Tag: Champions League

  • Champions, Napoli che beffa! L’Inter cade al Camp Nou

    Champions, Napoli che beffa! L’Inter cade al Camp Nou

    Una doccia davvero gelata nella serata di Champions, un gioiello di Di Maria nel terzo minuto di recupero, è valso il 2-2 per il Psg ed ha tolto al Napoli un successo che sembrava così vicino e che sarebbe stato ampiamente meritato.

    C’è comunque un lato positivo, oltre alla bella prestazione gli uomini di Ancelotti hanno ancora molte possibilità di passare il turno, tra 15 giorni al San Paolo sarà fondamentale fare risultato contro i francesi.

    Non sorride nemmeno l’Inter, nonostante l’assenza di Messi, c’è stato comunque troppo Barcellona per gli uomini di Spalletti che escono battuti 2-0 dal Camp Nou.

    Una sconfitta che però ha un retrogusto dolce, il pareggio tra Psv e Tottenham, partita giocata alle 18.55, lascia però i nerazzurri in una buona posizione per la corsa agli ottavi di Champions League.

    Veniamo al racconto della trasferta in Champions League dell’Inter al Camp Nou.

    Inizio di gara piuttosto equilibrato con un Barça a tenere maggiormente il pallone. La squadra di Spalletti però non si fa spaventare ma anzi prova a rendersi pericolosa con la conclusione di Icardi deviata in corner. Il primo quarto d’ora scivola via sostanzialmente senza emozioni. Al 17° è strepitoso il riflesso di Handanovic sul colpo di testa di Lenglet su azione da corner. Dopo una certa pressione Blaugrana l’Inter torna a farsi vedere con la combinazione Vecino-Icardi, l’argentino prova a liberarsi ma non riesce a concludere. Risposta Barcellona firmata da Rafinha, il tiro però viene respinto da Handanovic. Al 32° Rafinha apre per Suarez, l’uruguayano gli restituisce il pallone e da pochi passi il numero 12 batte Handanovic. L’Inter accusa il colpo, il Barcellona prova a tener palla e a rendersi pericolosa. Nell’ultimissimo minuto di recupero i nerazzurri rischiano di subire il secondo gol, Coutinho infatti calcia una punizione dal limite, Miranda devia il pallone mettendo totalmente fuori causa Handanovic ma per sua fortuna la sfera finisce sul fondo. Si va al riposo col Barça avanti 1-0.

    Si riparte con un cambio nell’Inter, dentro Politano al posto di Candreva. La partenza dell’Inter è decisamente positiva ed un cross del neoentrato Politano non viene toccato da nessuno e costringe ter Stegen al riflesso in corner. Il Barcellona sembra voler attendere poi quando decide di attaccare si rende insidiosa come accade al 58° con la gran giocata di Suarez conclusa da un tiro violento che centra Handanovic. Passano solo 3 minuti ed un errore di Asamoah permette a Lenglet di calciare da due passi, Handanovic dice ancora no. Al 70° ripartenza micidiale del Barcellona, Coutinho serve Suarez che di testa impegna Handanovic, la palla torna a Coutinho che calcia ma colpisce la traversa. Al 79° si rivede l’Inter ma Lautaro Martinez non riesce a sfruttare la chance. Il Barcellona accelera, Rakitic trova il corridoio per Jordi Alba che dentro l’area lascia partire il tiro che batte Handanovic. Finisce così, il Barcellona batte l’Inter, una sconfitta resa meno amara dal pareggio tra Psv e Tottenham.

     

    BARCELLONA – INTER 2-0 (32° Rafinha 83° Jordi Alba)

    BARCELLONA (4-3-3): ter Stegen; Roberto, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Arthur (78° Vidal); Rafinha (72° Semedo), Suazrez, Coutinho (88° Munir).

    Allenatore: Valverde.

    INTER (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, Skriniar, Miranda, Asamoah; Brozovic, Vecino; Candreva (46° Politano), Borja Valero (63° Martinez), Perisic (77° Keita); Icardi.

    Allenatore: Spalletti.

    Arbitro: Hategan.

    Ammoniti: Suarez (B), Brozovic (I), Skriniar (I), Martinez (I)

     

    Passiamo ora alla gara in trasferta del Napoli contro il Paris Saint Germain.

    Super partenza del Psg che dopo poco più di un minuto va al tiro con Cavani e Neymar che si ostacolano all’interno dell’area, la difesa del Napoli salva. Al 7° ci prova al volo Cavani, su assist di Neymar, palla che finisce sull’esterno della rete. I padroni di casa sfruttano le accelerazioni dei propri avanti e con Cavani al 17° costringono Ospina alla respinta. Il Napoli pian piano cresce e al 24° c’è solo la traversa a fermare il tocco di Mertens su bell’assist di Mario Rui. I partenopei però insistono e al 29° Insigne, servito da Callejon, con un bel pallonetto supera Areola siglando così il gol del vantaggio. La reazione parigina non si vede, anzi Insigne prova ancora a rendersi pericoloso ma il suo tiro va lontano dal bersaglio. Al 38° Mbappé avrebbe la palla per il pareggio ma Ospina non si fa superare. Il primo tempo si chiude col Napoli avanti 1-0 in casa del Psg.

    Si riparte con un cambio nel Psg, esce Bernat, entra Kehrer. Partenza super offensiva del Psg che prova a schiacciare il Napoli e al 50° Neymar costringe Ospina alla gran parata, passano 2 minuti e Meunier si lancia col colpo di testa, dopo una deviazione su tiro di Di Maria, Ospina è bravo ad alzare oltre la traversa. La spinta del Paris Saint Germain è sempre più forte, il Napoli fatica ad uscire dalla propria metà campo. Quando si fanno vedere però gli uomini di Ancelotti sanno esser pericolosi, Hamsik però al limite dell’area spreca. I parigini spingono e vengono premiati al 61° dalla sfortunata deviazione di Mario Rui che gira nella propria porta un cross di Meunier. Il Napoli torna a farsi a vedere in avanti al 68° col tiro di Mertens che però non trova la porta. Al 77° la fortuna, che prima era stata benevola con il Psg, decide di aiutare il Napoli, Fabian Ruiz va al tiro, la palla sbatte su Marquinhos che è in contrasto in mezzo all’area con Mertens, il belga non ci pensa un attimo e scaglia in rete il pallone del nuovo vantaggio. Al 82° Ospina è bravo a salvare su una punizione forte, ma centrale, di Neymar. Il Napoli risponde con l’inserimento ed il colpo di testa di Mertens, Areola coi pugni alza in corner. Nel 3° minuto di recupero arriva la beffa, il Psg riparte fortissimo, la palla arriva a Di Maria che con un tiro a giro non lascia scampo ad Ospina. Finisce così, il Napoli, autore di una strepitosa partita in questa serata di Champions League, perde la possibilità di portare a casa i tre punti, meritati, solo nel recupero.

     

    PSG – NAPOLI 2-2 (29° Insigne (N), 61° aut. Mario Rui (N), 77° Mertens (N), 93° Di Maria (P))

    PSG (4-2-3-1): Areola; Meunier, Kimpembe, Marquinhos, Bernat (46° Kehrer); Verratti (83° Diaby), Rabiot; Mbappé, Neymar, Di Maria; Cavani (76° Draxler).

