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  • Premier chiusa? Lo United vola a +12. Buio totale per il City

    Premier chiusa? Lo United vola a +12. Buio totale per il City

    Lo United mette il turbo e si porta a +12 dai cugini del City, complice la brutta sconfitta esterna dei Citizens contro il Southampton. La Premier League sembra aver già trovato il suo vincitore ad inizio febbraio visto il vantaggio sempre maggiore che separa le due squadre. Roberto Mancini, ieri a Marassi per osservare da vicino Mauro Icardi (obiettivo estivo del club inglese da lui allenato), quest’anno non riesce a dare una vera identità alla squadra e dopo aver deluso in Champions League, saluta anche il campionato inglese. Per i Red Devils invece passo in avanti notevole e in vista del doppio impegno contro il Real Madrid, Alex Ferguson può dormire sonni tranquilli. Intanto continua la stagione altalenante del Chelsea, che vince e convince allo Stamford Bridge contro il Wigan.

    Premier chiusa? – Con un vantaggio del genere, il Campionato Inglese sembra già chiuso, anche se non bisogno dare per morto il City di Mancini, che riuscì a rimontare uno svantaggio importante anche la scorsa stagione, trionfando poi nell’ultimo minuti dell’ultima giornata. Certo, il +12 non dovrebbe dare grossi problemi allo United, che quest’anno si ritrova con un van Persie in più in squadra.

    Van Persie ancora decisivo con il Manchester United © Shaun Botterill/Getty Images
    Van Persie ancora decisivo con il Manchester United © Shaun Botterill/Getty Images

    Un facile 2-0 del Manchester United in casa contro l’Everton. Succede tutto nel primo tempo con le reti di Giggs (13′) e van Persie (45′). La squadra di Ferguson gioca con una tranquillità mai avuta e la presenza dell’attaccante olandese, ex Arsenal, ha dato maggiore sicurezza alla formazione di Manchester.

    Per il Manchester City invece ennesima prova poco brillante ed ennesima sconfitta inaspettata. In casa del Southampton, gli uomini di Mancini si ritrovano sotto di due reti dopo appena venti minuti. Il gol di Dzeko al 38′ sembra riaprire la gara, poi chiusa definitivamente ad inizio ripresa dall’autogol di Barry che condanna i Citizens. La posizione dell’ex tecnico dell’Inter è sempre più in bilico e nonostante l’ottimo rapporto con la tifoseria, potrebbe pagare con l’esonero a fine stagione la delusione in Champions e una Premier vissuta sempre in rincorsa.

    Benitez invece salva la panchina con la larga vittoria casalinga contro lo Swansea per 4-1. Apre le danze il brasiliano Ramires e Marin le chiude, in mezzo i gol di Hazard e Lampard, che non smette più di segnare da quando è stato messo alla porta dal club inglese (che ha deciso di non rinnovargli il contratto). I Blues confermano il terzo posto e puntano con decisione al City, ora distante solamente quattro punti. Vince anche il Tottenham con il solito, indispensabile Bale, autore di una doppietta contro il Newcastle che permette agli Spurs di rimanere al quarto posto, l’ultimo utile per la qualificazione alla prossima Champions League.

    Un gol di Cazorla permette all’Arsenal di superare l’esame Sunderland, rimanendo così agganciato al treno Champions. Torna alla vittoria invece l’Aston Villa, che dopo un lungo periodo di prestazione ben al di sotto della sufficienza, supera di misura il West Ham. Il Qpr, ultimo in classifica, ne prende quattro dallo Swansea, rivelazione della stagione, a segno il bomber Michu (doppietta) al centro di numero trattative di mercato.

  • Cavani, Real Madrid e Barcellona ci provano

    Cavani, Real Madrid e Barcellona ci provano

    Edinson Cavani è riuscito a conquistare in pochissimo tempo il cuore di tutti i tifosi del Napoli. Non solo grazie ai numerosissimi gol con la maglia dei partenopei, alla miriade di punti che il bomber ha fatto ottenere al Napoli, ma anche e soprattutto per il suo carattere. Cavani non ha mai esultato spaccando bandierine, facendo gesti indegni di un professionista. Non ha mai fatto interventi killer in campo nè simulazioni. Cavani non è mai apparso sui giornali di gossip per presunti flirt con questa o con quella modella, velina o cantante. La vita del Matador è privata e la famiglia occupa il primo posto insieme alla religione. Il prototipo di giocatore in campo che tutti vorrebbero. Poi chiaro, nessuno è perfetto, e se una volta ogni tanto Cavani sbaglia (o ha sbagliato) glielo perdoniamo tranquillamente. Comunque sia il bomber partenopeo è riuscito ad avere un impatto grandissimo su Napoli e la sua gente. Nessuno tranne Maradona era riuscito in un’impresa tanto ardua. Il Matador è ambizioso e vuole addirittura superare l’argentino, icona sacra per il calcio napoletano e non.

