. Dopo l’avvio disastroso in campionato, i giallorossi risalgono in quinta posizione ad un punto dal Parma.

    Bentornato a Fabio Quagliarella, che con i due goal messi a segno riporta il Napoli alla vittoria con rimonta, come da abitudine. Scatenato il partenopeo, ha si è visto parare il destro da Gillet, poi si vede salvare un goal fatto sulla linea di porta da Ranocchia, poi mette a segno il goal del pareggio con un colpo di testa; c’è spazio per lui anche di un tiro che sfiora l’incrocio dei pali. Sul 2-2 Quagliarella, evidentemente stanco dai tanti tentativi falliti, decide di far segnare Maggio servendogli un assist disegnato con pennello. Ma non basta, perchè per tornare ad essere l’acclamato giocatore dei tempi dell’Udinese, è tempo di calarsi nelle vesti dell’idolo del San Paolo e portare a casa i tre punti. Ecco servito per la palla del 3-2 che questa volta non fallisce. Anche per lui a fine partita non sfuggiranno i segnali di fumo a Lippi.

    Se guardiamo la classifica ad oggi, tra i grandi nomi: Inter, Milan e Juve, troviamo la “cenerentola” del campionato italiano, il Parma, che punta ad obiettivi importanti come la Champions. Nessuno forse avrebbe scommesso ad Agosto di vedere gli emiliani come la quarta forza del campionato capace di esprimere uno del più bel calcio visto finora.

    Siccome è stato più volte criticato ad inizio campionato, promuoviamo quest’oggi anche Leonardo, l’allenatore rinato del Milan che continua l’inseguimento all’Inter (che ora si trova a -4 dai cugini) e che nelle ultime 10 giornate ha registrato numeri che neanche Ancelotti era riuscito a fare. Il Milan travolge la Sampdoria in soli 23 minuti, anche se ancora (stesso discorso che vale per la Juve) non si parla di squadra perfetta (considerandone il significato relativo del termine).

    Di personaggi e situazioni da bocciare ce ne sono tanti in questa settimana. Innanzitutto cominciamo con il bocciare i Campioni d’Italia in carica, che escono sconfitti dall’Olimpico di Torino. Non è stata una bella partita ma sicuramente è stata una partita molto dura sia sul piano dei muscoli che dei nervi.
    E il primo che perde i nervi durante la partita è proprio Mourinho (che si chiuderà in un silenzio stampa molto criticato), che si fa espellere per un applauso ironico all’arbitro sul fallo concesso a Del Piero da cui scaturisce il primo vantaggio bianconero.

    Bocciato l’arbitro Saccani che in un primo momento sembra non voglia fare il protagonista sanzionando troppi scorrettezze. E allora si lascia correre sull’intervento scomposto di Muntari su Sissoko in piena area di rigore, fino alla trattenuta di Cannavaro su Samuel per poi vedere quest’ultimo nel rovesciamento di fronte trattenere per la maglietta Chiellini. Poi tocca all’Inter reclamare il rigore per un dubbio intervento di Caceres ai danni di Milito. Ancora mancata espulsione di Samuel che ferma un Del Piero lanciato sulla fascia. Infine espulso (giustamente anche se per doppia ammonizione) Felipe Melo per gomitata alla spalla su Balotelli, che pensa bene di conquistare le simpatie di quanti in questi giorni lo criticano per i suoi comportamenti, simulando di aver ricevuto una gomitata in pieno volto. Recita che andrebbe premiata con un oscar come “Miglior attore non protagonista“.
    Infine, e si raggiunge davvero il massimo del sopportabile per una partita a grandi livelli, la rissa che vede protagonisti Chivu che rifila una testata (non si capisce bene se finta, visto i miglioramenti in recitazione dei nostri calciatori) e Buffon (che poco prima in campo si era comportato da campione riferendo all’arbitro di aver messo la palla in calcio d’angolo nonostante non fosse stato ravvisato) e Thiago Motta che se ne promettono di tutti i colori. La tattica del lasciar correre di Saccani non ha funzionato evidentemente.

    Altro spiacevole episodio da condannare è il teatrino nel dopo partita tra Genoa e Parma. Partita che ha regalato belle emozioni, è stata macchiata dal nervosismo tra i dirigenti. Preziosi che rifiuta di stringere la mano a Ghirardi per vecchi rancori, Panucci che minaccia Preziosi per non averlo ingaggiato al Parma (dovrebbe essere contento e soprattutto riconoscente verso la società emiliana per avergli concesso un’opportunità di rinascita). I tifosi di Roma e Lazio che anticiapno i botti di fine anno con petardi e quant’altro, portando alla sospensione della partita per oltre 6 minuti (e qui ci chiediamo l’efficienza dei tornelli, delle tessere del tifoso e simili, se poi si possono tranquillamente portare in campo fumogeni e bombe carta)

    Per ultimo bocciamo la reazione dei sostenitori dell’Ascoli che non hanno gradito il gesto di fair play di allenatore e giocatori, tanto da far gridare Pillon al “Non lo rifarei più, Siamo stati 2 ore negli spogliatoi“. E in questo caso ci sentiamo di comprendere il mancato fair play di Henry che ha eliminato l’Irlanda di Trapattoni e che tutto il mondo ha condannato.

    Come dire, siamo davvero lontani dal vero calcio…

  • Genoa: Ferrari accetta la mega offerta turca. Panucci al suo posto, si avvicina Sorrentino

    Matteo Ferrari alla fine ha deciso di lasciare il Genoa accentando la mega offerta dei turchi del Besiktas, 2,7 milioni di euro a stagione per quattro anni, la trattativa nel pomeriggio di ieri sembrava essersi arenata per le perplessità del giocatore sopratutto per motivi di carattere familiare ma alla fine il difensore rinato nell’ultima stagione sotto la guida di Gasperini ha scelto la di volare in Turchia. Al Genoa vanno 5.8 milioni di euro ottienendo cosi un ottima plusvalenza: Ferrari era arrivato lo scorso anno a parametro zero dalla Roma. Il presidente Preziosi sta valutando adesso le alternative e a vincere la corsa a tre pare sia stato un altro ex giallorosso Cristian Panucci, anch’esso svincolatosi a parametro zero. Le alternative sono Dainelli della Fiorentina ed Esposito del Lecce. Intanto sembra concludersi anche la rincorsa ad un portiere valido per sostituire il rivoltoso Robinho, dal Chievo dovrebbe arrivare Sorrentino mentre per il portiere brasiliano si fa sempre piu viva l’ipotesi Roma.