    Allenatore: Tuchel.

    NAPOLI (4-3-3): Ospina; Maksimovic, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Hamsik, Fabian Ruiz; Callejon (88° Rog), Mertens (84° MIlik), Insigne (53° Zielinski).

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Zwayer.

    Ammoniti: Marquinhos (P), Mertens (N), Mario Rui (N), Callejon (N), Maksimovic (N), Ospina (N), Draxler (P)

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata di Champions, finiscono in parità Bruges-Monaco, 1-1, Psv-Tottenham, 2-2, e Galatasaray-Schalke 0-0. Vittorie in goleada per il Borussia Dortmund, 4-0 all’Atletico Madrid, e Liverpool, 4-0 sulla Stella Rossa. Vittoria importante 3-1 del Porto sul campo della Lokomotiv Mosca.

  • Champions, la Juve espugna Old Trafford, Roma tutto facile

    Champions, la Juve espugna Old Trafford, Roma tutto facile

    Serata positiva per le due italiane in Champions League, la Juve, grazie al gol di Paulo Dybala porta a casa 3 punti nella trasferta sul campo del Manchester United e mantiene la vetta del girone a punteggio pieno, vetta del girone (a pari punti con il Real Madrid) anche per la Roma che con Dzeko, doppietta, ed Under, liquida 3-0 il Cska Mosca all’Olimpico. 

    Un successo pesantissimo quello della Juve di Massimiliano Allegri che gioca un primo tempo di gran livello, sblocca la gara con Dybala e rischia di trovare più volte il raddoppio. Nella ripresa i bianconeri non esprimono lo stesso livello di gioco, il Manchester di Mourinho ci prova ma crea solo una grande occasione sulla conclusione di Pogba che colpisce il palo al 75°.

    All’Olimpico la Roma ha impiegato circa mezz’ora per sbloccare la gara ma poi, con un Dzeko tornato ai suoi livelli, doppietta per lui nel primo tempo, ha sostanzialmente chiuso la pratica. Nella ripresa sempre Dzeko torna protagonista trasformandosi in assistman per Under che ha calato il tris definitivo.

     

    Veniamo al racconto della trasferta in Champions League della Juventus ad Old Trafford.

    I primi minuti scorrono sul filo dell’equilibrio con lo United a conquistare un paio di punizioni laterali non sfruttate. La Juve comincia pian piano a prender campo e i padroni di casa spesso allontanano in maniera affannosa. Al 13° bel cross di Cuadrado su cui s’avventa Dybala di testa ma il numero 10 non trova la porta. Al minuto 17 la Juve passa in vantaggio, cross di Ronaldo, Cuadrado prova ad arrivarci, la palla in contrasto rimane in area e Dybala da due passi non ha problemi a depositare in rete. La reazione dello United non si vede e al 22° una combinazione Ronaldo-Cancelo costringe de Gea ad un bell’intervento. Dopo una serie di minuti di possesso palla bianconero, poco dopo la mezz’ora si rivede il Manchester che prova a rendersi pericoloso con Rashford. Al 37° gran punizione di CR7, de Gea respinge, sulla ribattuta arriva Matuidi ma il portiere è ancora pronto. Ci prova poco dopo anche Dybala ma la sua conclusione non trova lo specchio. Senza recupero si va al riposo con la Juventus avanti 1-0.

    Si riparte senza sostituzioni per il secondo tempo. Nei primi minuti sembra di vedere uno United più coraggioso con Bonucci costretto ad una scivolata miracolosa su Martial. Al 51° stupenda azione tutta in rapidità della Juve, Cuadrado appoggia a Ronaldo che calcia di prima, de Gea si supera e mette in corner. E’ un altro Manchester, è un’altra Juve e la sfida rimane in bilico con i padroni di casa in crescita. Al 75° gran conclusione di Pogba, la palla colpisce prima il palo, poi la faccia di Szczesny e finisce in fallo laterale. Il finale è un po’ in sofferenza con lo United che di cuore ci prova ma la Juventus tiene ed espugna il “Teatro dei Sogni”.

    MANCHESTER UNITED – JUVENTUS 0-1 (17° Dybala)

    MANCHESTER UTD (4-2-3-1): de Gea; Young, Lindelof, Smalling, Shaw; Pogba, Matic; Rashford, Mata, Martial; Lukaku.

    Allenatore: Mourinho.

    JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cancelo (87° Douglas Costa), Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Matuidi; Cuadrado (81° Barzagli), Cristiano Ronaldo, Dybala (78° Bernardeschi).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Mazic.

    Ammoniti: Matuidi (J), Young (M), Chiellini (J)

     

    Passiamo ora alla gara casalinga della Roma contro il Cska Mosca.

    La partenza vede una Roma piuttosto aggressiva ma il primo pericolo lo crea Chalov che prova la conclusione dal limite, salva Olsen. Risposta immediata giallorossa con il pallonetto di Pellegrini fuori non di molto. Al 11° ancora pericoloso il Cska con il tiro di Vlašić che costringe Olsen ad un buon intervento. La Roma prova a fare la partita ma i russi chiudono bene ogni varco, al 20° Dzeko va al tiro ma calcia debolmente, parata facile per Pomazun. Passano 3 minuti e su azione da corner De Rossi impatta bene di testa, ma Pomazun non si fa sorprendere e mette in corner. Al 31° gran giocata di Pellegrini che con l’esterno mette una palla che Dzeko non può sbagliare, Roma in vantaggio. Gli ospiti provano a reagire ed è sempre Vlašić a rendersi pericoloso e sempre Olsen si fa trovare pronto a respingere. Al 43° grande azione della Roma con El Sharaway che imbecca Dzeko sul filo del fuorigioco, il bosniaco calcia e batte Pomazun. Il primo tempo si chiude così con la Roma avanti 2-0 sul Cska Mosca.

    Si riparte con gli stessi 22 protagonisti della prima frazione di gioco. Parte bene la Roma con Florenzi che lascia partire una conclusione fuori di poco. Il gol però è nell’aria e al 50° Dzeko si alza e con la testa fa una sponda perfetta per Under che calcia con forza e precisione e realizza il 3-0. Al 57° il Cska troverebbe anche il gol con Nababkin ma la bandierina è alzata, rete annullata. La Roma di Di Francesco va vicina anche al 4° gol con un colpo di testa di Dzeko, al 73°, fuori di poco. Ci prova anche El Shaarawy, con il tiro a giro, al minuto 87° ma Pomazun riesce a salvare la propria porta. Occasione anche per Manolas ma il greco spreca. Finisce così, la Roma cancella il k.o. in campionato con un bel successo in Champions League.

    ROMA – CSKA MOSCA 3-0 (31°, 43° Dzeko, 50° Under)

    ROMA (4-2-3-1): Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio, Santon; De Rossi (81° Schick), Nzonzi; Under (74° Kolarov), Lo. Pellegrini (68° Cristante), El Shaarawy; Dzeko.

    Allenatore: Di Francesco.

    CSKA MOSCA (5-4-1): Pomazun; Mario Fernandes, Magnusson, Rodrigo Becão, Chernov (57° Khosonov), Nababkin; Oblyakov (57° Dzagoev), Akhmetov, Sigurdsson, Vlašić; Chalov (90° Nishimura).

