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  • Chelsea ko, Materazzi contro Benitez su Twitter

    Chelsea ko, Materazzi contro Benitez su Twitter

    L’avventura di Benitez al Chelsea è iniziata nel peggiore dei modi. Eh già perchè quando ti trovi a dover fare fronte alle ostilità palesate dai tifosi della squadra che stai per guidare, allora il tuo futuro difficilmente avrà sfumature rosee. Se poi i risultati tardano ad arrivare allora tutto si complica. Aggiungete che proprio oggi, 16 Dicembre, il Chelsea quasi a sorpresa ha clamorosamente perso il titolo di Campione del Mondo nel Mondiale per Club contro il Corinthians che si è portato in vantaggio con Paulo Guerrero a metà della ripresa.

    E’ sfumato così il sogno di Rafa Benitez di bissare il trofeo conquistato nel 2010 quando era alla guida dell’Inter. In virtù di questo ennesimo “insuccesso”, il tecnico dei blues è diventato oggetto di scherni non sono nell’oltremanica, ma anche nel Bel Paese. Fautore delle “frecciatine” all’indirizzo del tecnico spagnolo è Marco Materazzi, ex difensore nerazzurro che non ha mai nascosto di non essere tra gli stimatori di Benitez.

    Marco Materazzi
    Marco Materazzi su Twitter attacca Benitez © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Appese le scarpette al chiodo Materazzi sembra si sia appassionato, come molti suoi ex colleghi, ai social network avviando una intensa attività da commentatore e provocatore su Twitter. E quale migliore occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe se non quella di oggi in cui il suo ex tecnico è andato incontro ad una sconfitta bruciante: “Ragazzi mio Figlio piange per il Chelsea, Che impresa ad Abu Dhabi… siamo riusciti a vincere senza Allenatore!!! Lo dicevo io…“. Questo il tweet di scherno all’indirizzo di Benitez che successivamente ha scatenato la reazione di molti tifosi, soprattutto anti-interisti, che non godono di una buona simpatia verso il difensore che non è nuovo a questo tipo di “uscite”. Chiaro il riferimento alla conquista del Mondiale per Club dell’Inter nel 2010 quando la squadra nerazzurra nonostante si fosse trovata a far fronte ad una forte crisi di risultati senza il proprio vate in panchina Mourinho, trasferitosi a Madrid e sostituito proprio da Benitez, era comunque riuscita, tra le mille difficoltà di inizio stagione, a fare quadrato e a portare il trofeo in Italia battendo in finale gli africani del Mazembe, senza guida tecnica a parer di Materazzi.

  • Gigante Cassio, il Corinthians beffa Benitez ed è campione

    Gigante Cassio, il Corinthians beffa Benitez ed è campione

    Il Corinthians è campione del mondo. L’impresa che alla vigilia sembrava impossibile è compiuta. Il Timao si regala un triplete storico per il calcio brasiliano, vincendo Brasileirao, Libertadores e Mondiale per club in un sol boccone. Era dai tempi del San Paolo di Tele Santana (stagione ’91-’92) che non accadeva qualcosa del genere. Successo ancora più clamoroso se si considera la partita della semifinale, quella vinta con grande sofferenza contro gli egiziani dell’Al Ahly. Cadono i campioni d’Europa del Chelsea, dilaniati dalla rete di Paulo Guerrero a metà della ripresa, dopo che il primo tempo si era chiuso sullo 0-0. Per Benitez svanisce il sogno di conquistare il double, avendo vinto il trofeo nel 2010 con l’Inter. Forse qualcuno a Londra inizia a rimpiangere alcune scelte.

    IL PROTAGONISTA – Nella vittoria del Corinthians di quest’oggi c’è un protagonista, ed è Cassio. Il portiere brasiliano dopo un intervento prodigioso su Victor Moses nel corso della prima frazione di gioco, si è ripetuto nella ripresa, ergendosi a muro perfetto del bunker costruito da Tite. Prima su Hazard e poi su Torres nel finale Cassio ha posto le fondamenta del successo. Al termine della partita l’estremo difensore del Corinhians riceve il premio come miglior giocatore sia della finalissima sia di tutto Mondiale per club. Riconoscimento più che meritato.

