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  • Rafa OUT, i tifosi del Chelsea rivogliono Roberto Di Matteo

    Rafa OUT, i tifosi del Chelsea rivogliono Roberto Di Matteo

    Quando Roberto Di Matteo sostituì Villas Boas sulla panchina del Chelsea nella scorsa stagione tutti gli addetti ai lavori l’avevano definita come una scelta momentanea per concludere nel migliore dei modi la stagione prima di dar via ad un nuovo corso. Il tecnico italiano invece mise qualsiasi esperimento tattico, abbandonò l’idea del bel gioco affidandosi ciecamente alla Vecchia Guardia dei Blues arrivando così fino a vincere la Champions League. La Coppa dalla grandi orecchie è stato un traguardo storico per il Chelsea che nell’ultimo decennio aveva investito tantissimo andandoci vicino senza però riuscirci a sollevarla.

    La nuova stagione non poteva così iniziare con Roberto Di Matteo in panchina, senza Didier Drogba ma con due pedine nuove di assoluto valore: Hazard e Oscar. Sulla carta il Chelsea alla solidità della scorsa stagione, grazie agli innesti di qualità doveva migliorare nel gioco e nel controllo delle partite ma in realtà la squadra non riuscì mai a convincere del tutto e il tracollo dello Juventus Stadium convinse Abramovic a cambiare la guida tecnica del Chelsea.

    Benitez
    Rafa OUT i tifosi del Chelsea vogliono il ritorno di Roberto Di Matteo | © IAN KINGTON/AFP/Getty Images
    Il compito di dar un’identità di gioco al Chelsea fu affidato a Rafa Benitez il cui arrivo però fu accolto tre settimane fa con scetticismo dai tifosi. Lo spagnolo che in Inghilterra gode di un ottima fama per aver portato il Liverpool sul tetto d’Europa nelle prime due gare ha però raccolto due miseri 0-0 e alla sua terza partita ha conosciuto anche la sconfitta sul campo del West Ham. Il 3-1 finale è più di un campanello d’allarme e sul tecnico inizia già ad intravedersi l’ombra di Roberto Di Matteo invocato a gran voce dai tifosi per tutto il corso del match.

    Tra gli spalti di Upton Park quest’oggi si potevano contare tantissimi cartelli con su scritto “Rafa OUT” a dimostrazione che i tifosi del Chelsea mal sopportano la gestione Benitez che adesso è chiamato al riscatto in Champions League per non rischiare un clamoroso e prematuro esonero.

  • Calcio Estero, Ibra trascina il Psg. Real Madrid perde. Addio Liga?

    Calcio Estero, Ibra trascina il Psg. Real Madrid perde. Addio Liga?

    Calcio Estero. Fantastico week end in tutta Europa. Se in Italia ieri notte abbiamo potuto assistere ad un discreto big match come Milan-Juventus (finito 1-0), in Inghilterra l’attesa era per la sfida Chelsea-Manchester City. Poteva essere un match tra allenatori italiani, da una parte Di Matteo e dall’altra Mancini, ma Roman Abramovich in settimana ha pensato bene di mandar via l’ex centrocampista della Lazio (dopo la sconfitta per 0-3 contro la Juventus) e rimpiazzarlo con Benitez. La partita è finita con un noioso 0-0 e la forte contestazione dei tifosi blues contro il proprio presidente per la scelta di mandar via l’idolo Di Matteo (entrato nella storia del club inglese, vincendo una Champions League che il proprietario russo inseguiva fin dal suo insediamento) e chiamare l’ex tecnico dell’Inter, odiato per il suo passato al Liverpool.

    ALTRI MATCH PREMIER – Ennesima vittoria di rimonta per il Manchester United che all’Old Trafford passa in svantaggio contro il Qpr (ultimo in classifica e con Redknapp in tribuna pronto a subentrare a Hughes sulla panchina dei londinesi) prima di ribaltare il risultato con i gol di Evans, Fletcher ed Hernandez. Pareggio a reti bianche tra Aston Villa e Arsenal, mentre la sorpresa West Bromwich(che staziona in zona Champions League) vince in trasferta contro il Sunderland per 2-4. In classifica comanda lo United, seguito a ruota da City, Bromwich e Chelsea. Più staccate Arsenal, Tottenham e Liverpool (solo 0-0 contro lo Swansea).

    Jose Mourinho
    Mourinho deluso per la sconfitta contro il Betis © Denis Doyle/Getty Images

    LIGA SPAGNOLA – Brutto stop per il Real Madrid in trasferta contro il Betis Siviglia (1-0). Ne approfittano i cugini dell’Atletico e il Barcellona (che ha mandato in campo ben 11 giocatori provenienti dalla Cantera) vincendo entrambe per 4-0 e si staccando definitivamente dalle merengues. Adesso il distacco tra i catalani e i ragazzi di Mourinho è di 11 punti. Protagonista nei blaugrana, manco a dirlo, Leo Messi, autore dell’ennesima doppietta della stagione. Tra le squadre “normali” vittoria larga del Malaga contro il Valencia (4-0) che, approfittando della sconfitta del Levante (contro il Barça), aggancia il quarto posto a pari punti con il Betis. In Liga sarà testa a testa Barcellona – Atletico Madrid oppure il Real riuscirà a tornare in corsa?

