Tag: Charlotte bobcats

  • NBA, free agent: Le trattative concluse nel fine settimana [10-11 luglio]

    Movimenti di mercato in NBA anche nel fine settimana e, dopo il clamoroso colpo dei Miami Heat con la firma di LeBron James, passiamo in rassegna gli altri movimenti che sono avvenuti: i Phoenix Suns, dopo aver perso Amar’è Stoudemire partito per New York hanno acquisito Hedo Turkoglu dai Raptors in cambio di Leandro Barbosa. Inoltre hanno rilevato i diritti di Josh Childress dagli Atlanta Hawks che se non dovesse rimanere a giocare in Europa con l’Olympiacos farà ritorno in NBA con la franchigia dell’Arizona. Agli Hawks va una prima scelta al Draft, il compenso di Childress è stato fissato in 34 milioni di dollari per 5 anni.

    I Memphis Grizzlies prendono l’ex Boston Celtics Tony Allen con un contratto di 3 anni a 9,7 milioni di dollari. Allen avrebbe voluto rifirmare con i biancoverdi ma con un contratto di 3 anni, cosa che non era nelle intenzioni del G.M. Danny Ainge che ne offriva 2. Da qui la decisione di Allen di andare ai Grizzlies.

    Mike Miller, dopo l’offerta dei Lakers, ha deciso di firmare con i Miami Heat. Miller ha accettato un contratto di 5 anni a 30 milioni di dollari, le stesse cifre che proponevano i Lakers, ma la possibilità di giocare con Wade, James e Bosh ha convinto il giocatore ad andare in Florida.

    I Dallas Mavericks prolungano il contratto al centro Brendan Haywood per un compenso di 55 milioni di dollari in 6 anni. Haywood però potrebbe essere scambiato (si dice a Minnesota per arrivare ad Al Jefferson, ma su quest’ultimo stanno lavorando fortissimo anche i Cavs) visto che l’età non è più verdissima ma le potenzialità comunque non mancano.

    Tyrus Thomas ha trovato un accordo con i Bobcats per un contratto quinquennale a 40 milioni di dollari a stagione. Su di lui era forte l’interesse dei New Jersey Nets, ma Charlotte ha presentato l’offerta migliore.

    I New York Knicks acquisiscono il playmaker Raymond Felton svincolato proprio dai Charlotte Bobcats.

    I New Jersey Nets prendono il playmaker ex Lakers Jordan Farmar ma non sono stati resi noti i termini di durata ed economici del contratto. Anche Travis Outlaw giocherà il prossimo anno per i Nets.

    Ben Wallace ha prolungato il contratto con i Detroit Piston di altri 2 anni per quasi 2 milioni di dollari a stagione.

    Kyle Korver, come il suo compagno ai Jazz Carlos Boozer, sceglie di firmare per i Chicago Bulls.

    Jermaine O’Neal va ai Boston Celtics

    Ormai restano pochi free agent sul mercato ma la situazione in NBA si mantiene sempre interessante visto che comunque ci sono numerose voci sugli scambi di giocatori tra le franchigie che stanno movimentando il mercato.

  • NBA, free agent: Le ultime voci di mercato e trattative [9 luglio 2010]

    Nella giornata in cui l’addio di LeBron James ai Cleveland Cavaliers per abbracciare il progetto dei Miami Heat (Leggi l’articolo) monopolizza l’attenzione del basket a livello mondiale, non si disdegnano certamente i movimenti per così dire secondari.
    Ecco in dettaglio ciò che è successo mentre tutti erano con il fiato sospeso per la decisione di LeBron: David Lee, ala grande dei New York Knicks è passato ai Golden State Warriors attraverso un “sign and trade” (visto che comunque era in scadenza con la franchigia della “Grande Mela”) che ha portato da coach Mike D’Antoni l’ala grande Anthony Randolph, il centro Ronny Turiaf e la guardia tiratrice Kelenna Azubuike, come già anticipato ieri nell’articolo dedicato alle trattative NBA.

    Molto attivi sul mercato i Minnesota Timberwolves che acquisiscono quasi per nulla l’ala grande dei Miami Heat Michael Beasley, divenuto superfluo in Florida dopo l’ammucchiata di All Star delle ultime ore. Miami libera ulteriore spazio salariale per completare il roster, Minnesota guadagna un giocatore di sicuro talento (è stato seconda scelta assoluta degli Heat al Draft del 2008, dietro al solo Derrick Rose) ma un pò bizzoso mentalmente. A Miami vanno una seconda scelta al Draft del prossimo anno (quindi dalla 30esima scelta alla 60esima) ed uno scambio di prime scelte, molto poco per gli Heat, che possono però sicuramente essere soddisfatti delle operazioni precedenti sul mercato!

    I Los Angeles Clippers firmano i free agent, Randy Foye e Ryan Gomes, i Celtics sono vicinissimi a Jermaine O’Neal, mentre i Bobcats, per il ruolo di ala grande pensano a rifirmare Tyrus Thomas o in alternativa prendere Luis Scola. Linas Kleiza è vicinissimo a firmare con i Toronto Raptors, freschi di addio della loro stella Chris Bosh, e sempre la franchigia canadese, visto che si trova sguarnita nel ruolo di ala grande ha tenuto in squadra Amir Johnson pare per una cifra di 34 milioni di dollari per 5 anni. Rasual Butler è a colloquio con i Dallas Mavericks, così come i Portland Trail Blazers stanno instaurando una trattativa per Wesley Matthews, guardia tiratrice degli Utah Jazz, svincolato dopo solo un anno dopo essere stato scovato dalla dirigenza di Salt Lake City dal nulla, non essendo stato draftato lo scorso anno ma autore ugualmente di una stagione con moltissime luci e poche ombre.

  • NBA: I risultati della terza giornata della Summer League di Orlando

    Terza giornata della Summer League ad Orlando, in Florida, per le squadre NBA. In campo tutte le 8 franchigie.
    Questi i risultati: i Celtics battono agevolmente i Charlotte Bobcats che finora non avevano conosciuto l’onta della sconfitta. Per i biancoverdi ottima la prova del neo arrivato Janning con 20 punti e 8 rimbalzi, mentre Sims realizza 18 punti in soli 15 minuti di impiego! In ombra Henderson per i Cats con soli 7 punti, 12 per Derrick Brown e 10 per il match winner di ieri contro Oklahoma City, ovvero Pargo.

    Terza partita e terza sconfitta per i Magic padroni di casa, questa volta battuti dai New Jersey Nets e da un grande James (non LeBron ovviamente, si tratta solo di un omonimo) autore di 30 punti. Williams ne aggiunge 22, mentre Favors, terza scelta assoluta al Draft, per problemi di falli, riesce a mettere assieme solo 4 punti. Per Orlando 29 punti di Crawford, 16 di Davis e nuova sconfitta da digerire.

    Indiana batte Utah grazie al trio delle meraviglie McRoberts-Stephenson-George rispettivamente con 21, 19 e 15 punti a referto. Ai Jazz non bastano i 19 di Koufos. Opaco Hayward con soli 7 punti e pochi tiri presi nei suoi minuti di impiego sul parquet.

