Tag: chelsea

  • Il Chelsea fa festa, è tutto”Blues” il cielo di Porto

    Il Chelsea fa festa, è tutto”Blues” il cielo di Porto

    La notte di Porto si colora di Blues, un gol di Havertz nel finale di primo tempo regala al Chelsea di Thomas Tuchel la Champions League 2020/21.

    Un grande successo per la squadra londinese che ha sconfitto il Manchester City di Guardiola che da molti era dato come nettamente favorito alla vigilia.

    La partita ha detto decisamente altro, il City non è riuscito ad imporre il proprio gioco, si è salvato quando Werner ha fallito due gol nei primi minuti ma è capitolato sul finale di tempo quando Mount ha servito un filtrante perfetto ad Havertz che ha superato Ederson e depositato in rete.

    Nella ripresa non sono bastati nemmeno gli ingressi di Gabriel Jesus ed Aguero per impensierire Mendy, anzi è sto Pulisic ad avere e fallire la palla del possibile k.o.

    L’errore dell’americano però non è pesato, dopo 7 minuti di recupero, al triplice fischio di Lahoz è stata festa per il Chelsea e grande delusione per il City.

    Tuchel diventa così il terzo allenatore tedesco di fila a vincere la Champions League dopo Klopp e Flick.

    Protagonista assoluto della gara è stato Kantè, il centrocampista francese ha giocato la partita perfetta, ha saputo chiudere tutti i varchi sulle avanzate dei Citizens e allo stesso tempo ha saputo riavviare spesso l’azione con qualità.

    Veniamo al racconto della Finale di Champions League ad Oporto tra Manchester City e Chelsea.

    La partita inizia sul filo dell’equilibrio, le squadre provano ad esser aggressive con un pressing ben organizzato, al 7° però un bel lancio di Ederson trova Sterling in area, la difesa Blues salva. Risposta Chelsea con una grossa chance per Werner che da buona posizione cicca il pallone. Il ritmo cresce e serve una gran chiusura di Chilwell per evitare un gol facile a Mahrez.

    Al 14° altra ottima occasione da Werner che viene ben servito da Mount ma calcia troppo debolmente per impensierire Ederson. Il tedesco ci prova subito dopo ma la sua conclusione è deviata sull’esterno della rete.

    Il match si mantiene su buoni ritmi, con entrambe le compagini che sembrano accusare la pressione. Brutto colpo per il Chelsea, al 38° Thiago Silva è costretto a lasciare il campo per un infortunio, entra Christensen.

    Al 42° però il Chelsea passa in vantaggio, lancio perfetto in profondità per Havertz che supera Ederson, che tenta un uscita alla disperata, e poi con facilità deposita in gol. Il primo tempo si chiude con i Blues avanti per 1-0.

    Il secondo tempo comincia con gli stessi interpreti che avevano chiuso la prima frazione. I Citizens cercano di fare la partita, gli uomini di Tuchel però chiudono sempre con attenzione. Brutta perdita per Guardiola, De Bruyne dopo un forte scontro con Rudiger è costretto a lasciare il campo piuttosto stordito.

    Il City attacca palla al piede ed al 68° serve una gran chiusura di Azpilicueta per salvare su Mahrez. Clamorosa palla gol fallita da Pulisic al 72°, grandissimo contropiede con Havertz che serve un pallone d’oro all’americano che colpisce sotto per scavalcare Ederson ma mette fuori.

    La squadra di Guardiola spinge, i ragazzi di Tuchel chiudono soprattutto con un Kantè strepitoso. Al 96° Mahrez colpisce al volo da fuori area, Mendy è immobile ma la palla esce di un niente. Finisce così, il Chelsea di Thomas Tuchel vince la Champions League 2020/21.

    MANCHESTER CITY – CHELSEA 0-1 (42° Havertz)

    Manchester City (4-3-1-2): Ederson; Walker, Stones, Ruben Dias, Zinchenko; Bernardo Silva (64° Fernandinho), Gundogan, Foden; De Bruyne (60° Gabriel Jesus); Mahrez, Sterling (76° Aguero).

    Allenatore: Guardiola.

    Chelsea (3-4-2-1): Mendy; Azpilicueta, Thiago Silva (39° Christensen), Rudiger; James, Jorginho, Kante, Chilwell; Havertz, Mount (80° Kovacic); Werner (66° Pulisic).

    Allenatore: Tuchel.

    Arbitro: Lahoz.

    Ammoniti: Gundogan (M), Rudiger (C), Gabriel Jesus (M)

  • Poker Barcellona, blaugrana conquistano la Champions Femminile

    Poker Barcellona, blaugrana conquistano la Champions Femminile

    Il Barcellona fa la storia, le ragazze guidate da Lluís Cortés hanno strapazzato il Chelsea con un netto 4-0 nella finale della Champions League femminile di Goteborg. Il club catalano diventa così la prima società calcistica ad avere in bacheca sia la Champions maschile che quella femminile.

    Un successo sostanzialmente mai messo in discussione, l’equilibrio pronosticato alla vigilia si è spezzato dopo 36 secondi quando, dopo una super azione di Martens che aveva colpito la traversa al 26° secondo, una carambola su Leupolz ha causato l’autogol per il vantaggio del Barcellona.

    Sbloccata la gara le blaugrana, stasera in maglia rosa, dopo uno spavento per un tocco poco sopra la traversa da due passi di Harder, hanno accelerato e con Alexia hanno trovato al 14° la rete del 2-0 dal dischetto per un fallo commesso da Leupolz (inizio shock per lei) su Jenny Hermoso.