    LIGUE 1 & BUNDESLIGA – Il Paris Saint Germain in campionato ritrova i tre punti e Ibrahimovic. Decisivo lo svedese nella larga vittoria per 4-0 contro il Troyes. L’ex attaccante del Milan prima manda in rete l’amico Maxwell e Matuidi, poi al 70′ e all’89’ sigla una doppietta. Ma per il primato solitario, i parigini dovranno ancora attendere, vista la vittoria di misura del Marsiglia contro il Lione. Classifica cortissima nel campionato francese, visto che tra la prima posizione e la nona ci sono solamente 6 punti di differenza e se andiamo a guardare la distanza tra il Psg e lo Sochaux (diciottesimo e in zona retrocessione) i punti di distacco sono 12!

    In Germania, tutto troppo facile per il Bayern Monaco. I bavaresi distruggono con un ampio 5-0 l’Hannover e ritrovano il bomber tedesco Gomez, entrato al 66′ e autore del quinto gol dopo appena 26 secondi dal suo ingresso in campo. Il Borussia Dortmund risponde con una vittoria esterna (1-2) contro il Mainz (doppietta del solito Lewandowski), mentre lo Schalke accusa le fatiche della Champions e viene fermato in casa dall’Eintracht (1-1 il risultato finale). In classifica, comanda naturalmente il Bayern con 34 punti (11 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta) seguito da Borussia Dortmund (25 punti) e dal trio Schalke, Eintracht e Bayer Leverkusen (24 punti).

  • Benitez deve emulare Di Matteo per tenersi il Chelsea

    Benitez deve emulare Di Matteo per tenersi il Chelsea

    Ora è ufficiale: Rafael Benitez è il nuovo allenatore del Chelsea. Dopo la sconfitta per 3-0 subita dai blues da parte della Juventus durante la gara di Champions League, Roman Abramovich non ha esitato a togliere la guida della panchina a Roberto Di Matteo, avendo già pensato di dare una scossa ai giocatori cambiando il tecnico. Il presidente del club inglese non ha lasciato molto tempo ai giornali per inventarsi probabili arrivi e, in un batter d’occhio, ha reso noto a tutti la sua decisione di affidarsi all’ex tecnico di Valencia, Liverpool ed Inter.

    Per Benitez è stato scritto un contratto che si chiuderà però a giugno del 2013: l’allenatore è fuori dal giro del calcio da dicembre del 2010 quando uscì a testa bassa dal club neroazzurro di Moratti. La voglia di tornare alla guida di una squadra ha però reso impossibile il rifiuto della richiesta di Abramovic: in questi giorni lo spagnolo si trovava a Abu Dhabi per sostenere un corso di aggiornamento e ha infatti mandato i suoi rappresentanti a chiudere la trattativa.

    Rafael Benítez Inter Milan's Spanish coach Rafael Benít
    Rafael Benítez © JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images

    Per il nuovo tecnico, che incontrerà la squadra domani a Cobham, non ci sarà di certo vita facile al Chelsea in quanto l’obiettivo di Abramovic è quello di vincere sempre e comunque: non bastasse a dicembre la squadra parteciperà al Mondiale per Club, titolo che è già presente nel palmares di Benitez grazie alla vittoria con l’Inter.

    Importanti sono anche le voci che continuano a girare sull’argomento Pep Guardiola: secondo molti esperti del settore Benitez sarebbe stato chiamato alla guida del Chelsea per traghettare la squadra fino a giugno quando il presidente comincerà ad invogliare il tanto amato mister catalano Guardiola, corteggiato a lungo anche durante lo scorso calciomercato estivo. Nonostante le tante chiacchiere Benitez al Chelsea dovrà farsi trovare pronto già da domenica quando i blues scenderanno in campo per affrontare la capolista Manchester City in Premier League.

  • Inaugurazione Corso Scirea, Antonio Conte elogia la Juve

    Inaugurazione Corso Scirea, Antonio Conte elogia la Juve

    Dopo la serata speciale della vittoria della Juventus contro il Chelsea, la giornata speciale a tinte bianconere, dedicata all’indimenticabile capitano Gaetano Scirea, in cui la Juventus gli ha reso omaggio dedicandogli la strada sulla quale si affaccia la “sua casa”, ossia lo Juventus Stadium, rinominandola da Corso Grande Torino a Corso Gaetano Scirea, con una toccante cerimonia svoltasi a partire dalle 14,30 alla presenza di molti rappresentanti del club, di ieri e di oggi. Dallo storico presidente Giampiero Boniperti a Roberto Bettega, passando per il presidente di oggi Andrea Agnelli ed il direttore generale Beppe Marotta, e naturalmente la famiglia di Scirea, rappresentata dalla signora Mariella ed dal figlio Riccardo, ma anche il capitano bianconero Gianluigi Buffon ed il mister Antonio Conte.

    L’analisi di Antonio Conte – Proprio il tecnico salentino, a margine della cerimonia, è stato intercettato da alcuni giornalisti ed è ritornato a parlare ai microfoni dopo tre mesi, ossia dal 23 Agosto, ricordando la figura di Gaetano Scirea: Antonio Conte ha il rammarico di non averlo conosciuto di persona, “penso di essermi perso molto a livello umano”, ma è felice di lavorare quotidianamente con suo figlio Riccardo – che è un suo collaboratore – e di incontrare spesso la signora Mariella.

