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  • Cavani è immenso, il Napoli schianta la Roma e torna a volare

    Cavani è immenso, il Napoli schianta la Roma e torna a volare

    Il 2013 del Napoli inizia con il botto. Netto 4-1 rifilato alla Roma e tre punti guadagnati su giallorossi, Inter, Fiorentina e perché no, Juventus. Prosegue invece il saliscendi della squadra di Zeman che aveva chiuso il 2012 con il poker al Milan, ma ha cominciato il nuovo anno con una quaterna stavolta al passivo. Assoluto protagonista del match Edinson Cavani: il bomber uruguayano ha messo a segno tre gol spianando la strada alla squadra di Mazzarri e risultando ancora una volta decisivo. Per lui un gol ad inizio di ogni tempo e poi un altro a 20’ dalla fine: tanto è bastato per affondare la Roma prima del botta e risposta firmato da Osvaldo e Maggio.

    Per Cavani è la settima tripletta con la maglia azzurra, ma stavolta il compito è stato semplificato da una difesa, quella della Roma, che ha spesso lasciato autostrade agli avanti partenopei. Nessuna sorpresa nei due undici iniziali: Mazzarri e Zeman infatti non cambiano nulla rispetto a quanto preventivato. Nemmeno il tempo di studiarsi che il Napoli passa: Burdisso e Castan si addormentano, Pandev ispira Cavani che insacca cosi la prima palla utile della gara. A maggior ragione la Roma comincia ad impadronirsi del campo ma come si sa in difesa le squadre di Zeman soffrono e se davanti ti ritrovi gente del calibro di Hamsik, Pandev e Cavani sono dolori.

    I giallorossi tuttavia le loro occasioni le creano, specie con Destro e Pjanic, ma De Sanctis risponde presente. Meno reattivi invece Lamela e Totti, specie quest’ultimo che fa più di un passo indietro rispetto alla gara con il Milan. Ad inizio ripresa, nel giro di un amen, il raddoppio di Cavani: stavolta l’attaccante sudamericano è fortunato a sfruttare una bella azione creata da Zuniga e Pandev con un tiro che prende una traiettoria beffarda per il portiere avversario. La Roma si spinge ancora di più in avanti e il Napoli sembra infilare il coltello nel burro con Hamsik che sbaglia una clamorosa occasione e Cavani che su calcio d’angolo di testa non perdona. Intanto Osvaldo entra e fa gol ma ogni tentativo romanista viene spento dal rosso a Pjanic e dalle occasioni fallite da Bradley. Maggio chiude i conti e per il Napoli ecco un successo forse troppo largo nel punteggio ma comunque meritato.

    Edinson Cavani a segno con una tripletta &copy: Maurizio Lagana/Getty Images
    Edinson Cavani a segno con una tripletta &copy: Maurizio Lagana/Getty Images

    Le pagelle di Napoli-Roma
    De Sanctis
    7: Superlativo su Pjanic e Destro nella prima frazione di gioco e su Bradley per tre volte nella ripresa. Ha anche lui i suoi meriti.

    Hamsik 5,5: Spreca una palla gol piuttosto ghiotta ma in ogni caso non sembra essere in grande vena. Lontano il suo rendimento in questa gara da quello di Pandev e Cavani.

    Cavani 8,5: Protagonista assoluto. Tre gol, diversi tra loro, e la conferma di come l’uruguayano sia uno dei più forti del mondo nel suo ruolo in questo momento.

    Burdisso 5: Quando gli avanti del Napoli partono in contropiede, per lui sono solo dolori. Una serata da cancellare in fretta.

    De Rossi 5: Male rispetto alle ultime apparizioni, non fa mai da schermo ad una difesa ballerina.

    Osvaldo 6,5: Parte dalla panchina, entra e segna. A dimostrazione di come, nel trio offensivo della Roma, sia il più continuo e forse il più in forma.

    Il tabellino di Napoli-Roma:
    NAPOLI (3-5-2): De Sanctis 7; Campagnaro 6, Britos 6,5, Gamberini 6; Maggio 7, Behrami 6, Hamsik 5,5 (43′ st Insigne sv), Inler 6,5 (20′ st Dzemaili 6), Zuniga 6,5; Pandev 7 (36′ st Mesto sv), Cavani 8,5. In panchina: Rosati, Fernandez, Uvini, Donadel, Dossena, El Kaddouri, Vargas. Allenatore: Mazzarri 7
    ROMA (4-3-3): Goicoechea 6,5; Piris 5,5 (37′ st Florenzi sv), Burdisso 5, Castan 5,5, Balzaretti 5,5; Pjanic 5, De Rossi 5, Bradley 6; Lamela 5, Destro 5 (17′ st Osvaldo 6,5), Totti 5. In panchina: Stekelenburg, Lobont, Dodò, Romagnoli, Perrotta, Marquinho, Tachtsidis. Allenatore: Zeman 5

    Le immagini di Napoli-Roma
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  • Buffon e Giovinco verso il forfait? Balzaretti e Balotelli dal 1′

    Buffon e Giovinco verso il forfait? Balzaretti e Balotelli dal 1′

    La vittoriosa, ma non del tutto convincente, trasferta in Armenia è ormai alle spalle e l’attenzione dell’Italia di Cesare Prandelli è tutta rivolta alla sfida in programma domani sera al Meazza contro la Danimarca. Rispetto alla gara di venerdì il commissario tecnico degli azzurri sembra intenzionato a fare un po’ di turnover. Per scelta in alcuni casi, per obbligo in altri. Fatto sta che rispetto a Yerevan è molto probabile che cambino cinque undicesimi della formazione titolare. Certi dell’impiego sono Abate, Balzaretti, Chiellini e Balotelli che sostituiranno, rispettivamente, Maggio, Criscito, Bonucci e Giovinco. L’unico dubbio sembra essere legato al portiere: se Buffon non ce la farà in campo scenderò De Sanctis.