    Edinson Cavani: l'attaccante ambito dai club di tutta l'Europa. Resterà a Napoli? | © Marco Luzzani/Stringer 7 Getty Images
    Edinson Cavani: l’attaccante ambito dai club di mezza Europa. Resterà a Napoli? | © Marco Luzzani/Stringer 7 Getty Images

    TENTAZIONI – Cosa mai vogliamo insinuare con quei tre punti di sospensione al termine del paragrafo precedente? Di ufficiale, precisiamolo subito, non c’è niente e da questo punto di vista i tifosi del Napoli possono stare tranquilli. L’unica cosa è che il futuro è incerto, i soldi mancano e se mai dovessero arrivare delle offerte clamorose non si sa mai cosa potrebbe fare De Laurentiis. L’intenzione della dirigenza è chiara: tenere Cavani di fronte ad ogni cifra e incentrare un futuro sul bomber uruguagio. Cavani cosa pensa? In questo caso la nebbia si deve ancora diradare e qualcosa non torna al 100%. Le dichiarazioni del Matador a inizio gennaio erano molto più sicure: “Spero di stare qui ancora per un bel po’, mi trovo bene” e via dicendo. Alla fine dello stesso mese le cose sono leggermente cambiate: “Sarà la società a valutare il da farsi”. Parole leggermente diverse. Anche perchè nel calciomercato invernale sono arrivate delle proposte dall’estero fra cui la proposta di Wenger, assiduo estimatore del Matador, pronto a pagare i 63 milioni di euro di clausola recissoria. Cavani intanto è concentrato sulla stagione in corso e non ci pensa nemmeno a guardare avanti. Ogni cosa a suo tempo. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, a fine campionato Cavani e De Laurentiis si incontreranno per discutere i termini del contratto del bomber. Ma cerchiamo di capire quali sono le possibili squadre interessate al Matador.

    PREMIER E LIGA – Andiamo con ordine. Principalmente le squadre interessate seriamente a Cavani provengono da due campionati: la Premier League e la Liga. In Inghilterra ci sono Arsenal, Manchester City e Chelsea. Dei primi ne abbiamo già parlato. I citizens non sono una novità: gli sceicchi avevano già proposto una cifra altissima al presidente De Laurentiis rispedita al mittente e c’è da scommettere che vorranno riprovarci. Il Chelsea ha un pallino fisso in tutto ciò che luccica: tradotto in parole povere, se un giocatore fa gol, entra automaticamente nella lista di Abramovic. Poco importa se poi il neo acquisto si rileva un flop: tanto i soldi ci sono. Negli ultimi giorni è sorta l’ipotesi Liga: Barcellona e Real Madrid le due pretendenti in lotta per Cavani. Nessuna delle due ha formulato un’offerta ma una radio spagnola ha chiesto a Cavani cosa farebbe se uno di questi club decidesse di comprarlo. Il giocatore ha un po’ vacillato dicendo che soltanto sapere di interessare a certe squadre è un onore e che è normale vacillare.

  • Il Chelsea su Conte Abramovic vuole il tecnico della Juve

    Il Chelsea su Conte Abramovic vuole il tecnico della Juve

    Le gesta di Antonio Conte hanno fatto il giro d’Europa e sono arrivate fino all’Inghilterra. In questa nazione c’è una squadra ricchissima, il cui proprietario ha speso cifre folli per costruire e rafforzare la sua creatura. Il fatto è che non sempre le cose sono girate per il verso giusto. Fra esoneri e soldi buttati al vento, molti sono stati gli errori del presidente. A prima vista potrebbe sembrare l’incipit di una favola e invece no. Stiamo parlando del Chelsea, il club posseduto dal ricchissimo magnate russo Roman Abramovic. Non contento di aver vinto la scorsa Champions League con l’esordiente Di Matteo, il patron non ha più puntato sul tecnico italiano esonerandolo dopo la sconfitta per 4-0 subita ai danni della Juventus. Nonostante la tentazione Mourinho rimanga altissima, ci sono dei nomi nuovi per la panchina dei Blues. L’attuale allenatore del Chelsea sembra essere solo di passaggio: Rafa Benitez non sta affatto piacendo all’ambiente tanto che le critiche che lo spagnolo deve sorbirsi arrivano da tutti i fronti. In Premier il Chelsea non è più capace di fare la voce grossa, la Champions è stata un fallimento completo e adesso non resta che l’Europa League per salvare una stagione quasi disastrosa.

    Antonio Conte finisce sulla lista di Abramovic: possibile futuro al Chelsea? | © AFP/Stringer / Getty Images
    Antonio Conte finisce sulla lista di Abramovic: possibile futuro al Chelsea? | © AFP/Stringer / Getty Images

    DECLINO – Dopo la vittoria roboante ottenuta in Champions League ai danni del Bayer Monaco sono arrivate due sconfitte clamorose. La prima, nella finale della Supercoppa europea: in quella partita gli uomini di Di Matteo furono strapazzati dall’Atletico Madrid di Flacao e il risultato finale fu un secco 4-0 per gli spagnoli. Il secondo K.o arriva nel Mondiale per Club: il Chelsea perde in finale e torna in Inghilterra a mani vuote. Due trofei alla portata dello squadrone di Abramovic persi per strada. La pazienza del russo è poca e proprio per questo in casa Chelsea si sta pensando a un nuovo allenatore. Per finire al meglio questa stagione e per iniziare la prossima da protagonisti.