    Inoltre, mister Antonio Conte ha analizzato in poche battute la notte magica di Champions League, esprimendo la sua soddisfazione per ciò che la squadra ha dimostrato in campo, evidenziando le sue potenzialità a dispetto di chi dubitava della sua competitività in Europa, dando delle risposte importanti. Con il consueto pragmatismo, però, Antonio Conte ha subito ricordato ai microfoni di Sky che la qualificazione agli ottavi è ad un passo, “ma dobbiamo ancora raggiungerla”, concludendo il breve intervento con un auspicio, dal quale trapela tutta la fame di cui spesso ha fatto menzione: “ci auguriamo che la miglior Juve debba ancora arrivare”, precisando che la vittoria ottenuta ieri deve essere uno stimolo per migliorare ancora di più e concentrarsi sull’immediato futuro, ossia la gara di campionato con il Milan che “è una squadra forte, non in lotta per lo scudetto ma con una rosa per poter tornare in corsa”.

    Antonio Conte torna a parlare ed elogia la Juve
    Antonio Conte torna a parlare ed elogia la Juve | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Il ricordo di Andrea Agnelli – Oltre ai temi di attualità sportiva che spesso rubano la scena, la cerimonia odierna è stata soprattutto incentrata sul ricordo di un grande uomo, scomparso tragicamente a causa di un incidente stradale in Polonia nel 1989 e che, anche a ventitrè anni di distanza, ha lasciato un grande vuoto in coloro che lo hanno amato sia nella sua veste privata che in quella pubblica di calciatore. In questo senso si è espresso il presidente Andrea Agnelli, evocando la “trasversalità” di Scirea, essendo un personaggio in grado di “abbracciare simbolicamente tutti gli juventini e tutti gli avversari”. Andrea Agnelli ha, poi, proseguito il suo intervento con il proprio ricordo personale di Gaetano Scirea, considerando che all’epoca della sua scomparsa, quel 3 Settembre 1989, il presidente bianconero era un ragazzino di 14 anni ed apprese dalla televisione, guardando la Domenica Sportiva, quella notizia così tragica che lo lasciò incredulo: “incredulità perchè Gaetano era per me il simbolo del calciatore, un esempio da seguire”.

    Un campione assoluto agli occhi del giovane Andrea, un “uomo che ci manca” agli occhi dell’attuale presidente della Juventus, ma anche un’icona fondamentale di cui la Juventus si riappropria intitolandogli la strada in prossimità del suo stadio e permettendogli, almeno idealmente, di tornare a casa. Parallelamente, il prossimo 29 Novembre, il Toro farà lo stesso ed intitolerà al Grande Torino la strada in prossimità dello Stadio Olimpico, proprio in corrispondenza della Torre Maratona dell’impianto: “così ognuno può vivere e godere dei propri simboli”. A tal proposito, da sottolineare il lapsus (probabilmente voluto) del presidente Agnelli, che ha precisato come, nel panorama del calcio italiano, solo la Juventus ed il Grande Toro siano riuscite a vincere cinque scudetti consecutivi: non includendo all’appello l’Inter, per la quale uno dei cinque tricolori consecutivi è stato assegnato a tavolino.

  • Champions League, in quattro vanno agli ottavi. Il Barça è già primo

    Champions League, in quattro vanno agli ottavi. Il Barça è già primo

    Il quinto martedì di Champions League ha regalato quattro nuove squadre qualificate agli ottavi di finale. Valencia, Bayern Monaco, Barcellona e Shakhtar Donetsk infatti hanno staccato il pass per il turno successivo con una giornata di anticipo. Per le altre invece ci sarà da sudare sino all’ultima giornata dove non mancheranno le lotte a distanza con un occhio alla propria partita e l’altro a quella della diretta avversaria.

    GRUPPO E
    Lo Shakhtar tra le polemiche sbanca il campo del Nordsjaelland e conquista con un turno di anticipo la qualificazione agli ottavi. Una vittoria netta per 5-2 ma macchiata da un brutto episodio di mancato fair play da parte degli ucraini che sotto di un gol anziché restituire palla agli avversari, con tutta la squadra danese ferma, vanno in gol con Luiz Adriano. Nel bene o nel male è comunque lui il protagonista di giornata con una tripletta messa a segno che si unisce ai due gol di Willian. Il Nordsjaelland avanti due volte prima con Nordstrand e poi con Lorentzen, è costretto ad arrendersi e a perdere ogni speranza anche di terzo posto. Alla squadra di Lucescu nell’ultimo turno basterà un pari per chiudere al primo posto

    Nordsjaelland – Shakhtar Donetsk 2-5
    24′ Nordstrand (N), 26′, 53′ e 81′ Luiz Adriano (S), 29′ Lorentzen (N), 44′ e 50′ Willian (S)

    Juventus – Chelsea 3-0
    38′ Quagliarella, 61′ Vidal, 91′ Giovinco

    Classifica: Shakhtar Donetsk 10, Juventus 9, Chelsea 7, Nordsjaelland 1

    GRUPPO F
    Tutto facile per Valencia e Bayern Monaco che scese in campo con la consapevolezza che un pareggio sarebbe bastato visto il ko del Bate Borisov contro il Lille fanno 1-1 e passano agli ottavi. Nel finale il gol spagnolo con Feghouli e la replica tedesca di Muller, con le due formazioni che si giocheranno il primo posto, a distanza, nell’ultimo turno. Nettamente favoriti i tedeschi sia perché giocano in casa e sia perché a  parità di punti hanno dalla loro gli scontri diretti. A Borisov invece impresa riuscita a metà al Lille che per sperare in un posto nell’Europa League doveva vincere con tre gol di scarto. Le cose si erano messe bene nella prima mezz’ora grazie a Sibide e Bruno, ma non è arrivata la terza zampata che poteva risultare decisiva. A casa i bielorussi che per puntare agli ottavi dovevano forzatamente vincere.