    Per il resto confermati i vari Barzagli, Montolivo, De Rossi, Pirlo, Marchisio e Osvaldo. Modulo confermato ma interpreti diversi dunque, ma qualche cambio sembra davvero inevitabile visto che ancora nessuno dei giocatori è al top. Ma l’attenzione della vigilia, più che sulla Danimarca e sulle insidie che può nascondere sembra essere concentrata sull’impiego dei giocatori in vista del super match di sabato prossimo tra Juventus e Napoli. Prima le grandi polemiche relative al rosso a Vidal che cosi rientrerà dal Cile in anticipo e dell’ammonizione subita da Pandev che, diffidato, salterà la gara di domani della sua Macedonia, poi quelle che riguardano direttamente i giocatori delle due squadre presenti nella Nazionale azzurra.

    Buffon e De Sanctis
    Buffon e De Sanctis © KAREN MINASYAN/AFP/GettyImages

    In particolare Buffon, vittima di un infortunio all’adduttore sinistro e il cui impiego è in forte dubbio. Al suo posto giocherebbe il napoletano De Sanctis. E’ bastato questo a scatenare l’ira dei tifosi napoletani che hanno accusato il portiere juventino di volersi “riposare” in vista della sfida di sabato, obbligando cosi a far scendere in campo l’estremo difensore partenopeo. Ma le accuse non sono state rivolte solo nei suoi riguardi, ma anche a Giovinco. Quest’ultimo però era uscito con una caviglia gonfia dalla sfida in Armenia e in ogni caso il rientro di Balotelli lo avrebbe fatto accomodare in panchina. L’altro napoletano, Maggio, è invece rientrato a casa poiché la moglie ha dato alla luce il figlio Mattia, ma ripartirà per Milano dove sarà regolarmente in panchina.

    I diretti interessati, e i compagni di squadra, hanno comunque respinto con forza tutte le illazioni cosi come Prandelli e Abete. L’Italia ancora una volta si riscopre double face: tutti, o quasi, tifosi agli Europei o ai Mondiali. Tutti, o quasi, pronti a salvaguardare solo l’interesse dei club nelle gare di qualificazione.

  • Palermo-Napoli 0-3. Ecco l’anti Juve

    Palermo-Napoli 0-3. Ecco l’anti Juve

    Il Napoli c’è. Le tre defezioni di Zuniga, Dossena e Pandev non fermano i partenopei che strapazzano a domicilio il Palermo incassando i primi punti stagionali. Una vittoria mai in discussione: poco hanno potuto gli uomini di Sannino contro gli azzurri, capaci di sbloccare il match sul finire di primo tempo con Hamsik e di chiudere i conti con Maggio e Cavani nella seconda metà di gara.
    In mezzo un Palermo privo anch’esso di qualche elemento importante ma che ha fatto veramente poco per evitare un pesante ko.

    La formazione di Mazzarri dunque risponde a Juventus e Inter, e senza il gravoso impegno della Champions chissà che quest’anno in campionato non si potrà fare qualcosina in più. Sannino come preannunciato alla vigilia schiera i suoi con il 3-5-2. In porta c’è Ujkani. Davanti a lui trio formato da Cetto, Von Bergen e Munoz. In mezzo al campo Barreto, Donati e Brienza con Pisano e Bertoli esterni. In attacco Miccoli ed Hernandez. Dall’altro lato Mazzarri risponde con il 3-5-1-1 della vigilia. De Sanctis in porta davanti a Campagnaro, Cannavaro e Britos. Behrami, Inler e Hamsik formano il trio di centrocampo con Maggio e Aronica, adattato ma la cui prova non ha entusiasmato, sulle corsie laterali. In avanti Insigne e Cavani.

    Parte meglio il Napoli che si affida soprattutto alla rapidità di Maggio per le proprie manovre. Hamsik da una mano ai due attaccanti ed il Palermo è costretto a difendersi e dopo qualche timido tentativo deve subire gli attacchi ospiti. Hamsik e Cavani sono i più pericolosi, con quest’ultimo che da mezzo metro, a porta spalancata, riesce nell’impresa di centrare la traversa. Ma prima del doppio fischio di primo tempo un missile di Hamsik gonfia la rete di Ujkani e manda avanti i suoi. Nella ripresa si attende il risveglio del Palermo, ma non c’è. Ci prova Cetto ma non riesce s smuovere la situazione.

    Napoli esulta © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/GettyImages

    Mazzarri toglie uno stanco Insigne, mentre Rios tra i siciliani fa l’esordio al posto di un Donati piuttosto negativo. Vargas invece si fa finalmente notare positivamente dopo tante gare negative, ma il raddoppio arriva ad opera di Maggio, bravo a raccogliere l’assist di Hamsik e a insaccare. Sul finire Cavani fa 3-0, ma il Palermo era nello spogliatoio di un pezzo. Non è bastata la solita generosità di Miccoli stavolta per evitare un ko figlio comunque di qualche decisione discutibile di Sannino in mezzo al campo. Per il Napoli, in attesa del rientro degli squalificati, segnali molto positivi.

