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  • Champions League 2012/2013 risultati e classifica seconda giornata

    Champions League 2012/2013 risultati e classifica seconda giornata

    Conclusa la seconda giornata della fase a gironi della Champions League, riepiloghiamo risultati e classifiche dei vari gironi in una due giorni europea che ha visto parecchie vittorie esterne, in alcuni casi sorprendenti, vedi Milan e Celtic in Russia e il Braga in Turchia. Cinquanta le reti messe a segno nelle sedici partite disputate con Cristiano Ronaldo autore di una tripletta, ma la più bella può considerarsi quella di Eliseu (autore di una doppietta) del Malaga che sorprende il portiere dell’Anderlecht con un tiro imprendibile da fuori area che finisce la corsa sotto l’incrocio dei pali. C’è una particolarità che lega tutti i gruppi dopo due partite disputate, ed è il club “materasso“, o meglio, ogni girone ha una squadra ancora a quota zero punti in classifica.

    GIRONE A

    La sfida al vertice tra Porto-Psg va ai portoghesi grazie ad un gol allo scadere di James Rodriguez, mentre nell’altro match Kiev-Zagabria termina con un secco due a zero a favore degli ucraini che in classifica raggiungono i francesi.

    Champions League © Johannes Eisele/Getty Images

    Classifica: Porto 6; Psg e Dinamo Kiev 3; Dinamo Zagabria 0.

    Prossimo Turno: Dinamo Zagabria-Psg ; Porto-Dinamo Kiev (24 ottobre)

    GIRONE B
    L’Arsenal approfitta del turno casalingo contro l’Olympiacos per conquistare la seconda vittoria su due, 3-1 ai greci. Lo Schalke invece viene fermato in casa sul 2-2 da un buonissimo Montpellier che acciuffa il pareggio nei minuti finali.

    Classifica: Arsenal 6; Schalke 4; Montpellier 1; Olympiacos 0.

    Prossimo turno: Arsenal-Schalke ; Montpellier-Olympiacos (24 ottobre)

    GIRONE C
    Vittorie esterne per Milan e Malaga che superano rispettivamente per 3-2 e 3-0 Zenit e Anderlecht grazie alle prove maiuscole di El Shaarawy e Eliseu. Gli spagnoli si confermano primi in classifica, il Milan subito dietro. I russi dalla prossima giornata non possono più sbagliare.

    Classifica: Malaga 6; Milan 4; Anderlecht 1; Zenit 0.

    Prossimo turno: Malaga-Milan ; Zenit-Anderlecht (24 ottobre)

    GIRONE D
    Nel gruppo di ferro, il Manchester City rischia l’eliminazione prematura non riuscendo ad andare oltre l’1-1 casalingo contro il Dortmund salvati da un calcio di rigore realizzato da Balotelli. Per il Real Madrid è tutto facile in Olanda contro l’Ajax. Finisce 4-1 con tripletta di Ronaldo e gol in rovesciata di Benzema.

    Classifica: Real Madrid 6; Borussia Dortmund 4; Manchester City 1; Ajax 0.

    Prossimo turno: Borussia Dortmund – Real Madrid ; Ajax – Manchester City (24 ottobre)

    GIRONE E
    Tutto facile per i detentori del titolo del Chelsea che vincono facile in Danimarca contro il Nordsjaelland per 4-0, mentre qualche difficoltà allo Juventus Stadium per i bianconeri che vengono fermati sull’1-1 da un ottimo Shakhtar. Guidano la classifica inglesi e ucraini.

    Classifica: Chelsea e Shakhtar 4; Juventus 2; Nordsjaelland 0.

    Prossimo turno: Shakhtar – Chelsea ; Nordsjaelland – Juventus (23 ottobre)

    GIRONE F
    Il Bate sorprende tutti e dopo aver superato in trasferta il Lille si conferma in casa battendo per 3-1 il Bayern Monaco. Il Valencia vince con un secco 2-0 contro i francesi. Il bielorussi guidano il girone a punteggio pieno, mettendo a serio rischio la qualificazione di una tra Valencia e Bayern.

    Classifica: Bate Borisov 6; Bayern Monaco e Valencia 3; Lille 0.

    Prossimo turno: Lille – Bayern Monaco ; Bate Borisov – Valencia (23 ottobre)

    GIRONE G
    Vittorie esterne per Celtic e Barcellona che vincono contro Spartak Mosca e Benfica. Decisiva in Russia la rete di Samaras al 90′. Per i blaugrana impegno più facile del previsto in terra portoghese con un 2-0 senza rischi.

    Classifica: Barcellona 6; Celtic 4; Benfica 1; Spartak Mosca 0.

    Prossimo turno: Spartak Mosca – Benfica ; Barcellona – Celtic (23 ottobre)

    GIRONE H
    Lo United vince in rimonta contro il Cluj in Romania, decisiva la doppietta di van Persie. Brutta sconfitta interna invece per il Galatasaray che viene battuto per 2-0 dal Braga ed è costretto a rimanere ancora a quota 0 in classifica, guidata dagli inglesi a punteggio pieno.

    Classifica: Manchester United 6; Cluj e Braga 3; Galatasaray 0.