    Infine ottima vittoria degli Oklahoma City Thunder sui Philadelphia 76ers. James Harden continua a guidare i compagni con 21 punti ed un atteggiamento da vero leader, qualità per cui la franchigia nello scorso Draft lo scelse come terzo assoluto nella Lega. Sotto lo sguardo vigile di Kevin Durant, in panchina per stare vicino ai compagni, e per festeggiare con loro il fresco rinnovo contrattuale (Leggi l’articolo), Oklahoma City mette la museruola ad Evan Turner che chiude con soli 4 punti segnati per i Sixers. Ottimi invece, per Philly, Holiday con 25 punti, Speights con 20 e Meeks con 16. Per i Thunder, privi di 2 pedine chiave come Ibaka e Weaver, bene il centro Mullens con 16 punti e che da stasera potrebbe lasciare il posto in squadra al titolare Cole Aldrich, atteso alla firma con OKC in giornata.

    Risultati Summer League di Orlando, terza giornata:

    • Boston Celtics – Charlotte Bobcats 92-71
      (Bos: Janning 20, Sims 18, Carroll 13 – Cha: Brown 12, Pargo 10, Ajinca 9)
    • Orlando Magic – New Jersey Nets 91-94
      (Orl: Crawford 29, Davis 16, Korolev 13 – NJ: James 30, Williams 22, Uzoh 11)
    • Indiana Pacers – Utah Jazz 83-74
      (Ind: McRoberts 21, Stephenson 19, George 15 – Uta: Koufos 19, Jeffers 11, Gaines 8)
    • Oklahoma City Thunder – Philadelphia 76ers 89-80
      (OKC: Harden 21, Mullens 16, Shakur 11 – Phi: Holiday 25, Speights 20, Meeks 16)
  • NBA: I risultati della seconda giornata della Summer League di Orlando

    Seconda giornata della Summer League ad Orlando, in Florida, per le squadre NBA.
    Sono scese in campo tutte le 8 franchigie iscritte alla manifestazione.

    Spunti di rilievo anche ieri notte: Gli Utah Jazz hanno inflitto ai padroni di casa Orlando Magic la seconda sconfitta in 2 partite. Buone le prove del rookie Gordon Hayward, prima scelta dei Jazz, con 14 punti e 13 di Koufos che ha aggiunto anche 11 rimbalzi chiudendo in doppia doppia. Per i Magic ancora una volta ottimo Patrick Ewing Junior con 17 punti, mentre ha nuovamente deluso Daniel Orton, prima scelta della franchigia della Florida con soli 2 punti (segnati ai liberi) e nessun canestro dal campo su 6 tentativi per un complessivo di 1/14 in 2 partite contando anche la prima gara contro i Pacers. Da rivedere alla prossima sfida.

    Un canestro a tempo scaduto di Jeremy Pargo (7 punti per lui) permette invece ai Charlotte Bobcats di battere gli Oklahoma City Thunder e restare imbattuti. Grande prova anche di Gerald Henderson con 21 punti, 8 rimbalzi e 4 assist, ben coadiuvato dai 2 lunghi Derrick Brown e Alexis Ajinca con 14 punti a testa e 14 rimbalzi complessivi. Benissimo il quintetto dei Thunder, tutto in doppia cifra, guidato da uno scatenato James Harden che sta facendo vedere meraviglie (19 punti), 18 punti per Maynor, 14 punti per D.J. White e un ottimo Kyle Weaver, 12 per il sostituto del centro titolare Cole Aldrich (ancora indisponibile), ovvero Mullens che non sta demeritando affatto. In definitiva ad OKC è mancata la panchina, anche perchè Ibaka non è sceso in campo per alcuni fastidi.

    Nuova sconfitta invece per i Celtics, contro i Philadelphia 76ers del rookie meraviglia Evan Turner che chiude con 13 punti alla fine. Bene il solito Jodie Meeks con 18 punti mentre Speights è autore di una doppia doppia da 12 punti e 11 rimbalzi. Per Boston in evidenza il solito Harangody con 14 punti e 12 rimbalzi e Carroll con 14 punti.

    Infine i New Jersey Nets asfaltano gli Indiana Pacers grazie alla superba prova di Terrence Williams da 24 punti, 7 rimbalzi e 7 assist. Senz infamia e senza lode la terza scelta assoluta Derrick Favors con 12 punti a referto. Per i Pacers si salvano il solito Lance Stephenson con 15 punti e McRoberts con 11. Il rookie Paul George, decima scelta assoluta, chiude con 10 punti, 8 rimbalzi, 3 assist e 7 palle rubate: con un pò di precisione in più nel tiro da 3 (0/7) il suo score sarebbe stato eccellente. Ma le basi per un gran futuro ci sono tutte.

    Risultati Summer League di Orlando, seconda giornata:

    • Utah Jazz – Orlando Magic 78-73
      (Uta: Hayward 14, Koufos 13, Augustine 7, Gaines 7 – Orl: Ewing 17, Davis 13, Taylor 12)
    • Charlotte Bobcats – Oklahoma City Thunder 86-85
      (Cha: Henderson 21, Brown 14, Ajinca 14 – OKC: Harden 19, Maynor 18, Weaver 14, White14)
    • Boston Celtics – Philadelphia 76ers 69-86
      (Bos: Harangody 14, Carroll 14, Gaffney 10 – Phi: Meeks 18, Turner 13, Speights 12)
    • Indiana Pacers – New Jersey Nets 69-80
      (Ind: Stephenson 15, McRoberts 11, George 10 – NJ: Williams 24, James 21, Favors 12)
  • NBA, free agent: Le ultime voci di mercato e trattative [7 luglio 2010]

    Il rumors principale, come già scritto nell’articolo dedicato a LeBron James (Leggi l’articolo), riguarda i Cleveland Cavaliers, che pur di trattenere il loro fenomeno in Ohio, starebbero pensando di creare una super squadra pronta a vincere il titolo e a sbaragliare tutta la concorrenza. Ovviamente si tratta solo di una voce ma secondo alcune fonti autorevoli, la notizia non pare campata in aria.
    Dunque, per rendere ancora più competitivi i Cavs, il proprietario Dan Gilbert non baderebbe a spese e la dirigenza, forte del messaggio lanciato dall’owner, si sarebbe mossa per operare un “sign and trade” con i Toronto Raptors per Chris Bosh, talentuosissima ala grande, in ottimi rapporti proprio con James e scelto allo stesso Draft (anno 2003) del fenomeno numero 23, che andrebbe a rinforzare il reparto sotto i tabelloni. I Cavaliers però dovrebbero trovare per i canadesi adeguate contropartite tecniche che alla fine non mancano ma dovrebbero andare tutte ad incastro.
    Più complicato il discorso per arrivare ad un’altra superstar, ovvero Chris Paul! Il più forte playmaker della Lega è molto legato a coach Byron Scott, nuovo allenatore degli orogranata, che potrebbe da parte sua cercare di convincere il regista al trasferimento. C’è da dire che Paul ha già espresso il desiderio di avere una squadra da titolo a New Orleans, ma la prospettiva appare lontana anni luce visto che gli Hornets sono in ricostruzione partendo dai giovani. Ecco perchè Paul potrebbe puntare i piedi e nonostante il suo valore sul mercato sia molto alto, si potrebbe tuttavia trovare un accordo anche vantaggioso con Cleveland in modo da accontentare tutti.
    Una squadra con Paul come playmaker, James ala piccola e Bosh ala grande avrebbe veramente pochi avversari sui parquet NBA, un pò come fecero i Boston Celtics del 2008 che a Paul Pierce unirono prima Ray allena dai Seattle Sonics e poi Kevin Garnett dai Minnesota Timberwolves per assemblare una formazione che in quell’anno asfaltò letteralmente tutti quanti (ne sanno qualcosa i Lakers che in Finale, in gara 6 furono sommersi sotto quasi 40 punti e videro i Celtics prendersi il titolo NBA). La similitudine ci sta perchè riunire 3 superstar in un unico team non è cosa semplice e non è cosa da tutti ma i Cavs vogliono provarci per riuscire finalmente a trionfare.

