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  • Chievo-Napoli: la legge di Higuain per lo 0-1

    Chievo-Napoli: la legge di Higuain per lo 0-1

    Chievo-Napoli, posticipo della nona giornata del Campionato di Serie A, è terminata con la vittoria degli ospiti per 1-0 con il gol di Higuain al 58′, ulteriore balzo in classifica per gli uomini di Sarri che salgono a quota 18 punti, Napoli alla quarta vittoria consecutiva.

    La nuova capolista del campionato è la Roma che espugna il “Franchi” di Firenze per  1-2 contro la Fiorentina, alla seconda sconfitta consecutiva dove i padroni di casa hanno pagato alcune ingenuità difensive ma la Roma ha amministrato bene il vantaggio: i gol dell’ex Salah e Gervinho per la squadra di Garcia, mentre Babacar al 94′ trova la rete per i viola. Tris della Lazio che sconfigge il Torino: quinta vittoria interna per i ragazzi di Pioli in altrettante gare disputate in casa: a segno con Lulic e con la doppietta di Felipe Anderson.

    Gonzalo Higuain | Foto Twitter
    Gonzalo Higuain Autore del gol decisivo in Chievo-Napoli| Foto Twitter

    Torna alla vittoria la Juventus per 2-0 contro l’Atalanta frutto di una grande prestazione di Dybala, autore della prima rete, anche se Sportiello si fa ingannare dalla partenza del tiro, e di Mandzukic al primo centro in Serie A; al 79′ Pogba fallisce un rigore. Vittoria per il Milan per 2-1 contro il Sassuolo in una gara in cui la Curva Sud non si presenta ma compaiono soltanto striscioni contro la dirigenza rossonera: apre le marcature Bacca su rigore, nell’azione che porta al penalty il Sassuolo rimane in dieci uomini per l’espulsione di Consigli; al 53′ trova il gol del pareggio Berardi ma è Luis Adriano a quattro minuti dalla fine a fissare la gara sul 2-1. 

    Un gol di Lodi regala i tre punti all’Udinese nel match contro il Frosinone: primo successo stagionale al “Friuli”. L’anticipo delle dodici e trenta sorride alla Sampdoria vittoriosa per 4-1  contro un Hellas Verona in profonda crisi: Muriel, Zukanovic, Soriano e Eder a segno per la squadra di Zenga, il gol della bandiera per i ragazzi di Mandorlini è opera di Ionita, il Verona è l’unica squadra in Serie A  a non aver ancora vinto una partita.

    CLASSIFICA: Roma 20; Napoli, Fiorentina, Inter, Lazio 18; Sassuolo 15; Sampdoria, Torino, Atalanta 14; Milan 13; Chievo e Juventus 12; Palermo  e Udinese 11; Empoli e Genoa 10; Frosinone 7; Bologna 6; Verona  e Carpi 5

     

     

     

     

     

  • Juventus frenata dal Chievo, bene Roma e Fiorentina

    Juventus frenata dal Chievo, bene Roma e Fiorentina

    La Juventus è un malato che stenta ancora a trovare la via della guarigione. Allo Juventus Stadium i bianconeri di Allegri, dinanzi ad un ottimo Chievo, sono costretti a rimontare lo svantaggio dovendosi accontentare del pareggio raggiunto nel finale.

    Nei due anticipi delle 18, i tre punti vanno alla Fiorentina, che batte di misura il Genoa grazie al gol di Babacar, e la Roma che espugna il campo del Frosinone per 2-0 grazie alle marcature di Iago Falque e Iturbe. 

    Veniamo al racconto dei tre match partendo da quello del “Franchi”.

    FIORENTINA – GENOA

    La Fiorentina di Paulo Sousa porta a casa 3 punti importantissimi e sopratutto vede un buon rientro di Giuseppe Rossi. Il primo tempo della sfida non vede grandissime emozioni con i padroni di casa ad avere una predominanza territoriale. Nella ripresa i viola prima sfiorano il gol con un tiro da fuori di Pasqual e poi al 60° passano con il colpo di testa di Babacar su cross di Borja Valero. Passano solo 5 minuti e Badelj prende il secondo giallo che gli costa il rosso. A questo punto il Genoa ci prova, Gasperini inserisce Perotti, ma il tentativo d’assalto non porta risultati, vince la Fiorentina. 

    FIORENTINA – GENOA 1-0 (60° Babacar)

    Fiorentina (4-3-3): Tătărușanu; Tomović, Astori, Alonso, Pasqual; Borja Valero (81° Błaszczykowski), Badelj, Vecino; Rossi (63° Kalinić), Babacar (65° Mario Suárez), Bernardeschi.

    Allenatore: Paulo Sousa.

    Genoa (3-4-1-2): Lamanna; Izzo, Burdisso, De Maio (74° Perotti); Cissokho, Rincón, Tino Costa (55° Džemaili), Laxalt; Ntcham; Pandev, Diego Capel (77° Lazović).

    Allenatore: Gian Piero Gasperini.

    Arbitro: Doveri.

    Ammoniti: Diego Capel (G), Vecino (F), Badelj (F), Rincón (G), Tomović (F), Ntcham (G).

    Espulsi: Badelj (F).

     

    FROSINONE – ROMA

    La Roma, con un pizzico di fatica, espugna il campo di un insidioso Frosinone. I giallorossi fanno la gara, sfiorano il gol con Dzeko, che non riesce a toccare da pochi passi, ma rischiano anche al minuto 28 quando Szczęsny è decisivo sul bulgaro Tonev. Il primo tempo sembra doversi chiudere sullo 0-0 ma da una rimessa di Digne, bucata da tutti, sbuca Iago Falque che da due passi insacca. Nella ripresa il Frosinone ci mette il cuore, protesta per un fallo di mano di Digne in area, ma non riesce a trovare il pari. Nel finale la Roma prima prende una traversa con Florenzi e poi la chiude in contropiede, nel recupero, con Iturbe.