    Alexia non contenta del gol segnato al 21° ha trovato un assist perfetto per Bonmati che ha vinto un rimpallo su un’incertissima Carter ed ha deposito alla spalle di Berger il pallone del 3-0.

    Il Chelsea non ha dato segni di reazione ed il Barcellona ha continuato a giocare e a creare ed al 36° ha calato il poker sul prato dello stadio Ullevi: strepitosa accelerazione sulla fascia da parte di Martens che ha portato a spasso la difesa inglese poi dal fondo ha servito un pallone che Graham Hansen ha dovuto semplicemente spingere oltre la linea di porta.

    Il 4-0 con cui le due squadre sono rientrate negli spogliatoio aveva il sapore della sentenza già scritta.

    Così è stato, il Chelsea ha provato a partire a tutta velocità ma il Barcellona si è ben difeso e sostanzialmente Panos non ha dovuto compiere nessun intervento di alta difficoltà.

    Al fischio finale è stato trionfo per la Spagna che incide per la prima volta la propria bandiera nell’albo d’oro della Champions League Femminile.

    Il Chelsea invece dovrà leccarsi le ferite, piuttosto pesanti, e provare nella prossima stagione a prendersi quella coppa, in fondo erano alla loro prima finale e magari proveranno ad emulare proprio quel Barcellona che nel 2019 perse pesantemente 4-1 la propria prima finale contro il Lione per poi rifarsi con gli interessi questa sera.

    CHELSEA – BARCELLONA 0-4 (1° aut Leupolz, 14° rig. Alexia, 21° Bonmati, 36° Hansen)

    Chelsea (4-3-3): Berger; Carter, Bright, Eriksson, Charles; Leupolz (46° Reiten), Ingle, Ji (73° Cuthbert); Kirby, Harder, Kerr (73° England).

    Allenatore: Hayes.

    Barcellona (4-3-3): Panos; Torrejon (82° Crnogorcevic), Guijarro, Maria Leon, Ouahabi (82° Serrano); Bonmati, Hamraoui, Alexia (71° Losada); Graham Hansen (62° Mariona), Hermoso (71° Oshohala), Martens.

    Allenatore: Lluis Cortes.

    Arbitro: Hussein.

    Ammoniti: Ingle (C), Ouahabi (B).

  • Europa League, il Chelsea di Sarri trionfa nella notte di Baku

    Europa League, il Chelsea di Sarri trionfa nella notte di Baku

    Un secondo tempo straordinario basta al Chelsea di Maurizio Sarri per battere 4-1 l’Arsenal ed alzare al cielo di Baku l’Europa League 2018/19.

    Giroud prima, Pedro e la doppietta, il primo su rigore, di Hazard poi hanno lanciato i Blues verso il successo rendendo inutile il bel gol di Iwobi che era valso il momentaneo 1-3.

    Il Chelsea mette così nella propria bacheca la seconda Europa League, dopo la vittoria del 2012/13, primo successo invece per Maurizio Sarri che fa subito centro alla prima finale europea.

    Un successo, quello del tecnico italiano, arrivato partendo dalla gavetta delle categorie dilettantistiche italiane e giunto dopo un triennio al Napoli nel quale aveva espresso un gran bel calcio ma che non aveva portato ad ottenere alcun trofeo.

    Delusione per l’Arsenal e per il re di Europa League Unai Emery, i Gunners dopo una prima mezz’ora in controllo del match si sono poi sciolti subendo un tris di reti in poco più di un quarto d’ora nella ripresa.

    Veniamo al racconto della finale di Europa League di Baku.

    La gara inizia su ritmi piuttosto bassi con le due squadre molto attente a non commettere il minimo errore. Al 8° prima chance per l’Arsenal con Aubameyang che prova a girare verso la porta una respinta di Kepa, il pallone finisce sul fondo. Passano 10 minuti ed è Lacazette a presentarsi in area, Kepa è bravo in uscita ad ostacolare ma non a toccare l’attaccante e la palla sfila oltre la linea. Il Chelsea si vede intorno al 25° ma Giroud non riesce a controllare in area, palla persa. I Gunners ci provano al 27° con un gran tiro da fuori di Xhaka che pizzica la traversa. La partita si apre e al 33° Emerson da dentro l’area lascia partire una discreta conclusione ma Cech è pronto e respinge. Al 39° strepitoso riflesso di Cech che riesce ad intercettare il rasoterra incrociato di Giroud. Il primo tempo della finale di Europa League si chiude sullo 0-0.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Al 49° la sblocca il Chelsea, Emerson pennella il cross per Giroud che, in tuffo, con il colpo di testa batte Cech. L’Arsenal prova a reagire alzando il ritmo ma i Gunners vengono puniti al 60° da Pedro che gira di prima verso la porta un perfetto assist di Hazard. Al 65° Maitland-Niles “tampona” in area Giroud, è rigore che Hazard trasforma con freddezza. Emery si gioca la carta Iwobi al 67° e dopo due minuti il numero 17 con un gran tiro da fuori accorcia le distanze. E’ solo un illusione perché dopo soli 5 minuti il Chelsea recupera palla, Giroud dentro l’area serve un cross morbido per Hazard che non ha problemi a girare in rete. Il quarto gol dei Blues in sostanza chiude il match, il Chelsea va vicino più volte alla quinta segnatura mentre per i Gunners si mette in luce il giovane Willock. Finisce in trionfo per il Chelsea di Maurizio Sarri che conquista l’Europa League nella notte di Baku.

     

    CHELSEA – ARSENAL 4-1 (49° Giroud (C), 60° Pedro (C), 65° rig., 72° Hazard (C), 69° Iwobi (A))

    Chelsea (4-3-3): Kepa; Azpilicueta, Christensen, David Luiz, Emerson; Kantè, Jorginho, Kovacic (76° Barkley); Pedro (71° Willian), Giroud, Hazard (89° Zappacosta).