    Prossimo turno: Galatasaray – Cluj ; Manchester United – Braga (23 ottobre)

  • Si ritira Michael Ballack, l’eterno secondo del calcio tedesco

    Si ritira Michael Ballack, l’eterno secondo del calcio tedesco

    “Mi resta il ricordo di una carriera lunga e luminosa, che da bambino non avrei neanche immaginato” queste sono le parole che segnano la fine della carriera di Michael Ballack, centrocampista tedesco che ha militato nel ChemnitzKaiserslauternBayer LeverkusenBayern Monaco e Chelsea. All’età di 36 anni ha deciso di appendere le scarpette al chiodo, nonostante le varie richiesta dal campionato americano e da quello australiano (in particolare dal Sydney). E’ stato un centrocampista dalla grande duttilità tattica, visto che poteva giocare sia da mediano che da trequartista. Abile nel palleggio e negli inserimenti senza palla, pronto a sfruttare la sua altezza e il suo fisico nei cross alti dei compagni. Con la maglia della Germania è arrivato a collezionare 98 presenze, realizzando 42 reti, dimostrando di avere il piedino caldo sotto porta.

    Lascia così il calcio un giocatore dalla grande personalità, carattere focoso ma in grado di risolvere la partita con un tiro dalla distanza o con una sua cavalcata. Probabilmente verrà ricordato come l’eterno secondo, viste le tante finali perse. Sul suo futuro ancora tutto tace, lui stesso non ha voluto rilasciare dichiarazioni su quest’argomento. Si dedicherà alla famiglia e poi a mente fredda deciderà. Non è esclusa una nuova carriera da allenatore per l’ex centrocampista di Bayern Monaco e Chelsea.

    Ballack, si ritira dal calcio giocato © Patrik Stollarz/Getty Images

    GLI INIZI – Cresce nelle giovanili de Chemnitz ed esordisce nell’estate 1995 a 19 anni nel campionato di seconda divisione tedesca. In quella stagione scende in campo 15 volte ma non riesce ad aiutare la squadra ad evitare la retrocessione. In compenso viene convocato per la prima volta con l’Under 21 tedesca. L’anno successivo diventa titolare inamovibile e realizza 10 reti, ma la promozione venne solo sfiorata. Su Michael Ballack si fionda il Kaiserslautern su richiesta di Otto Rehhagel, appena promosso in Bundesliga. La stagione 1997-1998 si trasforma in un trionfo, il tedesco chiude la stagione con 16 presenze ed entra nella storia del club contribuendo attivamente alla conquista dello scudetto.

    LA CONSACRAZIONE – Dopo due anni passati al Kaiserslautern, nell’estate 1999 il Bayer Leverkusen decise di investire circa 5 milioni di euro per acquistare il centrocampista tedesco. In questi anni si conquista l’appellativo di “eterno secondo“, diventando due volte vice campione di Germania e uscendo sconfitto dalle finale di Coppa di Germania e Champions League. In ogni caso, da quest’esperienze esce rafforzato e le sue giocate entrano nelle case di tutti gli sportivi. Con la maglia del Leverkusen in tre anni colleziona 79 presenze e realizzando 27 gol.

    L’APICE – Stagione 2002-2003. Il Bayern Monaco acquista Ballack per 6 milioni di euro e in quattro anni a Monaco di Baviera conquista tre volte la Bundesliga e altrettante volte la coppa Nazionale, liberandosi del peso di eterno secondo. Il giocatore arriva in scadenza di contratto e decide di provare un campionato diverso da quello tedesco e accetta le lusinghe del Chelsea chiudendo la sua esperienza al Bayern con 107 presenze e 44 gol, indossando varie volte la fascia da capitano. Arrivato a Londra nell’estate 2006 conquista subito la Supercoppa inglese, poi arrivano in successione le vittorie di Carling Cup ed Fa Cup ma perde un’altra finale di Champions, stavolta contro il Manchester United ai rigori. Lascia Londra dopo quattro anni e poco più di cento presenze nell’estate 2010 dopo la scadenza del contratto.

    IL RITORNO – Decide di firmare un biennale con il Leverkusen, dove conclude una ricca ed importante carriera.

    LA NAZIONALE – Con la maglia tedesca colleziona altri due secondi posti, nel Mondiale 2002 e negli Europeo di Svizzera e Austria del 2008.