    FROSINONE – ROMA 0-2 (43° Iago Falque, 93° Iturbe)

    Frosinone (4-4-2): Leali; Rosi, Blanchard, Diakité, Pavlović; Tonev, Gucher (21° Sammarco), Chibsah, Soddimo (89° Longo); D. Ciofani, Dionisi (77° Verde ).

    Allenatore: Stellone.

    Roma (4-2-3-1): Szczęsny; Florenzi, Manolas, Rüdiger, Digne; De Rossi, Keita; Falque (70° Salah), Totti (80° Iturbe), Gervinho; Džeko (57° Nainggolan).

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Gervasoni.

    Ammoniti: Iago Falque (R), Totti (R), De Rossi (R), Diakité (F), Pavlović (F), Rosi (F).

     

    JUVENTUS – CHIEVO

    Paulo Dybala | Foto Twitter
    Paulo Dybala | Foto Twitter

    La Juventus toglie lo zero dalla classifica, il Chievo prosegue la sua striscia positiva in testa al campionato. I gialloblu partono forte e trovano il vantaggio subito, al minuto numero 5 con una conclusione da fuori di Hetemaj. La Juve non riesce a creare quasi niente, solo Hernanes prova ad impensierire con il tiro da fuori Bizzarri. Nella ripresa Allegri mette dentro Pogba ed i bianconeri sfiorano il pari con un’azione che vede il palo di Pereyra e il salvataggio sulla linea di Frey su Pogba. Cesar troverebbe anche il raddoppio ma commette fallo su Bonucci e l’arbitro annulla. Entra anche Cuadrado ed è la svolta decisiva perchè il colombiano si procura il rigore, per fallo di Cesar molto contestato dai clivensi, trasformato a 7 minuti dalla fine da Dybala. Gli ultimi minuti sono di assalti confusionari dei bianconeri che non portano a niente.

    JUVENTUS – CHIEVO 1-1 (5° Hetemaj (C), 83° rig. Dybala (J))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Caceres, Barzagli, Bonucci, Alex Sandro; Pereyra, Marchisio (46° Pogba), Sturaro (65° Cuadrado); Hernanes; Morata (73° Mandzukic), Dybala.

    Allenatore: Allegri

    Chievo (4-3-1-2): Bizzarri; Frey, Gamberini (59° Dainelli), Cesar, Gobbi; Castro, Rigoni, Hetemaj; Birsa (74° Pepe); Paloschi, Meggiorini (66° Pinzi).

    Allenatore: Maran.

    Arbitro: Guida.

    Ammoniti: Cesar (C), Castro (C), Birsa (C), Pepe (C), Alex Sandro (J), Hernanes (J), Cuadrado (J)

     

  • Shock Juve. Paradiso Chievo e Sassuolo

    Shock Juve. Paradiso Chievo e Sassuolo

    La seconda giornata di Serie A lascia nella visione globale un’incertezza incredibile su come potrà dipanarsi il futuro del campionato. Inutile nascondersi il dato più rilevante è quello che vede i Campioni d’Italia ancora a zero punti e sconcertante è che la Juve oltre a non avere questi non ha nemmeno un gioco. Se una volta si diceva che era più difficile affrontare avversari tecnicamente inferiori perché non ti permettevano di giocare, nel caso di Madama si può dire che con l’Udinese si era vista tanta inconcludenza mentre con la Roma, che secondo il detto ti fa più giocare, si è vista tanta debolezza oltre all’inconcludenza.

    La Roma ha surclassato i bianconeri sul piano del gioco e pure sul piano delle occasioni, lasciando stare gli episodi che come al solito possono solo riempire le pagine dei giornali e dare tante recriminazioni che qui non ci sono. Garcia a metà sessione di mercato era senza una squadra e in poco tempo è riuscito a darle una fisionomia, Allegri tra sorrisi e complimenti aveva già dei punti fermi, uno andava via e poco dopo ne arrivava un altro, sembrava e doveva essere più facile amalgamare il gruppo e invece, si notano ancora tante idee confuse anche nell’allestimento della formazione. E’ un bene per lui e per la squadra che arrivi la sosta, anche se i vari nazionali non saranno a Vinovo a lavorare. In ogni caso la Juve che oggi non c’è prima o poi arriverà si tratta solo di tempo.

    La Roma con il risultato di domenica si è sbloccata anche psicologicamente, si è tolta probabilmente quel ceppo che derivava da quel 7-0 preso contro il Bayern. Molti non lo ricorderanno ma i giallorossi nella scorsa stagione persero la sfida di Torino con la Juve e poi quella con i bavaresi in un breve lasso di tempo, fatto che piegò la testa di una squadra in lotta per lo scudetto. Oggi le parti sono invertite perché il match con la Juve aumenta l’autostima e premette un gran lavoro in vista della Champions. Insomma è tutta un’altra musica.

    L'espressione di Bonucci è l'istantanea del momento Juve | Foto Twitter
    L’espressione di Bonucci è l’istantanea del momento Juve | Foto Twitter

    Il campionato poi dice anche altre cose, dice per esempio che la brutta Inter di Mancini zitta zitta è in testa con una truppa di squadre inaspettatamente a farle compagnia. Dice che per Chievo, Sassuolo e Palermo sognare è lecito e che per due settimane guardare la classifica è come ammirare un capolavoro di Michelangelo. Mancini può in queste due settimane lavorare per rendere ancora più omogenea la squadra e può farlo con la consapevolezza che il gioco arriverà, per la rinascita nerazzurra importante ora è essere lì e godersi l’esplosione di Jovetic.

    Il Sassuolo di Di Francesco sembra più matura, sembra più in grado di gestire le forze in campo senza andare in imbarcate paurose come nelle scorse stagioni, stesso discorso per il Chievo di Maran anche se qui conta di più la birra in corpo di chi deve salvarsi e corre dall’inizio come un forsennato e la complicità di una Lazio irriconoscibile che forse ha subito troppo la batosta a Leverkusen. Per il Palermo due vittorie con il minimo scarto e poco gioco, bene per i punti ma è più effimera la cosa.