    Allenatore: Sarri.

    Arsenal (3-4-1-2): Cech; Sokratis, Koscielny, Monreal (67° Guendouzi); Maitland-Niles, Torreira (67° Iwobi), Xhaka, Kolasinac; Özil (77° Willock); Aubameyang, Lacazette.

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Pedro (C), Christensen (C).

  • Europa League, a Baku la finale sarà tutta londinese

    Europa League, a Baku la finale sarà tutta londinese

    La storia si ripete, il giorno dopo la finale di Champions tutta inglese, anche quella di Europa League sarà disputata da due squadre della Premier League, in questo caso addirittura due compagini di Londra, l’Arsenal ed il Chelsea. 

    Un successo più semplice quello dei Gunners guidati da Unai Emery, molto più sofferto e complicato quello dei Blues di Maurizio Sarri. 

    L’Arsenal dopo il successo maturato in casa per 3-1 nella gara dell’Emirates, ha rischiato solo ad inizio gara quando il Valencia ha sbloccato la partita con il gol di Gameiro al 11°. La paura però è durata solo 6 minuti, al 17° infatti ha iniziato la sua grande serata trovando il gol del pareggio. Il 2-1 firmato da Lacazette ha sostanzialmente chiuso il discorso qualificazione, c’è stato spazio per il gol del momentaneo 2-2 ancora di Gameiro e la doppietta (alla fine sarà tripletta per lui) del bomber Aubameyang.

    Unai Emery si presenta così alla sua quarta finale di Europa League, dopo i tre successi consecutivi tra il 2013/14 ed il 2015/16 alla guida del Siviglia, alla ricerca di uno strepitoso Poker.

    Sulla sua strada del tecnico basco però ci sarà il Chelsea che ha avuto bisogno di arrivare sino ai calci di rigore per eliminare un coriaceo Eintracht Francoforte.

    Una sfida, quella di semifinale di Europa League, tra inglesi e tedeschi che ha costantemente viaggiato sul filo dell’equilibrio. Dopo l’uno ad uno dell’andata a Francoforte, il Chelsea partiva leggermente in vantaggio ed il gol di Loftus-Cheek al 26° sembrava poter indirizzare totalmente la gara. Nel secondo tempo però i tedeschi hanno preso coraggio e sfruttando anche un errore in marcatura di David Luiz, ha immediatamente pareggiato. Nel resto della ripresa ed anche nei successivi supplementari gli uomini di Sarri non hanno sfruttato alcuni ghiottissimi contropiedi mentre l’Eintracht ha visto due conclusioni di Haller salvate sulla linea, prima da David Luiz e poi da Zappacosta.

    Dagli undici metri prima ha sbagliato Azpilicueta, poi però Kepa ha saputo respingere le conclusioni di Hinteregger e Paciencia regalando ad Hazard il match point che il belga non ha fallito.

    Il Chelsea è così volato in finale per un derby tutto londinese con l’Arsenal, c’è spazio anche per un piccolo record per Maurizio Sarri, il tecnico ex Napoli è infatti il primo italiano a raggiungere l’atto conclusivo della competizione da quando si chiama Europa League. 

     

    TABELLINI SEMIFINALI EUROPA LEAGUE

    VALENCIA-ARSENAL 2-4 (11°, 58° Gameiro (V), 17°, 69°, 88° Aubameyang (A), 50° Lacazette (A)) (risultato andata 1-3)

    Valencia (4-4-2): Neto; Piccini (56° Soler), Garay, Paulista, Gayà; Wass, Parejo, Coquelin, Guedes (71° Ferran Torres); Rodrigo (71° Santi Mina), Gameiro.

    Allenatore: Marcelino.

    Arsenal (4-3-1-2): Cech; Maitland-Niles, Sokratis, Koscienly, Monreal; Kolasinac (71° Mustafi), Xhaka, Torreira (80° Guendouzi); Ozil (62° Mkhitaryan); Lacazette, Aubameyang.

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Makkelie.

    Ammoniti: Garay (V), Gayà (V), Ozil (A), Matiland-Niles (A), Paulista (V).

     

    CHELSEA – EINTRACHT FRANCOFORTE 5-4 d.c.r. (1-1 d.t.s 26° Loftus-Cheek (C), 49° Jovic (E)) (risultato andata 1-1)

    Sequenza Rigori: Haller (E) gol, Barkley (C) gol, Jovic (E) gol, Azpilicueta (C) parato, de Guzman (E) gol, Jorginho (C) gol, Hinteregger (E) parato, David Luiz (C) gol, Paciencia (E) parato, Hazard (C) gol.

    Chelsea (4-3-3): Kepa; Azpilicueta, Christensen (74° Zappacosta), David Luiz, Emerson; Kovacic, Jorginho, Loftus-Cheek (85° Barkley); Willian (62° Pedro), Giroud (96° Higuain), Hazard.

    Allenatore: Sarri.

    Eintracht Francoforte (3-4-1-2): Trapp; Abraham, Hinteregger, Falette; da Costa, Rode (70° de Guzman), Hasebe, Kostic; Gacinovic (118° Paciencia); Rebic (92° Haller), Jovic.

    Allenatore: Hutter.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Falette (E), Rode (E), Kovacic (C), Azpilicueta (C), de Guzman (E), Zappacosta (C).

     

  • El Shaarawy stende il Chelsea, Higuain salva la Juve

    El Shaarawy stende il Chelsea, Higuain salva la Juve

    Una Roma praticamente perfetta, trascinata da una doppietta di un grandissimo El Shaarawy, stende 3-0 il Chelsea di Conte e fa un gran bel passo verso la qualificazione.

