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  • NBA: Ecco i nomi per il team U.S.A. in vista del Mondiale

    Sono stati resi noti i nomi dei 21 atleti che parteciperanno al training camp della nazionale degli Stati Uniti d’America, dai quali poi usciranno i 12 giocatori che rappresenteranno il Paese nei Mondiali di Turchia a settembre.

    Da premettere che il “Dream Team” degli anni passati non ci sarà viste le defezioni dei vari Kobe Bryant, Dwyane Wade, LeBron James, Chris Bosh, Dwight Howard, Carlos Boozer, Carmelo Anthony, Chris Paul, Deron Williams che per motivi personali hanno deciso di declinare l’invito di coach Mike Krzyzewski e che quindi non saranno disponibili per i Mondiali.
    Si tratterà di una selezione nuova, fatta di ottimi giocatori (che potranno fare bene durante la manifestazione), ma non parliamo di superstar quali quelle appena elencate.
    Tutto ruoterà attorno al talento senza fine di Kevin Durant, unico atleta che può essere paragonato ai precedenti. Il numero 35 degli Oklahoma City Thunder sta bruciando tutte le tappe e i suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti: a soli 21 anni è stato il più giovane vincitore della classifica marcatori, il suo status di campione è ormai dichiarato da tutti gli addetti ai lavori della NBA ed il prossimo anno sarà chiamato a portare la sua squadra verso traguardi importanti.
    Al suo fianco ci sono ottimi giocatori come Rajon Rondo (che finalmente non ha rifiutato la chiamata della Nazionale), Derrick Rose, talento dei Chicago Bulls, Tyreke Evans (in rampa di lancio dopo aver vinto il titolo di matricola dell’anno lo scorso anno con i Kings e primo atleta del dopo Michael Jordan a chiudere con oltre 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita al primo anno da rookie, dopo ovviamente “Sua Maestà”), atleti dal fisico esplosivo come Rudy Gay e Gerald Wallace e poi i compagni di Durant ad OKC ovvero Russell Westbrook e Jeff Green. Forse manca qualcosa sotto canestro, nel ruolo di centro, dove il solo Stoudemire non potrà giocare tutti i 48 minuti delle partite (anche se il suo fisico ed il suo talento potrebbero anche permetterglielo), ma si potrà ovviare con il giusto spirito di sacrificio.
    Insomma, gruppo sul quale si deve lavorare ma che può dare soddisfazioni viso che è molto bene amalgamato. Con la certezza di Kevin Durant…

    I 21 convocati del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans (Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee (Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)

  • I Magic si riprendono Redick, Scola resta ai Rockets

    Pochi gli affari conclusi nella notte NBA.
    Ecco in dettaglio quali sono: gli Orlando Magic hanno deciso di pareggiare l’offerta dei Chicago Bulls e si riprendono quindi la guardia tiratrice J.J. Redick. Saranno quindi 19 i milioni di dollari, in 3 anni, i compensi che la franchigia della Florida dovrà corrispondere al giocatore. Ufficialmente ancora non si è concluso nulla (c’è tempo fino ad oggi per comunicare la decisione) ma fonti ben informate all’interno dei Magic hanno dato per certa l’operazione.

    Anche un altro giocatore ha deciso di continuare il rapporto con la sua ex squadra dopo essere diventato free agent pochi giorni fa: si tratta dell’argentino Luis Scola che resterà a Houston per altri 5 anni per un compenso di 47 milioni di dollari. Ottimo colpo per i Rockets visto che il giocatore era uno dei più corteggiati sul mercato, anche se potrebbe frenare la crescita dell’ottimo rookie Patterson che gioca come ala grande (stesso ruolo di Scola).

    Infine Denver ha comunicato che ha raggiunto un accordo con Anthony Carter per un’altra stagione (sarà il cambio di Billups assieme a Ty Lawson) e ha preso dalla lista dei free agent l’ala grande Shelden Williams, svincolato dai Celtics, per coprire il buco lasciato momentaneamente da Kenyon Martin che dovrà operarsi alle ginocchia.

  • Impresa dei Bucks ad Atlanta, i Nuggets restano in corsa

    Un grandissimo quarto periodo permette ai Milwaukee Bucks di espugnare il parquet degli Atlanta Hawks e di portarsi in vantaggio per 3-2 nella serie.
    Hawks con la partita in mano a pochi minuti dal termine (82-73), messi sotto con un parziale di 14-0 per l’incredibile 87-82 a soli 33 secondi dalla fine del match. Horford prova a caricarsi la squadra sulle spalle e con 5 punti (anche un clamoroso, per lui, tiro da 3 punti) riporta sotto i padroni di casa (89-87). Jennings si prende la responsabilità di andare in lunetta sul fallo sistematico di Atlanta, mantiene la freddezza e segna i 2 liberi della vittoria. Alla fine saranno 25 i punti per l’ex Lottomatica Roma, sempre importante nei momenti chiave, ottimo come al solito l’apporto di Salmons (19 punti) e di un fantastico Ridnour (15 punti in soli 17 minuti!). Per Gli Hawks molto sottotono Joe Johnson con soli 13 punti, Crawford (premiato nel prepartita) non dimostra le qualità che gli sono valse il premio di sesto uomo dell’anno, chiudendo con 11 miseri punti e percentuali pessime dal campo. A tirare la carretta i soli Horford (25 punti e 11 rimbalzi) e Marvin Williams (22 punti). Bucks che riescono a non far vedere l’assenza degli infortunati Bogut e Redd, tenendo testa ai lunghi degli Hawks a rimbalzo (39-39) sebbene l’assenza del centro croato-australiano si faccia sentire, e demolendo gli avversari nel tiro da 3 anche senza lo specialista Redd (2-11 per Atlanta, 8-19 per i Bucks).
    Gara 6 è in programma a Milwaukee venerdì 30 aprile, con i Bucks che non possono lasciarsi sfuggire l’occasione di chiudere la serie. Coach Skiles sta dimostrando di essere pronto per grandi franchigie, veramente un grande allenatore: nessuno dava speranze alla sua squadra, si pronosticava addirittura lo sweep sul 4-0 e invece pur dovendo rinunciare a 2 dei suoi migliori giocatori sta mettendo sotto scacco i più quotati avversari.