    Bate Borisov – Lille 0-2
    14′ Sidibe, 31′ Bruno

    Valencia – Bayern Monaco 1-1
    77′ Feghouli (V), 82′ Muller (B)

    Classifica: Bayern Monaco e Valencia 10, Bate Borisov 6, Lille 3

    Leo Messi
    Leo Messi © ALEXANDER NEMENOV/AFP/Getty Images

    GRUPPO G
    Il Barcellona vince facilmente a Mosca grazie al gol di Dani Alves e alla doppietta di Messi centrando in un sol colpo primo posto nel girone e ottavi di finale con un turno di anticipo. Alle spalle dei blaugrana è testa a testa tra Benfica e Celtic: lo scontro diretto di ieri sera va ai lusitani grazie ai gol di John e Garay, intervallati da quello di Samaras, ma il discorso per il passaggio del turno è tutto da vedere. A parità di punti il Benfica è al momento avvantaggiato dagli scontri diretti ma nell’ultima giornata i portoghesi dovranno far visita al Barcellona mentre il Celtic riceveranno un già eliminato Spartak Mosca.

    Spartak Mosca – Barcellona 0-3
    16′ Daniel Alves, 27′ e 39′ Messi

    Benfica – Celtic 2-1
    7′ John (B), 31′ Samaras (C), 71′ Garay (B)

    Classifica: Barcellona 12, Benfica e Celtic 7, Spartak Mosca 3

    GIRONE H
    Si deciderà nell’ultimo turno la seconda squadra qualificata agli ottavi insieme al Manchester. E sarà lotta a distanza tra Galatasaray e Cluj con i turchi che però appaiono favoriti. Non tanto per la vittoria di ieri sera sullo United arrivata grazie a Yilmaz ma per via degli scontri diretti favorevoli rispetto ai rumeni che nell’ultima giornata dovranno recarsi ad Old Trafford. E non sarà facile come contro il Braga, battuto 3-1 grazie ad uno scatenato Pedro che di fatto ha messo fuori da ogni gioco europeo i portoghesi in gol con Alan.

    Cluj – Sporting Braga 3-1
    7′,15′ e 34′ Pedro (C), 17′ Alan (S)

    Galatasaray – Manchester United 1-0
    54′ Yilmaz

    Classifica: Manchester United 12, Cluj e Galatasaray 7, Sporting Braga 3

  • Di Matteo esonerato, Benitez in attesa di Guardiola

    Di Matteo esonerato, Benitez in attesa di Guardiola

    Juventus-Chelsea era un match da dentro o fuori, in particolare per la squadra bianconera che aveva l’obbligo della vittoria casalinga per poi provare a conquistare la qualificazione in terra Ucraina contro lo Shakhtar di Lucescu. La sonora vittoria per 3-0 ha dato lustro al cammino europeo degli uomini di Conte, ai quali manca ora solo un punto per l’aritmetico passaggio agli ottavi ma, di contraltare, ha mietuto una vittima eccellente: Roberto Di Matteo esonerato con un lapidario comunicato apparso sul sito web della società.

    Il Chelsea ha motivato la decisione presa “a caldo” con un’analisi dei risultati negativi dell’ultimo periodo della gestione Di Matteo, sottolineando la necessità di un cambio di direzione che permetta alla squadra di affrontare al meglio “questa parte essenziale di stagione“, con l’obiettivo di mantenere la squadra “il più tempo possibile nelle manifestazioni alle quali sta partecipando”. In sintesi, dunque, la dirigenza ed il presidente Roman Abramovich pare abbiano esaurito la loro dose di “tolleranza” nei confronti di Roberto Di Matteo, nonostante sia stato l’unico a realizzare l’obiettivo principale del milionario russo, ossia vincere la Champions League lo scorso anno, pur subentrando a stagione in corso al posto di Villas Boas, oltre che la settima Fa Cup della storia dei Blues. Nel comunicato, la società ha rimarcato tali successi ottenuti, ringraziando il coach per il lavoro fin qui svolto, sottolineando che il suo contributo alla storia del club “non sarà mai dimenticato”: un modo molto “british” per dare il benservito, anche se il Chelsea, proprio a causa del suo insaziabile presidente, appare come un’eccezione nel panorama della Premier League nella gestione dei tecnici, al contrario di quanto accade – per citare i due esempi più significativi – con Sir Alex Ferguson a Manchester ed Wenger all’Arsenal.

    Roberto Di Matteo esonerato, dunque, per la pesante sconfitta di ieri, sommando la quasi-eliminazione dalla Champions alla situazione di campionato, considerando che in Premier League il Chelsea non riesce a vincere dallo scorso 20 Ottobre: nonostante questo, però, in classifica i blues sono in terza posizione, a tre lunghezze di distanza dal Manchester City ed a quattro dal Manchester United capolista e, nel prossimo weekend, sono attesi dallo scontro diretto con il City di Mancini che, in caso di vittoria, riporterebbe i blues in seconda posizione.