    Il portiere Cassio protagonista assoluto della finalissima Corinthians-Chelsea | ©TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images
    Il portiere Cassio protagonista assoluto della finalissima Corinthians-Chelsea | ©TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images

    IL FLOP – In pochi avevano pronosticato che il Chelsea tornasse in Inghilterra a mani vuote. Il peggiore degli incubi si è però trasformato in realtà, nonostante una semifinale brillante contro i messicani del Monterrey. Facile immaginare come l’Inghilterra si scaglierà contro i Blues, con Benitez che diventerà la vittima preferita, sia per tabloid che allenatori, fra tutti Sir Alex Ferguson, dettosi sconcertato dalla decisione di Abramovich di licenziare Di Matteo proprio alla vigilia del Mondiale per club a cui il tecnico italiano avrebbe dovuto partecipare.

    Pablo è il match winner anche contro i Blues | ©TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images
    Pablo è il match winner anche contro i Blues | ©TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images

    IL GUERRIERO – Il match winner della finalissima è stato sempre lui, il Pablo Guerrero, autore del gol vittoria al minuto 69. L’attaccante peruviano si conferma arma letale del comunque non irresistibile reparto offensivo del Timao, segnando il suo secondo gol nel Mondiale per club, dopo quello rifilato agli egiziani dell’Al Ahly, anche questo decisivo per il passaggio del turno. Sbarcato in Brasile nel luglio 2012 dopo sei stagioni all’Amburgo, Guerrero è al suo ottavo gol con la maglia del Corinthians in 17 presenze complessive.

    IL MURO – La squadra brasiliana allenata da Tite conferma la sua principale caratteristica, ovvero una difesa inviolabile. Se oggi gran parte del merito va attribuito al portiere Cassio, non va dimenticato il cammino incredibile intrapreso dal Corinthians nell’ultima Libertadores, coronato dal successo nella finalissima contro il Boca Juniors, con soli sei gol subiti, tre dei quali nelle prime due partite della Fase a gironi.

    La festa del Timao durante la premiazione | ©KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images
    La festa del Timao durante la premiazione | ©KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images

    LE REAZIONI – Il primo a congratularsi con la vittoria del Timao è stato Ronaldo, il fenomeno, che ha elogiato il portiere Cassio definendolo “Gigante”. E’ stata quindi la volta dei due calciatori della Roma ex Corinthians, Marquinhos e Dodò, che hanno voluto esprimere la propria gioia per quella che è anche una loro vittoria. Al coro dei felici si sono aggiunti poi il difensore del Barcellona Piquè, che non ha dimenticato la sconfitta subita ad opera del Chelsea nella semifinale della Champions League, e l’ex fuoriclasse del calcio verdeoro Rivaldo. Da sottolineare anche un commento molto sarcastico di Marco Materazzi, ex bandiera dell’Inter, che ha voluto sottolineare come l’impresa di Abu Dhabi (Mondiale per club 2010 ndr, con Benitez sulla panchina nerazzurra) sia stata vincere senza allenatore. Più chiaro di così.

    Il video di Corinthians-Chelsea 1-0, finale Mondiale per club (16-12-2012) [jwplayer config=”60s” mediaid=”164340″]

  • Tutto facile per Benitez, Monterrey-Chelsea 1-3

    Tutto facile per Benitez, Monterrey-Chelsea 1-3

    E’ il Chelsea la seconda finalista del Mondiale per Club. Gli inglesi hanno battuto in semifinale i messicani del Monterrey, andando a conquistare il traguardo minimo della spedizione giapponese. Sarà quindi Corinthians-Chelsea la finale 2012 dell’ex Intercontinentale. Si avvera il sogno per Rafa Benitez, che ha la possibilità di mettere in bacheca il secondo Fifa World Club della sua carriera, dopo quello ottenuto nel 2010 sulla panchina dell’Inter. A decidere l’incontro di quest’oggi sono stati gli spagnoli Mata e Torres. L’ex Liverpool ha confermato di attraversare un buon momento di forma, segnando il quinto gol da quando Benitez è sulla panchina del Chelsea. Dato che stupisce se consideriamo i precedenti record di Torres, 9 reti lo scorso anno e quattro nel primo.