    Nella notte di Halloween se il Faraone non si è travestito da mummia ma anzi ha brillato come una stella nel cielo dell’Olimpico, la Juventus per 45 minuti ha emulato gli Zombie della “Notte dei Morti viventi” è andata sotto a Lisbona con lo Sporting ma poi ha raggiunto un preziosissimo pari grazie all’ormai solito Gonzalo Higuain.

    Dunque il 3-0 dei giallorossi, che va pure stretto agli uomini di Di Francesco, lancia la Roma in testa al girone con grosse chance di qualificazione alla luce anche del 1-1 casalingo dell’Atletico Madrid con il Qarabag. 

    La squadra di Allegri invece ha sprecato la grossissima occasione di blindare il passaggio agli ottavi con vista sul primo posto, calcolando che il Barcellona non è riuscito ad andare oltre allo 0-0 ad Atene con l’Olympiacos. 

    Veniamo al racconto della gara della Juventus.

    La partita inizia con un discreto equilibrio, le due squadre sostanzialmente si studiano mantenendo ritmi bassi, nei primi minuti non si segnalano occasioni. I padroni di casa provano a rendersi pericolosi al 10° con una conclusione di Bruno Cesar che però non spaventa Buffon. Lo Sporting però cresce e al 20° Bruno Cesar è bravo a ribadire in rete con il tap in, dopo una conclusione di Gelson Martins respinta da Buffon. Immediata la reazione della Juve ma il colpo di testa di Khedira, su bel cross di De Sciglio, esce di poco. I portoghesi mantengono sempre ritmi alti, la Juventus non riesce a creare occasioni ed anzi va spesso in difficoltà. Il primo tempo non concede altre emozioni, finisce con lo Sporting Lisbona avanti 1-0.

    Si riparte senza cambi, stessi 22 in campo e con Higuain anticipato bene da Coates e con Rui Patricio bravissimo a salvare su Mandzukic dopo azione da corner. E’ una Juventus più aggressiva ma sempre imprecisa. Gli uomini di Allegri crescono e costruiscono diverse chance ma al 60° Bruno Cesar in contropiede spreca la palla del possibile 2-0. I pericoli aumentano, Dost per pochi centimetri non arriva a chiudere in rete un bel cross di Bruno Fernandes. Al 69° Rui Patricio è strepitoso a salvare sul colpo di testa da due passi di Higuain. Al 79° però il portiere non può niente sul tocco sotto di Higuain, servito da Cuadrado, che s’insacca per il pareggio. Il gol carica la Juventus e Douglas Costa ha subito l’occasione per il vantaggio ma il suo sinistro esce. I portoghesi dopo un momento di difficoltà si ributtano in avanti con Bruno Fernandes che spaventa la difesa bianconera. Non succede molto altro, la Juventus si salva ma spreca una grandissima occasione.

     

    SPORTING LISBONA – JUVENTUS 1-1 (20° Bruno Cesar (S), 79° Higuain (J))

    Sporting Lisbona (4-2-3-1): Rui Patricio; Pinto, Coates, Ristovski (91° Petrovic), Silva; Battaglia, Bruno Cesar (63° Palhinha); Gelson Martins, Bruno Fernandes, Acuña; Bas Dost (81° Doumbia).

    Allenatore: Jesus.

    Juventus (4-2-3-1): Buffon; De Sciglio (64° Douglas Costa), Barzagli, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira (70° Matuidi); Cuadrado, Dybala (82° Bernardeschi), Mandzukic; Higuain.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Mandzukic (J), Dost (S), Acuna (S), Coates (S), Cuadrado (J)

     

    Veniamo al racconto della sfida della Roma.

    La partenza dei giallorossi è super, lancio verso Dzeko che fa sponda all’indietro per El Shaarawy che lascia partire un tiro vincente. Immediata risposta del Chelsea con Hazard che si presenta in area e calcia, Alisson è bravo a chiudere e respingere. I Blues provano a spingere alla ricerca del pari ma la Roma con buona solidità contiene senza affanni. Al 24° clamoroso errore di Kolarov, la palla dopo un rimpallo finisce sui piedi di Morata che da due passi spara altissimo. Al 35° El Shaarawy ha la chance del raddoppio dopo un grave errore di David Luiz, ma Courtois respinge il tiro del Faraone. Il gol però è solo rimandato, al 36° El Shaarawy sfrutta il mancato intervento di Rudiger e segna la rete del 2-0. Sul finale di tempo prima Alisson salva sulla conclusione di Marcos Alonso e sul seguente corner il colpo di testa di Bakayoko esce di poco a lato del palo. Il primo tempo si chiude sul 2-0.

    Si riparte con gli stessi 22 in campo e con una buona partenza della Roma. Ci si attende un Chelsea arrembante ed invece i giallorossi controllano bene il gioco e con Dzeko sfiorano il 3-0 al 53°, palla alta di poco. Al 63° Perotti riceve da Kolarov, controlla la palla, si accentra e poi lascia partire una conclusione che bacia il palo e s’insacca. Il Chelsea accusa il colpo e rischia pure di incassare il quarto gol ma Perotti non riesce a concretizzare la bella giocata di Dzeko. La Roma non rischia praticamente più niente, anzi è Curtois a dover evitare il 4-0 sul tiro di Nainggolan. Non accade molto alto, la Roma conquista un pesantissimo successo per 3-0 contro il Chelsea.