  • Programma Champions League, il Barcellona nella tana del Benfica

    Programma Champions League, il Barcellona nella tana del Benfica

    Torna la Champions League con le gare del martedì valide per la seconda giornata. Tutti i riflettori saranno puntati sulla Juventus, unica italiana in campo stasera (domani toccherà al Milan), che esordirà allo Stadium contro lo Shakhtar Donetsk dopo il pareggio strappato in rimonta con le unghie e con i denti in terra londinese ai danni dei campioni d’Europa in carica del Chelsea. I bianconeri, dopo il roboante 4-1 in campionato ottenuto contro la Roma del nemico numero uno Zeman, si ritufferà nell’avventura europea per affermarsi anche in campo internazionale e non solo nei confini italici. In attesa di conoscere la sentenza del Tnas sulla squalifica di 10 mesi, Antonio Conte seguirà la partita nel suo Sky box riservato dell’impianto bianconero pronto a comunicare telepaticamente con Massimo Carrera in panchina. La Juve scenderà in campo con il suo undici tipo, l’unico dubbio riguarda l’attacco con Giovinco, Matri e Quagliarella che si contenderanno l’ultima maglia da titolare per affiancare Vucinic. Gli ucraini sono avversari ostici e da non sottovalutare (basta prendere in considerazione i risultati degli ultimi anni ottenuti in campo europeo), da tenere d’occhio in particolar modo Henrikh Mkhitaryan, il talento armeno che nelle 13 partite disputate in questa stagione è già andato in rete 15 volte.
    Nell’altra gara il Chelsea farà visita ai danesi del Nordsjaelland, battuto dallo Shakhtar nella gara d’esordio per 2-0. I Blues sono chiamati a portare a casa l’intera posta in palio e Di Matteo proverà a farlo affidandosi alle giocate di Mata, Hazard e Oscar, autore della doppietta alla Juventus, che supporteranno Fernando Torres.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Matri.
    Allenatore: Carrera.
    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Chygrynsky, Rat; Ilsinho, Fernandinho; Douglas Costa, Mkhitaryan, Willian; Luiz Adriano.
    Allenatore: Lucescu.

    NORDSJAELLAND (4-2-3-1): Hansen; Parkhurst, Okore, Runje, Mtiliga; Stokholm, Adu; Lorentzen, Christensen, John; Beckmann.
    Allenatore: Hjulmand.
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Azpilicueta, Terry, David Luiz, Bertrand; Obi Mikel, Lampard; Mata, Hazard, Oscar; Torres.
    Allenatore: Di Matteo.

    Nel Gruppo F scontro al vertice con Bate Borisov – Bayern Monaco. Le due squadre, reduci dai rispettivi successi nella prima giornata (sorprendente quello dei bielorussi che hanno battuto il più quotato Lille in Francia), si contenderanno il primato del girone. Il Bayern Monaco finalista della passata stagione orfano di Mario Gomez e Arjen Robben infortunati si presenterà allo stadio Haradzki e con Mandzukic terminale offensivo di un reparto avanzato che comprende anche Muller, Kroos e Ribery.
    Nell’altra gara del girone Valencia e Lille non possono permettersi altri passi falsi per non perdere il treno qualificazione. Il tridente offensivo spagnolo sarà composto da Viera, Jonas e dal bomber Soldado, quello transalpino da Gueye, Payet e Roux.

    BATE BORISOV (4-3-2-1): Gorbunov; Polyakov, Radkov, Simic, Bordachev; Pavlov, Likhtarovich, Volodko; Bressan, Hleb; Rodionov.
    Allenatore: Goncharenko.
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Boateng, Dante, Badstuber; Martinez, Schweinsteiger; Muller, Kroos, Ribery; Mandzukic.
    Allenatore: Heynckes.

    VALENCIA (4-3-3): Guaita; Pereira, Rami, Ruiz, Cissokho; Feghouli, Costa, Gago; Viera, Jonas, Soldado.
    Allenatore: Pellegrino.
    LILLE (4-3-3): Landreau; Beria, Basa, Chedjou, Digne; Mendes, Pedretti, Mavuba; Gueye, Payet, Roux.
    Allenatore: Garcia.

    David Villa © Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images

    Nel Gruppo G il match più interessante è sicuramente quello tra Benfica e Barcellona. La squadra più forte d’Europa sarà di scena al Da Luz di Lisbona dove i lusitani padroni di casa faranno di tutto per fermare i blaugrana. Vilanova potrà contare sulle giocate del Pallone d’Oro Messi e su David Villa rientrato da poco dall’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per 6 mesi; solita mediana composta dal regista Xavi, dal faro Iniesta e da Busquets. Nel Benfica non ci sarà Oscar Cardozo fuori per infortunio, l’attacco sarà formato dal duo Rodrigo e Lima assistiti da Aimar.
    Spartak Mosca – Celtic alle 18:00 aprirà la seconda giornata di Champions. I russi devono approfittare del turno casalingo per riscattare la sconfitta rimediata a Barcellona, quella moscovita è una trasferta insidiosa per gli scozzesi guidati da Neil Lennon.

    BENFICA (4-4-2): Artur; Pereira, Garay, Jardel, Melgarejo; Salvio, Aimar, Enzo Perez, Gaitan; Rodrigo, Lima.
    Allenatore: Jesus.
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Puyol, Mascherano, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Fabregas, Messi, Villa.
    Allenatore: Vilanova.

    SPARTAK MOSCA (4-2-3-1): Pesyakov; Kombarov, Suchy, Insaurralde, Kombarov; Kallstrom, De Zeeuw; McGeady, Ari, Bilyaletdinov; Dzuba.
    Allenatore: Emery.
    CELTIC (4-4-2): Forster; Matthews, Lustig, Wilson, Izaguirre; Forrest, Wanyama, Brown, Mulgrew; Samaras, Hooper.
    Allenatore: Lennon.

    Nell’ultimo Gruppo, quello H, il Manchester United farà visita al Cluj, vincente a Braga e sorpresa della prima giornata. Gli uomini di Ferguson, reduci dalla sconfitta in Premier League contro il Tottenham, vorranno già da stasera ipotecare il primo posto del raggruppamento; in attacco Welbeck affiancherà Rooney.
    Nell’altra sfida il Galatasaray di Terim, che nonostante la sconfitta nella prima giornata ha ben figurato all’Old Trafford, cerca gloria contro i portoghesi dello Sporting Braga.