    Allenatore: Goncharenko.

    Arbitro: Sidiropoulos.

    Ammoniti: Nababkin (C), Sigurdsson (C).

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata, nelle partite delle 18.55 vince il Bayern Monaco 2-0 ad Atene contro l’Aek mentre Young Boys e Valencia chiudono sul 1-1. Nelle sfide delle 21 vincono l’Ajax, 1-0 sul Benfica, il Manchester City, 3-0 in casa dello Shakhtar e Real Madrid, 2-1 al Bernabeu contro il Viktoria Plzen. Finisce in parità, 3-3, Hoffenheim-Lione.

  • Champions: Inter e Napoli serata da favola

    Champions: Inter e Napoli serata da favola

    Una serata spettacolare per le due italiane impegnate in Champions League, dopo i due successi di ieri di Juventus e Roma, oggi sono arrivate altre due vittorie, davvero molto importanti, per Napoli ed Inter.

    Nella sfida contro il Liverpool, sulla carta molto difficile, il Napoli di Carlo Ancelotti ha praticamente dominato la gara, ha rischiato la beffa di un ingiusto 0-0 ma poi ha trovato la zampata vincente di Insigne al 90°. Il girone è ancora molto complesso ma questo successo, dopo lo 0-0 di Belgrado, permette agli azzurri di mantenere viva la propria candidatura.

    L’Inter prende gusto nelle rimonte europee e dopo il ribaltone di San Siro contro il Tottenham, stasera gli uomini di Spalletti hanno saputo imporsi sul Psv, dopo esser andati sotto, grazie ai gol di Nainggolan e del solito Mauro Icardi.

    Veniamo al racconto della sfida, valevole come seconda giornata di Champions League, del Napoli.

    Come prevedibile il Liverpool cerca di premere per rendere complessa anche l’uscita dalla difesa del Napoli. La squadra di Klopp fa la partita, fa possesso palla ma la prima chance ce l’ha Insigne che al 10° controlla e lascia partire il diagonale di sinistro che esce di poco. Al 16° è ancora Insigne a provarci ma il suo tiro non trova la porta. La partita rimane equilibrata, anzi piuttosto bloccata, al 32° però Milik aggancia e gira subito, Alisson prima respinge, poi blocca. Nel recupero altra occasione per Milik, stavolta di testa, ma anche in questa occasione il polacco trova sulla sua strada Alisson che blocca. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte, senza cambi, per i secondi 45 minuti. Come si era chiuso il primo tempo, si apre il secondo, al 50° Milik conclude e trova nuovamente la risposta di Alisson. Ci prova poco dopo anche Fabian Ruiz ma il portiere brasiliano è nuovamente pronto. Sembra esserci solo il Napoli in campo, al 59° Insigne serve Milik che colpisce di prima, palla fuori. Al 67° si vede anche il Liverpool con una conclusione di Salah che finisce sul fondo, con Ospina a controllare. Al 75° gran conclusione al volo di Callejon, quasi sulla linea respinge Gomez. Clamorosa palla gol per Mertens che, sul cross di Mario Rui, colpisce al volo ma trova la traversa a fermarlo. Al 90° arriva il meritato vantaggio, Callejon pennella un assist perfetto per Insigne che in scivolata deposita in gol. Finisce così, il Napoli conquista un successo importantissimo in vista del proseguimento del cammino in Champions League.

    NAPOLI – LIVERPOOL 1-0 (90° Insigne)

    NAPOLI (4-3-3): Ospina; Maksimovic, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Hamsik (81° Zielinski), Fabian Ruiz (68° Verdi); Callejon, Milik (68° Mertens), Insigne.

    Allenatore: Ancelotti.

    LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Gomez, van Dijk, Robertson; Milner (76° Fabinho), Wijnaldum, Keita (19° Henderson); Salah, Firmino, Mané (89° Sturridge).

    Allenatore: Klopp.

    Arbitro: Kassai.

    Ammoniti: Koulibaly (N), Milner (L)

     

    Passiamo ora all’altra italiana impegnata in questa serata di Champions League, l’Inter.

    Prova a partire forte l’Inter che nel primo minuto va un paio di volte al tiro con Nainggolan. Il Psv risponde al 4° con Bergwijn che dentro l’area calcia alto dopo la sponda di De Jong. Al 21° palla gol per i padroni di casa, Handanovic respinge una conclusione da fuori, la palla rimane in area, si accende una mischia salvata con qualche difficoltà dalla difesa nerazzurra. Si rivede l’Inter al 26°, Icardi difende bene un pallone e lo serve a Vecino, il centrocampista di Spalletti da buona posizione però calcia alto. Passa un minuto e gli olandesi passano in vantaggio con un gran tiro da fuori di Rosario che non lascia scampo ad Handanovic. L’Inter reagisce e va vicina al gol del pari con un bel colpo di testa di Icardi, fuori di un niente, al 34°. Passano solo 2 minuti e Zoet è costretto a sfoderare un gran riflesso per salvare su un altro bel colpo di testa di Icardi. Al 44° gli uomini di Spalletti trovano il pari, Asamoah calcia da fuori, Zoet è incerto, Icardi s’avventa sul pallone e lo appoggia indietro per il tiro al volo di Nainggolan che s’infila in rete. Il primo tempo si chiude così sul 1-1.

    Si riparte, senza cambi, per i secondi 45 minuti. La prima occasione è per il Psv con la conclusione di Pereiro che colpisce il palo esterno con Handanovic immobile. La partita sembra in mano agli olandesi ma al 60° Icardi è bravo a controllare un lungo lancio, aggirare il portiere, che si ostacola con un compagno, e a depositare in gol per il vantaggio nerazzurro. Al 70° altra chance per Icardi che però con il colpo di testa non riesce a superare Zoet. Il Psv spinge e al 78° serve un gran riflesso di Handanovic per respingere una girata di Malen. L’Inter prova a far possesso palla e a far scorrere i minuti, i padroni di casa paiono stanchi e non riescono a pressare. Finisce così, l’Inter rimonta il Psv e porta a casa 3 punti pesantissimi.

    PSV – INTER 1-2 (27° Rosario (P), 44° Nainggolan (I), 60° Icardi (I))

    PSV (4-3-3): Zoet; Dumfries, Schwaab, Viergever, Tasende; Rosario, Pereiro (75° Malen), Hendrix; Lozano, De Jong, Bergwijn.

    Allenatore: Van Bommel.

    INTER (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, De Vrij, Skriniar, Asamoah; Vecino, Brozovic; Politano (91° Candreva), Nainggolan (86° Borja Valero), Perisic; Icardi.

    Allenatore: Spalletti.

    Arbitro: Mazic.

    Ammoniti: Handanovic (I), D’Ambrosio (I), Asamoah (I)

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata, partendo da quelle delle 18.55, vittoria con punteggio tennistico per il Psg, 6-1 contro la Stella Rossa. Un gol nel finale di gara regala i tre punti allo Schalke in casa della Lokomotiv Mosca. Un super Messi permette al Barcellona di battere 4-2, in trasferta, il Tottenham. Vincono anche Borussia Dortmund, 3-0 col Monaco, Atletico Madrid, 3-1 contro il Brugge e il Porto, 1-0 casalingo contro il Galatasaray.