    CONTE – Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, ci sarebbe un nome nuovo come candidato per la panchina del Chelsea: Antonio Conte. Se l’attuale allenatore Benitez dovesse toppare i prossimi due impegni contro Wigan in Premier e Brentford in Coppa d’Inghilterra, le premesse per l’arrivo di un nuovo traghettatore in casa Chelsea ci sono tutte. Abramovic si è già ampiamente tutelato: dopo l’occhiolino del mai dimenticato Josè Mourinho che non se la sta passando affatto bene con il Real Madrid, ecco spuntare una nuova ipotesi: Antonio Conte. Lo juventino potrebbe essere l’uomo giusto per rivitalizzare un ambiente decaduto. Con il suo carattere guerriero, Conte è ritenuto un gladiatore capace di rimettere ordine in uno spogliatoio demoralizzato con tanti campioni che rendono meno del previsto. La lista degli scontenti del Chelsea è molto lunga: fra questi nomi meritano senz’altro menzione Torres, lontano parente del bomber spietato visto al Liverpool e con la maglia della nazionale spagnola, Terry, finito sui giornali per parecchie notizie extra calcistiche, Lampard, che fino a poche settimane fa era sul mercato. Insomma i giocatori ci sono, i soldi, non bisogna nemmeno pensarci, non mancano. Il fatto è che uno come Abramovic vuole vincere. In più se si pensa a quanto ha speso fino ad ora il Chelsea e quanto ha vinto, c’è da farsi due domande. Soldi spesi male o allenatori poco capaci? Forse più la prima ipotesi ma la colpa, si sa, è sempre degli allenatori. Così è più facile.

  • Tira e molla in Premier. Lo United si porta a +9 dal City

    Tira e molla in Premier. Lo United si porta a +9 dal City

    Rooney lancia lo United a +9 dal City. Un nuovo week end ricco di emozioni in Premier League con le due squadre di Manchester grandi protagoniste di questa continua altalena di risultati che rende il campionato inglese avvincente e spettacolare. Certo, ora il distacco inizia a farsi pesante e nonostante l’impegno europeo dei Red Devils che potrebbe portare ad un calo di rendimento in Premier, i ragazzi di Ferguson sembrano avere in mano il titolo. I nove punti che separano i due club sono frutto di un grande lavoro estivo da parte del manager dei Diavoli Rossi, capace di rinforzare la rosa (determinante l’arrivo di van Persie) e ricaricare le energie dopo il triste finale di stagione scorsa (con il titolo perso nei minuti finali). Continua invece il deludente campionato del Chelsea che perde sul campo del Newcastle. Ok invece l’Arsenal in casa contro lo Stoke.

    FULHAM-UNITED – Più difficile del previsto il week end dei Red Devils in casa del Fulham. I londinesi tengono bene per tutta la gara, subendo il gioco dei ragazzi di Ferguson ma tenendo per ottanta minuti la porta inviolata e insidiando quello avversaria. Per sbloccare il risultato, a dieci minuti dalla fine, lo United si è affidato a Wayne Rooney che supera Schwarzer con un bel tiro dalla sinistra sul secondo palo. Un gol che vale il +9 in classifica e una tranquillità che permetterà di affrontare il periodo critico con in mezzo la doppia sfida con il Real Madrid con più serenità.

    Mancini vede allontanarsi il primo posto © GLYN KIRK/AFP/Getty Images
    Mancini vede allontanarsi il primo posto © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    CITY-LIVERPOOL – Saluti finali alla Premier? Il 2-2 interno contro il Liverpool potrebbe segnare l’addio definitivo al titolo di Premier. Gara dalle mille emozioni con botta e risposta tra le due formazioni. Il primo tempo finisce 1-1 con le reti di Dzeko (che quest’anno sta caricando sulle proprie spalle il peso dell’attacco del City) e Sturridge, nel secondo tempo arrivano invece le reti di Gerrard e Aguero per il definitivo 2-2. Per Mancini la rincorsa al titolo si fa sempre più dura e anche la conferma sulla panchina dei Citizens per il prossimo anno.

    ALTRE GARE – Spettacolo al St James Park nella sfida Newcastle-Chelsea in una gara dal risultato sempre in bilico. Protagonista del match il neo arrivato in casa bianconera, Moussa Sissoko, autore della doppietta decisiva per la vittoria dei padroni di casa (3-2). Da sottolineare anche l’ennesimo gol di Lampard (l’inglese non smette di segnare da quando la società gli ha annunciato di non voler rinnovare il contratto in scadenza a giugno) che concorre con il compagno Mata nella classifica del gol più bello del week end in Inghilterra.