    Giampiero Ventura | Foto Twitter
    Giampiero Ventura | Foto Twitter

    Nel gruppo di testa c’è il Torino. Qui va una menzione speciale per lo straordinario lavoro di Ventura e per lo spirito granata che è sempre vivo e mai domo, per il Torino vale il discorso dell’Inter essere lì è importante perché il Toro deve sognare l’Europa e essere con dei punti di vantaggio sulle altre interessate al piazzamento dimostra che la strada presa è giusta e il progetto tecnico continua con ambizione e consapevolezza straordinarie.

    Deludente non è solo la Juve attenzione, deludono anche Fiorentina, Napoli e Milan che nel precampionato hanno mostrato i muscoli e poi ai test veri hanno fallito. Il Milan di Mihajlovic è apatico e poco reattivo, a tratti indisponente, tuttavia il tecnico serbo deve trovare l’equilibrio giusto e poi si potrà giudicare se il mercato è stato importante o meno. Il Napoli è strano, sgretola gli avversari poi si ferma e si fa riprendere, quasi facendo il masochista. E’ chiaro che Sarri deve lavorare più sulla testa dei giocatori che sull’impostazione della squadra perché se i partenopei avessero mantenuto lo spirito mostrato nei primi tempi per almeno un’ora di gioco in entrambe le partite avrebbero un’altra classifica. La Fiorentina di Paulo Sousa può solo migliorare, due sconfitte arrivate mostrando però un discreto gioco, si vede il ritardo sul mercato dei viola e si vede un certo equilibrio comunque. Anche in questo caso bisogna aspettare, per ora però i zero punti sono più penalizzanti di quelli di Juve, Napoli e Milan.

    In generale vedendo le prestazioni di Genoa e Samp oltre a quelle delle altre squadre della stessa fascia si nota come la Serie A di quest’anno sembra più livellata. Il Genoa è più calmo, compassato e gestisce di più le gare mentre la Sampdoria è addirittura esplosiva quando inizia a giocare e ancora non è inserito Cassano, che qualcosa in più può senz’altro aggiungere alla squadra di Zenga.

    Insomma le squadre della fascia intermedia (sopra la zona retrocessione e in lotta per l’Europa) si sono avvicinate al duo Juve-Roma e questo dato potrebbe essere importante per la crescita di appeal del nostro campionato che molto probabilmente quest’anno non si chiuderà con netto anticipo come gli anni scorsi.

     

  • Jovetic trascina l’Inter, volano anche Chievo, Toro e Palermo

    Jovetic trascina l’Inter, volano anche Chievo, Toro e Palermo

    La seconda giornata della Serie A 2015/16 ha visto una serata piuttosto vivace, piena di gol, emozioni ed anche alcune sorprese.

    In vetta alla classifica a punteggio pieno, dopo il Sassuolo di ieri, infatti troviamo l’Inter, trascinata da Stevan Jovetic, il Chievo, devastante Poker alla Lazio, il Torino, di rimonta sulla Fiorentina, ed il Palermo, corsaro in quel di Udine.

    Delusione invece per il Napoli che non riesce a mantenere un doppio vantaggio firmato Higuain e si fa agganciare sul 2-2 dalla Sampdoria di un super Eder.

    Bene il Genoa che vince nella prima casalinga, contro il Verona.

    Veniamo ad un breve racconto delle gare partendo da quella di Modena.

    CARPI – INTER

    Stevan Jovetic
    Stevan Jovetic

    Jovetic è ancora una volta decisivo, il montenegrino sblocca il risultato al 31°, lancio di Guarin, Jovetic colpisce calciando addosso a Brkic in uscita, la palla ritorna al numero 10 che la deposita a porta vuota. Il Carpi abbozza una reazione nel finale e trova il pari al 81° con la zampata di Di Gaudio. L’Inter sembra un attimo in difficoltà, i neopromossi ci credono ma al 88° Gabriel Silva causa il calcio di rigore su Guarin che Jovetic trasforma per il definitivo 1-2.

    CHIEVO – LAZIO

    Gialloblù devastanti, Lazio probabilmente ancora scossa per l’eliminazione della Champions. Bastano queste poche parole per descrivere la gara. La gara la sblocca Meggiorini al 12° con una conclusione deviata da Gentiletti. Alla mezz’ora lo stesso Meggiorini s’inventa l’assist con l’acrobazia volante per il 2-0 di Paloschi. Il primo tempo lo chiude la punizione perfetta di Birsa. Nella ripresa prima viene annullato un gol a Paloschi che si rifà poco dopo per il 4-0 finale.

    TORINO – FIORENTINA 

    In soli 9 minuti, tra il 67° e il 76°, il Torino rimonta il vantaggio viola siglato da Alonso ad inizio gara e con i gol di Moretti, Quagliarella e Baselli conquista il successo, e mantiene il punteggio pieno, ai danni di una Fiorentina che nel primo tempo era piaciuta parecchio.

    UDINESE – PALERMO

    Ci pensa il bomber di centrocampo Rigoni a segnare il gol che permette ai rosanero di Iachini di espugnare il Friuli. La rete arriva al 7° dopo una gran giocata Vazquez mette in mezzo la palla che Rigoni spinge di testa in gol. L’Udinese ci prova a trovare la parità, il Palermo rimane in 10 per l’espulsione di Struna al 70°, ma tiene.

    NAPOLI – SAMPDORIA

    Higuain, con una bella doppietta, illude il Napoli di Sarri, che gioca un gran primo tempo e sembra avere in pugno la gara. Ad inizio ripresa però diventa protagonista Eder: prima trasforma il rigore causato da un’ingenuità di Albiol su Fernando, poi con una stupenda azione personale, fatta di finte e controfinte, lascia partire il diagonale vincente. Trovato il 2-2 la Samp insiste e sfiora anche il successo con la conclusione di Muriel. Il Napoli invece si spegne ed esce davanti ad un San Paolo decisamente deluso.

    GENOA – VERONA

    Il Genoa voleva cancellare il ko di Palermo ed il Grifone ci riesce con una bella prestazione contro il Verona ma sopratutto con le reti nella ripresa di Pavoletti, abile a farsi trovare pronto dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo, e Gakpè che trova così il suo primo gol in Serie A.