  • Champions: Juve che personalità, Roma crolla al Bernabeu

    Champions: Juve che personalità, Roma crolla al Bernabeu

    Doveva essere la serata di Cristiano Ronaldo alla prima in Champions con la maglia della Juve ed invece per CR7 è stata una serata chiusa troppo presto.

    L’asso portoghese infatti ha lasciato il campo per un cartellino rosso, dopo segnalazione dell’arbitro di porta, ricevuto per una “tirata” di capelli a Murillo.

    Perso il suo campione, e con almeno 3 palle gol sprecate nei primi minuti, la Juventus ha tirato fuori una prestazione tutta carattere e personalità e con due calci di rigore, uno per tempo, entrambi trasformati da Pjanic ha trovato il doppio vantaggio che poi ha ben gestito dinanzi all’assalto del Valencia. 

    Nell’altra sfida Spagna-Italia, la Roma non è riuscita a reggere all’urto dei tricampioni in carica del Real Madrid. Troppa differenza in campo con i giallorossi che, anche grazie ad un buon Olsen, hanno tenuto la porta inviolata sino al 44°. Trovato il gol con una punizione magica di Isco poi la strada si è messa in discesa con Bale e Mariano Diaz che nella ripresa hanno fissato il definitivo 3-0.

    Veniamo al racconto dell’esordio della Juventus in Champions League.

    Partenza aggressiva del Valencia che prova a pressare a tutto campo senza lasciare possibilità di manovra alla Juve. Al 11° grandissima chance per la Juventus, cross di Bernardeschi, CR7 colpisce male la palla giunge a Mandzukic che colpisce in acrobazia ma manda alto. La Juve cresce e al 16° è Khedira a sprecare da due passi un cross di Ronaldo ben sistemato, verso il tedesco, da Bernardeschi. Il Valencia si ritrae,i bianconeri insistono e al 21° Neto prima salva su Bernardeschi poi Murillo respinge la conclusione di Matuidi a botta sicura. Alla mezz’ora colpo di scena, contatto a palla lontana tra Ronaldo e Murillo, Brych richiamato dall’arbitro di porta decide di espellere il portoghese. Il Valencia prende coraggio e al 38° sfrutta un errore di Alex Sandro e va alla conclusione con Batshuayi, Szczesny però non si fa sorprendere. La Juve in 10 si ripropone in avanti al minuto 44 gran conclusione di Cancelo, palla toccata da Neto sulla traversa, l’azione prosegue con il portoghese che nuovamente prova a calciare ma viene travolto da Parejo, è rigore che Pjanic trasforma. La Juventus va così al riposo in 10 ma con un gol di vantaggio.

    Il secondo tempo riparte con gli stessi 21, che avevano chiuso il primo tempo, in campo. Parte forte il Valencia, ci prova Rodrigo col colpo di testa, palla tra le braccia di Szczesny. Al 49° trattenuta evidente di Murillo su Bonucci, è calcio di rigore, anche stavolta Pjanic trasforma. Il Valencia prova ad aggredire a tutto campo ma la Juventus riesce a chiudere gli spazi. Marcelino inserisce altre due punte ed i padroni di casa accentuano la pressione che porta a diversi calci d’angolo. E’ un vero e proprio assedio, la Juve pare in affanno ma tiene. Al 88° dopo un contrasto violento sulla caviglia, Douglas Costa è costretto a lasciare il campo. Al 95° Rugani nel tentativo di colpire di testa commette fallo, è rigore anche per il Valencia, va Parejo ma Szczesny para. Finisce così la Juventus senza Cristiano Ronaldo, espulso al 30°, nell’esordio della Champions 2018/19 espugna 2-0 il Mestalla. 

     

    VALENCIA – JUVENTUS 0-2 (45° rig., 50° rig. Pjanic)

    VALENCIA (4-4-2): Neto; Vezo (57° Cheryshev), Gabriel, Murillo, Gaya; Soler, Parejo, Wass, Guedes (70° Mina); Rodrigo, Batshuayi (70° Gameiro).

    Allenatore: Marcelino.

    JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira (23° Emre Can), Pjanic (66° Douglas Costa (88° Rugani)), Matuidi; Bernardeschi, Mandzukic, Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Parejo (V), Murillo (V), Vezo (V), Alex Sandro (J), Szczesny (J), Rugani (J).

    Espulso: Cristiano Ronaldo (J).

     

    Passiamo ora alla gara di esordio della Roma.

    Parte forte il Real Madrid, al 4° Bale riesce a trovare la possibilità di concludere, la palla esce di poco. Passano 4 minuti ed è Isco ad avere la palla del vantaggio, Olsen però non si fa sorprendere e respinge. La Roma pare in difficoltà le merengues continuano a premere e prima Carvajal spreca da due passi poi è De Rossi a sbrogliare una complicata matassa. Alla mezz’ora si vede anche la Roma ma la conclusione di Nzonzi è troppo debole per impegnare Navas. Nel giro di 2 minuti Olsen, tra il 37° ed il 39°, si erge a protagonista, prima anticipa Benzema su pericoloso cross di Marcelo poi ci prova anche Sergio Ramos ma ancora una volta Olsen si fa trovare pronto e salva la sua porta, tocca poi ad Isco ma il portiere svedese non si fa superare. Al 44° però i giallorossi devono capitolare sul perfetto calcio di punizione di Isco. Il primo tempo si chiude con le merengues avanti 1-0.

    Il secondo tempo riparte con gli stessi 22 in campo. Parte bene la Roma con Under che impegna Navas. Il Real Madrid però non sta a guardare e al 51° la traversa salva i giallorossi sulla conclusione di Bale. Il gol del raddoppio però è nell’aria ed al 58° contropiede letale del Real con Bale che si lancia nello spazio, supera in velocità Manolas e poi col diagonale batte Olsen. Gli uomini di Di Francesco non stanno a guardare e al 63° ci prova Kolarov ma Navas risponde. Entra anche Schick e l’attaccante ceco al 73° spreca un contropiede di Under. Gli spagnoli hanno in pugno il controllo della gara e al 79° Asensio con un gran numero in area costringe Olsen all’ennesima parata. Schick dimostra di essere in serata no ed al 87° infatti spreca un’altra occasione. Al 91° le Merengues la chiudono definitivamente con un gran tiro dal limite di Mariano Diaz che non lascia scampo ad Olsen. Finisce così, esordio amaro per la Roma in Champions, al Bernabeu vince il Real Madrid 3-0.

     

    REAL MADRID – ROMA 3-0 (44° Isco, 58° Bale, 91° Mariano Diaz)

    REAL MADRID (4-3-3): Navas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Kroos, Casemiro, Modric (85° Ceballos); Bale (73° Mariano Diaz), Benzema (62° Asensio), Isco.

    Allenatore: Lopetegui.

    ROMA (4-3-3): Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Zaniolo (54° Pellegrini), Nzonzi (69° Schick), De Rossi; Under, Dzeko, El Shaarawy (62° Perotti).