    Bene l’Arsenal che davanti al pubblico amico supera di misura lo Stoke City con una rete al 78′ di Podolski e rimane in corsa per il quarto posto. Posizione occupata attualmente dal Tottenham che si affida alla classe di Bale per superare l’ostacolo West Bromwich. Un pareggio con tante reti (3-3) per l’Everton, in casa contro l’Aston Villa, che accenna una piccola reazione dopo il crollo incredibile degli ultimi due mesi.

    Per il fanalino di coda del Qpr solo un pareggio a reti bianche contro il Norwich e zona salvezza che dista ben 6 lunghezze. Rimane inspiegabile la situazione del club londinese, costruito per giocarsi un campionato tranquillo, destinato invece a retrocedere. This is football… 

  • City, addio a Balotelli e Premier? Rooney riporta lo United a +7

    City, addio a Balotelli e Premier? Rooney riporta lo United a +7

    Rooney riporta lo United a +7 dal City. Nel turno infrasettimanale della Premier League, la 24esima giornata, ci sono state tante sorprese e qualche solita conferma. Tra queste troviamo i soliti Red Devils che sembrano giocare con una marcia in più rispetto alle dirette concorrenti. I cugini dei Citizens invece dopo l’addio di Mario Balotelli (destinazione Milan), si inceppano e vengono fermati dalla cenerentola del torneo. La 24esima giornata ha regalata anche il solito big match emozionante e per nulla scontato. Ed infine, come non parlare dell’ennesimo passo falso del Chelsea, che subiscono una clamorosa rimonta sul campo del Reading. Tempi bui per i Blues e per il suo manager Benitez, che nonostante il terzo posto, vede una sua conferma sulla panchina dello Stamford Bridge sempre più difficile.

    In fondo alla classifica, importantissima vittoria del Newcastle (fantastico gol di Cabaye) sul campo dell’Aston Villa. I Villans non riescono più a vincere in Premier e la classifica è diventata preoccupante (19esimo posto a pari merito con Reading e Wigan).

    Rooney riporta lo United a +7 dal City © ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    Rooney riporta lo United a +7 dal City © ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    +7 UNITED – Giornata positiva per i Red Devils che per l’occasione tornano a vincere in rimonta contro il Southampton. All’Old Trafford succede tutto nella prima mezz’ora di gioco con il vantaggio ospite dopo appena tre minuti di gioco con Jay Rodriguez, abile ad approfittare di un errore di comunicazione tra Carrick e De Gea. La reazione dei padroni di casa è rapida e letale, con la firma importante di Wayne Rooney che mette a segno una doppietta tra l’8′ e il 27′, entrando tra le leggende del Manchester United, superando George Best nel numero di reti realizzate in Premier League con la maglia dei Diavoli Rossi! Nel secondo tempo c’è spazio per un miracolo del portiere ospite su un colpo di testa a botta sicura di van Persie che per l’occasione rimane a bocca asciutta.

    ADDIO BALO E PREMIER? – I cugini del City invece, hanno prima salutato il Bad Boy e successivamente sono stati fermati a Londra, in casa del Qpr. Classica partita stregata per i ragazzi di Mancini, ennesima prestazione super del portiere ex Inter, Julio Cesar. I Citizens ci provano in ogni modo, ma l’estremo difensore brasiliano si conferma valore aggiunto dei londinesi e compie una serie di interventi prodigiosi che permettono di salvare il risultato. Partita che termina sullo 0-0 che non accontenta nessuno. Da un parte, il City perde punti preziosi, dall’altra il Qpr continua a navigare in ultima posizione, a 4 punti dalla zona salvezza.

    BIG MATCH – Ed eccoci all’incontro più importante della 24esima giornata (che si è giocata tra martedì e mercoledì). Le aspettative per Arsenal-Liverpool sono state rispettate. Ritmi alti, squadre che vivono di lampi e soprattutto, difese imbarazzanti che rendono ancor più spettacolare l’incontro. I Reds al 60′ si ritrovano sopra di due gol, grazie alle reti di Suarez (nel primo tempo) e Henderson (nella ripresa), ma i Gunners sono duri a morire e nel giro di due minuti portano il risultato sul 2-2 con i gol di Giroud e Walcott. Un punto per parte e tutti scontenti, visto che entrambe le squadre si trovano ancora distanti dal quarto posto, ultima posizione utile per poter partecipare ai preliminari della prossima Champions League.