    LE PAGELLE DI PALERMO-NAPOLI
    Miccoli 6: Predicatore nel deserto. L’unica tra i suoi a cercare qualche spunto, anche se non riesce quasi mai ad impensierire De Sanctis.
    Barreto 5: Dovrebbe accendere la luce dei rosanero, ma è buio pesto. Mai una giocata in grado di innescare le punte, mai un tiro da fuori che possa impensierì De Sanctis.
    Donati 5: Come Barreto fa veramente pochissimo in mezzo al campo. E se la squadra va malissimo, gran parte della responsabilità è del centrocampo.
    Maggio 7: Vista l’assenza di esterni di ruolo è chiamato a spingere da solo per l’intera gara e non si tira affatto indietro, realizzando anche un bel gol.
    Hamsik 7: Dopo un estate in ombra riconquista la scena con una prestazione maiuscola e un gol che sblocca Cavani 6,5: Incredibile quel gol fallito nel primo tempo. Non da lui. Ma si riscatta ampiamente nella trasferta quando chiude i conti.

    Palermo (3-5-2): Ujkani 5,5; Cetto 6, Von Bergen 5, Munoz 5,5; E.Pisano 6, Barreto 5 (35′ st Budan sv), Donati 5 (10′ st Rios 5,5), Brienza 5,5 (29′ pt Migliaccio 6), Bertolo 5,5; Miccoli 6, Hernandez 5. In panchina: Benussi, Brichetto, Morganella, Garcia, Milanovic, Di Matteo, Viola, Sanseverino. Allenatore: Sannino 5
    Napoli (3-5-1-1): De Sanctis 6,5; Campagnaro 6, Cannavaro 6, Britos 6,5; Maggio 7, Behrami 6,5, Inler 5,5 (32′ st Vargas 6), Hamsik 7, Aronica 5,5; Insigne 6,5 (16′ st Dzemaili 6); Cavani 6,5. In panchina: Rosati, Colombo, Gamberini, Grava, Fernandez, Bariti, Donadel. Allenatore: Mazzarri 7

    LA VIDEO SINTESI DI PALERMO-NAPOLI 0-3:
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  • Napoli in palla, superato anche il test Bordeaux

    Napoli in palla, superato anche il test Bordeaux

    Continua nel migliore dei modi il precampionato del Napoli che dopo aver steso avversari del calibro di Bayern Monaco e Bayer Leverkusen, cancella anche il Bordeaux che al San Paolo esce sconfitto per 2-0. Segnali incoraggianti dunque per Walter Mazzarri in vista del primo appuntamento stagionale, ovvero la tanto discussa Supercoppa italiana che si giocherà a Pechino il prossimo 11 agosto. E’ bastato un gol per tempo agli azzurri per chiudere i conti e superare i francesi grazie alle reti di Pandev e Maggio, ben imbeccati da un redivivo Edu Vargas e da Hamsik.

    Cosi come nell’uscita precedente contro le Aspirine di Leverkusen si è visto un Napoli diesel: partenza non eccelsa ma gara in crescendo culminata poi con due gol decisivi ai fini del risultato finale. E per ciò che riguarda la tenuta atletica, si tratta di un buon segnale. Con Cavani alle Olimpiadi e la coppia di napoletani doc Cannavaro Insigne fuori causa problemi fisici, oltre ad Hamsik inizialmente in panchina, Mazzarri, davanti a De Sanctis, si affida inizialmente al trio Campagnaro, Fernandez, Aronica.

    Pandev e Vargas © Paolo Bruno/Getty Images

    In mezzo al campo c’è anche Behrami il quale affianca Dzemaili e Gargano, con Maggio e Dossena esterni. In avanti Pandev agisce a supporto di Vargas. Meglio i francesi che in partenza sfiorano anche il gol. Ma dopo mezz’ora di confusione il Napoli sale in cattedra e trova il gol al 42’: Vargas fa sponda per Pandev che da dietro calcia in rete con un bel sinistro. Nei primi 10’ della ripresa Mazzarri getta nella mischia un altro dei nuovi arrivi, Gamberini, oltre ad Hamsik. Ed è proprio lo slovacco, 5’ dopo il suo ingresso, a lanciare Maggio il quale davanti a Carrasso non sbaglia.

    Mazzarri chiama in causa un po’ tutti, cosicché nella rimanente parte di gara fanno il loro ingresso in campo Grava, Novotny, Vitale, Zuniga, Bariti e Fornito. Il punteggio non cambia e la notizia dell’eliminazione dell’Uruguay viene egoisticamente accolta in maniera positiva dei campani che in Cina contro la Juventus potranno cosi contare su Cavani, anche se Mazzarri si è riservato di valutare le condizioni del sudamericano prima di decidere su un suo eventuale impiego.

    Le azioni salienti di Napoli-Bordeaux 2-0:
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  • Italia-Inghilterra, le pagelle. Personalità Pirlo, eremita Rooney

    Italia-Inghilterra, le pagelle. Personalità Pirlo, eremita Rooney

    Di seguito le pagelle della sfida Italia-Inghilterra. Tra gli Azzurri tantissimi voti alti, e non poteva essere altrimenti vista la grande prova profusa, ad eccezione di qualche uomo apparso un po’ in ombra, leggasi Cassano. Tra gli inglesi sono pochi quelli che si salvano, in particolare ci si aspettava molto di più da Gerrard e Rooney. Positivo invece Terry.