    ROMA – CHELSEA 3-0 (1°, 36° El Shaarawy, 63° Perotti)

    Roma (4-3-3): Alisson; Florenzi (76° Manolas), Juan Jesus, Fazio, Kolarov; Nainggolan, De Rossi, Strootman; El Shaarawy (75° Gerson), Dzeko, Perotti (87° Pellegrini).

    Allenatore: Di Francesco.

    Chelsea (3-4-3): Courtois; Rudiger, David Luiz, Cahill (56° Willian); Azpilicueta, Bakayoko, Fabregas (71° Drinkwater), Alonso; Pedro, Morata (75° Batshuayi), Hazard.

    Allenatore: Conte.

    Arbitro: Eriksson.

    I risultati di serata di Champions League | © Uefa.com

    Nelle altre gare di serata, goleada del Psg che batte 5-0 l’Anderlecht e si qualifica matematicamente agli ottavi a braccetto con il Bayern Monaco vincente 2-1 in casa del Celtic. Vittoria importante per il Manchester Utd che batte 2-0 il Benfica e vede gli ottavi, nello stesso girone si rilancia il Cska Mosca che batte 2-1 in trasferta il Basilea.

  • Mandzukic salva la Juve, la Roma sfiora l’impresa col Chelsea

    Mandzukic salva la Juve, la Roma sfiora l’impresa col Chelsea

    Serata dalle mille emozioni in Champions League per le due italiane impegnate, la Juve ringrazia Mandzukic che segna nel finale il gol che vale il 2-1 in rimonta sullo Sporting Lisbona. Una Roma davvero brillante non si fa spaventare dal doppio vantaggio del Chelsea, rimonta, passa avanti grazie alla doppietta di Dzeko e poi subisce il 3-3 che lascia così un sapore dolce amaro in bocca ai tifosi giallorossi.

    Un successo importante quello della Juventus perchè con questa vittoria i bianconeri allungano a +3 sullo Sporting posizionandosi al secondo posto del girone alle spalle del super Barcellona vittorioso 3-1 contro l’Olympiacos.

    Pesante anche il pari della Roma che, in una giornata che poteva rivelarsi negativa sulla carta, ha mantenuto i tre punti di vantaggio sull’Atletico Madrid fermato sullo 0-0 in casa del Qarabag.

    Veniamo al racconto della gara dell’Allianz Stadium.

    Ci si aspetta una super Juventus ed invece i bianconeri non partono per niente bene, sembrano contratti e al 13° vanno sotto, Gelson Martins solo davanti a Buffon sbaglia ma la palla respinta dal portiere finisce sui piedi di Alex Sandro per uno sfortunato autogol. La Juve abbozza una reazione e Rui Patricio è decisivo su una conclusione di Khedira. I bianconeri insistono e prima Mandzukic viene anticipato in corner poi poco dopo è Dybala ad aver la palla gol ma il suo tiro esce. Alla mezz’ora arriva il pareggio firmato da una punizione perfetta calciata da Pjanic. Passa un minuto e Mandzukic ha subito la palla del vantaggio ma Rui Patricio salva. La Juve è in crescita e sul finale di tempo è bravissimo Rui Patricio a salvare su Higuain. Si va al riposo sul 1-1.

    Benatia non rientra dagli spogliatoi, al suo posto Barzagli, e si parte subito con un brivido per i bianconeri, una brutta palla persa a metà campo innesca il contropiede ospite, salva tutto Chiellini. La Juventus pare più aggressiva e vogliosa, attacca a testa bassa ma la situazione non si sblocca. Al 60° grosso rischio per la Juventus con Buffon costretto a dribblare l’avversario a causa di un pericoloso retropassaggio di Sturaro. Dopo la spinta di inizio ripresa la Juve sembra spegnersi e lo Sporting controlla i ritmi e si rende anche insidioso. Passato un momento di stanca i bianconeri provano a buttarsi a capofitto in avanti ma i portoghesi sono organizzatissimi e non concedono molto. Al 84° però ci pensa il solito Mandzukic a colpire di testa, su cross del neoentrato Douglas Costa, e a portare la Juve in vantaggio. Al 92° brivido per tutto lo Allianz Stadium, Doumbia arriva in leggero ritardo e non riesce a toccare in rete la palla del possibile 2-2. Finisce così, la Juventus soffre molto ma porta a casa un successo molto importante.

     

    JUVENTUS – SPORTING LISBONA 2-1 (13° aut. Alex Sandro (J), 29° Pjanic (J), 84° Mandzukic (J))

    Juventus (4-2-3-1): Buffon; Sturaro (84° Douglas Costa), Benatia (46° Barzagli), Chiellini, Alex Sandro; Khedira (62° Matuidi), Pjanic; Cuadrado, Dybala, Mandzukic; Higuain.

    Allenatore: Allegri.

    Sporting Lisbona (4-2-3-1): Rui Patricio; Piccini, Coates, Mathieu, Coentrao (77° Silva); Carvalho, Battaglia (87° Doumbia); Gelson Martins (76° Palhinha), Bruno Fernandes, Acuna; Dost.

    Allenatore: Jesus.

    Arbitro: Oliver.

    Ammoniti: Coates (S), Bruno Fernandes (S), Sturaro (J), Chiellini (J)

     

    Veniamo al racconto della gara.