    CLUJ (4-2-3-1): Felguerias; Pinto, Cadu, Rada, Sepsi; Muresan, Alberto; Sougou, Bastos, Camora; Kapetanos.
    Allenatore: Andone.
    MANCHESTER UNITED (4-4-2): De Gea; Rafael, Ferdinand, Evans, Buttner; Valencia, Cleverly, Fletcher, Anderson; Welbeck, Rooney.
    Allenatore: Ferguson.

    GALATASARAY (4-4-2): Muslera; Ebouè, Nounkeu, Kaya, Balta; Ylmaz, Inan, Melo, Amarabat; Bulut, Ylmaz.
    Allenatore: Terim.
    SPORTING BRAGA (4-2-3-1): Beto; Salino, Douglao, Vinicius, Ismaily; Custodio, Viana; Alan, Micael, Mossorò; Eder.
    Allenatore: Peseiro.

  • John Terry squalificato 4 giornate per insulti razzisti verso Anton Ferdinand

    John Terry squalificato 4 giornate per insulti razzisti verso Anton Ferdinand

    A quanto pare John Terry, il quale ha dato nei giorni scorsi l’addio alla Nazionale, se l’aspettava e infatti la squalifica per gli insulti razzisti è arrivata: la Football Association nelle ore appena trascorse ha messo fuori uso il capitano dei blues per ben 4 partite a causa delle accuse che pochi mesi fa avevano sovrastato l’ex capitano dell’Inghilterra. Tutti si ricorderanno della partita avvenuta nella scorsa stagione tra il Chelsea e il QPR dove John Terry si scontrò con Anton Ferdinand per un banale motivo, arrivando però a rivolgergli pesanti offese a sfondo razzista.

    Nei mesi scorsi il tribunale di Westminster aveva assolto il difensore inglese per mancanza di prove reali in quanto non si riusciva a decifrare in modo corretto il labiale, ma a quanto pare la Football Association ha voluto andare fino in fondo eseguendo un’accurata indagine: così ora il tecnico Roberto Di Matteo dovrà fare a meno del suo pupillo ed inoltre Terry dovrà pagare ben 220 mila sterline di multa.

    Come per ogni squalifica però c’è la possibilità di fare ricorso entro i 14 giorni successivi dalla sentenza e sicuramente Roman Abramovic non perderà nemmeno un minuto del tempo utile: importanti sono infatti i match che il Chelsea dovrà affrontare nelle prossime giornate e i Blues non possono di certo permettersi di presentarsi senza Terry contro formazioni come quella del Manchester United, dell’Arsenal e del Tottenham.

    John Terry © IAN KINGTON/AFP/GettyImages

    Unica cosa certa è che ora Anton Ferdinand, il quale si era rifiutato di dare la mano sia a Terry che ad Ashley Cole all’inizio di questo campionato, sarà felice di questa decisione che lo vede uscirne vincente anche se inizialmente lui non aveva alcuna intenzione di procedere penalmente ma sembra sia stato costretto dal proprio agente. Ora staremo a vedere quale sarà la mossa di Abramovic che tenterà il tutto e per tutto per non dover fare a meno dell’inglese durante i prossimi impegni.

  • Fabio Quagliarella dalla panchina ad eroe di Stamford Bridge

    Fabio Quagliarella dalla panchina ad eroe di Stamford Bridge

    L’atmosfera allo Stamford Bridge, nella fresca serata del mercoledì londinese, ha significato un ritorno al passato per la Juventus, alle “buone vecchie abitudini”, dopo anni di latitanza o di opaca presenza. Era l’occasione per tornare a testa alta, riascoltando le note dell’inno della Champions, calcando il prato verde della tana dei campioni d’Europa, con la speranza di far bene e l’emozione del debutto per molti, con un pensiero agli assenti (Del Piero) ed ai presenti “fuori posto” (mister Conte in tribuna). Una serata che, però, rischiava di finire sui binari sbagliati dopo i due gol di Oscar, per i quali non era sufficiente la rete firmata dall’indomito Vidal ad accorciare le distanze: serviva un’arma in più. Ecco, così, che arriva il “cambio” della svolta, fuori Giovinco dentro Fabio Quagliarella, affamato e volenteroso nel dimostrare che anche lui può dire la sua in una squadra così, che i suoi gol possono servire più di qualche dribbling di troppo, che può essere decisivo anche in palcoscenici tanto importanti e prestigiosi.

    Fabio Quagliarella realizza il gol del pari a Stamford Bridge | © GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    Fabio Quagliarella da Castellamare di Stabia non usa le parole per dimostrare il suo valore, ma preferisce i fatti: passaggio perfetto di Claudio Marchisio, inserimento in area, “face to face” con il colosso Cech che non gli concede alcun vantaggio rimanendo immobile: la furbizia e la sveltezza di pensiero, in questi casi, possono essere determinanti e, così, Quagliarella decide per il tiro-tunnel ai danni del portierone ceco: è il gol del definitivo pareggio per 2-2, è il gol dell’esultanza vicino la tribuna dei tremila bianconeri dello Stamford Bridge, a voler sottolineare “ci sono anch’io” anche se, forse, qualcuno lo aveva dimenticato. E poi la corsa verso la panchina, per abbracciare l’amico Marco Storari, incontrando nella sua esultanza l’abbraccio di Massimo Carrera, che Fabio ricambia, anche per ringraziarlo dell’occasione concessagli, sottolineando che “Massimo è uno che soffre con noi”. 