    Per quanto riguarda le altre voci sembra che i Knicks, dopo l’acquisizione di Stoudemire sarebbero interessati a Carlos Boozer, ala grande degli Utah Jazz. Boozer è seguito anche dai cugini dei Knicks, ovvero i Nets, che come piano secondario, se dovessero fallire la trattativa con l’ala dei Jazz, starebbero trattando David Lee proprio di New York!
    I Knicks però sarebbero interessati a fare uno scambio a 3 in cui proprio Lee dovrebbe andare a Minnesota, Al Jefferson dei T-Wolves ai Golden State Warriors e la guardia Monta Ellis dalla squadra della California andrebbe a New York.

    Lee in queste ore è il più ricercato sul mercato visto che a lui sono fortemente interessati i Phoenix Suns che devono sostituire Amar’è Stoudemire passato proprio ieri a New York.

    I Dallas Mavericks invece si sono interessati al “lungo” Jermaine O’Neal, nell’ultima stagione ai Miami Heat, e alla guardia Raja Bell che si è detta fortemente interessata a provare l’avventura in quel di Dallas.

    Tony Parker dovrebbe restare a San Antonio, anche perchè non ha il contratto in scadenza, ma New York vorrebbe fare un tentativo per strapparlo agli Spurs. Come alternative, nella testa di Mike D’Antoni, ci sarebbero Raymond Felton (svincolato dai Charlotte Bobcats) e ultima novità Luke Ridnour dei Milwaukee Bucks.

    I Boston Celtics sono in trattativa con Kyle Korver, fortissimo tiratore lasciato libero dagli Utah Jazz. Per il ruolo di ala piccola, per dare qualche minuto di riposo al titolare Paul Pierce, nei giorni scorsi i Celtics avevano provato ad arrivare a Rasual Butler e Antoine Wright, ma ora il nome di Korver si è fatto strada prepotentemente e la soluzione del rebus potrebbe essere proprio questa per Boston.

    Carmelo Anthony sarebbe sul punto di prolungare il contratto con i Denver Nuggets sulla base di 65 milioni di dollari per 3 anni. Ma su questa notizia si aspettano ancora conferme.

    Infine i Portland Trail Blazers hanno firmato il rookie scelto (tramite Minnesota) al Draft di quest’anno, ovvero Luke Babbitt.
    Stesso discorso per i Milwaukee Bucks che sono vicini a chiudere il contratto con la loro prima scelta Larry Sanders, chiamato a giocare nei “Cervi” con il pick numero 15.

  • NBA: I risultati della prima giornata della Summer League di Orlando

    Prima giornata della Summer League ad Orlando, in Florida, per le squadre NBA.
    Sono scese in campo 8 franchigie, tra cui i Boston Celtics finalisti NBA, I Philadelphia 76ers del rookie Evan Turner, gli Orlando Magic, gli Utah Jazz e gli Oklahoma City Thunder.
    Ovviamente mancavano tutti i “Big” visto che la Summer League (che tra qualche giorno si sposterà a Las Vegas e vedrà impegnate molte più squadre) è fatta apposta per sviluppare i giocatori provenienti dalle Università o per chi dovrà disputare il primo anno in NBA o al massimo il secondo.

    Molto interessanti tutti i confronti di ieri notte: I Charlotte Bobcats, grazie ai 2 rookie della passata stagione (ora quindi sophomore) Derrick Brown e Gerald Henderson, autori di 20 punti a testa, si sono sbarazzati degli Utah Jazz, che hanno sbagliato l’ultimo tiro del possibile vantaggio o quantomeno della parità. 85-83 il risultato finale con la prima scelta dei Jazz, Gordon Hayward, che ha segnato 8 punti (100% dal campo in 25 minuti) con 5 rimbalzi in aggiunta.

    Gli Indiana Pacers invece, grazie alla superba prova di Lance Stephenson, rookie classe 1990, con 21 punti hanno battuto i padroni di casa Orlando Magic che hanno avuto in Patrick Ewing Junior, figlio del grandissimo centro dei Knicks e ora allenatore personale di Dwight Howard ai Magic, il top scorer con 15 punti. Bene anche la prima scelta dei Pacers, Paul George con 12 punti, Jeff Adrien per Orlando ha messo a segno una doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi. Piuttosto maluccio invece Daniel Orton con 3 punti frutto di un inguardabile 1/8 dal campo e di un brutto 1/4 ai liberi. Se vorrà essere la riserva di Howard in squadra sarà chiamato a prove più consistenti. Risultato alla fine 86-77.

    Vittoria per Philadelphia contro New Jersey: la seconda scelta assoluta dietro a John Wall, al Draft, Evan Turner mette a referto 12 punti, 8 rimbalzi e 4 assist, Holiday è il top scorer con 23, buono anche l’apporto di Meeks con 18 punti. Per i Nets benissimo Terrence Williams con 23 punti e 7 assist, mentre la terza scelta assoluta Derrick Favors va vicino alla doppia doppia con 8 punti e 9 rimbalzi in 25 minuti scarsi. 84-74 il finale.

    Chiudiamo con la vittoria degli Oklahoma City Thunder che recuperano uno svantaggio di 21 punti e battono i Boston Celtics. Il clamoroso recupero ha messo molto di cattivo umore il G.M. dei Celtics Danny Ainge che nel post partita ha avuto dure parole nei confronti dei suoi giocatori.
    Sotto lo sguardo della loro stella e del loro leader Kevin Durant in panchina per stare vicino ai compagni, i Thunder partono male e Boston prende il largo. Ma il secondo tempo dei giovani di Oklahoma è stratosferico e grazie ai 24 punti di Mullens (che al momento occupa il ruolo di centro titolare per OKC in attesa di poter schierare Cole Aldrich dall’8 luglio in poi), ai 19 di un James Harden che lascia intravedere il suo vero talento, e ai 15 punti di Eric Maynor, il risultato viene ribaltato. A nulla servono i 23 punti di Harangody e le buone prove di Lafayette, Thompson e Carroll. Il finale dice 87-82 Thunder che già da ora fanno la voce grossa e mostrano i muscoli per essere protagonisti e continuare a sorprendere nella stagione 2010-2011.

