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  • Roberto Di Matteo, fra la Storia e la Lazio

    Roberto Di Matteo, fra la Storia e la Lazio

    Il toto allenatore in casa Lazio è già iniziato per trovare un degno successore di Edi Reja, che ha chiuso definitivamente il suo capitolo sulla panchina biancoceleste, e gli uomini del presidente Claudio Lotito sembra si stiano muovendo in maniera decisa per convincere Roberto Di Matteo a sedere sulla panchina laziale nella prossima stagione. Di certo, il pensiero dell’attuale mister del Chelsea in queste ore non sarà rivolto al futuro, bensì all’immediato presente, che significa per lui finale di Champions League contro il Bayern Monaco, a Monaco di Baviera, in programma proprio questa sera all’ Allianz Arena. Un appuntamento da brividi per il giovane allenatore, che ha già scritto un pezzo di storia del club londinese di Abramovich eliminando il colosso Barcellona in semifinale, e che punta a realizzare l’impresa di una vita proprio nella tana dei tedeschi, lasciando il suo nome di “mister precario” impresso negli annali del calcio Europeo.

    Nonostante l’impresa fin qui realizzata, però, sembra ormai chiaro che il magnate russo non abbia intenzione di confermarlo alla guida dei blues per la prossima stagione, indipendentemente dal risultato della finalissima di questa sera, lasciandosi tentare da soluzioni di maggiore esperienza per la prossima stagione, con in testa Fabio Capello: per tal motivo, dunque, gli emissari laziali guidati da Igli Tare vogliono mostrare ancora una volta tutto il loro apprezzamento ed il loro interesse nei suoi confronti e, questa sera, assisteranno allo stadio di Monaco alla finalissima.

    In tal senso, dunque, Roberto Di Matteo sembra aver ben captato l’interessamento laziale e, durante la conferenza stampa di ieri in preparazione della finale, si è detto ben predisposto in merito ad un suo ritorno in “Patria”, dichiarandosi possibilista ad un suo ritorno alla Lazio, considerando anche il suo passato da calciatore in maglia biancoceleste dal 1993 al 1996, per ben tre stagioni: “Ora penso alla finale di Champions, certo mi sento italiano e sarebbe bello tornare in Italia. Sono aperto a diverse soluzioni…” Soluzioni che, dunque, potrebbero riportarlo nel nostro campionato, riportandolo ad una realtà “diversa” rispetto a quella inglese, dove gli allenamenti settimanali sulla tattica sono più intensi e, di certo, anche le pressioni dell’ambiente esterno.

    Roberto Di Matteo | © AFP/GettyImages

    Un messaggio piuttosto chiaro rivolto all’indirizzo della Lazio ma anche del presidente del Chelsea, con il quale Di Matteo rivela di “non aver ancora parlato”: l’incontro avverrà di certo nei prossimi giorni e, a seconda degli umori-post finale, potrebbe anche rivelare qualche sorpresa.

    Tuttavia, Roberto Di Matteo ha comunque tracciato un punto fermo, precisando chiaramente che un eventuale ritorno in Italia, lasciando la Premier League che è divenuta la sua seconda casa, non sarebbe affatto una seconda scelta.

    Inoltre, la soluzione Lazio sarebbe, come detto, un vero e proprio tuffo nel suo passato, un’esperienza che Di Matteo ricorda con molto piacere, affermando che “a Roma mi sentivo a casa mia”, facendo poi riferimento, in particolare, a Gascoigne che ebbe modo di conoscere da compagno di squadra quando militava proprio nella Lazio di quegli anni: “Ero molto giovane quando sono approdato alla Lazio e c’era già Gascoigne, stella del calcio europeo. Era un bel personaggio, una persona singolare, scherzava sempre e dovevi stare attento. Era un calciatore di grandissimo talento”.

    Da domani, Roma potrebbe divenire nuovamente casa sua.

  • Finale Champions League 2012, formazioni Bayern Monaco Chelsea

    Finale Champions League 2012, formazioni Bayern Monaco Chelsea

    Manco poco a Bayern Monaco Chelsea : la finale Champions League 2012. Tra meno di un’ora all’Allianz Arena di Monaco di Baviera si sfideranno i padroni di casa del Bayern Monaco e i londinesi del Chelsea allenato da Roberto Di Matteo. Arbitro della sfida sarà il portoghese Pedro Proença. C’è grande attesa in città da parte di entrambe le tifoserie e i tedeschi già pregustano l’idea di vincere la loro quinta coppa dalle grandi orecchie. Non mancherà però l’apporto dei tifosi londinesi (circa 20000 blues saranno presenti allo stadio) che sperano di alzare la coppa per la prima volta nella loro storia. Non saranno della sfida per squalifica ben 7 giocatori che hanno contribuito alla cavalcata europea delle due finaliste; rispettivamente mancheranno 3 giocatori per il Bayern (Alaba, Badstuber e Luiz Gustavo) e 4 giocatori per il Chelsea ( Terry, Ivanovic, Ramires, Raul Meireles).