    Ma c’è di più: la serata del riscatto avrebbe potuto essere ancora più “magica” per Fabio Quagliarella se il suo tiro dalla distanza (il suo “marchio” distintivo) fosse riuscito ad infilarsi sotto l’incrocio piuttosto che colpire la traversa, realizzando il gol del “colpaccio” contro i detentori della Coppa dalle grandi orecchie. La sorte, in tal caso, non gli ha sorriso, negandogli quello che avrebbe potuto essere un gol tanto spettacolare quanto pesante, ma la sua prestazione ha lasciato comunque il segno, e non solo sul tabellino dei marcatori.

    Ecco perchè, nelle interviste dopo partita, il protagonista della serata subentrato dalla panchina si mostra sereno e sorridente, consapevole dei suoi mezzi e di sentirsi in perfetta forma, speranzoso che, dopo tale prestazione, la sua posizione possa esser considerata più vicina all’undici titolare piuttosto che alla lista dei panchinari, anche perchè soltanto con la continuità del ritmo partita è possibile riuscire ad essere decisivi quando si viene chiamati in causa, e non è facile “quando non giochi e stai sempre lì a guardare le partite”.

    Fabio Quagliarella, dunque, conferma di essere al cento per cento (già da un bel po’, ndr) e si candida ad un posto al fianco di colui che, ad oggi, appare come l’unico vero titolare del reparto offensivo, ossia Mirko Vucinic. La gara di sabato prossimo contro il Chievo sarà la prima “verifica” in tal senso: Conte e Carrera lo premieranno?

  • Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Ecco i giudizi relativi a Chelsea-Juventus. Tra i bianconeri in grade evidenza, oltre ai marcatori Vidal e Quagliarella, anche Chiellini. Male invece Pirlo e Asamoah. Dall’altro lato grandi prove per Oscar e Ivanovic mentre sono apparsi in ombra sia Torres che Lampard.

    PAGELLE JUVENTUS:
    Buffon 6,5: E’ attentissimo, compie qualche buon intervento e non si fa mai sorprendere. Infonde grande sicurezza all’intero reparto difensivo, per non dire a tutta la squadra. Sui gol non può fare veramente nulla.

    Barzagli 6,5: Non concede spazio a Torres e Mata, chiudendo con grande mestiere ogni varco. Quando non ci arriva con la velocità infatti usa l’esperienza. Lì dietro sembra davvero indispensabile.

    Bonucci 6: Lì dietro è il meno positivo. Lasciando da parte la deviazione sul primo gol di Oscar sembra non riuscire ad azzeccare mai un lancio quando si trova ad impostare. In chiusura, a volte con un pizzico di fortuna, riesce però a fare il suo.

    Chiellini 7: Instaura una lotta aerea con Torres ma si sbatte da una parte all’altra della difesa uscendo anche per raddoppiare la marcatura sulla sinistra quando Asamoah va in difficoltà. Giganteggia nel reparto arretrato.

    Lichtsteiner 6,5: Cole è avversario tosto ma ha il merito prima di contenerlo e poi di puntarlo e superarlo. Diverse volte infatti si trova nei pressi dell’area di rigore avversaria. Cala nella ripresa, ma ci sta. Dal 32′ st Isla sv: Troppo poco in campo per esprimere un giudizio.

    Arturo Vidal © Clive Rose/Getty Images

    Vidal 7,5: Mostruoso. Manca lui dal campo e la Juventus subisce il gol. Rientra zoppicando ma trova la forza di fare il gol e rimanere in campo per tutti i 90’ A centrocampo è un moto perpetuo, ruba palloni su palloni e trasmette grande grinta ai compagni.

    Pirlo 5: Uno dei peggiori Pirlo versione bianconera. Non ne azzecca una perdendo diversi palloni, alcuni dei quali pericolosi. Ma una giornata storta ci può stare. Certo, se anche lui si sarebbe espresso al top per il Chelsea sarebbero stati dolori.

    Marchisio 7: Se sotto porta si dimostra per l’ennesima volta titubante, nelle vesti di assist man è implacabile. Prima appoggia a Vidal la palla del 2-1, poi vede in profondità Quagliarella per il 2-2. Una gara molto positiva.

    Asamoah 5,5: Riesce a sfondare davvero con il contagocce sulla sinistra. O per meglio dire lo fa solo nel finale, anche se sulla sua corsia trova un grande Ivanovic. Forse tradito dall’emozione si esprime sotto la sufficienza.

    Vucinic 5,5: Si danna l’anima avanti e indietro ma la porta sembra non vederla mai. Ha una sola chance, nel primo tempo, ma la spreca malamente. C’è da dire che i difensori del Chelsea lo circondano e non gli danno scampo. Dal 40′ st Matri sv: entra a risultato acquisito.