    Denver annulla il primo match point per i Jazz e sul parquet di casa porta la serie sul 3-2. Gara risolta solo nella ripresa dopo che per 3 quarti la partita si è mantenuta sostanzialmente in equilibrio. Ultimo parziale letale dei Nuggets che chiudono con 6 uomini in doppia cifra tra cui il solito Anthony con 26 punti e 11 rimbalzi, Billups con 21, Martin che chiude quasi in doppia doppia con i suoi 18 punti e 9 rimbalzi, i 17 di Smith con un mortifero 4/5 da 3, 10 punti 7 rimbalzi e 3 stoppate per Andersen che risponde così alle critiche di Anthony a fine gara 4 e Afflalo che ne segna 12 senza sbagliare un tiro (3/3 da 2 e 2/2 da 3!)
    Utah sempre più dipendente dal duo Williams-Boozer (34 punti e 10 assist per il primo, 25 e 16 rimbalzi per il secondo). Matthews e Millsap hanno provato ad essere di aiuto ma non è bastato per portare a casa la partita che di fatto ha riaperto la serie.
    Gara 6 è in programma a Salt Lake City venerdì 30 aprile. Per i Jazz sarebbe meglio chiudere il conto e non fidarsi di questi Nuggets.

    Risultati NBA del 28 aprile 2010

    Atlanta Hawks – Milwaukee Bucks 87-91
    –> Atl: Horford 25, Williams 22, Johnson 13 – Mil: Jennings 25, Salmons 19, Ridnour 15
    Denver Nuggets – Utah Jazz 116-102
    –> Den: Anthony 26, Billups 21, Martin 18 – Uta: Williams 34, Boozer 25, Millsap 16

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 4-1 (Cavs al turno successivo)
    Hawks – Bucks 2-3
    Celtics – Heat 4-1 (Celtics al turno successivo)
    Nuggets – Jazz 2-3
    Lakers – Thunder 3-2
    Magic – Bobcats 4-0 (Magic al turno successivo)
    Mavs – Spurs 2-3
    Suns – Trail Blazers 3-2

  • “Non posso vincere da solo!”

    Non posso vincere da solo!

    Frase quasi abituale nel mondo sportivo quando le cose per una squadra vanno male e un giocatore si erge a portavoce del gruppo cercando di spronanare, se così si può dire, i compagni a dare quel qualcosa di più per invertire la rotta.

    Càpita che nell’NBA un “certo” Carmelo Anthony, stella luminosissima dei Denver Nuggets e leader della squadra, abbia pronunciato queste fatidiche parole alla vigilia dell’importantissima gara 5 contro gli Utah Jazz, che se dovesse andare male sancirebbe l’uscita anticipata dei suoi Nuggets dopo la finale di Western Conference dello scorso anno persa contro i Lakers. Sicuramente un ridimensionamento rispetto a soli 12 mesi fa, prospettiva che sta mettendo tanto nervosismo negli animi dei biancocelesti del Colorado. Utah sta letteralmente spazzando via gli avversari non curante degli infortuni subiti da 2 giocatori cardine come Kirilenko e Okur, forte di un asse Deron Williams-Carlos Boozer che sta facendo rivivere ai tifosi Jazz (mi scuso per l’ingombrante paragone ma va preso con le debite proporzioni) le gesta della coppia d’oro del recente passato John Stockton-Karl Malone, con cui la franchigia arrivò 2 volte consecutive in finale NBA per essere battuta solo dagli invincibili Chicago Bulls di Michael Jordan.
    Le parole di Anthony non sono state prese di buon grado dai compagni di squadra, che invece di sentirsi più responsabilizzati si sono sentiti, in verità con molta ragione, criticati per le prestazioni delle prime 4 gare della serie playoff contro i Jazz.
    Chris Andersen già in gara 4 è stato criticato da Melo, rimanendo molto deluso, Billups ha preferito porre l’accento sul fatto che pesa in modo inverosimile l’assenza di coach George Karl per le cure chemioterapiche per un tumore alla gola, gli altri componenti il gruppo di Denver preferiscono non commentare le parole del numero 15.
    Insomma una situazione pronta ad esplodere.

    Un grande esperto di basket quale è Federico Buffa nei giorni scorsi si è lasciato sfuggire un commento che per quanto breve e conciso fotografa in maniera netta e nitida la situazione in Colorado:

    A Denver senza George Karl…?uno zoo!

    Molto evidente il riferimento al carisma di Karl e alla sua forte personalità per tenere unito uno spogliatoio che per quanto riguarda le “teste calde” non è secondo a nessuno.

    Comunque queste le parole di Anthony al termine dell’ultimo match contro Utah:

    Sto dando tutto quel che ho per battere i Jazz…ma non posso farlo da solo, ho bisogno di aiuto!

    Proseguendo poi, in seguito al battibecco sul parquet con Andersen e al risentimento del “Birdman” per l’attacco gratuito davanti alle telecamere:

    Non posso perdere tempo a preoccuparmi dei sentimenti degli altri!“.

  • Cleveland non sbaglia, Boozer trascina i Jazz, Wade stratosferico

    Cleveland sbaglia una partita, non 2 di fila: battuti i Bulls a Chicago con la quinta tripla doppia nei playoff di un sensazionale LeBron James da 37 punti, 12 rimbalzi e 11 assist. La svolta sul finire del secondo quarto quando l’ultimo tiro di LeBron sulla sirena dà la doppia cifra di vantaggio (72-62) che i Cavs non molleranno più ma che addirittura dilateranno nei 2 quarti successivi. James si rende protagonista anche di un favoloso canestro da metà campo sulla sirena del terzo periodo che annienta le flebili speranza di Chicago di portare la serie sul 2-2 (99-76). Ultimo quarto chiuso in scioltezza e ora si torna in Ohio per chiudere la serie. Jamison ottimo chiude con 24 punti e Williams ne aggiunge 19. Cleveland domina nel tiro da 3 (12/25), chiude con il 53% abbondante dal campo e limita i rossoneri dell’Illinois ad un misero 37%. Bulls che vincono la lotta a rimbalzo (49-41) ma non può bastare se non si segna. Noah chiude con 21 punti e 20 rimbalzi, Rose ne piazza 21 e Deng 16, ma non serve contro lo strapotere di questi Cavaliers. Gara 5 per chiudere la serie è in programma martedì 27 aprile a Cleveland.