    SOLITO CHELSEA – Clamoroso a Reading! I blues dominano per gran parte dell’incontro, trovando il doppio vantaggio con Mata, in chiusura di primo tempo e Lampard, che conferma l’ottimo stato di forma, intorno al 66′. Ma i padroni di casa, già autori di qualche bella rimonta, non si danno per vinti e negli ultimi tre minuti di gara, trasformano lo 0-2 in un fantastico 2-2 con la doppia firma di Le Fondre! Il Chelsea rimane al terzo posto, grazie soprattutto alle inseguitrici che non riescono a fare meglio…

    Infine, importante vittoria interna dell’Everton contro il West Bromwich che permette loro di avvicinarsi prepotentemente al quarto posto, occupato attualmente dal Tottenham, fermato sull’1-1 dal Norwich (che si conferma squadra difficile da battere per le big). Ora Spurs e Toffees distano un solo punto tra di loro.

  • Mourinho 50 anni da Special One

    Mourinho 50 anni da Special One

    Josè Mourinho è forse l’allenatore di calcio più conosciuto e chiacchierato dell’intero pianeta. I motivi sono presto detti. Non solo vittorie su vittorie ma anche tante polemiche, molti gesti forti e litigi con tecnici e avversari. In un modo o in un altro, Mourinho trova sempre il modo di far parlare di sé. Sembrerà strano a guardare il palmares di Mou, ma tutte quelle coppe sono state vinte prima di arrivare al cinquantesimo compleanno: domani infatti il tecnico portoghese spegnerà cinquanta candeline. La carriera fatta dallo Special One fino ad ora è di quelle da far rabbrividire tecnici pluridecennali come Ferguson e Wenger. Certi guru del calcio non hanno fatto quello che ha fatto Mou in una vita intera. Sembra quindi doveroso soffermarsi per ripercorrere la carriera vincente di Josè Mourinho, lo Special One.

    Josè Mourinho, l'uomo dei record domani compie 50 anni | © DANI POZO/Stringer / Getty Images
    Josè Mourinho, l’uomo dei record domani compie 50 anni | © DANI POZO/Stringer / Getty Images

    CAPOLAVORI – Josè Mourinho nasce il 26 gennaio 1963 a Setubal, Portogallo.  Mou si accorge subito di non essere adatto a fare il calciatore quindi ecco il ruolo da allenatore che passa prima da settori giovanili poi da esperienze da vice -fra cui al Barcellona assieme a Van Gal- e poi la grande occasione. Prima la modesta panchina del Leira che fa da trampolino per quella del Porto. Con i portoghesi Mou riuscirà nella titanica impresa di vincere la Champions League del 2003/2004. Dopo il Porto arriva la grande chance in Premier League alla guida del Chelsea del russo Abramovic. In Inghilterra Mourinho non riuscirà a ripetersi in Europa ma vincerà due scudetti consecutivi.  Successivamente si trasferisce all’Inter dove vince di tutto: memorabile la tripletta (Triplete) della stagione 2009. Champions League, Scudetto e Coppa Italia in una squadra come quella nerazzurra che non era mai riuscita in una simile impresa. Dopo via in Spagna alla corte di Florentino Perez per guidare il Real Madrid. Mourinho ha vinto il campionato nazionale in Italia, Inghilterra, Portogallo e Spagna oltre che aver portato a casa due Champions League con due squadre diverse.

    VITTORIE – Il palmares di Josè Mourinho mette letteralmente impressione. Per cominciare una Coppa Catalunya nel 1999/2000 alla guida del Barcellona. Certo, non un premio blasonato ma sempre dal basso bisogna iniziare. Dopo arrivano i pezzi forte: due campionati portoghesi, Coppa di Portogallo e Supercoppa di Portogallo con il Porto con il quale vincerà come detto anche la Champions League e una Coppa Uefa. In Inghilterra vince quasi tutto: due campionati inglesi, Coppa di Lega, Community Shields e Coppa d’Inghilterra. All’Inter due scudetti, una coppa Italia e una Supercoppa Italiana oltre che una Champions League. In Spagna, con il Real Madrid, fino ad ora si contano: una coppa di Spagna, una Supercoppa di Spagna e un campionato. Anche a livello individuale Josè Mourinho è qualcosa di sovrumano  riconoscimenti di ogni tipo. Da allenatore a uomo dell’anno fino a Panchina d’Oro e miglior attrazione mediatica (ebbene sì, precisamente nel 2012 riconosciuto da Globe Soccer Awards). La cosa impressionante è che davanti a Mourinho c’è ancora tantissimo tempo per riuscire a raddoppiare e incrementare ancora di più il proprio bottino personale. L’unica cosa è che in alcuni frangenti si è parlato dello Special One più per i suoi discorsi e gesti che non per i fatti: su questo forse il portoghese potrebbe e dovrebbe migliorare. Comunque tanto di cappello per quello che ha fatto vedere fino a questo momento.