    Finale Champions League 2012 Bayern Monaco – Chelsea

    Da tenere d’occhio in questa attesissima finale i pezzi pregiati dello scacchiere tedesco ovvero Mario Gomez, Arjen Robben, Frank Ribery e Bastian Schweinsteiger mentre nelle fila dei londinesi spiccano le presenze di Didier Drogba, Juan Mata e il capitano blues Frank Lampard. Grande sfida anche tra i portieri in quanto si affrontano due dei migliori portieri al mondo: Manuel Neuer e Petr Cech. E chissà che la sfida non si decida ai calci di rigore proprio come nel 2008 (Mosca) quando i ragazzi di patron Abramovic andarono vicinissimi alla conquista del trono europeo prima di perdere alla lotteria dei calci di rigore la finale contro il Manchester United. Anche il Bayern Monaco non ha ricordi positivi dell’ultima finale Champions disputata ( Madrid 2010 0-2 con l’Inter) . A Monaco sale l’attesa e i tedeschi sanno, e lo ha affermato anche il tecnico Heynckes nella conferenza stampa di ieri, che l’occasione di vincere una finale di Champions giocando in casa forse non ricapiterà mai più. Buona visione.

    PROBABILI FORMAZIONI  BAYERN MONACO – CHELSEA

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, J. Boateng, Tymoschuk, Contento; Muller, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribéry; Gomez. Panchina: Butt, Usami, Riedmulle, Rafinha, Petersen, Pranjic, Olic. Allenatore: Heynckes

    CHELSEA (4-2-3-1): Cech, Bosingwa, Cahill, David Luiz, Ashley Cole, Mikel, Lampard, Malouda, Mata, Kalou, Drogba. Panchina: Turnbull, Paulo Ferreira, Romeu, Essien, Lukaku, Sturridge, Torres. Allenatore: Di Matteo

     

  • Verso Bayern – Chelsea, tutto pronto per la finale Champions League 2012

    Verso Bayern – Chelsea, tutto pronto per la finale Champions League 2012

    Tutto pronto per l’atto finale Champions League 2012. Domani sera ore 20:45 all’Allianz Arena di Monaco andrà in scena l’attesissima finale europea tra i padroni di casa del Bayern Monaco e il Chelsea. I tedeschi partono favoriti soprattutto per il fattore campo che vedrà 2/3 dello stadio completamente biancorossi. Il Chelsea di Roberto Di Matteo proverà a centrare il primo successo nella massima competizione europea, successo sfuggito nel 2008 nella finale persa a Mosca con il Manchester United mentre per il Bayern Monaco una vittoria vorrebbe dire quinta Champions della loro storia. Non è la finale che tutti noi aspettavamo ma sarà sicuramente una partita vibrante ed emozionante se si pensa alle qualità delle due squadre in campo. I padroni di casa sono arrivati a giocarsi la finale dopo aver superato brillantemente Basilea, Marsiglia e Real Madrid mentre il Chelsea dopo aver rischiato l’eliminazione negli ottavi contro il Napoli, ha estromesso il Benfica e il Barcellona, campione uscente.

    Entrambe le squadre arrivano a questa sfida dopo delusioni in patria. Infatti i tedeschi si sono arresi sia in campionato che in finale di Coppa di Germania al Borussia Dortmund, mentre il Chelsea nonostante abbia vinto l’FA Cup, ha chiuso la Premier League al sesto posto. Ciò significa che i blues per partecipare alla prossima edizione della Champions dovranno vincere la finale. Spettatore interessato alla sfida di domani sera sarà il Tottenham, piazzatosi quarto nell’ultima Premier League. La squadra di Harry Redknapp prenderà parte ai preliminari Champions di agosto solo se i tedeschi trionferanno sul Chelsea.