    Miami batte Boston e spera nel colpaccio in trasferta in gara 5 per riaprire la serie che comunque sembra già scritta. Ottima partenza per gli Heat che chiudono il primo quarto sul 31-18. Celtics che però iniziano a macinare gioco dopo il massimo vantaggio per i padroni di casa (+18 sul 42-24) e che recuperano punto su punto fino a passare in vantaggio con 2 liberi di Rondo (66-64) a 3 minuti dalla fine del terzo periodo. Il pericolo dell’eliminazione con un sonoro “cappotto” da 4-0 sveglia i rossoneri della Florida, che trascinati da Wade iniziano a distruggere il canestro avversario da 3 punti nell’ultimo quarto. Wade ne infila 4 su 4 tentativi (5/7 in totale) e piazza 19 punti dei suoi 46 risultando pressochè immarcabile. Il numero 3 è assistito da Quentin Richardson con 20 punti e Beasley con 15. Ai Celtics quindi non bastano i 23 di Rondo, visto che negli ultimi 2 minuti i biancoverdi sbagliano 5 tiri liberi sui 5 tentati (incredibili gli errori di Ray Allen che in carriera viaggia ad oltre il 90% dalla linea della carità!). Da segnalare il record in negativo per Jermaine O’Neal che con il suo 6/34 complessivo (in 4 partite) eguaglia 2 record per percentuali più basse dal campo degli anni ’60! Gara 5 è in programma a Boston martedì 27 aprile. Celtics che proveranno a chiudere il discorso.

    Ancora una battaglia a San antonio e ancora una volta dalla lotta senza esclusione di colpi emergono gli Spurs: neroargento che ringraziano il trio Hill-Ginobili-Jefferson che segna 61 dei 92 punti totali. Spurs che riemergono in un sensazionale terzo quarto dopo essere stati sotto di 15 lunghezze. Fondamentale per la vittoria la tripla dall’angolo di Ginobili sull’86-84 ad 1 minuto e 50 secondi dalla fine del match. +5 (89-84) e partita che scorre via sul 3-1 Spurs che ora si trovano 3 match point. Nowitzki limitato a soli 17 punti, non brilla neanche Duncan (4 punti e 11 rimbalzi in 37 minuti di impiego). Da segnalare alcuni falli al limite del regolamento, in particolare quello che costa l’espulsione a Najera ad inizio quarto periodo che fa insorgere la panchina di San Antonio (coach Popovich in testa) visto il pericolo per Ginobili che già gioca con una vistosa fasciatura al naso per la botta subita da Nowitzki in gara 3. Martedì 27 si torna tutti a Dallas, probabilmente in un clima infuocato dove i Mavs cercheranno di rimanere ancora in vita e gli Spurs vorranno ridare ai padroni di casa la stessa delusione subita da loro nella serie playoff dello scorso anno.

    Utah non si cura degli infortuni e batte ancora una volta i Nuggets. L’accoppiata Deron Williams-Carlos Boozer va a meraviglia (24 punti e 13 assist per il playmaker, 31 punti e 13 rimbalzi per l’ala grande) e Denver non riesce atrovare le adeguate contromisure. Buoni i contributi di Miles e Matthews (rispettivamente 21 e 18 punti) più in ombra il protagonista di gara 3 Paul Millsap (12 punti) che lascia il palcoscenico al compagno Boozer. I Nuggets dopo un piccolo vantaggio iniziale sono stati costretti ad inseguire per tutto l’incontro, stando sempre sulla doppia cifra di ritardo. Nell’ultimo periodo si sono trovati 2 volte sul -7 ma avere un regista come Williams permette alla squadra di gestire non solo i vantaggi ma anche le rimonte degli avversari. Anthony mette a referto 39 punti (4/4 da 3) con 11 rimbalzi ma non è bastato a fare la differenza anche perchè Billups gioca alquanto male in questom periodo. Solo 14 punti per il numero 1 biancoceleste e uscita per raggiunto limite di falli a 4 minuti dalla fine, segno del nervosismo di non riuscire ad arginare il suo dirimpettaio Williams che sta letteralmente dominando la serie. Si ritorna in Colorado con Denver che deve necessariamente riaprire i giochi mercoledì 28. Sarebbe un’ eliminazione clamorosa dopo che lo scorso anno fecero sudare i Lakers poi campioni NBA nella finale della Western Conference. L’assenza di coach George Karl sta pesando come un macigno, anche se Denver è al completo con tutti i suoi giocatori: quando si dice “l’importanza di un coach!”

    Risultati NBA del 25 aprile 2010

    Chicago Bulls – Cleveland Cavaliers 98-121
    –> Chi: Rose 21, Noah 21, Deng 16 – Cle: James 37, Jamison 24, Williams 19
    Miami Heat – Boston Celtics 101-92
    –> Mia: Wade 46, Richardson 20, Beasley 15 – Bos: Rondo 23, Garnett 18, Pierce 16
    San Antonio Spurs – Dallas Mavericks 92-89
    –> SA: Hill 29, Ginobili 17, Jefferson 15 – Dal: Nowitzki 17, Butler 17, Marion 14
    Utah Jazz – Denver Nuggets 117-106
    –> Uta: Boozer 31, Williams 24, Miles 21 – Den: Anthony 39, Martin 14, Billups 14

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 3-1
    Hawks – Bucks 2-1
    Celtics – Heat 3-1
    Nuggets – Jazz 1-3
    Lakers – Thunder 2-2
    Magic – Bobcats 3-0
    Mavs – Spurs 1-3