    SBLOCCA MATA – L’imbarazzante dominio iniziale del Chelsea viene premiato al 17 minuto con il gol dell’iberico Mata, bravo a finalizzare una bellissima azione orchestrata dai Blues con la mente Oscar e il braccio Cole.

    SEGNALI DI VITA– Il Monterrey ha una reazione di orgoglio, che comunque risulta inefficace contro l’organizzazione messa in mostra dalla squadra di Benitez. La vitalità messicana ha il merito però di mantenere ancora aperta una partita che altrimenti sarebbe già stata etichettata con il classico game over.

    CF Monterrey v Chelsea FC - FIFA Club World Cup Semi Final
    Juan Manuel Mata trascina il Chelsea in finale del Mondiale per Club | ©Lintao Zhang/Getty Images

    L’ESPERIENZA – Delgado e compagni riescono in ogni caso a farsi beffare dal Chelsea ad inizio ripresa, quando i Blues approfittano della scarsa capacità degli avversari di essere da subito “sul pezzo” per chiudere il match nel giro di tre minuti.

    SPAGNA SHOW – In un amen il Chelsea raggiunge il 3-0, frutto delle reti di Torres (6 gol in Premier, 3 in Champions, 1 in Coppa, 1 nel Mondiale per Club) e dell’autogol del difensore Chavez sul cross di Mata per l’accorrente Oscar. Quando manca ancora tutto il secondo tempo, gli inglesi possono già festeggiare l’accesso alla finalissima di domenica.

    PER L’ONORE – Nel finale di match arriva il gol della bandiera di Aldo De Nigris, che sancisce il definitivo 3-1 dell’incontro. L’onore dei messicani è salvo, per loro ancora l’opportunità di conquistare il terzo posto nella finalina di domenica mattina contro gli egiziani dell’Al Ahly.

    Il video di Monterrey-Chelsea 1-3, semifinale Mondiale per Club 2012 [jwplayer config=”120s” mediaid=”163846″]

  • Mondiale per club, in semifinale sarà Chelsea-Monterrey

    Mondiale per club, in semifinale sarà Chelsea-Monterrey

    Si sono giocati oggi i quarti di finale del Mondiale per Club edizione 2012. Poche le sorprese da segnalare, con i messicani del Monterrey che nella mattinata italiana superano agevolmente i coreani del Ulsan Hyundai, quest’ultimi vincitori dell’ultima Champions League asiatica. Partita mai in discussione, con il Monterrey che chiude in vantaggio il primo tempo grazie alla rete di Jesus Manuel Corona al nono minuto. Nella ripresa i centroamericani dilagano nel finale, quando si scatena Cesar Delgado, autore di una doppietta nello spazio di sette minuti (tra il 77° e l’84° minuto). Pronostici dunque rispettati, con il Monterrey che approda nelle semifinali del Mondiale per club, mentre i coreani disputeranno la filanina per il quinto o il sesto posto finale.

    ADESSO IL CHELSEA– Nella semifinale di giovedì il Monterrey affronterà i campioni d’Europa del Chelsea. Per la squadra di Rafa Benitez un appuntamento sulla carta non impossibile, ma comunque da affrontare con la massima attenzione, sebbene non ricordiamo alcuna edizione precedente in cui la formazione europea non sia riuscita ad approdare alla finalissima.

