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  • NBA, Paul va ai Clippers. Howard, per ora, resta ai Magic

    NBA, Paul va ai Clippers. Howard, per ora, resta ai Magic

    E’ finita la telenovela del mercato NBA: Chris Paul, playmaker corteggiato in questi giorni da metà delle squadre della Lega, passa dai New Orleans Hornets ai Los Angeles Clippers. L’accordo è stato trovato poche ore fa e prevede il contemporaneo passaggio di 3 giocatori ed 1 futura scelta alla franchigia della Louisiana. In sostanza la seconda squadra di Los Angeles acquista Paul ed in cambio cede a New Orleans il centro Chris Kaman, l’ala piccola Al-Farouq Aminu e la guardia Eric Gordon ed in più una prima scelta al prossimo Draft, che sarà quella di Minnesota che i Timberwolves diedero ai californiani nel lontano 2005 in aggiunta allo scambio tra Sam Cassell e Marko Jaric. David Stern (commissioner NBA ma al momento anche Presidente degli Hornets), dopo essersi opposto per ben 2 volte alla cessione di Paul, prima ai Lakers in uno scambio a 3 team con l’inserimento degli Houston Rockets, poi 2 giorni fa proprio nei confronti dei Clippers dai quali pretendeva per cedere la sua “Stella” l’inserimento di Eric Gordon, ha finalmente dato il suo benestare visto che alla fine i Clips hanno accontentato le sue richieste. E tanta la soddisfazione sia a New Orleans (che è passata dal perdere Paul praticamente gratis a giugno 2012 ad un pacchetto importante di atleti ed una scelta altissima al prossimo Draft) che a Los Angeles, dove per una volta la squadra meno nobile della città parte leggermente favorita nei pronostici di inizio anno rispetto ai plurititolati cugini dei Lakers. Paul, 26 anni, convocato per 4 volte all‘All Star Game (in tutte le ultime 4 edizioni a partire dal 2008) è arrivato in Louisiana nella stagione 2005/2006 da Wake Forest University, chiamato come quarta scelta assoluta. Per lui 6 stagioni in maglia gialloceleste con una media di 18.7 punti, 9.9 assist e 2.4 recuperi di media a partita, realizzando numerosi record di franchigia. Ora l’avventura in California, dove lo aspetta una formazione altamente competitiva che potrà dire la sua in questa stagione anche ai playoff. I tifosi già sognano pensando alle magie che potrà regalare l’accoppiata che formerà con il fenomeno Blake Griffin, lo scorso anno rookie of the year, giocatore dall’atletismo spaventoso.

    Chris Paul, New Orleans Hornets | © Harry How/Getty Images

    L’altro oggetto del desiderio delle rimanenti squadre NBA è Dwight Howard. Nel pomeriggio di ieri si era fatta largo la voce che voleva il centro degli Orlando Magic in procinto di trasferirsi ai New Jersey Nets in uno scambio che avrebbe coinvolto anche i Portland Trail Blazers. In sostanza la trade avrebbe visto l’approdo di Howard, Chris Duhon ed Hedo Turkoglu (pesanti contratti di cui Orlando vuole disfarsi) ai Nets che avrebbero girato il centro Brook Lopez e 2 future prime scelte alla franchigia della Florida. Queste 2 scelte abbinate ad una dei Magic sarebbero poi finite a Portland in cambio di Gerald Wallace, talentuosa ala che avrebbe formato una grande coppia con Lopez sotto canestro ad Orlando. Ai Trail Blazers infatti avrebbero fatto molto più comodo 3 prime scelte future per ricostruire la squadra, ora povera di talento dopo il ritiro dell’asso Brandon Roy a soli 27 anni per problemi alle ginocchia, e vista la situazione molto delicata dell’altro uomo franchigia Greg Oden, centro dal potenziale incredibile ma limitato in questi anni da diversi infortuni ai legamenti di entrambe le ginocchia. In serata però è arrivato il dietro-front dei Magic che per ora hanno tolto il loro giocatore simbolo dal mercato nella speranza che un eventuale titolo NBA a fine campionato possa far ritornare Howard sui suoi propositi decidendo magari di rinnovare il contratto in scadenza a luglio e restare avita in Florida.

    Richard Hamilton, scaricato dai Detroit Pistons tramite clausola Amnesty, firma un biennale con opzione per la terza stagione ai Chicago Bulls che quindi sopperiscono al mancato arrivo di Marco Belinelli (che ieri ha prolungato per un’altra stagione con gli Hornets) prendendo un giocatore perimetrale esperto che potrà dare un grande contributo nell’arco del torneo.