    Suns – Trail Blazers 2-2

  • Utah autoritaria, Boston e Spurs si impongono nel finale

    Un canestro di Paul Pierce, sulla sirena finale, doma gli Heat e permette a Boston di portarsi sul 3-0 il che vuol dire passaggio del turno ormai assicurato: nessuna squadra nella storia dei playoff NBA è mai riuscita a ribaltare un 3-0 in 4-3. Pierce protagonista non solo nel finale ma in vari momenti chiave del match e alla fine a referto scriverà 32 punti con 8 rimbalzi e 4 bombe da 3. A fare da secondo violino un ottimo Ray Allen da 25 punti, Rondo aggiunge la solita regìa con 17 punti e Garnett ne piazza 16, con Perkins che si dedica solo alla difesa prendendo 12 rimbalzi e distribuendo 2 stoppate. Miami ancora una volta è sembrata solo Wade senza contributi dei compagni (almeno quelli del quintetto di partenza): Beasley 16 punti dà un certo aiuto, ma Richardson (5 punti), Arroyo (2 punti) e O’Neal (2 punti, nelle ultime due partite 4 punti e 2/17 dal campo!) non danno una mano al talento degli Heat che deve arrangiarsi in solitario segnando 34 punti con 5 rimbalzi, 8 assist, 2 steal e 2 stoppate. Buono l’apporto di Dorell Wright dalla panchina con 15 punti. Gara 4 è in programma sempre a Miami domenica 25: Boston va per chiudere la serie, Miami per segnare almeno il punto della bandiera ed evitare il cosiddetto “cappotto”, cosa sempre spiacevole da subire nel mondo dello sport.

    Gli Spurs mettono a segno il punto del 2-1 sui Mavericks: gara tiratissima anche questa decisa solo nel finale grazie ovviamente agli uomini migliori dei neroargento. Duncan segna 25 punti e 23 vengono dalle mani di Tony Parker. Hill sembra non accusare dolori alla caviglia e ne piazza 17, mentre Ginobili, nonostante un bruttissimo colpo al naso provocatogli dal gomito di Nowitzki mette a referto 15 punti. Dallas troppo dipendente dal tedesco che segna 35 punti, ma ha contributi importanti solo da Terry (17 punti) e Barea (14). Gara 4 sempre sul parquet degli Spurs è in programma per domenica 25 aprile e molto probabilmente sarà un’altra battaglia.

    Vittoria pesantissima per gli Utah Jazz che hanno la meglio sui deludentissimi Denver Nuggets: dopo un primo quarto giocato molto bene da Denver e chiuso sul +6 per la franchigia del Colorado, ecco scatenarsi la “strana coppia” Williams-Millsap. Il playmaker segna 24 punti con 10 assist, l’ala grande 22 ma si scatena sotto i tabelloni acchiappando 19 rimbalzi (quasi la metà dell’intera squadra di Denver che chiude a 40), Boozer non è in serata di grazia al tiro (sbaglia le prime 6 conclusioni per un bruttissimo 6/18 totale per segnare 18 punti) ma il contributo del resto della squadra è fondamentale per allungare e portarsi addirittura a +23 nel quarto periodo. Nuggets che vivono sulle gesta di Melo Anthony e Billups (25 punti ciascuno) ma non trovano collaborazione nei compagni che non riescono a superare la doppia cifra di fatturato dal campo. Gara 4 sempre a Salt Lake City è in programma domenica 25 ed è partita decisiva per Denver che se non vincerà molto probabilmente dovrà dire addio al sogno di qualificarsi al turno successivo.

    Risultati NBA del 23 aprile 2010

    Miami Heat – Boston Celtics 98-100
    –> Mia: Wade 34, Beasley 16, Wright 15 – Bos: Pierce 32, r. Allen 25, Rondo 17
    San Antonio Spurs – Dallas Mavericks 94-90
    –> SA: Duncan 25, Parker 23, Hill 17 – Dal: Nowitzki 35, Terry 17, Barea 14
    Utah Jazz – Denver Nuggets 105-93
    –>Uta: Williams 24, Millsap 22, Boozer 18 – Den: Billups 25, Anthony 25, Lawson 9

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 2-1
    Hawks – Bucks 2-0
    Celtics – Heat 3-0
    Nuggets – Jazz 1-2
    Lakers – Thunder 2-1

    Magic – Bobcats 2-0
    Mavs – Spurs 1-2
    Suns – Trail Blazers 2-1

  • NBA, playoff 2010, primo turno: James fa 40, i Jazz sbancano Denver

    Cleveland si porta 2-0 nella serie contro Chicago grazie ad una prova superba del suo fenomeno LeBron James. Il nativo di Akron scrive a referto ben 40 punti conditi da 8 assist e 8 rimbalzi e aggiunge anche 2 spettacolari stoppate che trascinano i Cavs e spezzano via la resistenza dei Bulls che fino a pochi minuti dalla fine speravano nel colpaccio.
    Partita equilibrata fino alla fine del terzo quarto (77-77), poi breve allungo di Chicago che viene annullato da LeBron. A quel punto si scatena Jamario Moon con 3 tiri da 3 punti, Chicago non ha più la forza di reagire e partita che scorre via senza patemi. L’impatto di Moon è stato determinante soprattutto se si considera che il tiro dalla lunga distanza non è proprio la sua specialità. Alla fine per l’ex Toronto Raptors e Miami Heat ben 12 punti (tutti da oltre l’arco con un notevole 4/5). E proprio qui si è giocata la partita visto che i Cavs hanno messo assieme un 10/20 da 3 mentre Chicago si è fermata a 4/13. Buono il contributo delle altre 2 stelle dei rossooro con Jamison che chiude con 14 punti e Mo Williams con 12. Un pò in ombra rispetto a gara1 Shaq O’Neal che colleziona solo 8 punti e 7 rimbalzi in 15 minuti di gioco a causa di problemi di falli. Derrick Rose infila 23 punti aggiungendo 8 assist, Noah è il top scorer dei Bulls con la doppia doppia da 25 punti e 13 rimbalzi, Luol Deng non si tira indietro e porta alla causa 20 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Ma è il resto della squadra che manca e che lascia isolati i 3 fenomeni della franchigia dell’Illinois. Ora ci si trasferisce tutti a Chicago per gara3 in programma giovedì 22.