    Ulsan Hyundai v CF Monterrey - FIFA Club World Cup Quarter Final
    La gioia di Cesar Delgado, protagonista assoluto contro i coreani del Ulsan | ©Lintao Zhang

    AFRICA – Avanti anche gli egiziani del Al Ahly, vincitori dell’ultima Champions League africana. Ha però dovuto sudare le proverbiali sette camicie la squadra allenata da Hossam El Badry per aver ragione dei padroni di casa del Hiroshima, sconfitti con uno striminzito 2-1. Risultato che è rimasto in bilico fino al 90′, grazie sopratutto all’intraprendenza dei giapponesi, apparsi nettamente più dinamici rispetto ai statici egiziani. Al Ahly che comunque ha beneficiato di un esperienza e tasso tecnico superiore, spesso e volentieri decisivo negli scontri da dentro o fuori. Per la cronaca, l’Al Alhy ha sconfitto i giapponesi per 2-1, con il gol vittoria realizzato al 57° minuto da Aboutreika, dopo che il primo tempo si era chiuso sul punteggio di 1-1.

    L’ALTRA SEMIFINALE – La seconda semifinale vedrà quindi scontrarsi gli egiziani del Al Ahly e i brasiliani del Corinthians, vincitori della Libertadores 2012. Difficilmente la squadra di Tite si lascerà sfuggire la finalissima, salvo clamorosi colpi di scena dell’ultimo minuto.

  • Real in rimonta, il Psg vola con Ibra e Lavezzi

    Real in rimonta, il Psg vola con Ibra e Lavezzi

    Come di consueto apriamo una finestra sul calcio estero. Nella Liga rimonta vincente, come spesso capita, per il Real di Mourinho. I Blancos hanno visto ieri più di una strega sul campo del Valladolid, “merito” sopratutto dello scatenato Manucho. L’attaccante angolano mostra tutte le proprie qualità, le stesse che avrebbero potuto e dovuto offrire a Manucho un futuro in un grande club, e perché no, in Italia. Il Valladolid trova il vantaggio al settimo minuto, proprio grazie alla prima rete del calciatore africano. Il Real però pareggia i conti con Benzema cinque minuti più tardi. Quelli che si aspettano la rimonta in pieno stile Real devono ricredersi al minuto ventidue, quando Manucho riporta in vantaggio i padroni di casa. Sembra l’ennesima giornata no dei Blancos di Spagna, ma sul terreno di gioco doveva ancora scendere in campo lui, Ozil.

    DOPPIETTA– La rimonta del Real è solo rinviata. Il trequartista tedesco trova infatti il pareggio poco prima che l’arbitro fischi la fine del primo tempo, ed è lo stesso Ozil a firmare il gol vittoria alla mezzora del secondo tempo per il definitivo 3-2. Con questa vittoria il Real conferma il terzo posto nella classifica generale a otto punti dal Barcellona, che però ha una partita in meno.

    Real Valladolid CF v Real Madrid CF - La Liga
    Mesut Ozil festeggia con Benzema la solita rimonta Real | ©Denis Doyle/Getty Images

    PSG SHOW – Al Parco dei Principi nessuna difficoltà per gli uomini di Carlo Ancelotti che strapazzano l’Evian con quattro reti. Apre le danze il solito Ibrahimovic, seguito a ruota da Lavezzi, al suo primo gol con la maglia del Psg davanti ai propri tifosi. Nella ripresa completano la festa Thiago Motta e Gameiro. In classifica il Psg si porta a due punti dalla capolista Lione, impegnata stasera nella difficile trasferta sul campo del Saint Etienne.

    PRIMO SORRISO – E’ tempo di sorrisi anche per Rafa Benitez, che dopo il successo in Champions League contro il Nordsjaelland, coglie anche la prima vittoria in Premier. Contro il Sunderland Torres e compagni si ricordano di essere i Campioni d’Europa in carica, e proprio El Nino con una doppietta è il protagonista della vittoria per 3-1 del Chelsea. Oggi invece riflettori puntati sul derby di Manchester, big match che vale la testa della classifica.

    KAPUTT – In Bundesliga la sorpresa più grande arriva dal Dortmund, con la squadra di Klopp che soccombe in casa per opera del Wolfsburg (3-1 il risultato finale, a segno anche Bas Dost). Ne approfitta il Bayern Monaco, che continua la sua marcia trionfale in campionato. Sul campo del Augsburg i bavaresi centrano la tredicesima vittoria stagionale, raggiungendo quota 41 punti, a più 14 sui rivali del Borussia.