    ATALANTA – FROSINONE 

    Primo successo stagionale anche per l’Atalanta che si sbarazza del neopromosso Frosinone per 2-0. I bergamaschi potrebbero andare avanti dopo meno di 10 minuti ma Pinilla si fa respingere un rigore da Leali. Poco male perchè passano poco più di dieci minuti ed arriva la zampata vincente di Stendardo. La gara viene chiusa nella ripresa dal gol del Papu Gomez.

     

    RISULTATI 2° GIORNATA SERIE A 2015/16

    BOLOGNA – SASSUOLO 0-1 (86° Floro Flores) giocata ieri alle 18.00

    MILAN – EMPOLI 2-1 (17° Bacca (M), 19° Saponara (E), 68° Luiz Adriano (M)) giocata ieri alle 20.45

    ROMA – JUVENTUS 2-1 (61° Pjanic (R), 79° Dzeko (R), 87° Dybala (J)) giocata alle 18.00

    ATALANTA – FROSINONE 2-0 (21° Stendardo, 69° Gomez)

    CARPI – INTER 1-2 (31°, 87° rig. Jovetic (I), 81° Di Gaudio (C))

    CHIEVO – LAZIO 4-0 (12° Meggiorini, 30°, 69° Paloschi, 44° Birsa)

    GENOA – VERONA 2-0 (57° Pavoletti, 75° Gakpe)

    NAPOLI – SAMPDORIA 2-2 (9°, 39° Higuain (N), 57° rig.,59° Eder (S))

    TORINO – FIORENTINA 3-1 (9° Alonso (F), 67° Moretti (T), 69° Quagliarella (T), 76° Baselli (T))

    UDINESE – PALERMO 0-1 (7° Rigoni)

     

    CLASSIFICA DOPO 2 GIORNATE

    Chievo, Inter, Palermo, Sassuolo e Torino 6 pt, Roma e Sampdoria 4 pt, Atalanta, Genoa, Fiorentina, Lazio, Milan, Udinese 3 pt, Napoli e Verona 1 pt, Bologna, Carpi, Empoli, Frosinone e Juventus 0 pt.

  • Menez e Mexes riportano il Milan al successo

    Menez e Mexes riportano il Milan al successo

    Nella serata della contestazione della Curva Sud e di un San Siro semivuoto, il Milan di Pippo Inzaghi torna al successo sconfiggendo per 3-1 il Cagliari di Zeman. 

    Decisivi per il successo sono stati Menez e Mexes. L’attaccante ha realizzato una doppietta con un bel tiro a giro nel primo tempo e un rigore, che ha fatto arrabbiare i sardi in quanto il contatto Ceppitelli-Cerci pareva esser fuori area, nella ripresa. Il difensore ha trovato un gran gol al volo, in un momento fondamentale, due minuti prima infatti il Cagliari, con un perfetto contropiede, aveva trovato il pareggio con Farias.

    Il Cagliari a tratti ha mostrato qualcosa di buono, poco prima del rigore del 3-1 i rossoblu infatti avevano centrato una traversa con Joao Pedro.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi deve rinunciare all’ultimo momento a Jack Bonaventura e schiera a centrocampo Poli, De Jong e Van Ginkel. In attacco confermato il tridente Honda-Destro-Menez.

    Zeman sorprende lasciando fuori Joao Pedro nel suo 4-3-3. A centrocampo infatti vanno Crisetig, Donsah ed Ekdal. Davanti il trio già visto contro l’Empoli: Farias-Sau-M’Poku.

    Jeremy Menez | Foto Twitter
    Jeremy Menez | Foto Twitter

    Al 5° subito uno spavento per il Milan con Sau che si libera in area, tenta la conclusione, fuori di poco. I rossoneri provano a crescere, facendo possesso palla che però non porta occasioni, se non un paio di corner. Al 21° il Milan passa in vantaggio con una bella conclusione di Menez che si sposta la palla e lascia partire il tiro vincente. Il gol sblocca il Milan che al 25° avrebbe la possibilità di raddoppiare, palla in profondità di Honda che trova Antonelli, l’ex Genoa prova a concludere ma Brkic in uscita chiude. I padroni di casa alzano i ritmi e costringono il Cagliari nella propria metà campo. Il primo tempo si chiude con il Milan avanti 1-0.

     

    Si riparte con Zeman che inserisce Joao Pedro per Gonzalez mandando Donsah a ricoprire il ruolo di terzino destro. Neanche il tempo di ripartire che il Cagliari trova il contropiede vincente con Farias, lanciato da Ekdal, che mette a sedere Mexes e trova la parità. Mexes però due minuti dopo si fa perdonare colpendo al volo un corner battuto da Menez e riportando avanti i suoi. La partita si accende con entrambe le squadre che ad ogni azione potrebbero trovare il gol. Inzaghi inserisce Cerci e Pazzini ma è il Cagliari a sfiorare il pari con la traversa colpita da Joao Pedro. Al 77° Cerci accelera e viene steso fuori area da Ceppitelli. Per Tagliavento e i suoi collaboratori è rigore, Menez trasforma. I rossoblu non mollano e cercano quel gol che potrebbe riaprirla. Nel recupero decisivo due volte Brkic che chiude due contropiedi del Milan, il primo su Pazzini, il secondo su Cerci. Arriva il fischio finale, il Milan torna al successo. Per il nuovo Cagliari di Zeman arriva la prima sconfitta, anche se a tratti i sardi non hanno sfigurato.

    MILAN – CAGLIARI 3-1 (21°, 77° rig. Menez (M), 47° Farias (C), 49° Mexes (M))

    Milan (4-3-3): Diego Lopez; Abate, Paletta, Mexes, Antonelli; Poli, De Jong (87° Essien), Van Ginkel; Honda (69° Cerci), Destro (73° Pazzini), Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Cagliari (4-3-3): Brkic; Gonzalez (46° Joao Pedro), Ceppitelli, Diakité, Avelar; Donsah, Crisetig, Ekdal; Farias, Sau, Mpoku (65° Cossu).

    Allenatore: Zeman.

    Arbitro: Tagliavento.