    Risultati Summer League di Orlando, prima giornata:

    • Boston Celtics – Oklahoma City Thunder 82-87
      (Bos: Harangody 23, Lafayette 14, Thompson , Carroll 13 – OKC: Mullens 24, Harden 19, Maynor 15)
    • Charlotte Bobcats – Uta Jazz 85-83
      (Cha: Henderson 20, Brown 20, Williams 8, Ajinca 8 – Uta: Augustine 20, Rice 12, Gaines 11)
    • Indiana Pacers – Orlando Magic 86-77
      (Ind: Stephenson 21, Rolle 13, George 12 – Orl: Ewing 15, Adrien 13, Taylor 12)
    • New Jersey Nets – Philadelphia 76ers 74-84
      (NJ: Williams 23, Uzoh 11, James 11 – Phi: Holiday 23, Meeks 18, Turner 12)
  • NBA: La lista e l’analisi dei free agent per il mercato più interessante della storia della NBA

    Parte oggi il mercato della NBA, e sarà l’Estate più calda dell’intera storia della NBA: mai così tanti campioni si sono ritrovati nella condizione di essere free agent tutti nello stesso anno!
    Volendo, anche una franchigia dalle potenzialità modeste, attingendo al mercato di questi 2-3 mesi potrebbe diventare una squadra da titolo, se ha creato spazio salariale per firmare qualcuno di questi grandi nomi.

    Di seguito proponiamo una scala gerarchica in base ai rapporti di forza che si sono venuti a creare nell’ultima stagione con annessa analisi del giocatore in questione. Alla fine daremo anche i nomi di 2 atleti che sebbene abbiano ancora il contratto garantito, secondo le ultime voci avrebbero chiesto di cambiare squadra.

    Ecco dunque la lista dei free agent (con almeno 15 nomi di lusso). Occhio alla top ten che si preannuncia fenomenale:

    40) Zydrunas Illgauskas (Centro, 35 anni, Cleveland Cavaliers): L’età è quella che è, ma la mano resta sempre pericolosa, anche dai 5-6 metri. Potrebbe essere molto utile per quelle squadre che hanno dei giovani centri in squadra e devono fare esperienza, visto che i suoi consigli potrebbero risultare molto utili.

    39) Amir Johnson (Ala Grande, 23 anni, Toronto Raptors): Durante l’infortunio di Chris Bosh, quest’anno, si è trovato catapultato in squadra e non ha demeritato, portando alla causa tantissima difesa, energia e anche qualche punto. Ancora in crescita tecnica, le squadre che stanno ricostruendo potrebbero anche puntare su di lui per il ruolo di ala grande.

    38) Kris Humpries (Ala Grande, 25 anni, New Jersey Nets): Nella stagione fallimentare di New Jersey ecco una piccola luce nel buio: il sostituto di Yi Jianliang ha prodotto alcune prestazioni fuori dal normale, ma è la continuità che manca. Un posto da titolare in una squadra di medio-bassa classifica potrebbe lanciarlo sul grande palcoscenico della NBA, anche perchè di “lunghi” nella Lega c’è sempre bisogno.

    37) Richard Jefferson (Ala Piccola, 30 anni, San Antonio Spurs): Stagione quasi fallimentare a San Antonio, in cerca di rilancio dopo una vita passata ad essere una delle stelle dei New Jersey Nets assieme a Jason Kidd e Vince Carter. Gli ultimi 2 anni a Milwaukee e San Antonio non gli hanno fatto certo onore ma il talento c’è e va riportato in superficie. Sarebbe ottimo anche come sesto uomo di lusso nel ruolo di ala piccola.

    36) Josh Howard (Ala Piccola, 30 anni, Washington Wizards): Talento pazzesco, ma qui il limite sono gli infortuni e la fragilità delle sue ginocchia, motivo per cui i Dallas Mavericks lo hanno tradato a metà stagione ai Wizards. Molto difficile che ritrovi l’esplosività perduta assieme ai suoi legamenti, ma la mano non cambia neanche se si hanno 60 anni e Howard se riuscisse a riciclare il suo gioco un pò più lontano da canestro potrebbe ancora dire la sua.

    35) Kyle Korver (Ala Piccola, 29 anni, Utah Jazz): Tremendo tiratore da 3, quest’anno ha avuto quasi il 54% dalla lunga distanza. Squadre povere nel settore degli specialisti da dietro l’arco dovrebbero farci un pensierino per risolvere i loro problemi.

    34) Wes Matthews (Guardia Tiratrice, 23 anni, Utah Jazz): Compagno di squadra di Korver a Utah, ha sorpreso il mondo intero in questa stagione: non draftato (ovvero nel Draft 2009 è finito fuori dai primi 60!) ha avuto un’occasione con i Jazz e ha dato prova di costanza, applicazione e sacrificio, riuscendo a prendersi in breve tempo il posto in squadra e diventando pericolosissimo sia dalla lunga distanza che da dentro l’area vista anche la stazza non indifferente. Molto vicino comunque al rinnovo con i Jazz.

    33) Drew Gooden (Ala Grande, 28 anni, Los Angeles Clippers): Per anni ci si è chiesti dove fosse il talento di questo “omone” che ha fallito in ogni squadra dove ha giocato, prima di arrivare, nell’ultimo giorno di mercato della scorsa stagione, ai Los Angeles Clippers, dove accanto a Kaman ha trovato la sua dimensione e fatto intravedere ottime cose: il problema è che dopo un anno di inattività per guai al ginocchio, il posto di ala grande titolare nei Clippers, sarà preso dalla prima scelta assoluta dello scorso Draft, ovvero Blake Griffin e ciò potrebbe spingere Gooden a trovarsi una nuova sistemazione.

    32) Derek Fisher (Playmaker, 36 anni, Los Angeles Lakers): Nella regular season sembra essere sempre un corpo estraneo nei Los Angeles Lakers, ma quando sente aria di playoff, il playmaker gialloviola si scatena e diventa essenziale per Kobe e compagni (e lo ha dimostrato ampiamente nella sua lunga carriera). Dovrebbe rinnovare per un’altro anno con i bi-campioni NBA.

    31) Nate Robinson (Playmaker, 26 anni, Boston Celtics): 175 centimetri scarsi di esplosività, non per niente ha vinto le ultime 2 edizioni dello Slam Dunk Contest all’All Star Game. Ma la testa va “curata” visti i numerosi sbalzi di concentrazione durante le partite che possono anche pregiudicare la vittoria di una gara.

    30) Jason Williams (Playmaker, 34 anni, Orlando Magic): Tornato in NBA dopo un anno sabbatico, il playmaker bianco dei Magic si ritrova senza una squadra ma le possibilità che Orlando lo rifirmi sono comunque alte: la sua esperienza sarà fondamentale anche in futuro per ritornare in Finale NBA.

    29) Ronnie Brewer (Guardia Tiratrice, 25 anni, Memphis Grizzlies): Non sarà mai un grande realizzatore ma la sua difesa è sempre di primo piano: autentico rubapalloni, non faticherà a trovare un ingaggio, anche se i problemi fisici quest’anno lo hanno molto limitato rispetto al solito standard di livello di gioco a cui ci aveva abituati.

    28) Travis Outlaw (Ala Piccola, 25 anni, Los Angeles Clippers): Ala piccola di livello assoluto, con un’altezza da ala grande che gli permette di tirare in testa agli avversari senza possibilità di essere stoppato dai suoi pari ruolo (un pò come succede per il fenomeno degli Oklahoma City Thunder Kevin Durant). Se è in serata può letteralmente incendiare il canestro avversario a suon di triple e tiri dalla media distanza, il suo pezzo forte del repertorio, ma quando si intestardisce nei momenti in cui la palla non entra risulta a dir poco dannoso per sè e per la squadra. Va “curato” in questi particolari e potrebbe essere un “big player” nei prossimi anni.