    Allenatore: Di Francesco.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Sergio Ramos (Re), De Rossi (Ro), Dzeko (Ro)

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata sorprende il k.o. casalingo del Manchester City contro il Lione. Vittorie per Ajax, Bayern e Manchester United. Finiscono 2-2 sia Shakhtar-Hoffenheim che Viktoria Plzen-Cska Mosca. 

  • Champions: Inter rimonta da urlo, Napoli fermato a Belgrado

    Champions: Inter rimonta da urlo, Napoli fermato a Belgrado

    La Champions è tornata e sul palcoscenico del grande calcio europeo è tornata alla grande anche l’Inter.

    I nerazzurri di Spalletti, assenti da sei anni dalla competizione, sono riusciti nell’impresa di ribaltare il risultato contro il Tottenham.

    Sotto di un gol per la rete di Eriksen ad inizio ripresa, l’Inter ha prima pareggiato con un super gol di Mauro Icardi al 86° e poi al 93° ci ha pensato il solito Vecino, sua la rete che ha portato la squadra nerazzurra in Champions, con un colpo di testa da pochi passi.

    Se l’Inter può ampiamente sorridere, il Napoli può considerare come un’occasione sprecata la gara d’esordio in Champions.

    La squadra di Ancelotti ha provato a sfondare il muro difensivo della Stella Rossa ma alla fine, dalla trasferta al Marakana di Belgrado, ha portato a casa zero gol ed un solo punto.

    Veniamo al racconto della gara.

    L’Inter ritorna in Champions e Spalletti stupisce spostando Skriniar sulla fascia destra della difesa. La partenza è piuttosto equilibrata, l’unica insidia la crea Eriksen con un calcio di punizione che impegna Handanovic. Il match si mantiene piacevole, l’Inter si fa vedere al 34° con la conclusione di Brozovic che esce sul fondo. Al 37° occasione enorme per Kane che ben servito in area, salta pure Handanovic ma poi non riesce a concludere e la palla finisce sul fondo. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte senza cambi e al 54° il Tottenham passa con Eriksen che va alla conclusione, Handanovic respinge, la palla ritorna al danese che calcia in acrobazia, c’è una deviazione che permette alla palla di scavalcare il portiere sloveno e finire in rete. L’Inter prova a reagire subito col colpo di testa di Perisic bloccato da Vorm. Nei successivi minuti Lamela ha per due volte la palla del raddoppio ma in entrambi i casi Handanovic risponde. Il tempo scorre sembra girare tutto a favore degli inglesi ma al 86° Icardi, fino a quel momento invisibile, s’inventa un gran tiro al volo da fuori area, su cross di Asamoah, che non lascia scampo al portiere degli Spurs. Il pareggio carica i nerazzurri e spaventa gli inglesi e al 93° su azione di corner, Vecino, l’uomo che ha regalato la qualificazione Champions, si fa trovare pronto sulla sponda di De Vrij e col colpo di testa realizza il gol vittoria. Finisce così l’Inter torna in Champions League e lo fa con un bel successo in rimonta.

    INTER – TOTTENHAM 2-1 (54° Eriksen (T), 86° Icardi (I), 93° Vecino (I))

    INTER (4-2-3-1): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Miranda, Asamoah; Vecino, Brozovic; Politano (72° Keita), Nainggolan (89° Borja Valero), Perisic (64° Candreva); Icardi.

    Allenatore: Spalletti.

    TOTTENHAM (4-2-3-1): Vorm; Aurier, Sanchez, Vertonghen, Davies; Dier, Dembelè; Lamela (72° Winks), Eriksen, Son (64° Lucas); Kane (89° Rose).

    Allenatore: Pochettino.

    Arbitro: Turpin.

    Ammoniti: Skriniar (I), Sanchez (T), Perisic (I), Vertonghen (T), Vorm (T)

     

    Passiamo ora al racconto della gara dell’altra italiana impegnata questa sera, ovvero il Napoli.

    Al Marakana di Belgrado sono gli uomini di Ancelotti a partire meglio con possesso palla e pressione. Al 18° una gran conclusione di Insigne si schianta sulla traversa. Gli azzurri insistono e al 26° è Milik a trovarsi pronto in area, il polacco cerca la conclusione in allungo ma Borjan non si fa superare. I padroni di casa provano qualche ripartenza ma sostanzialmente non creano alcun pericolo alla porta di Ospina. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    La ripresa inizia con gli stessi 22 protagonisti e con lo stesso copione, Napoli in pressione e Stella Rossa chiusa dietro a difendersi. Al 54° Zielinski ha la possibilità di presentarsi verso la porta avversaria ma perde il tempo giusto e si fa rimontare dal difensore. Passano due minuti e una gran punizione di Mario Rui va vicinissima a trovare il bersaglio. Il Napoli spinge al 67° la palla giunge a Callejon che cerca di piazzarla ma sulla linea c’è Rodic che respinge. I partenopei insistono ci provano da lontano sia Insigne che Mario Rui ma Borjan è sempre attento. Al 79° si vede anche la Stella Rossa con la conclusione di Boakye che costringe Ospina a bloccare la palla a terra. La difesa di casa tiene, il Napoli perde intensità in attacco e alla fine la partita si chiude sullo 0-0.

     

    STELLA ROSSA – NAPOLI 0-0

    STELLA ROSSA (4-2-3-1): Borjan; Stojkovic, Degenek, Savic, Rodic; Jovicic (56° Jovancic), Krsticic; Ben, Causic, Marin (86° Simic); Boakye (81° Pavkov).

    Allenatore: Milojevic.

    NAPOLI (4-3-3): Ospina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan (61° Mertens), Fabian Ruiz, Zielinski (75° Hamsik); Callejon (75° Ounas), Milik, Insigne.

    Allenatore: Ancelotti.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Allan (N), Krsticic (S), Degenek (S), Albiol (N), Milik (N), Mario Rui (N).

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata successi per Barcellona, Liverpool, Galatasaray, Borussia Dortmund ed Atletico Madrid. Finisce in parità tra Schalke e Porto.

     

  • Sorteggi Champions: l’urna non sorride alle italiane

    Sorteggi Champions: l’urna non sorride alle italiane

    L’urna di Montecarlo ha emesso il suo primo verdetto, con i sorteggi Champions appena effettuati ha preso ufficialmente il via la stagione della Champions League 2018/19. 

    Sorteggi Champions che non lasciano proprio tranquille le nostre compagini: Inter e Napoli hanno due gironi dal livello di complessità altissimo, Juventus e Roma hanno sulla carta gironi più semplici anche se i bianconeri dovranno vedersela con il Manchester United mentre i giallorossi troveranno sulla propria strada il Real Madrid trionfatore delle ultime tre edizioni.

    Veniamo ora nel dettaglio ad analizzare i risultati di questi primi Sorteggi Champions.

    Partiamo dalla Juventus, sulla carta per gli uomini di Allegri l’ostacolo più complicato sarà il Manchester United di Josè Mourinho, con il ritorno di Paul Pogba all’Allianz Stadium. Non semplicissimo nemmeno il Valencia di Marcelino, che ha tra le sue file gli ex Inter Murillo e Kondogbia, l’ex bianconero Neto ed attaccanti interessanti come Batshuayi, Cheryshev, Rodrigo e Gameiro. La più debole del girone pare essere lo Young Boys, la squadra di Berna, che ha sottratto lo scettro di regina svizzera al Basilea, ha in attacco l’interessante Assalé che ha ben figurato anche nella scorsa Europa League.