    Utah compie una vera e propria impresa ed espugna il parquet dei Denver Nuggets poche ore dopo aver saputo che il suo centro titolare Okur dovrà operarsi al tendine d’achille rotto in gara1 contro i Nuggets e starà fuori fino alla prossima stagione. Partita equilibrata fin dalle prime battute basti pensare che per ben 15 volte le 2 squadre sono state in parità e i controsorpassi ben 17. La svolta è il tiro di Kyle Korver ad 1 minuto e 28 secondi dal termine che da dietro l’arco punisce la difesa dei Nuggets e regala il vantaggio che non sarà più recuperato. A 3 secondi dalla fine tiro della disperazione di Billups da 3 punti ma questa non è stata certamente la sua serata e così Denver si inchina alla squadra più forte. Protagonisti della vittoria i soliti Deron Williams e Carlos Boozer: 33 punti e 14 assist per il primo, 20 punti e 15 rimbalzi per il secondo, ben coadiuvati dai 18 punti di Paul Millsap e dai 17 di Miles. Ottimo anche il tiratore specialista Korver con 13 punti e l’enorme merito del tiro già citato che ha spaccato in 2 la partita a favore dei Jazz. Denver ha visto la solita prova di Melo Anthony da 32 punti (ma con 25 tiri tentati), Billups ne ha aggiunti 17 con 11 assist, Nenè e Martin, i 2 lunghi, rispettivamente 18 e 15 ma è stato insufficiente per bloccare i motivatissimi Jazz che sperano di battere anche la sfortuna visto che Kirilenko (altra pedina fondamentale nello scacchiere di coach Jerry Sloan) non potrà disputare neanche una partita di questa serie ma casomai lo si rivedrà al prossimo turno se i Jazz andranno avanti. Denver ha un grosso vantaggio, quello di essere al completo per quanto riguarda i giocatori, anche se l’assenza momentanea di coach George Karl in panchina si fa sentire. Prossima gara a Salt Lake City, nello Utah, venerdì 23 aprile. Chi vincerà avrà un grande vantaggio per le successive gare!

    Risultati NBA del 19 aprile 2010

    Cleveland Cavaliers – Chicago Bulls 112-100
    (Cle: James 40, Jamison 14, Moon 12, Williams 12 – Chi: Noah 25, Rose 23, Deng 20)
    Denver Nuggets – Utah Jazz 111-114
    (Den: Anthony 32, Nenè 18, Billups 17 – Uta: Williams 33, Boozer 20, Millsap 18)

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    PRIMO TURNO:

    Cavs-Bulls 2-0
    Hawks-Bucks 1-0
    Celtics-Heat 1-0
    Nuggets-Jazz 1-1

    Lakers-Thunder 1-0
    Magic-Bobcats 1-0
    Mavs-Spurs 1-0
    Suns-Trail Blazers 0-1

  • NBA, playoff 2010, primo turno: Denver Nuggets – Utah Jazz

    La sfida tra Denver Nuggets e Utah Jazz appare quella più equilibrata fra tutte: si affrontano 2 formazioni molto casalinghe, nel senso che il punto di forza di entrambe sono le gare disputate sul parquet amico.
    Denver quest’anno ha avuto un rendimento da 34-7 in casa ma di 19-22 in trasferta. Utah alla Energy Solutions Arena ha collezionato 32 vittorie e 9 sconfitte mentre per la prima volta dopo tanti anni è tornata ad avere un record vincente anche on the road con uno striminzito 21-20.
    Nella regular season Denver si è imposta sui vicini di casa per 3-1, ma la serie si prospetta lunga e indecisa fino all’ultimo.
    Denver si è trovata incredibilmente con il vantaggio del fattore campo al primo turno playoff grazie alla vitoria dei Suns sul parquet proprio dei Jazz nell’ultima gara di campionato. Mentre Utah con la sconfitta interna subita è scesa dal possibile terzo posto fino al quinto, perdendo la possibilità di disputare 4 gare su 7 in casa.
    Non è facile esaminare tutti i punti di questa serie perchè le formazioni sono molto competitive: Utah in attacco è semplicemente devastante ma ha l’incognita Boozer che è uscito malconcio dalle ultime gare di stagione regolare. La rotazione di coach Jerry Sloan (arrivato al 22esimo anno sulla panchina dei Jazz) è molto ampia e permette di non abbassare drasticamente il livello di talento messo sul parquet. Denver dal canto suo è una squadra molto fisica che ha l’apice del talento in Carmelo Anthony, uno dei primi 5 atleti più forti in NBA, che può fare la differenza in ogni frangente di gioco.
    A ben vedere potrebbero essere i dettagli a fare la differenza in questa sfida, anche i più piccoli: un infortunio lieve di 1 dei campioni delle 2 squadre, un’uscita anticipata per falli che priva 1 dei 2 allenatori di un uomo chiave in una fase calda di gioco, stiamo parlando di inezie ma che potrebbero risultare fondamentali nell’economia della serie, visto che le 2 franchigie hanno il medesimo record di 53 vittorie e 29 sconfitte.

    Utah dovrebbe proporre questo quintetto: Deron Williams e Wes Matthews come guardie, C.J. Miles (che sostituisce l’infortunato Andrei Kirilenko che salterà il primo turno playoff per essere disponibile, se i Jazz passeranno, dalle semifinali di Conference) e Carlos Boozer come ali e Memo Okur come centro. Dalla panchina l’energia di Paul Millsap sarà preziosa e l’apporto di Ronnie Price e i tiri da 3 di Kyle Korver saranno le chiavi per scardinare la difesa dei Nuggets.
    Denver dovrebbe rispondere schierando Chauncey Billups e Arron Afflalo come guardie, Carmelo Anthony e Kenyon Martin come ali e Nenè come centro. Dalla panchina la pericolosità offensiva di J.R. Smith sarà fondamentale per le “Pepite” così come la fisicità di Joey Graham, l’abilità difensiva del “Birdman” Chris Andersen, e la solita energia del piccolo playmaker Tywon “Ty” Lawson.