  • Drogba torna al Chelsea per festeggiare la Champions

    Drogba torna al Chelsea per festeggiare la Champions

    Didier Drogba sembra avere un’incredibile nostalgia dell’Europa ed, approfittando della sosta invernale del campionato cinese, ha deciso di compiere un tuffo nel suo recente passato e di tornare a Londra, sponda Chelsea, per una visita di cortesia ai suoi ex compagni di squadra. Ma, ogni visita che si rispetti non può non prevedere un “dono” e, dunque, il generoso Drogba non ha badato a spese, regalando ai i componenti della squadra che sei mesi fa trionfò in Champions League, un anello dal valore di circa 800 mila sterline, tempestato di zaffiri e diamanti.

    Un presente importante e, forse, “anche un po’ truzzo” – come definito dalla giornalista di Sky Sport Lia Capizzi – che riporta la scritta “Uefa Champions League 2011-2012” con in evidenza le stelle nella parte superiore, sul quale non poteva mancare certamente il nome della squadra, ovvero il Chelsea e, per ognuno, il proprio nome e numero di maglia, oltre che il punteggio finale e alla data della finalissima vinta dai Blues contro il Bayern Monaco. Un anello che ricorda lo stile Nba&Nfl e che, nell’idea di Drogba, dovrà essere un simbolo “per ricordare  quel momento” con estremo orgoglio per ciò che il club ha raggiunto in quella magica notte del trionfo europeo.

    Drogba anello regalo al Chelsea per ricordare la Champions
    Drogba anello regalo al Chelsea per ricordare la Champions | foto dal web

    La squadra ha organizzato, così, una grande cena per l’occasione, presso il prestigioso “Chelsea Harbour Hotel” alla quale risaltava l’assenza di due importanti componenti: Fernando Torres e l’ex tecnico Roberto Di Matteo. Le malelingue ed i tabloid inglesi si sono già scatenati per cercare di indagarne le cause, scavando in quelli che – nella scorsa stagione – potevano essere i possibili dissapori tra Drogba e Torres che, con Di Matteo in panchina, si sono contesi a lungo la maglia da titolare, anche se – a conti fatti – era l’ivoriano a risultare sempre decisivo con i suoi gol soprattutto in Champions League.

    Anche se Didier Drogba ha lasciato i Blues, non è escluso che su Fernando Torres pesi ancora quel confronto, considerando il difficile momento della squadra di Benitez e le responsabilità che molti gli attribuiscono, anche all’interno dello spogliatoio: in tal senso, basti pensare alle recenti dichiarazioni di Mata, trequartista del Chelsea, che ha rivelato come la partenza di Drogba sia stato uno shock per tutta la squadra, considerando che il gioco del Chelsea era creato su misura per le caratteristiche dell’ivoriano al quale “bastava dare la palla e sapevi che poteva rendersi pericoloso” sottolineando che, nonostante il grande valore del Nino spagnolo, “Torres non è Drogba”. Un commento lapidario che, di certo, l’attaccante spagnolo non avrà gradito e che lascia comprendere in maniera nitida, se ce ne fosse ancora bisogno, quale fosse il peso in squadra di Drogba e quale vuoto abbia lasciato la sua partenza.

    Dal canto suo, Didier Drogba sembra essere ancora profondamente legato all’ambiente dei Blues e l’anello appena donato non è altro che un ulteriore di conferma di questo. Ma, se la parentesi londinese è ormai conclusa, la sua nostalgia per il calcio europeo potrebbe essere colmata con l’approdo alla Juventus, che insegue il bomber ivoriano ed i suoi gol, e pare abbia offerto al fratello-agente del calciatore una proposta di sicuro interesse: contratto di un anno e mezzo a sei milioni di euro a stagione: la presenza della Juventus negli ottavi di Champions League potrebbero solleticare in Drogba la voglia di tentare un’altra cavalcata europea.