    PAGELLE ITALIA
    Buffon 7: La parata ad inizio gara su Johnson è il preludio ad una serata positiva che passa dalla punizione di Gerrard sulla quale non si fa sorprendere e soprattutto dal rigore parato a Young.
    Abate 6,5: Nel primo tempo quasi non crede ai propri occhi vedendo l’autostrada che ha davanti. Nella ripresa invece comincia a spingere come un dannato e solo un guaio fisico lo ferma.
    Barzagli 7: Intavola duelli dai quali esce sempre vincente, chiunque sia l’avversario. Una prova maiuscola la sua che guida veramente in maniera impeccabile la difesa.
    Bonucci 7: C’era un po’ di timore fra i tifosi Azzurri alla vigilia del match, ma lui ha spazzato via ogni ombra con una prova perfetto. Anticipa, chiude e sui calci piazzati si fa trovare sempre in avanti. Impeccabile.
    Balzaretti 7: E’ una costante spina nel fianco per gli inglesi. Tanti cross, tanta corsa, si danna l’anima per una gara intera. Prova generosa e di qualità la sua.
    Marchisio 7: Maiuscola la sua prova in mezzo al campo. Sembra non patire la stanchezza e soprattutto nello stretto fa girare palla che è una bellezza. Serve due assist d’oro a De Rossi che non li sfrutta.
    Pirlo 7,5: Quel rigore, più che stilisticamente, è stato bello per la scossa che ha dato alla squadra in un momento di grossa difficoltà. Per compiere una pazzia ci vuole personalità, e lui ne ha da vendere. Durante la gara sbaglia poco o nulla.
    De Rossi 7: Fosse entrato quel gol al 3’, di sicuro sarebbe entrato in lizza per la marcatura più bella dell’Europeo. E invece nella ripresa fallisce uno dei gol più facili della competizione, ma ciò non offusca la splendida prova che offre in mezzo al campo. Abbandona il terreno solo per infortunio.
    Montolivo 6,5: Il rigore sbagliato, sebbene importante, non inficia un’ottima prestazione. Più volte smarca Balotelli davanti al portiere, ma se deve dare una mano ai compagni in difesa lo fa senza problemi. Resiste 120’, e ciò è già una notizia visto che non era pienamente in condizione.
    Balotelli6: La porta la centra solo ai calci di rigore, quando non sbaglia di fronte al suo compagno Hart. Tra le occasioni fallite però rilevante appare essere solo la prima quando si appisola e permette a Terry di rientrare. Ma è l’unico azzurro, De Rossi a parte, a calciare verso la porta avversaria.
    Cassano 5,5: Dopo tre gare di buon livello incappa nella classica giornata storta. Si fa vivo due volte a fine primo tempo, ma è troppo poco per uno come lui.
    Maggio 6,5: Gioca i supplementari ma si dimostra degno sostituto di Abate con un paio di spunti veramente ottimi. Peccato solo per quel giallo, ingiusto, che gli farà saltare la gara di Varsavia.
    Nocerino 7: Un peperino nei 40’ in cui è in campo. Corre in lungo e soprattutto in largo quando Prandelli lo sposta a sinistra.
    Diamanti 7: Scatenato. Da quando entra in campo svaria dappertutto e centra un palo che per poco non permetteva di chiudere il match in anticipo. Segna il rigore decisivo: di sicuro troverà più spazio contro la Germania.
    Prandelli 8: L’artefice della splendida gara azzurra è sua. Azzecca i tre sostituti più che le sostituzioni visto che due di queste sono obbligate. Ma è l’atteggiamento della squadra a convincere appieno.

    Andrea Pirlo © Laurence Griffiths/Getty Images

    PAGELLE INGHILTERRA
    Hart 6: Si trova bombardato di conclusioni ma di miracoli ne può fare pochi, aiutato com’è dalla fortuna. Si fa vedere in particolare sul tiro di Cassano a fine primo tempo. Non pervenuto ai rigori.
    Johnson 6,5: Tra i pochi a salvarsi, l’unico a spingere in avanti e a dare un po’ di verve ai suoi. Solo un grande Buffon gli nega la gioia del gol. Certo è che dietro deve faticare per tenere a bada Balzaretti.
    Terry 6,5: In un modo o nell’altro una pezza lui ce la mette sempre. Si fa spazio con l’esperienza ed è decisivo in particolare nel primo tempo su Balotelli.
    Lescott 6: Soffre tanto la dinamicità di SuperMario, tanto che tenta più volte di usare il corpo per fermarlo.
    Cole 5,5: Soffre la dinamicità di Abate quando difende, e non punge quasi mai. Dal dischetto calcia molto male.
    Milner 5: Sembra partire bene, ma piano piano si spegne e diventa un oggetto misterioso.
    Gerrard 5,5: Stanco, non in serata. Dovrebbe trascinare i suoi, dare cambi di direzione, qualità. Ed invece è chiamato solo al lavoro sporco.
    Parker 6: Il meno peggio dei suoi in mezzo al campo, l’unico che prova a mettere i bastoni tra le ruote alle manovre azzurre.
    Young 5: Potrebbe fare veramente tanto ed invece punge praticamente mai e per non farsi mancare nulla manda anche un rigore sulla traversa.
    Rooney 5: Un eremita li davanti. Dopo la palla gol di inizio gara evapora, con Barzagli e Bonucci che lo annullano.
    Welbeck 5: Assente ingiustificato. Si fa vivo solo sul finire di primo tempo ma una prestazione cosi è davvero sottotono.
    Walcott 5: Con la sua velocità sembrava dovesse fare sfracelli ed invece l’area di rigore italiana sembra essere solo un miraggio per lui.
    Carroll 5: Spizza qualche pallone, commette qualche scorrettezza. In concreto però, dalle parti di Buffon non c’è mai.
    Hodgson 4,5: Si chiude a riccio nel tentativo di riuscire da allievo, a superare il maestro. Ma se ne torna a casa facendo una figuraccia.