    Non saranno della sfida gli squalificati Alaba, Badstuber e Luiz Gustavo per i bavaresi mentre il Chelsea sarà privo di Terry, Ivanovic, Ramires e Meireles. Assenze importanti che potrebbero pesare soprattutto in casa blues. I due allenatori, Heynckes e Di Matteo, si sfideranno con moduli speculari ovvero il 4-2-3-1. Ma il pacchetto offensivo tedesco sembra molto più esplosivo e potrebbe mettere a ferro e fuoco la difesa del Chelsea, che recupera per la finale di domani sia David Luiz che Gary Cahill; saranno loro due i centrali blues che avranno il compito di neutralizzare Mario Gomez e compagni.

    Finale Champions League 2012 Chelsea Bayern Monaco
    Protagonisti annunciati della finale saranno Frank Ribery e Arjen Robben; proprio loro due non hanno dimenticato la cocente delusione della finale di Madrid 2010 quando l’Inter di Mourinho trascinata dalla doppietta di Diego Milito infranse i sogni di gloria dei bavaresi. Il numero 10 del Bayern Monaco è fresco di rinnovo e spera di poter finalmente alzare la Champions: “È ora di vincere. Bisogna vincere la Champions League una volta nella vita”.  Il Chelsea si affida al suo bomber Didier Drogba mentre Fernando Torres si accomoderà per l’ennesima volta in panchina. A supportare il bomber ivoriano, probabilmente all’ultima partita in maglia blues, ci sarà il trio Mata-Malouda-Kalou.

    Queste le probabili formazioni della Finale Champions League 2012
    BAYERN MONACO CHELSEA

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, J. Boateng, Tymoschuk, Rafinha; Pranjic, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribéry; Mario Gomez. Panchina: Butt, Usami, Riedmuller Contento, Petersen, Muller, Olic. Allenatore: Heynckes

    CHELSEA (4-2-3-1): Cech, Bosingwa, Cahill, David Luiz, Ashley Cole, Mikel, Lampard, Malouda, Mata, Kalou, Drogba. Panchina: Turnbull, Paulo Ferreira, Romeu, Essien, Lukaku, Sturridge, Torres. Allenatore: Di Matteo

    Arbitro: Pedro Proença

  • Il Chelsea tenta Capello

    Il Chelsea tenta Capello

    Capello – Chelsea ci siamo. L’ex tecnico della nazionale inglese è pronto a sposare il progetto dei blues, i quali hanno già deciso di dare il benservito a Di Matteo al termine della stagione. L’affare pare esser già in via di definizione, mancherebbero solo pochi dettagli per l’ufficilità.

    Il presidente Abramovich, dopo il “no” secco di Guardiola, ha deciso di puntare sul tecnico ex Milan e Juventus per accrescere il potere europeo e nazionale dei Blues. Fabio Capello dal canto suo, non ha esitato un attimo a dire “si”. Grande  motivatore, esperto allenatore e grande caratura internazionale, perfetto identikit dell’allenatore perfetto. La trattativa pare esser già ben avviata. Si parla di un contratto faraonico per il tecnico friulano. 8 milioni di euro a salire per 3 stagioni. Il progetto blues affascina tantissimo Capello, pronto a confrontarsi con la realtà inglese, stavolta sotto il “profilo club”. Il matrimonio dovrebbe chiudersi già nei prossimi giorni, salvo colpi di scena improvvisi.

    Fabio Capello © Caddick/AFP/Getty Images

    Ma come mai Abramovich ha deciso di bocciare a prescindere Roberto Di Matteo? Il tecnico italiano non infiamma l’entourage del Chelsea. Anche in caso di vittoria in Champions League, Di Matteo verrebbe comunque allontanato, forse in modo immeritato. Perchè non dare una possibilità all’emergente tecnico, tra l’altro artefice di un finale di stagione pressochè perfetto sulla panchina dei blues? Forse perchè Di Matteo non vanta un bagaglio d’esperienza notevole è chiaro, ma potrebbe comunque maturare stando ancora alla guida di questo Chelsea.

    Abramovich non vuol sentire ragioni e sulla panchina dei blues sogna un tecnico esperto, carismatico e vincente. Ecco quindi delinearsi il profilo di Fabio Capello, sogno concreto del plurimilionario russo. Non di certo un atteggiamento da applausi quello mostrato dalla dirigenza inglese verso Di Matteo, che dal canto suo, tenterà in maniera professionale di portare a casa la Champions League, pur sapendo già, che quella sarà la sua ultima partita sulla panchina del Chelsea.