    Chiave della serie sarà l’asse Williams-Boozer per Utah. Infatti se il binomio funzionerà al massimo i Jazz potrebbero fare il colpaccio, visto che nei momenti migliori di forma questa è una coppia che funziona anche meglio del duo Billups-Anthony. Tutto ruoterà attorno a questi 4 nomi, che in base al livello di ispirazione per partita farà pendere l’ago della bilancia da una parte oppure dall’altra. Senza trascurare ovviamente, come già detto, il fattore “piccoli dettagli” visto l’equilibrio che regna in questa sfida.
    Annotazione anche sul fatto che i Nuggets potrebbero risentire dell’assenza di coach George Karl in panchina per via delle cure chemioterapiche per combattere una brutta forma di tumore alla gola. Karl infatti è un esperto allenatore da playoff.

    Gara1 è in programma questa notte alle 10.30 pm (le 4.30 italiane).
    Ecco in dettaglio il programma:
    Gara 1: Utah Jazz @ Denver Nuggets sabato 17 aprile 10.30 pm (4.30 italiane)
    Gara 2: Utah Jazz @ Denver Nuggets lunedì 19 aprile aprile 10.30 pm (4.30)
    Gara 3: Denver Nuggets @ Utah Jazz venerdì 23 aprile 10.30 pm (4.30)
    Gara 4: Denver Nuggets @ Utah Jazz domenica 25 aprile 9.30 pm (3.30)
    Se necessarie:
    Gara 5: @ Denver mercoledì 28 aprile
    Gara 6: @ Utah venerdì 30 aprile
    Gara 7: @ Denver domenica 2 maggio

  • NBA: Kevin Durant domina, i Thunder continuano a salire in classifica

    NBA: Kevin Durant domina, i Thunder continuano a salire in classifica

    I Charlotte Bobcats ottengono la quinta vittoria consecutiva guidati da Stephen Jackson autore di 24 punti e Raymond Felton che sfiora la tripla doppia (10 punti,11 assist e 8 rimbalzi). Ai Los Angeles Clippers non bastano i 24 punti di Baron Davis, il 106-98 finale è merito anche dell’impatto dei giocatori che entrano in campo dalla panchina (33 punti per i Bobcats, solo 11 per i Clippers).
    Il ritorno di LeBron James in campo dopo 2 partite di riposo coincide con una buona vittoria dei Cleveland Cavaliers a Philadelphia. “The King” mette a referto 23 punti e tanto basta a spezzare l’esile resistenza dei 76ers che hanno un contributo importante da Andre Iguodala (30 punti), Elton Brand (24), Thaddeus Young (15), ma molto poco dal resto della squadra, mentre per i Cavs l’attacco è stato molto ben bilanciato.
    Boston risorge contro Indiana: i 20 punti del capitano Paul Pierce trascinano i Celtics reduci dal pesante KO interno contro i Memphis Grizzlies; certamente i Pacers  (unica cosa positiva un Roy Hibbert in continua evoluzione tecnica da 23 punti) in questo momento non sono un test pienamente attendibile (difesa orrida nelle ultime uscite con quasi 120 punti subiti per partita!), ma l’importante è riuscire a portare a casa più vittorie possibili.

    Altra sconfitta per Chicago (e siamo arrivati alla settima consecutiva) questa volta in una partita importantissima per l’ottava piazza ad Est, contro Miami: Jermaine O’Neal (25 punti), Quentin Richardson (23) e Dwyane Wade (22) trascinano gli Heat alla vittoria, ai Bulls costano care le defezioni dei 3 migliori giocatori in squadra, ovvero Luol Deng, Derrick Rose e Joakim Noah per problemi fisici e molto probabilmente non riusciranno a strappare il pass per la post season.
    Piccola soddisfazione per i Detroit Pistons che battono i Washington Wizards grazie alle buone prove di Jason Maxiell (doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi), Will Bynum (ben 20 assist) e ai 18 punti a testa per Jonas Jerebko, Richard Hamilton e Tayshaun Prince. Ai poveri Wizards in forte caduta libera non è bastato il solito Andray Blatche da 23 punti e 10 rimbalzi, unico raggio di luce in quest’ultimo periodo buio.
    Se una squadra per caso sta passando un periodo di crisi, c’è solo una formazione che potrà risollevarle il morale concedendo una facile vittoria: stiamo parlando dei New York Knicks. Di scena a Memphis (dove i padroni di casa avevano perso sul parquet amico 8 partite disputate sulle ultime 9) i Knicks sfoderano una prestazione straordinariamente molle con i Grizzlies che prima di mettere in campo i sostituti dei sostituti arrivano sopra i 30 punti di vantaggio. Male Danilo Gallinari che segna solo 9 punti (ultimamente un andamento molto discontinuo per il giovane italiano), combatte sempre e solo David Lee (17 punti e 14 rimbalzi per l’ennesima doppia doppia stagionale), Tracy McGrady impalpabile (4 miseri punti), unica nota lieta sono le prestazioni di Bill Walker che arrivato da Boston solo per far quadrare il bilancio dello scambio con Nate Robinson, sta sorprendendo tutti con gare sempre positive. Per Memphis solita corposa prestazione per Zach Randolph (il migliore rimbalzista offensivo della Lega colleziona 24 punti e 11 rimbalzi). Nota di merito per la franchigia del Tennessee, che entra nella storia della NBA per essere la prima squadra che durante una regular season colleziona 7 sconfitte consecutive casalinghe ma anche 7 vittorie di fila in trasferta, impresa mai riuscita prima d’ora.