    27) Jermaine O’Neal (Ala Grande, 31 anni, Miami Heat): In forte parabola discendente come si è potuto vedere nell’ultimo anno disputato ad Indiana per poi essere ceduto prima a Toronto e poi a Miami. Il motivo di tutto ciò è oscuro, coi Celtics nei playoff ha avuto una percentuale realizzativa che ha sfiorato il ridicolo, ma il giocatore ammirato nei primi anni a Portland e in seguito ai Pacers non può essere scomparso nel nulla: serve dargli fiducia e non mortificarlo al primo errore, anche perchè è uno dei pochi “lunghi” che può abbinare classe e talento sia in attacco che in difesa vista la tecnica di tiro non indifferente.

    26) Shaquille O’Neal (Centro, 38 anni, Cleveland Cavaliers): Sull’orlo dei 40 anni, ormai più utile per far numero che per altri scopi, ha scritto la storia della Lega nei suoi anni ad Orlando, Lakers e Miami. Ma Shaq potrebbe ancora essere decisivo se centellinato con sapienza visto che la sua stazza sotto i tabelloni può risultare ancora decisiva per qualsiasi squadra.

    25) Mike Miller (Guardia Tiratrice, 30 anni, Washington Wizards): Ecco uno dei giocatori più completi dell’intera NBA: grandissimo tiartore dalla lunga distanza, ottimo passatore e anche efficace rimbalzista (quest’anno ha sfiorato più volte la tripla doppia, e nei Wizards sarebbe stata un’impresa di non poco conto!), appetito da diverse squadre non solo per le doti già elencate prima ma anche per un’intelligenza cestistica molto elevata, altruista quando serve, ma anche pronto a prendersi le sue responsabilità nei momenti difficili del match. Un jolly da non lasciarsi sfuggire, piace ad Orlando che lo portò nella Lega scegliendolo al Draft.

    24) Tracy McGrady (Guardia Tiratrice, 31 anni, New York Knicks): Lontano anni luce dal fenomeno che ha monopolizzato l’NBA negli anni passati tra Orlando Magic e Houston Rockets, visibilmente ingrassato, è in cerca di una squadra da titolo con campioni veri per fare il gregario (prima volta nella sua carriera) ed aiutare i suoi eventuali nuovi compagni a conquistare l’NBA.

    23) Raymond Felton (Playmaker, 26 anni, Charlotte Bobcats): Piccolo playmaker dalle mani buone ma con poca sapienza in regia, tuttavia sarebbe un’ottimo cambio per chi già possiede un buon regista per fargli tirare il fiato nei momenti di stanca delle partite. Se non sviluppa la sua visione di gioco non potrà ambire ad essere un titolare fisso e un uomo franchigia come più volte espresso nelle sue interviste. Comunque il talento non manca e neanche i suoi corteggiatori.

    22) Al Harrington (Ala Piccola, 30 anni, New York Knicks): Giocatore tuttofare, segna da 2 e da 3, prende rimbalzi e contribuisce, se tutto va per il verso giusto, alle vittorie di squadra. Ma se le cose vanno male finisce molto spesso con il perdersi nel marasma generale senza riuscire a trascinare i compagni, è questo il vero limite di un giocatore che avrebbe potuto sicuramente dare di più al mondo del basket americano. Tuttavia ci sono ancora almeno 5 anni di carriera, si attendono progressi nella sua tenuta mentale.

    21) Channing Frye (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): Reduce dalla migliore stagione della sua carriera ha mostrato evidenti miglioramenti, soprattutto mettendo in piedi un tiro da 3 letale che nessuno si aspettava da un quasi centro come lui. Ala grande che Portland ha mandato a Phoenix ma visti i problemi nel settore lunghi con gli infortuni di Oden e Przbylla avrebbe fatto meglio a tenere. Non mancano le pretendenti per lui ma i Suns vorrebbero tenerlo, sempre a cifre ragionevoli.

    20) Brendan Haywood (Centro, 30 anni, Dallas Mavericks): Centro da non sottovalutare, non spettacolare ma molto concreto, ha cambiato marcia ai Mavs quest’anno con il suo arrivo dai Wizards in cambio di Josh Howard. Peccato che i texani non abbiano sfruttato il secondo posto ottenuto in regular season ma le sue quotazioni sono in ascesa e non avrà difficoltà a trovare una squadra in vista del nuovo anno agonistico.

    19) J.J. Redick (Guardia Tiratrice, 26 anni, Orlando Magic): In ombra per un paio d’anni nella panchina degli Orlando Magic, è letteralmente esploso quest’anno: guardia bianca con un tiro letale, ha mostrato oltre alla sua tecnica di tiro e ai punti che può mettere assieme in una serata, anche un notevole progresso nella tenuta mentale. Molte volte ha salvato i Magic con le sue “bombe”, è chiamato alla riconferma per stabilizzarsi nella cerchia dei migliori tiratori NBA.

    18) Udonis Haslem (Ala Grande, 30 anni, Miami Heat): Sempre molto concreto e tenace, standard di rendimento molto stabile, non accusa cali a livello mentale. Può essere molto utile sia da titolare in ala grande che uscendo dalla panchina vista la grande disponibilità che dà al coach e alla squadra. Prezioso, a cifre ragionevoli Miami potrebbe tenerlo, visto che punta a creare una squadra con 3 “big free agent” per competere immediatamente per il titolo.

    17) Linas Kleiza (Ala Piccola, 25 anni, Olympiacos Pireo): Può sembrare strano vederlo così in alto, ma basta pensare alle ultime 2 stagioni di Denver per capire il perchè: anno 2008-2009 (con il lituano) e Denver dà filo da torcere ai Lakers in Finale di Conference. Anno 2009-2010 (con Kleiza all’Olympiacos) e i Nuggets vengono distrutti dai Jazz al primo turno dei playoff. Se inserito nel giusto roster è un tassello a cui non si può rinunciare, a Denver farebbero carte false per riaverlo ed accoppiarlo a Melo Anthony nei ruoli di ala (sempre che Anthony resti ai Nuggets!)

    16) Josh Childress (Ala Piccola, 27 anni, Olympiacos Pireo): Compagno di squadra, quest’anno, all’Olympiacos di Kleiza, è pronto a ritornare in NBA, ma bisogna dare tanti soldi a questo atleta che sa fare tutto ma che in alcuni momenti spegne la lampadina nella sua mente.

    15) Tyrus Thomas (Ala Grande, 24 anni, Charlotte Bobcats): Il problema per questo atleta dai mezzi fisici straordinari è il prezzo che richiede per il nuovo contratto: a Charlotte non sono disposti ad investire così tanto anche se lui ha trovato nel North Carolina la sua dimensione reale dopo il fallimento ai Bulls. Situazione in evoluzione, dopotutto è stato sempre una seconda scelta assoluta!