  • Di Matteo – Chelsea, addio anche con la Champions

    Di Matteo – Chelsea, addio anche con la Champions

    La storia d’ amore Di Matteo Chelsea è destinata a finire al termine di questa stagione. A rivelarlo pare siano state alcune indiscrezioni interne allo stesso ambiente dei blues. Il patron Roman Abramovich non rinnoverà dunque il contratto al tecnico italiano per la stagione 2012/2013, anche in caso di vittoria in finale in Champions League.

    La notizia ha dell’ incredibile. Roberto Di Matteo in pochi mesi ha rigenerato il Chelsea dopo il disastroso capitolo Villas Boas. Quando ormai tutti davano per spacciati i blues, sia a livello nazionale che europeo, il tecnico ha riacceso le speranze della compagine londinese attraverso una grandissima iniezione di fiducia. Ciniche e decisive alcune scelte in organico da parte del tecnico italiano. Su tutte l’ idea di rilanciare Didier Drogba nell ‘undici titolare a discapito di Fernando Torres, scelta risulta azzeccata visti i successivi risultati.

    Roberto Di Matteo © IAN KINGTON/AFP/GettyImages

    Perchè bocciare allora a priori un progetto che potrebbe decollare già dalla prossima stagione? Lo stesso Di Matteo pare non abbia digerito “serenamente” la notizia. Gli stessi giocatori sono stati colti di sorpresa. Ma siamo sicuri che sia una mossa azzeccata quella di dare il ben servito al tecnico italiano in un momento così importante della stagione? Che sia stato un clamoroso autogoal da parte della dirigenza dei blues?

    Di fatto non c’è alcuna possibilità che Abramovich torni su i suoi passi e confermi Di Matteo, anche nel caso di conquista della Champions League vera chicca della società londinese. Ma quale è il reale motivo? Pare che il Presidente non sia entusiasta del gioco espresso dalla sua  squadra e reputa i successi ottenuti, frutto di improvvisazione e tanta fortuna. Abramovich ha fatto capire di non essere un amante del “catenaccio” e quindi ha ufficialmente deciso di voltare pagina e guardare al futuro, a prescindere dal risultato finale della tanto attesa finale di Champions League del 19 maggio. Riprovaci ancora Roberto Di Matteo…

  • Favola Di Matteo, il Chelsea trionfa in FA Cup

    Favola Di Matteo, il Chelsea trionfa in FA Cup

    5 Maggio 2012. Data memorabile per Roberto Di Matteo, che nella giornata di ieri ha trionfato nella finale di FA Cup battendo il Liverpool 2-1 davanti a 90000 spettatori presenti nel nuovo Wembley. Da notare che per il terzo anno consecutivo un allenatore italiano trionfa in FA Cup, dopo i successi dei due anni precedenti targati Mancini e Ancelotti. Per il Chelsea quarta affermazione in FA Cup negli ultimi sei anni e primo trofeo stagionale in attesa della finale di Champions League che vedrà i londinesi sfidare il Bayern Monaco il prossimo 19 maggio.

    PRIMO TEMPO – Parte subito forte il Chelsea che trova il vantaggio dopo appena 10 minuti grazie a Ramires che con un tiro violento finalizza al meglio il contropiede dei blues nato da un errore in fase di impostazione dei reds. Dopo aver trovato il vantaggio il Chelsea prova a raddoppiare ma non crea particolari problemi a Reina, portiere dei reds. Sul finire del primo tempo si segnala l’unico tiro in porta del Liverpool ad opera di Luis Suarez.

    SECONDO TEMPO – Il Liverpool prova a partire forte, ma a colpire è ancora il Chelsea, che dopo 5 minuti trova il raddoppio grazie al gol di Didier Drogba, ottavo goal in una finale di FA Cup per l’ivoriano. A questo punto Kenny Dalglish, tecnico del Liverpool, si gioca la carta Andy Carroll e dopo 10 minuti, il giovane attaccante della nazionale inglese lo ripaga nel migliore dei modi siglando il goal che riapre la finale. L’ultima mezz’ora di gioco vede il Liverpool assediare la metà campo dei blues, che difendono bene il goal di vantaggio grazie al solito affidabile Cech. Nei minuti finali il Liverpool molla la presa e il Chelsea, trascinato dal solito Drogba, va vicino per ben due volte al 3-1. A Wembley finisce 2-1 in favore del Chelsea, prima vittoria da allenatore per Roberto Di Matteo.