  • Italia-Inghilterra 4-2 dopo i calci di rigore. In semifinale la Germania

    Italia-Inghilterra 4-2 dopo i calci di rigore. In semifinale la Germania

    Se è vero che le vittorie sofferte sono le più belle, quella conquistata dall’Italia contro l’Inghilterra, che vale la semifinale contro la Germania, è stata veramente stupenda. Sofferenza, ovviamente, legata al fatto di non essere riusciti in 120’ a forzare il fortino inglese, complici legni, difetti di mira e quanto altro. Sofferenza anche per essere finiti sotto ai calci di rigore, per aver intravisto una grande beffa pari a quella che subì l’Olanda nell’Europeo del 2000 proprio contro l’Italia. E invece no, una volta tanto ha vinto chi ha meritato, chi ha giocato per quasi due ore ad una porta. Insomma, in Italia-Inghilterra si è visto veramente di tutto.

    I Leoni hanno forse esasperato l’atteggiamento all’italiana, non vedendo mai la porta azzurra dopo un paio di occasioni iniziali. Merito di una Nazionale, quella di Prandelli dalla feroce generosità e dalla classe superba che ha messo alle corde gli inglesi, i cui timori della vigilia possiamo dire fossero veramente fondati. Gerrard che gira a vuoto e impallidito nella morsa dei centrocampisti azzurri, Rooney che non vede una palla contro Barzagli e Bonucci.

    Chiari segnali questi, di come la squadra di Prandelli abbia demolito i britannici, duri però a morire, forse perché assistiti dalla dea bandata. Ma alla fine i rigori hanno dimostrato la vera essenza dell’Italia, in tutti i sensi. Il tiro fuori di Montolivo aveva fatto precipitare gli Azzurri, ma la follia di Pirlo, con un cucchiaio che tanto ricorda quello di Totti nella già citata Italia-Olanda del 2000 e la parata di Buffon su Cole segnano la svolta che poi diventa apoteosi al gol di Diamanti. L’Italia c’è e se la stanchezza non farà brutti scherzi contro la Germania ne vedremo delle belle.

    INIZIO PALPITANTE – Prandelli e Hodgson non cambiano nulla rispetto a quanto preventivato alla vigilia. Negli Azzurri c’è Montolivo al posto di Thiago Motta. L’avvio vede un’Italia spumeggiante e già dopo un paio di giri di lancette potrebbe passare grazie a De Rossi che con una sventola dalla distanza fa tremare i pali della porta inglese. I britannici si scuotono, capiscono che nonostante il loro atteggiamento palesemente difensivo non possono difendere per tutti i 90’. E allora cominciano a spingere grazie anche alle sovrapposizioni costanti dei terzini, tanto che sfiorano il gol con Johnson il quale non sfrutta un’ottima palla gol in area azzurra grazie anche al bell’intervento di Buffon e Rooney che di testa manda di poco alto. Il momento d’oro degli inglesi finisce qui.

    SAGRA DEGLI ERRORI – Da questo momento in poi è solo Italia. Tanto possesso palla grazie anche ad un centrocampo devastante, con De Rossi e Marchisio schegge impazzite, Montolivo a tutto campo e Pirlo solito regista, un esterno di difesa assai ficcante come Balzaretti, ma i varchi sono veramente pochi visto che l’Inghilterra è letteralmente asserragliata. Dunque tocca provare a scavalcarla e cosi ci pensa Pirlo che lancia sul filo del fuorigioco Balotelli il quale quasi incredulo di cotanta grazia si lascia rimontare da Terry che partiva alle sue spalle. Un film già visto contro la Spagna.

    Il giocatore del City si potrebbe rifare poco dopo su una geniale imbeccata di Montolivo ma da posizione centrale calcia in bocca ad Hart. E Cassano? Per mezz’ora buona è il fantasma di se stesso. Esce dal torpore dopo mezz’ora abbondante quando di testa apparecchia per Balotelli che, tanto per cambiare, si fa anticipare. Quindi Fantantonio si mette in proprio con un bel tiro dalla distanza: Hart ci mette i guantoni. L’Inghilterra dal guscio ci esce una sola volta Welbeck ma i risultati non sono confortanti. Insomma un primo tempo che si chiude con il rammarico per le tante palle gol sprecate.

    LA MUSICA NON CAMBIA – Nella ripresa l’Italia comincia come aveva finito il primo tempo. L’assedio continua e la prima ghiotta palla gol capita a De Rossi che servito da Marchisio spara fuori da posizione più che invitante. Intanto Abate comincia a spingere come non aveva fatto nel primo tempo e aumentano i grattacapi per Hodgson. Balotelli e Montolivo sprecano due grandi occasioni, il secondo a porta quasi vuota ma in equilibrio precario. Insomma l’Italia c’è, ma il gol non arriva.