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  • Nowitzki e Kaman bastonano l’Italia, secondo KO per gli Azzurri

    Nowitzki e Kaman bastonano l’Italia, secondo KO per gli Azzurri

    Seconda partita all’Europeo di basket in corso di svolgimento in Lituania e seconda sconfitta per la Nazionale italiana di Simone Pianigiani: gli Azzurri cedono di schianto nel quarto periodo alla Germania del fantastico duo Nowitzki-Kaman ed iniziano ad intravedere lo spettro di una prematura eliminazione visto che per qualificarsi ora dovranno vincere necessariamente le prossime 3 partite contro Lettonia, Francia ed Israele. Il successo sembra a prima vista non impossibile contro lettoni ed israeliani ma pare proibitivo contro i fortissimi francesi ed a questo punto serve davvero un’impresa storica per dare una svolta ad un torneo che fin qui ci ha regalato solo delusioni ed in cui nulla è stato fatto per meritare una qualche piccola soddisfazione.

    © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images
    Pianigiani parte con il quintetto piccolo ed i risultati sono tutt’altro che disprezzabili: Gallinari tenuto in ala grande svolge alla perfezione il suo compito di marcatura su Nowitzki, spauracchio per qualsiasi difesa, ed anche Mancinelli (che con il “Gall0” si scambia spesso e volentieri di ruolo) riesce a limitare l’asso tedesco. Il gioco di pressione a tutto campo permette ai nostri giocatori di andare avanti di 2 punti al primo intervallo (18-16). Anche Bargnani non concede nulla in difesa al suo dirimpettaio Kaman ma l’enorme sforzo profuso lo rende poco lucido e molto statico in attacco, motivo per cui sulla fine del secondo quarto un parziale di 6-0 dei tedeschi firmato da Benzing e 4 punti di Nowitzki porta i teutonici al riposo lungo sul +6 (36-30). Nella ripresa il buon momento di Gallinari e Belinelli porta nuovamente gli azzurri avanti (40-38) dopo appena 4 minuti di gioco del terzo parziale. Nowitzki con 3 falli viene richiamato in panchina per un piccolo riposo ma l’Italia non riesce ad approfittare di questo grande vantaggio sprecando numerose occasioni e tirando malamente dalla linea dei 3 punti. Proprio per questo motivo la Germania si riappropria della testa dell’incontro sul 46-45. Il peggio però deve ancora venire: la partenza sprint con un piccolo parziale di 6-2 (che regala il provvisorio +3 sul 51-48) viene letteralmente gettata alle ortiche dalla poca concretezza di Belinelli che forza oltremodo quando invece dovrebbe cercare soluzioni alternative o quantomeno tiri più comodi. I tedeschi si riappropiano dell’area pitturata, Kaman diventa inarrestabile, Benzing gli dà una grossa mano e Nowitzki continua a martellare il canestro (60-55 per i nostri avversari al 35esimo). Pianigiani chiama timeout per cercare di fermare l’emorragia di punti e spezzare il ritmo degli avversari ma non serve a nulla perchè 6 punti ancoradi Kaman ed una bomba di Herber ci spediscono indietro di 9 punti (69-60). Nuovo timeout Italia ma ormai la frittata è fatta perchè al ritorno in campo nè Gallinari, nè Belinelli sono concreti e la Germania può allungare sul +14 che alla fine sarà anche il distacco finale (76-62). Si è rivista in sostanza la stessa Italia altalenante e poco continua già “ammirata” contro la Serbia all’esordio, in più c’è da dire che il confronto tra le 2 filosofie opposte di gioco ha premiato lo stile tedesco che ha fatto fruttare la sua superiorità fisica, rispetto all’agilità ed alla velocità del quintetto “piccolo” italiano. Il tiro dalla distanza, inoltre, che doveva essere, nelle intenzioni del nostro Commissario tecnico, il punto forte della squadra sta dando risultati scarsissimi pur potendo contare su elementi di spessore in questa specialità: contro i tedeschi c’è stato un bruttissimo 6/25 pari al 24% di realizzazione (contro il 60% della Germania). Miglior realizzatore Azzurro Danilo Gallinari con 17 punti (ed 11 rimbalzi catturati), seguito da Belinelli con 15 e da Mancinelli con 11. Per Bargnani partita di sofferenza con soli 8 punti messi a referto, stretto nella morsa Kaman-Nowitzki autori rispettivamente di 17 punti e 17 rimbalzi e di 21 punti e 12 rimbalzi. Domani sul nostro cammino incrociamo la Lettonia, o si vice o si torna a casa in anticipo dato che poi 2 eventuali vittorie non basterebbero per acciuffare il terzo posto nel girone. Questo il commento di Simone Pianigiani alla fine del match contro la Germania:

    • “Questa sera non ho niente da imputare ai miei giocatori. Abbiamo fatto il massimo. Abbiamo avuto 12 possessi in più e abbiamo sporcato le loro percentuali di tiro. Abbiamo perso perché non siamo abituati a giocare partite di questo tipo. I ragazzi hanno rispettato in ogni zona del campo il piano partita.Il punteggio finale è bugiardo, nel senso che non dimostra che la Germania sia più forte di noi. Il punteggio dice che la Germania ha una consistenza mentale maggiore della nostra in partite come questa. Quando era chiaro che avremmo perso loro hanno continuato a giocare, noi abbiamo mollato“.

    GERMANIA-ITALIA 76-62 (16-18, 36-30; 46-45) ITALIA – Carraretto 0, Gallinari 17, Belinelli 15, Cusin 2, Hackett 5; Mancinelli 11, Bargnani 8, Mordente 4, Cinciarini 0. N.e.: Maestranzi, Datome, Renzi. All.: Pianigiani. GERMANIA – Benzing 14, Hamann 0, Schaffartzik 11, Kaman 17, Nowitzki 21; Herber 6, Schultze 0, Ohlbrecht 4, Schwethelm 3. N.e.: Pleiss, Staiger, Jagla. All.: Bauermann.

  • Europei Basket: Alle 20 Italia-Germania. Nowitzki fa paura ma bisogna vincere

    Europei Basket: Alle 20 Italia-Germania. Nowitzki fa paura ma bisogna vincere

    Si potrebbe già definire una sfida-spareggio, più per l’Italia che per la Germania, visti i 2 diversi esordi delle squadre di ieri che hanno portato in dote una sconfitta Azzurra contro la fortissima Serbia ed una netta vittoria teutonica contro Israele. Italia-Germania, partita valida per la seconda giornata del Gruppo B, mette la formazione di coach Simone Pianigiani già con le spalle al muro dato che una nuova sconfitta complicherebbe (e non poco) il cammino della nostra Nazionale nella massima competizione europea.

    © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images
    Un match da vincere assolutamente dunque, perchè a conti fatti, per la qualificazione alla seconda fase bisogna mettere qualche punticino in classifica. Non sarà una sfida facile dato che nelle fila tedesche c’è sicuramente il giocatore europeo (assieme a Pau Gasol della Spagna) più forte e decisivo in assoluto, quel Dirk Nowitzki che già nella prima giornata ha fatto vedere di cosa è capace anche nelle situazioni con regole Fiba e con ritmi di gioco di basket europeo: per lui 25 punti e tanta leadership nel 91-64 che la Germania ha rifilato ad Israele. Ma non ci sarà solo il neo campione NBA con i Dallas Mavericks (eletto anche M.V.P. delle Finali) da tenere d’occhio. Infatti anche Chris Kaman, centro dei Los Angeles Clippers, ha letteralmente dominato sotto i tabelloni nel primo incontro chiudendo alla fine con 18 punti e 10 rimbalzi, una doppia doppia che non lascia per niente tranquilli gli Azzurri visto che proprio in mezzo all’area la nostra Nazionale ha il suo punto debole, con Bargnani unico elemento di spessore dato che le 2 riserve Renzi e Cusin probabilmente non avranno i mezzi tecnici e fisici per contrastare la batteria di lunghi teutonica. Sicuramente sarà interessante vedere quale dei 2 sistemi di gioco potrà prevalere: la più rapida, veloce agile e scattante Italia oppure la potente, muscolare e fisica Germania. I nostri avversari concentreranno il loro gioco più vicino a canestro potendo sfruttare un duo inarrivabile come Nowitzki e Kaman, l’Italia si affiderà a ritmi alti, magari a quel quintetto “piccolo” (small-ball) che contro la Serbia per poco non ci rimetteva in carreggiata, sperando di avere magari una migliore sorte dalla lunga distanza visto che i nostri tiratori sono nettamente superiori rispetto ai pari ruolo avversari (e si sa che le triple in determinati momenti del match possono tagliare letteralmente le gambe a chi le subisce). Servirà anche continuità, quella che è mancata contro la Serbia dato che in definitiva l’Italia si è espressa bene complessivamente per un quarto e mezzo, Gallinari inoltre non sarà al 100% della condizione fisica per via di una distorsione alla caviglia, Belinelli dovrà sicuramente dare qualcosa in più rispetto alla gara contro i serbi in cui ha deluso, mentre Bargnani sarà chiamato a superarsi (a seconda dei ruoli in cui sarà impiegato) sia in marcatura sul numero 41 dei Mavericks e su Kaman (cosa tutt’altro che semplice) che in attacco, magari condizionando la partita dei 2 tedeschi gravandoli di falli. Insomma le insidie sono tante in vista di questo match, ma è necessario rimediare alla sconfitta subita ieri, gran parte delle nostre chance di passare il turno dipendono dalla vittoria di oggi contro Nowitzki e compagni!