    Roberto Di Matteo © GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    FAVOLA DI MATTEO – Sono passati solo 2 mesi da quel 4 marzo 2012, giorno in cui Roberto Di Matteo venne nominato allenatore ad interim del Chelsea e siamo già a parlare del primo trofeo incamerato dal giovane tecnico italiano. Successo importante per Di Matteo e per il Chelsea, squadra autrice di una stagione mediocre in patria (attualmente è sesto in Premier League) ma capace di spingersi fino alla finale di Champions League dopo aver eliminato in semifinale i titani del Barcellona. Adesso a Londra c’è voglia di Champions e Di Matteo è pronto ad accontentare i tifosi blues che ancora non hanno dimenticato la finale persa a Mosca nel 2008. Il prossimo 19 maggio c’ è la finale europea da giocare all’Allianz Arena di Monaco e Roberto Di Matteo proverà a centrare il double, impresa riuscita sia a Mourinho che ad Ancelotti ma mai vincendo la Champions League. In caso di doppietta, il patron del Chelsea,  Ramon Abramovic non avrebbe dubbi nel confermare il giovane tecnico italiano e sicuramente non avrebbe voglia di strapagare un altro tecnico dopo l’esperienza infelice vissuta con Andrè Villas Boas.

  • Roma, via Luis Enrique arriva Villas Boas

    Roma, via Luis Enrique arriva Villas Boas

    L’avventura di Luis Enrique alla Roma è ormai agli sgoccioli. Nonostante la sconfitta dell’Inter ieri sera in quel di Parma lasci qualche flebile possibilità di raggiungere la qualificazione in Europa League, il futuro del tecnico asturiano è lontano dalla città eterna. L’ex allenatore della “Primavera” blaugrana vede fallire così il progetto tecnico dopo appena 12 mesi dal suo arrivo in Italia. Le parole di Walter Sabatini al termine del match di Verona non lasciano spazio a particolari interpretazioni filosofiche. Luis Enrique è un allenatore diverso. Diverso nell’accogliere le risposte che arrivano dallo stadio, diverso nelle scelte conseguenti. Senza mai perdere di vista la dote che più lo contraddistingue: la sincerità.

     

    A Roma già si discute intorno alla figura del prossimo tecnico giallorosso. Dal sogno Guardiola al più realistico Villas Boas. Al momento l’ex allenatore di Porto e Chelsea è in pole position per la panchina della “Magica” nella stagione 2012-2013.

    O BOLA – Secondo le ultime indiscrezioni del quotidiano portoghese O Bola, Villas Boas avrebbe già firmato un pre-accordo con il responsabile dell’area tecnica giallorossa Franco Baldini nelle scorse settimane, quando si era ormai consumata la frattura tra Luis Enrique e l’ambiente Roma. Voce confermata anche da fonti vicine all’amministrazione del club capitolino, come riporta questa mattina il Messaggero.

    andre villas boas | © IAN KINGTON/AFP/Getty Images

    IL CREDO – L’arrivo di Villas Boas sulla panchina giallorossa non significa per forza partire da zero, anzi. Non meno di 12 mesi fa il tecnico asturiano era arrivato a Roma con l’idea tattica del Barcellona. Poco dopo però Luis aveva dovuto rinunciarci, optando per un più italiano 4-3-1-2. Con l’avvento dell’ex tecnico di Porto e Chelsea si ritornerà all’idea originale, quel 4-3-3 di origini sacchiane che ha permesso all’ex collaboratore di Mourinho di trionfare la scorsa stagione con la squadra portoghese, conquistando un memorabile triplete e superando lo stesso “maestro”.

    ESPERIENZA CHELSEA – Quando davanti a lui sembravano aprirsi le porte di una grande carriera, ecco che arrivo la brusca fermata di Londra. Al Chelsea Villas Boas viene risucchiato dai big Blues, diventando tanto piccolo quanto di peso all’intero ambiente londinese. La domanda che i tifosi giallorossi si pongono è questa: riuscirà il tecnico portoghese ad affrontare la personalità dello spogliatoio Roma e la l’intransigente piazza capitolina?