    Italia esulta a fine gara © Laurence Griffiths/Getty Images
    SI CAMBIA – Hodgson capisce che cosi non va, perché non solo in difesa si soffre e solo un buon Terry tiene in piedi la baracca, ma in avanti Rooney e Welbeck sono oggetti misteriosi. Colpa anche di un centrocampo abulico, con un Gerrard totalmente irriconoscibile. L’allenatore britannico prova a dare la scossa con il gigante Carroll, chiamato a fare sponde (e falli) e lo sgusciante Walcott. Ma non cambierà, di fatto, proprio nulla. Dall’altra parte Prandelli lancia Diamanti al posto di un Cassano stanco. E’ questo l’unico cambio del tecnico azzurro che poco dopo si vede costretto a sostituire anche De Rossi e Abate con Nocerino e Maggio. I tre nuovi si riveleranno molto utili, con Diamanti che si affianca a Montolivo dietro l’unica punta Balotelli nello schema ad albero di Natale. Ma il risultato non cambia.

    ULTIMI SFORZI AZZURRI – Nei supplementari Prandelli rimodula i suoi con il 4-4-2, con Nocerino largo a sinistra. Si continua ad attaccare a tutto spiano, con Diamanti che colpisce un altro palo su tiro cross e Nocerino che va in gol ma la sua gioia viene frenata dal guardalinee che sventola la bandierina: è fuorigioco. Intanto Maggio si becca, ingiustamente, un giallo pesante: essendo diffidato salterà la gara con la Germania. Finisce cosi 0-0, si va ai rigori.

    DALL’INCUBO ALL’APOTEOSI – Solitamente chi domina nei tempi regolamentari viene beffato ai calci di rigore. E cosi sembra quando Montolivo, dopo i centri di Balotelli e Gerrard, calcia fuori. Un incubo per il centrocampista che scoppia in lacrime. Rooney legittima il vantaggio dei suoi aumentando la paura degli Azzurri che hanno un sussulto quando Pirlo si inventa un cucchiaio che tiene tutti con il fiato sospeso. Un gesto che forse scuote l’Italia e innervosisce gli inglesi. Young centra in pieno la traversa e le cose si rimettono in sesto. Nocerino non sbaglia a differenza di Cole che calcia male e Buffon non può far altro che bloccare la sfera. Il penalty decisivo capita sui piedi di Diamanti che spiazza Hart e fa esplodere l’apoteosi azzurra: l’Italia c’è, anche dagli undici metri. L’incubo di quattro anni fa con la Spagna è scacciato. Game over invece per l’Inghilterra. Con un cuore grande cosi nemmeno la corazzata Germania fa poi così tanta paura.

    Italia-Inghilterra, le immagini:
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  • Napoli – Cagliari 6-3, Lavezzi show

    Napoli – Cagliari 6-3, Lavezzi show

    Partita pirotecnica quella in scena al San Paolo, un Napoli tutt’altro che distratto dal pensiero della Champions prende a pallate il Cagliari che si presenta alla partita come vittima sacrificale e subisce per 90′, fatta eccezione per qualche sporadica occasione, il gioco travolgente dei partenopei. I padroni di casa mantengono il controllo della gara fin da subito concedendo certo qualche occasione di troppo, figlia soprattutto di un certo appagamento dato man mano dal risultato sempre più largo, ma che a Londra potrebbe costar caro.

    Come detto gli azzurri partono subito forte e al 9′ sono già in vantaggio grazie ad un’azione personale di Hamsik che rubata palla sulla trequarti aggira Conti e dal  limite dell’area incrocia un destro chirurgico che s’insacca all’angolino basso alla destra dell’incolpevole Agazzi. E’ il primo acuto, passano appena 10′ minuti ed ecco che arriva il raddoppio, stavolta è capitan Cannavaro bravo ad inserirsi da dietro e a colpire di testa una deliziosa parabola disegnata da calcio da fermo dal Pocho Lavezzi. La regola del 10 vale anche per la terza marcatura di marca partenopea, al 29°, infatti, arriva la tripletta degli uomini di Mazzarri e ancora una volta è il numero 22 a metterci lo zampino superando in velocità il diretto avversario e mettendo in mezzo un pallone forte e teso che Astori, devia nella propria porta, per il più classico degli autogol.

    3-0 dopo mezz’ora e la pratica pare essere già archiviata, se non fosse per Larrivey che con un bel colpo di testa, sfruttando l’assist di Conti, batte de Sanctis e accorcia le distanze. Al 41′ poi tocca a Thiago Ribeiro, subentrato all’infortunato Nainggolan, avere sui piedi la palla buona per riaprire sorprendentemente il match prima della fine del primo tempo, ma purtroppo per lui e per il Cagliari trova sulla sua strada l’opposizione di Desanctis, che a dire il vero non fatica molto a deviare il tiro dell’attaccante rossoblu. Si va al riposo.

    Al rientro in campo delle squadre ti aspetti un Cagliari arrembante che metta alle corde il Napoli, ma a chiudere la pratica ci pensa ancora lui, il solito Pocho Lavezzi sempre più leader di questa squadra, che sfruttando la sua velocità supera Canini, il difensore cagliaritano prova ad intervenire sulla palla ma colpisce nettamente l’attaccante, è rigore ed è lo stesso Lavezzi a battere dagli undici metri il malcapitato Agazzi.