    Di Matteo esonerato dal Chelsea
    Di Matteo esonerato dal Chelsea | © Clive Rose/Getty Images

    La stagione del Chelsea, dunque, non è “da buttare” ed i risultati fin qui ottenuti non giustificherebbero un esonero nel mese di Novembre, soprattutto considerando che un tecnico che riesce a vincere la Champions League(dopo i fallimenti dei suoi grandi predecessori, da Mourinho ad Ancelotti a Scolari, ndr) meriterebbe una maggiore apertura di credito. Tuttavia, il rapporto tra Di Matteo ed il presidente Abramovich sembra non sia mai stato idilliaco, soprattutto considerando la filosofia di gioco difensiva del tecnico italiano, che il petroliere russo non ha mai gradito.

    Sarà stato il sistema di gioco scelto ieri allo Juventus Stadium con Torres in panchina ed il tridente leggero Hazard-Mata-Oscar in campo a condannare Di Matteo? Non è possibile affermarlo con certezza, ma potrebbe esser stata la “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, intollerabile per un presidente che ama il gioco offensivo e spregiudicato e che vorrebbe un tecnico che assecondi le sue preferenze.

    Ecco perchè, come da tempo si mormorava, il sogno di Abramovich sarebbe Pep Guardiola considerando che, in tal senso, l’ex blaugrana può fornire ampie garanzie. Tuttavia, Guardiola è impegnato attualmente nel suo “anno sabbatico a New York e, dunque, come soluzione provvisoria ed a breve termine sembra favorito lo spagnolo ex tecnico di Liverpool ed Inter Rafael Benitez, proprio in attesa dell’arrivo a giugno di Pep Guardiola. 

  • La Juventus passeggia sui Campioni d’Europa

    La Juventus passeggia sui Campioni d’Europa

    La parola d’ordine era Vincere, non c’erano alternative e così è stato: la Juventus ha schiacciato i Campioni d’Europa con un secco 3-0 regalando ai tifosi accorsi per sostenere fino all’ultimo istante di gara la propria squadra, una delle più belle vittorie della stagione oltre alla speranza per l’accesso agli ottavi di Champions.

    In uno Juventus Stadium che per l’occasione ha preso le sembianze di una bolgia, come richiesto dai bianconeri in conferenza stampa, la Juventus scende in campo con la mentalità non del “dentro o fuori” ma del “dentro a tutti i costi“. Bella, compatta, intensa e concreta, questa Juve dopo soli 5′ potrebbe tranquillamente stare sul risultato di 2-0 dapprima con Lichtsteiner che su tocco morbido di Vucinic impegna Cech costringendolo a deviare sul palo, qualche minuto dopo Quagliarella si libera al cross ed è Ivanovic che riesce a salvare in corner. Capovolgimento di fronte e su palla persa da Chiellini è Oscar che si beve la difesa bianconera lanciando Hazard il quale deve arrendersi davanti a Buffon. Lo Juventus Stadium trema per qualche istante ma poi ritorna padrone della situazione e riprende la marcia dalle parti di Cech. Ci prova debolmente Quagliarella su invito di Vidal, poi tocca a  Pirlo su punizione conquistata dal cileno ma il tiro è debole e facile da parare per Cech; infine Marchisio.
    Alla mezz’ora i bianconeri sembrano perdere smalto e lo dimostrano i due errori difensivi che portano a far tremare nuovamente lo Stadium specie al 35′ quando è Bonucci a mettere una pezza bloccando la conclusione a rete di Oscar.

    Juventus - Chelsea
    Juventus – Chelsea | © Claudio Villa/Getty Images

    Minuto 38′ questa volta le urla dello Stadium sono di gioia: un tiro dalla distanza di Pirlo viene leggermente toccato da Quagliarella quel tanto che basta per battere Cech. Passa circa un minuto e la Juve potrebbe raddoppiare: Asamoah crossa dalla sinistra, Luiz devia verso la sua porta ma Cole salva sulla linea. E sul capovolgimento di fronte il Chelsea si divora l’oppurtunità dell’1-1 con Buffon che viene graziato da Mata. Squadre negli spogliatoi con i padroni di casa che mantengono il vantaggio mentre dagli spalti arriva la conferma del 2-2 dello Shakthar.

    Nella ripresa niente cambi per Conte e niente cambio nel registro, insomma si riprende da dove si era lasciato, con la Juve che continua a cercare il gol della tranquillità: ci prova con Vucinic e Vidal ed ancora con il montenegrino che lanciato da Quagliarella viene atterrato da Ivanovic ma per il fischietto turco è tutto regolare. Gli uomini di Di Matteo si affacciano dalle parti di Buffon con Hazard ma qui è bravo Chiellini a fermare il belga.
    Di Matteo decide di richiamare Azpilicueta per Moses ma la partita cambia ancora a favore della Juve: Vucinic tocca per Asamoah che confeziona un assist perfetto a Vidal che dal limite tira in porta e, complice una deviazione di Ramires, è 2-0 per i Campioni d’Italia. Al 65′ finisce la partita di un instancabile Lichtsteiner, sostituito da Caceres mentre Di Matteo si gioca la carta Torres. All’81 è Vucinic, che durante la partita ha alternato preziose giocate a confusionari momenti di gioco, a chiedere il cambio perchè stremato, al suo posto Giovinco che nel giro di pochi minuti chiude definitivamente i conti con la palla del 3-0 anticipando l’uscita di Cech con un tocco di esterno destro. Adesso si pensa al Milan per il campionato ma la testa è già alla partita con lo Shakhtar, un punto ed accesso agli ottavi.