  • Juventus, Ivanovic primo obiettivo per la difesa

    Juventus, Ivanovic primo obiettivo per la difesa

    A quattro giornate dalla fine del campionato, la stagione entra nel vivo! Lo sanno benissimo i bianconeri di Antonio Conte, i quali si ritrovano a condurre il torneo con 3 punti di vantaggio sul Milan e in finale di Coppa Italia contro il Napoli. ” E’ stato fatto un miracolo” ha affermato Conte, ma la Juventus non vuol fermarsi qui, non ora, non sul più bello! La dirigenza juventina mantiene la calma ed è già al lavoro in vista della prossima stagione. “Sarà un mercato di qualità”, affermano i dirigenti bianconeri, quindi pochi, ma buoni per intenderci! Il primo cruccio riguarda un centrale difensivo, promesso a Conte già nella passata stagione, ma poi sfumato. Ecco allora delinearsi l’identikit che assume i connotati di  Branislav Ivanovic, 28enne difensore del Chelsea.

    Marotta e Paratici hanno sondato il terreno già nella passata stagione, ma i dirigenti dei Blues hanno risposto con un secco ” No grazie, Ivanovic non si vende”!  Ad un anno di distanza le cose potrebbero cambiare però. L’ entourage bianconero potrebbe mettere sul piatto della bilancia un’ “offerta cash”, oppure inserire nella trattativa alcune contropartite tecniche, su tutti  Milos Krasic , apprezzato sia dalla dirigenza inglese, sia dal tecnico Di Matteo.

    Branislav Ivanovic © Clive Mason/Getty Images

    Tuttavia la trattativa stenta a decollare. Ivanovic, dal canto suo, pare non abbia alcuna intenzione di cambiare aria, specialmente dopo quest’ anno vissuto da protagonista. Ma nel calcio si sa, le idee e intenzioni vanno e vengono, quindi non ci sorprenderebbe un cambio di maglia del serbo a fine stagione.

    Conte ha espresso un giudizio assolutamente positivo sul 28 enne difensore, il quale andrebbe a colmare alcune piccole lacune difensive bianconere mostrate in questa stagione. Ivanovic arricchirebbe il pacchetto difensivo bianconero, mettendo al servizio della “Vecchia Signora”, il suo carisma, la sua determinazione e un bagaglio di esperienza internazionale, fondamentale per il cammino della Juventus nella prossima Champions League.

  • Ciclo finito? Guardiola Milan adesso si può

    Ciclo finito? Guardiola Milan adesso si può

    Il match di ieri contro il Chelsea potrebbe aver sancito la parola fine al ciclo di Guardiola nel Barcellona. Una settimana orribile quella attraversata dai blaugrana. Prima la resa al Camp Nou contro il Real Madrid di Mourinho, ieri invece la debacle in Champions League. Le dichiarazioni del tecnico spagnolo a fine partita lasciano intravedere un futuro lontano dal Barca. Il tormentone Guardiola Milan, con Allegri praticamente fuori gioco per la panchina della prossima stagione. L’ipotesi rossonera però presenta dei grandi punti interrogativi, dalla convivenza con Ibrahimovic alla rosa attuale del Diavolo. Forse l’unica cosa che accomuna il Milan di oggi ai marziani del Barcellona è il prestigio a livello europeo costruito negli ultimi 20 anni, un passato da cogliere come una nuova sfida.

    GRAZIE MESSI – Consapevole di come la stampa non sarebbe stata tenera nei confronti di Messi per via del rigore fallito ieri, Guardiola l’ha voluto difendere, ringraziandolo per tutto ciò che aveva offerto alla squadra in questi quattro anni spettacolari. Ricordiamo che la Pulce, nonostante sia rimasto a secco nei due incontri di semifinale contro i Blues, rimane il capocannoniere della Champions con 14 reti in 11 presenze (è già leggenda nella la sua cinquina negli ottavi di finale contro il Leverkusen).

    SERATA PIÙ’ TRISTE – Lo stesso Guardiola ha voluto definito il ko con gli uomini di Di Matteo come la serata più triste da quando allena il Barcellona. Per qualsiasi tifoso imparziale, Barcellona Chelsea è stato un match incredibile, il cui risultato sembrava scritto fin dalla gara di andata. Al Camp Nou quelli che parevano indizi si sono trasformati in prove inconfutabili. I calciatori blaugrana hanno dominato in lungo e in largo gli avversari inglesi, creando occasioni su occasioni, colpendo 4 pali, e venendo trafitti dai rarissimi contropiedi del Chelsea.

    joseph guardiola | © Shaun Botterill/Getty Images

    ADDIO LIGALa rete di Cristiano Ronaldo nel Clasico di sabato scorso ha definitivamente affossato le speranze del Barca di poter conquistare il quarto campionato di fila da quando Guardiola è sbarcato in Spagna (2008-2009). Il tecnico blaugrana nel giro di pochi anni è diventato uno degli allenatori più vincenti della storia. Tre Liga, una Coppa del Re, tre Supercoppe di Spagna, due Champions League, due Supercoppe Europee, due Mondiali per club.