  • Juventus, Anelka obiettivo numero uno

    Juventus, Anelka obiettivo numero uno

    Nicolas Anelka accetterebbe volentieri la proposta della Juventus di portarlo a Torino. Il giocatore francese, attualmente in Cina nello Shanghai Shenhua, sarebbe disposto a trasferirsi in Italia e Beppe Marotta lo ha messo al numero uno nella lista degli obiettivi bianconeri. La pista Anelka sarebbe più facile rispetto a quella del suo compagno di squadra Didier Drogba. Intanto il francese potrebbe liberarsi prima dell’ivoriano visto che è da più tempo di quest’ultimo allo Shanghai: meno di un anno alla scadenza del contratto mentre per Drogba i tempi sono più lunghi e l’operazione più complicata. In questo momento Anelka si sta allenando in Francia assieme al Paris Saint-German di Carlo Ancelotti il quale, interpellato dalla dirigenza bianconera riguardo lo stato di forma dell’ex Chelsea, ha dato il suo via libera alla trattativa. I bianconeri hanno voluto sentire l’opinione di Ancelotti per due motivi: intanto Carletto ha allenato Anelka al Chelsea e può avere un’idea della sua utilità alla Juventus poi sta recentemente allenando il giocatore che pare non aver subito cali di forma dovuti all’età. Con la benedizione di Ancelotti, l’affare sembra più vicino.

    Nicolas Anelka in azione nello Shanghai | © STR/Stringer / Getty Images
    Nicolas Anelka in azione nello Shanghai | © STR/Stringer / Getty Images

    ANCHE DROGBA? – Abbiamo detto che la Juventus preferisce puntare tutto su Nicolas Anelka. La domanda che in molti si fanno è: sono congelate le altre piste di mercato? Assolutamente no perchè rimane sempre alta l’attenzione verso Didier Drogba, l’uomo che ha portato la Champions League al Chelsea nella scorsa stagione. Come affermato poco fa, l’operazione Drogba è più complicata di quella di Anelka ma l’appeal è sempre molto elevato. Sull’ivoriano c’è anche il Milan, che sottobanco cerca di portare a Milanello un top player. Per quanto riguarda Lisandro Lopez, la Juventus sembra aver fatto qualche passo indietro. I francesi sarebbero anche disposti a cedere il giocatore in prestito ma vorrebbero che la Juventus lo riscattasse obbligatoriamente: i bianconeri invece non sono molto convinti. Nonostante questo la pista non si è comunque congelata del tutto. Un’ipotesi molto suggestiva sarebbe comunque quella di rivedere nella stessa squadra, una di quelle di primo livello dei maggiori campionati europei come la Juventus, la coppia gol del Chelsea Drogba-Anelka. L’età può sembrare elevata ma sicuramente l’intesa non mancherebbe fra i due.

    SFOLTIRE – Alla Juventus si accostano molti giocatori. Chiaramente tutti non potranno arrivare ma è anche vero che in attacco non c’è spazio per sette o otto giocatori. Con Anelka alla finestra, qualcuno degli attuali bomber bianconeri dovrà inesorabilmente salutare Torino. I più indicati a far spazio ai nuovi acquisti sembrano essere Matri e Quagliarella. Secondo Gazzetta.it, i due sono accostati insistentemente alla Fiorentina. I bianconeri  preferirebbero cedere Quagliarella che non Matri mentre, viste le condizioni dei toscani, la Fiorentina avrebbe più bisogno di un bomber di razza come l’ex giocatore del Cagliari. Montella stravede per entrambi e un possibile arrivo a Firenze non è affatto un’utopia. Unica cosa da sottolineare è che non sono stati ancora interpellati i diretti interessati. Matri, la giornata scorsa, è tornato in gol e potrebbe rientrare ancora nei piani di Conte mentre Quagliarella è finito in disparte. Llorente a giugno e uno fra Anelka o Drogba a gennaio per regalare alla Juventus quei top player che le mancano per raggiungere la perfezione.

  • Football Money League. Tanta Premier, l’Italia si difende con i denti

    Football Money League. Tanta Premier, l’Italia si difende con i denti

    Ma davvero il mondo del calcio è in crisi economica? Si e no. Le grandi continuano a sfornare profitti record con guadagni addirittura il 10% superiori rispetto all’ultimo anno, mentre le piccole società hanno grosse difficoltà a pagare gli ingaggi ai propri tesserati. D’altronde nel calcio è sempre stato così e solo qualche pura coincidenza o qualche bella favola ha permesso ad alcuni club minori di poter competere con le grosse squadre. E’ giunto il momento di analizzare l’andamento delle grandi società che secondo l’autorevole classifica Football Money League, pubblicata da Deloitta, (tra le migliori aziende al mondo in consulenza e revisioni di bilancio) hanno raggiunto la cifra record di 4.8 miliardi di euro di ricavi. Naturalmente parliamo della Top 20 al mondo (tranquilli, presto vi sveleremo la classifica).

    Nella Top 20 troviamo 7 squadre inglesi, 5 italiane, 4 tedesche e 2 francesi e spagnole.