    PAGELLE JUVENTUS-CHELSEA

    Buffon 7: compie un miracolo sul risultato ancora di 0-0 su Hazard che cambia il destino del match. Il capitano trasmette sicurezza a tutto il reparto.

    Lichtsteiner 7: dopo la partitaccia contro l’Inter era sparito dalla circolazione, torna alla grande stasera macinando chilometri sulla fascia di sua competenza. Un treno.

    Vidal 8: il migliore in campo. Il Guerriero fa tutto, il difensore, il centrocampista e anche l’attaccante. Si sacrifica, un attimo prima lo vedi sul centrodestra, un attimo dopo sul centrosinistra a recuperare palloni, offre l’assist a Giovinco e segna il gol che di fatto taglia le gambe ai campioni d’Europa in carica, il nono in stagione. Mai gol banali, sempre decisivi. E’ ovunque.

    Pirlo 6.5: il direttore d’orchestra fa il suo con Oscar che non lo molla mai. Suo il tiro che porta al vantaggio dei bianconeri grazie al tocco di Quagliarella. Alcuni passaggi sbagliati e le leggerezze commesse in mezzo al campo che potevano essere fatali.

    Vucinic 6: Ancora debilitato dal virus gastrointestinale sbaglia tanto ed è impreciso sottoporta. La sua partita alterna tochi di magia a errori madornali. Esce a 10 minuti dal termine praticamente modificando la sostituzione programmata di Giovinco per Quagliarella.

    Quagliarella 7,5: l’eroe di Londra si ripete anche a Torino sbloccando il risultato con una deviazione da opportunista di area di rigore su tiro di Pirlo. Sabato contro la Lazio gli era andata male con la stessa dinamica trovando la risposta di un super Marchetti, stasera Cech non ha potuto fare nulla. Nono centro stagionale per lui, siete ancora del parere che alla Juve serva un attaccante?

    Cech 6: incolpevole su tutti e 3 i gol subiti dalla sua squadra. Sui primi due viene tagliato fuori da due devizioni, sul terzo tenta l’uscita disperata su Giovinco che lo beffa.

    Cole 5: salvataggio sulla linea a parte il terzino è uno dei peggiori in campo. Sbaglia passaggi semplici e perde il confronto diretto con Lichtsteiner.

    Ramires 6,5: senza ombra di dubbio il migliore del Chelsea, corre come un matto e lo si vede in tutte le zone del campo. Il recupero che fa su Asamoah è uno scatto degno di Usain Bolt.

    Oscar 5,5: non riesce a ripetere la grande partita dell’andata quando fu autore di una doppietta. Soffre le marcature asfissianti che gli riservano i difensori della Juve.

    Mata 5: un ombra, non riesce mai ad incidere. Nel primo tempo ha una buona occasione ma perde il tempo favorendo il recupero di Buffon.

    Juventus (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 7, Bonucci 7, Chiellini 7; Lichtsteiner 7 (22′ st Caceres 6.5), Vidal 8, Pirlo 6.5, Marchisio 6.5, Asamoah 7; Vucinic 6 (37′ st Giovinco 6.5), Quagliarella 7,5 (43′ st Pogba sv). A disp.: Storari, Pepe, Isla, Matri. All.: Alessio 7.
    Chelsea (4-2-3-1): Cech 6; Azpilicueta 5 (15′ st Moses 5.5), Ivanovic 6, Cahill 5, Cole 5; David Luiz 5.5, Mikel 5.5 (25′ st Torres 5); Ramires 6,5, Oscar 5.5, Hazard 6; Mata 5. A disp.: Turnbull, Bertrand, Romeu, Marin, Sturridge. All.: Di Matteo 5.

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  • Champions, Valencia-Bayern promette spettacolo. Il Barça vede gli ottavi

    Champions, Valencia-Bayern promette spettacolo. Il Barça vede gli ottavi

    Eccezion fatta per il girone H, dove il Manchester United è già qualificato e per il secondo posto bisognerà attendere l’ultimo turno, negli altri tre gironi potrebbero venir fuori già stasera i verdetti riguardanti le squadre qualificate agli ottavi di Champions League. Con un turno di anticipo infatti potrebbero strappare il pass Shakhtar e Chelsea nel raggruppamento E, Valencia e Bayern Monaco nel girone F, Barcellona e Celtic nel gruppo G. Si tratta solamente di ipotesi sottostanti al verificarsi di alcune condizioni che di seguito indicheremo.

    Nordsjaelland-Shakhtar Donetsk
    Potrebbe arrivare già stasera la qualificazione agli ottavi di finale per gli ucraini dello Shakhtar. In caso di vittoria  e di contemporanea sconfitta della Juventus contro il Chelsea la formazione di Lucescu strapperebbe il passa con una giornata d’anticipo. E’ questa l’unica combinazione che lancerebbe gli ucraini agli ottavi già da oggi. Nordsjaelland praticamente fuori da una possibile prosecuzione mentre per sperare nel raggiungimento dell’Europa League bisognerà vincere. Ma la cosa appare improbabile.

    Bate Borisov-Lille
    Vincere per continuare a sognare. Il Bate Borisov crede ancora alla qualificazione ma per farlo dovrà battere il Lille. Un successo contro i francesi consentirebbe di rimanere a ruota, se non di agganciare, chi sta davanti. Dall’altro lato i transalpini hanno poco da chiedere alla sfida: possono ancora sperare nell’Europa League ma dovrebbero vincere con tre gol di scarto. Il pareggio invece non servirebbe a nessuna delle due.