    La Roma tenta di partire bene nella tana del Chelsea ed ha anche una buona chance con Perotti al minuto numero 8, il suo tiro finisce però alto di poco. Passano solo 3 minuti e David Luiz si inventa un gran tiro a giro da fuori che non lascia scampo ad Alisson. Bruno Peres non pare in gran serata ed al 21° concede un’occasione ad Hazard il cui tiro esce di poco. Il Chelsea si accontenta e si limita ad attesa e ripartenze ma al 31° Courtois è costretto al miracolo salvando a tu per tu, con i piedi, una conclusione di Nainggolan presentatosi solo dinanzi al portiere. La Roma però gioca bene ed al 35° è Perotti ad avere la palla per il pari ma il suo tiro è debole e bloccato da Courtois. Al 37° però un brutto pallone perso da Bruno Peres permette a Morata di metterla in mezzo per Hazard che deposita in gol. Il gol non scoraggia i giallorossi che anzi al 40° accorciano con una gran conclusione di Kolarov dopo una bella azione personale. Al riposo va in vantaggio il Chelsea sul 2-1.

    Si riparte senza cambi e con la stessa buona Roma vista nei primi 45 minuti. Le occasioni da rete per gli ospiti si ripropongono anche nella ripresa ed al 55° un bel cross messo in area da Kolarov non viene sfruttato da nessun compagno. Gli uomini di Di Francesco giocano bene ma rischiano molto sulle veloci ripartenze di Morata. Al 64° il pareggio però arriva, gran conclusione al volo di sinistra di Dzeko che non lascia scampo a Courtois. La Roma non si ferma, anzi insiste ed al 70° Dzeko con un colpo di testa su punizione calciata da Kolarov trova addirittura il vantaggio. I Blues si ributtano in avanti e con un gran colpo di testa di Hazard al 75° trovano il gol del 3-3. Risponde subito Nainggolan ma la palla esce di poco. Al 82° Dzeko va vicino alla tripletta ma il suo colpo di testa su cross di Bruno Peres esce non di molto. Il Chelsea si lancia in avanti ma una grandissima Roma si difende ed anzi cerca pure di trovare il gol vittoria, non arriva ma il 3-3 a Stamford Bridge è da considerarsi un risultato splendido.

     

    CHELSEA – ROMA 3-3 (11° David Luiz (C), 37°, 75° Hazard (C), 40° Kolarov (R) 64°, 70° Dzeko (R))

    Chelsea (3-5-2): Courtois; Azpilicueta, Christensen, Cahill; Zappacosta (77° Rudiger), David Luiz (57° Pedro), Bakayoko, Fabregas, Marcos Alonso; Hazard (80° Willian), Morata.

    Allenatore: Conte.

    Roma (4-3-3): Alisson; Bruno Peres, Fazio, Juan Jesus, Kolarov; Strootman (83° Florenzi), Gonalons, Nainggolan; Gerson (74° Pellegrini), Dzeko, Perotti (88° El Shaarawy).

    Allenatore: Di Francesco.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: Bakayoko (C)

    I risultati di serata in Champions League | © UEFA.com

    Nelle altre gare di serata vincono facile il Bayern Monaco, 3-0 sul Celtic, ed il Psg, 4-0 in casa dell’Anderlecht. Successi in trasferta per il Manchester United, 1-0 in casa del Benfica, e del Basilea 2-0 a Mosca contro il Cska.

  • Trionfo di Conte, con il Chelsea è subito scudetto

    Trionfo di Conte, con il Chelsea è subito scudetto

    Un anno dopo, l’Italia è nuovamente sul trono della Premier League, dopo l’inaspettato successo della scorsa stagione del Leicester guidato da Claudio Ranieri, un altro tecnico italiano ha conquistato il successo nel massimo campionato inglese: Antonio Conte con il suo Chelsea.

    Conte, al primo anno sulla panchina dei blues, ha centrato il massimo obiettivo, quello di conquistare il campionato diventando così il 4° italiano, dopo Mancini, Ancelotti e Ranieri, a finire nell’albo d’oro della Premier League.

    Un successo quello di Conte non certo scontato, il Chelsea arrivava infatti da una disastrosa stagione in cui aveva ottenuto solo un decimo posto.

    Dopo una partenza decisamente positiva, 3 successi nelle prime tre gare, la stagione sembrava virare non certo nel migliore dei modi, il ko casalingo con il Liverpool e il tonfo in casa dell’Arsenal avevano iniziato a far storcere la bocca dalle parti di Stamford Bridge.

    Il sonoro doppio k.o. con Reds e Gunners però ha dato la sveglia al Chelsea che, sapientemente guidato dal condottiero Conte, ha infilato una serie di 13 vittorie consecutive che ha riportato i Blues in testa con buon margine sulle avversarie.

    L’inizio del 2017 non è stato dei migliori a causa della sconfitta con il Tottenham che di lì in poi si sarebbe rivelato l’unico ostacolo per Conte verso la conquista della Premier.

    L’inaspettata sconfitta casalinga con il Crystal Palace e quella all’Old Trafford contro il Manchester United di Josè Mourinho nel giorno di Pasqua avrebbero potuto aprire crepe nella solidità degli uomini di Conte che invece non sono crollati, hanno retto l’urto del ritorno degli Spurs e poi, non appena il Tottenham perdendo contro il West Ham ha concesso il primo match point, hanno chiuso in bellezza espugnando il campo del Wba con un gol di Batshuayi al 82°, conquistando così la Premier League con due giornate di anticipo.

    Un trionfo quello di Conte che ha un sapore ancora più dolce calcolando che, come già detto, il Chelsea non godeva dei favori del pronostico ad inizio anno, anzi sembrava destinata ad assistere ad una lotta tra le due di Manchester, guidate da Mourinho e Guardiola, con il solito Arsenal di Wenger pronto ad inserirsi.

    Con una campagna acquisti non certo stellare, Kanté, David Luiz, l’ex viola Marcos Alonso e il giovane Belga Batshuayi, i meriti di Conte risaltano ancora di più e con una finale di FA Cup ancora da giocare la bacheca dell’allenatore salentino, già comprendente di 3 Serie A e 2 supercoppa Italiana con la Juventus e appunto la Premier League 2016/17 col Chelsea, potrebbe ulteriormente arricchirsi.