    Paolo Cannavaro © gettyimages

    Pochi minuti ancora è Mazzarri concede al suo uomo di punta un po’ di fiato ed una meritata standing-ovation, facendogli subentrare  Cavani, che non tarda ad entrare in clima partita. El Matador prima cerca la soluzione personale, con la palla che esce di poco a lato e poi al 70′ offre un pallone invitante a Gargano, che controllando col destro supera due uomini e sul rimbalzo batte di sinistro e per la quinta volta l’estremo difensore sardo.

    Pochi minuti dopo però è ancora un sussulto di Larrivey a far scuotere la testa a Mazzarri, El Bati in elevazione sovrasta un troppo lascivo Campagnaro e sfruttando una bella palla messa in mezzo dal talentino Ibarbo, batte per la seconda volta il numero 1 degli azzurri. A questo punto la partita sembra non aver nient’altro da dire, e invece ecco il punto del set dei padroni di casa, Pandev confeziona un assist al bacio per Maggio, anch’esso subentrato, e l’esterno della nazionale non si fa pregare incrociando col destro e battendo ancora Agazzi. Stavolta la partita è definitivamente chiusa per chi avesse avuto qualche dubbio, ma Larrivey non è d’accordo e si regala una terza gioia personale con un’azione fotocopia rispetto a quella che lo aveva portato a siglare la sua seconda rete, stesso copione dunque con Ibarbo in veste di uomo assist e l’attaccante argentino bravo a svettare di testa e a battere ancora l’estremo azzurro.

    Nove gol, tanto spettacolo e una serata indimenticabile per entrambe le difese che sicuramente non hanno brillato, Mazzarri dovrà di sicuro dare una strigliata ai suoi, perchè 3 gol allo Stamford Bridge difficilmente sarebbero digeribili, certo che se davanti Lavezzi continua nel suo stato di grazia, il tecnico toscano gode di una preziosa arma per approdare ai quarti e chissà sognare anche qualcosa in più.

  • Napoli, Maggio prolunga. Hamsik pronto al rinnovo

    Napoli, Maggio prolunga. Hamsik pronto al rinnovo

    E’ ufficiale, Christian Maggio ha rinnovato il suo contratto con il Napoli fino al 2015 come ha reso noto l’agente dell’ala azzurra, Massimo Briaschi, confermando un sentore di “fumata bianca” che già si percepiva nell’ambiente partenopeo, data la ferma volontà di entrambe le parti contrattuali di proseguire l’avventura intrapresa insieme.

    Hamsik e Maggio | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il contratto di Maggio, oggi ventinovenne, sarebbe scaduto nel 2013 e, pertanto, è stato rinnovato per altre due stagioni, fino al giugno 2015, per continuare l’avventura con il Napoli di Mazzarri, dove si trova bene, ed è contento sia della società che della città, come lo stesso procuratore ha precisato, sottolineneando la non veridicità della notizia circolata nei giorni scorsi circa l’interessamento dell’Inter per il suo assistito.
    Al contrario, secondo quanto dichiarato da Briaschi ai microfoni di Radio CRC, alcuni club inglesi “che giocano la Champions” avrebbero provato a sondare il terreno per carpire informazioni circa una possibile trattativa, ma la volontà del giocatore è rimasta ferma sul desiderio di restare alla corte di Walter Mazzarri: l’interessamento dei club inglesi, dunque, è semplice “acqua passata” e Christian Maggio, ora, ha solo voglia di continuare a dare il massimo, come sempre ha fatto, con la squadra partenopea.

    Quello appena iniziato, inoltre, per l’esterno azzurro sarà un anno davvero molto importante, sia a livello di club, con il Napoli proiettato verso l’ottavo di Champions League da disputare contro il Chelsea oltre al tentativo di risalita della classifica in campionato, ma anche a livello di Nazionale, dove Maggio è quasi certo della convocazione per i prossimi Europei di Polonia ed Ucraina con la truppa di Cesare Prandelli, puntando ad un risultato importante.

    Risolta la pratica Maggio, il Napoli punta ora l’attenzione su un altro rinnovo importante da condurre in porto, quello di Marek Hamsik: dopo le voci sull’interessamento da parte del Milan nei suoi confronti, Marechiaro ha voluto rasserenare l’ambiente, precisando che il suo desiderio più grande per il 2012 sarebbe quello di far bene su tutti i fronti con la maglia del Napoli, per “far felici i tifosi” che se lo meritano. Una promessa, oltre che una speranza.

  • Napoli-Udinese pagelle. Lavezzi super, De Sanctis un muro

    Napoli-Udinese pagelle. Lavezzi super, De Sanctis un muro

    De Sanctis 7,5: compie due interventi che valgono quanto due gol e che tengono il risultato invariato, consentendo ai suoi di dormire sonni tranquilli in difesa e di concentrarsi nella fase offensiva

    Aronica 7: è strana la sua storia, parte sempre come un panchinaro fisso e poi col sudore, il lavoro e le prestazioni si conquista e mantiene un ruolo da titolare inamovibile nelle gerarchie mazzarriane

    Maggio 6,5: non spinge come al solito ma ha il grosso merito di siglare la rete che chiude definitivamente la partita

    Hamsik 5,5: da lui ci si aspetta molto ma molto di più, sempre fuori dalla maggior parte delle azioni pericolose dei suoi, deve migliorare anche sotto l’aspetto fisico

    Lavezzi 7,5: quando incrocia i bianconeri friulani si scatena, contro di loro ha siglato il primo gol in A, contro di loro ha siglato la prima doppietta e contro di loro si è sbloccato dopo un anno di digiuno al San Paolo, partita ottima e da gran protagonista

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 7,5; Campagnaro 6,5, Cannavaro 6,5, Aronica 7; Maggio 6,5, Inler 7, Dzemaili 6,5 (35′ st Zuniga 5,5), Dossena 6 (43′ st Mascara sv); Hamsik 5,5 (29′ st Santana 6), Lavezzi 7,5; Cavani 6,5. A disp.: Rosati, Fernandez, Fideleff, C. Lucarelli.