  • Europa League, tante insidie per il Napoli. Occhio alle inglesi

    Europa League, tante insidie per il Napoli. Occhio alle inglesi

    E’ l’Europa League ma sembra una piccola Champions. Il Napoli non sarà “Testa di Serie” nel sorteggio del 20 dicembre a Nyon che accoppierà le squadre per formare i sedicesimi di finale, a causa del suo secondo posto nel girone, e i pericoli sono dietro l’angolo. Tanti club importanti sono retrocessi dalla Coppa dalle Grandi Orecchie, rendendo l’ex Coppa Uefa un torneo di livello assoluto. La formazione campana giocherà l’andata tra le mura amiche e non potrà sfidare il Dnipro (che ha fatto parte del suo stesso girone). Inoltre, da regolamento, non è previsto nessun “derby”, eliminando così la minaccia Lazio. Il pericolo maggiore arriva dalle squadre inglesi e tedesche, che hanno una marcia in più in Europa e potrebbero ostacolare il cammino azzurro verso la Finale. Ecco le possibili avversarie Napoli.

    LA RIVINCITA – La vendetta è un piatto che va servito freddo. Con questo motto, il Napoli potrebbe preparare la sua rivincita contro il Chelsea, che eliminò i partenopei dalla scorsa Champions League, dopo aver vinto la partita casalinga. La squadra inglese, gestita attualmente da Benitez (ma non si sa se arriverà a febbraio), pur eliminata dalla Champions, è sempre temibile.

    Napoli
    Il Napoli trema per il sorteggio di Europa League © Giuseppe Bellini/Getty Images

    DA EVITARE – Tra le insidie, troviamo il Lione, il Benfica, il Liverpool e personalmente aggiungerei anche l’Hannover. I portoghesi sono retrocessi dalla Champions League per mano di Barcellona e Celtic e hanno in Cardozo il loro elemento di spicco. La squadra fracese e quella inglese hanno esperienza internazionale importante, mentre i tedeschi hanno imparato a fare la voce grossa in Europa da qualche anno.

    LE ALTRE – Oltre alle cinque squadre citate poco sopra, il resto del sorteggio non potrà creare troppe ansie al club campano. Sono tutte formazioni alla portata dei ragazzi di Mazzarri, a patto che non si esageri con il turn over. Qualche grattacapo in più possono creare squadre come Olympiakos, Rubin Kazan e Fenerbahce per il loro passato a livello europeo e per la loro capacità di far risultato nelle partite casalinghe.

    LA SPERANZA – Un accoppiamento con Genk o Viktoria Plzen sarebbe una manna dal cielo per i partenopei. Anche se è bene sottolineare che a questi livelli, non bisogna sottovalutare nessun avversario.

    Ecco le possibili sfidanti: Chelsea, Benfica, Liverpool, Lione, Hannover, Olympiakos, Rubin Kazan, Fenerbahce, Cluj, Steaua, Bordeaux, Metalist, Viktoria Plzen e Genk.

  • E se l’Inter pescasse il Chelsea dell’ex Benitez?

    E se l’Inter pescasse il Chelsea dell’ex Benitez?

    Con la qualificazione già in tasca, l’Inter ha chiuso con un pareggio per 2-2 l’ultima partita del girone H, che ha visto i nerazzurri arrivare al secondo posto, dietro ai russi del Rubin Kazan. Anche ieri sera come nella trasferta di Russia, Andrea Stramaccioni ha varato la linea verde, ottenendo stavolta un magro punticino contro gli azeri del Neftchi. Protagonista assoluto del match ancora una volta l’attaccante croato Marko Livaja, autore di una doppietta. L’Inter però si è fatta raggiungere prima sull’1-1 ad inizio ripresa, e più tardi nei minuti conclusivi della partita dalla rete di Nicolas Canales che ha sancito in maniera definitiva il 2-2 finale. L’Inter chiude così a quota 11 punti, tre in meno rispetto al Rubin Kazan, ieri fermato sull’1-1 a Belgrado dal Partizan.