    Il Real Madrid è la squadra più ricca secondo la Football Money League © Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images
    Il Real Madrid è la squadra più ricca secondo la Football Money League © Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images

    Europa – In testa alla classifica troviamo le uniche due squadre spagnole. Il Real Madrid precede tutti con i suoi 510 milioni di euro di ricavi nell’ultimo anno, seguito dai 480 milioni del Barcellona. Le altre spagnole? Sprofondate! A conferma che la Liga Spagnola vive grazie ai successi di questi due club. In terza posizione troviamo il solito Manchester United, che in Inghilterra si conferma sempre la società più ricca e nell’ultimo anno ha incassato ben 400 milioni di euro. Medaglia di legno per il Bayern Monaco con i suoi 370 milioni di ricavi. Poco più sotto troviamo una trio inglese composto da Chelsea, Arsenal e City con questi ultimi per la prima volta dentro i primi 10! All’ottavo posto troviamo la prima italiana, il Milan con un ricavo annuo di 250 milioni (meno della metà rispetto al Real Madrid!). Alla nona posizione il Liverpool e alla decima torna di gran carriera la Juventus (poco meno di 200 milioni ricavati nell’ultimo anno).

    Undicesimo posto per la seconda squadra tedesca, il Borussia Dortmund che ha ricavato nell’ultimo anno la metà rispetto al Bayern! Poi troviamo Inter (fuori dalla top ten), Tottenham, Schalke 04 e Napoli. Al 16esima e al 17esimo posto sono presenti le due squadre francesi, Marsiglia e Lione. Chiudono la classifica Amburgo, Roma e Newcastle.

    Italia – In un momento di crisi nera per il calcio italiano sul fronte risultati e sulla perdita di tanti top player, l’Italia riesce a mantenere 5 squadre nella top 20! Un buon risultato se confrontato ai club spagnoli (presenti solo con le due big) e i tedeschi (hanno una squadra in meno). Irraggiungibili gli inglesi. La prima società in classifica è il Milan, che riesce a mantenere una certa distanza rispetto alle rivali connazionali anche se la Juventus, in decima posizione inizia a far paura visto il grande balzo effettuato grazie alla costruzione del nuovo stadio di proprietà che ha permesso al club bianconero di aumentare notevolmente i ricavi. Crolla l’Inter, uscita dalla top ten, con un ricavo di 185 milioni di euro. Ottimo rialzo per il Napoli che continua a scalare le posizioni, guadagnandone ben 5 rispetto all’ultimo anno (150 milioni). E il suo trend è destinato a salire. La Roma stazione sul fondo classifica con soli 115 milioni di ricavi nell’ultima stagione. La svolta, per tutto il calcio italiano, potrebbe arrivare con la costruzione di nuovi impianti di proprietà, che permetterebbe di stare a pari passo con le big d’Europa e su questo la squadra giallorossa sembra già davanti a tutti (escludendo la Juve).

    Le escluse – Destinate ad entrare a breve termine nella Top 20 ci sono tre squadre su tutte. Il Galatasaray, fresco di colpo Sneijder, che continua a far salire il proprio fatturato di anno in anno. Attenzione anche al Corinthians che grazie alla vittoria del Mondiale per Club e ai parecchi sponsor pronti a firmare per il club brasiliano, potrebbe scalare posizioni nella classifica. Ed infine, come dimenticare il Paris Saint Germain, destinato a compiere il grande salto già effettuato dal Manchester City. L’anno prossimo è quasi sicura la sua presenza nella Top 20.

    Ecco la Top 20 della Football Money League
    1 — Real Madrid — 512 milioni
    2 — Barcellona — 483 milioni
    3 — Manchester Uniter — 395 milioni
    4 — Bayern Monaco — 368 milioni
    5 — Chelsea — 322 milioni
    6 — Arsenal — 290 milioni
    7 — Manchester City — 285 milioni
    8 — Milan — 256 milioni
    9 — Liverpool — 233 milioni
    10 – Juventus — 195 milioni
    11 – Borussia Dortmund — 189 milioni
    12 – Inter — 185 milioni
    13 – Tottenham — 178 milioni
    14 – Schalke 04 — 174 milioni
    15 – Napoli — 148 milioni
    16 – Marsiglia — 135 milioni
    17 – Lione — 131 milioni
    18 – Amburgo — 121 milioni
    19 – Roma — 116 milioni
    20 – Newcastle — 115 milioni

  • Hazard gesto folle ma il raccattapalle ha simulato

    Hazard gesto folle ma il raccattapalle ha simulato

    Non volendo rubare il mestiere a simpatici personaggi quali Raz Degan e Daniele Bossari, diciamo la nostra sul fatto del giorno, ovvero l’episodio che ha visto come protagonista Eden Hazard insieme al raccattapalle inglese. Sinceramente sono rimasto un po’ perplesso quando ho letto titoli e commenti contrari al comportamento del calciatore belga, sebbene in Italia sia la quotidianità credere anche agli asini che volano o comunque avere come Presidente del Consiglio l’illustre … (lascio a voi occupare i puntini di sospensione). Chi ha il coraggio, riguardando il video, di dire che Eden Hazard ha scalciato il raccattapalle? Davvero, ditemelo. Perché qui la situazione è diventata demenziale. Ma era Swansea-Chelsea o l’incontro in differita di Triple H versus Hulk Holgan?