    Bastian Schweinsteiger
    Bastian Schweinsteiger copy; CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    Valencia-Bayern Monaco
    E’ una delle sfide più affascinanti della serata. E probabilmente una delle più decisive. Il Valencia ha in mano qualificazione e primo posto: per raggiungere tale traguardo gli basterà vincere 1-0 o con due gol di scarto. Un pareggio potrebbe qualificare entrambe in caso di contemporaneo passo falso del Bate Borisov. Bayern Monaco che in caso di vittoria potrebbe qualificarsi nel caso in cui il Bate non vinca, ma in ogni caso i tre punti eventualmente conquistati in Spagna potrebbero voler dire qualificazione ad un passo.

    Spartak Mosca-Barcellona
    Potrebbe arrivare già alle 20 la qualificazione per il Barcellona impegnato a Mosca. Un successo spianerebbe la strada ai blaugrana indipendentemente da quanto accadrà nell’altro match del girone. Un pareggio invece potrebbe voler dire rinviare tutto all’ultimo turno ma in caso di successo del Celtic nell’altra sfida entrerebbe in ballo la differenza reti e il primo posto sarebbe in pericolo. Lo Spartak si gioca il tutto per tutto: o vince o è fuori, anche dall’Europa League nel caso di successo del Benfica sul Celtic.

    Benfica-Celtic
    Non ha alternative il Benfica: vincere o addio Champions League. Solo i tre punti infatti consentirebbero ai portoghesi di continuare a sperare nonostante nell’ultimo turno bisognerà andare al Camp Nou e fare risultato anche li. Entrambe giocheranno conoscendo il risultato di Mosca e ciò renderà ancora più spettacolare la sfida.  Se il Benfica vince passa in avanti negli scontri diretti ma un pareggio, specie se con gol, lancerebbe gli scozzesi agli ottavi di finale qualora lo Spartak non farà risultato alle 18. Per il Benfica dunque l’impresa è ardua.

    Galatasaray-Manchester United
    Inglesi già qualificati come primi ma che dovranno far visita ai turchi, intenzionati a vincere per ipotecare il secondo posto. Un pareggio rischierebbe di costare carissimo alla formazione giallorossa che sa di poter mettere una grossa ipoteca sulla qualificazione in caso di tre punti.

    Cluj-Sporting Braga
    Vero e proprio spareggio, in primis per gli ottavi e poi per l’Europa League tra Cluj e Braga. Entrambe devono vincere per sperare di andare avanti ed un pareggio rischierebbe di fare il gioco del Galatasaray. Chi perde tra l’altro rischia di arrivare ultimo e di fatto finire fuori anche dai giochi per il terzo posto.

  • Capello fra passato e presente: “Dopo la Russia smetto”

    Capello fra passato e presente: “Dopo la Russia smetto”

    Nel giorno del match decisivo per il cammino in Champions League della sua ex Juventus, rimbalzano le parole di Fabio Capello nell’intervista rilasciata al programma sportivo di Mediaset “Undici”, condotto da Pierluigi Pardo. Il mister friulano, attuale commissario tecnico della Nazionale Russa, ha affrontato diverse tematiche di rilievo spaziando fra presente, passato e futuro ed, in primis, ha toccato proprio l’argomento Juventus, analizzando le possibili chiavi della gara di questa sera contro i campioni d’Europa del Chelsea.

    Secondo Capello, infatti, la “Juventus può farcela se sta attenta ai tre trequartisti del Chelsea” ed individua nel ritorno di Mirko Vucinicun aspetto fondamentale definendolo l’attaccante più pericoloso della Juventus, ma concedendo fiducia anche a Sebastian Giovinco che, secondo il mister friulano, potrebbe crescere e diventare il nuovo Zola. L’argomento Juventus-Champions League, poi, non può non essere associato alla sua esperienza sulla panchina della Vecchia Signora, negli anni immediatamente precedenti allo scandalo Calciopoli.

    Fabio Capello, attuale Ct della Russia
    Fabio Capello, attuale Ct della Russia | © NATALIA KOLESNIKOVA/AFP/GettyImages

    Quella squadra allenata da Fabio Capello era zeppa di campioni, da Ibrahimovic a Vieira, da Cannavaro a Buffon, Del Piero, Nedved e Trezeguet, nomi di prestigio e di esperienza internazionale, eppure non è riuscita a proseguire il cammino europeo per provare a conquistare la Coppa dalle grandi orecchie, che a Torino sembra quasi un tabù. Dei suoi due anni in bianconero Fabio Capello ricorda gli scudetti, poi annullati, di cui afferma di “conservare ancora le medaglie”, e precisa che l’unico rimpianto di quell’esperienza è proprio il non esser riuscito ad imporsi in Europa, nonostante la squadra “era la più forte”.

    Per analogia, inevitabile non affrontare la tematica Triade, il triumvirato della dirigenza bianconera di quegli anni composto da Moggi, Bettega e Giraudo. A tal proposito, Fabio Capello non ha paura di sbilanciarsi in un commento positivo nei loro confronti, andando in netta controtendenza rispetto al pensiero predominante nel mondo del calcio: “A loro tre sono ancora affezionato, non rinnego la mia amicizia con loro. Nel calcio avevano qualcosa in più degli altri”.