    CONTRATTO – Il contratto di Guardiola scadrà fra poco meno di due mesi, e mai come in questa stagione la firma dell’allenatore blaugrana sembra essere lontana. Più volte in passato Pep aveva lasciato intendere che prima o poi anche il ciclo del Barcellona sarebbe finito, perché nessuna cosa al mondo dura per sempre. Forse si conosce già la squadra che siederà sul trono del calcio per i prossimi anni, ed è la stessa che con il successo simbolo al Camp Nou sabato ha preso in consegna le chiavi d’Europa, il Real Madrid di Mourinho.

    IPOTESI GUARDIOLA MILAN – Quale sarà il futuro di Guardiola? L’estate scorsa si parlava insistentemente dell’Inter, con Moratti disposto a tutto pur di convincere lo spagnolo ad accettare l’offerta nerazzurra. Oltre all’Inter si facevano i nomi anche di United, City e lo stesso Chelsea. Nelle ultime ore però si sta facendo largo la suggestiva ipotesi di un possibile approdo al Milan.

    DUBBI – Gli scettici fanno notare come un’eventuale arrivo del tecnico spagnolo in rossonero non sia compatibile con la presenza nello spogliatoio di Zlatan Ibrahimovic, considerato il rapporto non esattamente idilliaco fra i due ai tempi dell’esperienza dello svedese in Spagna. Ibrahimovic però non sarebbe l’unico problema. Senza compiere ricerche approfondite sull’età media dei giocatori attualmente al Milan, risulta già da ora complicato per Guardiola impiantare il sistema di gioco del Barcellona a Milano. I vari Gattuso, Muntari, Nocerino, Ambrosini non sono certamente paragonabili a gente come Xavi, Iniesta e Fabregas.

    PRO – Ad oggi è piuttosto difficile che Guardiola scelga di allenare i rossoneri da quest’estate. Un fattore determinante potrebbe essere rappresentato dal fascino che la panchina del Diavolo tutt’ora possiede, rimasto intatto nel corso degli anni. Il Milan di Sacchi è ancora un’istituzione del calcio, e proprio insieme al Barcellona di Messi è considerata una delle squadre di club più forte di sempre. Senza dimenticare infine che Berlusconi non ha mai nascosto di amare profondamente il gioco blaugrana. Il numero uno dei rossoneri riuscirà a convincere Guardiola?

    Guardiola Barcellona, ciclo finito?

    • Si (65%, 104 Voti)
    • No (35%, 57 Voti)

    Totale Votanti: 161

     

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  • Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    L’impresa è compiuta. Il Chelsea impatta al Camp Nou di Barcellona ed approda alla finalissima di Champions League edizione 2011/2012. Saranno gli inglesi di Roberto Di Matteo dunque a sfidare la vincente della sfida Real Madrid – Bayern Monaco nella finale che si disputerà proprio all’Allianz Arena, stadio della società tedesca. Il 2 a 2 maturato in Catalogna è arrivato al termine di una gara ricca di emozioni, gol, cartellini e quant’altro. Non è mancata nemmeno la paura, causa un bruttissimo scontro tra Valdes e Piquè ma quest’ultimo, dopo qualche attimo di incertezza sulle sue condizioni, si è ripreso.

    Recrimina con se stesso il Barcellona che di fatto aveva la qualificazione in tasca dopo il 2 a 0 maturato grazie alle segnature di Busquets e Iniesta ed essere rimasto in superiorità numerica per quasi un’ora a causa del rosso rifilato dall’arbitro a Terry. Strada in discesa aveva pensato Guardiola ed invece un fantastico gol di Ramires aveva fatto pendere l’ago della bilancia in favore degli inglesi, forti dell’1-0 dell’andata. Nella ripresa gli assedi del Barca sembravano pronti a dare i loro frutti quando Messi ha potuto usufruire di un calcio di rigore, ma la traversa ha infranto i suoi sogni di gloria, cosi come ha fatto il palo nuovamente di li a poco.