    La Roma avrà l’onore e l’onere di testare le velleità di quarto titolo consecutivo del Real Madrid nel post Cristiano Ronaldo e Zidane. Se battere le Merengues pare impresa ardua, molto più facili, sempre sulla carta ovviamente, gli scontri con il Cska Mosca ed il Viktoria Plzen. I russi hanno perso alcuni storici giocatori, come Ignashevic ed i gemelli Berezutski, in avanti schiereranno l’ex Palermo Abel Hernandez, attenzione anche all’esterno Mario Fernandes nazionale russo a segno anche ai Mondiali. Nella squadra della Repubblica Ceca non ci sono stelle di alto livello europeo, si segnalano il centrocampista Kopic e l’attaccante Krmentic.

    Girone di ferro per il Napoli, gli uomini di Carlo Ancelotti hanno trovato il Psg di Buffon, Mbappé, Neymar e dell’ex azzurro Cavani. Se il Paris Saint Germain pare avversario complicatissimo, stessa cosa si può dire dei vice campioni in carica del Liverpool. Gli uomini di Klopp hanno perso Emre Can ma davanti hanno confermato il trio di fenomeni Salah-Firmino-Mané ed in più hanno aggiunto campioni del calibro di Shaqiri, Alisson, Keità e Fabinho. Cenerentola del girone pare la Stella Rossa che, grazie alla doppietta di Ben a Salisburgo, ha conquistato una storica qualificazione ai gironi di Champions League, saranno l’entusiasmo ed il bollente clima del Marakana le armi della squadra serba per provare a sorprendere.

    Partendo dalla quarta fascia l’Inter sapeva di avere possibilità di un gruppo complicato, l’urna di Montecarlo è andata a confermare le più nere previsioni. Al ritorno in Champions dopo sette anni d’assenza, gli uomini di Spalletti se la dovranno vedere con il Barcellona dei fenomeni Messi, Suarez ma anche di due nuovi arrivati che questa estate sono stati ad un passo dal vestire nerazzurro, il cileno Vidal ed il brasiliano Malcolm. Avversaria di altissimo livello sarà anche il Tottenham di Kane, Dele Alli, Eriksen, Son. Una squadra, quella di Pochettino, che nello scorso mercato non ha inserito nuovi acquisti ma non ha nemmeno ceduto nessun giocatore. La squadra che pare destinata a chiudere al 4° posto sembra certamente il Psv, negli olandesi però occhio a quel Lozano che ai mondiali, con il suo Messico, ha fatto impazzire la difesa della Germania.

     

    RIEPILOGO SORTEGGI CHAMPIONS

    GRUPPO A: Atletico Madrid, Borussia Dortmund, Monaco, Club Brugge

    GRUPPO B: Barcellona, Tottenham, Psv, INTER

    GRUPPO C: Psg, NAPOLI, Liverpool, Stella Rossa

    GRUPPO D: Lokomotiv Mosca, Porto, Schalke, Galatasaray

    GRUPPO E: Bayern Monaco, Benfica, Ajax, Aek Atene

    GRUPPO F: Manchester City, Shakthar Donetsk, Lione, Hoffenheim

    GRUPPO G: Real Madrid, ROMA, Cska Mosca, Viktoria Plzen

    GRUPPO H: JUVENTUS, Manchester Utd, Valencia, Young Boys

     

  • Karius distrugge i sogni del Liverpool. Il Real mette la terza

    Karius distrugge i sogni del Liverpool. Il Real mette la terza

    Il Real Madrid e Zinedine Zidane entrano ancora di più nella storia della Champions League, i blancos conquistano la terza coppa consecutiva, nessuno nell’era Champions ne aveva mai vinte due di fila figuriamoci tre, mentre l’allenatore francese è il primo ad alzare il massimo trofeo europeo per club per tre stagioni consecutive. Un successo per 3-1 agevolato anche dall’infortunio di Salah al 30° e a due papere del portiere Karius che ha praticamente regalato i gol che hanno aperto (Benzema) e chiuso la gara (Bale). In mezzo il momentaneo pareggio di un ottimo Mané ed un gioiello in rovesciata confezionato da Gareth Bale. 

    La rovesciata capolavoro di Bale | © UEFA

    Tantissimi complimenti al Real Madrid ma anche qualche rimpianto per gli uomini di Klopp che fino a quando Salah è rimasto in campo, ha saputo tenere testa e mettere in difficoltà la squadra di Zidane che nei primi minuti ha giocato sulla difensiva.

    Uscito l’egiziano i Blancos hanno provato a prendere in mano il pallino del gioco, hanno sbloccato la gara con Benzema, con la complicità di Karius, hanno incassato il colpo del pareggio rispondendo con il capolavoro di Bale, hanno tirato un sospiro di sollievo quando il palo ha negato il 2-2 a Mané e poi l’hanno chiusa ancora con Bale, nuovamente con l’aiuto di una papera del portiere dei Reds.

    Loris Karius si scusa con i tifosi del Liverpool | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della finale di Champions League.

    Partono meglio i Reds che provano a costruire trame in velocità e ad esercitare una pressione alta. Il Liverpool mantiene un atteggiamento aggressivo che non permette al Real di giocare. I blancos si fanno vedere al 10° con un tiro da fuori di Marcelo che però non impensierisce Karius. Il Liverpool cresce, spaventa la difesa avversaria con un paio di flipper all’interno dell’area ma rischia al 15° quando una palla persa da Firmino permette a Carvajal di innescare Ronaldo, la conclusione di CR7 però finisce alta. Al 23° doppia chance per il Liverpool, Robertson mette una gran palla in mezzo, Firmino si gira su se stesso e calcia, la palla respinta giunge ad Alexander-Arnold che tira di prima, bravo Navas a bloccare. Intorno alla mezz’ora svolta clamorosa della gara, Ramos trascina a terra Salah, l’egiziano nel cadere si procura un infortunio alla spalla che dopo pochi minuti lo costringe al cambio. Al 36° problema muscolare per Carvajal, anche lui deve lasciare il campo. Al 43° gran colpo di testa di Ronaldo, respinge Karius, arriva Benzema che deposita in rete ma si alza la bandierina, gol annullato. Nel secondo minuti di recupero gran conclusione di Benzema, fuori non di molto. Si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi che aveano concluso la prima frazione ed al 47° pasticcio di Lallana che serve involontariamente Isco, lo spagnolo calcia ma centra la traversa. Al 51° errore clamoroso di Karius che nel cercare di far ripartire l’azione, con il rinvio di mano centra Benzema che di rimpallo deposita la palla in rete. La reazione Reds è immediata e al 55° su azione di corner Mané si fionda sulla sponda di Lovren e batte Navas per il pareggio. Al 63° il Real Madrid si riporta in vantaggio con una rovesciata strepitosa di Bale che non lascia scampo a Karius. La reazione del Liverpool è nuovamente nei piedi di Manè, il senegalese lascia partire un gran tiro che centra il palo. Il Real cerca di chiudere la gara ma per due volte Ronaldo non riesce a far partire il colpo del k.o. Al 81° Bale serve un assist perfetto per Benzema che colpisce al volo, Karius respinge la conclusione. Al 83° altra papera di Karius che si fa sfuggire di mano una conclusione, non certo impossibile, di Bale. E’ la pietra tombale per le speranza degli uomini di Klopp, finisce così, per il terzo anno di fila è il Real Madrid a conquistare la Champions League.