    Ammoniti: Crisetig (C), Gonzalez (C), Farias (C), De Jong (M), Ceppitelli (C)

     

    Nell’altro anticipo, giocato alle 18, il Chievo contro il Palermo conquista tre punti pesantissimi per cercare di garantirsi un salvezza tranquilla. A decidere la gara è un gol al 35° di Paloschi, imbeccato da un colpo di tacco volante di Meggiorini. Nella ripresa Paloschi fallisce un calcio di rigore calciando alto mentre il Palermo, apparso spento come nelle ultime giornate, non va oltre ad una traversa colpita da Vazquez. Nel finale di gara espulso Andelkovic per doppia ammonizione.

    CHIEVO – PALERMO 1-0 (35° Paloschi)

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Frey, Dainelli, Cesar, Zukanovic; Schelotto, Radovanovic, Izco, Birsa (59° Botta); Paloschi (77° Biraghi), Meggiorini (73° Pellissier).

    Allenatore: Maran.

    Palermo (4-3-2-1): Sorrentino; Vitiello (74° Rispoli), Terzi, Andelkovic, Daprelà (69° Lazaar); Rigoni, Maresca, Barreto; Quaison (53° Belotti), Vazquez; Dybala.

    Allenatore: Iachini.

    Arbitro: Giacomelli.

    Ammoniti: Izco (C), Maresca (P)

    Espulso: Andelkovic (P)

  • Roma frena ancora, vince solo l’Udinese

    Roma frena ancora, vince solo l’Udinese

    La domenica pomeriggio della 26° giornata di Serie A ha visto la Roma frenare anche in casa del Chievo, non andando oltre allo 0-0. Pareggio a reti bianche anche per il Parma, che torna a giocare dopo le due giornate rinviate, contro l’Atalanta. Si spartiscono la posta anche Empoli e Genoa, 1-1 il finale. L’unico successo di questo pomeriggio l’ottiene l’Udinese che riesce a fermare la striscia positiva del Torino, andando ad imporsi per 3-2 contro i granata. Da segnalare in Chievo-Roma il bruttissimo infortunio di Federico Mattiello che in un contrasto di gioco con Nainggolan ha subito la frattura di tibia e perone.

    Veniamo ad un breve racconto delle gare odierne.

    CHIEVO – ROMA 0-0

    Niente da fare, Rudi Garcia non riesce a trovare la cura per la pareggite. Una Roma davvero brutta, che non è piaciuta nemmeno al proprio tecnico, non riesce a scardinare un Chievo preciso ed ordinato. Maran può essere contento e magari rammaricarsi per alcuni contropiede non finalizzati a dovere. Al Bentegodi è 0-0.

    EMPOLI – GENOA 1-1

    Partita dai due volti, decisamente divertente, quella del Castellani. Nel primo tempo un Genoa brillante, ben messo in campo sovrasta un Empoli brutto e lento, e trova il meritato vantaggio al 27° con Niang. Nella ripresa però i padroni di casa cambiano regime e spingono alla ricerca di quel pari che arriva, in maniera un po’ rocambolesca, con Barba che spinge in rete dopo un salvataggio di Perin dal corner di Valdifiori.

    PARMA – ATALANTA 0-0

    Il Parma torna a giocare dopo due gare rinviate e conquista subito un punto. La gara del ritorno dei Ducali e della prima di Reja sulla panchina dell’Atalanta, non è stata certo indimenticabile, da segnalare pochissimi sussulti e l’espulsione del gialloblu Rodriguez nel finale di gara.

    UDINESE – TORINO 3-2

    Antonio Di Natale | Foto Twitter
    Antonio Di Natale | Foto Twitter

    L’Udinese torna al successo, il Torino ferma la sua striscia di 12 risultati positivi consecutivi. Stramaccioni torna a respirare l’aria buona del successo dopo un periodo decisamente no. A passare in vantaggio però è il Toro con l’ex Quagliarella che al 15° di testa batte Karnezis. Neanche il tempo di gioire che Di Natale riagguanta subito i granata. Il pari esalta i bianconeri che al 25° su azione di corner trova il vantaggio per la sfortunata deviazione di Molinaro nella propria porta. Il Torino cerca il pari ma l’Udinese regge e nella ripresa il giovane Wague trova il gol del 3-1. I granata provano a tornare in partita grazie alla conclusione di Benassi, deviata da Piris, ma non basta, i 3 punti sono dei ragazzi di Stramaccioni. 

     

    RIEPILOGO RISULTATI 26° GIORNATA SERIE A

    Sampdoria- Verona 2-0 giocata ieri

    Milan – Verona 2-2 giocata ieri

    Cesena – Palermo 0-0 giocata alle 12.30

    Chievo – Roma 0-0

    Empoli – Genoa 1-1 

    Parma – Atalanta 0-0 

    Udinese- Torino 3-2

    Napoli – Inter stasera alle 20.45

    Lazio – Fiorentina domani h.19

    Juventus – Sassuolo domani h.21

     

    CLASSIFICA DOPO 26 GIORNATE

    Juventus* 58, Roma 50, Napoli* 45, Lazio* 43, Fiorentina* e Sampdoria 42, Genoa* 37, Torino 36, Inter*, Milan e Palermo 35, Udinese* 31, Empoli, Sassuolo* e Verona 29, Chievo 26, Atalanta 24, Cagliari e Cesena 20, Parma ** 11

    * una partita in meno

    ** due partite in meno

    Parma un punto di penalizzazione.

     

  • Chievo-Milan, reti bianche al Bentegodi

    Chievo-Milan, reti bianche al Bentegodi

    Chievo-Milan si chiude sullo 0-0. Il Milan prosegue nella sua striscia, 3 risultato utile consecutivo, mentre il Chievo torna a far punti dopo il pesante stop di Empoli. 

    La partita è stata tutto fuorchè esaltante, dopo un primo tempo davvero con emozioni rarissime, nella ripresa i ritmi sono cresciuti leggermente , ma l’unica vera occasione è stata una traversa colpita da Honda al 47°.