    MAL DI RUSSIA– Nel computo finale della classifica ha pesato in maniera decisiva il ko cocente in Russia, dove l’Inter è stata travolta letteralmente dall’armata allenata dal tecnico Berdiyev. Pesano anche come un macigno le troppe reti incassate dalla squadra di Stramaccioni durante questa prima fase, con nove gol subiti in sei partite, che equivalgono alla peggior difesa del girone. Di contro l’Inter può vantare anche il miglior attacco, grazie alle 11 reti segnate, di cui quattro firmate da Livaja.

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    L’Inter può pescare il Chelsea di Benitez nel sorteggio di Europa League | ©Scott Heavey/Getty Images

    I PERICOLI DELL’URNA – Le possibili avversarie Inter ai sedicesimi di Europa League sono Olympiacos, Cluj, Benfica, Chelsea, Genk, Fenerbache, Lione, Bordeaux, Steaua Bucarest, Viktoria Plzen, Metalist, Dnipro, Anzhi, Hannover. Sulla carta quindi un sorteggio altrettanto complicato come quello della Lazio, forse anche più infido perché ricco di squadre che a livello lessicale sono povere ma che invece in campo possono dare grande filo da torcere alla compagine nerazzurra.

    L’EX – Ovviamente fra queste l’avversario più ostico è il Chelsea di Rafa Benitez, in passato allenatore dell’Inter per pochi mesi, sufficienti però per vincere un Mondiale per Club prima di scontrarsi in malo modo con la dirigenza nerazzurra. Sarà un revival per i tifosi della Beneamata?

  • Prende oggi il via in Giappone il Mondiale per Club

    Prende oggi il via in Giappone il Mondiale per Club

    Parte oggi in Giappone il Mondiale per Club edizione 2012. In campo poco prima di mezzogiorno scenderanno i campioni in carica del Giappone (Sanfrecce) contro i neozelandesi di Auckland City, quest’ultimi vincitori della Champions League “oceanica”. La vincente della sfida odierna otterrà il pass per i quarti di finale del torneo, in programma domenica. Sarà poi la volta delle semifinali, quando entreranno in gara i campioni d’Europa del Chelsea e quelli del Sudamerica, i brasiliani del Corinthians. La finalissima si giocherà il prossimo 16 dicembre, giorno in cui si decreterà il campione della nona edizione del Mondiale per Club. Da quest’anno fra le altre cose debutterà la goal-line technology, mezzo attraverso il quale dovrebbe essere debellato una volta per tutte l’angosciante gol fantasma.

    LE PARTECIPANTI– Oltre ai campioni in carica del Giappone, guidati dal capocannoniere Sato, e i neozelandesi di Auckland, sono presenti nel Paese nipponico anche i messicani del Monterrey (alla loro quarta edizione), in qualità di campioni del Centro-America, gli egiziani del Al-Ahly, vittoriosi della Champions africana. Infine troviamo i coreani del Ulsan Hyundai, che il 10 novembre scorso hanno sconfitto in finale gli arabi del Al-Ahli, gli stessi che avevano estromesso dalla Coppa Campioni asiatica la squadra allenata da Marcello Lippi.

    Chelsea v FC Nordsjaelland - UEFA Champions League
    I campioni d’Europa del Chelsea alla conquista del Mondiale per Club | ©Scott Heavey/Getty Images

    LE DEBUTTANTI – Delle sette squadre presenti in Giapponi, tre partecipano per la prima volta al Mondiale per club. Esordio assoluto per i campioni nipponici del Sanfrecce e i coreani del Ulsan. Sarà una prima volta anche per il Chelsea, con gli inglesi mai vincenti in Champions League, tabu sfatato da Di Matteo nel maggio scorso.

    FAVORITI – Ancora una volta Benitez avrà l’occasione di conquistare il Mondiale per Club senza aver vinto prima la Champions con quegli stessi giocatori che allena da poco più di tre settimane. Il Corinthians infatti, salvo sorprese, non dovrebbe rappresentare un avversario particolarmente complicato per Hazard e compagni.