  • NBA: Kaman nel mirino dei Dallas Mavericks

    E’ Chris Kaman l’obiettivo primario dei Dallas Mavericks per rinforzarsi sotto canestro. Il centro bianco, di nazionalità tedesca, dei Los Angeles Clippers, è reduce da una stagione stupefacente con la squadra californiana, tanto che ha ottenuto anche la convocazione per l’All Star Game disputatosi proprio a Dallas.
    A far decollare la trattativa potrebbe essere il suo amico Dirk Nowitzki, super stella tedesca dei texani, che lo ha consigliato, saggiamente, alla dirigenza dei Mavs.
    Tuttavia per ora i Clippers stanno respingendo ogni abbozzo di trade, visto che reputano il centro un tassello chiave in vista non solo del prossimo campionato, ma bensì anche per il futuro.

    Richard Jefferson è sempre più vicino al rinnovo con i San Antonio Spurs e già nelle prossime ore potremmo avere la notizia della sua firma. Jefferson dovrà però rinunciare a tanti milioni di dollari rispetto al suo vecchio contratto se vorrà continuare a giocare con i neroargento.

    Il procuratore di Linas Kleiza ha fatto sapere che ancora non ci sono novità per quanto riguarda il passaggio del suo assistito dai Denver Nuggets (squadra che detiene i suoi diritti anche se Kleiza nell’ultimo anno ha giocato in Europa, precisamente con l’Olympiacos Pireo) ai Toronto Raptors. Il tempo però stringe e quindi tra non molto ci sarà un comunicato che chiarirà la situazione del giocatore.

    I Boston Celtics sono interessati al forte difensore Ime Udoka. Nei giorni scorsi i biancoverdi avevano provato ad intavolare trattative per Matt Barnes, Larry Hughes, Antoine Wright e Rasual Butler, ma per un motivo o per un altro non sono andate a buon fine. Ora si spera in Udoka per tappare il buco lasciato da Tony Allen andato ai Memphis Grizzlies. Per quanto riguarda il ruolo di centro, dopo aver firmato Jermaine O’Neal, i Celtics potrebbero prendere un altro giocatore, visto che Kendrick Perkins dovrà restare a lungo ai box a causa dell’operazione ai legamenti del ginocchio. La dirigenza del Massachusetts sta dialogando con Kwame Brown, prima scelta assoluta dei Washington Wizards nell’anno 2001 (ora ha 28 anni) che però non ha rispettato le altissime attese, finendo presto nel dimenticatoio dopo il suo passaggio ai Los Angeles Lakers che non ha prodotto risultati.

    Tracy Mcgrady ha ricevuto un’offerta ufficiale da parte dei Los Angeles Clippers, ma voci ben informate dicono che stia aspettando una chiamata da parte dei Chicago Bulls. McGrady è fortemente interessato a giocare nell’Illinois nella squadra che fu di Michael Jordan, e vorrebbe chiudere lì la sua carriera agonistica.

    Miami vorrebbe ingaggiare un altro tiratore di esperienza: i nomi sono 2 sul taccuino di Pat Riley, quello di Michael Finley e quello di Jerry Stackhouse.

    Infine Rudy Fernandez ha chiesto alla sua franchigia, i Portland Trail Blazers, di essere ceduto in Europa (le sirene sono quelle del Real Madrid di Ettore Messina). Portland è indecisa sul da farsi visto che al Draft, quest’anno, è riuscita a prendere Luke Babbitt, gran tiratore, un pò la controfigura di Fernandez. Allo spagnolo erano (e sono) interessati fortemente i New York Knicks di Mike D’Antoni, ma la dichiarazione del giocatore di voler tornare in Europa, a questo punto, fa calare il sipario sulla possibile trattativa.