     

    REAL MADRID – LIVERPOOL 3-1 (51° Benzema (R), 55° Manè (L), 63°, 83° Bale (R))

    Real Madrid (4-3-1-2): Navas; Carvajal (36° Nacho), Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Kroos, Modric, Casemiro; Isco (61° Bale); Benzema (88° Asensio), Ronaldo

    Allenatore: Zidane.

    Liverpool (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold, Lovren, Van Dijk, Robertson; Henderson, Milner (83° Emre Can), Wijnaldum; Salah (30° Lallana), Manè, Firmino.

    Allenatore: Klopp.

    Arbitro: Mazic.

    Ammoniti: Mané (L)

  • Roma rimonta a metà, in finale va il Liverpool

    Roma rimonta a metà, in finale va il Liverpool

    La rimonta della Roma si ferma ad un gol dai possibili supplementari, i giallorossi nella semifinale di ritorno battono il Liverpool 4-2 ma non riescono a ribaltare il 5-2 subito ad Anfield.

    Una Roma vogliosa e grintosa in attacco, con El Shaarawy e Dzeko tra i protagonisti, ma troppo incerta e pasticciona in difesa, i due gol del Liverpool, che hanno complicato notevolmente la rimonta, sono nati da due errori dei giallorossi.

    Da apprezzare anche la grinta ed il cuore messo sul campo dagli uomini di Di Francesco che due volte in svantaggio nella prima mezz’ora, con un secondo tempo di grande intensità hanno saputo rialzarsi riagguantare gli avversari ed arrivare a siglare il rigore del 4-2 nell’ultimo minuto di recupero.

    A Kiev quindi sarà sfida tra i Blancos del Real Madrid ed i Reds del Liverpool ma la Roma, se pur eliminata, è uscita dall’Olimpico tra i giusti e meritati applausi del proprio pubblico.

    Veniamo al racconto della gara.

    La Roma prova a partire forte cercando di fare la gara e ad impensierire i reds. Al 6° conclusione insidiosa di Florenzi dalla distanza, palla fuori non di molto. Al 9° però il Liverpool passa, errore gravissimo a centrocampo di Nainggolan, Firmino ruba palla e poi innesca Mané che dentro l’area non perdona. I giallorossi accusano il colpo e nel tentativo di lanciarsi in avanti si disuniscono e al 14° permettono a Salah di arrivare al tiro, che però è debole, blocca Alisson. Al 15° però con un pizzico di fortuna la Roma trova il pareggio, Lovren rinvia sulla faccia di Milner e la palla finisce in rete. Gli uomini di Di Francesco ci credono e provano a spingersi in avanti ma al 24° Alisson sfodera una gran parata d’istinto su Mané da due passi. Sul corner successivo pasticcio in area giallorossa con il colpo di testa all’indietro di Dzeko che finisce sulla testa di Wijnaldum che supera Alisson. Al 34° la fortuna si riprende quello che aveva dato alla Roma in occasione del pareggio, la conclusione da fuori di El Shaarawy, deviata, s’infrange sul palo. Il Liverpool fa possesso palla, la Roma prova a crearsi qualche chance come al 43° con Florenzi che però non inquadra lo specchio. Il primo tempo si chiude con la squadra di Klopp avanti per 2-1.

    Si riparte per i secondi 45 minuti con gli stessi interpreti e con lo stesso copione, Roma a provare a fare la partita, Liverpool pronto a ripartire. Al 52° l’ennesima gran bella giocata di El Shaarawy permette al Faraone di arrivare al tiro, Karius respinge ma sul suo tap-in arriva Dzeko che pareggia. Tutto quello di buono che la Roma crea davanti, rischia di distruggerlo dietro con una difesa che pasticcia molto. Al 60° buona occasione per Under che, su gran lancio di De Rossi, prova ad allungarsi ma colpisce centrale, blocca Karius. Al 63° dopo un flipper in area Liverpool la palla giunge ad El Shaarawy che colpisce al volo, Alexander-Arnold devia con la mano ma per l’arbitro è solo corner. Al 65° Dzeko, evita il fuorigioco e da dentro l’area va vicino al gol del 3-2, palla fuori di poco. Al 69° brividi in area giallorossa ma Alisson con il piede devia il diagonale di Firmino. Al 80° strepitoso intervento di Karius che respinge il rasoterra di Dzeko negandogli la soddisfazione del 3-2. Al 86° un siluro da fuori area angolatissimo di Nainggolan sbatte nel palo interno e s’infila in rete. Al 92° Under riesce a procurarsi un calcio di rigore che Nainggolan trasforma, è il 4-2 ma non c’è più tempo, in finale a Kiev contro il Real Madrid va il Liverpool. 

     

    ROMA – LIVERPOOL 4-2 (9° Mané (L), 15° aut Milner (L), 25° Wijnaldum (L), 52° Dzeko (R), 86°, 93° rig. Nainggolan (R))

    Roma (4-3-3): Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Pellegrini (53° Under), De Rossi (69° Gonalons), Nainggolan; Schick, Dzeko, El Shaarawy (75° Antonucci).

    Allenatore: Di Francesco.

    Liverpool (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold (92° Clyne), Van Dijk, Lovren, Robertson; Wijnaldum, Henderson, Milner; Salah, Firmino (87° Solanke), Mané (82° Klavan).

    Allenatore: Klopp.

    Arbitro: Skomina.

    Ammoniti: Lovren (L), Florenzi (R), Robertson (L), Manolas (R), Solanke (L)

  • Salah travolge la Roma, Dzeko e Perotti per continuare a sperare

    Salah travolge la Roma, Dzeko e Perotti per continuare a sperare

    Era l’ex temuto, un vero e proprio incubo che alla fine si è tramutato in una tremenda realtà: con 2 gol e 2 assist Mohamed Salah ha travolto la Roma nell’andata della semifinale di Champions League.

    Una “Manita”, oltre a Salah hanno segnato anche Mané e Firmino con la doppietta, che però lascia ancora una piccola speranza ai giallorossi, nel finale infatti i gol di Dzeko e Perotti hanno accorciato le distanze lasciando aperto ancora un piccolo varco verso la qualificazione.

    Servirà l’impresa come già fatto con il Barcellona nei quarti, non sarà però così semplice perché per trovare tre reti la Roma dovrà scoprirsi e lasciare dei varchi al trio Salah-Firmino-Mané può rivelarsi davvero deleterio.

    Di Francesco, con il senno di poi, può rimpiangere la scelta iniziale della difesa a tre che, dopo un promettente inizio, è naufragata, specialmente in Juan Jesus, sotto gli attacchi ad alto ritmo degli uomini di Klopp.

    Veniamo al racconto della gara.