    Maran può essere contento, i gialloblu sono stati compatti, hanno disputato un match solido, provando ogni tanto a spaventare l’avversario.

    Inzaghi invece ha ancora tanto da lavorare, questo Milan sembra avere poche idee, un gioco troppo lento e prevedibile e le occasioni nascono solo da guizzi dei singoli.

    Veniamo al racconto della gara.

    Maran sceglie il suo consueto 4-4-2 con Meggiorini-Pellissier coppia d’attacco, panchina inizialmente per Paloschi.

    Inzaghi conferma il 4-3-1-2 con Alex e Bocchetti coppia centrale di difesa e Bonaventura a giostrare dietro le due punte Menez-Destro.

    Partenza subito aggressiva del Chievo che nel primo minuto spaventa la difesa del Milan. La risposta rossonera è in una conclusione al volo di Destro, al 8°, che però esce troppo debole e centrale. Al 15° Bonera ha una doppia occasione in mischia ma non riesce a sfruttarla. Al 25° Pellissier scatta sul filo del fuorigioco, si allunga un po’ la palla e va in contrasto con Diego Lopez in uscita, la palla passa e sbatte su Antonelli che poi è bravo a spedire in corner per evitare l’autogol. Non succede sostanzialmente altro, un primo tempo non certo indimenticabile si chiude sullo 0-0.

    Keisuke Honda | Foto Twitter
    Keisuke Honda | Foto Twitter

    Si riparte con un cambio nel Milan, esce Montolivo ed entra Honda. Al 47° è proprio il giapponese a creare una gran palla gol, il suo sinistro si infrange contro la traversa. I ritmi si alzano leggermente, specialmente per un Milan più aggressivo, e le due squadre hanno occasioni potenziali. Al 64° anche il Chievo ha la sua chance con la conclusione di Schelotto deviata in corner da Diego Lopez. Il ritmo cresce e prima è provvidenziale Mattiello a salvare per il Chievo e poi De Jong che interviene in maniera perfetta su Meggiorini. Paloschi entra per Pellissier e si crea subito l’occasione, Diego Lopez alza oltre la traversa. Sostanzialmente non succede molto altro e la partita si conclude a reti bianche.

    CHIEVO – MILAN 0-0

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Mattiello, Dainelli, Cesar, Zukanovic; Birsa (82° Radovanovic), Izco, Hetemaj, Schelotto; Pellissier (69° Paloschi), Meggiorini (75° Fetfatzidis).

    Allenatore: Maran.

    Milan (4-3-1-2): Lopez; Bonera, Alex, Bocchetti, Antonelli; Poli, de Jong (78° Cerci), Montolivo (46° Honda); Bonaventura; Menez, Destro (65° Pazzini)

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Calvarese.

    Ammoniti: Menez (M), Meggiorini (C), Alex (M), Antonelli (M)

  • Gioia Chievo, Zukanovic stende il Parma

    Gioia Chievo, Zukanovic stende il Parma

    Non è bastato l’arrivo del nuovo presidente Manenti, nel recupero della 22° giornata, non disputato domenica scorsa per i problemi causati dalla neve, il Parma, rimasto in 10 al 30° per il rosso a Galloppa, ha incassato la 18° sconfitta stagionale e rimane così a 9 punti sul fondo della classifica, in attesa delle prossime scadenze che potrebbero ulteriormente penalizzare la già pesante situazione degli emiliani.

    Gioisce invece il Chievo che, grazie ad un perfetto calcio di punizione di Zukanovic, espugna il Tardini e con i tre punti conquistati scavalca il Cagliari e si posiziona momentaneamente fuori dalla zona retrocessione.

    Veniamo al racconto della gara.

    Donadoni ha qualche assenza in difesa, schiera quindi Santacroce al centro con Lucarelli, mentre sugli esterni si sistemano Cassani e Feddal. Conferma per il tridente offensivo Rodriguez-Palladino-Varela.

    Maran invece opta per il suo 4-4-2 con la coppia d’attacco composta dal duo Paloschi-Pellissier. 

    Primi minuti non certo indimenticabili, con un unico lampo, un occasione sfruttata male da Nocerino a centro area al 8°. La partita prova a farla il Parma ma il Chievo dimostra di avere le possibilità di infilare i ducali in ripartenza. Al 21° i clivensi hanno una grande occasione, azione di Hetemaj, cross rasoterra dal fondo per Schelotto che di prima calcia altissimo. Intorno alla mezz’ora arriva una prima possibile svolta della gara, Galloppa prende due cartellini gialli in 5 minuti e lascia il Parma in 10.  Il Chievo però non riesce a sfruttare la superiorità numerica, anzi un Parma concentrato e ben compatto regge e prova a rendersi pericoloso. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Ervin Zukanovic | Foto Twitter
    Ervin Zukanovic | Foto Twitter

    Si riparte con Maran che inserisce Botta per Paloschi. al 49° occasione ghiotta per il Parma, Bizzarri non trattiene il pallone, in mischia colpisce Feddal ma la difesa del Chievo si salva se pur a fatica, sulla ripartenza Botta spreca un contropiede. Al 54° la gara si sblocca, Pellissier si guadagna una punizione dal limite e Zukanovic trasforma calciando sopra la barriera e battendo Mirante. Il gol sembra stordire i padroni di casa che schiacciati dalla pressione dell’ambiente non riescono ad abbozzare una reazione e anzi al 67° Mirante salva i suoi dal possibile 0-2 di Pellissier. I Ducali ci mettono il cuore ma è il Chievo a sfiorare ancora il gol in contropiede al 82°, prima Meggiorini colpisce il palo, poi Botta si fa respingere da Mirante il tiro a colpo sicuro. Anche Birsa, entrato nel finale, fallisce la chance del raddoppio permettendo al Parma di crederci sino all’ultimo. Il pareggio però non arriva e se il Chievo può esultare, per il Parma prosegue il momento nerissimo.

     

    PARMA – CHIEVO 0-1 (0-0) (54° Zukanovic)

    Parma (4-3-3): Mirante; Cassani (59° Mauri), Lucarelli, Santacroce, Feddal; Nocerino, Mariga (69° Belfodil), Galloppa; Varela, Palladino, Rodriguez.