    14) John Salmons (Guardia Tiratrice, 30 anni, Milwaukee Bucks): Dopo la strepitosa metà stagione (febbraio-maggio) dopo il suo arrivo a Milwaukee che è stata trascinata ai playoff da questo folletto dalla mano sartoriale, ecco che le ambizioni di Salmons iniziano a venire a galla: vuole una squadra da titolo e probabilmente i Bucks lo perderanno, ecco perchè la franchigia del Wisconsin si è cautelata prendendo dai Golden State Warriors il suo sostituto naturale Corey Maggette.

    13) Luis Scola (Ala Grande, 30 anni, Houston Rockets): Uno dei giocatori più graditi a qualsiasi General Manager NBA, grazie alla sua applicazione e alla sua durezza nel gioco fisico anche contro avversari molto più quotati e grossi. Houston tentenna nella decisione se rinnovare il contratto e l’argentino rischia di allontanarsi inesorabilmente dal Texas.

    12) David Lee (Ala Grande, 27 anni, New York Knicks): Straordinario rimbalzista che nell’ultima stagione si è scoperto anche realizzatore. Molte volte vicino ai 20 punti e 20 rimbalzi, altre volte ha toccato e superato queste cifre riuscendo ad attirare l’attenzione su di sè di oltre mezza NBA. Portland farebbe carte false per prenderlo ed affiancarlo a Camby, Aldridge e Oden per il settore lunghi più forte e completo dell’intera Lega. Lui vorrebbe restare a New York se si realizzasse il sogno LeBron James, ma il suo desiderio contrasta con i soldi che richiede alla dirigenza arancioblu per i suoi servigi.

    11) Ray Allen (Guardia Tiratrice, 35 anni, Boston Celtics): Il tiratore più forte attualmente in NBA (in questi giorni c’è anche la discussione su chi tra lui e il grande numero 31 degli Indiana Pacers, tal Reggie Miller, che bruciava la retina avversaria suon di triple, alcune volte impossibili, sia più forte dalla lunga distanza) ha il contratto scaduto con i Celtics e vorrebbe restare sempre in una squadra da titolo, se non con i biancoverdi almeno con franchigie di pari livello. Il record di tiri da 3 punti segnati in una gara di Finale NBA (ben 8 bombe quest’anno in gara 2 contro i Lakers) potrebbe giocare a suo favore e dargli un’altra possibilità in un club pronto a diventare campione.

    10) Rudy Gay (Ala Piccola, 23 anni, Memphis Grizzlies): Atletismo incredibile e talento in esplosione per il capitano dei Memphis Grizzlies. A soli 23 anni è uno dei pezzi pregiati di questo mercato e i Minnesota T-Wolves farebbero follie per portarlo in squadra. In rampa di lancio per diventare un All Star al pari di altri campioni, potrebbe spostare gli equilibri della Lega con un eventuale trasferimento, almeno così sperano i Timberwolves…

    9) Yao Ming (Centro, 29 anni, Houston Rockets): Sarebbe uno dei top five tra i free agent di questa Estate, ma i dubbi sulle sue condizioni fisiche (caviglie e piedi visto il grande peso che sono costretti a sopportare quando scende giù dopo ogni salto) sono un’incognita da non sottovalutare. Probabilmente resterà a Houston, visto che è vicinissimo ai 30 anni ed è stato una vita intera in Texas,  ma New York un pensierino lo farebbe volentieri al centrone cinese per ritornare in alto e ai fasti di Pat Ewing che ha scritto la storia dei Knicks nel ruolo di centro.

    8) Carlos Boozer (Ala Grande, 28 anni, Utah Jazz): Etica del lavoro e forza mentale sono i punti forti di questa ala grande scelta qualche anno fa dai Cleveland Cavaliers addirittura al secondo giro del Draft e che in pochi anni è diventato uno dei lunghi più forti della Lega, che andando ai Jazz ha scomodato anche il paragone con il grandissimo Karl Malone, assieme a John Stockton la storia della franchigia di Salt Lake City. Le mani sono ottime anche dai 6 metri, la potenza devastante e anche se manca qualche centimetro è superlativo anche a rimbalzo arrivando sempre abbondantemente sopra la doppia cifra. Teoricamente sarebbe quasi da 20 punti e 20 rimbalzi a serata, gran colpo per chi vorrà metterlo sotto contratto visto che i Jazz e la politica al risparmio della dirigenza non sembrano dargli conferma nello Utah.

    7) Joe Johnson (Guardia Tiratrice, 29 anni, Atlanta Hawks): Voci contrastanti su questa guardia tiratrice dalla stazza fuori dal normale: proprio questo è il punto di forza di Johnson che sfrutta i centimetri e i chili in più per fare ciò che vuole contro i diretti avversari. C’è chi lo da in partenza, chi invece lo conferma agli Hawks visto che la squadra ha già un’ossatura molto forte. Molto difficile capire cosa farà, certamente Atlanta per tenerlo dovrà fare un super contratto al suo leader se non vorrà diventare una squadra da Draft Lottery il prossimo anno.

    6) Paul Pierce (Ala Piccola, 32 anni, Boston Celtics): Teoricamente il capitano dei Celtics sarebbe libero sul mercato, ma in realtà non è proprio così perchè dopo una vita passata in biancoverde basterà sedersi ad un tavolo e trovare un accordo tramite 2 parole tra amici di vecchia data per la permanenza di “The Truth” nel Massachusetts. Le sorprese sono escluse, almeno apparentemente…

    5) Amar’è Stoudemire (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): La novità dell’ultim’ora per questa ala grande dallo strapotere fisico quasi imbarazzante, dal talento meraviglioso e dalla capacità di essere un “finisher” devastante è che si è riavvicinato ai Phoenix Suns e nelle prossime ore ci potrebbe essere la tanto attesa firma per la permanenza nell’Arizona. I problemi sorgerebbero qualora non si giunga al lieto fine con Stoudemire che non gradirebbe l’ennesima trattativa saltata e potrebbe voltare le spalle alla franchigia arancioviola.

    4) Dirk Nowitzki (Ala Grande, 32 anni, Dallas Mavericks): Il leader indiscusso dei Dallas Mavericks ha deciso un pò a sorpresa di uscire dal contratto non esercitando la sua opzione di rinnovo. La mossa è di difficile comprensione ma dovrebbe rifirmare per i Mavs anche perchè per accontentare il tedesco la proprietà, con Mark Cuban in testa, proverà a far arrivare in Texas il fenomeno LeBron James. Difficile, ma per Cuban niente appare impossibile.

    3) Chris Bosh (Ala Grande, 26 anni, Toronto Raptors): L’ala grande più talentuosa di tutta l’NBA è stanca del Canada e tra tutti i giocatori in scadenza e senza contratto è quello più sicuro di non rifirmare per la squadra di appartenenza. Le opzioni sono chiare: o firmare per una squadra texana (visto che lui è nativo di Dallas) per riavvicinarsi a casa, oppure andare a Miami, Chicago o New York assieme a James e Wade per vincere subito il titolo NBA. C’è anche l’opzione Lakers ma per averlo, attraverso un “sign and trade” coi Raptors, i gialloviola campioni dovrebbero mettere sul piatto della bilancia Lamar Odom ed Andrew Bynum! Difficile, ma per accontentare Kobe Bryant non ci si pone limiti.