  • NBA: Howard fenomenale trascina Orlando

    NBA: Howard fenomenale trascina Orlando

    Una super prestazione di Dwight Howard (33 punti, 17 rimbalzi e 7 stoppate!) permette agli Orlando Magic di avere la meglio sui Detroit Pistons ai quali non basta un grandissimo “Rip”Hamilton da 36 punti (season high).
    San Antonio si salva ad Indianapolis e ringrazia i suoi 2 “totem”: Parker segna 28 punti, Duncan (nonostante la pessima serata al tiro da 4/23 complessivo per 8 miseri punti) porta giù ben 26 rimbalzi. Non basta Granger ai Pacers, autore di 23 punti.

    I Raptors di Andrea Bargnani devono arrendersi dopo un overtime ai Memphis Grizzlies guidati dal trio Gay (29 punti), Randolph (24) e Mayo (22). Per Andrea invece doppia-doppia da 14 punti e 10 rimbalzi (anche se la percentuale al tiro è da rivedere (7/19!), e non bastano neanche i 32 (e 10 rimbalzi) di Chris Bosh.
    I nuovi Washington Wizards (ceduti Butler a Dallas, Jamison molto probabilmente ai Cavs di LeBron James, e con Arenas squalificato tutto l’anno e in odore di rescissione contrattuale per via del suo comportamento) danno una “spazzolata” ai Minnesota Timberwolves, lanciando i giocatori che sostituiranno gli ormai ex-“Big Three”: super serata per Blatche da 33 punti e 13 rimbalzi, McGee ne aggiunge 14 (così come Josh Howard appena arrivato da Dallas nell’affare Butler), Mike Miller ne piazza 17. Una versione tutta nuova che non ha dato cattivi segnali anzi ha indicato come Washington voglia puntare sui suoi giovani per il futuro.

    Miami rischia grosso sul campo dei Nets (infortunio per Wade, MVP dell’ultimo All Star Game, dopo appena 8 minuti di gioco) ma alla fine riesce a spuntarla.
    Il “back to back” tra New York e Chicago se lo aggiudicano i Bulls per 2-0, dopo la vittoria (nettissima tra l’altro) di ieri a Chicago, ora arriva l’affermazione al Madison Square Garden di New York per i Bulls che sembrano aver ritrovato Derrick Rose in tutto il suo splendore. Per i Knicks Danilo Gallinari segna 19 punti, ma sono inutili visto che l’ennesima sconfitta sta facendo scivolare i Knicks nelle ultime posizioni dell’intera Lega.

    Houston seppellisce Milwaukee a domicilio grazie ad un redivivo Trevor Ariza da 22 punti: il parziale che fa la differenza è il terzo quarto dove i Rockets mettono in scena un clamoroso 43-14 che taglia le gambe ai Bucks.
    Utah continua a convincere e a rimanere nelle zone alte della classifica: la squadra è solida e di talento e può ovviare ad assenze ed infortuni (cosa accaduta spesso quest’anno) senza accusare il colpo. Ieri con Boozer gravato dai falli e richiamato in panchina ci ha pensato il suo sostituto naturale Paul Millsap a sistemare le cose sul campo dei New Orleans Hornets, ancora privi di Chris Paul, segnando 24 punti. i Jazz sono da tenere d’occhio quest’anno!

    Dallas vince la prima partita dopo lo scambio di giocatori effettuato con Washington, ma a brillare sono i vecchi, con Nowitzki in testa che segna 28 punti. Per il nuovo arrivato Butler solo 15 punti. Non bastano ai Suns i 30 punti e 14 rimbalzi di Amar’è Stoudemire (anche su di lui numerose voci di scambio imminente).
    Il massimo in carriera di CJ Watson (ben 40 punti) permette ai Warriors di travolgere i Sacramento Kings nel derby della California. Ottima anche la prova di Curry da 24 punti e 15 assist.
    Una grande prova di squadra degli Hawks permette di espugnare lo Staples Center di Los Angeles, sponda Clippers ovviamente!