    Il raccattapalle inglese a terra in Swansea-Chelsea | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    Il raccattapalle inglese a terra in Swansea-Chelsea | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    A meno che il padre del bambino non sia quello che corre verso gli stewards, manco stesse facendo la staffetta dei centometri, ipotizziamo che il raccattapalle inglese sia in realtà il figlio segreto di Sergio Busquets (magari appoggiandoci su un diverso calendario e su rotazioni terrestri più frequenti). Inutile descrivere ancora l’episodio, c’è il tasto play del video per quello. Da notare però come inizialmente il bambino mandi a quel paese Hazard, salvo poi ricordarsi di stendersi sul prato e continuare il pianto, sotto gli occhi indiscreti della progenie di Shakespeare.

    Voi lettori da che parte state?

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  • Hazard perde la testa, il Chelsea la Coppa

    Hazard perde la testa, il Chelsea la Coppa

    Il Chelsea continua a non convincere ma soprattutto a perdere colpi. Quello di ieri sera, in particolare, sancisce l’eliminazione dei Blues dalla Coppa di Lega. Dopo la sconfitta in semifinale contro lo Swansea per 2-0 nella gara di andata, il Chelsea non riesce ad andare oltre lo 0-0 sul campo ospite e viene quindi eliminato in modo abbastanza sorprendente. La classifica della Premier League è deprimente per la squadra di Benitez che si trova terza con 45  punti a sei lunghezze di distanza dal Manchester City e a 11 dal Manchester United.  In Champions il gioco è già finito e per gli ex campioni d’Europa, con l’eliminazione ai danni dello Swansea, sfuma l’obbiettivo più papabile di una stagione da dimenticare. I Blues, fra l’altro, hanno perso a dicembre in modo clamoroso il Mondiale per Club dopo essere stati strapazzati a inizio agosto dall’Atletico Madrid nella finale della Supercoppa Europea. Un vero e proprio disastro fin qui la stagione del Chelsea. A Londra sono già tutti d’accordo nel considerare Rafa Benitez unico colpevole di questa debacle. La panchina del Chelsea, si sa, è una di quelle che scotta e la permanenza su di essa è un’impresa titanica. Per maggiori informazioni chiedere a Di Matteo, l’autore del miracolo Champions, esonerato senza pietà appena qualche mese fa. I nomi circolano e Benitez deve rimettersi in carreggiata al più presto se vuole evitare brutte magagne.

    Eden Hazard perde la testa | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    Eden Hazard perde la testa | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    FOLLIA HAZARD – Tornando alla gara di Coppa di Lega disputata ieri sera contro lo Swansea, dobbiamo segnalare un bruttissimo episodio causato da Eden Hazard, talento belga del Chelsea. Siamo al minuto trentacinque del secondo tempo di gioco quando un raccattapalle tarda nella consegna di un pallone. Non sembra niente di nuovo sotto il sole visto che la pratica è abbastanza diffusa nei vari campionati europei. Comunque sia Hazard, decisamente fuori di senno, ha pensato bene, per far riprendere più in fretta il gioco, di farsi giustizia da solo. Il giocatore del Chelsea ha violentemente colpito il giovane raccattapalle con un calcio suscitando l’ira dei tifosi dello stadio di casa. L’arbitro non ci ha pensato due volte: cartellino rosso e decisione sacrosanta per un gesto bruttissimo fatto da un talento come Hazard. A maggior ragione l’episodio non trova giustificazione in quanto è avvenuto in una semifinale quando ancora mancavano dieci minuti al termine, tempo utile per la squadra di Benitez di riuscire ad andare ai tempi supplementari. Hazard ha chiesto scusa al giovane raccattapalle ma il suo gesto non passerà impunito. Il giocatore rischia una squalifica di almeno tre giornate e inoltre la commissione disciplinare della Football Association sarebbe in procinto di avviare un’inchiesta.

    L’OMBRA DI MOU – Benitez ovviamente è stato attaccato da ogni dove per questa ennesima caduta del Chelsea del ricchissimo magnate Abramovic. Il presidente russo non ci sta e, dopo aver investito molti milioni durante il calciomercato estivo per rafforzare ulteriormente la rosa, non ammette sconfitte di questo tipo. La sensazione è che la panchina di Benitez abbia i minuti contati e sia pronta a esplodere da un momento all’altro. Per ora l’ex allenatore dell’Inter mantiene la posizione forse per mancanza di alternative. Nei giorni scorsi era circolata l’indiscrezione di un probabile ritorno di Mourinho sulla panchina dei Blues ma il portoghese è al momento impegnato con il Real Madrid. A fine stagione può però tutto succedere.

    Il video di Hazard che colpisce un raccattapalle

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