    2) Dwyane Wade (Guardia Tiratrice, 28 anni, Miami Heat): Guardia tiratrice dal talento smisurato, la migliore della Lega. Wade è di Chicago ma ultimamente le voci su di un suo passaggio ai Bulls si sono affievolite, a Miami è a casa e si trova ottimamente. Se gli Heat, che hanno il monte salari più basso della Lega, riuscissero ad affiancargli altri 2 fenomeni tra i free agent che sono sul mercato, allora Dwyane non si muoverebbe, altrimenti restano vive le opzioni New York e forse anche Clippers per via dello scenario Hollywoodiano che Wade gradisce particolarmente essendo fenomeno sia dentro che fuori dal campo.

    1) LeBron James (Ala Piccola, 25 anni, Cleveland Cavaliers): Il primo posto è suo, il free agent più ambito nella storia della Lega. Più di mezza NBA è in fila per assicurarsi i suoi servizi sul parquet, giocatore a dir poco devastante che ha solo 25 anni, su cui si può costruire la fortuna di una franchigia. All around player, sa fare tutto e con estrema naturalezza, punti, rimbalzi, assist, stoppate, palle rubate, attacco e difesa più una leadership indiscussa all’interno dello spogliatoio vista la sua forte personalità! stupisce che a Cleveland non sia riuscito ad arrivare sinora al bersaglio grosso, ovvero il titolo di campione NBA. M.V.P. delle ultime 2 stagioni, Chicago smonterebbe la squadra per firmarlo e farne l’erede di Michael Jordan, i Clippers documenti falsi per contrastare lo strapotere dei cugini gialloviola dei Lakers e del mito Kobe Bryant, New York ne farebbe la pietra miliare per il prossimo decennio per vincere più titoli possibili e farne uno degli atleti più ricchi del Mondo intero grazie ai guadagni di una grande città come la “Grande Mela”, Cleveland invece punta a convincerlo dandogli carta bianca per comporre lui stesso la squadra con atleti a lui graditi, e staff dirigenziale e tecnico, facendo leva anche sul fatto che James è nativo di Akron, cittadina a pochi chilometri da Cleveland, e che in Ohio LeBron è riverito più di un Imperatore. Situazione molto fumosa e ingarbugliata, una città intera soffre, spera e attende la sua decisione che potrebbe cambiare il destino della franchigia. L’impressione è che Cleveland resti la prima opzione ma mai come questa volta le certezze potrebbero prima vacillare e poi crollare da un momento all’altro! Non resta che attendere…

    Menzioni speciali per 2 atleti che non si liberano dagli attuali contratti, ma che hanno manifestato, come già detto all’inizio, il desiderio di cambiare aria, e sono:

    1) Chris Paul (25 anni) dei New Orleans Hornets, assieme a Deron Williams il più forte playmaker della Lega e che è in partenza per altri lidi, visto anche il progetto degli Hornets che sta ricostruendo partendo dai giovani. Non che Paul sia vecchio, anzi ha solo 25 anni, ma avendo raggiunto già un certo status nella Lega, ha voglia di vincere e non può farlo certamente con una squadra che puntando sui giovani sarà competitiva al massimo tra 4-5 anni. Lakers, Blazers, Mavericks sono alla finestra, ci vogliono ottime contropartite ma gli Hornets non precluderanno i sogni del numero 3. La sua permanenza pare veramente difficile.

    2) Carmelo Anthony (26 anni): La situazione qui è un pò complicata perchè Anthony ha esercitato (non come i suoi colleghi Bosh, James, Wade, scelti tutti nello stesso anno al Draft) l’opzione di rinnovo per un ultimo anno ma i Nuggets, benchè abbiano proposto anche il rinnovo per altre 3 stagioni dopo il 2011, non vorrebbero perdere la loro stella a parametro zero come rischiano ora i Cavaliers, gli Heat e i Raptors. Ecco perchè oltre al rinnovo da 65 milioni di dollari, la dirigenza di Denver sta guardando a possibili scambi con altre franchigie in modo che se Anthony non dovesse firmare l’estensione, sarebbe ceduto all’istante per continuare ad essere competitivi grazie ad una trade che lasci inalterato il livello di talento della squadra. Situazione in evoluzione, Anthony è legato a Denver e ai Nuggets ma non si opporrebbe ad una cessione per far guadagnare qualcosa alla sua squadra.

  • NBA: James apre ad una permanenza a Cleveland, Rubio resta al Barcellona

    LeBron James apre ad una possibile permanenza ai Cleveland Cavaliers!
    Nella città dell’Ohio adesso tutti attendono di capire cosa farà il prescelto dopo che coach Mike Brown è stato licenziato e il General Manager Danny Ferry è andato via per contrasti con la proprietà.
    Recentemente però la star dei Cavs è stata presente al “Larry King Live” dove ha lasciato qualche dichiarazione che potrebbe far bene sperare i tifosi della compagine orogranata:

    • Questa città e questi tifosi mi hanno dato molto nei miei 7 anni di NBA. E io mi sento a mio agio. In più ho un sacco di ricordi qui. Così loro hanno un vantaggio“.

    Intanto la Nike sta progettando delle scarpe apposite per la free-agency tour: ovvero un paio di scarpe diverso ad ogni apparizione del fenomeno del basket mondiale.

    Intanto Ricky Rubio, playmaker del Barcellona campione d’Europa e selezionato nello scorso Draft dai Minnesota Timberwolves non ha fretta di ri-tornare in NBA (anche se ancora non vi ha mai giocato).
    In un’intervista il playmaker blaugrana si è detto aperto ad ogni possibilità dichiarando:

    • Non si sai mai come vanno le cose

    Certo è che anche per la prossima stagione l’NBA non potrà ammirare il talento dello spagnolo in quanto, dopo l’eccellente esperienza con il Barça, Rubio voglia proseguire almeno per un’altra stagione provando ad inseguire nuovi traguardi e nuove vittorie.
    Quindi appuntamento al 2011 probabilmente dove però non è detto che vestirà la maglia della franchigia dei T-wolves che lo scelsero, come già detto, all’ultimo Draft del 2009.

    Infine, notizia dell’ultima ora, dopo un lungo tira e molla, Larry Brown resterà anche nella prossima season l’head coach dei Charlotte Bobcats.
    Fonti narrano che l’ex coach di Philadelphia e Detroit ha trovato l’accordo col proprietario Michael Jordan. Brown dichiarò ai tempi che il suo destino sarebbe dipeso dal volere di M.J. e quest’ultimo, a quanto pare, non vuole rinunciare ad uno dei miglior coach NBA.