  • Psg, in dieci, elimina il Chelsea e va ai quarti

    Psg, in dieci, elimina il Chelsea e va ai quarti

    Psg, pur giocando in dieci a causa dell’espulsione di Ibrahimovic, riesce nell’impresa a Stamford

    Thiago Silva, decide la qualificazione del Psg ai danni del Chelsea
    Thiago Silva, decide la qualificazione del Psg ai danni del Chelsea

    Bridge, eliminando il Chelsea passando il turno di Champions League, andando ai quarti di finale, grazie al punteggio di 2-2 dopo aver pareggiato 1-1 all’andata a Parigi. Il Psg è andato sotto per due volte ma, in entrambi i casi, è riuscita a rimontare il doppio svantaggio.

    Al 31′ espulsione per Ibrahimovic: tackle in ritardo su Oscar, tanto a livello di episodi ma poco a livello di occasioni da rete: grande attenzione tattica, centrocampi attenti.

    Al 57′ palo colpito da Cavani: buco difensivo del Chelsea, l’uruguaiano si butta dentro dribblando Courtois ma poi a porta vuota colpisce il palo. Gran partita del Psg che, in inferiorità numerica, tengono testa molto bene alla squadra di Mourinho, al 81′ gran parata di Sirigu con Ramires che si butta dentro, calcia forte ma il portiere italiano devia in angolo. Al 82′ vantaggio del Chelsea: Diego Costa colpisce male ma la palla arriva a Cahill che calcia di controbalzo e batte Sirigu.  Al 86′ pareggio del Psg con David Luiz abile a impattare di testa da calcio d’angolo; finisce in parità le squadre vanno ai supplementari, il risultato più giusto è quello del pareggio.

    Al 96′, per un fallo di mano in area di Thiago SIlva, il Chelsea usufruisce di un calcio di rigore che Hazard realizza, riportando avanti gli inglesi contro il Psg. Al 114′ colpo di testa vincente di Thiago Silva che riporta la sfida in parità, e manda la squadra di Blanc, il Psg, ai quarti di finale.

    CHELSEA (4-2-3-1): Courtois, Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta, Ramires, Matic, Oscar, Fabregas, Hazard, Diego Costa All: Mourinho

    PSG (4-3-3): Sirigu, Marquinhos, David Luiz, Thiago Silva, Maxwell, Verratti, Thiago Motta, Matuidi, Cavani, Ibrahimovic, Pastore All: Blanc

    Arbitro: Kuipers (Olanda)

    Espulso: 31. Ibrahimovic     Ammoniti: T. Motta, Oscar, Matuidi, Ramires, Diego Costa, David Luiz, Verratti

    Il Bayern Monaco centra la qualificazione rifilandone sette allo Shaktar Donetsk; dopo 3′ si decide la gara: Kucher stende Gotze in ritardo con un tackle in area e viene espulso, Muller trasforma dal dischetto mettendo in discesa la partita. L’espulsione apre delle vere praterie in area di rigore degli ucraini: Robben sbaglia la seconda rete dall’interno dell’area piccola; Lewandowski centra il palo di testa. Raddoppio di Boateng sulla respinta di Pyatov autore della parata sul tiro di Lewandowski.

    Nel secondo tempo la gara non cambia copione e Ribery triangola con Alaba e batte Pyatov di piatto rasoterra sul secondo palo;  la quarta rete è la doppietta di Muller, di prima intenzione da centro area sullo scarico da fondo campo di Ribery. Al 63′ Rafinha effettua il cross per il colpo di testa da centro area di Badstuber; a un quarto d’ora dalla fine c’è gloria anche per Lewandowski che stoppa di petto su lancio lungo di Schweisteiger e batte Pyatov che tocca sollo di piede. Gotze chiude lo score a tre minuti dal novantesimo angolando di destro rasoterra.

    BAYERN MONACO: (4-1-4-1): Neuer, Rafinha, Boateng, Badstuber (67. Dante), Alaba, Schweinsteiger, Robben (19. Rode), Muller, Gotze, Ribery (59. Barnat), Lewandowski. All: Guardiola

    SHAKTAR DONETSK : (4-2-3-1)Pyatov, Srna, Kucher, Rakitskiy, Shevchuk, Fred, Stepanenko, Douglas Costa (79. Wellington Nem), Alex Texeira (70. Ilsinho), Taison (79. Krivtsov), Luiz Adriano All: Lucescu

    Arbitro: Collum (Scozia)

    Ammoniti: Badstuber, Boateng, Douglas Costa     Espulso: 3′ Kucher

  • Champions: Chelsea pari a Parigi, Shakhtar ferma il Bayern

    Champions: Chelsea pari a Parigi, Shakhtar ferma il Bayern

    Ritorna la Champions League e le prime due gare si concludono in parità. Se la sfida tra Psg e Chelsea era considerata equilibratissima e il risultato di parità era aspettato un pareggio, per di più a reti bianche, tra Shakhtar e Bayern Monaco era difficile da prevedere alla vigilia.

    Veniamo al racconto delle due gare

    PSG – CHELSEA

    Branislav Ivanovic | Foto Twitter
    Branislav Ivanovic | Foto Twitter

    Parte meglio il Psg che nella prima mezz’ora gestisce la gara e  costruisce anche un paio di occasioni con Matuidi e Cavani, in entrambe le occasioni è bravo Courtois a respingere. Alla prima vera chance, al minuto 36, il Chelsea passa ed è un’occasione costruita e finalizzata dai tre difensori: cross di Terry, sponda di tacco di Cahill e colpo di testa vincente di Ivanovic. I parigini abbozzano una reazione ma non costruiscono palle gol, il primo tempo si chiude sullo 0-1.