    San Antonio abbatte la poca resistenza messa in campo dai Minnesota Timberwolves (molto probabilmente già in vacanza e con la testa al prossimo Draft NBA che regalerà una scelta altissima). Privi di Kevin Love i T-wolves giocano una partita sottotono e gli Spurs si prendono il massimo con il minimo sforzo guidati dal trio Richard Jefferson, George Hill (19 punti a testa) e Tim Duncan inossidabile come sempre (15 punti).  Manu Ginobili si prende una giornata di riposo con soli 6 punti a referto ma nessuno se n’ è accorto.
    I Los Angeles Lakers sbancano Phoenix: partita che i californiani rischiano di buttare via all’inizio visto il grande vantaggio operato dai Suns, che viene recuperata e quasi vinta, prima degli ultimi fatidici minuti quando i padroni di casa riescono ad arrivare a -4 nell’ultimo minuto (96-100), dove una grande mano la dà il 2 volte MVP Steve Nash che butta via 2 palloni che avrebbero potuto portare la parità in casa Suns. Kobe ha poi sigillato il risultato dalla lunetta. E a proposito di Kobe Bryant va detto che ha fatto sul campo una super prestazione che ha sfiorato la tripla doppia (21 punti 10 rimbalzi e 8 assist), ben coadiuvato dai compagni Andrew Bynum (18 punti), Ron Artest, Derek Fisher e Pau Gasol (15 punti a testa per questi 3), mentre è rimasto in ombra Lamar Odom (solo 4 punti per lui). Vittoria importante per i californiani che tengono a bada i rinnovati e agguerriti Dallas Mavericks e i Denver Nuggets in forte rimonta e con calendari un pò più abbordabili rispetto a quello dei gialloviola campioni NBA in carica. Milwaukee inanella la quinta vittoria consecutiva (la undicesima nelle ultime 12, la diciassettesima sulle ultime 21) contro gli Utah Jazz, straordinario il rendimento dopo la sessione di mercato che ha portato ai rossoverdi del Winsconsin il realizzatore John Salmons (24 punti in questa partita), ben affiancato dall’ex Virtus Roma Brandon Jennings (23 punti) e dal centrone Croato-Australiano Andrew Bogut (16). I 3 stanno letteralmente trascinando i Bucks a livelli altissimi e daranno sicuramente filo da torcere a tutte le squadre che se li troveranno davanti. Plauso particolare per l’allenatore Scott Skiles che sta ottenendo dei risultati da sogno con una squadra che era pronosticata da molti per l’ennesima volta fuori dai playoff. E invece…! Utah paga la pessima (a dir poco!) serata al tiro da 3 (0/10) e un arbitraggio per la verità un pò casalingo (Carlos Boozer, che ha chiuso con l’ennesima doppia doppia stagionale da 26 punti e 14 rimbalzi è stato espulso per doppio fallo tecnico e anche coach Jerry Sloan non ha molto gradito l’arbitraggio e alcune decisioni della terna negli ultimi minuti). Jazz ora tallonati dai Thunder per il quarto posto ad Ovest che vorrebbe dire vantaggio del campo almeno nel primo turno playoff.

    Denver espugna New Orleans grazie alla straordinaria prestazione di Carmelo Anthony da 32 punti e 12 rimbalzi. I Nuggets possono altresì contare su un Chauncey Billups molto sostanzioso da 21 punti, agli Hornets non bastano i 30 punti di David West e i 23 di Marcus Thornton. Doppia doppia per Darren Collison con 17 punti e 10 assist. La franchigia della Louisiana è quasi fuori dai playoff ma si consola con i grandi progressi evidenziati dai suoi rookie che lasciano intravedere un futuro molto luminoso.
    Ancora un successo in trasferta per i Portland Trail Blazers che escono trionfatori dal parquet dei Sacramento Kings: l’aria della California fa bene a Brandon Roy che dopo i 41 punti di ieri ad Oakland ne mette altri 28, ben assistito da LaMarcus Aldridge (18 punti). I Kings hanno resistito fino a che hanno potuto e retto, poi Portland è scappata via e la partita è morta lì.
    Infine, 40esimo successo in stagione per gli Oklahoma City Thunder (alzi la mano chi si sarebbe mai aspettato un campionato così, da una squadra che negli ultimi anni era considerata la barzelletta dell’intera NBA), contro i New Jersey Nets. Risultato un pò bugiardo visto che gli ex Seattle Sonics hanno avuto un vantaggio quasi sempre in doppia cifra: i Nets hanno ricucito il gap solo negli ultimi 2 minuti quando i giovani Thunder credevano di aver oramai in pugno la partita ed hanno mollato un pò la presa permettendo agli avversari di rientrare sul -4 (100-96) con il pallone del possibile -2 a 30 secondi dalla fine (tiro sbagliato da Devin Harris, autore comunque di 19 punti e top scorer per la sua squadra). A parte l’errore di inesperienza per i giovani di Oklahoma (da tenere a memoria in vista dei play off dove squadre più navigate potrebbero approfittare di questa particolare condizione dei Thunder), la partita è stata fatta e condotta da Kevin Durant e compgni in ogni momento del match: a proposito di Durant, il giovane fenomeno della NBA è primo in una particolare statistica, quella dei giocatori in doppia doppia con almeno o più di 30 punti e almeno o più di 10 rimbalzi in partita, avendo fatto registrare proprio in questo incontro la quindicesima prestazione stagionale in questa categoria (ha chiuso con 32 punti e 12 rimbalzi).
    Solito apporto di Jeff Green (27 punti) un pò in ombra Russell Westbrook (11 punti + 10 assist) che si è dedicato alla regia rispetto alle giocate spettacolari ad alta quota. Gli ex Sonics ora sono ad una sola partita di distanza dai Jazz (sconfitti a Milwaukee) e sono in corsa per il quarto posto, posizione che ha una relativa importanza perchè potrebbe portare (come già detto in precedenza) il vantaggio del fattore campo almeno in una serie di playoff (più precisamente il primo turno). E visto che a scontrarsi saranno (oltre alle altre gare) anche quinta classificata (al momento i Thunder) contro quarta (posizione dei Jazz) ecco che questa posizione riveste una particolare importanza proprio per il destino delle 2 squadre. Sarà battaglia fino all’ultima gara. Sarà bello vedere come andrà a finire!