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Orlando Magic – Boston Celtics

    Orlando Magic e Boston Celtics si ritrovano un anno dopo a scontrarsi nuovamente nella post season.
    Se nella passata stagione la sfida era valida per le Semifinali di Eastern Conference, con i Magic che a sorpresa eliminarono gli allora campioni in carica, ora la serie varrà l’accesso per la Finale NBA.
    La situazione sembra essersi capovolta con Orlando che parte in vantaggio, ma Boston ha dimostrato di poter dire la sua eliminando nella serie precedente la migliore squadra della Lega e il miglior giocatore del mondo dalla corsa al titolo ovvero i Cleveland Cavaliers e LeBron James.
    Finale NBA che le due squadre hanno raggiunto negli ultimi due anni. Vincenti i Celtics nel 2008, perdenti i Magic nel 2009.
    Boston ha tutto quello che serve per mettere in difficoltà il convulso e affascinante sistema offensivo dei Magic. Orlando ha la convinzione mentale e una freschezza fisica che alla lunga può risultare letale per i Celtics.
    Il precedente della Semifinale di Conference dello scorso va preso con le pinze del caso. Quest’anno è tutta un’altra storia. Facce nuove, facce diverse.
    In Regular Season, il parziale è favorevole ad Orlando che è stata in grado di vincere 3 partite contro una sola dei Celtics.
    Sarà una serie che vivrà di dettagli, difesa e tanta, tantissima fisicità.
    Orlando poi partirà avvantaggiata dal fatto di aver riposato avendo eliminato gli Atlanta Hawks in sole 4 gare, così come nel primo turno era capitato con Charlotte Bobcats. I Magic sono gli unici ad essere imbattuti nella post season e se ciò è avvenuto un motivo ci sarà di certo. Orlando ha potuto preparare le migliori soluzioni tattiche per affrontare l’avversario nel secondo turno, con Van Gundy che ha potuto studiare ogni singola debolezza dei Celtics per poterne trarre vantaggio.

    I Magic hanno trovato l’apporto, finalmente, di Jameer Nelson in questi playoff, e con il gioco interno di Howard restano una delle squadre più difficili da fermare: un mix di “dentro-fuori” che se attuato con perizia risulta devastante. Se si decide di dare la palla dentro il pitturato, Dwight Howard risulta letale visto il suo strapotere fisico. Se la palla viene fatta girare sugli esterni, i Magic hanno giocatori che risultano pericolosissimi nel tiro dalla lunga distanza come Vince Carter, Jameer Nelson, Rashard Lewis, J.J. Redick, Matt Barnes, Jason Williams e Mickael Pietrus. E quando queste 2 armi funzionano assieme praticamente Orlando diventa imbattibile.
    Sono 4 i giocatori da cui dipendono le fortune dei Celtics e stiamo parlando in primis di Paul Pierce, poi di Kevin Garnett, di Ray Allen, e di Rajon Rondo che citiamo per ultimo ma sembra essere il vero ago della bilancia dei biancoverdi come dimostrato nel confronto contro i Cavs di James soprattutto nella spettacolare gara 4 in cui ha messo a referto una stratosferica tripla doppia da 29 punti, 18 rimbalzi e 13 assist.

    I Magic dovrebbero scendere in campo con questo quintetto: Jameer Nelson e Vince Carter come guardie, Rashard Lewis e Matt Barnes come ali e Dwight Howard come centro. Dalla panchina potrebbero risultare decisivi il francese Mickael Pietrus (gran difensore e buon attaccante) Marcin Gortat come cambio di Howard, J.J. Redick tiratore terrificante e Jason Williams a portare tanta esperienza quando conta. Ricordiamo che la panchina dei Magic è stata la migliore nella regular season assieme a quella dei Cavs.
    Boston con ogni probabilità schiererà Rajon Rondo e Ray Allen come guardie, Paul Pierce e Kevin Garnett come ali e Kendrick Perkins nel ruolo di centro. Dalla panchina sarà fondamentale l’apporto di Nate Robinson, la difesa di Tony Allen, i “piazzati” di Michael Finley, la freschezza fisica di Glen Davis e il presumibile riscatto dopo una stagione veramente deludente da parte di Rasheed Wallace che già contro Cleveland ha fatto vedere qualcosa di buono contribuendo alla clamorosa eliminazione degli ex favoriti al titolo del 2010.

    Chiavi della serie saranno, banalmente, i puri scontri tra gli interpreti dei vari ruoli: Barnes e Pietrus (a turno) dovranno limitare il capitano biancoverde Paul Pierce, Lewis dovrà fare i salti mortali per rendere innocuo Garnett e garantire comunque il suo contributo in attacco, Carter risulterà decisivo se Ray Allen lo dovrà inseguire per tutto il parquet, Nelson avrà l’arduo compito di bloccare la mente dei Celtics ovvero Rajon Rondo (e qui si potrebbe spostare l’equilibrio della serie) e infine il centro di Boston, Perkins, dovrà cercare di fare bella figura contro Howard, cosa un pò improbabile a dire la verità.
    Tutto molto semplice, ma da questi duelli dipenderà l’esito del risultato!

    Si parte oggi alle 21.30 ora italiana. Questo il programma completo:
    Gara 1: Boston Celtics @ Orlando Magic domenica 16 maggio 3.30 pm (21.30 italiane)
    Gara 2: Boston Celtics @ Orlando Magic martedì 18 maggio 8.30 pm (02.30)
    Gara 3: Orlando Magic @ Boston Celtics sabato 22 maggio 8.30 pm (02.30)
    Gara 4: Orlando Magic @ Boston Celtics lunedì 24 maggio 8.30 pm (02.30)
    Se necessarie:
    Gara 5: @ Orlando mercoledì 26 maggio
    Gara 6: @ Boston venerdì 28 maggio
    Gara 7: @ Orlando domenica 30 maggio

  • NBA: I migliori quintetti difensivi. Manca Ron Artest

    Sono stati resi noti i 2 migliori quintetti difensivi della regular season 2009-2010.

    All’ufficialità dei risultati ci sono state molte polemiche per via dell’esclusione di qualche giocatore che sicuramente avrebbe dovuto aver maggiore considerazione.

    Il migliore quintetto difensivo dell’anno ha la presenza del miglior difensore della stagione ovvero il centro degli Orlando Magic Dwight Howard. Come Ali sono stati selezionati LeBron James dei Claveland Cavaliers e Gerald Wallace dei Charlotte Bobcats. Guardie invece sono Rajon Rondo dei Boston Celtics e Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers.

    Il secondo quintetto difensivo invece vede la presenza di Tim Duncan dei San Antonio Spurs come centro, di Josh Smith degli Atlanta Hawks e Anderson Varejao dei Cleveland Cavaliers come ali, e di Dwyane Wade dei Miami Heat e Thabo Sefolosha degli Oklahoma City Thunder come guardie.

    Stupisce che non sia stato inserito in nessuno dei 2 quintetti uno dei migliori difensori dell’NBA, ovvero Ron Artest dei Lakers, cifre alla mano che dicono e confermano che è il difensore che concede la minor media punti per tiro al suo diretto avversario. E anche vedendolo in azione nelle immagini di regular season non ci sarebbero dubbi nel dire che è il prototipo di difensore modello!
    Stupisce l’inserimento di Wade che proprio difensore non è, così come le altre 2 super stelle James e Bryant, che alzano il loro livello di difesa solo nei playoff. Rondo probabilmente è stato premiato perchè è il miglior ruba palloni della Lega ma deve crescere ancora molto come applicazione difensiva. Sefolosha sarebbe il secondo migliore difensore dopo Artest ma non è riuscito a prendere posto nel primo quintetto, così come Josh Smith che fa della difesa il suo vero marchio di fabbrica, uno dei pochi assieme ad Artest capace di arginare lo strapotere di LeBron James. Escluso un’altro specialista come Shane Battier degli Houston Rockets. Insomma le polemiche non sono mancate!