    La ripresa vede i padroni di casa partire fortissimo e trovare la parità al 54° con il colpo di testa di Cavani, tutto solo in area, su perfetto cross di Matuidi. I parigini insistono e sfiorano diverse volte il gol del vantaggio con Ibrahimovic, Lavezzi e Cavani. Gli uomini di Blanc insistono, ci provano in ogni modo mentre la squadra di Mourinho si chiude accontentandosi del pareggio. All’ultimo minuto serve ancora un super Courtois a negare la gioia ad Ibrahimovic. Gioca meglio il Psg ma l’uno ad uno sorride al Chelsea.

    PSG – CHELSEA 1-1 (36° Ivanovic (C), 54° Cavani (P))

    Psg (4-3-3): Sirigu; Van der Wiel, Marquinhos, Thiago Silva, Maxwell; Verratti, David Luiz, Matuidi; Lavezzi (81° Pastore), Ibrahimovic, Cavani.

    Allenatore: Blanc.

    Chelsea (4-2-3-1): Courtois; Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta; Ramires, Matic; Willian (79° Cuadrado), Fabregas (84° Oscar), Hazard; Diego Costa (81° Remy).

    Allenatore: Mourinho.

     

    SHAKHTAR DONETSK – BAYERN MONACO

    Il primo tempo della gara, sul neutro di Leopoli, si svolge seguendo le previsioni della vigilia: i tedeschi fanno la gara e vanno vicini al gol con Schweinsteiger, Muller, un paio di volte, e Ribery, mentre lo Shakhtar prova a sfruttare le ripartenze. Il Bayern però non riesce a sfondare e al fischio dell’arbitro la prima frazione si chiude sullo 0-0.

    Il secondo tempo si apre con lo stesso copione del primo ma al 65° arriva l’episodio che potrebbe cambiare la gara, Xabi Alonso prende il secondo giallo ed il Bayern rimane in 10. L’inferiorità numerica però non spaventa i tedeschi che provano a cercare il gol del vantaggio. Sul finale le due squadre sembrano accontentarsi di uno 0-0 che effettivamente arriva, si deciderà tutto a Monaco.

    SHAKHTAR – BAYERN MONACO 0-0

    Shakhtar (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Rakitskiy, Shevchuk; Fernando, Fred; Douglas Costa (78° Marlos), Alex Texeira, Taison (83° Wellington); Luiz Adriano (89° Hladkyj).

    Allenatore: Lucescu.

    Bayern Monaco (3-3-3-1): Neuer; Rafinha, Boateng, Alaba; Schweinsteiger, Xabi Alonso, Bernat; Robben, Gotze (75° Lewandowski), Ribery; Muller (70° Badstuber).

    Allenatore: Guardiola.

    Espulso: Xabi Alonso (B)

  • Fiorentina al bivio, 35 milioni per Cuadrado!

    Fiorentina al bivio, 35 milioni per Cuadrado!

    Una situazione che si è rimandata per il maggior tempo possibile, la Fiorentina in questi giorni si troverà di fronte a quel bivio infernale che si aspettava da quest’estate. Juan Cuadrado che fosse nel mirino di alcuni top-club europei si sapeva da tempo, che il Chelsea di Mourinho avesse intenzioni serie lo si è capito quando i rumors riguardo una possibile telefonata tra lo Special One e Montella ha trovato parziali conferme anche sui contenuti. Ed ora è il momento della verità.

    Il Chelsea cerca una freccia da inserire nel proprio scacchiere per diventare devastante in fase offensiva e il trequartista colombiano piace, piace a tal punto che i blues hanno fatto diversi sondaggi per trovare accordi diversi rispetto all’inevitabile e sempre rifiutati dall’entourage viola. Adesso l’intenzione dei londinesi è quella di sfruttare quella clausola rescissoria inserita nel contratto di Cuadrado, ovvero 35 milioni di Euro.

    Juan Cuadrado | Foto Twitter
    Juan Cuadrado | Foto Twitter

    Il problema serio è che a pochi giorni dalla chiusura del mercato la Fiorentina si troverebbe nella difficile situazione di cercare un sostituto all’altezza senza possibilmente fallire il colpo o restare in questa situazione, senza il colombiano, e rischiare un impoverimento sostanziale della rosa con ancora tre impegni da sfruttare in pieno durante il resto della stagione.

    Vedendo le ultime prestazioni si registra un miglioramento negli indici di gradimento verso Joaquin che Montella ha reso più partecipe alla stagione viola, ma basterà per fare in modo che non si senta eccessivamente la mancanza di Cuadrado?

    L’offerta che dovrebbe arrivare da parte del Chelsea alla Fiorentina non dovrebbe essere ancora vincolante, infatti i blues avrebbero, secondo fonti inglesi, pronti 30 milioni di Euro e la cessione di Salah al club di Della Valle che conosce la voglia di Cuadrado nel tentare l’avventura in Premier. In alternativa il Chelsea prima della fine della sessione invernale ha già in mente di fare l’offerta definitiva in caso di ulteriore “no” da parte della Fiorentina. Per questo i viola sono al bivio, perché un rifiuto ora rischierebbe un “sì” forzato tra pochi giorni con sempre meno tempo per intervenire in riparazione della cessione del colombiano.

    Se la Fiorentina accettasse l’offerta del Chelsea con i soldi incassati potrebbe tentare l’assalto definitivo agli obbiettivi che si seguono da tempo: Baselli, Fernando e Ocampos. Staremo a vedere.