    Giovinco 5: Si dimena in mezzo alla difesa del Chelsea che lo sovrasta in lungo e in largo. Poteva essere una gara importante per lui, ma ancora una volta non convince. Dal 29′ st Quagliarella 7: Era finito nel dimenticatoio. Ma Carrera lo ripesca e lui ripaga con un gol e un incrocio. Una serata magica per il giocatore napoletano che complice il momentaccio di Giovinco potrebbe ritagliarsi grande spazio.

    Carrera 7: Azzecca il cambio decisivo e incita la squadra anche quando è sotto di due gol. Esordio europeo da incorniciare per lui.

    PAGELLE CHELSEA
    Ivanovic 7: Sempre preciso, riesce ad arginare con grande facilità Asamoah. Si sgancia e prova anche il tiro in una circostanza, ma Buffon gli nega la grande gioia.

    Lampard 5,5: Dovrebbe fare la differenza in mezzo al campo ma invece appare piuttosto opaca la sua prova.

    Oscar 8: Scende in campo quasi a sorpresa ma dopo il primo gol fortunoso si ripete con una rete veramente da incorniciare. Un’arma in più per Di Matteo.

    Torres 5: Nulla da eccepire sull’impegno, ma gira praticamente a vuoto. Qualche pallone lo prende ma verso Buffon mai una conclusione.

    Di Matteo 6: Azzecca la mossa di Oscar titolare ma nella ripresa sbaglia ad arretrare cosi tanto il baricentro consentendo alla Juventus di venir fuori.

    Gli altri: Cech 6; Ivanovic 7, David Luiz 6, Terry 5,5, Cole 6; Mikel 6, Lampard 5,5; Ramires 5,5 (24′ st Bertrand 5,5), Oscar 8 (29′ st Mata 6), Hazard 6,5; Torres 5.

    Chelsea-Juventus il commento della partita

  • La Juve non muore mai, Oscar illude il Chelsea

    La Juve non muore mai, Oscar illude il Chelsea

    Era probabilmente l’esordio che i tifosi bianconeri sognavano. La Juventus dopo una prestazione di grande personalità esce imbattuta da Stamford Bridge e conquista un punto preziosissimo in casa dei campioni d’Europa del Chelsea. Un pareggio griffato da Vidal e Quagliarella capaci di rialzare da terra una Juventus stordita dopo il micidiale uno due di Oscar alla mezz’ora del primo tempo. Ma la rete del cileno, dolorante alla caviglia ma stoico nel rimanere in campo, ha permesso alla Juventus di giocare un secondo tempo d’assalto alla ricerca del pari. L’ingresso di Quagliarella in tal senso è stato azzeccato, e per poco il giocatore napoletano non ha firmato addirittura la marcatura del sorpasso.

    Ma come inizio può andar bene così. Un premio per i tanti tifosi bianconeri che hanno incitato la squadra dall’inizio alla fine nella trasferta londinese ma anche per Conte, costretto a seguire la squadra dalla tribuna marcato stretto dall’Uefa. Al di là dei gol si è vista una Juventus tutt’altro che passiva. Il team bianconero ha cercato di fare gioco nonostante la serata no di alcuni uomini chiave come Pirlo e Asamoah, oltre ad un attacco che in fase conclusiva ha fatto veramente poco con Giovinco e Vucinic parecchio in ombra. Ma la cosa che fa ben sperare i bianconeri è che nonostante tutto si è riusciti a disputare una gara alla pari con la squadra campione d’Europa.

    Il Chelsea dal canto suo ha concentrato troppo il proprio gioco, specie sino al 2-0, sui cross per Torres, chiuso comunque bene dalla difesa bianconera. Ed in effetti i due gol del brasiliano Oscar sono arrivati per vie centrali. Ma andiamo alla gara. Carrera conferma l’undici della vigilia, con i cosiddetti titolarissimi tutti presenti. Dall’altro lato Di Matteo schiera a sorpresa il brasiliano Oscar al posto di Mata, quest’ultimo non al top. Una mossa che si rivelerà decisiva. In avvio il Chelsea prende l’iniziativa del match cercando di cogliere d’infilata la Juventus sulle corsie laterali, cercando sempre la giocata su Torres che oltre a prendere qualche palla di testa non fa tanto, chiuso com’è da Barzagli, Chiellini e Bonucci. Ma i bianconeri non solo non si fanno sorprendere, ma pungono pericolosamente anche di rimessa.

    L’esultanza di Fabio Quagliarella © Mike Hewitt/Getty Images

    E per due volte potrebbero passare in vantaggio con altrettanti inserimenti di Marchisio e Vucinic, ma prima c’è Cech a chiudere e poi è la mira del montenegrino ad essere sbagliata. Occasioni da non fallire contro una squadra dalla caratura del Chelsea che subito dopo punisce i bianconeri: su un tiro all’apparenza innocuo di Oscar da fuori Bonucci ci mette il piede deviando in maniera decisiva il pallone alle spalle di Buffon, con la Juve in quel momento in dieci uomini per via di un infortunio alla caviglia subito da Vidal poco prima. Nemmeno il tempo di riprendersi dallo shock che i piemontesi prendono il secondo schiaffone.