    Allenatore: Donadoni.

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Frey, Dainelli, Gamberini, Zukanovic; Schelotto, Radovanovic (87° Birsa), Izco, Hetemaj; Paloschi (46° Botta), Pellissier (71° Meggiorini).

    Allenatore: Maran.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Feddal (P), Santacroce (P), Paloschi (C), Frey (C), Nocerino (P), Radovanovic (C)

    Espulsi: Galloppa (P)

  • Pogba e Lichtsteiner tengono la Juve a distanza dalla Roma

    Pogba e Lichtsteiner tengono la Juve a distanza dalla Roma

    Con un’altra perla di Pogba la Juve prima si porta in vantaggio e poi chiude la gara grazie a Lichsteiner contro un Chievo ordinato ma troppo rinunciatario e tiene il vantaggio sulla Roma.

    La Juventus di Allegri si presenta al cospetto del Chievo, che non gli ha mai dato vita facile, con qualche piccolo accorgimento ma nella sostanza conferma tutta la sua fisionomia tattica, in pratica al centro basso del rombo di centrocampo va Marchisio al posto di Pirlo e nel vertice alto è schierato Pereyra. Insieme a loro in mezzo al campo i due irrinunciabili Pogba e Vidal.

    In difesa i bianconeri confermano la loro linea a quattro con Cáceres a destra al posto di Lichtsteiner, Bonucci e Chiellini al centro mentre a sinistra è confermato sempre Evra. Davanti la Juventus porta Morata insieme a Tevez.

    Il Chievo di Rolando Maran si mostra piuttosto coperto con un 4-4-1-1 che tende a chiudere a centrocampo le iniziative dei Campioni d’Italia e porta Botta sulla trequarti dietro all’unica punta Paloschi. Schelotto viene schierato a sinistra pronto a ripartire e supportare gli attacchi dei mussi volanti.

    La tematica della gara è un déjà-vu, Juventus che attacca preoccupata e un Chievo organizzato che si chiude con decisione pronto a ripartire. Già al 6° minuto Morata avrebbe occasione per portare in vantaggio la Juve, ma l’attaccante iberico spara un missile in porta che viene deviato d’istinto da un bravissimo Bizzarri.

    Al 14° Tevez effettua uno slalom e saltando gli avversari si libera in area, prova un tiro verso la porta di Bizzarri ma la sfera esce di pochissimo a lato. Dieci minuti dopo è nuovamente Morata che su un cross millimetrico di testa butta fuori.

    Al 39° del primo tempo Maran è costretto ad effettuare il primo cambio, Frey si scontra con la testa in un normale contrasto di gioco aereo contro la testa di Evra. Il giocatore del Chievo riporta una ferita che sanguina copiosamente e si deve procedere al cambio, al suo posto entra Biraghi. Ci vogliono parecchi minuti però prima che il gioco possa riprendere infatti l’arbitro a fine prima frazione concede 5 minuti di recupero che non portano a nulla.

    La ripresa inizia sulla stessa falsa riga del primo tempo, dopo meno di due minuti Marchisio prova a calciare da fuori area e mette fuori di almeno un metro con Bizzarri in volo a controllare l’uscita della sfera. Stranamente però la Juventus quando attacca sembra piuttosto timida mentre quando riceve le fiammate in contropiede del Chievo chiude sempre in modo raffazzonato, con Bonucci in particolare, mostrando gli stessi problemi visti in gare precedenti dove i bianconeri hanno lasciato punti per strada. In pratica tanto volume di gioco, ma poco arrosto.

    Paul Pogba realizza il primo vantaggio bianconero | Foto Twitter
    Paul Pogba realizza il primo vantaggio bianconero | Foto Twitter

    Bisogna attendere il 60°, quando ci pensa il campione. Paul Pogba recupera un pallone sulla trequarti, salta in dribbling da fermo Cofie e dal limite spara un tiro di sinistro che s’insacca a mezza altezza alla destar di Bizzarri per il vantaggio juventino. Dopo la rete Allegri sostituisce un poco incisivo Vidal, che non la prende bene, ed inserisce Lichtsteiner con l’intento di allargare maggiormente le maglie del centrocampo clivense. Al tempo stesso Maran inserisce Meggiorini, un attaccante al posto di Botta volendo alzare il baricentro della quadra. Tuttavia la Juventus adesso gioca più sciolta.

    Al 70° Tevez ci prova dalla distanza, ma Bizzarri in due tempi blocca senza problemi, il Chievo risponde con una bella discesa sulla sinistra di Birsa che mette dal vertice dell’area piccola in mezzo e trova Meggiorini stoppato al momento del tiro.

    Al 73° bellissima azione della Juventus che chiude la partita, Marchisio lancia l’azione dalla propria metà campo e appoggia per Pogba che di prima allarga il pallone per Padoin (subentrato da poco ad Evra) a sua volta di prima mette in mezzo all’area dove lo stesso Pogba aggancia al volo e in sforbiciata calca in porta. Bizzarri respinge il tiro e sulla ribattuta Lichtsteiner insacca.

    Passano solo cinque minuti e Lichtsteiner realizza la terza rete, ma l’arbitro annulla per la posizione di fuorigioco al momento del tiro iniziale di Tevez respinto poi da Bizzarri proprio sui piedi dello svizzero.

    All’83° Birsa prova a dare un senso alla presenza di Buffon, s un’azione insistita da parte del Clievo riceve palla sulla trequarti, si avvicina all’area e tira di sinistro a giro con il portiere della Nazionale che blocca senza problemi. All’86° da Biraghi parte un lancio lungo per Meggiorini che di prima appoggia in area per l’inserimento di Schelotto, il quale tira di prima colpendo il palo interno a Buffon battuto ma senza che la sfera entri in porta.

     

    JUVENTUS-CHIEVO (0-0) .

    Juventus (4-3-1-2): Buffon 6; Cáceres 6, Bonucci 5,5, Chiellini 6, Evra 6,5 (dal 73° Padoin 6); Vidal 5,5 (dal 62° Lichtsteiner 6,5), Marchisio 6, Pogba 7; Pereyra 6 (dal 86° Pepe S.V.); Tevez 6,5, Morata 5,5.