    Risultati NBA del 12 marzo 2010

    Charlotte Bobcats – Los Angeles Clippers 106-98
    (Cha: Jackson 24, Wallace 17, Diaw 16 – Cli: Davis 24, Butler 18, Gooden 16, Outlaw 16)
    Philadelphia 76ers – Cleveland Cavaliers 95-100
    (Phi: Iguodala 30, Brand 24, Young 15 – Cle: James 23, Williams 21, West 17)
    Boston Celtics – Indiana Pacers 122-103
    (Bos: Pierce 20, Rondo 16, Robinson 15, Davis 15 – Ind: Hibbert 23, Murphy 17, Granger 16)
    Miami Heat – Chicago Bulls 108-95
    (Mia: O’Neal 25, Richardson 23, Wade 22 – Chi: Johnson 20, Pargo 20, Miller 18)
    Detroit Pistons – Washington Wizards 101-87
    (Det: Prince 18, Jerebko 18, Hamilton 18 – Was: Blatche 23, Thornton 16, Foye 11)
    Memphis Grizzlies – New York Knicks 119-112
    (Mem: Randolph 24, Mayo 22, Gay 20 – NY: Walker 21, Douglas 19, Lee 17)
    Minnesota Timberwolves – San Antonio Spurs 85-103
    (Min: Ellington 17, A. Jefferson 13, Milicic 12 – SA: R. Jefferson 19, Hill 19, Duncan 15)
    New Orleans Hornets – Denver Nuggets 95-102
    (NO: West 30, Thornton 23, Collison 17 – Den: Anthony 32, Billups 21, Nenè 17)
    Milwaukee Bucks – Utah Jazz 95-87
    (Mil: Salmons 24, Jennings 23, Bogut 16 – Uta: Boozer 26, Okur 20, Miles 17)
    Phoenix Suns – Los Angeles Lakers 96-102
    (Pho: Stoudemire 29, Richardson 16, Nash 14 – Lak: Bryant 21, Bynum 18, Gasol 15, Artest 15, Fisher 15)
    Sacramento Kings – Portland Trail Blazers 94-110
    (Sac: Landry 18, Garcia 17, Thompson 15 – Por: Roy 28, Aldridge 18, Miller 15)
    Oklahoma City Thunder – New Jersey Nets 104-102
    (Okl: Durant 32, Green 27, Westbrook 11 – NJ: Harris 19, Hayes 16, Dooling 15)

    CLASSIFICHE NBA

  • NBA: Gallinari e Bargnani non bastano, doppio KO per Knicks e Raptors

    Notte amara per gli italiani in NBA: Danilo Gallinari segna 14 punti ma i suoi New York Knicks escono sconfitti da San Antonio grazie al periodo d’oro di Manu Ginobili che mette a referto 28 punti. Stesso discorso per Andrea Bargnani, che risulta il top scorer per i Toronto Raptors (20 punti) ma si deve arrendere ai Sacramento Kings e alla tripla doppia di Tyreke Evans (19 punti, 10 rimbalzi e 10 assist). Toronto ora rischia seriamente di scivolare fuori dai playoff con questa sconfitta, cosa impensabile fino ad 1 mese fa quando erano quinti nella Eastern Conference e tentavano l’aggancio al quarto posto dei Boston Celtics!
    Grande vittoria di Charlotte a Philadelphia: trascinati dalla coppia Gerald Wallace (28 punti) e Stephen Jackson (24), i Bobcats di Michael Jordan scalano altre posizioni nella Conference e si confermano mina vagante.
    Memphis espugna Boston con uno straordinario Rudy Gay da 28 punti e si conferma squadra da trasferta visti gli 8 KO casalinghi consecutivi.
    Ancora una volta la forza di Utah è nel collettivo e grazie a 7 uomini in doppia cifra batte i Detroit Pistons a domicilio: 18 punti a testa per Mehmet Okur, Deron Williams e Paul Millsap, attenzione a questi Jazz che se continuano a giocare così saranno duri da battere per qualsiasi squadra nella post season. Importantissima vittoria per i Miami Heat che guidati dai 27 punti di Dwyane Wade battono i modesti Clippers (Rasual Butler 31 punti) e inguaiano i Chicago Bulls che scivolano fuori dalla zona playoff.
    Denver batte agevolmente Minnesota, Dallas passeggia sui poveri Nets e infila la 13esima vittoria consecutiva!
    Infine Oklahoma City continua a sorprendere e vince una difficile sfida contro gli Hornets che estromette quasi sicuramente quest’ultimi dalla corsa playoff. Per i Thunder annata spettacolare così come i suoi gioielli: in questa partita Kevin Durant segna 29 punti, il suo compagno Russell Westbrook va vicino alla tripla doppia segnando 17 punti, 8 rimbalzi e 9 assist. La squadra è pronta per la post season!

    Risultati NBA del 9 marzo 2010

    San Antonio Spurs – New York Knicks 97-87
    (SA: Ginobili 28, Duncan 18, Bogans 13 – NY: Lee 21, Chandler 17, Harrington 15)
    Sacramento Kings – Toronto Raptors 113-90
    (Sac: Udrih 24, Evans 19, Greene 15, Landry 15 – Tor: Bargnani 20, Bosh 14, Jack 14, DeRozan 14)
    Philadelphia 76ers – Charlotte Bobcats 87-102
    (Phi: Carney 14, Holiday 13, Iguodala 13 – Cha: Wallace 28, Jackson 24, Diaw 13)
    Boston Celtics – Memphis Grizzlies 91-111
    (Bos: Rondo 17, R. Allen 17, Pierce 14 – Mem: Gay 28, Mayo 17, Williams 16)
    Detroit Pistons – Utah Jazz 104-115
    (Det: Villanueva19, Hamilton 16, Bynum 14 – Uta: Williams 18, Okur 18, Millsap 18)
    Miami Heat – Los Angeles Clippers 108-97
    (Mia: Wade 27, O’Neal 19, Beasley 15 – Cli: Butler 31, Kaman 16, Blake 12)
    Minnesota Timberwolves – Denver Nuggets 102-110
    (Min: Brewer 21, Jefferson 17, Love 15 – Den: Billups 25, Anthony 19, Nenè 17)
    Dallas Mavericks – New Jersey Nets 96-87
    (Dal: Kidd 20, Butler 18, Beaubois 16 – NJ: Harris 21, Williams 18, Humpries 13)
    Oklahoma City Thunder – New Orleans Hornets 98-83
    (Okl: Durant 29, Westbrook 17, Ibaka 12 – NO: West 33, Thornton 11, Wright 10)

    CLASSIFICHE NBA