  • Buffon punta in alto: “Vogliamo il primo posto”

    Buffon punta in alto: “Vogliamo il primo posto”

    Il giorno della verità è arrivato per la Juventus, che questa sera affronterà gli ucraini dello Shakhtar Donetsk per giocarsi la qualificazione agli ottavi di finale della Champions League. E’ già tempo di verdetti importanti e, dunque, era inevitabile che a parlare fosse l’uomo di maggiore esperienza internazionale, il capitano Gigi Buffon che, come di consueto, ha analizzato la situazione con grande lucidità ed acume, individuando i temi fondamentali della gara, ed i pericoli in agguato.

    Per l’occasione Gigi Buffon ripropone un’affermazione che aveva già rimarcato dopo la prima gara di Champions disputata quest’anno, a Stamford Bridge contro il Chelsea, quando la Juventus conquistò un buon pareggio per 2-2: allora, Buffon dichiarò che “questa Juve può giocarsela con tutti” proponendo un auspicio che oggi è divenuto certezza, soprattutto dopo l’importante vittoria ottenuta contro i campioni d’Europa in carica del Chelsea nella gara disputata a Torino, dando l’impressione che “la Juve è tornata ad essere competitiva anche a livello europeo” .

    Buffon punta al primo posto nel girone di Champions
    Buffon punta al primo posto nel girone di Champions | © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    Il potenziale, dunque, è di sicuro notevole ma ora quel che occorre è l’ultimo passo – e per definizione il più importante – verso il primo traguardo stagionale: questa sera contro l’ostica squadra di Mircea Lucescu la Juventus dovrà centrare almeno il pareggio per avere la matematica certezza del passaggio del girone, insieme al già qualificato Shakhtar: in caso di pari, dunque, la Juventus sarebbe seconda e gli ucraini primi; in caso di vittoria bianconera, invece, la situazione sarebbe opposta, con la Juventus a guidare il gruppo e gli ucraini secondi. In apparenza, dunque, gli ucraini potrebbero sembrare più rilassati avendo già in tasca il passaggio agli ottavi ma, come ha ricordato lo stesso Lucescu, non si faranno sconti: per questo motivo secondo Buffon non è il caso di riproporre quella frase che fece scalpore quando lui stesso, con grande sincerità, la pronunciò per spiegare un “costume” consolidato nel mondo del calcio: “meglio due feriti che un morto? Non ci sono i requisiti perchè una squadra è qualificata e l’altra no”.

    Pertanto, considerando le insidie della gara e la forza dell’avversario che potrà giocare con maggiore serenità e meno pressioni, Gigi Buffon sottolinea il rischio principale del match, ossia “il terzo risultato, quello che non ci piacerebbe”. Per questo motivo, per evitare rischi che comprometterebbero ciò che di buono è stato fatto finora, la squadra dovrà dare il massimo, anche perchè se si riuscisse a centrare il risultato pieno, i bianconeri arriverebbero al primo posto nel girone che, secondo Gigi Buffon, potrebbe essere un “particolare” importante da considerare perchè “c’è differenza tra chi arriva primo e chi secondo visto chi si va ad affrontare agli ottavi”, sottolineando l’importanza di evitare di incontrare subito delle “potenziali vincitrici”. Proiettandosi al futuro prossimo della competizione, augurandosi di essere “in gioco”, il numero uno bianconero si sbilancia su quello che, finora, era un discorso quasi tabù, ossia la vittoria finale: “ci sono 3-4 squadre più forti di noi, ma sognare non costa nulla”. 

    La concentrazione e l’attenzione, pertanto, dovranno essere massime questa sera, così come conferma Angelo Alessio (alla sua ultima presenza da primo allenatore in panchina considerando che il 9 Dicembre rientrerà Antonio Conte, ndr) proiettato sul raggiungimento dell’obiettivo-qualificazione, con l’auspicio di smentire le parole di Lucescu che, nei giorni scorsi, aveva sminuito il gioco bianconero definendolo “prevedibile e ripetitivo”.