    All.: Massimiliano Allegri 6,5

    Chievo (4-4-1-1): Bizzarri 6; Frey 6 (dal 43° Biraghi 6,5), Dainelli 5,5, Gamberini 6, Zukanovic 5; Birsa 5,5, Cofie 5, Hetemaj 5,5, Schelotto 6,5; Botta 6 (dal 63° Meggiorini 6), Paloschi (dal 75° Pellissier S.V..

    All.: Rolando Maran 5,5

    Arbitro: Davide Massa 5

    Ammoniti: Vidal (J), Zukanvic (C), Frey (C), Dainelli (C), Schelotto (C), Marchisio (J). Espulsi:

  • Anticipi: Chievo-Lazio a reti bianche, Sassuolo in rimonta

    Anticipi: Chievo-Lazio a reti bianche, Sassuolo in rimonta

    La 13° giornata di Serie A si è aperta con gli anticipi Sassuolo-Verona e Chievo-Lazio che hanno visto un successo in rimonta dei neroverdi emiliani  sul Verona ed un pareggio senza gol con poche emozioni tra gialloblù e biancocelesti

    Nella gara delle 18 il Sassuolo prosegue la sua striscia positiva, sono ben sette ora le gare consecutive senza sconfitte con un bottino di 4 vittorie e tre pareggi. Il successo sul Verona è arrivato però in rimonta con i gialloblù, in piena crisi di risultati, solo 4 pareggi nelle ultime sette gare, che erano passati subito in vantaggio.

    Veniamo al racconto della gara.

    Si parte ed è il Verona a mostrarsi più propositivo tant’è che prima sfiora il gol Toni, poi Christodoulopoulos si fa anticipare al momento della conclusione ma dal corner successivo i gialloblù passano: batte lo stesso Christodoulopoulos, si inserisce sul primo palo Moras che colpisce di testa ed al 7° fa 1-0. Il Sassuolo prova a reagire ma nel primo tempo non va oltre ad una conclusione centrale di Sansone respinta da Rafael e da un gran tiro di Magnanelli che si schianta contro la traversa. Il risultato non cambia e si va al riposo con il Verona avanti.

    Saphir Taider festeggiato dai compagni
    Saphir Taider festeggiato dai compagni

    Nella ripresa Toni ha subito l’occasione per raddoppiare ma calcia fuori e così al 50° arriva il pari dei neroverdi con una conclusione di punta di Sansone che non lascia scampo a Rafael. A questo punto iniziano le girandole dei cambi con i padroni di casa molto volenterosi che vengono premiati al 78° quando Peluso mette in mezzo, Floro Flores colpisce in spaccata alzando il pallone che finisce sul secondo palo dove arriva Taider che fa 2-1. Nel finale non basta l’orgoglio del Verona, a conquistare i 3 punti è il Sassuolo.

     

     

    SASSUOLO – VERONA 2-1 (0-1) (7° Moras (V), 50° Sansone (S), 78° Taider (S))

    Sassuolo (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Taider, Magnanelli, Missiroli; Berardi (86° Brighi), Floccari (69° Pavoletti), Sansone (71° Floro Flores).

    Allenatore: Di Francesco.

    Verona (4-3-3): Rafael; Gonzalez, Moras, Marquez, Agostini; Ionita (68° Campanharo), Tachtsidis, Hallfredsson (82° Nenè); Christodoulopoulos, Toni, Nico Lopez (65° Gomez).

    Allenatore: Mandorlini.

    Arbitro: Doveri.

    Ammoniti: Taider (S), Berardi (S), Floro Flores (S), Magnanelli (S), Hallfredsson (V), Nico Lopez (V), Campanharo (V).

     

    Nella gara delle 20.45, come già anticipato, Chievo e Lazio non sono riuscite a superarsi. Poche emozioni nella notte del Bentegodi per uno 0-0 che tutto sommato fa contenti i padroni di casa che ottengono il 4° risultato utile consecutivo e anche la Lazio che dopo due stop consecutivi avrebbe voluto conquistare il successo pieno ma almeno torna a far punti.

    Veniamo al racconto della gara.

    Si parte ed è la Lazio ad avere le migliori occasioni, prima con Djordjevic anticipato all’interno dell’area poi con Parolo che va alla conclusione da fuori dopo una bella azione di squadra, con la palla che non esce di molto dalla porta difesa da Bizzarri. Dopo 20 minuti si vede anche il Chievo con Zukanovic che si allunga, su punizione di Birsa, ma non impensierisce Marchetti. I biancocelesti tornano a rendersi pericolosi con Parolo, ma il suo tiro esce non di molto. Tra una giocata di Hetamaj che spaventa la difesa ospite ed una conclusione insidiosa di un ottimo Candreva, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Il Chievo rientra in campo con molta grinta e prova a premere e pressare, la Lazio chiude bene e almeno nel primo quarto d’ora non si assiste ad occasioni da gol. Al 61° arriva, come un fulmine a ciel sereno, un’occasione per il Chievo con Izco che controlla dopo un cross lungo di Zukanovic ma calcia sull’esterno della rete. Al 72° bella azione della Lazio con il tiro potente di Mauri deviato da Bizzarri in corner. Al 89° Bizzarri salva il risultato sul colpo di testa perfettamente piazzato da De Vrij. Nel recupero non accade altro, Chievo-Lazio finisce 0-0.

     

    CHIEVO – LAZIO 0-0

    Chievo (4-4-2): Bizzarri; Frey, Gamberini, Cesar, Zukanovic; Izco, Hetemaj, Radovanovic, Birsa (80° Bellomo); Paloschi (83° Maxi Lopez), Meggiorini (67° Pellissier).

    Allenatore: Maran.

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Radu, Braafheid; Parolo, Biglia, Gonzalez; Candreva (60° Felipe Anderson), Djordjevic (83° Klose), Mauri (73° Keita).

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Banti.

    Ammoniti: Cesar (C).