    La prima occasione è per la Roma con Strootman che riceve la sponda di Dzeko e calcia, troppo debole blocca Karius. La risposta dei reds è nell’azione di Salah che va al tiro ma non impensierisce Alisson. Al 5° brivido per la difesa giallorossa, Salah imbecca Firmino, l’attaccante si presente davanti ad Alisson ma calcia da posizione troppo angolata e la palla scivola via attraversando tutta l’area piccola. La Roma tiene bene il campo e con un buon giro palla riesce a limitare le possibili ripartenze del Liverpool. Al 18° problemi per Klopp che deve sostituire l’infortunato Chamberlain, al suo posto entra Wijnaldum. Subito dopo il cambio enorme chance per Kolarov, il suo tiro violento da fuori sorprende Karius che con molta fatica sfiora la palla mandandola sulla traversa. Al 28° la Roma perde palla a metà campo, Firmino lancia Mané che controlla alla grande, si presenta solo davanti ad Alisson ma per fortuna dei giallorossi calcia alto. Nemmeno un minuto che Mané dal centro dell’area spara altissimo su assist ancora di Firmino. Il Liverpool si è svegliato e al 29° serve un ottimo Alisson pronto a volare per deviare il tiro di Salah. Al 33° Mané gira alle spalle del portiere della Roma il gol del 1-0 ma l’attaccante è in netto fuorigioco, si rimane sullo 0-0. Gli uomini di Di Francesco non riescono a ripartire ed al 36° Salah s’inventa un tiro a giro perfetto sotto l’incrocio che non lascia scampo ad Alisson. La Roma è in totale tilt ma per fortuna il colpo di testa di Lovren, su azione di corner, colpisce la traversa. I reds non calano il ritmo e Wijnaldum prima serve Mané che si fa anticipare poi si mette in proprio e calcia impegnando Alisson. Al 45° contropiede micidiale del Liverpool, Firmino lancia in profondità Salah che con gran freddezza colpisce con dolcezza la palla che supera Alisson in uscita e si infila lenta, lenta in porta. Il primo tempo si chiude sul 2-0 per i padroni di casa.

    Si riparte con Schick che prende il posto di un negativo Under. Nei primi minuti il copione non cambia con un Juan Jesus in palese difficoltà. Al 55° gran lancio per Salah che scatta sul filo del fuorigioco (o forse oltre), entra in area, appoggia a Mané che non può assolutamente sbagliare. Al 60° grosso brivido nell’area della Roma, alla fine Alisson si salva respingendo una conclusione da due passi. Non c’è partita, al 61° Salah si sbarazza con facilità di Juan Jesus e da dentro l’area serve l’assist perfetto a Firmino che cala il poker. Al 64° Alisson si lascia sfuggire la palla in presa ma per sua fortuna i difensori salvano a due passi dalla linea. Firmino trova anche la doppietta, lo fa al 68° con un colpo di testa sul corner di Milner. Il Liverpool cala i ritmi e Schick con un buon colpo di testa impensierisce Karius che blocca a terra. I padroni di casa rallentano molto e al 81° Nainggolan pesca Dzeko, il bosniaco controlla e batte Karius. Il gol carica la Roma e al 85° Milner tocca di mano in area, è rigore che Perotti trasforma alla grande. Non succede molto altro, finisce 5-2 alla Roma servirà un’altra impresa in casa per strappare il biglietto per Kiev.

     

    LIVERPOOL – ROMA 5-2 (36°, 45° Salah (L), 55° Mané (L), 61°, 68° Firmino (L), 81° Dzeko (R), 85° Rig. Perotti (R))

    Liverpool (4-2-3-1): Karius; Alexander-Arnold, Lovren, Van Dijk, Robertson; Milner, Henderson, Oxlade-Chamberlain (18° Wijnaldum); Salah (75° Ings), Firmino (92° Klavan), Mané.

    Allenatore: Klopp.

    Roma (3-4-2-1): Alisson; Fazio, Manolas, Juan Jesus (66° Perotti); Florenzi, De Rossi (66° Gonalons), Strootman, Kolarov; Ünder (46° Schick), Nainggolan; Dzeko.

    Allenatore: Di Francesco.

    Arbitro: Brych.

    Ammoniti: Juan Jesus (R), ALexander-Arnold (L), Lovren (L), Fazio (R)

  • Roma, il ritorno di Salah l’ultimo ostacolo verso Kiev

    Roma, il ritorno di Salah l’ultimo ostacolo verso Kiev

    L’urna di Nyon ha deciso che ci sarà un ex, tanto amato a Roma, sulla strada dei giallorossi verso la finale di Kiev. Gli uomini di Di Francesco infatti sono stati sorteggiati contro il Liverpool di Salah, nella semifinale di Champions League. 

    Dunque nella gara di ritorno il 2 maggio, l’andata si giocherà ad Anfield il 24 aprile, la Roma ed i suoi tifosi si troveranno contro il calciatore egiziano che, dal 2015 al 2017, ha vestito la casacca giallorossa per 83 volte, con il bottino di 34 gol segnati, prima di passare al Liverpool nella scorsa estate.

    Ovviamente i Reds non sono soltanto Salah.

    Sulla panchina siede Jurgen Klopp, un concentrato di grinta che trasmette alle sue squadre come si è già visto ai tempi di Mainz e Dortmund. Dal punto di vista tattico l’allenatore tedesco, che con il Borussia dei miracoli utilizzava il 4-2-3-1, tende ad schierare la squadra con il 4-3-3.

    In difesa non mancano certamente esperienza e fisicità grazie alla presenza del croato Lovren e dell’olandese van Dijk. 

    A centrocampo i cardini sono Milner ed Oxlade-Chamberlain ma è l’attacco il punto di forza del Liverpool. Un trio di attaccanti veloce e decisamente molto tecnico, formato da Salah, Firmino e Mané capaci di segnare oltre 50 gol in 3 durante questa stagione. 

    In questa Champions League il Liverpool non ha mai perso, sino ad ora ha ottenuto sei vittorie e quattro pareggi, eliminando il Manchester City nei quarti con due vittorie, andando a segnare la cifra record di 33 gol e subendone solo 7, uno solo nelle fasi ad eliminazione diretta nelle 4 gare con Porto e City.

    Quindi la Roma dovrà fare molta attenzione, Di Francesco dovrà trovare la giusta alchimia, trovando la partita perfetta, come già fatto nel ritorno dei quarti con il Barcellona.

    Per quanto riguarda i precedenti, nei cuori di tutti i tifosi giallorossi è ancora aperta la ferita di quella finale di Coppa dei Campioni del 1984 giocata all’Olimpico di Roma e persa ai calci di rigore. Altro precedente risale alla Champions League 2001/02, nella seconda fase a gironi i giallorossi pareggiarono 0-0 all’Olimpico e persero 2-0 ad Anfield, con quella sconfitta che costò alla Roma il passaggio ai quarti proprio a favore dei Reds.

    Il risultato del Sorteggio Champions | © UEFA.com

    L’altra semifinale sarà quindi tra Bayern Monaco e Real Madrid con i tedeschi che hanno ancora il dente avvelenato per la semifinale dello scorso anno persa ai supplementari al Santiago Bernabeu con parecchie polemiche per il gol del momentaneo 2-2 di Ronaldo in posizione di fuorigioco.