    Ma stavolta Oscar è tutt’altro che fortunato in quanto sfrutta un pallone involontariamente arrivatogli da Bonucci e con un favoloso tiro a giro infila Buffon sul palo lontano. Un 2-0 che annichilisce una Juve sin lì tutt’altro che negativa. Intanto Vidal, dopo l’1-0, rientra in campo ma zoppicante. Dalla panchina bianconera si alzano Isla e De Ceglie per riscaldarsi ma il cileno si sa, è uno che difficilmente molla. Tanto che qualche istante dopo sfrutta un assist di Marchisio e dal limite trova quel gol che riapre la gara e che sembra rinvigorirlo, tanto da non fargli lasciare il campo.

    Nella ripresa è la Juve a far la partita, ma manca la profondità. Asamoah sulla sinistra spinge poco, Pirlo in mezzo fa fatica ad inventare. L’unico a proporsi è Lichtsteiner sulla destra, con Vidal che in mezzo al campo è un leone. Il Chelsea si vede solo di rimessa e ci prova con Ivanovic ma senza pretese. Dall’altra parte invece c’è un buon inserimento di Marchisio ma nulla più. Giovinco fa a sportellate, per quanto riesce, ma non è efficace. Anzi. Vucinic dal canto suo prova ad inventare, ma intorno a lui si crea un capannello di uomini ogni qualvolta prende palla. E ciò lo condiziona parecchio.

    Carrera a questo punto cambia inserendo Quagliarella al posto di Giovinco mentre Mata rileva Oscar. Gli ultimi due ingressi in campo saranno decisivi. Il giocatore di casa infatti spreca in contropiede la palla del 3-1 e lo juventino puntualmente punisce gli inglesi scattando sul filo del fuorigioco a siglando il 2-2 sotto le gambe di Cech. Stavolta sotto shock ci va il Chelsea che per poco non subisce la rimonta completa con il tiro a giro di Quagliarella che si stampa sulla traversa. Finisce con un 2-2 che al di là del punto permette alla Juventus di continuare a sognare: la personalità e il carattere sono da grande squadra e i margini di miglioramento sono tanti.

  • Juventus in formazione tipo nella tana del Chelsea

    Juventus in formazione tipo nella tana del Chelsea

    Ben 1016 giorni. Tanto è passato da quell’8 dicembre del 2009, l’ultima volta in cui la Juventus ascoltò la musichetta Champions. Era la sesta sfida del girone eliminatorio, ma finì male, molto male. Un 4-1 interno contro il Bayern Monaco che estromise i bianconeri dalla massima competizione europea. Poi le due mancate qualificazioni alle edizioni successive, figlie di campionati sciagurati, prima dello scudetto del maggio scorso che è valso il ritorno di una delle squadre più titolate d’Italia nell’olimpo del calcio continentale. Certo è che per i piemontesi il ritorno in Champions League non sarà dei più semplici visto che si troveranno davanti i campioni in carica del Chelsea, peraltro in trasferta, allo Stamford Bridge. Ma la Juventus di Antonio Conte, o di Massimo Carrera se preferite, non sembra avere timori in tal senso.

    La vigilia infatti è scivolata via con il gruppo bianconero carico a mille in vista di questo appuntamento che i tifosi sognavano da tempo. Nessuna paura dunque, nonostante sulla carta l’avversario un po’ ne dovrebbe incutere. E forse questa potrebbe essere la chiave per Buffon, alla presenza numero 400 con la maglia bianconera, e compagni che sognano di cominciare la stagione europea con un risultato positivo. Un precedente con il Chelsea c’è, e non è nemmeno molto lontano nel tempo. Tra febbraio e marzo del 2009 infatti le due squadre si affrontarono per gli ottavi di finale. Dopo la vittoria del Chelsea a Londra per 1-0 la Juve diede filo da torcere al ritorno a Torino ma il 2-2 non basto al fine di evitare l’eliminazione.

    Gianluigi Buffon © GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    In vista di questo match Conte, che guarderà la partita marcato a uomo dalla Uefa, e Carrera, avranno a disposizione l’intera rosa eccezion fatta per Pepe, ancora fermo ai box per infortunio. Ovviamente lo schieramento sarà diverso da quello che ha iniziato la partita in casa del Genoa domenica pomeriggio e anzi, sarà simile a quello che ha finito la partita del Ferraris. Previsti infatti i rientri dal 1’ dei vari Lichtsteiner, Vidal, Asamoah e Vucinic. Squadra che dunque scenderà in campo con il classico 3-5-2. In porta Buffon, a protezione dello stesso ci saranno Barzagli, Chiellini e Bonucci. In mezzo al campo sarà, come al solito, Pirlo a dettare i tempi con Vidal e Marchisio ai suoi lati. Sugli esterni invece si punterà su Lichtsteiner e Asamoah mentre in avanti agiranno Giovinco e Vucinic. Insomma, la Juventus che non ha avuto sin qui rivali in Italia si metterà in gioco anche in Europa.