    Morgan De Sanctis| © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Handanovic 6: incolpevole su entrambe le reti dei padroni di casa, chiude la porta alla disfatta totale su un tiro di Lavezzi, peccato per la sua imbattibilità caduta dopo 407 minuti.

    Benatia 5: pessima serata per il difensore marocchino, che non sbaglia grosse durante il corso della partita, ma verso la fine sbaglia un intervento che apre la strada a Zuniga verso la porta protetta da Handanovic e non sfrutta una ghiotta occasione gol capitatagli su un calcio di punizione di Pinzi.

    Asamoah 6: a centrocampo ci prova a mettere un po’ d’ordine e prova anche con un ottimo tiro dalla distanza ma ha la sfortuna di trovare De Sanctis sulla sua strada.

    Torje 4,5: non morde, non punge e appare anche nervoso, di certo sa e può fare di meglio, come ha dimostrato in questa prima parte di campionato.

    Floro Flores 5,5: ci tiene a far bene nella sua prima da titolare al rientro dopo l’infortunio che coincide proprio con la partita contro il suo Napoli, prova a pungere e con un’ottima girata sembra essersi riuscito, ma De Sanctis è in serata di grazia e gli nega la gioia del gol

    Udinese (3-5-1-1): Handanovic 6; Benatia 5, Danilo 5, Ferronetti 5,5; Basta 6 (39′ st Abdi sv), Badu 5,5, Pinzi 6, Asamoah 6 (19′ st Neuton 6), Armero 5,5; Torje 4,5 (1′ st Fabbrini 5); Floro Flores 5,5. A disp.: Padelli, Domizzi, Ekstrand, Doubai.

  • Lavezzi e Maggio, il Napoli blocca la corsa dell’Udinese

    Lavezzi e Maggio, il Napoli blocca la corsa dell’Udinese

    Partita dai due volti quella fra il Napoli e l’Udinese, i friulani orfani del capocannoniere e napoletano doc Di Natale e di Mauricio Isla, arrivano al San Paolo con la ferma intenzione, nonostante le assenze, di confermare quanto di buono hanno fatto vedere durante il corso di queste prime giornate di campionato. Dal canto loro i padroni di casa reduci da uno scialbo pareggio contro il Cagliari avevano la necessità di ben figurare contro l’ottima squadra friulana per non perdere il treno delle prime posizioni, per questo gli uomini di Mazzarri partono a testa bassa e a 20° dopo aver provato a battere l’imbattibilità di Handanovic, passano con El Pocho Lavezzi che dopo quasi un anno rompe il proprio digiuno in casa e dopo una splendida azione con Cavani che s’inventa una rovesciata e consente al compagno di reparto di battere al volo con un destro che fulmina l’incolpevole estremo difensore bianconero. L’attaccante argentino quando vede il bianconero friulano si scatena e prova in più di un’occasione ad incrementare il proprio bottino personale, ma la mira non è precisa ed è allora che gli ospiti provano a ristabilire la parità ma trovano sulla propria strada un ex col dente avvelenato, tale Morgan De Sanctis che prima si esalta su una girata di Floro Flores e poi neutralizza deviando in angolo un insidiosissimo tiro al volo di Asamoah diretto verso l’angolino basso alla sua sinistra. Passata la paura il Napoli, con una splendida azione su schema da calcio di punizione, porta al cross Dzemaili che pennella una palla col contagiri sulla testa di Maggio che arrivando in corsa scaraventa in rete il punto del 2-0.

    Ezequiel Lavezzi| © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Due gol al riposo sono un boccone amaro da mandare giù e allora al rientro in campo Guidolin, prova a scuotere i suoi inserendo Fabbrini al posto di Torje e spostando il baricentro della squadra ulteriormente verso avanti, ma le cose non cambiano, i padroni di casa riescono ad amministrare con calma la partita concedendo poco e anzi sfiorando il gol ancora con Lavezzi, che dopo un uno-due con Hamsik batte in estirada con un destro ad incrociare ma Handanovic si fa trovare pronto respingendo, fuori e con Zuniga che lanciato sempre dal Pocho, non sfrutta una ghiottissima occasione figlia anche di un regalo difensivo di un non irreprensibile Benatia. In mezzo a queste occasioni qualche timido tentativo di friulani che prima con Ferronetti e poi con il difensore marocchino che sotto porta cicca malamente e dimostrando che stasera non è proprio la sua serata, l’ultima occasione di un secondo tempo molto scialbo e povero di occasioni capita tra i piedi di Floro Flores che prova a battere l’estremo difensore azzurro con un tiro a giro da posizione defilata, la palla finisce fuori e la partita si chiude qui, con il Napoli che recupera energie soprattutto mentali che sembrava aver smarrito per strada e l’Udinese che dal prossimo turno dovrà ricominciare provando a recuperare i propri grandi assenti.