    Risultati NBA del 17 febbraio 2010

    • Orlando Magic – Detroit Pistons 116-91
      (Orl: Howard 33, Carter 20, Nelson 14 – Det: Hamilton 36, Prince 13, Jerebko 13)
    • Indiana Pacers – San Antonio Spurs 87-90
      (Ind: Granger 23, Hibbert 14, Ford 14 – SA: Parker 28, Ginobili 18, Jefferson 13)
    • Toronto Raptors – Memphis Grizzlies 102-109 (overtime)
      (Tor: Bosh 32, Bargnani 14, Calderon 12 – Mem: Gay 29, Randolph 24, Mayo 22)
    • Washington Wizards – Minnesota Timberwolves 108-99
      (Was: Blatche 33, Miller 17, Howard 14, McGee 14 – Min: Jefferson 18, Gomes 16, Flynn 15)
    • New Jersey Nets – Miami Heat 84-87
      (NJ: Lopez 26, Harris 18, Dooling 14 – Mia: Beasley 23, Richardson 16, Cook 11)
    • New York Knicks – Chicago Bulls 109-115
      (NY: Harrington 27, Chandler 26, Lee 23 – Chi: Rose 27, Deng 23, Miller 21)
    • Milwaukee Bucks – Houston Rockets 99-127
      (Mil: Mbah a Moute 18, Jennings 13, Ridnour 12, Bogut 12 – Hou: Ariza 22, Battier 20, Landry 19)
    • New Orleans Hornets – Utah Jazz 90-98
      (NO: Stojakovic 24, Collison 24, Thornton 14 – Uta: Millsap 24, Williams 16, Boozer 16)
    • Dallas Mavericks – Phoenix Suns 107-97
      (Dal: Nowitzki 28, Kidd 18, Terry 17 – Pho: Stoudemire 30, Richardson 19, Lopez 14)
    • Golden State Warriors – Sacramento Kings 130-98
      (GS: Watson 40, Morrow 25, Curry 24 – Sac: Thompson 17, Evans 17, Greene 15)
    • Los Angeles Clippers – Atlanta Hawks 92-110
      (Cli: Kaman 21, Butler 18, Gordon 18 – Atl: Horford 31, Josh Smith 20, Johnson 18)

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  • NBA: Impresa di Sacramento a Chicago, Cleveland sbanca Phoenix

    Risultati NBA del 21 dicembre 2009

    Notte molto movimentata quella appena trascorsa nella NBA. Unica partita senza emozioni è stata quella che ha messo di fronte San Antonio Spurs e Los Angeles Clippers che ha visto la vittoria dei padroni di casa neroargento per 103-87. Milwaukee espugna Indiana grazie ad un Andrew Bogut in serata di grazia da 31 punti e 18 rimbalzi. Finale molto tirato ma che alla fine vede trionfare i Bucks per 84-81. Anche Orlando vince in volata contro gli Utah Jazz per 104-99 grazie a Dwight Howard che mette a segno 21 punti, 9 rimbalzi e 5 stoppate. Si interrompe invece la striscia vincente dei Phoenix Suns tra le mura amiche. Dopo ben 19 vittorie consecutive gli arancioblu cadono contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James che aiuta i suoi compagni con 29 punti. Ma la partita che ha dell’incredibile si è giocata a Chicago, dove i Bulls hanno subito una rimonta impressionante da parte dei Sacramento Kings: ad 8 minuti dalla fine del terzo quarto Sacramento era sotto di ben 35 punti, alla fine della partita ha vinto di 4 punti (102-98) rimontando 39 punti in meno di 20 minuti di gioco. Certamente non una cosa che si è abituati a vedere ogni giorno (o ogni notte, dipende dai punti di vista).

    • Indiana Pacers – Milwaukee Bucks 81-84
      (Ind: Hibbert 16, Murphy 14, Hansbrough 11 – Mil: Bogut 31, Jennings 16, Redd 14)
    • Orlando Magic – Utah Jazz 104-99
      (Orl: Howard 21, Redick 20, Lewis 18, Carter 18 – Uta: Millsap 20, D. Williams 18, Boozer 17)
    • Chicago Bulls – Sacramento Kings 98-102
      (Chi: Deng 26, Rose 24, Hinrich 14, Salmons 14 – Sac: Evans 23, Udoka 17, Udrih 16)
    • San Antonio Spurs – Los Angeles Clippers 103-87
      (SA: Parker 19, Duncan 13, Mason 12 – Cli: Kaman 23, Butler 18, Davis 11)
    • Phoenix Suns – Cleveland Cavaliers 91-109
      (Pho: Nash 18, Stoudemire 14, Frye 13 – Cle: James 29, Williams 24, Varejao 13)

    CLASSIFICHE NBA