    Dall’altro lato Di Matteo schiererà i suoi con un più quadrato 4-2-3-1. Davanti a Chec spazio a David Luiz e Terry come centrali, con Ivanovic e Cole laterali. Davanti alla difesa ci sarà Mikel unitamente a Lampard, giocatore che ispira l’intera manovra degli inglesi. Dietro all’unica punta Torres invece ecco il trio formato da Ramires, Mata e Hazard.

    Le probabili formazioni di Chelsea-Juventus:
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, David Luiz, Terry, Cole; Mikel, Lampard; Ramires, Mata, Hazard; Torres. In panchina: Turnbull, Azpilicueta, Cahill, Bertrand, Oscar, Moses, Sturridge. Allenatore: Di Matteo
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner; Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Giovinco, Vucinic. In panchina: Storati; Lucio, Giaccherini, Isla, Caceres, Matri, Quagliarella. Allenatore: Carrera

  • Chelsea-Juve, Conte “marcato stretto” dalla Uefa

    Chelsea-Juve, Conte “marcato stretto” dalla Uefa

    Il Sun aveva ragione, Antonio Conte durante il match tra Genoa e Juventus ha fatto dubitare parecchi dei presenti e, dopo le foto scattate dal giornalista inglese, inviato in gran segreto per presentare alla perfezione il match di Champions League contro il Chelsea, la Uefa ha deciso di tenerlo sott’occhio. Per questo motivo infatti durante la partita che si giocherà stasera, valida per il primo incontro del Girone E, il tecnico bianconero dovrà fare a meno di aiutare il proprio vice Massimo Carrera, sedendo in tribuna proprio come un vero tifoso.

    La Uefa ha quindi proibito allo squalificato allenatore bianconero qualsiasi tipo di contatto con la guida della Juventus e ovviamente con qualsiasi parte della squadra: vietato infatti il cellulare al mister e l’invio di sms da parte di altri per dare indicazioni su cambi e schemi. Di certo non sarà cosa facile per Conte restare a guardare senza poter fare nulla, soprattutto in una partita come questa dove la Juventus torna in Champions League dopo alcuni anni di non presenza.

    Antonio Conte © Valerio Pennicino/Getty Images

    Quel che è certo è che il club di Torino vuole evitare ogni altro tipo di sanzione. Per poter tener sotto controllo Antonio Conte la Uefa si è infatti munita di agenti speciali in grado di non farsi mancare alcun movimento del tecnico: di certo la Juve avrà bene a mente quando Wenger, beccato dall’obiettivo fotografico, venne squalificato ulteriormente per aver inviato alcuni sms ai collaboratori.

    “Abbiamo rivisto gli errori di Genova: in allenamento abbiamo lavorato per colmare certe lacune, contro il Chelsea non possiamo permettercele. Per quanto riguarda Antonio, con lui ovviamente ci siamo confrontati su molte cose per poter preparare al meglio la partita, mentre per quanto riguarda la formazione la decideremo oggi in giornata”.

    Con queste poche parole Massimo Carrera ha spiegato la situazione, precisando anche che la squadra è pronta ad affrontare il match nel migliore dei modi.

  • Il Sun spia Conte “E’ il Mourinho italiano”

    Il Sun spia Conte “E’ il Mourinho italiano”

    Poco meno di dieci giorni fa il tanto amato quanto discusso tecnico dei blancos Josè Mourinho aveva stupito tutti rilasciando alcune dichiarazioni su Antonio Conte: il portoghese aveva infatti celebrato lo squalificato bianconero spiegando di essere attratto dal suo modo di fare e di allenare. In molti hanno poi paragonato i due per come entrambi preparano in maniera perfetta le partite e, questa volta, a chiamare Conte “Il Mourinho italiano” è il giornale Sun, il quale ha inviato un proprio giornalista in Italia per seguire segretamente ogni passo di Antonio Conte durante il match Genoa-Juventus.

    Il giornale inglese ha infatti voluto presentare al meglio la partita di Champions League tra Chelsea e Juventus e, soprattutto, da vera spia, ha rivelato alcune notizie importanti: secondo l’inviato segreto, il quale ha controllato ogni minimo movimento del tecnico bianconero, Conte avrebbe seguito l’incontro con il Genoa dal box tv, sedendosi assieme a Fabio Paratici nel primo tempo e ad Angelo Alessio nella ripresa. Quel che più ha lasciato perplessi i giornalisti del Sun è la scomparsa del bianconero poco prima della fine dei primi 45′ di gioco e la sua ricomparsa poco dopo l’inizio del secondo tempo: una cosa che ha insospettito non poco chiunque l’abbia notata, sicuramente in pochi data la postazione ottima del tecnico.

    Antonio Conte il Mou tricolore © Claudio Villa/Getty Images

    Proprio questa è quindi la frecciatina che il Sun ha voluto lanciare al “Mou tricolore” che sembra aver intimorito non poco gli inglesi azzeccando la sostituzione di Asamoah e Vucinic, i quali hanno cambiato radicalmente il verso della partita: proprio nello stesso articolo è infatti stato sottolineato che Conte non può avere nessun tipo di contatto con la squadra ne prima ne durante le gare, ma questi sono ovviamente solo sospetti infondati per rendere piccante il pre gara con il Chelsea, il quale sicuramente non dormirà sogni tranquilli visto il tris calato dalla Juve in queste prime partite di campionato dove Conte non ha sbagliato un colpo.