    Dopo aver parlato della sua ultima panchina italiana, Don Fabio va ancora più indietro nel tempo, ricordando altre due fondamentali esperienza della sua carriera: i tempi del Milan e lo scudetto conquistato sulla panchina della Roma. Ai colori rossoneri lo lega soprattutto il ricordo della finale di Atene contro il Barcellona in Coppa dei Campioni, mentre dell’esperienza giallorossa ricorda il clima di grande calore ed entusiasmo dopo ogni gara vinta, dopo ogni derby conquistato, culminati nel bagno di folla del Circo Massimo: “l’unica cosa che non mi è piaciuta è che lo scudetto sia stato festeggiato tre giorni dopo averlo vinto”.

    Dopo il tuffo nella memoria, Fabio Capello parla del suo presente: la Nazionale Russa. Il bilancio della sua esperienza è, finora, positivo anche se – a suo parere – il difficile deve ancora arrivare con le gare di qualificazione contro l’Irlanda del Nord ed il Portogallo: l’obiettivo Brasile 2014, però, è una meta raggiungibile e, pertanto, il mister è totalmente concentrato su tale obiettivo e, poi,tra due anni dopo i Mondiali vorrei smettere“. Decisione categorica e definitiva? Pare di si, a meno che non gli giunga una proposta che gli possa far cambiare idea.

  • Juventus, allarme Vucinic. Probabile il forfait contro il Chelsea

    Juventus, allarme Vucinic. Probabile il forfait contro il Chelsea

    Il pareggio interno a reti inviolate contro la Lazio avrebbe potuto far cambiare gli equilibri in vetta al campionato ma così non è stato: ha pareggiato la Juventus, l’hanno seguita Napoli ed Inter e solo la Fiorentina ha compiuto un importante balzo in avanti. Ma, anche se il vantaggio in classifica è rimasto immutato, la Juventus ha l’obbligo di analizzare con attenzione il principale problema emerso nel match di sabato contro i biancocelesti. Un problema che si ripropone e che, dunque, non è affatto una novità: il gol. Ecco perchè la Juventus, ora come non mai, proverà a far di tutto per mandare in campo Mirko Vucinic, che sta provando a smaltire l’ennesimo attacco influenzale che lo ha colpito e costretto a saltare la gara con la Lazio.

    La difficoltà sotto porta per i bianconeri è un dato di fatto, anche se nelle ultime uscite era stata mascherata dalla goleada ai danesi del Nordsjaelland in Champions League e dalle sei reti al Pescara in campionato. Contro la solida difesa laziale ed la super prestazione di Marchetti, invece, la Juventus non è riuscita a concretizzare nessuna delle occasioni create, e la palla-gol più clamorosa è stata quella capitata a Leonardo Bonucci, che ha centrato la traversa: il gol, però, non è e non dev’essere il suo mestiere.

    Il ritorno di Mirko Vucinic avrebbe una grande importanza proprio nel momento topico, e mister Conte vorrebbe affidarsi a lui per provare a mettere in difficoltà la difesa dei blues di Di Matteo: il condizionale, però, è più che una necessità proprio perchè nella seduta defaticante di ieri, il montenegrino non si è allenato pur essendo presente al centro di Vinovo, sempre a causa dei postumi influenzali che lo hanno non poco debilitato. Martedì sera, se le condizioni fisiche glielo consentiranno, proverà a stringere i denti per essere in campo soprattutto in virtù dell’importanza del match che, già a Novembre, potrebbe valere un’intera stagione.

    Vucinic ancora in dubbio per il Chelsea a causa dei postumi dell'influenza
    Vucinic ancora in dubbio per il Chelsea a causa dei postumi dell’influenza | ©GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    L’arma Vucinic avrebbe un peso specifico non trascurabile, essendo il montenegrino l’unico uomo offensivo bianconero capace di far reparto, di risolvere il match in qualunque momento con una giocata, con un colpo di genio. Inoltre, la sua presenza sarebbe fondamentale anche per un’altra ragione, non trascurabile: Mirko Vucinic, fra Roma e Juventus, ha al suo attivo dodici reti in Champions League, mentre gli altri componenti dell’attacco bianconero  non hanno esperienza internazionale. Fabio Quagliarella ha esordito in Champions proprio in questa stagione, anche se è andato a segno proprio nella gara d’andata nella tana dei blues, a Stamford Bridge. Così come Quagliarella, anche Alessandro Matri ha fatto il suo debutto in questa stagione nella Coppa dalle grandi orecchie, mentre Sebastian Giovinco aveva già esordito in Champions prima dell’esperienza di Parma, collezionando, però, soltanto una rete, segnata proprio nell’ultima contro il Nordsjaelland e confermando anche in Europa la tendenza a “non segnare reti decisive”, riuscendo ad essere concreto  soltanto quando la squadra è già in vantaggio di almeno due gol.

    Alla luce di tali aspetti, contro i campioni d’Europa in carica il fattore “esperienza” potrebbe essere determinante e, declinandolo in riferimento al reparto d’attacco della Juventus, dev’essere inteso come sinonimo di capacità di concludere positivamente le azioni che la squadra riesce a creare.

    Tuttavia, nell’ipotesi in cui Vucinic non dovesse essere “arruolabile”, la coppia d’attacco sarà necessariamente formata proprio da Quagliarella e Giovinco, che mister Conte considera titolare nonostante il pubblico dello Stadium ha più volte dimostrato di non condividere affatto tale scelta.

    Ma, indipendentemente dalle possibili combinazioni degli interpreti in attacco, l’imperativo per la Juventus è quello di esser concreta: in Europa gli errori di misura si pagano a caro prezzo.