    Torres poi ha di fatto chiuso i conti e per il Chelsea arriva una finale che tuttavia non promette di buono visto che ci saranno ben quattro squalificati, ovvero Terry, Meireles, Ivanovic e Ramires, con Cahill e David Luiz infortunati. Ma tant’è, gli inglesi avranno la possibilità di giocarsela la Champions, gli spagnoli invece incassano la seconda delusione in tre giorni, sempre nel proprio stadio, dopo quella con il Real Madrid che è valsa la Liga.

    Tutto come previsto per quanto riguarda formazioni e schieramenti tattici. Guardiola in avanti inserisce il giovane Cuenca mentre dietro torna Pique. Dall’altra parte atteggiamento difensivo con Drogba unico terminale. Ma nel giro di pochi minuti i piani dei due tecnici si scombussolano causa gli infortuni di Cahill e Piquè. Dentro Bosingwa e Dani Alves. Barcellona comunque subito pericoloso con un tiro di Messi su assist di Fabregas, ma Cech è bravo ad opporsi. Al 35’ però l’equilibrio si rompe: Dani Alves imbecca Cuenca il quale crossa in mezzo per Busquets che riesce a battere a rete portando i suoi in vantaggio.

    A complicare le cose per il Chelsea ci pensa Terry che in un attimo di follia colpisce con una ginocchiata a gioco fermo Sanchez: rosso diretto per lui. Il Barcellona approfitta immediatamente della superiorità numerica e assesta il secondo colpo con Iniesta abile a sfruttare un assist di Messi e a battere Cech. Il Barcellona, avanti di due gol e di un uomo, si sente praticamente in finale. Ma gli inglesi come si sa sono restii a morire e prima del 45’ tornano in gara: Lampard innesca Ramires che con uno splendido pallonetto batte Valdes. Il 2 a 1 qualificherebbe il Chelsea.

    Esultanza Chelsea © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Nella ripresa subito Barcellona all’attacco e Fabregas, smarcato in area, viene steso da Drogba. Per l’arbitro è rigore e dal dischetto va Messi il quale però incoccia la traversa. Non si disunisce la formazione catalana che ci prova ancora con Sanchez ma il muro del Chelsea regge. Kalou intanto subentra a Mata mentre Tello sostituisce Cuenca. Mossa disperata, nel finale, quella di Guardiola che schiera Keita come centravanti mentre Di Matteo risponde con Torres al posto di Drogba. Ed è solo il palo a dire di no a Messi su un bel sinistro. Nel recupero la beffa per i blaugrana con Torres che lanciato in contropiede fa secco Valdes e insacca. La festa è solo del Chelsea.

    Le pagelle di Barcellona Chelsea:
    Iniesta 6,5: Sigla il gol che sembra suggellare il passaggio del turno. Ed invece alla fine si rivelerà inutile.
    Busquets 6,5. Bravo a sbloccare l’incontro ma come Iniesta alla fine gli rimarrà solo il rammarico.
    Messi 5: Nel giro di due settimane, quelle decisive, si scioglie come neve al sole. Sarà il giocatore più forte del mondo, ma la differenza doveva farla proprio ora..
    Cech 7: Attentissimo tra i pali compie alcuni grandi interventi
    Drogba 7: Si danna l’anima per 90’ arretrando anche a fare il difensore se è il caso. Dopo anni dunque riscatta quella maledetta semifinale in cui a fine gara si mostrò imbufalito davanti alle telecamere.
    Ramires 7,5: Un gol fantastico in un momento difficilissimo. E poi tanto sacrificio in mezzo al campo.
    Terry 4: Uno gesto scellerato, non da un giocatore della sua esperienza. Fortuna sua che la squadra va lo stesso in finale. Ma lui la osserverà dalla tribuna.

    Il tabellino:
    BARCELLONA (3-3-3-1): Valdes 5,5; Mascherano 6, Piqué sv (26′ pt Dani Alves 5,5), Puyol 6; Busquets 6,5, Xavi 6, Iniesta 6,5; Fabregas 6 (29′ st Keita sv), Messi 5, Cuenca 6 (23′ st Tello 5,5); Sanchez 6. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Pedro. Allenatore: Guardiola 6
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech 7; Ivanovic 6,5, Cahill sv (12′ Bosingwa 6), Terry 4, Cole 6; Mikel 6,5, Meireles 7; Lampard 6,5, Mata 5,5 (13′ st Kalou 6), Ramires 7,5; Drogba 7 (34′ st Torres 7). In panchina: Turnbull, Sturridge, Essien, Malouda. Allenatore: Di Matteo 7

    VIDEO BARCELLONA – CHELSEA 2-2
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